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Benessere Perfetto
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E-book396 pagine3 ore

Benessere Perfetto

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Info su questo ebook

Questo libro è il risultato di un lungo e meticoloso lavoro di ricerche riguardante il tema: “BENESSERE PERFETTO”, un argomento oggi molto in voga e assai incompreso. I risultati pervenuti e qui trattati sono completamente diversi e non analoghi a qualsiasi altra rivelazionee studio mai svoltosi, nonché con informazioni alquanto completi e innovativi.

Sostenuti da autorevoli Fonti di riferimento, i migliori medici ed esperti in dietologia rivelano i segreti per dimagrire bene e in salute, per il benessere fisico e psichico, per prevenire malattie, per guarire patologie e per vivere più a lungo.

Tra l’altro, professionisti quali dietologi, biologi nutrizionisti, medici, dietisti e farmacisti manifestano palesemente al lettore le veremetodiche di ciò che comprendono i significati delle frasi: “una buona dieta” e “come rimanere in ottima salute”; la loro importanza ha una rilevanza in tutto ciò che comporta una sanae bilanciata alimentazionegiornalieraa favore di ogni essere umano.Già dai primi Capitoli viene evidenziata l’idea e il contenuto fondamentale dell’opera.

Osservando l’evolversi delle innumerevoli e alquanto complicate diete esistenti, molti capitoli del libro fanno chiarezza su ognuna d’esse, così da liberare coloro che si trovano in un labirinto di disinformazione alimentare.
LinguaItaliano
Data di uscita19 ott 2015
ISBN9788891194930
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    Anteprima del libro

    Benessere Perfetto - Sergio Felleti

    CAPITOLO 1

    IL DIETOLOGO, IL BIOLOGO NUTRIZIONISTA,

    IL MEDICO, IL DIETISTA E IL FARMACISTA

    Il Dietologo, da non confondere con il Dietista e con il Nutrizionista", è un medico che, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia (classe LM-41), si è abilitato ed ha intrapreso la specializzazione quinquennale in Scienze dell'Alimentazione, scuola questa, che può essere frequentata anche dal biologo, la quale però, a differenza del medico, non riceve una borsa di studio mensile. Sia il medico che il biologo possono accedere alla scuola di specializzazione dopo il superamento di un concorso, diverso per le due categorie. Sia il dietologo che il biologo nutrizionista possono elaborare diete autonomamente. La differenza sta nel fatto che il dietologo, essendo medico, può anche fare diagnosi e prescrivere farmaci (ipo-glicemizzanti orali per il paziente diabetico, anti-ipertensivi per quello iperteso, le statine per il paziente che non controlla il colesterolo, etc....), mentre il biologo, ma anche il dietista o il farmacista, può solamente consigliare l'assunzione di sostanze che non sono farmaci, per esempio integratori. Il biologo nutrizionista può prescrivere diete a soggetti malati solo previo accertamento della malattia da parte di un medico e solo previo accertamento, da parte del medico, delle condizioni fisiche del paziente.

    Solo il dietologo può svolgere la sua professione come libero professionista o come dipendente ospedaliero all'interno del servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica.

    L'IMPORTANZA DEL DIETOLOGO

    In Italia, a differenza dell'obesità, il sovrappeso non è considerato una patologia e non esistono di fatto farmaci che vale la pena utilizzare per combattere l'eccesso di peso non patologico, dunque non è indispensabile essere dietologo (quindi medico) per fornire indicazioni alimentari a coloro che vogliono dimagrire, ma che non sono obesi (l'obesità è una vera e propria patologia).

    Certamente,in media,il dietologo ha più competenze del dietista, del biologo nutrizionista, del medico laureato in medicina e del farmacista, soprattutto per quanto riguarda il campo della medicina attinente alla nutrizione. Tuttavia per far dimagrire le persone occorrono, da parte del dietologo, doti molto particolari e multidisciplinari. Se consideriamo che il 90% dei soggetti che seguono una dieta falliscono e riprendendo i chili persi nel giro di qualche mese, potremmo concludere che per i pazienti, la speciale dieta proposta dal dietologo risulta essere il consiglio più difficile da eseguire. Difatti tra le figure mediche che ottiene minor risultati, sicuramente è il dietologo colui che non fa onore alla sua categoria. Tuttavia, questo fallimento è spesso dovuto non al dietologo ma al paziente stesso che non segue le l’esatta prescrizione alimentare consigliatagli.

    L'approccio classico del dietologo, cioè quello della prescrizione di una dieta con grammature, è quindi risultata essere fallimentare, ed è ormai del tutto chiaro che occorre una disposizione diversa che alcuni professionisti (dietologi, biologi nutrizionisti, medici e dietisti) stanno adottando, ma sono ancora la minoranza. Tale nuovo sistema prevede di convincere il soggetto, o il paziente, a cambiare vita, aumentando l'attività fisica e soprattutto educandolo a mangiare diversamente, rendendolo responsabile del cambiamento. Il dietologo, in quanto medico, è spesso convinto di poter curare il soggetto in sovrappeso come se l'eccesso di peso fosse una normale patologia. Al contrario, invece, il soggetto deve imparare a curarsi da solo, il dietologo dovrebbe semplicemente guidarlo in questo percorso di cambiamento.

    Diverso è il caso in cui la prescrizione dietetica sia legata a una specifica patologia, come il diabete, l'ipertensione, la sindrome metabolica, la gotta, ecc. In questi casi è fondamentale la figura del dietologo, che ha la possibilità, oltre che di diagnosticare la patologia in atto, di integrare la dieta con opportune prescrizioni aggiuntive, eventualmente con farmaci efficaci e senza effetti collaterali.

    LE DIFFERENZE DI TUTTI GLI STILI

    DI ALIMENTAZIONE

    Si ritiene comunemente che la norma sia mangiare carne, pesci e latticini e chi non se ne nutre viene definito vegetariano. Si sa che esistono anche i vegani, sebbene in molti non conoscano la differenza tra questi ultimi e i vegetariani. La realtà degli stili di alimentazione è molto più varia e, per questo, interessante. Volendo rappresentare graficamente i vari stili di alimentazione, potremmo immaginare una piramide alla cui base ci sono gli onnivori e al cui vertice troviamo i fruttariani simbiotici. Mano a mano che si sale la piramide gli aderenti ai vari stili di alimentazione diminuiscono. Non vogliamo certo dire che chi sta in alto sia migliore di chi sta in basso, l’unica cosa sicura è che più si sale in questa piramide e maggiore è la consapevolezza di quello che si sta mangiando. I vari stili di alimentazione, infatti, sono dettati da scelte e non da rinunce. Il vegano, per esempio, non rinuncia alla carne, ma sceglie di nutrirsi di cibi che non derivano dagli animali (e il pesce, incluso il tonno in scatola, è un animale).

    Ultimamente in molti scelgono stili di alimentazione diversi dai soliti per motivi di salute, per dimagrire, per prevenire malattie e, per una maggiore consapevolezza. Spesso le scelte meno comuni sono dettate dal seguente motivo etico:Non mangio alimenti di origine animale perché rispetto la vita degli animali. Non si vuole qui schematizzare la varietà degli stili di alimentazione, ma possiamo fornire una sorta di prontuario. I confini, spesso, non sono così ferrei come nell’elenco che segue, ma in molti casi, soprattutto verso la punta della piramide, si limita alla semplicità degli alimenti.

    Infine, prima di passare all’elenco, giova ricordare che questo è, appunto, solo un elenco con alcune spiegazioni per presentare un argomento così vasto e affascinante come è la nutrizione umana. Ogni scelta va fatta consapevolmente e tenendo presente le ripercussioni sulla propria salute, sul proprio benessere e sull'ambiente. Partiamo, quindi, dalla base e procediamo verso la punta della nostra ideale piramide:

    Onnivori: Si nutrono di cibi crudi e cotti, cibi di origine vegetale e animale.

    Locavori: Mangia tutto, purché sia stato prodotto nel raggio di un centinaio di km o poco più dal proprio luogo di abituale esistenza. E tutto ciò a che pro? Per ridurre l’impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari. Meno viaggiano i prodotti, più freschi sono quando li mangiamo e meno emissioni di CO2 causiamo.

    Ecotariani: Non si getta via niente, carne, pesce, si mangia tutto. Purché nel fare le scelte ci sia dietro un sano ragionamento sull’impatto ambientale e sul clima del ciclo di produzione di quello che si mette nel piatto, e si scelga il cibo con impatto minore.

    Macrobiotici: Lo stile di alimentazione è a base di cereali, prevede l’assunzione di pesci.

    Vegetariani: Si nutrono di cibi sia crudi che cotti escludendo la carne di animali, incluso pesci e volatili.

    Flexitariani: Sono quasi vegetariani che, di tanto in tanto, mangiano carne e pesce. Sono dunque vegetariani a cui manca la giusta motivazione? Non proprio: sono sensibili al benessere animale e sanno benissimo che la carne è meglio non consumarla e di fatto si impegnano per questo, ma rifiutano le rigidità di incasellarsi in uno stile alimentare specifico. Si potrebbe dire che sono un po’ vegetariani, ma se ospiti, mangiano quello che viene loro proposto, soprattutto se non avevano comunicato in precedenza la loro scelta.

    Vegani: Escludono tutti i cibi di origine animale, anche i loro derivati Quali: latticini, miele e uova. Si nutrono esclusivamente di frutta e verdura sia cruda che cotta.

    Freegan: Sono quasi tutti vegani e contestano il sistema. Questo stile di vita consiste nel recuperare gli scarti, soprattutto nel prendere il cibo in scadenza dai supermercati, i quali lo butterebbero senza averlo venduto. Da notare, però, che ci sono anche dei Freegan non veganiche si nutrono di carcasse di animali morti trovati lungo le strade.

    Crudisti (o vegani crudisti): Si nutrono di cibi interamente crudi con la sola regola di non superare una certa temperatura per non perdere le proprietà di attivazione enzimatiche del proprio corpo.

    Fruttaliani: Si nutrono di solo frutta e verdura, sia cruda che cotta.

    Fruttaliani-crudisti: Si nutrono di solo frutta e verdura cruda.

    Fruttariani: Si nutrono di solo frutta cruda, preferibilmente dolce.

    Fruttariani simbiotici: Si nutrono di solo frutta cruda colta e mangiata dagli alberi che incontra o che lui stesso cura.

    CAPITOLO 2

    I CONSIGLI DEL PROF. DR. GIORGIO CALABRESE

    Specialista in Scienze dell'Alimentazione

    Con tutte le conferme che sta avendo la dieta mediterranea, non si può non parlare del prof. Giorgio Calabrese, che pur se viene spesso accusato di essere troppo morbido nei riguardi del cibo e troppo di bandiera e onnipresente nelle trasmissioni, ha dalla sua il fatto di aver sempre difeso la validità della dieta mediterranea, da cui mai si è discostato, e di avere centrato la sua filosofia alimentare sulla moderazione a tavola. E’ vero, Calabrese non attacca lo zucchero, vi fa passare pure la nutella, ma i suoi suggerimenti sono sempre degli ottimi consigli, e si rifanno quasi tutti alla dieta mediterranea: meno restrizioni alimentari e più qualità del cibo, dieta varia in cui si può mangiare un po’ di tutto per non sentirsi deprivati, stressati, e avere un’alimentazione equilibrata. Insomma, sarà anche di bandiera ma più si leggono libri sul mangiar sano e sulla corretta alimentazione, più si dice, ok a Calabrese, in fondo è meglio non stressarsi dietro alle mode delle diete passeggere. Per questo motivo, per dimagrire in salute sempre più studi la danno vincente alla dieta mediterranea.

    Seguono Domande e risposte del prof. Giorgio Calabrese:

    ■ Quali sono alcuni trucchi della Dieta Mediterranea per dimagrire in modo salutare?

    Più che trucchi, esistono delle regole e motivazioni ben precise, e tra queste vi sono:

    ▪ Un maggior consumo di carboidrati complessi:pane, pasta, riso e cereali che controbilanciano grassi e proteine.

    ▪ La ripartizione dei macronutrienti secondo i principi della dieta mediterranea: 55-60% di carboidrati, 25-30% di grassi e 10-15% di proteine.

    ▪ L’alternanza, o compensazione delle proteine vegetali e animali.

    ▪ Ridurre il consumo di:insaccati, superalcolici, zucchero bianco, burro, formaggi grassi, sale e strutto.

    ▪ Gli alimenti da prediligeresono: cereali, frutta, verdura, legumi e pesce.

    ▪ Prediligere i grassi vegetali a quelli animali:più olio di oliva e meno burro.

    ▪ La moderazione e varietà a tavola:possiamo fare una dieta corretta, ma se mangiamo sempre gli stessi cibi il nostro corpo non si nutre come si deve. La chiave è quindi la varietà. Ma anche la moderazione. Se lavoriamo tutto il giorno, è inutile abbuffarsi a pranzo, o mangiare cibi pesanti per la digestione. Meglio spuntini più leggeri, per poi fare un serio pasto a cena.

    Insomma: se volete dimagrire, essere belli, restare in forma ed in salute, educarvi con una corretta alimentazione è la strada migliore. Certo, non vi sto svelando alcun trucco e nessun segreto e non esiste alcuna novità. Il segreto per dimagrire è che:non esiste un segreto, ma solo un trucco ed è il seguente:bisogna solo saper mangiare.

    ■ Quali sono le vere regole della dieta mediterranea?

    Da qualche tempo circola nei giornali americani un Manifesto della Dieta Mediterranea, ovvero un vademecum standard per aiutare gli americani a capire di più della dieta mediterranea, che sta ricevendo sempre più elogi perché ridurrebbe i rischi di tantissime malattie croniche. Peccato che nelle regole della dieta mediterranea ci siano alcune indicazioni errate ed altre troppo generiche per essere prese seriamente, come conversate durante i pasti, non abbiate paura di mangiare pane, mangiate fagioli due volte a settimana o non mangiate in piedi.

    E’ vero che l’Italia non è proprio il Paese più rappresentativo della Dieta Mediterranea o quanto meno non lo sono gli italiani, ad esempio, quanti di noi mangiano integrale? Quanti di noi evitano di mangiare dolci? Quanti di noi alternano i cereali integrali a pasta, riso o pizza?Al momento sembra che la dieta Mediterranea più sana sia quella greca, proprio per l’attenzione minore che i greci hanno nei confronti dei carboidrati raffinati, per un uso maggiore del miele al posto dello zucchero, per una minore presenza dei dolci nella dieta, che si riducono a pochissimi dolci tradizionali e festivi. Noi più che la culla della dieta mediterranea siamo diventati la culla del mangiar bene.

    ■ Ma se dovessimo mettere a punto un manifesto della dieta mediterranea originale, le regole da seguire quali sarebbero?

    Le 10 regole principali della vera Dieta mediterranea sono le seguenti:

    1) Utilizzare l’olio di oliva come grasso aggiunto principale (60 ml/giorno).

    2) Mangiare verdura a ogni pasto (100 g di verdure a foglia verde e 100 g di pomodori, 200g per le altre verdure).

    3) Includere almeno due pasti di legumi (250 g l’una) a settimana.

    4) Mangiare almeno due porzioni di pesce (150-200g l’una) a settimana, includendo il pesce azzurro.

    5) Mangiare carne (manzo, agnello, maiale e pollo) non più di una volta a settimana.

    6) Mangiare frutta fresca tutti i giorni e frutta secca come snack o dessert. Per frutta secca si intendono impropriamente noci, nocciole, mandorle, arachidi, pistacchi oltre a fichi secchi, datteri, ecc., scegliendo questi ultimi senza zucchero.

    7) Mangiare yogurt e latte tutti i giorni, ma formaggio con moderazione (due volte a settimana un pasto a base di formaggio).

    8) Includere nei pasti pane integrale e cereali integrali.

    9) Consumare con moderazione vino (1-2 bicchieri al giorno) sempre durante i pasti.

    10) Riservare il consumo di dolci e bevande dolci per le occasioni speciali. La ripartizione dei macronutrienti è 55% dai carboidrati, 30% dai grassi e 15% dalle proteine. E noi quanto seguiamo queste regole?

    ■ Secondo lei, la Dieta last minute è squilibrata, ingannevole e dannosa alla salute?

    Ormai molti hanno preso l’abitudine di risparmiare sui viaggi utilizzando il last minute, cioè la prenotazione all’ultimo minuto; la stessa cosa sta succedendo anche in campo dietetico con la Dieta last minute. Quando ci si accorge dei 5 kg in più rispetto alla scorsa estate che non ti permettono di indossare costumi di mare e abiti estivi che l’anno prima erano perfetti, allora si ricorre alla dieta stretta degli ultimi 3-4 giorni prima della partenza: la Dieta last minute appunto. Niente pasta, niente pane, niente frutta e niente condimenti, tanta carne, tantissima verdura e litri di acqua, per riempire lo stomaco borbottante.

    ■ Quali sono i risultati che ne deriveranno da questo tipo di dieta?

    I primi due giorni si farà tantissima pipì ottenendo un momentaneo sgonfiore. Ad molti ciò sembrerà un trionfo. La diuresi infatti aumenta a dismisura, ma già dal secondo giorno il miracolo diuretico si dimezza e poi si blocca. La pancia che al primo giorno sembrava appiattirsi, inizia a gonfiare come un palloncino e fa anche male, per le coliche che derivano dall’eccesso di fibra vegetale. Il primo giorno la nemica bilancia darà grandi gioie per via della perdita di liquidi, che corrispondono anche a un chilo e mezzo di peso corporeo. Dopodiché tutto si ridimensiona a pochi grammi, quindi al terzo-quarto giorno si può addirittura riavere un lieve rialzo di peso, con conseguente sindrome depressiva aggravata perché i chili non si muoveranno più, mentre già inizia la tanto sospirata vacanza.

    Sì, i viaggi last-minute possono garantire un risparmio economico, ma la Dieta last minute non garantisce affatto la perdita di peso. Il corpo ha bisogno di un calo graduale di peso, non con una dieta stretta dell’ultimo minuto ma con una dieta equilibrata, mentre la Dieta last minute è:

    ▪ squilibrata

    ▪ ingannevole

    ▪ dannosa alla salute!

    Un mio consiglio agli amanti del last-minute è il seguente: OK per i viaggi last minute, NO per la Dieta last minute. E quando siete sul luogo di vacanza mangiate di tutto ma poco, con qualche piccola eccezione per non sentirvi diversi dagli altri che mangiano invece alla grande.

    ■ Qual è a suo parere la soluzione alla sindrome Yo-Yo?

    Non giova affatto alla salute, dimagrire per poco tempo e poi nuovamente ringrassare. Purtroppo questo è il cruccio di molti, che grazie ad una dieta dimagrante hanno perso peso, e poi hanno riconquistato i chili persi. Tale effetto si chiama yo-yo, omonimo del giocattolo che fa su e giù, così come va su e giù il peso che si perde e poi si riprende con facilità.

    ■ Perché è così frequente riprendere peso dopo averlo perso, soprattutto con diete da fame?

    Quando il dimagrimento è troppo rapido è facile riprendere peso perché l'organismo vive questa perdita repentina di grassi, massa muscolare e acqua, come un vero pericolo. Si attivano dei meccanismi che si oppongono alla perdita di peso e inducono a ricominciare a comportarsi a tavola come prima, riprendendo i chili persi, spesso con interessi da usurai.

    ■ Con quali rischi?

    Ripresi i chili persi, l'ago della bilancia ci dice che non è cambiato nulla, ma non è così; se, infatti, si va ad analizzare la composizione corporea, ci si accorge che si è riguadagnato solo grasso a scapito della massa muscolare e ad ogni oscillazione la massa magra perduta viene ricostituita solo parzialmente, ma il grasso si accumula prevalentemente sull'addome. Questo comporta una diminuzione del catabolismo metabolico, cioè della componente che fa bruciare i grassi e, quindi, a parità di calorie introdotte, si tende ad ingrassare con una maggiore massa grassa, e si corre un grande rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e metaboliche, tipo diabete, mentre, a sua volta, il meccanismo di yo-yo favorisce la formazione di calcoli biliari.

    ■ Cosa fare allora?

    Per dimagrire bisogna agire pensando a un risultato a lungo termine e quindi occorre stimolare una perdita di peso graduale modificando i comportamenti sbagliati. Non ci sono purtroppo cibi miracolosi ma ci vuole solo buonsenso e, se non si esagera, e si rispettano sia la stagionalità degli alimenti, sia la loro tipicità e, in particolare, il metodo di cottura, il metabolismo

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