Cosa vedere a Minorca
Scolpita dalla tramontana a nord e placida a sud, Minorca è orlata da calette, spiagge di sabbia fine e acque trasparenti e, a differenza di altre isole della Spagna, ha saputo preservare una ricchezza di flora e fauna che le è valsa il riconoscimento di Riserva della Biosfera UNESCO. Inoltre, le cittadine sul mare e i borghi dell’entroterra coniugano la rilassatezza minorchina con un’ampia offerta di intrattenimenti. Senza contare i piacere della tavola: un viaggio alla scoperta di Minorca è un’esperienza entusiasmante per tutti e cinque i sensi.
Minorca, cosa visitare: a ritmo rilassato nelle isole Baleari
La vostra scoperta di Minorca - o meglio di Menorca, per dirla alla spagnola - molto probabilmente partirà da Mahon, capoluogo dell’isola fin dall’epoca della dominazione inglese (XVIII secolo) e principale punto di approdo: a prescindere dalla vostra scelta su come arrivare a Minorca, che sia in aereo o via mare da Barcellona o da una delle isole Baleari, arriverete nei pressi di questa cittadina, affascinante per il mix di stile britannico e atmosfere mediterranee. L’influenza britannica è evidente nell’architettura della città vecchia, oggi in gran parte pedonale, ricca di negozi, bar e altre attività commerciali. Fuori dal centro, invece, merita la visita la Fortaleza de La Mola, capolavoro di architettura militare trasformato in uno spazio culturale e una meta turistica con un percorso di visita scandito da bellissimi panorami: da qui godrete la migliore vista sul porto di Mahon e sulla città.
Mahon è la base per esplorare la parte est dell’isola, che custodisce un autentico gioiello per chi cerca il contatto con la natura: il Parc Natural S’Albufera des Grau, Riserva della Biosfera UNESCO, che tutela una flora straordinariamente ricca ed è l’habitat ideale per molte specie di uccelli acquatici e rapaci.
A conquistare i viaggiatori con l’animo da Indiana Jones sarà invece l’incredibile patrimonio archeologico di Minorca: potrete esplorare cittadelle preistoriche e siti con strutture come il talayot (una sorta di torre di vedetta preistorica in pietra a secco), la taula (due pietre sovrapposte a formare una T) e la naveta (tomba a camera di forma trapezoidale). Oltre che per gli antichi insediamenti che lo punteggiano, l’entroterra saprà conquistarvi grazie ai suoi villaggi, che hanno saputo mantenere vivo il loro fascino ancestrale pur sviluppando un’offerta culturale e turistica di rilievo.
Infine, l’estrema punta occidentale dell’isola è dominata dalla vitalità di Ciutadella de Menorca, che sotto l’occupazione inglese vide proliferare sontuosi palazzi nobiliari, eretti dall’aristocrazia locale per simboleggiare il potere e la resistenza dei minorchini. Le dimore signorili vi sfileranno accanto mentre passeggiate nel centro cittadino, dove sorge anche l’edificio di culto più emblematico dell’isola: la Catedral de Santa Maria, in stile gotico, testimone delle vicende turbolente della storia di Minorca.
La costa di Minorca: spiagge e il Camí de Cavalls
La destinazione balneare per eccellenza di Minorca è la sua costa sud, che alterna spiagge di sabbia fine, baie edificate e calette vergini quasi deserte, lambite da un mare trasparente, ideale per le immersioni. Sono ormai un’immagine iconica dell’isola la Cala Macarella e la Cala Macarelleta, due calette quasi identiche protette da alte scogliere. In genere le spiagge della costa sud sono ideali per le famiglie, che troveranno posti come Punta Prima, una distesa di sabbia bianca lambita da acque turchesi, facilmente accessibile e ben attrezzata, oppure la turistica Son Bou, con sedie a sdraio, ombrelloni e una peculiarità: i resti di una basilica paleocristiana (V secolo) all’estremità est.
Cala en Porter è il rifugio di chi ama la bella vita: caletta di grande bellezza naturale, ha scogliere che proteggono la Cova d’en Xoroi, il celebre locale allestito in una grotta naturale e con una strepitosa vista sul mare; è un semplice bar di giorno e un’animata discoteca nelle notti estive.
Chi cerca spiagge meno frequentate può volgere verso la costa nord, dove si celano gioielli come Cala Pregonda, una delle baie meno frequentate dell’isola perché è accessibile solo a piedi o via mare: lunga appena 200 m, ha forma di ferro di cavallo, una varietà cromatica che rasenta la perfezione ed è protetta da una serie di isolotti che ne disegnano il profilo occidentale. Un’altra valida alternativa per scovare spiagge meno battute e coniugare vita balneare ed escursionismo è seguire il Camí de Cavalls, un sentiero di 185 km che corre lungo l’intera costa di Minorca. Lo si può percorrere nella sua interezza oppure a singole tappe (sono 20 in tutto, con distanze comprese fra un minimo di 6 km e un massimo di 13,6 km), a piedi o in bicicletta ‒ volendo anche a cavallo. Il Camí, oltre a regalare scorci paesaggistici di rara bellezza, consente di raggiungere spiagge, boschi, promontori e scogliere altrimenti inaccessibili.
A tavola e nei negozi: cosa mangiare e cosa comprare a Minorca
I viaggiatori gourmet dovrebbero prevedere una tappa a Fornells, villaggio della costa nord, per assaggiare nella località dov’è nato il piatto tipico più noto di Minorca: la caldereta de langosta, cioè la zuppa di aragosta, che prende nome dal tegame d’argilla (caldera) in cui viene cucinata. La ricetta è relativamente facile, ma una caldereta preparata a regola d’arte richiede di essere lasciata a riposo per un giorno intero, il tempo giusto perché i sapori si amalgamino bene.
E se non si è appassionati di pesce e frutti di mare, cosa si mangia a Minorca? Niente paura: la cucina popolare, che sa utilizzare al meglio gli ingredienti a km0 e di stagione, corre incontro alle esigenze di tutti. I carnivori avranno di che leccarsi i baffi: la carne di vitello della razza autoctona Vermella Menorquina è alla base di ricette deliziose e saporite. Dai maiali dell’isola si ricava invece una delle specialità più note delle isole Baleari: la sobrasada, un insaccato crudo che deve il suo peculiare sapore e colore all’aggiunta del pimentón, ossia la paprika, dolce oppure piccante. Sul fronte caseario, è tipico di Minorca il queso de Maó, formaggio vaccino prodotto artigianalmente secondo una ricetta antichissima: lo vendono in tutti i negozi di alimentari, ma il migliore si trova nei mercati.
Accompagnate il tutto a uno dei vini riconosciuti con l’IGP ‘Vi de la Terra Illa de Menorca’, istituita nel 2002, e avrete un’esperienza culinaria tanto appagante quanto minorchina al 100%. Potrete anche fare scorte di bottiglie di vino girando l’isola di cantina in cantina.
Lasciate però un po’ di spazio in valigia per il ‘souvenir’ più iconico di Minorca: le avarcas, il sandalo mediterraneo per eccellenza. In origine calzature da lavoro, usate in campagna e fabbricate con una suola ricavata da un vecchio pneumatico e pelle di vitello per la parte superiore, oggi sono scarpe leggere ed eleganti grazie all’estro degli artigiani spagnoli che hanno introdotto nuovi disegni e materiali. Quando ne acquistate un paio, controllate che ci sia l’etichetta ‘Avarca de Menorca’, che ne certifica la qualità e l’origine: così avrete i piedi a Minorca anche quando sarete rientrati in Italia!
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