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Nero d'inchiostro: recensioni filosofiche (vol. 1)
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Nero d'inchiostro: recensioni filosofiche (vol. 1)
E-book85 pagine1 ora

Nero d'inchiostro: recensioni filosofiche (vol. 1)

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Info su questo ebook

Una raccolta di articoli di Daniele Palmieri apparsi sul blog Nero d'inchiostro. Recensioni filosofiche che spaziano da Junger a De Sade, da Nietzsche a Hume, da Girard a Cormac McCarthy, da Hadot a Riccardo di Bury, da Patocka a Kosik fino alla pop-sofia di Chiara Poli e Maxime Coulombe, un variegato pastiche filosofico-letterario espressione di una ricerca interiore eclettica e di una fame di conoscenza insaziabile.
LinguaItaliano
Data di uscita26 apr 2016
ISBN9788892606593
Nero d'inchiostro: recensioni filosofiche (vol. 1)

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    Anteprima del libro

    Nero d'inchiostro - Daniele Palmieri

    miracoli

    Nero d’inchiostro

    "Il nero è da sempre associato alle tenebre, al male, al dispotismo.

    Il nero non è neanche un colore; è l'assenza di luce, l'oscurità che tutto avvolge e che ci terrorizza dagli albori della nostra esistenza, quando soltanto la flebile fiamma del focolare poteva difenderci al calar del Sole.

    Ma il nero è molto di più.

    Nero è il colore dell'inchiostro e quando l'inchiostro entra in conflitto con il bianco della carta, ecco che dall'abisso delle sue tenebre si sprigionano infiniti universi. Il nero allora cambia aspetto e si trasforma nel Nulla che precede la Creazione nei primi passi della Genesi. 

    Ed è proprio il suo carattere indistinto che gli consente di trasformarsi in ogni cosa che desidera; il nero non è nulla, perciò può tramutarsi in tutto.

    In questa misteriosa alchimia si nasconde il segreto della Scrittura; il nero dell'inchiostro, il bianco della carta; lo Yin e lo Yang, gli opposti eraclitei dalla cui lotta scaturisce la realtà che ci circonda.

    Nero, infine, è il colore della Notte, l'eterna compagna dello Scrittore che silenziosa gli sussurra quando la sua luce è l'unica accesa mentre tutti gli altri dormono.

    Da questo spirito nasce Nero d'inchiostro: blog di letteratura, filosofia e attualità che tramite il nero dell'inchiostro vuole tracciare un punto di vista sul Mondo."

    E’ passato circa un anno da quando ho scritto queste parole, che hanno ufficialmente inaugurato il mio blog: Nero d’inchiostro.

    Ad un anno di distanza ho deciso di raggruppare alcuni degli articoli significativi in un unico volume.

    Il Lettore si troverà di fronte a una serie di recensioni filosofiche molto eterogenee tra loro, che vanno da Sade a Thoreau, da Nietzsche a Junger, da Seneca a Whitman; un pastiche letterario e filosofico senza (apparentemente) alcun filo logico tra un articolo e l’altro.

    Tuttavia, v’è un filo d’Arianna per districarsi in questo labirinto; come scrissi un anno fa nel primo post inaugurale, Nero d’inchiostro è un punto di vista sul Mondo. Il mio punto di vista sul mondo che, attraverso le mie letture e le idee dei filosofi del passato, cerco di edificare per fortificare la mia cittadella interiore.

    Sono articoli che ho scritto per un solo motivo: la passione.

    La passione per la filosofia, la passione per la cultura, la passione per la scrittura, la passione per l’ebbrezza dell’instancabile ricerca interiore, che mi spinge a non essere mai soddisfatto di quello che ho scritto, letto, imparato.

    Questa stessa passione mi porta a voler condividere il sapere con tutti, senza filtri e senza veli, poiché ritengo che il sapere debba essere alla portata di chiunque voglia raggiungerlo, ed è per questo che, sempre sul blog, troverete tutti gli appunti e i riassunti dei corsi universitari che ho seguito durante la triennale in Filosofia presso la Statale di Milano.

    Spero che il Lettore possa incontrare, su questa breve e momentanea mappa che ho tracciato sul percorso della mia vita, stimoli intellettuali che lo spingano ad approfondire la propria ricerca. Se anche un solo articolo o, addirittura, anche una sola frase di questa raccolta avrà raggiunto tale obbiettivo, potrò reputarmi soddisfatto.

    Chi sono io?

    Daniele Palmieri (29/11/1994), laureato in filosofia presso l'Università Statale di Milano (con una tesi in storia della filosofia su Hadot e la filosofia come esercizio spirituale), attualmente studente in Scienze Filosofiche presso l'Università Vita e Salute San Raffaele. 

    Filosofo, poeta e scrittore. In pratica, scavo una fossa con un badile e per di più mi colpisco i piedi.

    Ho pubblicato due raccolte di racconti, Leggende (La Caravella Editrice) e Orrori da altri tempi (Nulla Die), un romanzo, Diario di un cinico gatto (Youcanprint) e una breve silloge poetica, La panchina e altre poesie d’Amore (Youcanprint). La tranquillità interiore è il suo primo saggio filosofico, insieme a La filosofia è una cosa da folli in preparazione presso Echos Edizioni.

    Un filosofo in tempi di farsa e tragedia

    Un teologo mi ha detto che tutto per me andrà bene e che tutto mi sarà permesso se soltanto mi sottometterò al concilio e ha aggiunto: Se il concilio dichiarasse che hai soltanto un occhio, anche se ne hai due, sarebbe tuo dovere convenire con il concilio che è proprio così. Io gli ho risposto: Anche se fosse il mondo intero a sostenerlo io, essendo dotato di ragione come sono, non potrei ammetterlo senza obiezione della coscienza.

    (pp. 101)

    Karel Kosik inizia il suo saggio Ragione e coscienza citando le parole di Jan Hus, riformatore religioso Boemo del XV secolo.

    Con le stesse parole ho deciso di cominciare questo breve articolo sul filosofo Ceco, poco conosciuto in Italia se non dagli addetti ai lavori.

    Questo perché la frase di Jan Hus, così lontana nel tempo, è tuttavia quantomai attuale e riassume alla perfezione il messaggio di lotta lanciato da Kosik nei suoi saggi di pensiero critico, raccolti dalla Mimesis Edizioni sotto il titolo Un filosofo in tempi di farsa e tragedia.

    Sono saggi brevi, taglienti, che spaziano dalla letteratura alla filosofia ma tessuti insieme dallo stesso fil rouge: la critica serrata alla società del nostro tempo.

    Quella che Kosik descrive è una società alienata dal mondo dei consumi, che trova il suo centro ne l'homo aeconomicus.

    Costui è l'atomo di cui necessita il sistema dei consumi per perpetrare se stesso e per farlo deve convincerci che l'homo sapiens sapiens in realtà non è nient'altro che un homo aeconomicus: un essere egoista, il cui unico fine è produrre beni, scambiare beni e accumulare beni.

    Ogni valore morale di riferimento viene meno; l'unica morale è la morale utilitaristica dell'interesse privato e la realtà viene così svuotata del suo senso più profondo, del legame inscindibile che ci lega al nostro prossimo.

    Il mondo diventa un

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