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Il Cristianesimo - La culla della nostra cultura
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E-book97 pagine1 ora

Il Cristianesimo - La culla della nostra cultura

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Info su questo ebook

Con la sua intensa opera missionaria, il Cristianesimo si è diffuso in tutti i continenti della terra ed è oggi, in termini numerici, la più diffusa religione al mondo. La sua immagine di Dio si basa sull'ebraismo, la sua centralità è tuttavia costituita dalla fede nel Figlio di Dio, Gesù Cristo, e nella sua opera di salvazione, unica nella storia. Gesù Cristo è la figura portante principale e, come risulta già chiaramente dall'attribuzione del nome, è il "centro" del cristianesimo. La sua apparizione è strettamente legata alla salvezza del creato e alla redenzione degli uomini.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2016
ISBN9786050448856
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    Il Cristianesimo - La culla della nostra cultura - Autori Vari

    Autori Vari

    IL CRISTIANESIMO

    La culla della nostra cultura

    EDITORIALE ZEUS La Spezia

    Prima edizione digitale 2016 a cura di David De Angelis

    Indice

    IL CRISTIANESIMO

    IL CONCETTO CRSTIANO DI DIO - Il Dio Padre - Il Dio Figlio (Gesù Cristo) - Lo Spirito Santo - La Trinità divina: speculazione e dogma

    L’IMMAGINE CRISTIANA DELL’UOMO - Libertà, peccato e grazia - Considerazioni cristiane sulla fine del mondo e l’aldilà

    GESU’ E GLI ALBORI DELLA CHIESA - Gesù storico - Il sermone della montagna - La sacra Scrittura - Il proto-cristianesimo e gli apostoli - Pietro e Paolo - La chiesa cristiana: idea e organizzazione - Ufficio divino, liturgia e feste - I sacramenti - Il monachesimo cristiano (ordini) - La missione cristiana

    Il CRISTIANESIMO FINO ALLA RIFORMA - La prima chiesa e l’impero romano - La Chiesa ortodossa a Bisanzio - La Chiesa occidentale del medioevo e il papato

    LA RIFORMA - Il sovvertimento spirituale - Martin Lutero - Ulrich Zwingli - Giovanni Calvino - Altre correnti della Riforma - La Controriforma cattolica

    Il CRISTIANESIMO DALL’ILLUMINISMO AD OGGI - Illuminismo e critica della religione - Le chiese nel XIX e XX secolo

    CHIESE SEPARATISTE E SETTE - Le antiche chiese d’Oriente - Nell’ambito della Chiesa cattolica - Nell’ambito della Chiesa ortodossa - Nell’ambito delle chiese evangeliche - Una Chiesa e molte confessioni religiose - Il mondo cristiano - Tipologia delle diverse confessioni religiose

    LA CHIESA CATTOLICA ROMANA - La dottrina della Chiesa - La Messa - La comunione dei santi. Maria e i santi - Il rinnovamento cattolico. Il Concilio Vaticano II

    LA CHIESA ORTODOSSA

    LA CHIESA LUTERANA

    METODISMO

    CHIESA BATTISTA

    CHIESA EVANGELICA PENTECOSTALE

    L’ESERCITO DELLA SALVEZZA

    AVVENTISTI

    QUACCHERI

    IL MOVIMENTO ECUMENICO

    COMUNITÀ PARTICOLARI - Conoscere la Bibbia - L’Antico e Nuovo Testamento - La visione cristiana dell’Antico Testamento

    IL CRISTIANESIMO

    Con la sua intensa opera missionaria, il cristianesimo si è diffuso in tutti i continenti della terra ed è oggi, in termini numerici, la più diffusa religione al mondo. La sua immagine di Dio si basa sull’ebraismo, la sua centralità è tuttavia costituita dalla fede nel Figlio di Dio e dell’umanità, Gesù Cristo, e nella sua opera di salvazione, unica nella storia; il concetto della Trinità di Dio è stato formulato con grande precisione soltanto dopo lunghi dibattiti. Dall’episodio della Pentecoste si è formata la Chiesa cristiana, che durante il medioevo, soprattutto con l’istituzione del papato romano, ha raggiunto una potenza, sia spirituale che secolare, senza paragoni. La Riforma ha portato a un rinnovamento interiore della religione, ma anche a un frazionamento delle chiese cristiane, oggi sempre più improntate alla maggiore autoconsapevolezza della cristianità extraeuropea.

    IL CONCETTO CRISTIANO DI DIO

    Il Dio Padre

    Nei fondamenti del concetto di Dio, in particolare della persona del Padre, il cristianesimo presenta molti lati comuni con l’ebraismo (e l’islam). Ciò deriva anche dall’inserimento dell’Antico Testamento nel canone delle scritture cristiane. Dio stesso si è manifestato e si è definito (Io sono colui che è), il creatore di tutte le cose, anche dell’uomo, con cui ha stretto un’alleanza, ed è il signore della storia e della giustizia. Diversamente dall’ebraismo, tuttavia, il Dio Padre si riconosce, nel Nuovo Testamento (NT), sempre in Gesù Cristo, suo figlio (secondo Mt. 3,1-7; Mc. 1,11; Lc. 3,22). Anche Gesù, morente sulla croce, consegna il suo spirito nelle mani del Padre e, nella risurrezione, dimostra che il Padre è Dio della vita. In particolare, il Vangelo di Giovanni e l’apostolo Paolo sottolineano il concetto dell’autorivelazione di Dio e collegano il Dio Padre all’evento cristologico. I pensatori cristiani, soprattutto la patristica dal medioevo fino agli albori dell’era moderna, discutono, sul Dio Padre degli inizi, sulla questione dell’unità divina (monoteismo, nonostante Gesù Cristo e lo Spirito Santo come altre personificazioni di Dio), sulla questione della prescienza e della predeterminazione (predestinazione) di tutte le azioni divine, nonché sul concetto dell’onnipotenza divina e sul problema della teodicea, cioè di quanto Dio, nella sua onnipotenza, sia anche responsabile del male. Il male (personificato) appare come sua creatura è l’angelo Lucifero precipitato per la sua superbia ma anche come suo compagno e avversario, o rivale, sulla via della salvazione: Satana può influire sulla libertà dell’uomo e istigarlo a rinnegare Dio e a commettere il male.

    Il Dio Figlio (Gesù Cristo)

    Innanzitutto dobbiamo dare uno sguardo alle funzioni divine di Cristo, prima di considerare la figura storica di Gesù. Gesù Cristo è la figura portante principale e, come risulta già chiaramente dall’attribuzione del nome, è il centro del cristianesimo. La sua apparizione è strettamente legata alla salvezza del creato e alla redenzione degli uomini. Egli svela ai suoi seguaci, nel sermone della montagna, una nuova etica, la religione dell’amore, che al tempo stesso integra e sostituisce l’antica religione (ebraica) della legge. Per lungo tempo la figura di Gesù Cristo come Dio è stata oggetto di disputa: fin dal principio, si è discusso se fosse realmente Figlio unigenito di Dio, verbo di Dio (Logos), sempre presente in Dio come espresso nel prologo di Giovanni Evangelista oppure soltanto uomo eminente e quasi adottato da Dio. In ogni caso, Dio si incarna in Gesù Cristo in vesti d’uomo (Il verbo è diventato carne, Gv. 1,14) e sopporta volontariamente le sofferenze delle creature terrene, viene clamorosamente disconosciuto e infine giustiziato, assumendo su di sé, con la sua morte e la sua risurrezione, i peccati dell’umanità: Gesù come nuovo Adamo o ultimo Adamo. Sull’unicità storica della salvazione si basa l’intera interpretazione cristiana della storia: nella cristologia, accanto agli aspetti razionali e storici (Gesù nella veste di predicatore viandante carismatico), si trova anche una serie di concetti altamente speculativi, messianici e ascetici. L’asserzione di Gesù di preparare l’avvento del regno del Padre, ultraterreno e superiore a quello della giustizia umana (Il mio regno non è di questo mondo), ha deluso inizialmente le attese del messianismo dell’ambiente ebraico, spiritualmente irrequieto e politicamente orientato, che aspirava all’avvento di un re della casa di Davide. Questo trascendimento delle antiche aspettative è stato connesso, nel proto-cristianesimo alla risurrezione (fisica) di Gesù dalla morte, determinando nella comunità primitiva un’attesa a breve scadenza del regno di Dio, sotto forme apocalittiche, che solo gradualmente, è andata scemando. La morte dì Gesù è stata elaborata nell’idea del figlio dell’uomo come servo sofferente di Dio o figlio sofferente di Dio, che si rifà ai modelli ebraici dell’Antico Testamento del giusto sofferente (Giobbe). Già i primi cristiani scelsero la croce come simbolo di riconoscimento, trasformando così lo strumento della morte disonorevole concetto difficile da comprendere per il loro ambiente in un simbolo di vittoria. Con la venerazione della croce e del sacrificio della crocifissione, si è andato sempre più affermando anche il culto verso la madre di Dio, Maria, come colei che ha dato alla luce Dio e successivamente come mater dolorosa. In questo culto si sono inseriti anche concetti dell’antico Oriente della divinità madre e della purezza del culto misterico. Ciò può essere considerato come una soma di emancipazione dell’elemento femminile all’interno del concetto cristiano di Dio, altrimenti improntato all’uomo, in

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