Truman Burbank
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Truman Burbank è il protagonista di "The Truman show", ma è anche utente internet da tempo. Truman è soprattutto una figura virtuale, orientata alla ricerca della verità. Scrive su Comedonchisciotte.org e pubblica ogni tanto articoli anche su Il Barbiere della Sera, Reporter Associati, ventimarzo.org, Indymedia, Luogocomune.net.
I miei contributi
modificaA oggi, credo di aver contribuito in modo significativo alle seguenti voci:
epistemologia, ermeneutica, escatologia, referendum, plebiscito, spedizione dei Mille, Papa Gregorio IX, democrazia, Costituzione, Costantino Mortati, Paul Feyerabend, Compagnia di Gesù, Impero, Mass media, Anni di piombo, Fondamentalismo, integralismo religioso, strategia militare, Conferenza di Bretton Woods, Economia del dono, Comunità, Federico Caffè, potere, ontologia.
Aggiornamenti
modificaIn prospettiva mi sembra di aver introdotto alcune voci che erano di difficile trattazione. Tra esse potrebbero rientrare epistemologia genetica, Finnegans Wake e Verso un'ecologia della Mente.
Wikipedia:Babel | ||||||
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Il metodo enciclopedico (alcuni spunti)
modificaWikipedia dovrebbe riportare informazioni di normale disponibilità (di pubblico dominio), di seconda o terza mano, ma l'approccio enciclopedico crea un metodo che tende a ricollegare le informazioni, scremando le superficialità, confrontando i vari dati disponibili tra di loro ed in definitiva creando un prodotto originale che può portare a conclusioni sue.
All’originalità del risultato contribuisce anche la necessità di rispettare il diritto d'autore, la quale impedisce di riportare in modo testuale (copia e incolla) l'informazione già esistente su un argomento. Lavorando con continuità si può avere un prodotto che cresce di profondità nel tempo.
Un amico mi dice che in realtà il risultato finale dipende molto da chi rimette assieme il tutto. E anche questo è vero.
I nomi delle rose e altri detournement
modificaUmberto Eco titolava Il nome della rosa un suo romanzo nel quale non voleva che il titolo desse indicazioni di lettura; per capire di cosa parlava l'opera bisognava leggerla. Niente scorciatoie per pensieri complessi. La comprensione (forse) arrivava alla fine, dopo centinaia di pagine.
In qualche modo era una ripresa di una tradizione anglosassone, sul genere di Robinson Crusoe di Defoe e analoghi. Eco aggiungeva anche un detournement (un depistaggio, si potrebbe rendere) alla Debord. ("Non solo non ti aiuto, ma addirittura ti mando fuori pista").
Più di recente Faletti intitolava Tre atti e due tempi un romanzo dove il contenuto non voleva essere svelato dal titolo. Forse Faletti è più onesto di Eco, ma l'obiettivo è analogo, c'è una certa presunzione gnostica in questo approccio, il percorso deve essere compiuto per intero e solo alcuni capiranno il significato. Insomma è una tecnica interessante per un romanzo e può avere una sua validità. In certi casi le scorciatoie sono solo dannose.
Una voce enciclopedica credo dovrebbe essere proprio il contrario: fin dal nome della voce dovrebbe essere intuibile il contenuto, e la prima frase dovrebbe introdurre rapidamente il contenuto. Poi si approfondisce, si dettaglia, si chiarisce. Ma sarebbe bene che il lettore, certamente a volte frettoloso e superficiale, si facesse una prima idea, grezza ma sostanzialmente corretta, di ciò che si trova nella voce. Insomma l'incipit dovrebbe avere qualcosa del linguaggio pubblicitario, della sua immediatezza. Non è il caso di aspettarsi l'illuminazione del lettore da questo stile, ma un'enciclopedia viene da un pensiero universalistico, non da uno gnostico.
Verità e dimostrazione
modificaVerità e dimostrazione è il titolo di un interessante saggio di Alfred Tarski. Con un rigore estremo il logico polacco definisce cos'è la verità e come si fa una dimostrazione. Dopo un'analisi serrata egli arriva alla conclusione che non tutto ciò che è vero è anche dimostrabile.
Nella saggezza degli antichi invece era noto che ex falso quodlibet cioè a partire da assunzioni false si può dimostrare qualsiasi tesi.
Ripensando a questi due risultati, mi viene una certa angoscia nel vedere come a volte si afferma che qualcosa sia vero perchè l'ha detto un giornale, o un uomo politico, o un generale. Sono poi numerosi gli articoli recenti dove si considera qualcosa sicuro "perchè lo dice la scienza", dove scienza si identifica solitamente con un accademico di prestigio. Secondo le regole wiki questo metodo è corretto, esso si rifà ad una fonte autorevole. Però ci sono voci che hanno difficoltà a convergere verso una verità condivisa, come se la verità oscillasse in base alle dichiarazioni della fonte scelta.
E allora ho la sensazione che sia troppo difficile fare scienza con gli articoli dei giornali. In qualche caso sarebbe utile risalire ai dati grezzi e da lì ripartire con un metodo più rigoroso di quello normale, insomma in certi casi servirebbero dati grezzi, esperti e metodo. Ma sarebbe una ricerca originale. Da valutare.
Nel frattempo ripenso a Mendel e ai conteggi dei piselli che forniva, vistosamente falsificati perchè troppo precisi.--Truman (msg) 19:10, 1 ott 2014 (CEST)
Mosche a otto zampe
modificaPotrebbe venire il dubbio su quante zampe abbia una mosca. Un metodo che, dall'Illuminismo in poi, appare abbastanza normale, è catturare una mosca (o semplicemente osservarne con attenzione una) verificando così che la mosca ha sei zampe. Nel Medioevo non era così: sembra che Alberto Magno, famoso saggio del '200, dovendo parlare della mosca in un suo trattato, affermò che essa aveva otto zampe. Ciò in base al fatto che Aristotele, in un suo precedente trattato, aveva deciso che la mosca aveva otto zampe. E chi era lui per contrastare una fonte così autorevole? In quanto ai sensi, era ben noto all'epoca quanto potessero ingannare l'uomo. Il fatto sarebbe ridicolo, se non schematizzasse uno dei cardini di wikipedia, il fare riferimento a fonti autorevoli. E così il rischio di trovare mosche a otto zampe andrebbe considerato e certamente alla fonte autorevole occorre aggiungere buon senso.--Truman (msg) 17:07, 15 giu 2017 (CEST)