Anatomia Peritoneo
Anatomia Peritoneo
Anatomia Peritoneo
Nella cavità pre-peritoneale, il peritoneo parietale anteriore ricopre la faccia posteriore della parete addominale
anteriore (la fascia trasversalis), sollevandosi in pieghe che delimitano rispettive fossette.
Questa cavità corrisponde in dietro alla faccia anteriore dei visceri addominali, con l’interposizione della loggia di ogni
organo e del grande omento.
PIEGHE OMBELICALI FOSSETTE nella CAVITA’
STRUTTURA CONTENUTA
PERITONEALI PRE-PERITONEALE
media residuo dell’uraco sopravescicali
mediali leg. ombelicale laterale, inguinali mediali
residuo dell’a. ombelicale
laterali a/v epigastrca inferiore inguinali laterali
La cavità peritoneale è delimitata dal peritoneo, una sierosa che si suddivide in:
peritoneo parietale, che riveste la parete addominale
peritoneo viscerale, che riveste gli organi delimitando le rispettive logge
Le strutture peritoneali che uniscono il foglietto parietale a quello viscerale sono:
mesi: dalla parete addominale ad un organo cavo
legamenti: dalla parete addominale ad un organo parenchimatoso
epiploon: tra due o più organi
PICCOLO EPIPLOON = leg. epatogastrico + leg. epatoduodenale
GRANDE EPIPLOON = leg. gastrocolico + grembiule omentale
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Anatomia CAVITA’ ADDOMINALE E PERITONEO Antonio Nenna
Nella 4^ settimana di sviluppo, il colon ascendente e il colon discendente aderiscono alla parete posteriore
del peritoneo parietale. Il “mesocolon ascendente” e il “mesocolon discendente” vengono accollati alla
parete posteriore e l’epitelio peritoneale (mesenchimale) viene riassorbito, lasciando solo una fascia di
connettivo (fascia di Toldt).
Analogamente, il duodeno e il pancreas sono primitivamente intraperitoneali. Il peritoneo viscerale si fonde
con il peritoneo parietale posteriore, e si forma la fascia di Treiz, connettivale.
Organi intraperitoneali:
all’interno della cavità peritoneale
ricoperti da peritoneo viscerale
alto grado di mobilità
vascolarizzati tramite i mesi
Organi extraperitoneali: dietro o sotto la cavità peritoneale, vasi passano nel connettivo circostante.
Organi primitivamente retroperitoneali (NO rivestimento peritoneale, sempre nel relativo connettivo):
reni, grandi vasi. Separati dalla cavità peritoneale per mezzo della fascia prerenale
Organi secondatiamente retroperitoneali (intraperitoneali che poi si accollano alla parete posteriore.
rivestimento peritoneale sulla faccia anteriore):
pancreas, duodeno. Separati dagli organi prim. retroperitoneali per la fascia di Treiz.
colon ascendente, colon discendente. Separati dagli organi prim. retroperitoneali per la fascia di Toldt.
Le fasce di Treiz e di Toldt sono utili in chirurgia, in quanto permettono uno scollamento delle fasce, senza ledere altri
tessuti. Sono il residuo del peritoneo primitivo che avvolgeva questi organi quando erano ancora intraperitoneali.
Pancreas: tra peritoneo parietale posteriore e fascia di Treiz.
Colon ascendente / discendente: tra peritoneo parietale posteriore e fascia di Toldt.
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MESI DELL’ADDOME
MESOCOLON TRASVERSO: unisce il colon trasverso alla parete posteriore dell’addome. La sua linea di
attacco è trasversale tra i margini laterali dei due reni, con direzione obliqua da sinistra a destra, dall’alto in
basso. A destra, incrocia il terzo inferiore del rene dx, poi la porzione discendente (2^) del duodeno, il
pancreas e infine il terzo superiore del rene sn. Il duodeno e il pancreas si trovano perciò a sporgere
superiormente nello spazio sovramesocolico e inferiormente nello spazio sottomesocolico. Agli estremi, la
lamina continua nel peritoneo addossato al colon ascendente e discendente.
La lamina superiore aderisce al grande epiploon, quella inferiore ricopre il pancreas e il duodeno.
MESENTERE: ampia piega data dall’accollamento di due lamine peritoneali disposte a ventaglio, che
collegano la parete addominale posteriore con le anse dell’intestino tenue mesenteriale (digiuno e ileo).
L’inserzione avviene lungo una linea di 15 cm, obliqua da sinistra a destra, dall’alto in basso (come il
mesocolon), che parte dalla flessura duodenodigiunale e arriva alla parte superiore dell’art. sacroiliaca dx.
Incrocia la porzione orizzontale (3^) del duodeno, l’aorta addominale, la v. cava inferiore, l’uretere dx. In
prossimità dell’attacco con l’intestino, le lamine si separano e accolgono l’organo. L’attacco misura 6 m.
MESENTERIOLO: piega triangolare che circonda l’appendice vermiforme. Origina dalla porzione terminale
del mesentere, vicino al passaggio ileocecale. Le lamine racchiudono vasi e nervi per l’appendice.
MESOCOLON ILEOPELVICO / MESOSIGMA: riproduce la forma a ventaglio del mesentere, collegando il
colon sigmoideo alla parete posteriore sinistra dell’addome. L’inserzione descrive una V rovesciata, il cui
apice è davanti all’uretere sinistro e la biforcazione dell’a. iliaca comune sinistra.
PIANO PELVICO
La porzione inferiore del peritoneo parietale forma un cul di sacco che riveste le pareti della piccola pelvi, prendendo
rapporto con i visceri contenuti. La disposizione è differente nei due sessi.
PERITONEO NELLA PELVI MASCHILE: dalla parete anteriore dell’addome, il peritoneo si piega per rivestire la vescica,
coprendo la cupola, le facce laterali e parte della faccia posteriore. Quando la vescica è distesa, il peritoneo si solleva,
allontanandosi dalla parete addominale. Così, la superificie anteriore della vescica si trova a contatto con la fascia
trasversale, senza l’interposizione del peritoneo.
Dalla parte posteriore della vescica il peritoneo passa posteriormente per raggiungere la faccia anteriore del retto. Il
peritoneo forma quindi un recesso compreso tra la parete posteriore della vescica e la parete anteriore del retto, il
cavo rettovescicale di Douglas, a 7 cm dall’orifizio anale, che costituisce il punto più basso della cavità peritoneale.
Dalla parte laterale della vescica il peritoneo si porta sulle pareti laterali della pelvi, costituendo i recessi
parietovescicali destro e sinistro. Lateralmente al retto, il peritoneo forma i recessi pararettali, giungendo poi alla
parete posteriore della piccola pelvi.
PERITONEO NELLA PELVI FEMMINILE: dopo aver coperto la vescica come nel maschio, il peritoneo si porta
posteriormente e raggiunge la faccia anteriore dell’utero, a livello dell’istmo, delimitando il cavo vescicouterino,
piccolo e con l’apertura anteriore. Successivamente riveste la faccia anteriore, il fondo e la faccia posteriore dell’utero.
Dal fornice vaginale posteriore il peritoneo arriva sulla parete anteriore del retto, delimitando il cavo rettouterino di
Douglas, a 5,5 cm dall’orifizio anale, che costituisce il punto più basso della cavità peritoneale. Lateralmente, dai
margini dell’utero il peritoneo si porta alle pareti della piccola pelvi.
STRUTTURA DEL PERITONEO
mesotelio: epitelio di origine mesenchimale, pavimentoso semplice con cellule poligonali appiattite con
dispositivi giunzionali interposti tra le cellule. Sono presenti microvilli e vescicole di pinocitosi. Hanno grande
plasticità e si adattano a variazioni di forma degli organi contenuti (stomaco);
lamina propria: connettivo lasso con fibre elastiche disposte a rete e fibre collagene parallele alla superficie;
tonaca sottosierosa: connettivo lasso ricco di fibre elastiche. Presenta macrofagi, linfociti e cellule adipose. Non
presente nel fegato, nella milza e nell’utero.
La struttura del peritoneo spiega il suo alto potere di assorbimento, compreso per i farmaci.
Il liquido peritoneale è una soluzione in fase acquosa di elettroliti, proteine e fluido interstiziale degli organi e del
plasma sanguigno. Possiede attività lisozimatica e inibisce lo sviluppo di batteri gram-negativi. Contiene anche
macrofagi, mastociti, fibroblasti, linfociti e leucociti.
Il foglietto parietale riceve la vascolarizzazione dalle arterie addominali e pelviche. I nervi fanno parte del sistema dei
nervi spinali (n. ileoipogastrico, n. frenico).
Il foglietto viscerale è parte integrante dei visceri, e ne dipende sia per vascolarizzazione che per innervazione. E’
innervato quindi dal sistema autonomo (simpatico).
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Il forame di Wislow è sagittale, aperto verso destra (si accede quindi da destra a sinistra). E’ delimitato da:
v. porta, contenuta nel leg. epatoduodenale, anteriormente
v. cava inferiore, ricoperta dal peritoneo parietale posteriore, posteriormente
ginocchio duodenale, inferiormente
fegato, superiormente
La retrocavità presenta:
recesso paraesofageo, nella porzione superiore del vestibolo, lateralmente a dx del cardia
recesso lienale / sinistro, tra il leg. pancreaticolienale (post) e il leg. gastrolienale (ant)
recesso inferiore, compreso tra le lamine del grembiule omentale, presente solo nel feto
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LOGGIA RENALE
La loggia renale è delimitata dal una dipendenza della fascia trasversalis che, posteriormente e per ciascun
lato, si ispessisce prendendo il nome di fascia renale. La fascia renale, arrivata al margine laterale del rene,
si divide in:
fascia prerenale, anteriore, che si unisce con la controlaterale. Riveste la superficie anteriore del rene,
il peduncolo renale e i grossi vasi sulla linea mediana. E’ rinforzata dalla fascia di Toldt (colon
ascendente, colon discendente) e dalla fascia di Treiz (pancreas, duodeno), anteriormente al rene.
fascia retrorenale di Zukkenkandl, posteriore, che riveste la superficie posteriore del rene e si unisce
con le fasce dei mm. psoas e quadrato dei lombi, fondendosi sulle inserzioni vertebrali.
Queste due fasce delimitano la loggia renale, che contiene al suo interno: reni e capsula fibrosa, surreni,
capsula adiposa di Gerota, vasi renali, vie urinarie, aorta, v. cava inferiore.
Le due lamine:
superiormente/lateralmente, al di sopra di ciascun surrene, si fondono tra loro e si uniscono alla fascia
del diaframma, chiudendo la loggia renale
inferiormente/medialmente, divergono e si perdono nel connettivo della fossa iliaca di ciascun lato,
permettendo il passaggio degli ureteri fino alla vescica
La loggia renale quindi superiormente è chiusa, inferiormente è aperta.
linea descrizione
basisternale nella sincrondrosi tra corpo dello sterno e proc. xifoideo
transpilorica L1, piloro
tangente dell’arco costale L2, 10^ costa (punto più basso), separa epigastrio da mesogastrio
sopracrestale L3/L4, punti più elevati delle creste iliache
intertubercolare L5, tubercoli iliaci
bisiliaca collega le spine iliache anterosuperiori, separa mesogastrio da ipogastrio
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