Negli Stati Uniti lo chiamano The Big One, ovvero l'eventuale futuro terremoto che potrebbe colpire la California causando danni devastanti. Quest'idea da sempre preoccupa e ossessiona gli USA e la ragione è che questo stato è altamente sismico, trovandosi al confine tra due placche della litosfera terrestre.
Ora un nuovo studio condotto da ricercatori del California Institute of Technology (CIT) suggerisce che la Caldera di Long Valley, nella California orientale, si stia raffreddando. E questa non è per forza una buona notizia.
Un supervulcano in California
"Non pensiamo che la regione si stia preparando per un'altra eruzione supervulcanica, ma il processo di raffreddamento potrebbe rilasciare abbastanza gas e liquidi da causare terremoti e piccole eruzioni", afferma il geofisico Zhongwen Zhan. "Ad esempio, nel maggio 1980, solo nella regione si sono verificati quattro terremoti di magnitudo 6."
I risultati del team si basano sui dati raccolti da un tratto di cavo in fibra ottica di 100 chilometri, utilizzando il rilevamento acustico distribuito. Con questo sistema interconnesso hanno catalogato più di 2.000 eventi sismici, molti dei quali non percepibili dagli umani. Questi dati sono stati poi inseriti in un algoritmo di apprendimento automatico, che ha trasformato le misurazioni in una mappa ad alta risoluzione della caldera e del vulcano che si trova al di sotto.
I risultati mostrano una netta separazione tra la grande camera magmatica del vulcano, situata a 12 chilometri sotto la superficie, e il sistema idrotermale poco profondo che si trova sopra. Sembra che quando la camera più profonda si raffredda, gas e liquidi risalgono verso la superficie, causando probabilmente terremoti e terreno gonfiato.