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Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/219

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coltivabile; il fabbricato è rozzissimo, senza un indizio di pietra riquadrata all’uso della buona architettura Romana. Le muraglie rovinose, che portano il nome di Traù vecchio, sembrano piuttosto residui di qualche vasta abitazione privata che di paese anche mediocremente abitato; elleno sono composte di pietrame irregolare tolto dal monte contiguo.

Il pavimento, che in alcun luogo vi si conserva, era di battuto grossolano, ma legato con un cemento tenacissimo, che resiste tuttora al tempo ed al mare. Io penderei a creder queste rovine greche de’ bassi tempi anzicchè Romane; e una spezie di cappella, che vi si conserva ancora riconoscibile, me ne accresce il sospetto. In tutta la vicinanza di questo luogo desolato, non v’ha iscrizione di sorte alcuna, non una pietra lavorata, non un pezzolino di mosaico, non una scheggia di marmo nobile, cose che pur si trovano sempre in poca o in molta quantità dove i Romani abitarono. La pietra, che forma il cattivo lido di Traù vecchio, è piena di corpi marini fistolosi di quelle medesime spezie ch’io ho osservato nell’isole del canal di Zara, e che si trovano frequentissimamente nelle Coronate.

§. 2. Di Bossiglina e della penisola Illide

Poche miglia oltre ie descritte rovine trovasi il casale di Vinischie vicino al porto Mandola, dove in altri tempi fu scavata una minera di pissasfalto, della quale non mi fu possibile aver un qualche saggio. Avanzando verso Traù s’incontra la villa di Bossiglina, nella di cui denominazione il Lucio si credette di veder chiaro la corruzione del nome de’ Bulini. Egli arrischiò di fissare ben angusti confini alla penisola Hyllis