Nel panorama degli autori contemporanei, alcuni si distinguono per la capacità di indagare nelle pieghe più oscure e inquietanti della nostra storia recente. È il caso di Alberto Fittarelli con il suo libro “Il Legionario. Storia e misfatti di Giustino De Vuono, il più misterioso protagonista degli anni di piombo”. Ancora fresco di stampa, ottobre 2024, offre un’analisi profonda e affascinante di uno dei personaggi più enigmatici e controversi degli anni di piombo: Giustino De Vuono.
Chi è Giustino De Vuono che ha avuto i suoi natali a Scigliano, in Calabria? La sua figura tra mito e leggenda, un personaggio certamente non positivo, è in gran parte enigmatica: killer infallibile e semianalfabeta rapinatore; misterioso latitante, avvistato a diverse latitudini nel mondo, e abile stratega, capace di farsi arrestare al momento giusto con addosso il corredo di un agente di intelligence operativo.
Particolarmente indicativo fu il suo arresto a Basilea, uno dei tanti arresti, in Svizzera nel 1981 dopo l‘assassinio di Moro. Quasi a voler farsi individuare, attirando l’attenzione nelle vesti di uno strano venditore ambulante che esponeva oltre a camicie anche oggetti strani, tra i quali diversi coltelli e una pistola.
Tutto si intreccia con gli anni di piombo, con i servizi segreti clandestini che da Yalta, quando presero forma, agirono da attori protagonisti occulti nelle vicende italiche, determinando la storia recente della Repubblica Italiana.
Frutto di un lavoro che unisce indagine giornalistica, ricerca storica e archivistica e tecniche di investigazione online, Il legionario è la prima e unica monografia su una delle figure più sfuggenti e più determinanti della storia recente d’Italia. Giustino De Vuono un nome che, per molti, è rimasto nell’ombra, ma che ha avuto un ruolo cruciale nelle vicende legate al terrorismo e alla violenza politica che hanno segnato l’Italia tra gli anni ’60 e ’80.
Fittarelli ricostruisce una biografia che si intreccia con la storia di un paese, il nostro, funestato da una delle vicende politiche più violente e più ricche di trame occulte del mondo occidentale. La sua figura non è stata ampiamente discussa né nei principali manuali di storia contemporanea né nei racconti tradizionali su quegli anni turbolenti. Fittarelli, tuttavia, riesce a restituirgli una voce e una storia, ricostruendo il suo percorso dalle prime esperienze criminali fino al suo coinvolgimento in crimini che hanno segnato indelebilmente il corso degli eventi.
La figura di Giustino De Vuono appare e scompare dietro alcune delle vicende più torbide e sanguinose degli anni di piombo. Storia Italiana intrecciata e avvolta da massoneria (P2), criminalità organizzata (ndragheta), servizi segreti, depistaggi e sangue. Una tra tutte, la più emblematica, il rapimento e l’assassinio di Moro vicenda che determinò tutta la storia recente d’Italia.
L’idea della ricerca, che diede origine al libro, parte con la decrittazione dell’agenda trovata addosso a De Vuono al momento dell’arresto a Basilea (documento agli atti della Commissione Parlamentare sul Sequestro Moro, e incredibilmente mai analizzato). Agenda contenente numeri internazionali, italiani, nomi e cognomi, ghirigori, matematica, piantine e appunti enigmatici in codice. Decriptazione che permise di ricostruire una biografia che si intreccia agli eventi di quegli anni, alla storia di una nazione.
Il libro consta di diciotto capitoli i primi due riguardano la sua infanzia fino al congedo dalla legione straniera. Capitoli nei quali poco aggiunge a quanto conosciuto dagli anziani residenti nel paese natio che ne ricordano ancora le fughe roccambolesche sui tetti delle case, coadiuvato nella latitanza in loco quasi certamente da conoscenti. Ancora adesso molti narrano delle sue visite alla madre ammalata, alla quale era molto legato, abilmente travestito da suora per passare sotto gli occhi delle forze dell’ordine che piantonavano la casa. Oppure delle sue comparse estemporanee, nel corso degli anni, negli anfratti più bui della frazione Diano di Scigliano, dove ha avuto i natali, calandosi abilmente dai tetti delle delle case. Aneddoti di un passato uditi a loro volta o vissuti in prima persona, “gesta e imprese” simili a un film di azione o a un romanzo spy story odierno.
Dal quarto capitolo in poi del libro ci si addentra nei misteri. Si riesumano le Br, il rapimento Mazzocchi, il sequestro Saronno, le evasioni dalle carceri, gli eventi via Fani e via Gradoli, le piste internazionali, contatti diplomatici, l’internazionale nera ecc.
Lo stesso autore, nell’introduzione del libro, afferma che basta citare il nome per sollevare interesse negli studiosi che si occupano di storia occulta d’Italia. La vita e le vicende di Giustino De Vuono attraversano i decenni più violenti e misteriosi d’Italia riuscendo a toccare molti degli eventi in essi contenuti ma riuscendo ad uscirne indenne. Scomparendo dai riflettori nel momento in cui i sospetti sulla sua persona iniziavano a farsi più consistenti.
Gli ultimi due capitoli, il diciassettesimo e il diciottesimo, l’autore unisce i puntini piantati nella accuratissima ricerca formulando ipotesi che, seppur surreali, tracciano un percorso impossibile da dimostrare ma che a rigor di logica individuano scenari plausibili. Sarà il lettore a trarre le conclusioni finali, dotato adesso dello strumento informativo adeguato.
Concludendo, questo libro contribuisce a squarciare il velo di mistero che oscura le vicende italiche del secolo scorso, dando un contributo fondamentale alla storia occulta della nostra Repubblica, aggiungendo un nuovo tassello per chi voglia approfondire.