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La Parolina – Trevinano

La Parolina – Trevinano

I ristoranti del Secolo - di Redazione - 29 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 9 Febbraio 2025 alle 20:26

La Parolina
Via Giacomo Leopardi, 1 – 01021 Trevinano
Telefono: 0763/717130
Sito Internet: www.laparolina.it

Tipologia: ricercata
Prezzi: antipasti 25€, primi 25€, secondi (percorsi) 35/50€, dolci 20€
Chiusura: Lunedì e Martedì; dal primo Novembre a Pasqua Domenica a cena

OFFERTA
Incastonato nella punta più a nord del Lazio, in un territorio rurale a pochi chilometri da Toscana e Umbria, il progetto di Iside De Cesare coniuga i prodotti delle tre regioni in una cucina creativa dove l’ispirazione alla tradizione è sempre evidente. Si può ordinare alla carta grazie a un menù snello e interessante, scegliendo tra antipasti, primi e percorsi, ovvero i secondi declinati come un piatto creato con più preparazioni dedicate ad un unico ingrediente. In alternativa ci si può rilassare e farsi guidare dalla cucina grazie ai menù degustazione “La Tuscia nel piatto” a 100€ ed “Emozioni” a 150€, a cui si può aggiungere l’abbinamento dei vini rispettivamente 50€ e 75€. Nel nostro caso abbiamo scelto il primo percorso che è stato aperto piacevolmente da uno dei piatti iconici del locale, il finto caviale realizzato con lenticchie nere di Onano cotte nel fumetto di pesce di lago arricchite da una leggera affumicatura, con alla base un cremoso di patate con limone candito, il tutto accompagnato da mousse all’olio di oliva, ceci e basilico ad imitare un finto burro, cantucci in versione salata con capperi, grissini artigianali e taralli al finocchietto. A seguire due gustosi antipasti, l’hummus di ceci con una chips a forma di farfalla a base di farina di ceci e terminato al tavolo con un filo di olio EVO di Blera e la zuppetta di fagioli di Gradoli con baccalà e uovo cremoso e rifinito con guanciale croccante. Eccellente il primo, i ravioli artigianali ripieni di anguilla in scapece e conditi con la “sbroscia” del lago di Bolsena, ovvero una sorta di bouillabaisse di pesci di recupero di lago arricchita con zafferano di Acquapendente e soffritto di aglione. Si prosegue sullo stesso livello con il secondo, tre riuscite declinazioni del coniglio leprino viterbese – la coscia lessata, brasata e laccata con una salsa realizzata con fondo di verdure e peperoni affumicati e terminata con elicriso fresco, la pancia in porchetta accompagnata da maionese al finocchietto e un pentolino con coniglio alla cacciatora su un soffice di patate e crumble di olive nere – il tutto accompagnato da un goloso panino sfogliato al burro. L’avvicinamento al dessert è stato scandito da un formaggio erborinato di pecora di Ischia di Castro, un avvolgente semi stagionato accompagnato da marmellata di verza e da pane al farro con cereali, frutta secca e arance. Squisito il “dolce del fiore”, un dessert visivamente stupendo con ottimi singoli elementi che restano separati nella degustazione: un semifreddo di ricotta della Tuscia su marmellata di ciliegie di Celleno con una foglia di alloro laccata al cioccolato, una terrina di cacao amaro 70% su crema alla vaniglia e chips di pasta sigaretta a formare un albero stilizzato con pesche, mirtilli e lamponi freschi. Infine, “Italia Squisita”, una tavolozza con disegnata la nostra Penisola su cui vengono posizionati una serie di dolcetti che riproducono, in versione mignon, i dolci tipici regionali, un gran finale goloso in cui si alternano sapori e ricordi di dolci che tutti conosciamo, a cui abbiamo fatto seguire un caffè ben estratto e di buona persistenza.

AMBIENTE
Un’unica ed accogliente sala che apre le sue vetrate sulla terrazza e sulle colline toscane, con il Monte Amiata sullo sfondo. Tavoli ben distanziati ed elegantemente apparecchiati.

SERVIZIO
Impeccabile sotto tutti gli aspetti.

Recensione tratta da Roma de La Pecora Nera – ed. 2025 – www.lapecoranera.net

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di Redazione - 29 Gennaio 2025