Tonezza del Cimone: differenze tra le versioni

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Dopo guerra: linguaggio
Architetture religiose: Chiesa parrocchiale
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{{vedi anche|Chiesa di San Cristoforo (Tonezza del Cimone)}}
;Chiesa parrocchiale di Tonezza
 
:Forse la prima chiesetta costruita dai coloni tedeschi qui emigrati fu dedicata a San Sebastiano. L'attuale, risalente al 1424 e dedicata a San Giacomo, protettore degli appestati, successivamente venne dedicata a San Cristoforo. Come quella di Arsiero, Forni e Posina, era una cappella campestre della chiesa di [[Velo d'Astico|Velo]], la cui vasta circoscrizione parrocchiale cominciò ad essere frazionata tra il sec. XIV e i primi del XV. Questa dipendenza spiega perché Tonezza e le altre chiese menzionate non figurano nell'elenco della ''[[Ratio Decimarum|Ratio]] Decimarum'' (1297 e 1303). Nel XV secolo anche i rettori di Tonezza provenivano dalla Germania e venivano liberamente scelti dalle ''[[Vicinia|vicinie]]''<ref name = Brazzale58 >Antonio Brazzale, ''Terra di confine …'', ''op. cit.'', pp. 58-59</ref>.
:Nel 1567 divenne chiesa parrocchiale e infine ricostruita nel 1796. Nel 1867, tuttavia, poiché la parrocchia contava più di mille anime, si decise di demolirla per ricostruirla più ampia nell'identica area con il coro rivolto a occidente. Il passaggio del fronte e i furiosi combattimenti che sconvolsero la zona durante [[la prima guerra mondiale]] la distrussero completamente. Fu ricostruita nelle forme classiche attuali fra il 1919 e 1921 e consacrata nel settembre 1925. In seguito fu abbellita dagli altari, le balaustre, le statue ed i quadri; pregevole l'acquasantiera in pietra locale, opera di Florindo dei Bruchi, ultimo degli scalpellini. L'organo, un gioiello, era stato costruito nel 1852 dalla ditta Lorenzi di Vicenza, per la chiesa di San Marco di Vicenza. Scartato nel 1901 per uno più grande, venne acquistato dal marchese Roi e donato ai tonezzani.
Nel XV secolo anche i rettori di Tonezza provenivano dalla Germania e venivano liberamente scelti dalle ''[[Vicinia|vicinie]]''<ref name = Brazzale58 >Antonio Brazzale, ''Terra di confine …'', ''op. cit.'', pp. 58-59</ref>.
:Il campanile fu realizzato intorno al 1850<ref name = Brazzale58/>.
 
:Nel 1567 divenne chiesa parrocchiale e infine ricostruita nel 1796. Nel 1867, tuttavia, poiché la parrocchia contava più di mille anime, si decise di demolirla per ricostruirla più ampia nell'identica area con il coro rivolto a occidente. Il passaggio del fronte e i furiosi combattimenti che sconvolsero la zona durante [[la prima guerra mondiale]] la distrussero completamente. Fu ricostruita nelle forme classiche attuali fra il 1919 e 1921 e consacrata nel settembre 1925. In seguito fu abbellita dagli altari, le balaustre, le statue ed i quadri; pregevole l'acquasantiera in pietra locale, opera di Florindo dei Bruchi, ultimo degli scalpellini. L'organo, un gioiello, era stato costruito nel 1852 dalla ditta Lorenzi di Vicenza, per la chiesa di San Marco di Vicenza. Scartato nel 1901 per uno più grande, venne acquistato dal marchese Roi e donato ai tonezzani.
 
In seguito fu abbellita dagli altari, dalle balaustre, da statue e quadri; pregevole l'acquasantiera in pietra locale, opera di Florindo dei Bruchi, ultimo degli scalpellini. L'organo, un gioiello, era stato costruito nel 1852 dalla ditta Lorenzi di Vicenza, per la [[Chiesa di San Marco (Vicenza)|chiesa di San Marco]] di Vicenza. Scartato nel 1901 per uno più grande, venne acquistato dal marchese Roi e donato ai tonezzani.
 
:Il campanile fu realizzato intorno al 1850<ref name = Brazzale58/>.
 
=== Luoghi naturalistici e storici ===