Seminario della Canonica
Seminario della Canonica | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Milano |
Coordinate | 45°28′20.11″N 9°11′45.8″E |
Religione | cattolica |
Architetto | Francesco Maria Richini, Pellegrino Tibaldi, Gerolamo Quadrio, Pietro Pestagalli, Giacomo Moraglia |
Stile architettonico | manierismo |
Demolizione | 1939 |
Il Seminario della Canonica era un antico monastero situato a Milano di fronte alla chiesa di San Bartolomeo, appena fuori la Porta Nuova medievale, nei pressi dell’attuale piazza Cavour.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini risalirebbero alla presenza sull'area di un'antica chiesa dove nell'XI secolo il diacono Arialdo istituiva l'uso di recitare i passi delle sacre scritture alle ore canoniche, fatto da cui deriverebbero il nome della regola e dell’edificio realizzato in quel luogo in epoca posteriore.[1]
Tra l’XII secolo e la metà del secolo XVI il luogo appartenne agli Umiliati che vi insediarono una prepositura. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1571 voluta da San Carlo Borromeo il complesso fu adibito a seminario, dipendente da quello arcivescovile, per i chierici poveri, destinati al sacerdozio minore.[2] Dal 1578 il complesso venne così riformato sotto la direzione di Pellegrino Tibaldi[3], poi di Pietro Antonio Barca e di Carlo Buzzi.[1]
La chiesa di Santa Maria della Canonica fu ricostruita a partire dal 1649 su progetto di Francesco Maria Richini.[4] I disegni sono conservati nella raccolta costituita da Carlo Bianconi. Tra il 1661 e il 1670 Gerolamo Quadrio attese alla realizzazione dei due cortili del seminario della Canonica, impostati su due ordini di arcate rette da colonne binate.[5] Il cantiere si interruppe dopo il 1678 quando il primo cortile era terminato e del secondo era stata edificata una sola ala. L'edificio attraversò poi una lunga serie di rimaneggiamenti e di cambi di destinazione d’uso. Nel 1786 vi si trasferirono per un breve periodo i seminaristi del Collegio Elvetico, poi vi furono allocati alcuni uffici di Governo della Repubblica Cisalpina tra cui il Ministero della Guerra e la Corte dei Conti. Di questo periodo è il progetto di Pietro Pestagalli (1812) in forme neoclassiche della facciata e del cortiletto di accesso verso l'allora piazza della Canonica (poi piazza cavour)[5]. La chiesa di Santa Maria della Canonica venne demolita nel 1798.[1]
Il Seminario della Canonica fu riformato da Giacomo Moraglia tra il 1845 e il 1856; ospitò la Direzione Generale delle Costruzioni e dopo il 1859 il Collegio Reale delle Fanciulle, infine la Scuola Politecnica (poi Politecnico) dal 1866 al 1927. Il complesso fu acquistato dal Comune che lo adibì per poco tempo a sede di uffici comunali. Nel 1939 il seminario della Canonica fu demolito e sull’area fu edificato il Palazzo del Popolo d’Italia, progettato da Giovanni Muzio, noto come Palazzo dei Giornali.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il Seminario della Canonica si sviluppava attorno a due grandi cortili inpostati entrambi su un doppio ordine di logge ad archi su colonne binate, dorico al piano terreno e ionico al piano superiore, coperte da volte a crociera. La critica architettonica li ritiene ispirati al cortile di Brera per la definizione degli ordini sebbene la soluzione risulti priva della monumentalità del modello. La realizzazione testimonia comunque il successo e la diffusione del loggiato ad arco su colonne binate ancora nel tardo XVII secolo.[5] La chiesa di Santa Maria della Canonica era un edificio di culto a pianta centrale impostato all’esterno su una pianta quadrata e all’interno su pianta ottagonale.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Giacomo Carlo Bascapè e Paolo Mezzanotte, Milano nell'arte e nella storia, 1968, p. 470.
- ^ a b Carlo Bianconi, Nuova guida di Milano per gli amanti delle belle arti e delle sacre, e profane antichita' milanesi, 1787, p. 374.
- ^ Stefano della Torre e Richard Schofield, Pellegrino Tibaldi architetto e il S. Fedele di Milano : invenzione e costruzione di una chiesa esemplare, 1994, p. 31.
- ^ Carlo Torre, Il ritratto di Milano, 1674, pp. 272.
- ^ a b c Cino Zucchi, L'architettura dei cortili milanesi (1536-1706), 1999, p. 258.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cino Zucchi, L'architettura dei cortili milanesi (1535-1706), Milano, Electa, 1999, pp. 258-261.
- Carlo Torre, Il ritratto di Milano, Vol. 3, Milano, Federico Agnelli scult. & stamp., 1674, pp. 272-273.
- Giacomo Carlo Bascapè e Paolo Mezzanotte, Milano nell'arte e nella storia, a cura di Gianni Mezzanotte, Milano, C. Bestetti, 1968, pp. 469-470.
- Carlo Bianconi, Nuova guida di Milano per gli amanti delle belle arti e delle sacre, e profane antichita' milanesi, Milano, stamperia Sirtori, 1787, p. 374.
- Stefano Della Torre e Richard Schofield, Pellegrino Tibaldi architetto e il S. Fedele di Milano: invenzione e costruzione di una chiesa esemplare, Como, Nodo Libri, 1994, p. 31.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto][[Categoria:Architetture manieriste di Milano]]