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Il 7 marzo 2017 l’Istituto Tumori”Giovanni Paolo II” di Bari è stato inserito in una rete di sei IRCCS per la creazione di un database virtuoso denominato “D.I.V.A.”, il cui obiettivo è quello di riconoscere con largo anticipo una eventuale predisposizione genetica allo sviluppo dei tumori della mammella e dell’ovaio.
Il progetto D.I.V.A., Acronimo di Database Italiano Varianti BRCA1 e BRCA2, nato grazie alla collaborazione tra sei Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) italiani, vede coinvolto il “Giovanni Paolo II” quale esclusivo Istituto meridionale. L’obiettivo della rete è di realizzare un database che raccolga e cataloghi i dati sulle varianti dei principali geni responsabili dello sviluppo ereditario di tumori della mammella e dell’ovaio (BRCA1 e BRCA2), allo scopo di promuovere la qualità e l’omogeneità dell’interpretazione dei test su questi geni con finalità cliniche e, contestualmente, accrescere e condividere le conoscenze a livello internazionale. L’intenzione dei promotori di D.I.V.A. è quella di riuscire a realizzare un sistema virtuoso in cui i singoli operatori, di laboratorio e clinici, trovino un riferimento autorevole per dare risposte corrette alle donne che si sottopongono al test BRCA e possano nel contempo concorrere all’avanzamento delle conoscenze, anche se operano in centri periferici. «Il valore aggiunto che il nostro Istituto potrebbe apportare alla rete è l’identificazione di varianti legate alle popolazioni dei paesi del Mediterraneo che afferiscono al Centro Studi Tumori Eredo-Familiari del “Giovanni Paolo II” diretto dal dottor Angelo Paradiso» ha dichiarato la dottoressa Stefania Tommasi, referente del progetto D.I.V.A. per l’IRCCS barese.