Fairey Battle

bombardiere leggero Fairey Aviation Company Ltd
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Il Fairey Battle era un bombardiere leggero monomotore, monoplano ad ala bassa, prodotto dall'azienda britannica Fairey Aviation Company Limited dalla seconda parte degli anni trenta ed impiegato principalmente dalla Royal Air Force agli esordi della seconda guerra mondiale.

Fairey Battle
Un Fairey Battle in volo
Descrizione
Tipobombardiere leggero
Equipaggio3
ProgettistaMarcel Lobelle
CostruttoreFairey Aviation Company Ltd
Data primo volo10 marzo 1936
Data entrata in serviziogiugno 1937
Data ritiro dal servizio1949
Utilizzatore principaleRegno Unito (bandiera) RAF
Altri utilizzatoriCanada (bandiera) RCAF
Australia (bandiera) RAAF
Turchia (bandiera) Hava Müsteşarlığı
Esemplari2 185
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza12,85 m (42 ft 2 in)
Apertura alare16,46 m (54 ft 0 in)
Altezza4,72 m (15 ft 6 in)
Superficie alare39,2 (422 ft²)
Carico alare125 kg/m² (25,6 lb/ft²)
Peso a vuoto3 015 kg (6 647 lb)
Peso carico4 825 kg (10 792 lb)
Propulsione
Motoreun Rolls-Royce Merlin II
Potenza1 030 hp (770 kW)
Prestazioni
Velocità max414 km/h (257 mph, 223 kt) a 4 570 m (15 000 ft)
Velocità di salita4,7 m/s (920 ft/min)
Autonomia1 600 km (1 000 mi, 870 nm)
Tangenza7 600 m (25 000 ft)
Armamento
Mitragliatrici1 Browning calibro .303 in (7,7 mm)
1 Vickers K calibro .303 in (7,7 mm) nell'abitacolo posteriore
Bombe4 da 250 lb (113 kg) nel vano bombe
fino a 500 lb (227 kg) esternamente
Notedati riferiti alla versione Mk.II
voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Al suo apparire, nel 1936, sembrò a tutti un aereo avveniristico, grazie alla linea aerodinamica, alle ampie ali ed al motore Rolls-Royce Merlin[1] , lo stesso dei caccia Supermarine Spitfire e Hawker Hurricane. Il Battle venne ordinato dalla RAF in grandi quantità, a partire dal 1937, e - allo scoppio del conflitto - ne erano in servizio oltre 1.000 esemplari. [1] Per i primi otto mesi dallo scoppio della guerra risultò efficace, anche per il basso numero di caccia tedeschi impiegati sul fronte occidentale.[2] Fu addirittura il primo aereo britannico a rivendicare l'abbattimento di un velivolo della Luftwaffe.[3] Ma il Battle era appesantito da un equipaggio di tre uomini e dal vano-bombe ed era armato soltanto di una singola mitragliatrice difensiva da .303 pollici (7,7 mm.). Così, già durante l'invasione tedesca della Francia, diventò una facile preda dell'antiaerea e dei caccia tedeschi. Le perdite ammontavano - ad ogni missione - mediamente alla metà degli aerei impiegati. Alla fine del 1940 venne ritirato dalla prima linea e inviato oltremare, per essere impiegato come aereo da addestramento e da traino per bersagli. Considerate le aspettative con cui fu salutato al suo apparire, il Battle è ritenuto uno dei più deludenti aerei mai impiegati dalla RAF. [4]

Storia

Sviluppo

Nel 1932 l'Air Ministry britannico emise una specifica per sostituire i vecchi biplani Hawker Hart ed Hawker Hind. Tra le caratteristiche richieste il nuovo velivolo doveva essere in grado di trasportare un carico di 1 000 lb di bombe per 1 000 mi alla velocità di 200 mph.[5] In quel momento però non era disponibile alcuna motorizzazione che, applicata ad un velivolo, potesse riuscire ad ottenere le caratteristiche richieste, così l'Air Ministry fu costretto ad emettere una nuova specifica, la P.27/32.

Alla richiesta risposero la Fairey Aviation Company Ltd con il progetto del Battle e la Armstrong Whitworth Aircraft con il suo A.W.29. Il prototipo del Battle venne portato in volo per la prima volta il 10 marzo 1936 mentre l'A.W.29, che era in ritardo sullo sviluppo, non riuscì a staccarsi da terra che il 6 dicembre successivo[6]. Quest'ultimo non impressionò favorevolmente la commissione esaminatrice anche a causa di un cedimento del carrello in fase di atterraggio e decisero di dichiarare vincitore il Battle. Il Battle, monoplano con ala a sbalzo e rivestimento di tipo lavorante, rappresentava il frutto di un moderno progetto e poteva portare un ingente carico di bombe con un raggio d'azione due volte quello normale ea una velocità maggiore del 50 per cento rispetto ai vecchi velivoli. Fu anche il primo aereo a entrare in produzione dotato del nuovo motore Merlin, prendendo i numeri indicanti la versione (I, II, III e IV) proprio da quelli che indicavano il modello del motore installato. Venne ordinato in un numero di esemplari senza precedenti: prima 155, poi 500 e infine 863, costruiti in parte in un nuovo stabilimento della Austin. [3] Il totale della produzione ammontò a 2.185 unità, sulle 2.419 richieste inizialmente. Le linee di montaggio, infatti, vennero chiuse nel settembre 1940, per far posto ad apparecchi più validi.[7]

Descrizione tecnica

Il Battle ha inaugurato l'era dei monoplani della Fairey, prima specializzata in aerei biplani rivestiti in tela, peraltro ben riusciti, se si pensa allo Fairey Swordfish.

L'aereo era molto simile ad un Hawker Hurricane, ma più grande e senza la caratteristica "gobba" dorsale. La struttura era monoplana e prevalentemente metallica, con ali di grandi dimensioni. L'abitacolo era triposto, ampio anch'esso, ma con un serbatoio di carburante inserito tra i primi due membri dell'equipaggio e il mitragliere dorsale, per non cambiare sensibilmente il baricentro durante il volo. Era dotato di un carrello retrattile, anche se il ruotino di coda era fisso.

Con il suo carrello retrattile, la sua snella fusoliera e il suo motore in linea Rolls-Royce Merlin II, il Battle appariva moderno, ma era in realtà superato. La sua velocità massima al livello del mare era di soli 335 km/h ed il suo armamento, composto da una sola mitragliatrice Browning .303 fissa in avanti e da una mitragliatrice brandeggiabile all'indietro, era disperatamente inadeguato. Quattro bombe da 120 kg potevano essere stivate all'interno. Altri ordigni fino a 200 kg potevano essere agganciati a piloni esterni. [8] Il motore era la componente più moderna, si trattava del Rolls-Royce Merlin II, forse il migliore dell'epoca.


Impiego operativo

Regno Unito

Tra il maggio 1937 e il maggio 1938, 15 Squadron di bombardieri della RAF erano equipaggiati con il nuovo bombardiere leggero della Fairey. [3] Il velivolo, oltre ad essere di bell'aspetto, era ben gradito agli equipaggi, si pilotava con piacere e non aveva difetti rilevanti.

All'arrivò della guerra, si manifestarono i primi problemi. L'aereo era entrato in servizio in 20 squadroni della RAF. Come il Bristol Blenheim, altrettanto diffuso, era triposto, sfiorava i 400 km/h ed era armato con 2 mitragliatrici e 450 chili di bombe, però aveva un peggior rapporto potenza-peso dell'altro aereo e non tollerava altrettanto bene i danni subiti in combattimento. Nonostante ciò, proprio a uno di essi toccò la sorte di abbattere il primo velivolo tedesco della guerra, il 20 settembre 1939[7]: un Messerschmitt Bf 109. Degli oltre 1000 aerei già allora prodotti, circa 200 vennero inviati in Francia per combattere nella forza aerea di spedizione inglese, il BEF, che cercava di aiutare i francesi drammaticamente a corto di aerei moderni nel 1939. Quando i tedeschi entrarono in Belgio e lo occuparono, i Battle contrattaccarono cercando di bombardare le colonne in avanzata, ma era ormai troppo tardi.

La disfatta

Il 10 maggio 1940, quattro formazioni di otto Battle ciascuna attaccarono le truppe tedesche avanzanti attraverso il Lussemburgo. Era una mossa disperata: dei trentadue Battle lanciati allo sbaraglio a bassa quota e a tiro della flak tedesca, tredici furono abbattuti e quasi tutti gli altri gravemente danneggiati, un'indicazione di quello che sarebbe avvenuto nei giorni seguenti. La forza aerea belga scoprì nello stesso giorno quanto fossero inefficaci i suoi Battle, quando sei apparecchi su nove vennero abbattuti nel tentativo di bombardare il ponte di Veldwezelt. Questo schema si ripeté con frequenza nei dieci giorni seguenti. Gli Alleati lanciavano questi inadeguati velivoli contro le colonne tedesche avanzanti, solo per vederli decimati dall'intenso fuoco antiaereo. I Battle che sopravvivevano alla flak venivano assaliti dai Messerschmitt e distrutti. [9] Quando 6 aerei attaccarono i ponti di Maastricht, 5 vennero subito abbattuti ottenendo un solo successo. Le scorte con i caccia Hurricane erano indisponibili e per sfuggire ai Messerschmitt Bf 109 gli aerei volarono a bassa quota, diventando facile bersaglio dalla contraerea, già appostata ovunque dagli efficienti reparti germanici.
Un solo aereo sopravvisse,ma solo perché era giunto in ritardo sull'obiettivo.
Un solo equipaggio di quelli abbattuti si salvò, passando 5 anni in prigionia in Germania.

Una prima squadriglia era dunque già stata dimezzata. Una percentuale di perdite del 85% era devastante per il morale tanto che per il materiale, ma contro l'agguerrita caccia e la difesa contraerea ("flak") tedesca, non esisteva una scelta valida per dei bombardieri costretti ad attaccare da soli. La velocità di crociera di 280 km/h non aiutava ad aumentare le opportunità di sopravvivenza, la sagoma era facilmente traguardabile dai nemici e la macchina, con lo stesso motore dell'Hurricane, aveva tre uomini a bordo e un peso del 60% superiore. Il serbatoio nell'abitacolo era un pericolo mortale per l'equipaggio se qualche colpo fosse andato a segno nella fusoliera.

Quattro giorni dopo, gli aerei vennero impiegati contro i ponti di barche nella zona di Sedàn. All'inizio le perdite furono lievi, ma poi la situazione peggiorò in fretta, e per i Battle "suonò la campana a morto", come scrisse la stampa inglese. Passata un'ora, almeno 37 aerei su 70 non esistevano più, insieme a 111 aviatori inglesi.

L'aereo venne dirottato da quel momento a compiti meno impegnativi e i pochi reparti superstiti del BEF si ritirarono in patria dopo poche altre settimane, non prima di aver subito ulteriori perdite. Il Battle venne relegato a compiti secondari, come il traino bersagli.

In Africa Orientale, però, la minaccia era molto meno temibile e in quel teatro alcuni reparti con tali velivoli si batterono con ragionevole efficacia: le difese italiane erano molto più a misura delle prestazioni dell'aereo britannico.
Anche un squadriglia greca ne ricevette alcuni, con una apprezzabile attività contro gli italiani, sebbene dovesse guardarsi anche qui dalla reazione nemica, più dai caccia intercettori e meno dallo poco efficiente difesa antiaerea. Si conosce il caso, nel novembre del 1940, di un biplano italiano che ne abbatté 2 danneggiandone un terzo; anche così, l'attività continuò fino alla primavera del 1941.

L'enciclopedia britannica War arms scrive: "il Battle era un anacronismo e le sue deficienze dovevano essere previste ben prima del 1940. Con una velocità di 278 km/h veniva inviato contro avversari con un velocità doppia difendendosi con un armamento di due sole mitragliatrici di piccolo calibro".

Utilizzatori

  Australia
operò con 364 esemplari.
  Belgio
operò con 16 esemplari.
  Canada
operò con 739 esemplari.
  Irlanda
  Grecia
  Polonia
  Regno Unito
  Sudafrica
  Turchia
operò con 29 esemplari.

Note

  1. ^ a b Ethell 1995, p. 176.
  2. ^ Ethell 1995, pp. 176-177.
  3. ^ a b c Gunston 1984, p. 185.
  4. ^ Ethell 1995, p. 177.
  5. ^ Dr John Rickard. Fairey Battle in Military History Encyclopedia on the Web.
  6. ^ Tapper, Oliver (1973). Armstrong Whitworth Aircraft since 1913. London: Putnam Publishing. Pag. 203-208 ISBN 0 370 10004 2.
  7. ^ a b Matricardi 2006, p. 249.
  8. ^ Boyne 1997, p. 44.
  9. ^ Boyne 1997, p. 51.

Bibliografia

  • (EN) Ethell, L. Jeffrey. Aircraft of World War II. Glasgow, HarperCollins Publishers, 1995. ISBN 0-00-470849-0.
  • Gunston, Bill. Aerei della Seconda Guerra Mondiale. Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1984. No ISBN
  • (EN) Huntley, Ian D. Fairey Battle, Aviation Guide 1. Bedford, UK: SAM Publications, 2004. ISBN 0-9533465-9-5.
  • (EN) Lever, John. Fairey Battle in the RAAF. Koorlong, Victoria, Australia: John Lever, 2002.
  • (EN) March, Daniel M. British Warplanes of World War II. London: Aerospace, 1998. ISBN 1874023 92 1.
  • (EN) Mason, Francis K. The British Bomber Since 1914. London: Putnam Aeronautical Books, 1994. ISBN 0-85177-861-5.
  • Matricardi, Paolo. Aerei Militari: Bombardieri e da trasporto. Milano, Mondadori Electa, 2006. NO ISBN.
  • (EN) Moyes, Philip, J.R. "The Fairey Battle." Aircraft in Profile, Volume 2 (nos. 25–48). Windsor, Berkshire, UK: Profile Publications, 1971. ISBN 0-85383-011-8.
  • Neulen, Hans Werner. In the Skies of Europe - Air Forces allied to the Luftwaffe 1939-1945, Ramsbury, Marlborough, The Crowood Press 1998. ISBN 1-86126-799-1
  • (NLFR) Pacco, John. "Fairey Battle" Belgisch Leger/Armee Belge: Het Militair Vliegwezen/l'Aeronautique Militare 1930-1940. Aartselaar, Belgium: J.P. Publications, 2003, pp. 52–55. ISBN 90-801136-6-2.
  • (EN) Richards, Denis, The Hardest Victory: RAF Bomber Command in the Second World War. London: Coronet, 1995. ISBN 0-340-61720-9.
  • (EN) Shaile, Sidney and Ray Sturtivant. The Battle File. Tunbridge Wells, Kent, UK: Air-Britain (Historians) Ltd., 1998. ISBN 0-85130-225-4.
  • (EN) Taylor, John W. R. "Fairey Battle." Combat Aircraft of the World from 1909 to the present. New York: G.P. Putnam's Sons, 1969. ISBN 0-425-03633-2.

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