Citoscheletro e Motilità Cellulare - Capitolo 7
Citoscheletro e Motilità Cellulare - Capitolo 7
Citoscheletro e Motilità Cellulare - Capitolo 7
E un insieme di strutture filamentose insolubili di natura proteica che garantisce forma, ordine e sostegno alla cellula, risultando inoltre coinvolto in tutti gli eventi di motilit cellulare. E formato da microfilamenti, filamenti intermedi e microtubuli.
Microfilamenti
Diametro 5-7 nm Contrattili / elastici Localizzati al di sotto del plasmalemma (cortex), dove vanno a costituire unincastellatura deformabile e elastica, di consistenza gelatinosa, che d resistenza meccanica alla membrana plasmatici, oppure formano fasci che si collegano alla superficie cellulare (stress fiber) Fatti di ACTINA: si tratta di una proteina globulare che rappresenta la componente proteica pi abbondante nelle cellule (15-20%). Lactina presente in diverse isoforme strutturalmente differenti ( per la sostituzione di qualche a.a. nella sequenza principale) ma dotate della medesima funzione In presenza di basse concentrazioni di calcio e atp, la proteina si mantiene in forma monomerica (G-actina), mentre con laumento della concentrazione di ioni metallici la Gactina tende a polimerizzare in lunghi filamenti del diametro di 5-7 nm (F-actina), costituiti da due file di monomeri globulari avvolti a doppia elica. Il processo di assemblaggio richiede idrolisi di ATP, legato a ogni molecola di G-actina Dopo la polimerizzazione il filamento presenta una polarit marcata e caratteristica: le due estremit (o terminali) sono denominate pointed end e barbed end. Lattacco e il distacco di subunit di actina avvengono a ambedue i terminali ma con velocit diverse. Lassemblaggio pi rapido alla barbed end mentre alla pointed end favorito il disassemblaggio. Lactina coadiuvata nello svolgimento delle sue funzioni da proteine ancillari (actin-binding protein), alcune delle quali interagiscono con la G-actina mentre altre legano la F-actina. Appartengono a questultimo gruppo: la gelsolina (taglia i filamenti bloccandone i terminali), la miosina (proteina motore del sistema actina-miosina), filamina, spectrina, distrofina, actinina (organizzano i filamenti di actina in reti tridimensionali o fasci) Funzione: 1) mantenimento elastico della forma cellulare 2)traslocazioni intracitoplasmatiche 3) movimento muscolare (in associazione alla miosina) 4) fagocitosi 5) movimento ameboide Motilit cellulare actino-mediata: E di due tipi principali: 1. Movimenti propulsivi: sostenuti dalla semplice polimerizzazione dellactina. Ad es. nel movimento ameboide prevede lancoraggio di uno pseudopodo al substrato tramite una giunzione del tipo placca di adesione. Solo cos la fase retroattiva pu comportare il movimento dellintera cellula spesso nella direzione opposta rispetto a quella in cui stato emesso lo pseudopodo. 2. Movimenti retrattivi: non dipendono dalla sola actina ma prevedono lintervento di una proteina motrice. La formazione di differenti tipi di protrusioni citoplasmatiche dipende dal legame di specifiche molecole segnale con i recettori di membrana, in grado di indurre il riarrangiamento della cortex cellulare, che pu espandersi in maniera elastica Diametro 8-10 nm Inestensibili Fasci di proteine fibrose stabili e resistenti alla tensione disposti nel citoplasma a formare una rete che garantisce resistenza meccanica La caratteristica principale la stabilit strutturale
Filamenti intermedi
Lassemblaggio avviene tramite un meccanismo regolatorio di fosforilazione enzimatica, mentre la distruzione dei filamenti da sostituire affidata a fenomeni di proteolisi Sono formate da proteine diverse a seconda del tipo di tessuto; in ogni caso sono polipeptidi con una lunga porzione centrale a configurazione -elica. La formazione di strutture filamentose avviene per autoassemblaggio dei monomeri in dimeri, di questi in tetrametri e di questi ancora in fasci filamentosi formati da 16 dimeri 1. Cellule epiteliali: cheratine (filamenti eteropolimerici fatti dalla regolare alternanza di cheratine di tipo I, acide, e cheratine di tipo II, neutro-basiche) 2. Cellule endoteliali, fibroblasti: vimentina 3. Cellule e fibre muscolari: desmina 4. Neuroni: proteine dei neurofilamenti 5. Cellule della neuroglia: proteina acida gliofibrillare Inoltre esistono anche lamine, proteine simili alle cheratine, localizzate a livello della superficie interna dellinvolucro nucleare dove formano un sistema polimerico insolubile detto lamina nucleare Funzione: 1) mantenimento della forma cellulare 2) mantenimento dellordine intracitoplasmatico
Microtubuli
Strutture cilindriche cave del diametro di 25 nm (sono gli elementi citoscheletrici di maggiori dimensioni) Incomprimibili Costituiti di TUBULINA: proteina globulare che tende a polimerizzare in strutture sovramolecolari (protofilamenti) che a loro volta, in numero variabile (di solito 13), si aggregano a formare i microtubuli Lunit costitutiva dei protofilamenti un eterodimero di tubulina e tubulina . Anche la tubulina infatti presente in diverse isoforme, che sono il frutto di modificazioni post-traduzionali (acetilazione, fosforilazione, tirosinazione) La polimerizzazione della tubulina richiede idrolisi di GTP (per lactina atp) Lassemblaggio della tubulina promosso da ioni magnesio, sembra insensibile alla presenza di ioni monovalenti, mentre fortemente inibito dagli ioni calcio. Inoltre temperatura-dipendente: basse temperature inibiscono lassemblaggio degli eterodimeri e favoriscono la depolimerizzazione del polimero ( actina) I microtubuli presentano marcata polarit: le due estremit sono denominate plus end e minus end. La plus end tuttavia sembra rappresentare il terminale in cui si concentra la quasi totalit dellattivit dinamica dellintera struttura Come accade per lactina, esistono in natura parecchie sostanze in grado di influire sullequilibrio dimero / polimero (ad es. la colchicina veleno mitotico) In ambito cellulare i microtubuli non compaiono casualmente in qualsiasi distretto citoplasmatico ma originano da ammassi di materiale elettrondenso al ME, chiamati centri di organizzazione microtubulare o MTOC che: 1) esercitano un controllo spaziale (numero di microtubuli, impacchettamento reciproco, localizzazione, orientamento, polarit) 2)esercitano un controllo del differenziamento cellulare 3) impediscono un rapido disassemblaggio dei microtubuli Funzioni: 1) mantenimento della forma cellulare 2) mantenimento dellordine intracitoplasmatico 3) traslocazioni intracitoplasmatiche 4) spostamento dei cromosomi (al momento della divisione cellulare) 5) movimento ciliare 6) movimento flagellare Motilit microtubulo-mediata:
Presenta meccanismi molecolari dazione sostanzialmente simili alla motilit legata ai microfilamenti di actina. Entrambe sono ascrivibili allinterazione ATP-dipendente fra una struttura polimerica polarizzata e una proteina ad attivit ATP-asica (proteina motore), capace di muoversi sulla o di muovere la struttura polimerica in un unico senso di modo rispetto alla motilit presentata dal polimero Caratteristiche delle proteine motore: 1. molecole proteiche di elevato peso molecolare formate dallunione di pi polipeptidi differenti 2. presentano a una delle estremit una o pi formazioni globulari (teste) che in presenza di ioni metallici (Ca, Mg) acquisiscono attivit ATP-asica 3. le teste sfruttano lenergia liberata dallidrolisi di ATP per compiere quel cambiamento di conformazione che alla base dellevento motorio 4. ciascuna proteina motore caratterizzata da un unico senso di moto, in relazione alla polarit del polimero interagente 5. Motilit microtubulo mediata: DINEINE (che si muovono in direzione -), CHINESINE (che si muovono in direzione +) 6. Motilit microfilamento-mediata: MIOSINA 1) Ciglia e flagelli I flagelli sono unici, sempre pi lunghi delle ciglia (100-150 ), capaci di movimenti ondulatori, oscillatori, elicoidali, su pi piani. Le ciglia sono strutture allineate regolarmente e parallele tra loro, presenti sulla superficie libera di epiteli di rivestimento. Presentano una porzione libera in grado di muoversi (tratto espanso), rivestita da una membrana che in continuit con il plasmalemma del polo apicale, e una porzione immobile, infissa nella cellula. In sezione trasversale si vede che il tratto espanso presenta unorganizzazione di 9 coppie di microtubuli periferici che circondano 2 microtubuli disposti al centro del ciglio (ASSONEMA) Struttura dellassonema: I due microtubuli centrali hanno un profilo circolare, sono isolati e distinti, circondati da una guaina con decorso elicoidale; delle 9 coppie periferiche, ciascuna costituita da un tubulo A (di diametro inferiore, ha due bracci uncinati, orientati in senso orario e costituiti di dineina) e un tubulo B, pi largo, che completa la propria parete addossandosi al tubulo A. Ogni tubulo A collegato alla guaina dei microtubuli centrali mediante un gruppo di fibre radiali: i tubuli A sono collegati tra loro da sottili filamenti di nexina Struttura della porzione infissa: 1. piastra basale: segna il confine tra assonema e corpuscolo basale. A livello di essa la coppia di microtubuli centrali si interrompe, mentre le coppie di microtubuli periferici continuano con i tubuli A e B della tripletta del corpuscolo basale 2. corpuscolo basale: un cilindro cavo, costituito da 9 triplette di microtubuli, provenienti direttamente dallassonema. Ha la stessa organizzazione e struttura di un cetriolo 3. radichette ciliari: sono sottili fibre che emergono dal corpuscolo basale, date dallassociazione di filamenti proteici tra loro paralleli, poi convergenti, lungo i quali si alternano zone dense e zone chiare ( quando sono in registro hanno un aspetto striato). Hanno propriet contrattili. Meccanismo del movimento: Tra le coppie periferiche di microtubuli si determina uno scivolamento reciproco , guidato dallinterazione di bracci di dineina che fanno sporgenza dal tubulo A di ogni coppia, con un tubulo B della coppia adiacente. Linterazione transitoria e ciclica, legata allidrolisi di ATP legato alle teste della dineina (Il tubulo A lanalogo del filamento spesso, il tubulo B del filamento sottile, nel meccanismo della contrazione muscolare) 2) Centrioli Al ME un cetriolo si presenta come un piccolo cilindro cavo dotato di una parete piuttosto elettrondensa e costituita da 9 gruppi di 3 microtubuli associati, o triplette (struttura 9x3). Il
microtubulo pi interno il microtubulo A, il pi esterno il microtubulo C. Il piano su cui i microtubuli giacciono obliquo, orientato di 45 gradi rispetto al contorno della struttura. Nella cavit del centriolo presente un materiale elettrondenso verso il quale converge un sistema di filamenti a disposizione radiale dando unimmagine a ruota di carro Di solito in ogni cellula osservabile una coppia di centrioli (diplosoma) i cui componenti sono disposti perpendicolarmente uno rispetto allaltro. Sono associati a materiale pericentriolare e formano il MTOC Nella fase di preparazione alla cariocinesi il materiale diplosomico e pericentriolare si duplica. Da ciascuno dei nuovi MTOC prende origine un gruppo di microtubuli che si porta verso lequatore cellulare (FUSO MITOTICO)