Tranvia Piacenza-Lugagnano

ex tranvia italiana

La tranvia Piacenza-Lugagnano era una linea tranviaria interurbana a vapore che collegò le città di Piacenza e Lugagnano Val d'Arda dal 1897 al 1938.

Tranvia Piacenza-Lugagnano
InizioPiacenza
FineLugagnano Val d'Arda
Inaugurazione1897 (Piacenza-Carpaneto)
1900 (Castell'Arquato-Lugagnano[1])
1902 (Carpaneto-Castell'Arquato)
Chiusura1933 (Castell'Arquato-Lugagnano)
1938 (Piacenza-Castell'Arquato)
GestoreSIFT (1906-1938)
Vecchi gestoriTPP (1897-1904)
TPP (nuova)
Lunghezza37,030 km
Tipotranvia extraurbana
Mezzi utilizzatilocomotive tranviarie con rimorchi
Scartamento1.445 mm
Trasporto pubblico

Le origini della tranvia risalgono al 1892, quando viene costituita la Compagnie du Tramway a Vapoeur de la Province de Plaisance (TPP, nota anche come "la francese") per la costruzione e l'esercizio delle tranvie Piacenza-Pianello-Nibbiano, Cremona-Lugagnano e Piacenza-Castell'Arquato. La prima tratta di quest'ultima linea ad essere realizzata fu quella tra Piacenza e Carpaneto Piacentino, inaugurata il 14 maggio 1897 e lunga circa 18 km. La linea fu completata il 17 luglio 1902 con l'apertura del tratto Carpaneto-Castell'Arquato.

La linea seguì le vicende della concessionaria: nel 1900 la maggioranza delle quote della CTVPP fu rilevata dalla Società Nazionale Ferrovie e Tramvie (SNFT)[2] che ne trasferì la sede a Roma. Tre anni dopo la società spostò la sede sociale a Piacenza, prodromo ad una serie di modifiche allo statuto che portarono, nel 1904, a cambiare il nome in Società di strade ferrate e tramvie nella provincia di Piacenza ed in altre provincie d'Italia, mantenendo la medesima sigla. Nel 1906 la ragione sociale mutò in Società Italiana Ferrovie e Tramvie (SIFT), la quale rilevò due anni dopo le concessioni delle tranvie Piacenza-Bettola, Grazzano-Rivergaro e Piacenza-Cremona dalla britannica The Piacenza Bettola and Cremona Tramway Company Limited (TPBC) in liquidazione.

La situazione finanziaria della SIFT nel giro di alcuni anni peggiorò notevolmente a causa della costruzione delle ferrovie Cremona-Borgo San Donnino e Borgo San Donnino-Fornovo: gli ingenti capitali investiti nella realizzazione delle due linee, poi riscattate dallo Stato, portarono la società nel 1921 a fare richiesta di concordato preventivo. Tali difficoltà finanziarie portarono nel 1923 a sospendere per alcuni mesi l'esercizio della tranvia. Si rese quindi necessario l'intervento da parte della Provincia di Piacenza, che nel 1928 offrì un contributo alla SIFT per ammodernare le sue tranvie, elettrificandole o sostituendole con ferrovie elettriche come nel caso della Piacenza-Carpaneto, mentre il tratto Carpaneto-Castell'Arquato sarebbe stato esercitato con tram ad accumulatori.

Con regio decreto n. 253 del 28 febbraio 1930[3] lo Stato concesse alla SIFT la costruzione e l'esercizio di una ferrovia elettrica tra Piacenza, Carpaneto e Lugagnano con diramazione Lusurasco-Fiorenzuola; la crisi economica generale e il diffondersi dei trasporti su gomma non rese possibile il realizzarsi del progetto[4] e nel 1933 il tratto Castell'Arquato-Lugagnano fu definitivamente chiuso. La restante parte della tranvia fu soppressa nel 1938 e sostituita con autobus della Società Emiliana Autoservizi (SEA), facente capo alla SIFT.

Caratteristiche

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 Stazioni e fermate 
         
146,823 Piacenza FS (ferrovia Milano-Bologna)
 
0,000 Piacenza SIFT
 
0,550 Bivio San Lazzaro
         
Linee per Bettola, Agazzano e Pianello-Nibbiano
 
0,690 Case San Lazzaro
 
1,400 Molini degli Orti
         
Linea per Cremona
 
1,600 Bastione Molini
 
2,821 Villa Pallastrella
 
3,506 Strada per Villa Aphel
 
4,050 Strada per San Lazzaro Alberoni
 
4,830 Mucinasso
 
5,780 Villa Raguzzi
 
6,666 Colombarini
 
7,100 Ivaccari
 
8,570 Strada a Casa Rosa
 
9,205 San Polo - Scambio
 
Cortenova
 
10,600 Cà del Ponte
 
11,150 Fornace Fioruzzi
 
11,590 San Giorgio (Albergo)
 
11,880 Municipio San Giorgio
 
12,758 Tre Santi
 
13,164 Podere Croce
 
14,134 Pozzo Pagano
 
14,584 Strada per Cattolica
 
15,366 Strada per Casturzano
 
15,890 Case Nuove
 
16,690 Ponte Riglio
 
17,170 Cà Buffalora
 
17,380 Strada per Cimafava
 
18,500 Carpaneto
 
20,000 Cascina Draghi
 
21,180 Ciriano
 
21,480 Negrano
 
21,892 Scuola di Ciriano
 
22,144 Caminata
 
23,841 Capretto
 
25,640 Vigolo
 
torrente Chiavenna
 
26,469 Colombaia
 
28,000 Bosco Verani
 
28,343 Gavina
 
29,600 Colombarone Sant'Antonio
 
30,103 Strada Pelosa
 
31,000 Poggio Manzi
         
Linea per Cremona
 
32,347 Castell'Arquato
 
32,648 Madonna d'Arda
 
34,106 Colombarola
 
35,841 Panegano
 
37,030 Lugagnano
 
Mocomero
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea tranviaria era a binario singolo a scartamento ordinario di 1445 mm. Si sviluppava per 37,030 km, dei quali 4,683 in comune con la Cremona-Lugagnano. Il raggio di curvatura era di 50 m, la pendenza massima del 26 per mille. I tram potevano toccare una velocità massima di 18 km/h.

Percorso

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Il capolinea piacentino, comune alle tranvie SIFT, sorgeva in Barriera Porta Nuova, nei pressi della stazione ferroviaria. La linea superava il bastione San Lazzaro, dopo il quale si distaccavano le linee per Agazzano, Bettola e Nibbiano.

Si imboccava quindi la via Emilia fino a Molini degli Orti, da cui si diramava la linea per Cremona; tra il bastione San Lazzaro e Molini degli Orti la linea correva parallela alla linea 2 delle tranvie elettriche urbane.

La tranvia successivamente toccava le località di Bastione Molini, Villa Pollastrella, Villa Aphel, Mucinasso, Villa Raguzzi, Colombarini, I Vaccari, Casa Rosa, San Polo, Cortenova, Cà del Ponte, Fornace Fioruzzi, San Giorgio Piacentino.

Da San Giorgio Piacentino la linea proseguiva per Tre Santi, Podere Croce, Pozzo Pagano, Case Nuove, Ponte Riglio, Cà Buffalora arrivando a Carpaneto Piacentino, quindi proseguendo per Cascina Draghi, Ciriano, Negrano, Caminata, Capretto, si risaliva la valle del torrente Chiavenna toccando Vigolo Marchese e, ai piedi degli Appennini, Colombaia, Bosco Verani, Gavina, Colombarone Sant'Antonio, Strada Pelosa, Poggio Manzi e Castell'Arquato, località già raggiunta dal 1900 dalla tranvia Cremona-Lugagnano.

Da Castell'Arquato si risaliva la Val d'Arda sino a Lugagnano Val d'Arda, capolinea del servizio passeggeri. La linea proseguiva sino alle cave di Mocomero: quest'ultimo tratto era percorso esclusivamente da treni merci e da convogli riservati al personale delle cave.

Il tragitto da Piacenza a Lugagnano era compiuto in circa due ore e mezza.

Materiale rotabile

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Società Italiana Ferrovie e Tramvie.

Sulla tranvia prestarono servizio locomotive a vapore cabinate di tipo tranviario, per la maggior parte bidirezionali.

A partire dal 1908, con l'assorbimento della TPBC da parte della SIFT, il materiale rotabile fu utilizzato indifferentemente su tutte le linee sociali: il parco rotabili SIFT consisteva di 37 locomotive, 68 carrozze passeggeri e 337 carri merci (di cui 73 di proprietà di varie società)[5].

  1. ^ Parte della tranvia Cremona-Lugagnano
  2. ^ Lombardia Beni Culturali - Società Nazionale Ferrovie e Tramvie, su lombardiabeniculturali.it, www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 gennaio 2014.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 81 del 5 aprile 1930
  4. ^ La concessione fu revocata con regio decreto n. 259 del 3 marzo 1938, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 80 del 7 aprile 1938
  5. ^ I dati relativi a carrozze e carri merci sono quelli relativi alla situazione al 15 ottobre 1931.

Bibliografia

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  • Francesco Ogliari, Francesco Abate, Il tram a vapore tra l'Appennino e il Po. Piacenza, Voghera e Tortona, Arcipelago, Milano, 2011. ISBN 978-88-7695-398-9.
  • Marco Cacozza, Le Tranvie a Vapore della Provincia di Piacenza, in Tutto Treno & Storia, n. 20, novembre 2008, pp. 74–89.

Voci correlate

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Altri progetti

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