Vai al contenuto

Parvicursor remotus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Parvicursor)
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Parvicursor remotus
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Cretacico
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseReptilia
SottoclasseDiapsida
InfraclasseArchosauromorpha
SuperordineDinosauria
OrdineSaurischia
SottordineTheropoda
InfraordineCoelurosauria
SuperfamigliaAlvarezsauroidea
FamigliaAlvarezsauridae
GenereParvicursor
Karhu and Rautian, 1996
SpecieP. remotus
Nomenclatura binomiale
Parvicursor remotus
Karhu and Rautian, 1996

Parvicursor remotus Karhu and Rautian, 1996 è un piccolo dinosauro teropode, appartenente agli Alvarezsauridae. Visse nel Cretaceo superiore (Campaniano - Santoniano, tra 84,9 e 70,6 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Mongolia. È uno dei più piccoli dinosauri mesozoici conosciuti.[1]

Dimensione del Parvicursor remotus (in verde) rispetto ad un uomo

Questo piccolo dinosauro è noto per uno scheletro molto incompleto, comprendente alcune vertebre, una pelvi parziale e alcune ossa delle zampe posteriori. Dal raffronto con altri animali simili (Mononykus, Shuvuuia) si suppone che Parvicursor non superasse i 40 centimetri di lunghezza e che raggiungesse a malapena il peso di un chilogrammo e mezzo allo stadio adulto. Il femore era lungo solo 5 centimetri. Si suppone che, come tutti gli alvarezsauri, possedesse arti anteriori molto corti e robusti, dotati di un grosso dito rigido e fornito di un artiglio. Le zampe posteriori, invece, erano eccezionalmente lunghe e adatte alla corsa.

Paleobiologia

[modifica | modifica wikitesto]

Le zampe posteriori allungate di Parvicursor indicano che questo minuscolo dinosauro era un veloce corridore (il nome generico, infatti, significa proprio "piccolo corridore"). Se, come probabile, le zampe anteriori fossero state corte e fornite di un artiglio potente, è poco plausibile che Parvicursor se ne servisse per difesa, ma piuttosto per scavare nel terreno alla ricerca di cibo (forse insetti).

Descritto per la prima volta nel 1996, Parvicursor è stato ritrovato nella zona di Khulsan, in Mongolia. Questo dinosauro è stato attribuito agli alvarezsauridi, un gruppo di dinosauri di piccola taglia strettamente imparentati con gli uccelli, rinvenuti principalmente in Asia in terreni del Cretaceo superiore. Parvicursor, in particolare, dà il nome a una sottofamiglia di alvarezsauri (Parvicursorinae) altamente specializzati.

Due esemplari di minuscoli alvarezsauri provenienti anch'essi dal Campaniano della Mongolia potrebbero appartenere a una nuova specie di Parvicursor; nella prima descrizione (Suzuki et al., 2002) questi esemplari erano stati attribuiti a giovani di Shuvuuia (un altro alvarezsauro vissuto negli stessi luoghi), ma uno studio successivo (Longrich e Currie, 2009) ha messo in luce varie caratteristiche dello scheletro (ossa del polso e ossa pelviche fuse) che potrebbero essere compatibili solo con esemplari adulti.

  1. ^ (EN) Parvicursor remotus, in Fossilworks. URL consultato il 3 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Karhu, A.A. and Rautian, A.S. (1996). "A new family of Maniraptora (Dinosauria: Saurischia) from the Late Cretaceous of Mongolia". Paleontological Journal Russian Academy of Sciences 30(5): 583-592.
  • Suzuki, S., Chiappe, L.M., Dyke, G.J., Watabe, M., Barsbold, R., Tsogtbaatar, K. (2002). "A new specimen of Shuvuuia deserti Chiappe, et al. 1998 from the Mongolian Late Cretaceous with a discussion of the relationships of alvarezsaurids to other theropod dinosaurs." Contributions in Science, Natural History Museum of Los Angeles County, 494: 1–18.
  • Longrich, Nicholas R.; and Currie, Philip J. (2009). "Albertonykus borealis, a new alvarezsaur (Dinosauria: Theropoda) from the Early Maastrichtian of Alberta, Canada: Implications for the systematics and ecology of the Alvarezsauridae". Cretaceous Research 30 (1): 239–252. doi:10.1016/j.cretres.2008.07.005.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]