Da sola. Un tuffo per risalire, sempre
Di JJ
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Info su questo ebook
L’autrice nasce nel vecchio millennio, ma condivide le problematiche e la solitudine delle nuove generazioni. La sua famiglia è benestante. Molto presto, però, ciascun famigliare prende la propria strada nella vita. Questo porterà JJ a porsi delle domande esistenziali, le cui risposte andranno cercate tanto lontano quanto basta per scavare dentro sé stessi. Il viaggio sarà quindi la sua evasione preferita: l’incontro con gli altri, la conoscenza priva di giudizio, l’accettazione del diverso. La possibilità di ricominciare da capo, dove nessuno conosce i tuoi errori e le tue debolezze. La possibilità di essere amati. Scappare. JJ si pone spesso una domanda semplice quanto distruttiva: “sei felice?”. Tra i suoi studi economici e il lavoro, tra le amicizie, in viaggio e le delusioni della vita, questa domanda è come il suono di un pendolo nella mente dell’autrice. In fondo, il viaggio dentro sé stessi sarà la strada infinita che ci seguirà passo passo. E sarà impossibile sottrarsi al suo richiamo.
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Anteprima del libro
Da sola. Un tuffo per risalire, sempre - JJ
JJ
Da sola. Un tuffo per risalire, sempre
© 2022 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma
www.gruppoalbatros.com - [email protected]
ISBN 978-88-306-7679-4
I edizione aprile 2023
Finito di stampare nel mese di aprile 2023
presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)
Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa
Da sola. Un tuffo per risalire, sempre
Nuove Voci
Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.
È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.
Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi
Non esiste un vascello come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che s’impenna.
Questa traversata la può fare anche un povero,
tanto è frugale il carro dell’anima
(Trad. Ginevra Bompiani).
A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.
Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.
Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.
Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov
.
Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.
Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.
Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.
Premessa
Ho trovato delle risposte. O forse ho solo pensato di averne trovate. O ho solo cercato di illudermi di averne trovate. In fondo, ho sempre saputo di aver trovato solo nuove domande.
Inadeguatezza: sunto di ciò che sento, sunto di ciò che mi spinge a cercare risposte. Mi piace trovarne rifugio in un cielo stellato, velo di una malinconia inguaribile. L’infinità del cosmo, la sua apparenza calma e intoccabile, l’essenza che brucia e si modifica sotto gli sguardi che non vedono che luci nella notte – o che attribuiscono significati ad un corpo celeste per aggrapparsi alla speranza di scappare dalla solitudine –, rendono lo spettacolo propedeutico alla riflessione, ma anche al trovare una pace temporanea.
Non sono brava con le parole, è difficile trovare il modo per esporre in modo comprensibile la miriade di pensieri nella mia testa senza creare confusione e illogicità.
Sono combattuta tra due parti opposte di me che mi appartengono strettamente entrambe: l’amore per la vita e l’amarezza del vivere oggi, in questo Paese e con le attuali regole del gioco. Il tema di fondo principale di queste parole è cercare di ordinare i miei pensieri per sperare di liberarmi da preoccupazioni probabilmente inutili, infantili, ingenue; come se le parole scritte mi rendessero più leggera. La leggerezza: opposta della superficialità, tanto difficile da perfezionare.
Probabilmente le mie parole scaturiscono da un pensiero contingente alla mia crescita secondo tutti gli aspetti ad essa relazionati, ma