Duomo di Urbania

principale edificio religioso di Urbania

La chiesa di San Cristoforo martire è il duomo di Urbania e concattedrale dell'arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado.

Concattedrale di San Cristoforo martire
La facciata ed il nuovo campanile.
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Marche
Località Urbania
Coordinate43°40′04.08″N 12°31′23.88″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
ReligioneCattolica
TitolareSan Cristoforo martire
DiocesiArcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado
ArchitettoGiuseppe Tosi
Stile architettonicoBarocco
Inizio costruzioneIX secolo
CompletamentoXVIII secolo
Sito webwww.parrocchiasancristoforo-urbania.it

Storia

La cattedrale risale all'antica abbazia benedettina di San Cristoforo del Ponte del IX secolo. L'edificio fu ristrutturato dall'abate commendatario cardinale Bessarione nella seconda metà del XV secolo: in questa occasione furono traslate nella cattedrale le reliquie del santo, per le quali il Pollaiolo nel 1472 cesellò un magnifico reliquiario, ancor oggi posto in venerazione durante le celebrazioni patronali (25 luglio).

La chiesa divenne cattedrale della nuova diocesi di Urbania, istituita il 18 febbraio 1635. Successivamente, per volere del vescovo mons. Deodato Baiardi, nel Settecento la chiesa fu nuovamente ristrutturata in forme neoclassiche su disegno dell'architetto Giuseppe Tosi.

Tardive sono invece la facciata (1870) e il nuovo campanile (1958): resta tuttavia sul fianco l’antica torre campanaria medievale.

Di notevole valore storico-artistico è il Crocifisso ligneo di Pietro da Rimini del 1320, ed alcune opere manieristiche di Giustino Episcopi e Giorgio Picchi.

Descrizione

L'interno della chiesa, il cui stile è di derivazione vanvitelliana, è scandito da due grandi piloni sui quali si impostano gli archi che collegano la grande aula alla cupola ed al presbiterio. L'altare maggiore, in marmo policromo, fu commissionato dal vescovo Giuseppe Fabretti (1736-1747); dal suo smembramento (1970) si sono ricavati i due amboni intarsiati col suo stemma vescovile.

Al centro del presbiterio, di notevole valore storico-artistico, è sospeso il Crocifisso ligneo di Pietro da Rimini, datato 1320 e qui trasferito dalla sua antica collocazione nella chiesa dei Morti nel 1974. Dietro l'altare maggiore, tutto attorno alle pareti absidali gira il coro in noce con gli stalli canonicali, opera del XVII secolo dei maestri intagliatori urbaniesi Cesare Oradei, Orazio Marfori e Francesco Duranti.

Sulle pareti del presbiterio trovano posto diverse opere pittoriche: la grande tavola della Pentecoste di Giustino Episcopi (1562), la Nascita di San Giovanni Battista di Giorgio Picchi il Giovane e il Sant'Ubaldo Vescovo attribuito a Claudio Ridolfi (1620 ca.); oltre queste, il presbiterio ospita anche il monumento funebre del vescovo Giovanni Maria Maioli (1872-1893).

Lo spazio interno della concattedrale è scandito dagli altari lungo le pareti: due per ogni lato (a sinistra dedicati alla Madonna del Rosario e al Crocifisso, a destra dedicati alla Sacra Famiglia e a San Giuseppe), due nel transetto (a sinistra dedicato San Romualdo e a destra a San Cristoforo), due nelle cappelle affiancate al presbiterio (a sinistra della Madonna dei Portici, a destra del SS.mo Sacramento).

Degno di nota è l'arredo ligneo della sagrestia, realizzato anche in questo caso dagli intagliatori urbaniesi Cesare Oradei, Orazio Marfori e Francesco Duranti.

Organo

L'organo, posto sulla cantoria al centro del catino absidale, è opera della ditta Inzoli di Crema ed è stato costruito nel 1920 dietro indicazioni dell'allora maestro di cappella don Giuseppe Fini, poi modificato ed ampliato nel 1948 e nel 1975 per volere del successivo maestro di cappella don Corrado Catani. Precedentemente ad esso, la cattedrale ebbe in dotazione dapprima uno strumento anonimo costruito nel 1607, sostituito poi da un'opera del celebre organaro dalmata Pietro Nachini nel 1747-1748, ed infine da un terzo organo costruito dai F.lli Paoli di Campi Bisenzio (FI) nel 1862 con parziale riutilizzo del Nachini precedente. La disposizione fonica dello strumento attuale è la seguente:

Prima tastiera - Grand'Organo
Principale 16'
Principale 8'
Flauto 8'
Dulciana 8'
Ottava 4'
Decimaquinta 2'
Ripieno 4 file [1.1/3']
Tromba 8'
Unda maris 8'
Seconda tastiera - Recitativo espressivo
Principalino 8'
Bordone 8'
Viola 8'
Flauto 4'
Nazardo 2.2/3'
Flautino 2'
Coro viole [1-3 file] 8'
Tremolo
Pedale
Contrabbasso [16']
Bordone 16'
Basso 8'
Ottava 4'

Palazzo episcopale

Accanto alla cattedrale è il palazzo episcopale (XIV-XV secolo), oggi sede del Museo Diocesano "mons. Corrado Leonardi", ove sono conservate importanti produzioni di ceramica locale e non che vanno dal XII secolo ad oggi, oltre ad una ricca collezione d'arte sacra (lapidi paleocristiane, dipinti, argenteria, parati, oggettistica sacra).

Note

  1. ^ Coordinate prese da OpenStreetMap.