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Viktor Borisovič Christenko

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Viktor Borisovič Christenko
Ви́ктор Бори́сович Христе́нко

Primo ministro della Federazione Russa
Durata mandato24 febbraio 2004 –
5 marzo 2004
PredecessoreMichail Kas'janov
SuccessoreMichail Fradkov

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista dell'Unione Sovietica
Titolo di studiodoktor nauk in economia
UniversitàSouth Ural State University e high school No. 121 (Chelyabinsk)

Viktor Borisovič Christenko (in russo Ви́ктор Бори́сович Христе́нко?; Čeljabinsk, 28 agosto 1957) è un politico russo è stato presidente del consiglio di amministrazione della Commissione economica eurasiatica dal 1º febbraio 2012 al 1º febbraio 2016, primo vice primo ministro della Russia dal 31 maggio 1999 al 10 gennaio 2000 e ministro dell'Industria dal 9 marzo 2004 al 31 gennaio 2012.

Khristenko è nato a Chelyabinsk il 28 agosto 1957[1][2] e si è laureato nel 1979 presso l'Istituto di ingegneria meccanica di Chelyabinsk con una specializzazione in gestione delle costruzioni ed economia. Nel 1983 ha conseguito il titolo di "Candidato in Scienze Gestionali" presso l'Istituto di Management di Mosca.[3] Khristenko ha riconosciuto l'influenza di Georgy Shchedrovitsky nel suo approccio alla gestione.[4] Ha contribuito con tre capitoli alla Methodological School of Management, un libro basato sul lavoro del "Circolo Metodologico di Mosca" di Shchedrovitsky e dei suoi successori.[5]

Incarichi ministeriali nella presidenza Eltsin

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Nel 1998 Viktor Khristenko è stato nominato vice primo ministro per l'economia e le finanze nel gabinetto di Sergei Kiriyenko. Descritto come un "riformista poco conosciuto", la sua nomina ha attirato l'attenzione in quanto è stata vista come un segno verso la riforma economica sotto la presidenza Eltsin.[6] Tuttavia, non sopravvisse al rimpasto di governo sotto il successivo primo ministro Primakov. Dal 1999 fino all'inizio del 2000, tuttavia, è stato nominato nel primo gabinetto di Vladimir Putin in qualità di primo vice primo ministro.

Incarichi ministeriali durante la presidenza Putin

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Khristenko nel 2007

Nel febbraio 2004, Khristenko è stato per un breve periodo primo ministro ad interim della Russia,[7] quando il presidente Vladimir Putin ha licenziato il primo ministro Mikhail Kasyanov il 24 febbraio 2004.

Khristenko è stato descritto come un "tecnocrate ampiamente riformista", che ha mostrato "lealtà mista a estrema cautela", a differenza del primo ministro uscente che aveva "apertamente dissentito con Putin diverse volte", criticando le indagini penali sui proprietari di Yukos.[8] Il Washington Post definì Kasyanov "il più potente alleato delle grandi imprese rimasto nel governo russo". Khristenko, all'epoca 46enne, è stato promosso da vice primo ministro a primo ministro ad interim.[1] Putin ha commentato che l'allontanamento di Kasyanov non era legato ai risultati delle attività del governo, che ha definito positivi, ma piuttosto dalla necessità di confermare ancora una volta la sua posizione, che avrebbe guidato lo sviluppo del paese dopo il 14 marzo 2004.[9]

Due settimane prima delle elezioni presidenziali del 2004, Putin nominò Mikhail Fradkov come prossimo primo ministro, quattro giorni dopo per essere confermato dalla Duma di Stato.[10] Il 9 marzo 2004 Kristenko è stato nominato Ministro dell'Industria e del Commercio, carica che ha ricoperto fino al 31 gennaio 2012.

Presidente della Commissione Economica Eurasiatica

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Khristenko è diventato il primo presidente della Commissione economica eurasiatica, che ha iniziato le operazioni nel febbraio 2012. Si è dimesso il 1º febbraio 2016.

Si è sposato due volte. La seconda nel 2003 con la politica Tat'jana Golikova. Christenko ha tre figli: Julia, Vladimir, Angelina.

Onorificenze russe

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Ordine al merito per la Patria di IV Classe - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo grande contributo personale allo sviluppo della cooperazione tecnica ed economica»
— 28 agosto 2006
Ordine al merito per la Patria di III Classe - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo grande contributo personale alla politica economica dello Stato e per i molti anni di feconda attività»
— 3 ottobre 2007
Ordine d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il contributo eccezionale alla politica statale nel campo dell'industria e per i molti anni di lavoro diligente»
— 26 gennaio 2012

Onorificenze straniere

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Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 1º aprile 2009[11]
  1. ^ a b (EN) Peter Baker e Susan B. Glasser, Putin Fires Premier, Cabinet in Surprise Pre-Election Move, in The Washington Post, 25 febbraio 2004. URL consultato il 19 agosto 2010.
  2. ^ (EN) Viktor Khristenko (PDF), in ECE. URL consultato il 25 agosto 2013.
  3. ^ (EN) Russia Profile Viktor Khristenko, su russiaprofile.org, 28 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2009).
  4. ^ (EN) Egle Rindzeviciute, 1, in The Future as an Intellectual Technology in the Soviet Union: From Centralised Planning to Reflexive Management, Cahiers du Monde Russe, vol. 56, 2015, pp. 111–134.
  5. ^ (EN) Viktor Khristenko V. B., A. G. Reus e A. P. Zinchenko, Methodological School of Management, Londra, Bloomsbury, 2014, ISBN 9781472910295.
  6. ^ (EN) Viktor Khristenko: the third reformer, in BBC News, 29 aprile 1998. URL consultato il 19 gennaio 2015.
  7. ^ (EN) Russia from 1991: Prime Ministers, su Rulers.
  8. ^ (EN) Ian Jeffries, Political Developments in Contemporary Russia, in Financial Times, 25 febbraio 2004.
  9. ^ (RU) Виктор Христенко приступил к исполнению обязанностей главы правительства [Viktor Khristenko Becomes Acting Prime-Minister], in Lenta, 24 febbraio 2004 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2005).
  10. ^ (EN) Russia, su Rulers, marzo 2004.
  11. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it, Sito web del Quirinale. URL consultato il 15 gennaio 2013.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Primo ministro della Federazione Russa Successore
Mikhail Kasyanov 24 febbraio 2004 - 5 marzo 2004 Mikhail Fradkov
Controllo di autoritàVIAF (EN120518720 · ISNI (EN0000 0000 7786 1416 · LCCN (ENnr2002034962 · GND (DE17185411X · J9U (ENHE987007416499405171