Lingua persiana
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Citazioni sulla lingua persiana.
Citazioni
[modifica]- Il pârsi non ha accettata alcuna parola da lingue straniere e di poco differisce dalla lingua di Firdusi, del più grande poeta epico persiano vissuto intorno al mille dell'era volgare, che può considerarsi come il primo che con un'opera immortale, siccome fece Dante per gli Italiani, abbia messo in onore la lingua della Persia del suo tempo. D'allora in poi il persiano si andò sempre più corrompendo coll'accettare parole arabe; e ai giorni nostri nelle opere degli scrittori moderni persiani esso non è che un gergo, del quale due terzi sono arabi, mentre la lingua si è conservata assai più pura nelle campagne e nei villaggi, laddove non è raro incontrare qualche buono agricoltore che nel suo puro dialetto persiano, che da alcuni fu chiamato l'italiano d'Oriente, racconti ancora la storia degli antichi re favolosi della sua patria. (Italo Pizzi)
- Il persiano, come lingua, sfortunatamente non lo conosco nemmeno. Ma è vero che mio padre era cresciuto in un'atmosfera culturale indo-persiana, che era nell'India del nord l'eredità della vecchia corte di Delhi, e di cui, persino in questi tempi di decadenza, Delhi e Lucknow sono i due centri principali. I Bramini del Kashmir avevano una straordinaria capacità di adattamento, e scendendo nelle pianure indiane e trovando che a quei tempi predominava questa cultura indo-persiana, l'adottarono e produssero un buon numero di profondi studiosi di persiano e urdu. Più tardi essi si adattarono con uguale rapidità al nuovo cambiamento quando divennero necessari la conoscenza dell'inglese e gli elementi della cultura europea. Ma anche ora i Kashmiriani dell'India vi sono molti elementi dotti in lingua persiana. (Jawaharlal Nehru)
- Razzialmente, noi persiani siamo molto diversi dagli arabi, che sono di ceppo semitico. La stessa cosa vale per la lingua persiana, che appartiene al gruppo dei linguaggi indo-europei, assieme all'inglese, il francese, al tedesco e ai più importanti idiomi occidentali. Benché attraverso i secoli siano avvenute frequenti mescolanze tra la nostra popolazione e altre razze e, in seguito alla conquista araba, anche la lingua abbia ricevuto notevoli apporti di parole arabe, la nostra identità sociale e idiomatica è rimasta immutata. (Mohammad Reza Pahlavi)
- Determinato a far rivivere il passato «ariano» dell'Iran, l'esercito creato da Reza Khan nel 1921 considerò suo dovere depurare la lingua persiana dal maggior numero possibile di parole mutuate dall'arabo. Il risultato fu un vocabolario «puro» che, a volte, era totalmente incomprensibile alla maggior parte degli iraniani medi.
- L'avvento dell'Islam in Iran, prodottosi quasi quattordici secoli fa, condusse a quella che alcuni pensatori persiani definiscono «la nostra schizofrenia nazionale multipla». E in nessun luogo questa schizofrenia è così evidente come nella lingua del paese. Lingua di ceppo indoeuropeo, il persiano viene malgrado ciò scritto prendendo a prestito l'alfabeto arabo. Alla poesia si adatta in maniera superba e vi trova la sua migliore espressione. Nello stesso tempo, è la seconda lingua dell'Islam, e la fede maomettana prova un tradizionale disgusto per i poeti e la poesia in genere: un mullah che ami la poesia è già un fatto abbastanza bizzarro, ma quando si mette poi a scriverla diventa qualcosa come uno scandalo.
- Senza i vecchi poeti persiani, gli iraniani sarebbero forse finiti come tanti paesi nel Medio Oriente che persero le loro lingue indigene e divennero arabofoni.
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