La Russia ha condannato all'ergastolo il capo di Hydra, il mercato nero più famoso del dark web

Pesante condanna per Stanislav Moiseyev, l'uomo che ha gestito uno dei più longevi siti per la vendita online di droga
Dark web
Foto: via Unsplash

Le autorità russe hanno condannato all'ergastolo Stanislav Moiseyev, il leader del gruppo criminale che ha gestito per anni uno dei mercati più longevi del dark web, Hydra. Arrestato nel 2022, l'uomo è stato condannato di recente insieme a un'altra dozzina di complici, costretti a scontare pene detentive tra gli 8 e i 23 anni e a pagare multe salate. “Il tribunale ha stabilito che dal 2015 all'ottobre 2018 il gruppo criminale ha operato in varie regioni della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia”, ha dichiarato l'ufficio del procuratore di Mosca nella giornata di ieri, dando la comunicazione ufficiale della condanna di Moiseyev e soci, accusati di essere tutti coinvolti nella produzione e nella vendita illegale di droga.

L'epilogo del mercato nero più longevo del dark web

Hydra non ha bisogno di presentazioni. Prima che la polizia tedesca, in collaborazione con le autorità statunitensi, ne sequestrasse i server nell'aprile del 2022, era senza dubbio il più grande mercato nero della rete per la vendita di droga, il riciclaggio di denaro, l'acquisto di database rubati e molto altro ancora. Insomma, un lungo elenco di attività illegali, che hanno permesso ai criminali che gestivano la piattaforma di guadagnare cifre importanti - 1,35 miliardi di dollari nel solo 2020, per esempio. Non a caso, quando la polizia ha smantellato i server di Hydra, ha sequestrato anche oltre 51 milioni di dollari in Bitcoin.

Nel corso degli anni, quindi, è evidente che Stanislav Moiseyev e i suoi complici abbiano guadagnato cifre importanti dall'attività del mercato. Eppure, è bastato poco per perdere tutto. E ora, come se non bastasse, è arrivata anche la condanna all'ergastolo per il leader della cybergang che per molto tempo ha gestito Hydra. Una decisione insolita da parte della Russia, che solitamente tende a chiudere un occhio sulle minacce informatiche perpetrate da criminali locali. A meno che non vadano a ledere l'integrità di organizzazioni o importanti personaggi di potere del paese.