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Eloisa y Abelardo
La historia de Abelardo, joven escolástico dotadísimo, de enorme fama y prestigio en su época, perseguido por dos santos y absuelto por un tercero, y Eloísa, una muchacha que hace volver la cabeza a su paso, con gran ambición intelectual y nombre en el mundo del saber, despierta un interés vivo y poderoso. A principios del siglo xii era raro oír de una mujer que se entregara al estudio y la práctica de las letras y las ciencias. Fue Fulberto, canónigo de la Catedral de París, quien, cediendo a la inclinación de su jovencísima sobrina, pidió a Abelardo que fuera su preceptor. Pronto, la admiración intelectual que ella le profesaba se convirtió en arrebatadora pasión, compartida en todo por su maestro. Este amor desembocó en un gran drama humano, relatado con maestría en este libro por Régine Pernoud, que, si bien nos lo presenta en su austera y fiel verdad histórica, lo hace también con la sabiduría de quien sabe acercarse al infortunio y la gloria de dos seres humanos.
288 pages, Paperback
First published January 1, 1967
About the author
Régine Pernoud
129 books112 followersRégine Pernoud (17 June 1909 in Château-Chinon, Nièvre - 22 April 1998 in Paris) was a historian and medievalist. She received an award from the Académie française. She is known for writing extensively about Joan of Arc.
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Community Reviews
Displaying 1 - 16 of 16 reviews
May 22, 2023
For a book called Heloise and Abelard there sure wasn’t a lot of Heloise.
March 8, 2023
This book is not only a kind of demythologization of the most known medieval love affair, but also a great source of informations about the mentality, philosophy and the zeitgeist of middle ages. Pernoud debunks nearly all myths accured around Abelard and his epoque. Great book!
March 17, 2022
Belle prose et toujours agréable à relire mais Abélard est un cul
July 6, 2021
Una storia d'amore tramutata in Storia Umana. L'amore trasfigurato dal sacrificio e dalla fede, la grandezza intellettuale di Pietro Abelardo che viene trasmutata dalla grandezza umana di Eloisa, nel vortice della vita... che veramente non ha risparmiato niente agli sposi.
Un esempio di scrittura storica, di ricerca rigorosa e di amore per la vita da parte della grandissima, eccezionale Regine Pernoud. Un libro che fa amare tutti.
Un esempio di scrittura storica, di ricerca rigorosa e di amore per la vita da parte della grandissima, eccezionale Regine Pernoud. Un libro che fa amare tutti.
July 17, 2017
Un ensayo histórico de una historia de amor emblemática de la edad media, específicamente del siglo XII. La autora reconstruye esta interesante historia a partir de la autobiografía de Abelardo, la correspondencia que mantuvieron ambos enamorados y otros documentos de la época y posteriores. Confieso que el tema de los monjes y el contexto del siglo XII me resultan interesantes y creo que si no existe ese interés su lectura puede resultar cansadora o francamente poco atractiva, especialmente en el detalle de las disputas que sostuvo Abelardo con teólogos y monjes. Creo que el libro permite profundizar en el ambiente intelectual y religioso de la época y se puede ver desde una perspectiva más erudita una historia que podría agotarse en el morbo o los detalles más escandalosos, por decirlo de alguna forma. Libro recomendable para quienes se interesen por la cultura medieval.
August 1, 2011
Me despertó la curiosidad. La historia de Eloísa y Abelardo, esos dos personajes de la época medieval, el un brillante filósofo, ella una estudiosa dedicada. Pero el estilo de Regine Pérnoud es horrible. Casi digno de una novela rosa. Si no hubiera sido por las broncas que traía Abelardo con casi todo el mundo lo habría dejado antes. Porque acabé brincándome bastantes partes. No me aguantaba lo cursi del estilo. Las biografías siempre son un riesgo, y esta me parece peor porque la autora tiene demasiadas ganas de hablar de lo romántica que le parece toda la historia, lo payaso que era Abelardo, y lo superior que le parece Eloísa. Igual confieso que me parecía lindo conocer la historia de estos dos personajes, pero hay maneras y hay maneras. Esta es un desastre.
March 22, 2024
Original teacher x student romance
Niezwykle poruszająca historia, zwłaszcza biorąc pod uwagę oddanie Heloizy, przedstawiona w barwny, podszyty analizą psychologiczną, sposób. I bardzo dobrze - dzięki obranej narracji opowieść ta zyskuje nowy, ponadczasowy wymiar. Na ten moment jest to najlepsza książka historyczna, jaką w tym roku przeczytałam, całym sercem mogę ją polecić każdemu. Jedyne, czego zabrakło, to więcej z obrazu Heloizy, choć trudno tego dokonać przy stosunkowo skromnej liczbje źródeł na jej temat.
(Tak narodził się trope ,,I can fix him" - and I am all for it)
Niezwykle poruszająca historia, zwłaszcza biorąc pod uwagę oddanie Heloizy, przedstawiona w barwny, podszyty analizą psychologiczną, sposób. I bardzo dobrze - dzięki obranej narracji opowieść ta zyskuje nowy, ponadczasowy wymiar. Na ten moment jest to najlepsza książka historyczna, jaką w tym roku przeczytałam, całym sercem mogę ją polecić każdemu. Jedyne, czego zabrakło, to więcej z obrazu Heloizy, choć trudno tego dokonać przy stosunkowo skromnej liczbje źródeł na jej temat.
(Tak narodził się trope ,,I can fix him" - and I am all for it)
July 14, 2023
“Ammesso che in amore sia davvero possibile inventare qualcosa di nuovo, ebbene, allora noi l’abbiamo fatto“: così scriveva Pietro Abelardo nelle sue memorie.
Un’anziana ma vivacissima professoressa universitaria di mia conoscenza avrebbe esclamato con un leggero sospiro: ‘la divina ingenuità degli innamorati!‘. (Veramente avrebbe detto ‘stupidità‘, ma la parola scritta non rende il senso di quella pronunciata). Eppure non c’è dubbio che Eloisa e Abelardo abbiano, se non proprio inventato qualcosa in amore, almeno inscritto nella storia occidentale uno di quegli esempi cui è impossibile non riconoscere il marchio della singolarità.
Il loro amore è stato un miracolo, più raro di una cecità guarita e poco meno di una resurrezione: l’incontro fra due personalità di eguale altezza di spirito, che si sono elette reciprocamente in un medesimo colpo di fulmine in un giorno qualsiasi nella Parigi del XII secolo. Lui, geniale e controverso intellettuale, sempre immerso in polemiche teologiche e tendente alla misantropia; lei, donna di una bellezza cantata dai poeti e al tempo stesso di un’intelligenza e un’istruzione tali da aprirle porte in genere inaccessibili al suo sesso. Tutta la loro intelligenza si è sciolta come neve al sole sotto i dardi di Cupido. È facile sapere che ‘il cuore è ingannevole sopra ogni cosa‘, e le Scritture mettono almeno una ventina di volte in guardia l’uomo dal nefando influsso delle donne. Ma come può Abelardo resistere, quando persino il più serioso fra tutti i filosofi, Aristotele, si umiliò a farsi cavalcare come un cavallo dalla cortigiana di cui era innamorato? E come può far lo stesso Eloisa, quando incontra l’unico uomo al mondo in grado di apprezzarla nella sua interezza di donna e non solo per il lato-B esposto in una prova bikini?
Fu amore totale: nella mente e nel corpo, boccaccesco e shakespeariano; con tanto di incontri furtivi, gesti folli, sacrifici. Difficile trovare esempi analoghi, non solo in letteratura ma persino nella realtà storica la quale pure, come ci spiega Twain, ha il pregio di non dover essere credibile. Immaginatevi se due amanti celebri nel ‘900 come i filosofi Martin Heidegger e Hanna Arendt fossero stati appassionati e belli come Romeo e Giulietta. Oppure una coppia in stile pupa&secchione in cui la pupa possiede un cervello non siliconato e il secchione un cervello vero. Stiamo parlando di categorie difficilmente conciliabili tra loro persino nel nostro immaginario.
Il libro di Regìne Pernoud, grande medievista particolarmente sensibile allo studio della condizione femminile in quei secoli, non aggiunge elementi nuovi a una storia famosissima e da sempre ispiratrice di opere letterarie e studi storiografici. Con lo stesso materiale già noto, tuttavia, esso propone un’interpretazione della vicenda dei due amanti più ampia rispetto alla vulgata tradizionale, evidenziando maggiormente la figura di Eloisa (ecco perché il titolo ‘El & Ab‘, rispetto al più comune ‘Ab & El’). Poiché la fonte principale è e resterà sempre l’autobiografia di Abelardo, si è sempre infatti compiuto in tutti i resoconti un naturale sbilanciamento in direzione del punto di vista dell’autore. In passato è sorto addirittura il sospetto dell’inesistenza della controparte femminile, sicché Abelardo sarebbe stato una specie di mitomane.
Invece Eloisa è esistita ed è stata una figura gigantesca, dotata di una personalità inaudita anche per gli standard odierni. Il suo unico limite è quello di mantenersi nella memoria collettiva solo in relazione al suo celebre partner. Non penso comunque che ella si sarebbe rattristata, se qualcuno l’avesse avvertita di questo destino. A ogni modo, questo libro le rende molta giustizia e ne siamo lieti.
“Non è peccato desiderare una donna, ma assecondare la concupiscenza; non si deve condannare il desiderio dell’unione carnale, ma l’assenso dato a questo desiderio”
Un’anziana ma vivacissima professoressa universitaria di mia conoscenza avrebbe esclamato con un leggero sospiro: ‘la divina ingenuità degli innamorati!‘. (Veramente avrebbe detto ‘stupidità‘, ma la parola scritta non rende il senso di quella pronunciata). Eppure non c’è dubbio che Eloisa e Abelardo abbiano, se non proprio inventato qualcosa in amore, almeno inscritto nella storia occidentale uno di quegli esempi cui è impossibile non riconoscere il marchio della singolarità.
Il loro amore è stato un miracolo, più raro di una cecità guarita e poco meno di una resurrezione: l’incontro fra due personalità di eguale altezza di spirito, che si sono elette reciprocamente in un medesimo colpo di fulmine in un giorno qualsiasi nella Parigi del XII secolo. Lui, geniale e controverso intellettuale, sempre immerso in polemiche teologiche e tendente alla misantropia; lei, donna di una bellezza cantata dai poeti e al tempo stesso di un’intelligenza e un’istruzione tali da aprirle porte in genere inaccessibili al suo sesso. Tutta la loro intelligenza si è sciolta come neve al sole sotto i dardi di Cupido. È facile sapere che ‘il cuore è ingannevole sopra ogni cosa‘, e le Scritture mettono almeno una ventina di volte in guardia l’uomo dal nefando influsso delle donne. Ma come può Abelardo resistere, quando persino il più serioso fra tutti i filosofi, Aristotele, si umiliò a farsi cavalcare come un cavallo dalla cortigiana di cui era innamorato? E come può far lo stesso Eloisa, quando incontra l’unico uomo al mondo in grado di apprezzarla nella sua interezza di donna e non solo per il lato-B esposto in una prova bikini?
Fu amore totale: nella mente e nel corpo, boccaccesco e shakespeariano; con tanto di incontri furtivi, gesti folli, sacrifici. Difficile trovare esempi analoghi, non solo in letteratura ma persino nella realtà storica la quale pure, come ci spiega Twain, ha il pregio di non dover essere credibile. Immaginatevi se due amanti celebri nel ‘900 come i filosofi Martin Heidegger e Hanna Arendt fossero stati appassionati e belli come Romeo e Giulietta. Oppure una coppia in stile pupa&secchione in cui la pupa possiede un cervello non siliconato e il secchione un cervello vero. Stiamo parlando di categorie difficilmente conciliabili tra loro persino nel nostro immaginario.
Il libro di Regìne Pernoud, grande medievista particolarmente sensibile allo studio della condizione femminile in quei secoli, non aggiunge elementi nuovi a una storia famosissima e da sempre ispiratrice di opere letterarie e studi storiografici. Con lo stesso materiale già noto, tuttavia, esso propone un’interpretazione della vicenda dei due amanti più ampia rispetto alla vulgata tradizionale, evidenziando maggiormente la figura di Eloisa (ecco perché il titolo ‘El & Ab‘, rispetto al più comune ‘Ab & El’). Poiché la fonte principale è e resterà sempre l’autobiografia di Abelardo, si è sempre infatti compiuto in tutti i resoconti un naturale sbilanciamento in direzione del punto di vista dell’autore. In passato è sorto addirittura il sospetto dell’inesistenza della controparte femminile, sicché Abelardo sarebbe stato una specie di mitomane.
Invece Eloisa è esistita ed è stata una figura gigantesca, dotata di una personalità inaudita anche per gli standard odierni. Il suo unico limite è quello di mantenersi nella memoria collettiva solo in relazione al suo celebre partner. Non penso comunque che ella si sarebbe rattristata, se qualcuno l’avesse avvertita di questo destino. A ogni modo, questo libro le rende molta giustizia e ne siamo lieti.
“Non è peccato desiderare una donna, ma assecondare la concupiscenza; non si deve condannare il desiderio dell’unione carnale, ma l’assenso dato a questo desiderio”
June 15, 2022
Non conoscevo minimamente la storia di Abelardo, nè tantomeno la sua storia d'amore con Eloisa. Anche se...definirla storia d'amore, dopo aver letto questo testo, mi sembra davvero un'esagerazione.
Una ricostruzione che mi è parsa abbastanza oggettiva, e naturalmente disincantata: attraverso l'analisi del contesto sociale e storico la Pernoud esprime la mentalità del tempo e arriva quindi a descrivere la personalità di Abelardo. Un misto di ambizione e presunzione, dove non c'è spazio per la modestia, se non verso la fine dei suoi giorni quando sarà condannato per eresia.
Ma tornando alla relazione con Eloisa, alla fine si è rivelata nè più nè meno che una storia di soprusi in cui Abelardo sarà stato innamorato per tipo un giorno e mezzo. Spinto inizialmente solo da appetiti sessuali, dopo essere stati scoperti dallo zio di lei, non fa che imporle una serie di decisioni dettate unicamente dai suoi interessi di fama e gloria, a partire dal matrimonio segreto fino all'entrata in convento. E per quanto Eloisa avesse il suo bel carattere e anche un bel cervello, vittima probabilmente dei suoi stessi sentimenti, si ritrova sempre a soccombere.
L'uomo non è decisamente all'altezza dell'intellettuale. Da questo punto di vista, anzi, Abelardo ha tutta la mia stima per il suo Metodo dell'inquisizione perenne, mirato al dubbio e alla ricerca continua della comprensione. Il suo errore probabilmente è stato quello di aver voluto applicare il ragionamento alle Sacre Scritture e alla ricerca della Fede, in un'epoca in cui la religione era parte fondante della vita quotidiana. Ed è anche per questo che faccio fatica ad accettare la sua trasformazione spirituale con cui giustifica l'allontanamento da Eloisa.
Insomma, un pò perchè se l'andava a cercare, un pò perchè vittima di gelosie, aveva una grande capacità di crearsi dei nemici, e spesso è stato vittima di tentativi di avvelenamento proprio da parte dei suoi confratelli (ah, che birbanti questi monaci!). Lo ammetto, quando ho letto della castrazione ho pensato che avesse avuto quello che si meritava, eppure, e in questo probabilmente sta anche la sua grandezza, lui l'ha accettata -sarebbe il caso di dire con filosofia-, consapevole delle sue colpe.
Mi dispiace un pò per Eloisa (e per le fette di salame sugli occhi): un'intera esistenza sacrificata per un uomo in attesa di un qualche cenno che non arriva, inviargli finalmente una lettera chiamandolo "mio sposo" e sentirsi rispondere "cara sorella [...] firmato tuo fratello".
Più chiaro di così...
Una ricostruzione che mi è parsa abbastanza oggettiva, e naturalmente disincantata: attraverso l'analisi del contesto sociale e storico la Pernoud esprime la mentalità del tempo e arriva quindi a descrivere la personalità di Abelardo. Un misto di ambizione e presunzione, dove non c'è spazio per la modestia, se non verso la fine dei suoi giorni quando sarà condannato per eresia.
Ma tornando alla relazione con Eloisa, alla fine si è rivelata nè più nè meno che una storia di soprusi in cui Abelardo sarà stato innamorato per tipo un giorno e mezzo. Spinto inizialmente solo da appetiti sessuali, dopo essere stati scoperti dallo zio di lei, non fa che imporle una serie di decisioni dettate unicamente dai suoi interessi di fama e gloria, a partire dal matrimonio segreto fino all'entrata in convento. E per quanto Eloisa avesse il suo bel carattere e anche un bel cervello, vittima probabilmente dei suoi stessi sentimenti, si ritrova sempre a soccombere.
L'uomo non è decisamente all'altezza dell'intellettuale. Da questo punto di vista, anzi, Abelardo ha tutta la mia stima per il suo Metodo dell'inquisizione perenne, mirato al dubbio e alla ricerca continua della comprensione. Il suo errore probabilmente è stato quello di aver voluto applicare il ragionamento alle Sacre Scritture e alla ricerca della Fede, in un'epoca in cui la religione era parte fondante della vita quotidiana. Ed è anche per questo che faccio fatica ad accettare la sua trasformazione spirituale con cui giustifica l'allontanamento da Eloisa.
Insomma, un pò perchè se l'andava a cercare, un pò perchè vittima di gelosie, aveva una grande capacità di crearsi dei nemici, e spesso è stato vittima di tentativi di avvelenamento proprio da parte dei suoi confratelli (ah, che birbanti questi monaci!). Lo ammetto, quando ho letto della castrazione ho pensato che avesse avuto quello che si meritava, eppure, e in questo probabilmente sta anche la sua grandezza, lui l'ha accettata -sarebbe il caso di dire con filosofia-, consapevole delle sue colpe.
Mi dispiace un pò per Eloisa (e per le fette di salame sugli occhi): un'intera esistenza sacrificata per un uomo in attesa di un qualche cenno che non arriva, inviargli finalmente una lettera chiamandolo "mio sposo" e sentirsi rispondere "cara sorella [...] firmato tuo fratello".
Più chiaro di così...
March 3, 2023
¡Magnífico! De verdad me entusiasmó esta obra de Pernoud. No sólo nos da a conocer un período muy mal valorado de la historia de la civilización occidental, sino nos da a conocer a un intelectual de la época y nos hace verlo y vivirlo con la perspectiva de esos años (no con los filtros de estos), y de paso a una mujer excepcional. Aunque lleva la mitad del título, ocupa menos de la cuarta parte del escrito, pero en esa cuarta parte se nos revela como una mujer extraordinaria y lejos del estereotipo que nos han construido sobre la mujer en la antigüedad. Como si todo eso fuera poco, nos cuenta una historia de amor que transfigura (casi literalmente) desde lo humano a lo divino.
Buscaré más obras de Régine Pernoud.
Buscaré más obras de Régine Pernoud.
April 21, 2018
Je suis en admiration devant. l’amour d’Heloise, incroyable la manière dont Abelard a surmonter la terrible épreuve de sa castration. Deux êtres surprenants.
August 6, 2009
Héloïse et Abelard : deux noms bien et mal connus ;
En réalité, une "très haute histoire d'amour", vécue au siècle de Tristan et Iseult.
Dialectique du couple, affrontement de la passion et de la philosophie, de la foi et de la raison, et, pour finir, triomphe d'un amour au-dessus de l'amour, sont ici évoqués avecles confidences même laissée par les actuers de ce grand drame humain à deux personnages.
En réalité, une "très haute histoire d'amour", vécue au siècle de Tristan et Iseult.
Dialectique du couple, affrontement de la passion et de la philosophie, de la foi et de la raison, et, pour finir, triomphe d'un amour au-dessus de l'amour, sont ici évoqués avecles confidences même laissée par les actuers de ce grand drame humain à deux personnages.
May 13, 2008
I read an English version of this book. It's an account of the famous lovers told with much pathos. It includes the ideology of Abelard's teachings, as well as excerpts from their letters to one another. It's an amazing story and I wonder how it would have played in the media today...breaking news and a movie of the week, I suppose.
April 14, 2008
I'm not aware of an English translation of Régine Pernoud's highly acclaimed work. The French version evinces Pernoud's distinguished scholarship and is a great read. Highly recommended!
February 22, 2013
Two great human beings above all human beings.
May 4, 2020
Read in English, and none of the humour or wit was lost in translation. Fascinating read about two medieval figures I hadn't heard of before. I couldn't put it down!
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