Pala, o Palā (pa-la-a in cuneiforme)[1] fu un Paese situato nell'Anatolia settentrionale dell'Età del Bronzo. Dei Palaici si conoscono soltanto la loro lingua nativa, il palaico (o palaumnili), e la loro religione nativa.[2] L'unica persona nota di origine palaica è la sacerdotessa Anna.[2]

Pala
Dati amministrativi
Lingue ufficialiPalaico
Politica
Finepost-1178 a.C.
Territorio e popolazione
Religione e società
Religione di Statovedi sotto
Il popolo dei Pala, situato nell'Anatolia del nord
Evoluzione storica
Preceduto daHatti (popolo)
Succeduto daPaflagonia
Ora parte diTurchia (bandiera) Turchia

Posizione

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Il paese di Pala poteva essere situato nella regione del Mar Nero. Due sono le zone nella quale si potesse trovare più di preciso: la prima è la regione definita Paflagonia nell'antichità classica, mentre l'altra sarebbe il territorio chiamato Blaene. Entrambe le equazioni si basano su una similitudine fonetica: esisterebbe un paese chiamato *Bla, ovvero Blaene in scrittura cuneiforme, che sarebbe scritto come pa-la-a.[2]

Durante l'Antico Regno ittita, Pala è menzionato come area amministrativa sotto giurisdizione ittita.[1] Alla fine di quel periodo, i contatti tra gli Ittiti e i Palaici cessarono in seguito all’invasione dei sanguinari Kaska insediati nella regione del Mar Nero[2], a seguito della quale i palaici si sarebbero estinti.[3]

Mitologia

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La mitologia palaica è nota dai testi rituali cuneiformi provenienti dal tempio del loro dio della tempesta, nativo della capitale ittita Ḫattuša, nella quale il culto degli dei palaici continuò anche con la fine dei contatti tra ittiti e palaici.[2] Queste sono le divinità palaiche a noi note:

Name Sesso/Numero Note Nomi alternativi Controparte ittita o Luvi
Ziparwa[4] Dio Dio maggiore palaico,[2] dio della tempesta[4] Zaparwa, nome di origine Hatti[4] Tarḫuna, Tarḫunt[4]
Kataḫzipuri[4] Dea Moglie di Zaparwa[2] Kataḫziwuri,[2] nome di origine Hatti[4] Kamrušepa[4]
Tiyaz[2] Dio Dio del sole[2] Tiyad[4] Dio del sole del Cielo, Tiwaz[5]
Gulzannikeš[5] Dea Dea del Fato[5] Gulzikannikeš[2] Daraweš Gulšeš[6]
Ḫašamili[2] Dio ? Ḫašammili, nome di origine Hatti[4] ?
Inar[4] Dea ? ? ?
Kamama[2] Dio ? Kammamma[4] ?
Hearth[4] Divinità (singolare) Divinità del cuore ?
Šaušḫalla[2] Divinità (singolare) ? Šaušḫilla[4] ?
Ḫilanzipa[2] Divinità (singolare) ? Ḫilašši[4] ?
Ḫašauwanza[4] Divinità (singolare) ? ? ?
Aššanuwant[5] Divinità (singolare) ? ? Aššiyat[5]
Ilaliyantikeš[2] Divinità (plurale) ? Ilaliyant[4]
Kuwanšeš[4] Divinità (plurale) ? ? ?
Uliliyantikeš[5] Divinità (plurale) ? ? Uliliyašši[5]

Riferimenti letterari

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  • Maciej Popko, Völker und Sprachen Altanatoliens, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2008, ISBN 978-3-447-05708-0.
  • Piotr Taracha, Religions of Second Millennium Anatolia, Wiesbaden, Harrassowitz, 2009, ISBN 978-3-447-05885-8.
  1. ^ a b (DE) Maciej Popko, Völker und Sprachen Altanatoliens, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2008, p. 60.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (DE) Maciej Popko, Völker und Sprachen Altanatoliens, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2008, p. 61.
  3. ^ (EN) Anna Giacalone Ramat e Paolo Ramat, The Indo-European Languages, Routledge, 2015, p. 172, ISBN 113492187X.
    «The Palaic peoples were very quickly overwhelmed by the invasions of the Kaskas, a non-IE people from the East, who swept them away and for centuries kept attacking the Hittite kingdom»
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (EN) Piotr Taracha, Religions of Second Millennium Anatolia, Wiesbaden, 2009, p. 58.
  5. ^ a b c d e f g (EN) Piotr Taracha, Religions of Second Millennium Anatolia, Wiesbaden, 2009, p. 59.
  6. ^ (EN) Piotr Taracha, Religions of Second Millennium Anatolia, Wiesbaden, 2009, p. 50.