Concilio di Soissons

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Sotto il nome di Concilio di Soissons o Sinodo di Soissons (in latino: Concilium Suessionense) ci si può riferire ad uno dei diversi concili e sinodi cattolici che nel corso della storia si sono tenuti a Soissons, in Francia.

Elenco dei concili di Soissons

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  • 3 marzo 744: convocato per ordine del re Pipino il Breve, a questo concilio parteciparono 23 vescovi, tra cui Ardoberto, vescovo di Sens, e fu presieduto da san Bonifacio. Fu coinvolto anche Carlomanno. Questo concilio condannò il predicatore mistico carismatico Aldeberto e ne ordinò l'arresto, nominò Sant'Abele vescovo di Reims e pubblicò 10 canoni[1][2] in cui:
    • fu riconosciuto il Credo niceno;
    • vennero proibiti la fornicazione e lo spergiuro ai laici e fu ordinato a tutti i sacerdoti di sottomettersi al loro vescovo, di riceverlo quando necessario, di ottenere da lui il sacro rito e il crisma e di rendere conto ogni anno della loro condotta;
    • venne proibito di ricevere chierici stranieri;
    • venne ordinato ai vescovi di estirpare il paganesimo;
    • venne ordinando che le croci di Adelberto venissero rimosse e bruciate;
    • venne proibito ai chierici di ospitare donne diverse dalle loro madri, sorelle e nipoti;
    • venne proibito ai laici di ospitare suore o di sposare la moglie di un altro uomo prima della sua morte.
  • 26 aprile 853: tenutosi nell'abbazia di San Medardo, a questo concilio parteciparono 26 vescovi e il re Carlo il Calvo e fu presieduto da Incmaro, arcivescovo di Reims. Furono pubblicati 30 canoni [1] che dichiaravano invalidi gli atti di Ebbone durante il suo secondo episcopato, in particolare le sue nomine clericali e l'alienazione dei beni ecclesiastici.[4][5]
  • 18 agosto 866: convocato dal re Carlo il Calvo, a questo concilio parteciparono 35 vescovi, tra cui Wenilone, arcivescovo di Rouen. Vennero reintegrati i chierici nominati da Ebbone.[1]
  • 1092-1093 ca.: questo concilio fu presieduto da Renaud du Bellay, arcivescovo di Reims. In esso fu condannato Roscellino, maestro di Pietro Abelardo, per triteismo.[1] Gli atti di questo concilio sono andati perduti.[6]
  • Febbraio 1121: questo concilio fu presieduto da Kuno di Urach. In esso fu condannato l'insegnamento di Pietro Abelardo come sabellianismo senza offrirgli la possibilità di potersi difendere e costringendolo a bruciare una copia della sua Theologia Summi Boni.[1][3] In seguito Pietro Abelardo dichiarò nella sua Historia Calamitatum che aveva tentato di sostenere l'ortodossia sia contro il sabellianismo sia contro il triteismo di Roscellino.[3]
  • 11 luglio 1456: questo concilio fu presieduto da Giovanni Giovenale Orsini, arcivescovo di Reims. Furono emanati una serie di canoni in cui:

Bibliografia

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  • (EN) Gordon Campbell, Councils of Soissons, in The Concise Oxford Dictionary of the Christian Church, 4ª ed., Oxford, Oxford University Press, 2022.
  • (ENLA) J.C.I. Gieseler e Francis Cunningham, Text-book of Ecclesiastical History, vol. II, 3ª ed., Philadelphia, Carey, Lea, & Blanchard, 1836.
  • (FR) C.J. Hefele, Histoire des Conciles, vol. V, Parigi, Adrien Leclerc, 1870.
  • (LA) J.D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, vol. XIV, Venezia, 1769.
  • (EN) James Strong, Councils of Soissons, in The Cyclopedia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, New York, Harper & Bros., 1880.
  • (LA) Albert Werminghoff, Concilium Suessionense, in Concilia Aevi Karolini, Hannover, 1906-1908.