THANKS FOR SHARING, LA RECENSIONE DEL FILM NON USCITO NEI CINEMA ITALIANI
DURATA: 110′
USCITA: homevideo
VOTO: 3,5 su 5
“L’unico modo per liberarsi dalle tentazioni è cedervi“, scriveva Oscar Wilde. Ma è davvero così? Forse basterebbe aggiungere: dipende dalle tentazioni. Se per esempio a tentarvi è un cannolo siciliano, prego fatevi avanti a meno che non potreste mangiarlo per seri problemi di alimentazione. Se invece è una striscia di coca, prego siate responsabili e pensate alla vostra vita. Le tentazioni sono a quanto di più irresistibile è soggetto l’uomo. Ci si sente totalmente vulnerabili di fronti ad un tale sentimento, a partire dalla voglia del cannolo siciliano fino all’esempio della droga. Ma il significato intrinseco della parola ‘tentazione’ lascia intendere che quel a cui pensiamo evidentemente è al limite del possibile per noi. Nel momento in cui ne assaporiamo il sapore, sappiamo che tutto dipenderà dalla nostra responsabilità e soprattutto volontà di autocontrollo.
Thanks for sharing – Tentazioni irresistibili è una storia di sesso dipendenza terapeutica, di un gruppo di recupero di ninfomani le cui vite si incrociano in un passaggio di testimone tra chi ne sta uscendo e chi invece è dentro da poco. Un racconto corale di tre coppie che a modo loro vivono la vita in una caotica New York, dove i valori vengono per un momento messi da parti e l’unico obiettivo per cui si va avanti è il sesso. Adam festeggia i 5 anni di terapia proprio nel momento in cui conosce Phoebe, ‘la ragazza della porta accanto’ dalla libidine libertina che dovrà aiutare l’uomo a concedersi in una relazione normale. Mike è il mentore del gruppo di sostegno sposato con Katie, il cui problema è la dipendenza dalla droga del figlio. Neil è il novizio del gruppo invece, e per farcela i primi tempi senza sesso trova una spalla in Dede, anche lei da poco in terapia.
Staurt Blumberg (I ragazzi stanno bene) esordisce alla regia con una storia di solidarietà e condivisione nei confronti di una vita troppo sbrigativa e veloce per starle dietro con lucidità. Le tentazioni in una città come New York, così colorata, così viva, così dinamica vengono messe alla prova continuamente, con il risultato che anche la sola passeggiata in Central Park diventa il festival della bellezza predatoria. Il tono da commediola iniziale prende una piega drammatica nel momento in cui i tre uomini dovranno affrontare singolarmente la vita reale, facendosi forza insieme certo, ma riprendendo a vivere da persone normali e mettendosi in gioco (e a nudo) nei rapporti di coppia, con la difficoltà classica non solo dei rapporti umani ma in più del comunicare una malattia della quale si parla poco sminuendola.
Il cast stellare formato da Mark Ruffalo, Gwyneth Paltrow, Tim Robbins, Joely Richardson, Josh Gad e Alecia Moore (meglio conosciuta con il nome da cantante Pink), salva in parte un film che parte svantaggiato già per il trattare di sesso-dipendenza. Cronologicamente uscito dopo Shame, ma anche in vista della recente uscita in sala di Nymphomaniac, Thanks for sharing è un film di cui non si sentiva il bisogno perché non apporta nulla di nuovo all’argomento. E se anche mettessimo il caso che ogni film è a se, l’approccio terapeutico che il regista-sceneggiatore ha voluto dare ai suoi personaggi non è di aiuto nell’approfondire un tema raccontato soltanto tramite le varie situazioni che di volta in volta si presentano, senza descrivere i sentimenti nè analizzare i comportamenti dei personaggi, qualità per cui il regista si era distinto nel film che gli è valsa la candidatura all’Oscar.