Papa Evaristo
Evaristo o Aristo, secondo il Catalogo Liberiano (Betlemme, ... – Roma, 106 o 108) è stato il 5º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Fu papa tra il 96/99 e il 105/106 o 108 (le fonti sono discordi).
Papa Evaristo | |
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5º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 97 |
Fine pontificato | 105/106 o 108 |
Predecessore | papa Clemente I |
Successore | papa Alessandro I |
Nome | Evaristus |
Nascita | Betlemme, ? |
Morte | Roma, 106 o 108 |
Sepoltura | Necropoli vaticana |
Sant'Evaristo | |
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Papa | |
Nascita | Betlemme, ? |
Morte | Roma, 106 o 108 |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Beatificazione | 23 marzo 1504 da papa Giulio II |
Canonizzazione | 25 marzo 1722 da papa Innocenzo XIII |
Santuario principale | Necropoli vaticana |
Ricorrenza | 27 ottobre (Chiesa cattolica) |
Biografia
modificaSecondo il Liber pontificalis, egli era greco di nascita, figlio di un padre ebreo di nome Giuda della città di Betlemme.[1] Eusebio di Cesarea scrive nella Storia Ecclesiastica che Evaristo fu eletto Papa nel terzo anno del regno dell'imperatore Traiano (99 d.C.), in seguito all'abdicazione del suo predecessore Papa Clemente I, esiliato nel Chersoneo Taurico dalle autorità imperiali.[2]
Il Liber Pontificalis riferisce che Evaristo per primo assegnò i tituli ai presbiteri della città e che ordinò sette diaconi che lo aiutassero nelle celebrazioni liturgiche.[1] Con proprio decreto, Evaristo ribadì inoltre che i matrimoni dei cristiani dovevano ricevere la benedizione di un sacerdote, "secondo quanto prescritto dalla Tradizione Apostolica".[3]
Eusebio riporta che Evaristo morì durante il dodicesimo anno del regno di Traiano (108 d.C.).[2] Il Liber Pontificalis afferma che egli morì martire, ma il Martirologio Romano non lo ricorda come un martire.[4] E' sepolto presso la tomba di San Pietro nelle Grotte Vaticane.[1]
Culto
modificaLa sua ricorrenza si celebra il 27 ottobre.
Dal Martirologio Romano:
«27 ottobre - A Roma, sant'Evaristo, papa, che resse la Chiesa di Roma per quarto dopo il beato Pietro, sotto l'imperatore Traiano.»
Opere
modificaA papa Evaristo vengono attribuite due epistole, che fanno parte di quel complesso di falsi medievali noti con il nome di Decretali pseudoisidoriane.[5]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Louise Ropes Loomis, The Book of the Popes (Liber Pontificalis), Arx Publishing, LLC, 2006, pp. 9-10.
- ^ a b (EN) Richard W. Burgess e Witold Witakowski, Studies in Eusebian and Post-Eusebian Chronography, Franz Steiner Verlag, 1999, p. 29.
- ^ (EN) Reverend John F. Sullivan e Aeterna Press, The Externals of the Catholic Church, Aeterna Press.
- ^ Martirologio Romano (PDF), Libreria Editrice Vaticana, 2001.
- ^ Paulus Hinschius, Decretales Pseudo-Isidorianae et capitula Angilramni, Lipsia 1893, pp. 87-94.
Bibliografia
modifica- Catholic Encyclopedia, Volume V. New York 1909, Robert Appleton Company. Nihil obstat, 1º maggio 1909. Remy Lafort, S.T.D., Censor. Imprimatur +Cardinale John Murphy Farley, Arcivescovo di New York;
- Piercostante Righini, Storia dei Papi, Imprimatur Curia Episcopalis Tusculana 18 dicembre 1969, Editrice Domani, Roma, 1969.
- Claudio Rendina, I Papi. Storia e segreti, Newton & Compton, Roma, 1983
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su papa Evaristo
Collegamenti esterni
modifica- Evaristo papa, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Evaristo, santo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Evaristo, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) St. Evaristus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Papa Evaristo, in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls.
- (EN) Papa Evaristo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Papa Evaristo, in Catholic Hierarchy.
- Papa Evaristo, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Papa Evaristo, in Enciclopedia dei Papi, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.
- Opera Omnia, su documentacatholicaomnia.eu. URL consultato il 16 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 16754828 · ISNI (EN) 0000 0000 4289 5755 · BAV 495/45765 · CERL cnp01003690 · ULAN (EN) 500355690 · LCCN (EN) nb2007023077 · GND (DE) 119222450 · BNE (ES) XX5307117 (data) · J9U (EN, HE) 987007397416705171 |
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