Il disastro di Ufa fu un gravissimo incidente dovuto all'esplosione del gas liquido disperso nell'ambiente fuoriuscito da una fessurazione di un gasdotto[2] che correva (a circa un 1 km) parallelamente alla Ferrovia Transiberiana, innescata dalle scintille sprigionate dal passaggio di due treni. Avvenne il 4 giugno 1989 alle 1:15 (ora locale) tra le città di Ufa e Aša, nel distretto di Iglinskij, nell'ex Unione Sovietica e coinvolse i treni in transito.

Disastro di Ufa
Tipoesplosione
Data4 giugno 1989
1:15
LuogoUfa
StatoUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Coordinate54°56′53.05″N 57°05′22.85″E
Responsabiligestori dell'oleodotto
Motivazioneesplosione di GPL fuoriuscito da oleodotto
Conseguenze
Morti645[1]
Feriti600+
Danniconvogli ferroviari distrutti

La commissione di indagine governativa presieduta da Vitaly Doguzhiyev, affermò che i treni stavano trasportando 1 284 passeggeri. Si accertò che, nonostante la prima informazione di agenzia avesse stimato la morte di 607 persone queste erano state poi accertate in 645, tra cui 181 bambini[1]; altre 600 circa erano rimaste ferite. I due treni infatti stavano trasportando bambini in direzione e di ritorno da una colonia di vacanze sul mar Nero. L'esplosione fu stimata a 10 chilotoni di TNT, ovvero quasi equivalente all'esplosione di Hiroshima, e fu così potente da mandare in frantumi le finestre della città di Aša distante 13 km dall'epicentro[2]. Le cause del disastro vanno ricercate nella negligenza degli ingegneri addetti all'oleodotto che, avendo registrato tre ore prima dell'esplosione una caduta di pressione nell'oleodotto, decisero di riportare la pressione a valori normali invece di verificare eventuali perdite.[3]

  1. ^ a b (EN) Agenzia France-Presse, Toll up to 645 in Soviet train blast, in Chicago Sun-Times, n. 157, 26 luglio 1989, p. 6. URL consultato il 3 ottobre 2018.
  2. ^ a b (EN) Keller, Bill. "500 on 2 Trains Reported Killed By Soviet Gas Pipeline Explosion", The New York Times, June 5, 1989. Accessed November 20, 2007.
  3. ^ (EN) Soviet Union Hard Lessons and Unhappy Citizens - TIME Archiviato il 25 febbraio 2009 in Internet Archive.