Diritto Commerciale Le Società
Diritto Commerciale Le Società
Diritto Commerciale Le Società
CAMPOBASSO
DIRITTO
COMMERCIALE
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DIRITTO DELLE
SOCIETA’
4° Edizione
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I. LE SOCIETA’
1. Il sistema legislativo
A. LA NOZIONE DI SOCIETÀ
2. Il contratto di società
Società = con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per
l’esercizio in comune di una attività economica con lo scopo di dividerne gli utili. (art.
2247)
» Oggi le SRL e le SPA possono essere costituite anche con atto unilaterale
3. I conferimenti
= contributi dei soci alla formazione del capitale di rischio iniziale per lo svolgimento
dell’attività di impresa.
È essenziale che tutti i soci facciano o si obbligano a fare un conferimento che si
esporrà al rischio d’impresa.
Oggetto del conferimento secondo l’art. 2247 possono essere beni o servizi quindi
denaro, beni in natura, prestazioni di attività lavorativa (seppure non possibile in tutte
le società). Si applica alle società di persone e dopo la riforma del 2003 nelle società a
responsabilità limitata. Mentre per le società per azioni ha espressamente stabilito che
non possono formare oggetto di conferimento le prestazioni d’opera o di servizio.
IL PATRIMONIO SOCIALE
= complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi della società (attività e passività)
Esso (o meglio l’attivo di bilancio) costituisce la garanzia principale o esclusiva (con
responsabilità limitata) dei creditori della società.
IL CAPITALE SOCIALE
= valore in danaro dei conferimenti all’atto costitutivo.
Il CS è un valore storico e non cambia nel corso della vita della società. Ha funzione:
» Vincolistica
È una voce che vincola i valori dell’attivo = garanzia patrimoniale supplementare.
Esso sarà stabilmente destinato all’attività sociale e non sarà distribuibile.
» Organizzativa
Esso è organizzativo nel senso che è rilevante nel verificare se la società ha
conseguito utili o perdite.
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Funge anche da base di misurazione di alcune fondamentali situazioni soggettive di
carattere amministrativo (diritto di voto) o patrimoniale (partecipazione agli utili) in
quanto i diritti spettano in modo proporzionale alle quote conferite
Come già visto i professionisti intellettuali, pur svolgendo attività economica, non
svolgono ai fini di legge attività d’impresa. Ma possono costituirsi in società??
No, vi sono alcune norme:
» 2229 C.c.: carattere rigorosamente personale dell’attività intellettuale.
≠ ente impersonale come la società
» lgg 1815/1939: se più professionisti si uniscono allora “studio legale, tecnico,
commerciale, contabile amministrativo o tributario” con i nomi dei consociati
nella denominazione dell’ufficio.
Comunque, oggi le società tra professionisti assumono sempre più carattere
imprenditoriale e si necessita di una nuova legge sulle società tra professionisti.
(segue) La società tra avvocati.
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» Il socio e i soci incaricati dal cliente (e non tutti) sono personalmente e
illimitatamente responsabili per l’attività professionale svolta in esecuzione
dell’incarico + patrimonio della società
oppure tutta la società se si è omesso di comunicare il socio assistente il cliente
Esistono forme di società tra professionisti che sono ammesse (cioè lecite e valide)
perché non hanno come oggetto sociale l’esercizio della professione:
1. società di mezzi = acquisto e gestione in comune di beni strumentali per
l’esercizio
individuale delle professioni
2. società di servizi imprenditoriali = professione + servizi di carattere
imprenditoriale
(es. società di ingegneria = progettazione + realizzazione e vendita impianti
industriali)
8. Lo scopo – fine delle società
Lo scopo fine della società può essere diverso:
» Lucrativo
= conseguire utili (lucro oggettivo) e dividerli tra i soci (lucro soggettivo)
Scopo tipico affidato dal legislatore a società di persone e società di capitali
» Mutualistico
Scopo perseguito dalle società cooperative: fornire ai singoli soci un vantaggio
patrimoniale diretto che può consistere in un risparmio di spesa o in una maggior
remunerazione del lavoro dei soci nella cooperativa.
Necessario metodo economico per la realizzazione di scopi economici.
» Consortile
Tutti i tipi di società tranne la società semplice possono realizzare lo scopo
consortile.
Metodo economico per la realizzazione di uno scopo economico degli imprenditori
quali minori costi o maggiori ricavi.
Non devono perseguire scopo di lucro in senso proprio.
Queste sono le tre categorie fondamentali degli scopi della società che sempre
perseguono un risultato economico a favore esclusivo dei soci.
9. (segue) Società ed associazioni. L’impresa sociale.
Vi sono norme eccezionali che prevedono società
» Senza scopo di lucro
Previste per legge (legislazione speciale quindi) hanno scopi esclusivamente
pubblici o incompatibili con la causa economica (es. società di gestione dei mercati
regolamentati di strumenti finanziari) ≠ ONLUS!!!
Oggi si stanno riducendo.
B. TIPI DI SOCIETÀ
1. Nozione. Classificazioni.
I tipi di società tra i quali i soggetti possono scegliere sono otto:
» Società semplice » Società in accomandita semplice
» Società in nome collettivo » Società per azioni
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» Società in accomandita per azioni » Società cooperativa
» Società a responsabilità limitata » Mutue assicuratrici
Si possono classificare in vari modi:
» In base allo scopo:
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Lucrative
Mutualistiche e cooperative
» Tra le lucrative, in base alla natura dell’attività:
Società semplice = solo attività non commerciale (con la riforma del 2001
obbligo iscrizione nel registro delle imprese con funzione di pubblicità
legale).
Tutte le altre = attività commerciale e non con iscrizione nel registro delle
imprese
» In base alla personalità giuridica:
Società di capitali e società cooperative = con personalità giuridica
Società di persone = senza personalità giuridica.
Ulteriore distinzione può essere fatta sul regime di responsabilità delle obbligazioni
sociali:
» Società in cui rispondono patrimonio + soci personalmente e
illimitatamente
» Società in cui rispondono patrimonio + alcuni soci personalmente e
illimitatamente
» Società in cui risponde solo il patrimonio
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» Autonomia patrimoniale perfetta (patrimonio soci autonomo)
NB. Se non si sceglie un tipo di società tra quelli indicati dal codice
>> società semplice se attività non commerciale
>> SNC se attività commerciale
Volendo si possono con apposite clausole (cd clausole atipiche), non incompatibili con
il modello scelto, disegnare un assetto organizzativo diverso da quello impostato dal
legislatore.
Non è possibile creare società di tipo diverso da quelle indicate dal codice = No
società atipiche
A. LE SOCIETÀ DI PERSONE
1. Le società di persone.
2. L’atto costitutivo. Forma e contenuto.
3. Società di fatto. Società occulta.
4. La società apparente.
5. La partecipazione degli incapaci.
6. Partecipazione di società in società di persone.
7. L’invalidità della società.
B. L’ORDINAMENTO PATRIMONIALE
8. I conferimenti
9. La disciplina dei conferimenti
10. Il socio d’opera
11. Patrimonio sociale e capitale sociale.
12. La partecipazione dei soci agli utili e alle perdite.
13. La responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali.
14. Responsabilità della società e responsabilità dei soci.
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15. I creditori personali del socio.
C. L’ATTIVITÀ SOCIALE
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Significa che rischiano soltanto la quota conferita
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L’atto costitutivo deve essere iscritto nel registro delle imprese pena irregolarità della
SAS.
L’atto costitutivo:
» Deve indicare soci accomandanti e accomandatari
» Deve indicare la ragione sociale nella quale deve essere indicato il nome di almeno
uno dei soci accomandatari e l’indicazione SAS.
NB se viene iscritto nome accomandante --> stessa disciplina accomandatario ma
senza amministrazione, diventa solo illimitatamente e solidalmente responsabile
per le obbligazioni sociali.
I soci accomandanti partecipano con gli accomandatari alla nomina e alla revoca degli
amministratori che deve avere il consenso unanime dei soci accomandatari +
maggioranza del capitale dei soci accomandanti.
I soci accomandanti possono partecipare all’attività d’imprese limitatamente a:
» Procure speciali per singoli affari (v. sopra)
» Prestare opera all’interno della società sotto la direzione degli
amministratori
» Dare autorizzazioni e pareri su determinate operazioni se l’atto
costitutivo lo consente.
Comunque i soci accomandanti hanno diritto a:
» Comunicazione annuale del bilancio
» Controllo dell’esattezza del bilancio consultando libri e documenti
societari
» Approvare il bilancio se inteso come atto di controllo e non di gestione.
4. Il divieto di immistione
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6. Lo scioglimento della società
Oltre alle cause di scioglimento della SNC la società si può sciogliere se viene meno
una delle due categorie di soci e non viene ripristinata nel termine di 6 mesi.
Se mancano accomandatari --> accomandanti nominano provvisorio con sola ordinaria
amministrazione che risponde limitatamente alla quota conferita.
La chiusura e la cancellazione sono uguali alla SNC; se vi sono creditori rimasti
insoddisfatti potranno far valere i loro crediti sulla quota di liquidazione (da eccesso di
attività) degli accomandatiti.
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2. Società per azioni e tipologia della realtà.
A. LA COSTITUZIONE
5. Il procedimento.
Si compone di 2 fasi fondamentali:
La società per azioni può costituirsi per CONTRATTO e dopo la riforma del 2003 anche
per ATTO UNILATERALE.
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11. Nomina dei primi amministratori, sindaci e soggetto che esercita
controllo contabile
12. Importo globale di spese di start-up
13. Durata della società (si può stabilire a tempo indeterminato,
recessione entro un anno dalla costituzione)
Lo STATUTO, redatto accanto all’atto costitutivo, indica le regole di funzionamento della
società ed è considerato parte integrante dell’atto costitutivo --> atto pubblico.
8. Le condizioni per la costituzione.
1. Deposito da parte del notaio entro 20gg all’ufficio del registro ≠ amministratori ≠
sanzioni pecuniarie e può farlo ogni socio a spese della società.
2. Controllo di legalità (conformità alle leggi) del notaio dell’adempimento delle
condizioni stabilite dalla legge per la costituzione
3. Controllo della documentazione da parte dell’Ufficio delle imprese
4. Iscrizione nel registro con acquisto della personalità giuridica e viene ad esistenza
NB! per gli atti compiuti tra la stipulazione e l’iscrizione i soci fondatori / promotori
sono illimitatamente e solidalmente responsabili verso i terzi.
La società creata si accolla solo le spese necessarie per la costituzione ma non la
responsabilità.
NB!! non è consentita l’emissione di azione prima dell’iscrizione nel registro delle
imprese salvo quelle costitute per pubblica costituzione. Le azioni emesse non sono
comunque nulle.
La dichiarazione di nullità:
» non pregiudica l’efficacia degli atti compiuti in nome della società dopo
l’iscrizione nel registro delle imprese
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» i soci non sono liberati dall’obbligo dei conferimenti sino a quando i
creditori sociali non sono soddisfatti.
» Opera solo per il futuro e determina lo scioglimento della società
>> liquidatori nominati direttamente dal
tribunale
» È sanabile: la nullità non può essere dichiarata quando la causa è stata
rimossa e di tale eliminazione è stata data pubblicità nel registro delle
imprese
Come nel diritto privato la dichiarazione di nullità è imprescrittibile e esercitabile da
chiunque vi abbia interesse.
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Il patrimonio destinato è separato dal resto del patrimonio e non è aggredibile dai
creditori salvo che per i proventi destinati alla società se gli atti compiuti per
l’affare rechino espressa menzione del vincolo di destinazione (destinati cioè al
singolo affare).
C. I CONFERIMENTI.
18. I conferimenti
Conferimenti = contributi dei soci alla formazione del capitale iniziale di rischio
d’impresa.
Capitale sociale = ∑ dei conferimenti promessi / eseguiti dai soci alla società
Art. 2342:
I conferimenti devono essere eseguiti in danaro se l’atto costitutivo non prevede
diversamente.
Alla sottoscrizione dell’atto costitutivo deve essere versato presso una banca almeno
il 25% dei conferimenti in danaro o intero ammontare nel caso di società
unipersonale.
Per i versamenti dovuti gli amministratori possono richiamarli a loro piacimento.
Se vengono trasferite azioni non interamente liberate, l’obbligo di conferimenti cade
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sia sul socio attuale che sull’alienante entro 3 anni dall’iscrizione del trasferimento nel
libro dei soci.
Se il socio che non esegue il pagamento:
» non ha diritto al voto
» si offrono le azioni agli altri soci in proporzione alle quote di partecipazioni e
per un valore non inferiore ai conferimenti ancora dovuti
» vendita a mezzo banca o intermediario finanziario
» esclusione del socio trattenendo ciò che è già versato + risarcimento danni
» nuova circolazione entro l’esercizio
» annullamento azioni
» oppure si procede con la normale azione giudiziaria.
Non possono formare oggetto di servizi le prestazioni di opera o di servizi (art. 2342
c.5)
>> difficile valutazione – è necessario che CS sia effettivo
Beni in natura e crediti: stesse norme SNC e le azioni sono interamente liberate con i
conferimenti.
I conferimenti devono essere contestuali alla sottoscrizione.
I conferimenti non possono prevedere cose generiche, future o
altrui.
Diritti di godimento: sono ammessi
Beni immateriali: sono ammessi, come prestazione di dare (es. brevetti)
21. La valutazione.
>> stima di un perito nominato dal tribunale che deve assegnare un valore
almeno pari a quello ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale
sociale e l’eventuale sovrapprezzo.
Entro 6 mesi gli amministratori devono controllare la valutazione e possono e
procedere alla revisione della stima (le azioni collegate diventano inalienabili).
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Oltre i conferimenti, l’atto costitutivo può prevedere e descrivere (durata, modalità e
compenso) prestazioni accessorie non consistenti in danaro.
>> si vincolano i soci ad effettuare a favore della società prestazioni che non
formano conferimento + elemento personalistico (qualità del socio che le
esegue)
Le azioni con incorporate le prestazioni accessorie sono nominative e non trasferibili
senza il consenso degli amministratori.
Gli obblighi possono essere modificati con il consenso di tutti i soci.
V. LE AZIONI
1. Nozione e caratteri
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= prezzo di scambio delle azioni --> da quotazione se quotata, + rappres. del
valore reale
Il pacchetto azionario ha un proprio specifico valore di solito notevolmente superiore
a quello delle azioni che lo compongono --> disciplina particolare
3. L’indivisibilità delle azioni
B. LA PARTECIPAZIONE AZIONARIA.
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b. Il voto scalare (es. fino al 10%, un azione un voto, dal 10 al 20 un voto ogni 2
azioni)
Diritti patrimoniali
a. Azioni privilegiate = privilegio nella distribuzione degli utili e rimborso del capitale
alla liquidazione e anche nella partecipazione alle perdite.
Possono essere modellate a seconda delle esigenza ma sempre divieto di patto
leonino.
b. Azioni correlate = diritti patrimoniali correlati ai risultati della SPA in un
determinato settore.
Lo statuto deve indicare chiaramente i criteri di individuazione dei risultati del
settore.
NB. Ai possessori di azioni correlati non possono essere corrisposti dividendi
superiori agli utili risultanti dall’attività generale dell’impresa. [tutela creditori
sociali]
8. Il contenuto della partecipazione azionaria.
9. Le azioni di risparmio
Le azioni di risparmio offrono limitati poteri amministrativi + diritti patrimoniali come
le privilegiate.
Possono essere emesse solo da società le cui azioni ordinarie sono quotate
≠ azioni senza voto emesse da SPA chiuse perché in azioni di
risparmio devono necessariamente avere alcuni privilegi
patrimoniali
Non possono superare ½ del CS insieme alle azioni a voto limitati (v. sopra).
Le azioni di risparmio:
» Diritti amministrativi: no diritto di voto e collegati (intervento e impugnazione) nelle
assemblee ordinarie e straordinarie; si convocazione assemblea perché cmq soci.
» Diritti patrimoniali: azioni privilegiate con privilegi minimi indicati dall’atto
costitutivo.
» Organizzazione: si basa su:
Assemblea speciale
delibera su decisioni di quella generale che pregiudicano i diritti degli az. di
risparmio
Rappresentante comune
diritto di impugnazione e di assistere alle assemblee generali (≠ azionista di
risparmio) e tutela interessi azionisti di risparmio
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Non vanno ad aumentare il CS ma il patrimonio della società.
La disciplina prevede che:
» No diritto di voto (o solo su argomenti indicati) ma diritti amm.vi (es. partecip. in
assemblea)
» Possono essere acquisiti con conferimenti di vario titolo tra cui la prestazione
d’opera / servizi
» Lo statuto indica le varie modalità d’emissione, i diritti che conferiscono, le
sanzioni in caso d’inadempimento e la legge di circolazione se consentito
>> ampia autonomia ed elasticità lasciate all’autonomia privata
Sono uno strumento per reperire facilmente capitali e si possono adattare al mercato a
seconda delle esigenze --> elasticità voluta dal legislatore
Per le SPA quotate o le cui azioni o obbligazioni sono diffuse in modo rilevante sul
mercato non esistono più i titoli --> gestione accentrata dematerializzata (solo
registrazioni contabili)
Le azioni sono titoli di credito emessi in base ad un determinato rapporto causale.
Le azioni oggi devono essere nominative, salvo le azioni di risparmio e quelle emesse
da Sicav che possono essere nominative o al portatore se interamente liberate.
Azioni nominative --> disciplina generale dei titoli di credito nominativi [doppia
annotazione]
Azioni al portatore --> disciplina generale dei titoli di credito al portatore [consegna]
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1. Limiti legali
La libera trasferibilità è limitata dalla legge per:
a. Le azioni liberate con conferimenti diversi dal denaro 1a del controllo della
valutazione
b. Le azioni con prestazioni accessorie senza il consenso del CDA
2. Limiti convenzionali
La libera trasferibilità può anche essere limitata da accordi intercorsi tra i soci.
Tali accordi sono i cd sindacati di blocco. Essi:
» hanno lo scopo di evitare l’ingresso a terzi non graditi.
» vincolano solo le parti contraenti (= inopponibili a terzi)
>> la vendita è comunque valida; l’inadempiente risarcirà gli altri contraenti
3. Limiti statutari
La libera trasferibilità può anche essere limitata da norme contenute nello statuto.
Si inseriscono nell’atto costitutivo clausole che acquistano efficacia reale e che
possono essere opponibili ai terzi non graditi.
Lo statuto può anche vietare la circolazione delle azioni per un periodo non superiore
ai 5 anni.
Esistono diversi tipi di clausole:
» Clausole di prelazione
Prima di vendere le azioni bisogna offrirle ai soci e di preferirli ai terzi a
parità di condizioni.
≠ inefficacia del trasferimento --> riscatto dell’azione da parte dei soci
dal terzo
» Clausole di gradimento
Due sottocategorie di clausole che prevedono il trasferimento se
Possesso di determinati requisiti da parte dell’acquirente
Consenso di un organo sociale (quasi sempre CDA) [cd di mero
gradimento]
Se rifiuto acquisto da parte della società o recesso dell’alienante.
Contestate perché abuso da parte del controllo verso i soci di
minoranza.
» Clausole di riscatto
Le azioni possono essere riscattate dalla società al verificarsi di
determinati eventi.
Valore si determina da disciplina del recesso e, se è la società a riscattare,
anche quella sulle azioni proprie.
Tali clausole possono essere inserite o tolte con approvazione dell’assemblea
straordinaria; a chi era in disaccordo viene riconosciuto il diritto di recesso.
Operazioni su azioni proprie
Sono operazioni pericolose perché minano l’integrità del CS, per i diritti amministrativi
falsati e per il mercato dei titoli (es. evitare scalata).
Sono 3 le situazioni regolate:
1. Sottoscrizione
In nessun caso la società può sottoscrivere proprie azioni salvo l’esercizio del
diritto di opzione su azioni già detenute dalla società.
Questo divieto agisce sia in caso di sottoscrizione diretta o da parte di terzi per
conto della società.
≠ chi ha sottoscritto deve liberare le azioni:
sottoscrizione diretta >> amministratori o soci fondatori / promotori, salvo provino
di essere
esenti da colpe
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sottoscrizione indiretta >> terzo considerato sottoscrittore per conto proprio ma
risponde in
solido con amministratori per la liberazione dell’azione.
2. Acquisto
Ci sono 4 condizioni:
a. Somme utilizzate non superiore a utili distribuibili e riserve disponibili
b. Le azioni da acquistare devono essere interamente liberate
c. Autorizzazione specifica dell’assemblea ordinaria
d. Non superiore a 1/10 del CS tenendo conto anche delle azioni delle
controllate.
≠ azioni vendute entro un anno e annullamento in mancanza di tale vendita
3. Altre operazioni
Quando l’acquisto è funzionale alla riduzione del CS non sono applicabili limitazioni.
La SPA non può concedere prestiti o garanzie a favore di soci o terzi per la
sottoscrizione di azioni proprie.
La SPA non può accettare azioni proprie in garanzia.
Le azioni sociali detenute dalla società:
» Hanno diritti amministrativi sterilizzati (no diritto di voto ma conteggio
nel quorum)
» Gli utili spettano proporzionalmente alle altre azioni
» Il diritto d’opzione spetta proporzionalmente alle altre azioni salvo
l’autorizzazione dell’assemblea e le condizioni per l’acquisto di azioni
proprie
» Non possono essere liberamente utilizzate dagli amministratori senza
l’autorizzazione dell’assemblea per qualsiasi operazione.
Si ha lo stesso problema delle azioni proprie quando due imprese acquistano una
dall’altra e viceversa azioni con lo scopo di aumentare il CS in modo illusorio.
20. Sottoscrizione
È vietato alle società di costituire o di aumentare il capitale mediante reciproca
sottoscrizione di azioni, anche per tramite di società fiduciarie o di interposta persona.
(Art. 2360)
Per la sottoscrizione di azioni della società controllante, sono previste le stesse
condizioni per l’acquisto di azioni proprie (Art. 2359 Quinquies).
Se vi è comunque acquisto le azioni sono imputate agli amministratori che non
dimostrino di essere esenti da colpe o dal terzo che le ha sottoscritte.
21. Acquisto
Esso è ammissibile senza limiti:
a) Quando non esiste un rapporto di controllo
b) Se l’incrocio tra controllante e controllate si considera cmq attribuibile alla
controllante
Diversamente è assoggettato alle stesse condizioni dell’acquisto di azioni proprie + no
diritto di voto della controllata nella controllante.
Se si violano tali condizioni si ha la vendita entro un anno e, in mancanza di questa,
l’annullamento delle azioni da parte della controllante con rimborso alla controllata del
loro valore.
Se le SPA sono quotate:
a) L’incrocio non può superare il 2%
b) Se una è non quotate, la quotata può detenere il 10% della non quotata
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Se si eccedono tali limiti, no diritto di voto per parte in eccedenza + vendita entro un
anno; se questa non avviene, no diritto di voto per l’intera partecipazione.
≠ delibere impugnabili.
NB in questo caso si possono utilizzare tutti i soldi voluti (no utili distribuibili e riserve)
perché il pericolo di annacquamento del capitale è limitato dalle % di partecipazione.
» pecuniarie
» di soppressione del voto per le azioni o strumenti finanziari non
comunicati.
--> se si vota cmq la delibera è impugnabile se il voto è
determinante
Vi sono norme sulla trasparenza anche per SPA non quotate di partecipazioni in società
di interesse pubblico quali:
» società bancarie --> comunic. Banca d’Italia
» società di assicurazione --> comunic. ISVAP
» società di intermediazione mobiliare, di gestione del risparmio e di
investimento a capitale variabile --> comunic. CONSOB
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Oggi: massima trasparenza nel passaggio di proprietà di pacchetti di controllo per
permettere a tutti gli azionisti di godere del premio di maggioranza.
Sono stati introdotti 2 principi cardine:
a) OPA obbligatoria per il trasferimento del pacchetto di controllo
b) Sia che l’OPA sia obbligatoria sia facoltativa deve svolgersi con
determinate regole di comportamento.
a) OPA obbligatoria
I casi in cui l’OPA è obbligatoria sono 2:
--> il prezzo da pagare agli az. di minoranza è la media tra prezzo medio
di mercato dell’ultimo anno e quello più elevato pagato “fuori borsa”
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Il documento viene poi inviato anche alla società target che è obbligata a
diffonderne un comunicato con i dati utili riguardanti l’offerta.
b) Accettazioni dell’offerta
Possono essere raccolte dall’offerente o da intermediari indicati, sempre con
trasparenza
c) Difesa dall’OPA
Gli amministratori devono astenersi da compiere operazioni che contrastino l’OPA
salvo che l’assemblea rimuova questo divieto con la maggioranza del 30% del CS.
--> lancio di un’OPA concorrente da una società amica (cavaliere bianco) e rialzi
vari
d) Chiusura dell’OPA
A scadenza l’offerta diventa irrevocabile se si raggiunge il quantitativo minimo
indicato nel documento. Se si eccede bisogna vedere cosa prevedeva il documento.
6. Le partecipazioni reciproche
B. I GRUPPI DI SOCIETÀ
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Si dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria (nomina
CDA) sia in modo diretto che indiretto (voti di controllate, fiduciarie e di interposta
persona)
2. Controllo di fatto
Si dispone di una quantità di voti sufficiente per avere un’influenza dominante
nell’assemblea.
3. Controllo derivante da vincoli contrattuali (economico)
Si dispone di un particolare vincolo contrattuale che pongono la controllata in una
situazione di oggettiva dipendenza economica.
Responsabilità
Pur restando la formale indipendenza giuridica e quindi la responsabilità va posta
l’attenzione sulle operazioni fatte nell’interesse di gruppo ma che pregiudicano
l’interesse della singola società.
Art. 2497 Le società o gli enti che, esercitando attività di D&C violano i principi di
corretta gestione societaria e imprenditoriale delle società controllate, sono
direttamente responsabili nei confronti dei soci di queste per il pregiudizio arrecato
alla redditività [socio] e per la lesione cagionata all’integrità del patrimonio sociale
[creditore].
Il socio e il creditore sociale lesi dalla violazione dei principi di corretta gestione
devono prima rifarsi sulla loro società e poi sulla capogruppo
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--> gli amministratori motivano la loro decisione per provare che sono esenti da
colpe e evitare la responsabilità nei loro confronti
Nei finanziamenti infragruppo si applica la disciplina per i finanziamenti da parte dei
soci nella SRL quando sarebbe necessario o ragionevole un aumento di CS
--> postergazione nel rimborso = tutela dei creditori
Recesso
È riconosciuto ai soci della società soggetta a D&C quando vi siano eventi riguardanti
la capogruppo che cambiano le condizioni di rischio nelle controllate.
Art. 2497 quater. Il socio di società soggetta ad attività di D&C può recedere:
a) quando la società con D&C delibera una trasformazione del suo scopo sociale o
un cambiamento dell’oggetto tale da laterare in modo sensibile e diretto le
condizioni economiche e patrimoniali della controllata
b) quando il socio ha esercitato nei confronti della capogruppo azione di
responsabilità e abbia ottenuta la sentenza di condanna esecutiva; in tal caso il
diritto di recesso può essere esercitato solo per l’intera partecipazione
c) all’inizio e alla cessazione dell’attività di D&C se derivano alterazione delle
condizioni di rischio dell’investimento e non venga promossa un’OPA.
VII. L’ASSEMBLEA.
1. Gli organi della S.p.a.
In ogni SPA ci sono tre distinti organi:
<
Oggi il Codice civile, in seguito alla riforma del 2003, prevede diversi sistemi di
combinarli:
25
a. Sistema tradizionale
L’amministrazione e il controllo sono esercitati da due organi CDA Coll.
distinti nominati entrambi dall’assemblea.
b. Sistema monistico Assemblea
L’amministrazione è esercitata da un consiglio di
amministrazione nominato dall’assemblea all’interno del quale
CDA al cui interno vi è il
vi è un comitato per il controllo della gestione composto da comitato di gestione
amministratori che devono essere:
<<
» Non esecutivi
» Indipendenti Assemblea
c. Sistema dualistico
Consiglio di gestione
L’amministrazione è esercitata da un consiglio di sorveglianza
che a sua volta nomina un consiglio di gestione per il controllo.
Consiglio di
Al consiglio di sorveglianza sono delegate ulteriori funzioni che
solitamente pervengono all’assemblea.
Assemblea
2. Nozione e distinzione
L’assemblea
L’assemblea è un organo collegiale che decide secondo il principio maggioritario sulle
questioni a essa riservate dalla legge o dall’atto costitutivo.
Principio maggioritario = le decisioni prese a maggioranza vincolano tutti i soci anche i
dissenzienti
o gli assenti
Organo collegiale = è composto dalle persone dei soci (o da coloro a cui spetta
l’esercizio del
diritto di voto come vedremo più avanti)
A seconda dell’oggetto delle delibere distinguiamo in:
» Assemblea ordinaria
Art. 2364:
Nelle società prive di consiglio di sorveglianza (quindi in quelle con sistema
tradizionale e monastico), l’assemblea ordinaria:
a. Approva il bilancio
b. Nomina e revoca amministratori, sindaci e il presidente del collegio sindacale, il
soggetto demandato del controllo contabile
c. Compenso degli amministratori e sindaci se non già stabilito nell’atto costitutivo
d. Delibera su responsabilità amministratori e sindaci
e. Approva il regolamento dei lavori assembleari
f. Delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge e sulle autorizzazioni
eventualmente richieste dallo statuto per il compimento di atti degli
amministratori ferma in ogni caso la loro responsabilità [delibera cd residuale].
» Assemblea straordinaria
Art. 2365:
L’assemblea straordinaria delibera:
a. Sulle modificazioni dello statuto
b. Sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori
c. Su ogni altra materia espressamente attribuita dalla legge alla sua competenza
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Lo statuto può però attribuire al CDA la competenza su materie per legge riservate
all’assemblea straordinaria come, ad esempio:
1. fusione fra controllante e controllata quando è intermente posseduta o per il 90%
2. indicazione degli amministratori che hanno la rappresentanza
3. istituzione e soppressione di sedi secondarie
4. trasferimento della sede nel territorio nazionale
5. riduzione del CS in caso di recesso del socio
6. adeguamento statuto a disposizioni normative.
Esistono due tipi di assemblea:
» Assemblea generale
= dei soci. L’assemblea è unica e generale se la società ha emesso solo
azioni ordinarie.
» Assemblea speciale
= dei possessori di particolari categorie di azioni alle quali si applica:
La disciplina dell’assemblea straordinaria se la SPA non è quotata
La disciplina dell’assemblea delle azioni di risparmio se la SPA è
quotata
ATT! L’assemblea non decide mai sulla gestione della SPA che è esclusivamente
affidata agli
Amministratori, al massimo delibere con valore consultivo.
3. Il procedimento assembleare
Nelle società quotate è poi oggi previsto che i soci che rappresentano almeno un
quarantesimo del capitale possono chiedere l’integrazione dell’ordine del giorno di
un’assemblea già convocata. (legge 262/2005). Né la convocazione né l’integrazione
27
dell’ordine del giorno su richiesta della minoranza sono però ammesse per gli
argomenti sui quali l’assemblea deve deliberare su proposta degli amministratori.
Procedura di convocazione
L’assemblea è convocata nel comune dove ha sede la società o se diversamente
disposto dallo statuto (art. 2363).
L’avviso di convocazione:
» Può essere pubblicato nella G.U. 15 giorni prima dell’assemblea
» Può essere pubblicato in un quotidiano 15 giorni prima se lo statuto lo
prevede
» Può essere portato a conoscenza dei soci con mezzi che ne garantiscano
la prova (es. raccomandata con ricevuta di ritorno) 8 gg prima
dell’assemblea per le società chiuse il cui statuto lo preveda
» Deve contenere giorno, ora, data e ordine del giorno (=quest’ultimo
contiene le materie da trattare, delimita le competenze di
quell’assemblea e impedisce di deliberare su ulteriori e diversi
argomenti). Sono tuttavia consentite le delibere strettamente
consequenziali ed accessorie.
Il presidente dell’assemblea:
» È indicato nello statuto o eletto con la maggioranza dei presenti
Poteri del Presidente:
» garantisce la regolarità della costituzione dell’assemblea,
» accerti l’identità e la legittimazione dei presenti,
» regola lo svolgimento e accerta le delibere
Poteri derivati:
» assume decisioni su aspetti dell’attività dell’assemblea non regolati dalla
legge, dallo statuto o dal regolamento assembleare.
Votazione: Nulla è stabilito per quanto riguarda i sistemi di votazione conseguiti nelle
assemblee sociali. Il modo con cui procedere alla votazione può essere perciò
liberamente stabilito di volta in volta. Non è ammissibile la votazione a scrutinio
segreto.
Verbalizzazione: il verbale è il documento da cui risultano le delibere assembleari e in
quelle straordinarie dev’essere redatto dal notaio. Esso:
2
del CS ≠ dei presenti --> maggior rigidità
29
» Deve essere redatto senza ritardo
» Deve essere trascritto nel libro delle adunanze a cura degli
amministratori
» Deve essere trascritto nel registro delle imprese nel caso che una
delibera modifichi l’atto costitutivo
» Deve allegare l’identità e il capitale rappresentato da ogni socio
» Deve allegare le modalità e il risultato delle votazione e i soci favorevoli,
astenuti o dissenzienti --> importante per impugnazione
Lo statuto
Lo statuto può:
» modificare solo in aumento le maggioranze previste per legge
>> no per approvazione del bilancio e per la nomina o revoca delle
cariche sociali
» stabilire norme speciali per la nomina alle cariche sociali
» prevedere convocazioni successive alle quali si applicano quelle della seconda
convocazione
>> per SPA aperte in AS dopo la II convocazione, il quorum costitutivo si
abbassa a 1/5 del CS mentre il deliberativo non cambia 2/3.
Tipo d’assemblea
Quorum costitutivo Quorum deliberativo
AO di Ia convocazione
½ del Capitale sociale 50% +1 del CS presente
AO di IIa convocazione
Nessuno 50% + 1 del CS presente
30
6. Il diritto di intervento. Il diritto di voto.
Art. 2370: Possono intervenire all’assemblea gli azionisti cui spetta l’esercizio del
diritto di voto3.
Art. 2352: Possono intervenire all’assemblea i soggetti che pur non essendo soci
hanno il diritto di
voto (creditore pignoratizio e usufruttuario).
Non sono più obbligatori ma possono essere previsti dallo statuto con termini liberi per
le SPA chiuse o non superiori ai 2gg per le SPA aperte:
» il deposito preventivo delle azioni presso la sede della società
>> aggiornamento del libro dei soci
» il divieto di ritiro anticipato delle azoni
3
Basta una serie continua di girate per legittimare il diritto di voto
31
Gli associati possono comunque non conferire la delega e indicare come
dovrà essere esercitato il proprio voto.
Art. 2373 La deliberazione approvata con il voto determinante di soci che abbiano, per
conto proprio o di terzi, un interesse in conflitto con quello della società è impugnabile
qualora possa recarle danno.
Abbiamo una delibera impugnabile a causa di conflitto d’interessi se:
» Il socio in conflitto ha votato (può astenersi)
<
9. I sindacati di voto.
Patti parasociali (o sindacati di voto) = due o più soci si accordano circa le modalità
dell’esercizio del diritto di voto in modo da decidere uinivocamente previo confronto;
la decisione presa nel confronto vincola tutti gli aderenti al patto anche se
dissenzienti.
I sindacati di voto possono essere:
» Occasionali
» Permanenti. In questo caso si dividono in :
A tempo determinato (max 5 anni e rinnovabili in SPA chiuse; max 3 anni in
SPA aperte4)
A tempo indeterminato (recesso con preavviso di 6 mesi – Spa quotate 180
giorni)
» Riguardare tutte le delibere
» Riguardare solo alcune delibere (es. nomina amministratori).
4
Si applicano anche a patti di semplice consultazione; nelle SPA chiuse i limiti non si applicano a patti di
collaborazione nella produzione con altre società e in patti relativi a controllate per intero
32
All’interno del patto parasociale si può decidere a maggioranza o all’unanimità ma,
tale decisione, vincola comunque tutti gli aderenti al sindacato di voto.
VANTAGGI: I sindacati di voto consentono di dare stabilità di indirizzo alla condotta
della società ma svuotano anche di significatività sostanziale5 il procedimento
assembleare in quanto le decisioni si prendono al di fuori dell’assemblea e non
necessariamente con la maggioranza di capitale (la maggioranza dei soci sindacati
infatti basterebbe). Danno un indirizzo unitario all’azione dei soci sindacati.
PERICOLI: cristallizzano il gruppo di controllo, il procedimento assembleare viene
rispettato solo formalmente.
Nelle SPA abbiamo una grossa differenza tra le norme che la regolano e il diritto
comune in tema di invalidità:
Il regime delle SPA si caratterizza in questo modo per l’esigenza di certezza che deve
derivare dall’attività imprenditoriale che non sarebbe possibile se si avesse un campo
d’applicazione della nullità vasto.
Nel sistema previgente:
» Annullabilità per vizi di procedimento
» Nullità solo per delibere con oggetto impossibile e illecito
5
Formalmente infatti dal punto di vista assembleare non cambia nulla. Sono comunque richiesti gli stessi
quorum.
33
» Nullità per delibere inesistenti (creazione giurisprudenziale) = vizi di procedimento
talmente gravi da non potersi considerare come attività d’assemblea --> nullità
|
34
Non si ha nullità della delibera se l’avviso era irregolare ma comunque idoneo
ad avvertire i legittimati all’assemblea sulla data e sulla convocazione
dell’assemblea.
L’azione di nullità non può essere esercitata da chi aveva dato il suo assenso
allo svolgimento dell’assemblea.
2. Mancanza del verbale
Il verbale non si considera mancante se:
» Contiene data e oggetto della delibera e sia sottoscritto dal presidente
d’assemblea o dal presidente del CDA o del CDS o dal segretario o dal
notaio
La nullità in questo caso può essere sanata con la verbalizzazione prima della
prossima assemblea salvi i diritti acquisiti dai terzi di buona fede che
ignoravano la delibera.
3. Impossibilità o illiceità dell’oggetto
Si ha nullità quando l’oggetto è illecito (es. non redigere bilancio) o impossibile
(es. trasferire la sede in mezzo al mare) ma anche quando la delibera ha
oggetto lecito ma contenuto illecito (es. bilancio falso approvato).
Legittimazione ad agire: chiunque vi abbia interesse + dal giudice d’ufficio
Termini per l’azione: 3 anni dall’iscrizione nel registro delle imprese o nel libro
delle adunanze;
salvo modifiche dell’atto costitutivo illecite o impossibile in cui non
c’è termine di prescrizione.
Come per le delibere annullabili anche per quelle nulle:
» I diritti acquistati in buona fede dai terzi in esecuzione della delibera non
sono pregiudicati dalla dichiarazione di nullità
» La nullità non può essere dichiarata se la delibera è sostituita con una
“legale”.
VIII. AMMINISTRAZIONE.
35
» un CDA che delega il potere di gestione ad altri soggetti quali il comitato esecutivo
o l’amministratore delegato.
Art. 2380 La gestione dell’impresa spetta in via esclusiva agli amministratori, i
quali compiono le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale.
3. Il rapporto assemblea-amministratori.
36
si convoca l’assemblea e si nominano di nuovi e questi scadono
insieme a quelli in carica all’atto della nomina
C. se non rimane nessuno
il collegio sindacale deve convocare con urgenza l’assemblea
per ricostituire l’organo amministrativo.
Nel frattempo il collegio sindacale compie gli atti di gestione
ordinaria.
Sono valide le clausole che se cadono alcuni amministratori cadono tutti; in questo
caso i superstiti (ancora per poco!) convocano l’assemblea.
La nomina e la revoca degli amministratori è da iscrivere sul registro delle imprese.
5 . Compenso. Divieti.
Art. 2389, compensi degli amministratori:
I compensi spettanti ai membri del CDA e del comitato esecutivo sono stabiliti all’atto
della nomina o dall’assemblea.
Essi possono essere costituiti in tutto o in parte da partecipazioni agli utili o da stock
options.
>> delibera dell’AS per eliminare diritto
d’opzione ai soci
Il compenso:
» per particolari cariche (amm. delegato) è determinato dal CDA col parere del
Collegio Sindacale
» può essere fissato in misura generale per tutti gli amministratori se previsto dallo
statuto.
Art. 2390, divieto di concorrenza:
Gli amministratori non possono assumere la qualità di soci illimitatamente responsabili
in società concorrenti, né esercitare un’attività concorrente per conto proprio o di
terzi, né essere amministratori o direttori generali in altre società salvo autorizzazione
dell’assemblea.
37
» Amministratori dissenzienti o assenti
» Collegio sindacale (nel suo insieme e quindi con sua delibera)
Il procedimento d’impugnazione è quello previsto per l’assemblea e sono cmq salvi i
diritti acquistati dai terzi in buona fede derivanti dall’esecuzione della delibera
invalida.
Un caso particolare di annullabilità deriva dalla posizione di conflitto d’interessi
dell’amministratore.
In questo caso l’amministratore in conflitto d’interessi:
» Deve darne notizia agli altri amm. e al CS indicandone natura, termini, origine e
portata
» Se delegato, deve astenersi dall’operazione e investirne il CDA
» Il CDA deve, cmq, indicare nella delibera la motivazione e la convenienza
nell’operazione.
38
Le limitazioni ai poteri degli amministratori che risultino dallo statuto o da una
decisione degli organi competenti non sono opponibili ai terzi, anche se pubblicate,
salvo che si provi che questi abbiano intenzionalmente agito a danno della società.
Di regola lo statuto indica gli amministratori con il potere di rappresentanza (organica
e negoziale).
Di solito sono il presidente del CDA e gli amministratori delegati.
Il potere di rappresentanza è generale = rappresentanza processuale, attiva e
passiva anche per
atti che non rientrano nell’oggetto sociale (ultra
vires)
Vi è una ampia tutela dei terzi (II comma):
a) È inopponibile ai terzi di buona fede la mancanza di potere rappresentativo per
invalidità nell’atto di nomina.[art. 2383]
La società è vincolati per gli atti compiuti dai “non-rappresentanti” dal momento
dell’iscrizione della loro nomina nel registro delle imprese, salvo la mala fede del
terzo..
b) Sono inopponibili le limitazioni anche se iscritte nel registro delle imprese
Per opporle bisogna provare l’esistenza di un accordo fraudolento tra
amministratore e terzo.
NB. se l’amministratore supera la sua limitazione egli è negligente e sarà
responsabile verso la società se con tale superamento vi ha provocato danno.
NB! Rimangono comunque validi i limiti legali (es. stipulare un contratto in conflitto
d’interessi).
Art. 2392 Gli amministratori devono adempiere ai doveri loro imposti per legge e dallo
statuto con
la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze.
Essi sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti
dall’inosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato
esecutivo o di funzioni in concreto attribuite ad uno o più amministratori.
39
b. dia immediata notizia del suo dissenso al presidente del collegio sindacale.
L’art. 2381, 3°comma, pone a carico degli amministratori senza delega specifici
obblighi:
a. valutare “sulla base della relazione degli organi delegati” il generale
andamento della gestione
b. valutare, sempre “sulla base delle info ricevute”, l’adeguatezza
dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società.
c. Esaminare, quando elaborati, i piani strategici, industriali e finanziari
della società.
La legge impone agli amministratori di agire in modo informato e di adempiere ai
propri obblighi con la diligenza del buon professionista.
» Esercizio dell’azione []
Deliberata dall’assemblea ordinaria (poca tutela delle minoranze, comunque decisione
della maggioranza e quindi degli stessi che hanno nominato gli amm.), anche se in
liquidazione. Essa:
o comporta la cessazione degli amministratori se approvata da + di 1/5
Capitale Sociale
≠ espressa delibera
o può essere esercitata entro 5 anni dalla cessazione della carica
<<
dell’amministratore
o può essere espressa in sede di approvazione di bilancio se riguarda fatti
concernenti l’esercizio anche se non era nell’ordine del giorno
o compete al curatore fallimentare, al commissario liquidatore o al
commissario straordinario se la società è dichiarata fallita o assoggettata a
liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria.
Si può rinunciare all’azione di responsabilità e “patteggiare” con l’amministratore
basta che 1/5 del CS (1/20 in SPA quotate) non sia contrario.
Può anche essere esercitata dalle minoranze con il 20% del CS o la diversa misura
prevista dallo statuto cmq non superiore a 1/3 del CS (5% o + bassa se prevista per
SPA aperte).
--> solo reintegrazione del patrimonio, non risarcimento danno subito dai soci
(≠ società)
la società deve quindi essere chiamata in giudizio; i soci ricorrenti si vedranno
rimborsate dalla società solo le spese giudiziarie (vantaggi per la società che è la
danneggiata).
RIFORMA 2005 In base all’art. 2393-bis modificato dalla Legge 262/2005 l’azione
sociale di responsabilità contro gli amministratori (nonché contro i sindaci e i direttori
generali) può essere promossa anche dagli azionisti di minoranza, così superando
l’eventuale inerzia del gruppo di comando. I soci che assumono l’iniziativa devono
rappresentare almeno il 20% del capitale sociale o la diversa misura prevista nello
statuto comunque non superiore ad un terzo.
Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio: è sufficiente l’azione
promossa dai soci che rappresentano 1/40 del capitale sociale o la percentuale più
bassa prevista dallo statuto.
40
Art. 2394 Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza
degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale.
L’azione può essere proposta quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al
soddisfacimento dei loro crediti.
L’azione può essere quindi esercitata se:
a. gli amministratori sono inosservanti degli obblighi inerenti alla conservazione
dell’integrità del Patrimonio Sociale
b. l’azione può essere proposta ai creditori solo quando il patrimonio sociale risulta
insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. (≠ no danno)
Onere probatorio: i creditori che agiscono in giudizio non sono tenuti a provare il dolo o
la colpa degli amministratori. L’azione è diretta ed autonoma (non surrogatoria di
quella della società) e quindi il risarcimento danni andrà ai creditori per l’importo del
credito che non hanno riscosso. L’azione dei creditori si prescrive in 5 anni.
Di solito interferenze con azione della società: di solito vi è azione di responsabilità
della società se il patrimonio sociale viene ridotto così tanto; i creditori sociali non
possono più richiedere il risarcimento (≠ doppio!) e non possono interferire salvo la
possibilità di azione revocatoria (se ci sono gli estremi) nel caso vi sia la transazione
(“patteggiamento”) tra società ed amministratori.
L’azione può essere esercitata solo dal curatore fallimentare se la SPA è in fallimento.
11. Responsabilità verso i singoli soci o terzi
Danno diretto ogni atto di depauperamento del patrimonio sociale, dovuto ad illeciti
degli amministratori.
Onere probatorio Il socio o il terzo che agiscono in responsabilità contro gli
amministratori devono comunque provare che esiste un nesso
causale diretto tra il danno subito e l’illecito degli amministratori.
Spetta dunque al socio provare dolo e colpa degli amministratori.
Prescrizione L’azione va esercitata entro 5 anni dal compimento dell’atto che ha
pregiudicato il socio o il terzo.
41
La loro nomina non spoglia gli amministratori dei relativi poteri di gestione e
rappresentanza.
Nelle società quotate hanno ruoli specifici: attestano atti e comunicazioni previste
dalla legge contenenti info sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria.
Hanno come gli amministratori responsabilità civili e penali. Sono responsabili nei
confronti della società, dei creditori sociali, verso i singoli soci ed i terzi.
1. Premessa
Il collegio sindacale è l’organo di controllo interno della SPA nel sistema tradizionale,
con funzioni di vigilanza sull’amministrazione della società.
Con il tempo la legislazione che lo riguarda si è evoluta cercando di renderlo il più
indipendente possibile e vi sono grosse differenze tra SPA quotate e non.
1942: composizione semirigida dell’organo (3/5 membri), limitata competenza
professionale, nomina assembleare, scarsa incisività dei poteri
1974: invariato. Introduzione, per le società quotate, di un controllo esterno = società
di revisione
1992: istituzione apposito registro dei revisori contabili
1998: modificata la disciplina del collegio sindacale. Il controllo contabile passa alle
soc. di revisione
2003 definiti i requisiti di professionalità e indipendenza dei sindaci
2005: parzialmente riformata la composizione del collegio sindacale, dei requisiti dei
sindaci e rafforzato i poteri dell’organo.
Composizione Art. 2397 Il collegio sindacale delle società con azioni non quotate si
compone di 3 o 5 membri effettivi, soci o non soci. Devono inoltre
essere nominati due sindaci supplenti.
società quotate rimane il limite minimo di 3 ma quello massimo è derogabile dallo
statuto
Nomina I sindaci sono nominati da:
» atto costitutivo (i primi)
» assemblea ordinaria (art. 2400)
nelle SPAQ almeno 1 dalla minoranza; se il CS ha + di 3 allora almeno 2
» da Stato o enti pubblici se lo prevede la legge o lo statuto
Riforma 2005 siccome i sindaci erano nominati dagli stesso organo che nominava
gli amministratori si aveva scarsa funzionalità del collegio sindacale (controllanti =
controllati).
42
Con la riforma la situazione è MUTATA solo per le SOCIETA’ QUOTATE dove un membro
effettivo del collegio sindacale deve essere nominato dai soci di minoranza con le
modalità fissate dalla Consob.
a. Requisiti di professionalità
SPA: Almeno un sindaco effettivo ed un supplente devono essere iscritti nel registro
dei revisori contabili6; gli altri, se non iscritti devono essere scelti tra gli albi
professionali del ministero della giustizia o fra i professori universitari i ruolo in
materie economico-giuridiche.
SPAQ: i requisiti sono fissati con regolamento del Ministero della Giustizia (148 Tuf)
b. Cause di ineleggibilità
Non possono essere sindaci:
a. Parenti e affini entro il IV grado degli amministratori e gli amministratori
stessi
b. Coloro legati alla SPA con un rapporto da lavoro o da un rapporto
continuativo di consulenza o di prestazione d’opera retribuita ≠ no
indipendenza
c. Tutte le cause di ineleggibilità degli amministratori
d. Le cause previste dallo statuto
I sindaci:
» hanno diritto ad un compenso predeterminato dallo statuto o dall’assemblea
all’atto della nomina per l’intera durata del loro esercizio
» rimangono in carica per 3 esercizi (scadono al momento dell’approvazione del
bilancio)
rimangono in carica sino alla nomina dei nuovi e sono rieleggibili
» sono revocati per giusta causa con delibera approvata dal tribunale ≠ restano in
carica
» decadono per cause di ineleggibilità o cancellazione dal registro dei revisori e se
si disertano 2 riunioni del CDA, comitato esecutivo o CS in un esercizio.
» Sostituzione: in caso di morte, rinuncia o decadenza di un sindaco subentrano
automaticamente i supplenti in ordine di età.
» Pubblicità: la nomina e la cessazione devono essere iscritti nel registro delle
imprese entro 30 gg, a cura del CDA nel registro delle imprese
3. Il controllo sull’amministrazione.
Funzione primaria, anche se non esclusiva, del collegio sindacale è quella di controllo.
Art 2403. Il collegio sindacale vigila
» sull’osservanza della legge e dello statuto
» sul rispetto dei principi di corretta amministrazione
» sull’adeguatezza del sistema organizzativo, amministrativo e contabile
della SPA.
6
Possono iscriversi nel registro dei revisori contabili persone fisiche con requisiti di
professionalità e che hanno passato un esame + società con oggetto la revisione
43
e Sintetico = analitico se le circostanze lo richiedono
Il collegio sindacale non svolge più il controllo contabile sulla società, oggi affidato alle
società di revisione. Oggi il C.S. vigila solo sull’adeguatezza e sull’affidabilità del
sistema amministrativo-contabile. Nelle società non quotate il suo consenso è tuttora
necessario per l’iscrizione all’attivo di alcune voci in bilancio: costi di impianto e di
ampliamento, costi di ricerca e sviluppo…
44
6. La responsabilità dei sindaci
Art 2407. I sindaci devono adempiere i loro doveri con la professionalità e la diligenza
richieste dalla natura dell’incarico; sono responsabili della verità delle loro attestazioni
e devono conservare il segreto sui fatti e sui documenti di cui hanno conoscenza per
ragione del loro ufficio.
Essi sono solidalmente responsabili con gli amministratori per i fatti o le omissioni di
questi quando il danno non si sarebbe prodotto se essi avessero vigilato in conformità
degli obblighi della carica.
B. IL CONTROLLO CONTABILE
7. Il sistema
Nelle SPA e SPAA l’incarico è conferito dall’atto costitutivo (la prima volta) e
dall’assemblea sentito il collegio sindacale (di regola).
All’atto della nomina si fissa anche il compenso per l’intera durata dell’incarico.
Nelle SPAQ l’incarico è conferito al momento dell’approvazione del bilancio
dall’assemblea altrimenti lo determina d’ufficio la CONSOB.
Le cause di ineleggibilità sono:
» Essere sindaci di una controllata / controllante
» Cause di ineleggibilità dei sindaci
» Altre cause previste dallo statuto + cause di incompatibilità o requisiti di
professionalità.
L’incarico [durata, revoca e pubblicità]:
» Dura 3 anni e non è rinnovabile più di 2 volte (max 9 anni)
7
Le società di revisione hanno come oggetto sociale la revisione contabile e devono avere
alcuni requisiti per garantire la professionalità e l’onorabilità della maggioranza dei soci e degli
amministratori
45
» Viene revocato solo per giusta causa dall’assemblea sentiti i sindaci e con
la delibera approvata dal decreto del tribunale (come per i sindaci).
SPAQ: Non è richiesta approvazione tribunale
» Rimane in carica la società di revisione revocata fino al conferimento ad
un’altra.
» La nomina e la revoca devono essere iscritte nel registro delle imprese
NB: Ampia tutela dell’indipendenza
9. La revisione contabile obbligatoria
Conferimento dell’incarico:
- cause di incompatibilità
- mancanza idoneità tecniche
- compenso della s. di revisione: deciso dall’assemblea contestualmente al
conferimento dell’incarico
- trasferimento di personale: la revisione non può essere effettuata da coloro che sono
stati amministratori presso la società che ha conferito l’incarico se non sono trascorsi
almeno 3 anni.
46
E inoltre deve informare tempestivamente la CONSOB e il CS se vi sono gravi
irregolarità.
La responsabilità è uguale a quella dei sindaci (art. 2407) anche nell’azione di
responsabilità.
Inoltre oltre alla società di revisione rispondono in solido con essa i soggetti che hanno
effettivamente effettuato il controllo contabile.
L’azione si prescrive in 5 anni dalla cessazione dell’incarico.
I SISTEMI ALTERNATIVI
Tali sistemi sono adottati se espressamente previsti dallo statuto.
1. Il sistema dualistico
Assemblea
Assemblea: ha competenze piuttosto ridotte:
» nomina e revoca consiglieri di sorveglianza,
azione di responsabilità e compenso.
» Delibera sulla distribuzione degli utili ≠ approvazione bilancio
» Nomina il revisore.
2. Il consiglio di sorveglianza
<
47
- controllo sull’amministrazione (del collegio sindacale nel sistema tradizionale)
- poteri: assistono alle assemblee e possono, ma non devono, assistere alle adunanze
del consiglio di gestione.
- convocare l’assemblea (previa comunicazione al presidente del consiglio di gestione)
- sostituirsi agli amministratori in caso di omissioni
- è destinatario delle denuncie dei soci
- riferisce per iscritto una volta l’anno sull’attività svolta in un apposito libro
Funzioni di indirizzo:
a) tutti i poteri del collegio sindacale e anche quei poteri dettati per le SPAQ per 2
sindaci sono anche eseguibili da 2 consiglieri [funzione di controllo].
b) Alcuni poteri dell’assemblea
» nomina, revoca e stabilisce il compenso dei consiglieri di gestione
» approva il bilancio d’esercizio (≠ decisione sulla distribuzione) se non c’è
richiesta di approvazione dall’assemblea da 1/3 del CDG o del CDS e se
non si approva.
» promuove azione di responsabilità contro i consiglieri di gestione (anke
l’assemblea)
» approvazione piani strategici, finanziari e industriali se previsto dallo
statuto
Il consiglio di sorveglianza funziona:
» con un presidente eletto dall’assemblea e con poteri definiti dalla stessa
» con la disciplina sull’invalidità delle deliberazioni del CDA
» i consiglieri sono responsabili se non adempiono con la diligenza necessaria e
rispondono del danno che non si sarebbe prodotto se avessero vigilato bene (come
sindaci)
» la responsabilità verso i soci e i creditori sociali sono uguali a quelle degli
amministratori.
PUBBLICITA’ iscritte, a cura degli amministratori, nel registro delle imprese entro 30
gg.
4. Il consiglio di gestione
<
5. Il sistema monistico
IL SISTEMA MONISTICO.
Assemblea
48
gestione e quindi almeno 1/3 del CDA deve possedere i requisiti di indipendenza
stabiliti per i sindaci o da codici di autodisciplina (es. codice Preda).
Comitato per il controllo della gestione
È costituito da consiglieri con:
» requisiti di indipendenza
» da almeno uno iscritto nel registro dei revisori
» requisiti di onorabilità e professionalità se stabiliti dallo statuto
» senza funzioni gestorie nemmeno in controllate / collegate.
» un consigliere eletto dalla minoranza se SPAQ (2 se > 3)
Il CDA decide il numero e sostituisce i consiglieri di gestione se vengono meno.
Le funzioni e i poteri sono uguali a quelle del collegio sindacale. Le differenze sono:
» non possono decadere se hanno assenze ripetute e ingiustificate
» nelle SPAQ le operazioni eseguibili da 2 sindaci sono eseguibili anche da 2
consiglieri di gestione
» il comitato elegge il suo presidente e osserva le stesse norme di
funzionamento del collegio sindacale (ogni 90gg, magg. dei componenti
+ decisione a magg. semplice)
Considerazioni: controllori eletti da controllati ma sicuramente maggiore informazione.
1. Il sistema
I CONTROLLI ESTERNI
I controlli esterni sono di 2 tipi:
» Controllo giudiziario per tutte le SPA se si presentano situazioni che alterano il
corretto funzionamento della società e se vi sono gravi irregolarità
» Controllo della CONSOB per le SPAQ per la tutela degli investitori e della
trasparenza.
Il tribunale interviene se
gli amministratori ( e non i sindaci) in violazione dei loro doveri abbiano compiuto
gravi irregolarità nella gestione che possano arrecare danno alla società o a una del
gruppo [danno potenziale].
I requisiti per l’intervento sono quindi gravi irregolarità + danno potenziale
L’intervento può essere richiesto:
» Dal 10% (5% nelle SPAQ) dei soci o minore se previsto dallo statuto
» Da collegio sindacale, comitato di gestione o consiglio di sorveglianza
» In SPA aperte dal pubblico ministero
49
» Dalla CONSOB in SPAQ se vi sono irregolarità dei sindaci.
3. Il procedimento
La privatizzazione della borsa valori realizzata nel 1997 in attuazione dell’art. 56 del
d.lgs. 415/1996, ha determinato un significativo mutamento della disciplina in tema di
ammissione delle azioni alle quotazioni di borsa, sospensione e revoca. Le relative
competenze, in precedenza della Consob, sono state trasferite alla società di gestione
della Borsa (Borsa Italiana s.p.a.) sia pure sotto la vigilanza della Consob stessa
(rafforzata dalla legge 262/2005).
50
RIFORMA 2005 attuale disciplina: le condizioni, le modalità di ammissione,
esclusione e sospensione delle azioni dalle negoziazioni sono determinate dal
regolamento di mercato deliberato dall’assemblea ordinaria della società di gestione
dello stesso.
- Ammissione: avviene esclusivamente su domanda della società interessata “previa
deliberazione dell’organo competente” da individuarsi nell’assemblea dei soci. La
società di gestione della borsa delibera entro 2 mesi dalla presentazione della
domanda e comunica ammissione o rigetto.
- Inizio: deve essere preceduto dalla pubblicazione di un apposito prospetto di
quotazione contenente le informazioni necessarie.
MERCATO MTAX Dal 2005 destinato alla negoziazione di azioni di società di medie
dimensioni ad alto potenziale di sviluppo.
In base all’attuale disciplina sono assoggettati ad obblighi informativi nei confronti del
pubblico:
a. tutti gli emittenti strumenti quotati
b. gli emittenti strumenti finanziari non quotati in mercati italiani ma diffusi
tra il pubblico in misura rilevante, individuati secondo i criteri della
Consob.
Principi cardine dell’attuale disciplina sull’informazione societaria:
a. i soggetti sopra indicati devono comunicare al pubblico le info privilegiate che li
riguardano
b. accanto a tale obbligo di info c’è poi il potere della Consob di richiedere che
siano resi pubblici notizie e documenti necessari per l’info del pubblico.
51
h. libro degli strumenti finanziari di partecipazione ad uno specifico
affare.
2. Il bilancio d’esercizio.
Art. 2423 Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo
veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico
della società.
Il postulato di bilancio indica quindi che questo deve essere:
» Chiaro = secondo struttura C.c.
» Veritiero e corretto = redatto secondo buona fede e con i criteri di
valutazione.
I criteri di valutazione sono:
a) Prudenza e continuità aziendale, comunque tenendo conto della
“funzione economica” della voce iscritta in bilancio = sostanza > forma
[come IAS]
b) Competenza economica
c) Costanza dei criteri, le eventuali deroghe devono essere eccezionali e
comunque motivate nella nota integrativa
4. La struttura del bilancio redatto secondo la disciplina del codice civile.
In osservanza del principio di chiarezza bisogna rispettare alcuni criteri di redazione
quali:
a) Le singole voci devono essere inserite secondo l’ordine tassativo previsto per
legge
b) Le voci sono organizzate in categorie [lettere], sottocategorie [numeri
romani], voci [numeri arabi] e sottovoci [lettere minuscole]
c) Ad ogni voce va affiancata quella dell’esercizio precedente per facilitare il
<
confronto
d) È vietato il compenso di partite = analiticità
Alle società che non superano determinate dimensioni di attivo patrimoniale, fatturato
e numero di dipendenti è consentita la redazione di un bilancio in forma abbreviata
con meno voci di conto economico e di stato patrimoniale e senza relazione sulla
gestione se si ottempera ai comma 3,4 dell’art. 2428.
Stato patrimoniale: Art. 2424
52
Attivo Passivo
E. Ratei e risconti
In calce allo stato patrimoniale devono essere iscritti i conti d’ordine che indicano gli
impegni, i rischi e le garanzie date dall’impresa ai terzi ma che non influiscono
direttamente sul patrimonio.
53
Per le stime e le congetture effettuate dagli amministratori a fine esercizio il principio
base assunto è quello del costo.
I criteri sono vari e riguardano più voci (art. 2426):
Immobilizzazioni: iscritto al costo d’acquisto o di produzione con imputazione dei
costi accessori
e degli oneri finanziari se direttamente correlati.
Ammortamenti: se la vita utile delle immobilizzazioni è limitata nel tempo il loro
valore deve
essere ammortizzato in ogni esercizio in relazione alla residua
possibilità di utilizzazione. Si predispone un piano di ammortamento
tenendo conto dei diversi coefficienti.
Svalutazioni: Bisogna svalutare un’immobilizzazione se il suo valore risulta
durevolmente
inferiore al suo costo storico. La svalutazione non può essere mantenuta
negli esercizi successivi se sono venuti meno i motivi della stessa.
Partecipazioni: Le partecipazioni in controllate e collegate iscritte tra le
immobilizzazioni possono
essere valutate al costo o al metodo del patrimonio netto. Le
variazioni da questo metodo vanno in una riserva indisponibile.
Costi pluriennali: i costi d’impianto, ampliamento, ricerca, sviluppo e pubblicità
possono essere
capitalizzati se hanno un’utilità pluriennale. Ammortamento entro i 5
anni.
Avviamento: può essere iscritto solo se acquistato a titolo oneroso. Amm.to entro i 5
anni.
Crediti: valutati al valore di presunto realizzo.
Attivo circolante: i cespiti diversi dai crediti devono essere iscritte al minore tra
costo d’acquisto
e valore di realizzo desumibile dall’andamento di mercato
( min(costo, FV))
Lavori in corso su ordinazione: possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi
maturati con
ragionevole certezza.
Operazioni in valuta: se attività e passività correnti >> tasso di cambio alla data di
riferimento;
la diff. è utili o perdite su cambi [CE] e cn costituzione riserva
indisponibile
se attività e passività immobilizzate >> al tasso di cambio
dell’acquisto o al valore di mercato se durevolmente inferiore.
Se l’applicazione di questi principi va in contrasto con i principi di veridicità e
correttezza, in casi ,quindi, eccezionali8, gli amministratori possono derogare ai criteri
di valutazione motivandoli naturalmente nella nota integrativa.
>> utili derivanti dalla diversa applicazione vanno iscritti in una riserva
indisponibile fino al loro effettivo realizzo.
7. I criteri di valutazione dei principi contabili internazionali.
8
Tra i casi eccezionali non rientra naturalmente la svalutazione della moneta. La rivalutazione monetaria
è possibile solo con apposite leggi
54
Alla redazione e approvazione del bilancio cooperano tutti e tre gli organi sociali nel
sistema tradizionale e monistico mentre in quello dualistico l’assemblea interviene
solo se richiesto da 1/3 del comitato di gestione o del comitato di sorveglianza.
1. Gli amministratori redigono il progetto di bilancio e 30gg prima della discussione
in assemblea lo comunicano al collegio sindacale e all’organo revisore che
esprimono i loro commenti e il loro giudizio.
2. il progetto di bilancio va depositato nella sede della società nei 15 gg prima della
discussione dell’assemblea.
3. esame dell’assemblea che lo approva o lo respinge (dubbio se possa anche
modificarlo)
4. entro 30gg deve essere depositato nel registro delle imprese
55
1. li hanno riscossi in buona fede
2. il bilancio era regolarmente approvato
3. dal bilancio risultavano utili netti.
Le SPAQ possono distribuire acconti sui dividendi sulla base di un prospetto contabile
e di una relazione dalla quale risulti che la situazione patrimoniale, economica e
finanziaria della società consente la distribuzione stessa.
NB prospetto contabile e relazione devono essere analizzati dalla società di revisione.
11. Gli acconti dividendo.
56
XIII. LE MODIFICAZIONI DELLO STATUTO.
1. Nozione.
Costituisce modificazione dello statuto9 ogni mutamento del contenuto del contratto
sociale con inserimento, modificazione o soppressione di clausole.
Modificazione soggettiva
Modificazione oggettiva
2. Il procedimento
9
Società di persone = consenso unanime, anche per cessione della quota.
Società di capitali = modifiche delle partecipazioni non sono modifiche dell’atto costitutivo (non
centralità del socio)
57
L’ufficio del registro, verificata la regolarità formale della documentazione, iscrive la
delibera nel registro.
Omologazione facoltativa:
Se il notaio vede che la delibera non è conforme alla legge ne dà tempestivo avviso
agli amministratori che possono:
» nei 30gg successivi convocare l’assemblea straordinaria per una nuova
delibera o
» ricorrere al tribunale che verifica la conformità alla lgg e decreta l’iscrizione
nel registro.
» Inerzia = delibera inefficace (art. 2436, 3° comma)
Efficacia: La delibera produce effetti solo dopo la sua iscrizione nel registro delle
imprese.
Efficacia differita:
Pubblicità legale: Dopo ogni modificazione va depositato nel registro delle imprese il
testo integrale dello statuto aggiornato.
3. Il diritto di recesso
Limiti al potere della maggioranza: L’operatività del principio maggioritario anche per
le modificazioni dello statuto fa si che nella spa l’interesse di gruppo a variare l’assetto
organizzativo della società prevalga sull’eventuale opposto interesse del singolo. Il che
non significa che il potere sia senza limiti. E’ necessario infatti che vengano rispettate
le norme inderogabili e non siano violati i principi cardine della correttezza e della
buona fede nell’attuazione del contratto nonché quello della parità di trattamento.
In previsione di delibere modificative la minoranza e indirettamente tutelata dalla
previsione di maggioranze più elevate e dal riconoscimento del diritto di recesso.
L’attuale disciplina amplia le cause di recesso e le suddivide in:
a- cause di recesso inderogabili
b- cause derogabili dallo statuto
c- cause statutarie
A. INDEROGABILI
Sono nulli i patti che cercano di escludere tali ipotesi.
Art. 2437, I comma: hanno diritto di recedere per tutte o parte delle loro azioni i soci
che non hanno concorso alle deliberazioni:
a) Modifica dell’oggetto sociale quando consente un cambiamento significativo
della SPA
b) Trasformazione della società
c) Trasferimento della sede sociale all’estero
d) Revoca dallo stato di liquidazione
e) L’eliminazione di una o più cause di recesso derogabili o statutarie
f) Modifica dei criteri di determinazione del valore dell’azione nel caso di
recesso
g) Modifiche riguardanti diritto di voto o di partecipazione
h) Soci dissenzienti o assenti alla delibera che introduce, modifica o sopprime la
clausola compromissoria (è concessa solo nelle SPA chiuse)
i) Soci dissenzienti, assenti o astenuti all’esclusione dalla quotazione
In tutti questi casi il diritto di recesso non può essere soppresso dallo statuto ed è
nullo ogni patto volto ad escluderlo o a rendere più gravoso l’esercizio.
B. DEROGABILI
58
Art. 2437, II comma: Salvo che lo statuto disponga diversamente, hanno diritto di
recedere i soci (per tutte le azioni) che non hanno concorso all’approvazione delle
deliberazioni riguardanti:
a) La proroga del termine di durata della società
b) L’introduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione dei titoli azionari
Il recesso può essere esercitato solo per parte delle azioni.
Art. 2437, IV comma: lo statuto delle società che non fanno ricorso al capitale di
rischio può prevedere ulteriori cause di recesso.
Le azioni interessate dal recesso devono essere depositate presso la sede della società
e non possono essere cedute.
Il socio che recede ha diritto al rimborso del valore delle azioni a meno che la
società revoca la delibera che lo legittima o la società si scioglie entro 90 gg.
59
5. L’aumento reale del Capitale sociale
REALE [A PAGAMENTO] .
Si ha un aumento del capitale sociale nominale e del patrimonio della società per
effetto di nuovi conferimenti. Con l’aumento reale del capitale sociale, la società
intende procurarsi nuovi mezzi finanziari a titolo di capitale di rischio. L’aumento reale
dà perciò luogo all’emissione di nuove azioni a pagamento, che vengono sottoscritte
dai soci attuali, cui per legge è riconosciuto diritto di opzione.
Condizioni per l’aumento. Art. 2438 Un aumento di capitale non può essere eseguito
fino a che le azioni precedentemente emesse non siano interamente liberate.
Ratio: gonfiare crediti v/soci e no reale funzione vincolistica
L’aumento non è però invalido ma gli amministratori rispondono in solido dei danni
eventualmente arrecati ai soci ed ai terzi. In presenza di perdite che rendono
obbligatoria la riduzione del capitale la società non può procedere ad un aumento
dello stesso senza aver prima ridotto il capitale in misura corrispondente alla perdita.
Conferimenti:
Per i conferimenti in sede di aumento valgono le stesse norme per la costituzione della
società solo che essi non possono essere complessivamente inferiori all’aumento del
capitale deliberato e il versamento del 25% ( ed eventualmente il sovrapprezzo) fatto
presso la società e non presso la banca.
60
Versamenti in conto capitale:
Versamenti fatti dai soci alla società a titolo di conferimento. Fatti “a copertura di
perdite al fine di sopperire alle esigenze di capitale di rischio e/o di costituire un fondo
destinato a ripianare eventuali perdite evitando di incorrere nella disciplina della
riduzione obbligatoria di capitale. Tali apporti incrementano il patrimonio della società
senza modificarne il capitale sociale e restano sottratti alla disciplina dei conferimenti.
6. Il diritto d’opzione
Diritto d’opzione = diritto dei soci attuali di essere preferiti ai terzi nella sottoscrizione
dell’aumento
del CS a pagamento
Funzioni Il diritto d’opzione ha la funzione di:
» F. Amministrativa: Mantenere inalterata la % di partecipazione
nell’assemblea
» F. Patrimoniale: Mantenere il valore reale della partecipazione solitamente
> del valore nominale per la presenza di riserve e non cederlo a terzi.
valore economico intrinseco del diritto d’opzione
Oggetto: Art. 2441 le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in
azioni devono essere offerte in opzione ai soci in proporzione al numero delle azioni
possedute.
Se vi sono già obbligazioni convertibili queste spettano ai possessori di queste in
concorso con i soci sulla base del rapporto di cambio.
Oggetto del diritto d’opzione sono quindi le azioni + obbligazioni convertibili.
Termine: Se il diritto d’opzione non si esercita entro 30gg o vi si rinuncia, le nuove
azioni inoptate nelle:
SPA non quotate: coloro che hanno esercitato il diritto d’opzione possono manifestare
la volontà di
acquistare anche l’inoptato al momento dell’esercizio del loro diritto.
SPAQ: l’inoptato va offerto sul mercato regolamentato dagli amministratori per almeno
5 riunioni e
il ricavato va a beneficio della società.
≠ l’inoptato potrà essere liberamente collocato.
Esclusione del diritto di opzione:
Il diritto d’opzione può essere escluso in presenza di situazioni che rispondono a un
concreto interesse della società:
A. Quando le azioni devono essere liberate con conferimenti in natura.
Anche nelle società quotate si può escludere il 10% del CS preesistente per tali
conferimenti purchè il prezzo d’emissione sia congruo col prezzo d’emissione.
B. Quando l’interesse della società lo esige con delibera di ½ del CS
C. Quando le azioni devono essere offerte ai dipendenti della società con delibera
di ½ del CS se l’offerta ai dipendenti riguarda più di ¼ dell’aumento.
≠ azioni ai dipendenti per partecipazione straordinaria agli utili
In A,B le azioni devono obbligatoriamente avere il sovrapprezzo. E’ stabilito che la
delibera di aumento del capitale “determina il prezzo di emissione delle azioni in base
al valore del patrimonio netto, tenendo conto per le azioni quotate in mercati
regolamentati, anche dell’andamento delle quotazioni nell’ultimo semestre. Il collegio
sindacale deve esprimere il proprio parere sulla congruità del prezzo di emissione.
Il sovrapprezzo è determinato:
SPA non quotate in base al valore del patrimonio netto + parere collegio sindacale.
61
SPAQ in base all’andamento delle azioni degli ultimi 6 mesi + parere dell’organo di
revisione .
Opzione indiretta:
Il diritto d’opzione non si considera escluso o limitato quanto le azioni sono sottoscritte
da SIM o banche che poi devono obbligatoriamente offrirle agli azionisti.
Warrant:
La società può ricorrere anche ad altra tecnica per differire o diluire nel tempo un
aumento del capitale sociale: L’emissione di appostiti buoni di opzione (warrant) che
attribuiscono al titolare il diritto di sottoscrivere le azioni di nuova emissione a
condizioni predeterminate. I warrant di sottoscrizione, di regola rappresentati da titoli
di credito al portatore, devono essere emessi rispettando la disciplina del diritto di
opzione in quanto attribuiscono un’opzione contrattuale che sostituisce quella ex lege.
Devono essere offerti ai soci attuali, se non ricorrono i presupposti per l’esclusione del
diritto di opzione. Scaduto il breve termine la società è libera di collocare i warrant sul
mercato.
NOMINALE [GRATUITO] .
Art. 2442 L’assemblea può aumentare il capitale imputando a capitale le riserve e gli
altri fondi iscritti in bilancio in quanto disponibili.
Effetti:
L’effetto è quello di legare tali riserve disponibili al vincolo di indisponibilità del CS e di
aumentare la funzione vincolistica del CS. Conseguenze giuridiche: il passaggio a
capitale di riserve e fondi disponibili comporta che la società non può più disporre a
favore dei soci dei corrispondenti valori del patrimonio netto.
Modalità di attuazione:
» Aumentando il valore nominale delle azioni in circolazione
» Emettendo nuove azioni date gratuitamente agli azionisti in proporzione
alle quote da loro possedute. Non si devono alterare le preesistenti
posizioni reciproche tra azionisti.
Al pari dell’aumento, anche la riduzione del capitale può essere reale o nominale a
seconda che la riduzione dia luogo o meno ad un corrispondente rimborso ai soci del
valore dei conferimenti.
REALE
Art. 2445 La riduzione del CS può aver luogo sia mediante liberazione dei soci
dall’obbligo dei versamenti ancora dovuti sia mediante rimborso di capitale ai soci.
La riduzione reale è sottoposta ad alcune condizioni abbastanza stringenti:
» No riduzione sotto il minimo legale (120.000 €)
» Se sono emesse obbligazioni, non si può ridurre se non è rispettato il
limite per l’emissione delle stesse
Vi sono anche alcune cautele procedimentali:
62
» L’avviso di convocazione deve indicare ragioni e modalità della riduzione
» La delibera dell’AS (modificazioni statuto) può essere eseguito solo 90gg
dopo l’iscrizione nel registro delle imprese
Opposizione dei creditori I creditori sociali possono opporsi alla riduzione perché
vedono diminuita la loro garanzia; si possono opporre se la riduzione pregiudica il loro
diritto al credito.
L’opposizione sospende l’esecuzione della delibera sino all’esito del giudizio a meno
che il tribunale ritenga la richiesta infondata o che la società dia una garanzia.
Le modalità di esecuzione della riduzione (riduzione proporzionale di tutte, acquisto
di azioni proprie e poi annullamento, sorteggio) devono garantire la parità di
trattamento degli azionisti.
Con il sorteggio gli azionisti rimborsati del solo valore nominale hanno diritto ad azioni
di godimento che partecipano agli utili dopo che sia stato distribuito alle altre un
dividendo pari all’interesse legale sul valore nominale delle azioni.
La riduzione del capitale è nominale in quanto non esce realmente ricchezza dalla
società come con il rimborso ai soci ma si adegua solo la cifra del CS al minor valore
verificatosi.
Quindi siamo in presenza di una riduzione di capitale non quando siamo in presenza di
perdite d’esercizio ma quando:
Attività – Passività < Capitale sociale
CS ≠ Patrimonio netto, altrimenti non avrebbero senso le riserve che hanno proprio la
funzione di
mantenere l’integrità del CS
Se tale diminuzione è minore di 1/3 del CS allora la riduzione è facoltativa.
La riduzione facoltativa segue le norme delle modificazioni dello statuto.
ATT.! non possono comunque essere distribuiti utili fino a quando le perdite siano state
colmate.
Art. 2446 Quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di
perdite, gli amministratori e in caso di loro inerzia, il collegio sindacale, devono
convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti .
Riduzione per perdite > 1/3 --> amministratori o sindaci convocano l’assemblea.
La riduzione può intaccare o no il minimo legale:
Non è stato intaccato: si sottopone all’assemblea una situazione patrimoniale
aggiornata con le
opinioni del collegio sindacale + relazione amministratori in cui
danno conto dei fatti di rilievo. Tali opinioni devono essere
depositate presso la sede negli 8 giorni precedenti all’assemblea.
Gli opportuni provvedimenti possono essere:
» Ridurre il capitale sociale
» Rinviare a nuovo le perdite ma, se nell’es. successivo sono
ancora
63
> di 1/3, riduzione obbligatoria da parte dell’assemblea10 o,
in mancanza, è disposta d’ufficio dal tribunale.
È stato intaccato: l’assemblea deve necessariamente deliberare la riduzione del
capitale ed il
contemporaneo aumento al minimo legale o la trasformazione della
società .
Se nn aumenta CS o nn si trasforma la società si scioglie e entra in
liquidazione.
Riduzione obbligatoria
XIV. LE OBBLIGAZIONI
1. Nozione
64
diritti di un’unitaria operazione di finanziamento.
Le differenze con le azioni sono perciò evidenti:
a) Creditore ≠ socio
b) Remunerazione fissa (interessi) ≠ dividendi “aleatori”
c) Rimborso del valore nominale ≠ rimborso in sede di liquidazione
“aleatorio”11
65
b) Le obbligazioni sono garantite da ipoteca di primo grado su immobili di
proprietà della società sino a 2/3 del valore di bilancio di questi
c) Ricorrono particolari ragioni di interesse nazionale e vi è
un’autorizzazione dell’autorità governativa.
d) Le emissioni obbligazionarie effettuate da società con azioni (e le stesse
obbligazioni) negoziate in mercati regolamentati.
Il rapporto tra limite e obbligazioni in circolazione deve permanere per tutta la durata
del prestito obbligazionario. Se:
» Riduzione volontaria (reale + nominale <1/3 CS) non si può fare se viene meno il
rapporto
» Riduzione obbligatoria si fa ma non si possono distribuire utili fino al ripristino del
rapporto.
5. Il procedimento di emissione.
Prezzo di emissione: può anche essere inferiore al valore nominale salvo che per le
obbligazioni convertibili.
66
Art. 2420-bis L’assemblea straordinaria [e non gli amministratori!] può deliberare
l’emissione di obbligazioni convertibili in azioni, determinando il rapporto di cambio e
il periodo e le modalità di conversione.
Contestualmente la società deve deliberare l’aumento del CS [scindibile naturalmente]
per un ammontare corrispondente alle azioni da attribuire in conversione.
Condizioni per l’emissione sono simili a quelle richieste per l’emissione di nuove
azioni.
Per le obbligazioni convertibili, infatti:
a) Il capitale sociale dev’essere interamente versato
b) Non possono essere emesse per somma complessivamente inferiore al
loro valore nominale
c) Non possono esuberare il limite generale delle obbligazioni (vedi sopra)
Inoltre, come per le azioni, le obbligazioni convertibili:
» devono essere offerte in opzione agli azionisti e ai possessori di
obbligazioni convertibili precedentemente emesse
» possono essere emesse dagli amministratori [ + contestuale aumento CS]
se hanno una delega di durata massima di 5 anni in cui sia anche
espresso l’ammontare complessivo emettibile.
Durante il periodo di conversione sono particolarmente delicate le operazioni sul CS:
<
67
impugnazione delibere come l’assemblea) dei soci e delibera su:
» Nomina e revoca del rappresentante comune
» Modificazioni delle condizioni del prestito (delibera cn ½
obbligazioni circol.)
» Proposte di amministrazione controllata e concordato preventivo
» Costituzione di un fondo per le spese necessarie
» Oggetti di interesse comune degli obbligazionisti
NB! il singolo obbligazionista può tutelare i propri interessi basta che non sia in
contrasto con le delibere dell’assemblea degli obbligazionisti.
1. Le cause di scioglimento
Le cause di scioglimento sono simili per SPA, SAPA e SRL con piccole differenze.
Analizziamo la SPA.
Art. 2484 Le SPA, le SAPA e le SRL si sciolgono per:
1. per il decorso del termine
il termine può essere prorogato prima della scadenza dall’assemblea
straordinaria con la maggioranza di 1/3 CS per le SPA chiuse
2. per il conseguimento dell’oggetto sociale o la sopravvenuta impossibilità di
conseguirlo salvo siano occorse le modifiche statutarie da parte dell’assemblea
3. impossibilità di funzionamento o continuata inattività dell’assemblea
= non si possono fare le delibere necessarie per il funzionamento della società
4. riduzione del CS al di sotto del CS salvo che non vi sia un contemporaneo
aumento o la trasformazione della società
5. nei casi previsti dagli articoli 2437 e 2473
[delibera di scioglimento dell’assemblea straordinaria in seguito al recesso di
uno o più soci] [ l’impossibilità di provvedere al rimborso delle azioni senza
ridurre il CS o all’opposizione dei creditori alla riduzione]
6. per deliberazione dell’assemblea
in sede straordinaria con maggioranza di 1/3 del CS
7. per le altre cause previste dallo statuto o dall’atto costitutivo
Lo statuto deve indicare la competenza e gli adempimenti pubblicitari necessari
8. per le altre cause previste dalla legge [es. dichiarazione di nullità in fase di
costituzione].
Dopo la riforma del 2003 non è più causa di scioglimento la dichiarazione di fallimento
della società tuttavia la riforma della legge fallimentare del 2006 prevede che alla
chiusura del fallimento, il curatore debba chiedere la cancellazione della società dal
68
registro delle imprese di fatto continuando a configurare il fallimento come una causa
estintiva della società.
Effetti dello scioglimento: decorrono dalla data di iscrizione nel registro delle
imprese della delibera di scioglimento ≠ verificarsi della causa
La causa di scioglimento e la successiva iscrizione può essere accertata da:
» dagli amministratori senza indugio
≠ personalmente e solidalmente responsabili per i
danni
» dal tribunale su istanza dei soci o del collegio sindacale
3. Il procedimento di liquidazione.
69
i poteri dei liquidatori con particolare riguardo alla cessione dell’azienda o di
rami di essa;
gli atti necessari per la conservazione del valore dell’impresa, ivi compreso il
suo esercizio provvisorio, anche di singoli rami, in funzione del miglior realizzo
I liquidatori:
» restano in carica per la durata della liquidazione, salvo sia previsto un termine
» sono soggetti alle stesse cause di ineleggibilità e decadenza degli
amministratori
» sono revocati da:
assemblea straordinaria
tribunale se sussiste giusta causa e istanza dei soci, sindaci e PM
» hanno poteri simili a quelli degli amministratori. Essi:
a) devono adempiere con diligenza e professionalità richieste ≠
responsabilità
b) devono prendere in consegna i beni e i documenti sociali dagli
amministratori e redigere con gli stessi l’inventario del patrimonio
sociale
c) compiono tutti gli atti utili per la liquidazione salvo diversa
disposizione
≠ non compiere nuove operazioni
70
Con la cancellazione dal registro la SPA si estingue. I creditori possono comunque
richiederne il fallimento entro un anno dalla cancellazione; decorso tale termine
nessuno potrà più fare richieste12.
1. Caratteri distintivi
Art. 2454 AllA SAPA sono applicabili in quanto compatibili le norme della SPA.
Azioni: la società in accomandita per azioni è nel contempo un tipo di società che,
come la Spa, si caratterizza per il fatto che le quote di partecipazione dei soci
(accomandatati e accomandanti) sono rappresentate da azioni.
Disciplina: la sua disciplina è modellata su quella della Spa, dato che “alla società in
accomandita per azioni” sono applicabili le norme relative alla Spa in quanto
compatibili con le disposizioni seguenti” (art. 2454).
Differenze Sas - Saa: L’accomandita semplice è una società di persone: una società in
nome collettivo modificata dalla presenza di soci a responsabilità limitata
(accomandanti). L’accomandita per azioni è una società di capitali: una società per
azioni modificata dalla presenza di socia a responsabilità illimitata (accomandatari)
che, come contropartita della più gravosa responsabilità, sono di diritto
amministratori.
2. L’azionista accomandatario.
12
≠ vecchia disciplina in cui la società esiste fino al pagamento dell’ultimo creditore.
13
È sbagliato dire che la SAPA sta a metà tra una società di persone e una di capitali perché vi si
applicano le norme della SPA e alla responsabilità illimitata sono collegati ampissimi poteri degli
amministratori.
14
La SAPA è un tipo di società utilizzata dai gruppi familiari dove si vuol dare al “patriarca”, con la carica di
socio accomandatario il potere di gradire o no gli amministratori.
71
b) Il socio accomandatario risponde delle obbligazioni sociali dal momento
dell’accettazione della nomina a quando viene iscritta la sua cessazione
dall’ufficio nel registro delle imprese
≠ non risponde per debiti anteriormente o posteriormente contratti
Società in accomandita semplice Società in accomandita per azioni
Gli accomandatari possono ma non devono essere
I soci indicati nell’atto costitutivo come
necessariamente amministratori e si possono
accomandatari sono tutti di diritto amministratori
perciò avere soci accomandatari che non sono
della società. (art. 2455) e senza limiti di tempo
amministratori
Il socio accomandatario che cessa dall’ufficio di
L’accomandatario risponde delle obbligazioni amministratore, non risponde per le obbligazioni
sociali anche se non è amministratore o cessa di della società sorte posteriormente all’iscrizione nel
esserlo registro delle imprese della cessazione dell’ufficio
(art2461)
L’accomandatario risponde anche delle Il nuovo amministratore assume la qualità di socio
obbligazioni sociali anteriori all’acquisto della accomandatario dal momento della citazione della
qualità di socio e di quelle successive nomina (art 2457) e ciò implica che esso risponde
all’eventuale cessazione della carica di solo per le obbligazioni sociali che sorgono a partire
amministratore. da tale momento, non di quelle anteriori.
Atto costitutivo:
Art. 2460 Le modificazioni dell’atto costitutivo devono essere approvate
dall’assemblea con le maggioranze prescritte per l’assemblea straordinaria e devono
inoltre essere approvate da tutti i soci accomandatari
>> i soci accomandatari hanno quindi un potere di veto su ciò che modifica il
patto sociale
Denominazione sociale:
Deve essere costituita dal nome di almeno uno dei soci accomandatari, con
l’indicazione di società in accomandita per azioni. (art. 2453)
Azioni:
Nessuna diposizione specifica è dettata per le azioni intestate agli accomandatari.
L’organizzazione interna della S.A.A. si fonda sulla necessaria presenza di tre distinti
organi:
a. Assemblea
b. Amministratori
c. Collegio Sindacale
Assemblea:
All’assemblea si applicano le regole di funzionamento dettate per la Spa. Norme
particolari valgono tuttavia per l’adozione di talune delibere.
a. Gli accomandatari non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e
revoca dei sindaci, nonché in quelle concernenti l’esercizio dell’azione di
responsabilità nei loro confronti. (art. 2459)
b. Le modificazioni dell’atto costitutivo non solo devono essere deliberate
dall’assemblea straordinaria con le consuete maggioranze, ma devono essere
approvate da tutti i soci accomandatari. (art. 2460)
c. Nella competenza della assemblea straordinaria rientra anche la nomina e la
revoca degli amministratori.
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Gli amministratori:
» Non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e revoca dei
sindaci e in quelle che riguardano la loro responsabilità
» anche se hanno una carica permanente, possono essere revocati con le
maggioranze prescritte per l’assemblea straordinaria, anche senza
giusta causa come nelle norme sul mandato (no giusta causa =
risarcimento danni)
1. Caratteri distintivi
La SRL è un tipo di società che ricalca le basi della SPA ma consente una articolazione
più snella e una maggior partecipazione dei soci nella vita della società.
>> spazio particolarmente ampio alla autonomia privata
>> si vuole un modello funzionale e flessibile per le esigenze economiche di
imprese di
piccole/medie dimensioni.
15
La differenza principale con le SPA è che nelle SRL la POSIZIONE DEL SOCIO È CENTRALE.
Responsabilità limitata come nella Spa e diversamente alla Saa, qui tutti i soci
godono del beneficio della responsabilità limitata e nessuna pretesa possono perciò
avanzare nei loro confronti i creditori della società. Il beneficio della responsabilità
limitata inoltre permane, salvo talune eccezioni, anche in presenza di un unico socio
Quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni (art.
2468) non possono cioè essere rappresentate da documenti destinati a circolare nelle
più agili forme dei titoli di credito.
Criterio personalistico: divisione in parti del capitale sociale = ostacolo alla
raccolta di ingenti capitali di rischio fra il pubblico dei risparmiatori, rendendo
meno agevole la mobilitazione dell’investimento.
15
In questo senso possiamo dire che la SRL è “come una società di persone a responsabilità limitata”.
73
Struttura
2. La costituzione della società. La s.r.l. unipersonale.
Art. 2464 Possono essere conferiti tutti gli elementi dell’attivo suscettibili di
valutazione economica.
--> ≠ iscrivibili all’attivo patrimoniale ma basta che siano suscettibili di
valutazione
economica e che coprano il capitale >> funzione vincolistica
--> possono essere conferite quindi anche le prestazioni d’opera.
Poi, come nelle SPA, [sempre art. 2464]:
» Il valore dei conferimenti non può essere complessivamente inferiore
all’ammontare globale del capitale sociale
» Se non è disposto diversamente i conferimenti vanno fatti in denaro
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Lo statuto può prevedere la possibilità per la SRL di emettere titoli di debito, indicando
inoltre la competenza, i limiti, le modalità e le maggioranza necessarie.
I titoli di debito possono però essere sottoscritti solo da investitori professionali (e non
dal pubblico dei risparmiatori) che, se li vendono al pubblico, devono rispondere della
solvenza della società.
4. I titoli di debito
Con l’attuale disciplina è infine caduto il divieto per le Srl di emettere obbligazioni o
meglio, l’atto costitutivo può prevedere l’emissione di titoli di debito (art. 2483) per
altro sottratti alla disciplina propria delle obbligazioni di Spa ma soggette alla
disciplina secondaria del comitato interministeriale per il credito e il risparmio.
Contenuto: Ampia libertà autonomia statutaria nella determinazione del contenuto dei
titoli di debito. (titoli di massa, titoli individuali…)
Garanzia: l’identità del garante e l’ammontare della garanzia devono essere indicati
sul titolo di debito.
5. Le quote sociali
Nella SRL non esistono azioni ma quote sociali, ognuna attribuita ad un socio.
Il capitale è diviso in base al numero di soci i quali detengono una quota di
partecipazione proporzionale al conferimento.
Art. 2468 I diritti sociali spettano ai soci in misura proporzionale alla partecipazione
possedute, salvo il III comma.
Se l’atto costitutivo non dispone diversamente, le partecipazioni dei soci sono
determinate in isura proporzionale al conferimento.
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Resta salva la possibilità che l’atto costitutivo preveda l’attribuzione ai singoli soci di
particolari diritti riguardanti l’amministrazione o la distribuzione degli utili.
NB l’attribuzione è a singoli soci, non alle quote. Se X ha un particolare diritto e cede
la quota il diritto in più non si trasferisce con la quota.
I diritti particolari:
1. Amministrazione: l’intervento può essere a tutto campo come nella società di
persone; es. socio non amministratore con diritto di info, diritti di veto a un
socio su alcune delibere, etc.
2. Distribuzione degli utili: fermo restando il patto leonino, si può prevedere che un
socio abbia più utili ≠ postergazione o minor % nelle perdite, solo utili.
» Possono essere modificati solo con il consenso unanime dei soci.
Le quote non rappresentano titoli azionari e il documento è solo una prova della
qualità di socio.
L’atto costitutivo può prevedere:
» La non trasferibilità totale delle quote
--> possibile causa di recesso
» La trasferibilità soggetta a gradimento di soci, terzi o alcune
condizioni
--> possibile causa di recesso
» Che il recesso non sia esercitato entro 2 anni dalla costituzione
» Cause di esclusione per giusta causa [come Soc. di persone]
Il recesso avviene:
» STATUTO: In tutte le cause e modalità previste dallo statuto
» LEGGE: può avvenire in due casi
o SRL a tempo indeterminato: recesso libero con preavviso di 6 mesi
allungabile dallo statuto a 1 anno
o SRL a tempo determinato: i soci che non hanno acconsentito (contrari
assenti e astenuti) a grosse modifiche del contratto sociale (es.
ogg.,fusione, scissione)
In caso di recesso il valore delle quote dev’essere quello di MRKT ≠ esperto nominato
dal tribunale
Per la quota del socio recesso si offre agli altri soci
>> un terzo concordemente individuato
>> riduzione del CS nominale o reale se necessaria;
ma se i creditori vi si oppongono naturalmente la SRL
si scioglie.
6. Il trasferimento delle quote sociali
Il trasferimento delle partecipazioni nelle SRL è soggetto a varie formalità per la
centralità del socio in questo modello societario.
Il trasferimento della quota è valido e efficace con il solo consenso traslativo.
Il trasferimento inter vivos:
» Deve risultare da scrittura privata autenticata
» Dev’essere iscritto nel registro delle imprese
» Deve essere annotato nel libro dei soci con misura dell’iscrizione nel
registro
Dopo che è stato annotato nel libro dei soci allora il trasferimento è efficace nei
confronti della SRL
Se il trasferimento è fatto con contratti a più persone, prevale chi per primo lo iscrive
in buona fede nel registro delle imprese.
Il trasferimento mortis causa è libero salvo vi siano clausole limitative nel testamento.
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La SRL non può in nessun caso acquistare le proprie quote.
La quota può essere espropriata dai creditori personali del socio e se:
» Normale e fallimento del socio: vendita forzata e assegnazione al
creditore.
» La partecipazione non è liberamente trasferibile: la vendita forzata non è
valida se la società presenta entro 10gg un altro acquirente.
--> si impedisce l’ingresso non graditi nella SRL
7. Recesso ed esclusione
Disciplina del recesso radicalmente riformata. Ampia libertà autonomia statutaria. Atto
costitutivo stabilisce quando il socio può recedere e le relative modalità. E’
inderogabilmente riconosciuto nei casi:
a. se la società è a tempo indeterminato ogni socio può recedere con un preavviso di
almeno 180 gg, che l’atto costitutivo può allungare fino ad un anno
b. se la società è a tempo determinato possono recedere i soci che non hanno
consentito (contrari, assenti e astenuti):
• Al cambiamento dell’oggetto sociale o del tipo di società
• Alla sua fusione o scissione
• Alla revoca dello stato di liquidazione
• Al trasferimento della sede sociale all’estero
• All’eliminazione di una o più cause di recesso previste dall’atto costitutivo al
compimento di operazioni che comportano una modifica dell’oggetto sociale o
dei diritti particolari attribuiti a un singolo socio.
• Riconosciuto al socio contrario all’aumento di capitale sociale con esclusione del
diritto di opzione (art. 2481).
Il recesso non può essere esercitato o se esercitato è privo di efficacia se la società
revoca la delibera che lo legittima ovvero se è deliberato lo scioglimento della società
(art. 2473).
Liquidazione della quota i soci che recedono hanno diritto di ottenere il rimborso
della propria partecipazione in proporzione al patrimonio sociale
Esclusione l’atto costitutivo può prevedere specifiche cause di esclusione del socio
per giusta causa. Per il rimborso si applica la disciplina del recesso con esclusione
della riduzione del capitale sociale. (art. 2473)
Anche negli organi sociali la figura del socio, anche singolo, è centrale.
C’è ampio spazio all’autonomia statutaria ma ci si basa cmq su assemblea, CDA e
collegio sindacale.
Assemblea
Art. 2479 I soci decidono sulle materie riservate alla loro competenza dall’atto
costitutivo, nonché sugli argomenti che uno o più amministratori o tanti soci che
rappresentano 1/3 del CS sottopongono alla loro approvazione.
77
5. operazioni che comportano una modifica rilevante dell’oggetto sociale o dei
diritti dei soci.
L’assemblea di regola decide quindi su:
» materie previste dalla legge (vedi su)
» materie previste dall’atto costitutivo
» materie presentate su istanza di 1/3 del CS.
L’assemblea della SRL può deliberare con un procedimento più snello (consultazione
scritta o consenso per iscritto) col voto favorevole di ½ del CS tranne nei casi di:
» riduzione del capitale per perdite obbligatoria
» modificazioni dell’atto costitutivo
» modifica dell’oggetto sociale o dei diritti dei soci
» istanza di 1/3 del CS
Anche la disciplina dell’assemblea è lasciata all’autonomia statutaria:
» Convocazione: atto costitutivo o lettera raccomandata entro 8gg ≠ Gazzetta
Ufficiale
» Intervento: tutti i soci iscritti nel libro dei soci e no limitazioni di rappresentanza
della SPA
» Voto: in misura proporzionale alla partecipazione (come SPA)
» Quorum costitutivo: ½ del CS
» Quorum deliberativo ordinario: maggioranza dei presenti
» Quorum deliberativo “straordinario”: ½ CS per modifiche atto cost., ogg. sociale e
diritti soci.
L’assemblea totalitaria è prevista mentre quella di seconda convocazione no (volendo
si inserisce nell’atto cost.).
L’invalidità delle delibere assembleari rispetto a quelle che hanno per oggetto:
a) Non conformità a legge o atto costitutivo / decisioni in conflitto d’interessi
Impugnate dai soci dissenzienti anche individualmente [≠ % SPA], da
amministratori e collegio sindacale, entro 90gg dalla trascrizione nel libro delle
delibere.
Il tribunale può prevedere che entro 180gg sia adottata una nuova delibera che
elimini la causa di invalidità e sani la delibera invalida, fatti salvi i diritti acquistati
dai terzi di buona fede.
b) Oggetto impossibile o illecito / assenza assoluta di informazione
Possono essere impugnate da chiunque entro 3 anni + disciplina specifica SPA per
aumento CS, riduzione reale CS, impugnazione del bilancio
c) Modifica oggetto sociale con attività impossibili o illecite
Impugnabili da chiunque e senza limiti di tempo
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Invalidità delibere CDA: solo se vi è stato voto decisivo di un socio in conflitto di
interessi e portano danno alla società; possono essere impugnate da amministratori,
collegio sindacale e revisore entro 90gg.
--> l’amministratore in conflitto d’interesse non deve comunicarlo
obbligatoriamente.
Rappresentanza: uguali a SPA + contratti conclusi da amministratori in conflitto
d’interessi sono annullabili su domanda della società se il terzo conosceva o poteva
riconoscere il conflitto.
Responsabilità: vi sono alcune peculiarità:
a) Non si menziona responsabilità verso creditori sociali ma solo verso società, soci e
terzi con le stesse norme SPA
b) Sono solidalmente responsabili i soci che hanno intenzionalmente deciso o
autorizzato il compimento di atti dannosi per la società, i soci o i terzi
--> responsabilità anche di chi amministra di fatto
c) L’azione di responsabilità può essere esperita dal singolo socio che può anche
chiedere la revoca dell’amministratore se sussistono gravi irregolarità.
Controllo
La nomina del collegio sindacale è obbligatoria se:
» CS > 120.000 €
» No presupposti per la redazione del bilancio in forma abbreviata
In questo caso non è obbligatoria la nomina del revisore; il controllo contabile viene
effettuato dal collegio sindacale.
Il collegio sindacale e la presenza del revisore possono cmq essere previsti dall’atto
costitutivo.
Se manca proprio, i soci non amministratori hanno alcuni poteri di controllo quali:
» notizie sullo svolgimento degli affari sociali
» consultazione professionisti di fiducia
» consultazione libri e scritture contabili della società
Riduzione CS
Il CS è di 10.000 € per la riduzione per perdite.
Le riduzioni di CS non modificano le quote di partecipazione dei soci.
Per il resto è uguale alla SPA
Scioglimento della società: stessa disciplina SPA
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Art. 2511 Le cooperative sono società a capitale variabile con scopo mutualistico.
Le cooperative hanno un ampio sistema legislativo:
» Costituzione Art. 45: la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione
a carattere
di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne
promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne
favorisce il carattere e le finalità.
» Codice civile
» Leggi regionali e leggi speciali (es. legge Basevi nel 1942)
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d) prevedono l’assegnazione del patrimonio netto tranne capitale sociale e
dividendi distribuibili a “fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della
cooperazione.
L’atto costitutivo prevede le regole di svolgimento e garantisce parità di trattamento
tra i soci.
Struttura e disciplina
Cooperative medio grandi = disciplina SPA
Cooperative piccole (meno di 20 soci e attivo <1.000.000 €) = disciplina SPA o SRL
Cooperative con meno di 9 soci = disciplina SRL
Per evitare che siano perseguiti scopi meramente lucrativi sono previsti:
a) Numero minimo di soci per la costituzione e continuazione della cooperativa
+ specifici requisiti soggettivi dei soci
b) Limiti alla quota di partecipazione di ogni socio e alla % di utili ad ognuno
distribuibile
c) le variazioni del numero di soci e le conseguenti modifiche del CS, non
comportano la modifica dell’atto costitutivo
d) In assemblea il voto è per teste ≠ quota di partecipazione
e) Vigilanza dell’autorità governativa
Costituzione
Per costituire la società bisogna avere vari requisiti:
1. N° minimo di soci: 9 se disciplina SPA
3 se disciplina SRL
--> se vengono meno e non si reintegra il numero in un anno la coop si
scioglie
2. Requisiti dei soci cooperatori: non possono essere soci di COOP coloro che
esercitano in
proprio imprese identiche o affini con quelle delle COOP.
Poi variano da settore a settore
3. Atto costitutivo: è uguale a quello della SPA ma con in più l’indicazione di:
a. Oggetto sociale e requisiti dei soci
b. Requisiti e condizioni per l’ammissione di nuovi soci e modalità
di conferimento
c. Condizioni per l’esclusione o il recesso dei soci
d. Regole per la ripartizione degli utili e per la ripartizione dei
ristorni
4. Denominazione sociale: indicare che è una COOP, se CMP bisogna indicare anche il
numero
d’iscrizione dell’albo
5. Pubblicità: iscrizione nel registro delle imprese --> pubb. costitutiva di personalità
giuridica
iscrizione nell’albo delle COOP --> agevolazioni
6. Regolamenti: l’attività mutualistica può essere disciplinata da vari regolamenti
predisposti dagli
amministratori e approvati dall’assemblea straordinaria.
7. Conferimenti: i conferimenti seguono la disciplina di SPA o SRL a seconda della
COOP.
81
Il socio che non esegue in tutto o in parte i conferimenti può essere
escluso.
Quote e azioni
La partecipazione sociale può essere rappresentata da quote o azioni.
Nessun socio può avere una quota superiore ai 100.000 € tranne nei casi di
conferimenti in natura o di crediti.
--> le COOP con più di 500 soci possono avere come limite maggiore il 2% del
CS
Art. 2530 La quota o le azioni dei soci cooperatori non possono essere cedute con
effetto se la cessione non è autorizzata dagli amministratori.
Oggi, per favorire la raccolta di capitale di rischio sono stati previsti particolari istituti
quali:
1. I soci sovventori
Sono soggetti sprovvisti degli specifici requisiti soggettivi richiesti per i cooperatori
che conferiscono capitale di rischio.
--> le loro azioni sono liberamente trasferibili salvo diversa previsione
--> sono solitamente privilegiati nella distribuzione dei dividendi anche se non
possono
essere maggiori del 2% di quelli dei cooperatori.
--> possono avere al massimo 5 voti e cmq non superiori a 1/3 del totale
--> possono essere amministratori ma il CDA deve essere fatto maggiormente
da soci
cooperatori
2. Azioni di partecipazione cooperativa
Sono simili alle azioni di risparmio: no voto e privilegio in rimborso capitale e
distribuzione utili
--> possono essere emesse nei limiti del valore del PN, anche al portatore se
interamente
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liberate
--> il 50% deve essere offerto ai soci e ai lavoratori dipendenti
I diritti patrimoniali consistono in:
» utili maggiori del 2% ex lege
» prelazione nel rimborso
» le perdite incidono solo per la parte eccedente il valore nominale delle altre
azioni
È prevista l’organizzazione di gruppo come nelle azioni di risparmio (assemblea di
categoria + rappresentante comune)
16
Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio
83
Dualistico: I componenti del consiglio di sorveglianza eletti dai possessori di strumenti
finanziari
non possono essere superiori a 1/3.
I componenti eletti dai soci cooperatori sono soci cooperatori.
Tradizionale: È necessario che la maggior parte degli amministratori siano soci
cooperatori indicati
dai soci cooperatori persone giuridiche.
Gli altri possono essere eletti da altre categorie
84
» prevedono l’assegnazione del patrimonio netto tranne capitale
sociale e dividendi distribuibili a “fondi mutualistici per la
promozione e lo sviluppo della cooperazione.
b. Altre cooperative
L’atto costitutivo fissa la % ripartibile tra i soci sovventori di utili.
Sono distribuibili le risorse disponibili con aumento gratuito CS o
emissione di strumenti finanziari.
Non sono mai distribuibili le riserve indisponibili, neanche allo
scioglimento.
Per tutte le cooperative possono essere distribuiti dividendi solo se il
rapporto tra PN e Indebitamento è < di ¼.
Ciò che rimane dev’essere destinato a fini mutualistici.
I ristorni sono un rimborso ai soci di parte del prezzo pagato per i beni acquistati
dalla cooperativa a prezzo di mercato.
--> viene ridato ai soci lo spread derivante dall’adesione allo scopo mutualistico,
si ridà a fine anno il vantaggio patrimoniale diretto.
>> non operano le limitazioni sulla distribuzione dei dividendi
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--> delibera da amministratori o da assemblea se previsto
--> il socio può opporsi al tribunale
--> il tribunale può sospendere l’esclusione
3. Morte
Il rapporto si scioglie tranne se l’atto costitutivo prevedeva la continuazione con gli
eredi e purchè questi abbiano i requisiti necessari.
La liquidazione della quota comprende rimborso della quota + sovraprezzo versato e si
basa sul bilancio d’esercizio in cui il rapporto si scioglie. Va fatta entro 6 mesi
dall’approvazione del bilancio.
Lo scioglimento della cooperativa
Per lo scioglimento valgono le cause previste per le SPA + scioglimento da perdita
totale del capitale (per la variabilità).
Vi sono poi cause specifiche quali:
a. riduzione dei soci sotto il numero minimo (9 o 3) e mancata reintegrazione in
un anno
b. liquidazione coatta amministrativa disposta dall’autorità governativa
Le mutue assicuratrici
Interdipendenza tra socio e assicurato:
art. 2546 Non si può acquistare la qualità di socio se non assicurandosi presso la
società e si perde la qualità di socio con l’estinguersi dell’assicurazione.
--> se cessa il rischio si scioglie sia il rapporto assicurativo che societario
Per le obbligazioni sociali risponde la società con il proprio patrimonio.
Il patrimonio è costituito da conferimenti di:
» soci assicurati (conferimento = premio assicurazione)
» soci sovventori se previsti dall’atto costitutivo (stesse limitazioni di voto e
amministrazione delle normali cooperative)
1. Nozione e limiti
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» Omogenea = cambiamento tipo di società
» Eterogenea = cambiamento natura della società (da SPA a cooperativa,
etc.)
Maggioranze
È necessaria la delibera con le maggioranze previste per le modifiche dell’atto
costitutivo:
S. Persone: basta il consenso della maggioranza dei soci in base alla partecipazione
agli utili (≠
unanimità!!!!) salvo diversa previsione dello statuto.
Il socio dissenziente può recedere.
S. Capitali: Assemblea straordinaria con maggioranze rafforzate + consenso di chi con
la
trasformazione assume responsabilità illimitata.
Il socio dissenziente può recedere.
S. cooperative: voto favorevole della metà dei soci (2/3 se sono meno di 50). Se più di
10.000
soci bastano i 2/3 dei votanti se è presente almeno il 20% della società.
Delibera
Deve rispondere ai requisiti di forma e di contenuto della nuova forma di società e
delle sue regole di costituzione:
Da S. Capitali a S. Capitali: relazione amministratori e deposito nei 30gg prima
dell’assemblea
Da S. Persone a S. Capitali:
delibera con atto costitutivo (controllo di legittimità dal notaio e iscrizione nel registro)
+ contenuto di legge della società scelta
+ relazione giurata di stima del patrimonio come quella dei conferimenti in natura.
Le azioni vengono assegnate in base alla partecipazione di ognuno.
Se vi è un socio d’opera, in base alla partecipazione che l’atto costitutivo gli
riconosceva prima
--> accordo tra i soci
--> decisione del giudice secondo
equità
Da S. cooperative a S. lucrative:
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Bisogna versare tutto al “Fondo per la promozione e sviluppo della cooperazione”
tranne il capitale versato e i dividendi non distribuiti.
Invalidità:
Art. 2500-bis.
Eseguita la pubblicità l’invalidità dell’atto di trasformazione non può essere
pronunciata.
Resta salvo il diritto al risarcimento del danno eventualmente spettante ai partecipanti
dell’ente trasformato e ai terzi danneggiati dalla trasformazione.
88
B. FUSIONE
5. Nozione e distinzione
9. La delibera di fusione.
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o S. Persone: basta il consenso della maggioranza dei soci in base alla
partecipazione agli utili (≠ unanimità!!!!) salvo diversa previsione dello
statuto.
Il socio dissenziente può recedere.
o S. Capitali: Assemblea straordinaria con maggioranze rafforzate se la fusione è
eterogenea, normali se omogenea.
Il socio dissenziente può recedere se la fusione è eterogenea (+ omogenea
solo in SRL).
Le delibere devono essere iscritte nel registro delle imprese. Se la risultante è una
società di capitali c’è il controllo di legalità da parte del notaio.
10. La tutela dei creditori sociali.
L’atto di fusione può avvenire solo 60gg dopo l’iscrizione delle delibere per tutelare
i creditori che, in questo periodo, opporsi alla fusione.
La fusione si blocca sino alla decisione del giudice a meno che non si predisponga
» una garanzia per i creditori
» relazione degli esperti sia fatta da una soc. di revisione che assicura la solvenza
dlla società
Per le obbligazioni antecedenti alla fusione di una società di persone rispondono i
soci a responsabilità illimitata salvo il consenso dei creditori.
È l’atto costitutivo della nuova società e deve essere sempre redatto per atto
costitutivo (anche se la risultante è una società di persone).
Deve essere iscritto nel registro delle imprese delle varie sedi delle società.
--> da questo momento decorrono gli effetti di unificazione soggettiva e
patrimoniale.
Non si può dichiarare l’invalidità una volta iscritti gli atti di fusione.
--> si può impugnare solo tra momento delibera e iscrizione nel registro
I soci o i terzi danneggiati dalla fusione possono chiedere il risarcimento agli
amministratori e/o alla nuova società.
C. SCISSIONE
90
»Società di nuova costituzione = più società da quella scissa. Sono soci i
soli soci della società scissa (scissione in senso stretto)
» Società preesistenti = si incrementa il loro patrimonio e entrano i soci di
quella scissa (scissione per incorporazione)
Non possono essere scisse società in liquidazione avanzata.
14. Il procedimento.
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Si caratterizza per la facilità di trasferire la sede della società da un paese all’altro
della CEE senza dover liquidare la società in uno e poi crearla nell’altro.
--> si approfitta di agevolazioni fiscali degli stati più convenienti, anche
da parte dei
soci per i dividendi
Costituzione
La SE è una SPA con personalità giuridica e limitata responsabilità.
Il Capitale minimo è di 120.000 €.
Si può costituire solo in 5 casi tassativi previsti dal regolamento:
1. COSTITUZIONE PER FUSIONE
quando due società di 2 stati diversi si fondono
2. SE HOLDING
quando due società di 2 stati diversi o controllanti un’affiliata di un
diverso stato da 2 anni costituiscono una SE HOLDING per sottoporsi ad
una direzione unitaria
3. SE AFFILIATA
quando due o più enti di 2 stati diversi o controllanti un’affiliata di un
diverso stato da 2 anni costituiscono una SE controllata in comune
4. DA ALTRA SE
5. TRASFORMAZIONE
La trasformazione di una SPA se controlla da più di 2 anni un’affiliata di un
diverso stato
Per gli adempimenti pubblicitari si adempie alle leggi dei singoli stati (ITA = iscrizione
nel registro)
Gestione
L’amministrazione può essere con sistema monistico o dualistico (no tradizionale
italiano)
Sistema dualistico
C’è un organo di vigilanza e un organo di direzione.
Organo di vigilanza nominato dall’assemblea e da una parte dei lavoratori se previsto.
--> funzione di controllo sull’operato degli amministratori
Organo di direzione nominato dall’organo di vigilanza amministra la società
--> alcune competenze possono essere autorizzate dall’organo di vigilanza se
previsto
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--> può essere nominato dall’assemblea se previsto (cmq no componente sia
organo di vigilanza che di direzione)
Sistema monistico
Vi è un solo organo di amministrazione nominato dall’assemblea e dai lavoratori se
previsto dalle norme per il coinvolgimento dei lavoratori.
Non è obbligatoria la costituzione di un comitato di controllo all’interno del CDA
Norme in comune
I componenti degli organi restano in carica per un massimo di 6 anni e sono
rieleggibili.
Può essere nominato componente anche una società o un ente ma con un
rappresentante fisico che ne faccia le veci.
Valgono le cause di ineleggibilità della disciplina nazionale e quando vi sia un
provvedimento giudiziario emanato da uno stato europeo.
Gli organi si costituiscono a maggioranza dei componenti e votano con maggioranza
semplice, se non disposto diversamente dallo statuto.
Per la responsabilità e i bilanci valgono le norme dello Stato dove ha sede la SE.
93
La SE si può ritrasformare in una SPA di uno stato membro solo dopo 2 anni l’iscrizione
e cmq non prima dell’approvazione del II bilancio d’esercizio.
Per il resto la disciplina è affidata ai singoli stati.
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