Conferenza Pirolisi Pollina

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MAIM ENGINEERING srl

Relatore: Ing. Mario Cruccu

Trento Istituto Agrario di S.Michele allAdige Sala Kessler 1 luglio 2010

MAIM ENGINEERING SRL


Piazza Giovanni XXIII n27 09128 - CAGLIARI www.maim.it [email protected] [email protected]

VALORIZZAZIONE ENERGETICA DELLE BIOMASSE ATTRAVERSO IL PROCESSO PIROLITICO

Relatore: Ing. Mario Cruccu

Trento Istituto Agrario di S.Michele allAdige Sala Kessler 1 luglio 2010

PREMESSA

Il progetto scaturisce dallattivit di ricerca sia agroindustriale che energetica, sviluppata in 15 anni attraverso il coinvolgimento di vari partners, tra i quali possiamo citare: MIUR, Cons. Int. per la Frutticoltura di Cagliari, Nuoro e Oristano, ENEA, Istituto Poligrafico dello Stato, Ribs. Di seguito si riportano alcuni risultati dellattivit agro-industriale ed in particolare del progetto n. 867 finanziato dal MIUR negli anni 2000-2006

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COLTURE DEDICATE: KENAF (hibiscus cannabinus L.)


PIANTA MALVACEA, ANNUALE, ERMAFRODITA SENSIBILE AL FOTOPERIODISMO
FIORE (1): solitari di colore giallo (rare volte bianco) FOGLIE: intere o lobate STELO: tiglio, kenapulo, midollo TIGLIO (2): parte corticale esterna, fibrosa, tessile, fibre elementari lunghe (35% in volume) KENAPULO (3): parte mediana legnosa, fibre corte (65% in volume) MIDOLLO: parte interna non fibrosa

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Materia prima KENAF Hibiscus Cannabinus L.


Produzioni elevate Sostanza fresca sostanza secca Alta produzione di cellulosa Alta resistenza ed adattabilit climatica Alta efficienza di conversione per usi energetici Alta versatilit per la produzione di materiali innovativi

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DATI SIGNIFICATIVI DEL KENAF


CAMPI SPERIMENTALI:

SPERIMENTAZIONI AGRONOMICHE 1995-2005 BIOMASSA VERDE

OTTANA-ARBOREA-ILLORAI-VILLASOR

COLTURA IRRIGUA

90-102 ton/ha (Arborea) 80-90 ton/ha (Ottana) 73-97 ton/ha (Ussana) fine aprile met maggio estate autunno CUBA 2032 G-4 WIR 505 L 42

SEMINA FALCIATURA VARIETA

PROGETTO NO-FOOD N 867 MIUR Relatore: Ing. Mario Cruccu e-mail:[email protected]

SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA IN SARDEGNA

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SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA IN SARDEGNA

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SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA IN SARDEGNA


CAMPI SPERIMENTALI NURAMINIS-SEGARIU

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SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA IN SARDEGNA


CAMPI SPERIMENTALI NURAMINIS-SEGARIU

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Kenaf in dettaglio

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Prodotti ottenibili

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Prodotti ottenibili

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Prodotti ottenibili

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ENERGIA DA BIOMASSE AGRICOLE Processo Pirolitico


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PIROLISI LENTA UMIDA E CATALIZZATA


E un processo di decomposizione termochimica di materiali organici (contenenti nelle loro molecole il carbonio), ottenuto fornendo calore, a temperature comprese tra 400 e 600C, in forte carenza di ossigeno ed in presenza di acqua. Durante questo processo avviene principalmente il cracking della sostanza organica ed il carbonio formatosi reagisce secondo la seguente reazione:

C
Carbonio organico

H2 O
acqua

CO
ossido di carbonio

H2
idrogeno

I prodotti di tale pirolisi sono unicamente il gas di sintesi (syngas) ed un residuo solido carbonioso (Biochar), in proporzioni che dipendono dalle condizioni operative e dalla matrice organica sottoposta a pirolisi. Limpianto di pirolisi lenta umida e catalizzata, frutto di un lungo lavoro di conoscenza e perfezionamento della tecnica della pirolisi, un impianto che permette di ottenere unaltissima produzione di gas, un elevato rendimento di trasformazione in energia elettrica, assenza di diossine e furani, ossidi di azoto e di zolfo. Inoltre presenta una elevata semplicit operativa ed un elevato grado do flessibilit. Relatore: Ing. Mario Cruccu e-mail:[email protected]

REATTORE
Il reattore di pirolisi costituito da due parti: la prima una camera cilindrica rotante orizzontale realizzata in acciaio inox; la seconda coassiale alla prima rivestita con materiale refrattario; longitudinalmente alla seconda camera, e sulla parte inferiore, alloggiato il sistema di riscaldamento che garantisce una temperatura nel reattore di circa 400-600C.

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L IMPIANTO PIROLITICO
Limpianto di trattamento a tecnologia pirolitica trasforma la biomassa in gas combustibili puliti per la produzione di energia elettrica.

Il fabbisogno energetico dellimpianto garantito dal gas prodotto.


La qualit del combustibile a garanzia della qualit delle emissioni. Alla combustione di gas puliti corrispondono emissioni pulite.
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CIPPATORE BIOMASSA GAS

PULIZIA GAS

REATTORE PIROLITICO
CAMINO BRUCIATORE BIOCHAR PULIZIA FUMI

FANGHI

GAS PULITO

30% DEL GAS PRODOTTO

ENERGIA
CENERI

IMPIANTO DIMOSTRATIVO

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Dati significativi della Pirolisi lenta, umida e catalizzata


COMPOSIZIONE MEDIA DEL SYNGAS (% volume) Idrogeno Ossido di carbonio Anidride carbonica Azoto Metano, etano e propano Ossigeno
VALORE ENERGETICO DEL SYNGAS PCI 5.500 - 6.500 Kcal/Kg 21.000 27.000 kJ/kg

60 % 15 % 8% 5% 12 % < 0,5 %

RENDIMENTI Termico da biomassa a syngas 64 % Elettrico con motori MCI da syngas a energia elettrica 40 % Elettrico con microturbine da syngas a energia elettrica 35 %

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CALORE

CENERI 30/40 KG

INCENERIMENTO CON ARIA A 1200 C

5.000 Nm3 FUMI

!
DIOSSINE OSSIDI DI AZOTO OSSIDI DI ZOLFO

BIOMASSA

1 ton

BIOCHAR CENERI 0 KG

PIROLISI Senza aria a 500 C

800 Nm3 FUMI PULITI

DIOSSINE OSSIDI DI AZOTO OSSIDI DI ZOLFO

GAS COMBUSTIBILE

Dati significativi del Kenaf


CAMPI SPERIMENTALI:

SPERIMENTAZIONI AGRONOMICHE 1995-2005


RESE MEDIE DI KENAF

OTTANA-ARBOREA-ILLORAI-VILLASOR

Biomassa verde Biomassa al 20% di umidit Biomassa secca

80-90 ton/ha 22-27 ton/ha 18-22 ton/ha

VALORE ENERGETICO DEL KENAF PCI del cippato di kenaf (20% di umidit) PCI del cippato di kenaf secco 3.100 Kcal/Kg 12.960 KJ/Kg 3.870 Kcal/Kg 16.200 KJ/Kg

1 ettaro coltivato a kenaf pu produrre lequivalente energetico di 8.000 Kg di olio combustibile


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Valorizzazione Terreni Irrigui comparto ex-bieticoltura


5.000 ettari in rotazione agraria
Biomassa al 20% di umidit Biomassa secca PCI del cippato di kenaf (20% di umidit) 25 ton/ha 20 ton/ha 3.100 Kcal/Kg 12.960 KJ/Kg PCI del cippato di kenaf secco 3.870 Kcal/Kg 16.200 KJ/Kg 1 ettaro coltivato a kenaf pu produrre lequivalente energetico di:

8.000 Kg di olio combustibile


5.000 ha producono => circa 100.000 t di biomassa secca Equivalenti a circa 40.000 t di olio combustibile, sufficienti per alimentare una centrale di cogenerazione pirolitica della potenza elettrica di 20 MW Relatore: Ing. Mario Cruccu e-mail:[email protected]

I NUMERI
LATO AGRICOLTORE

ETTARI COLTIVATI PRODUZIONE CIPPATO DI KENAF (25 ton/ha biomassa al 20% di umidit( COSTI COLTIVAZIONE RICAVI VENDITA CIPPATO DI KENAF ( 110 / ton di biomassa al 20% di umidit) MARGINE MARGINE per ETTARO

5.000 Ha 125.000 Ton/anno

5.195.000,00 13.750.000,00

8.555.000,00 1.711,00 / ha

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I NUMERI
LATO INDUSTRIA

POTENZA DELLA CENTRALE INVESTIMENTO Energia Elettrica prodotta RICAVI VENDITA ENERGIA ELETTRICA ( 0,075 / kwh) RICAVI DA VENDITA CERTIFICATI VERDI ( 0,10 / kw)

20 Mw
40.000.000 150.000.000 kwh/anno 11.250.000 /anno

15.000.000 /anno

TOTALE RICAVI

26.250.000 /anno

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IL MODELLO MATEMATICO
Il processo di pirolisi proposto pu essere studiato mediante un modello matematico che consentir, dopo la necessaria taratura, di determinare con sufficiente approssimazione la quantit di gas pirolitico che pu essere stoccato per utilizzi futuri, nonch la quantit di inerti, di polverino di carbone e di condense prodotte. La taratura del modello al caso specifico dovr essere effettuata con una accurata indagine analitica delle biomasse da utilizzare, del gas pirolitico e dei fumi prodotti. Il modello si basa sullutilizzo di un foglio elettronico, che consente di effettuare il bilancio di materia e di energia delle reazioni di pirolisi della biomassa corrispondenti ai dati di input.

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fumi di combustione utilizzati per il mantenimento della temperatura di


processo del reattore di pirolisi, vengono inviati alla sezione di trattamento, costituita nelle sue parti essenziali da: un ciclone per labbattimento del particolato; un reattore a calce per lacidit; scambiatori di calore per il raffreddamento dei fumi; un filtro a maniche collegato ad un aspiratore di coda che convoglia i fumi nel camino.

La linea dunque un ulteriore presidio per la qualit delle emissioni.

Il gas pirolitico prodotto viene lavato ed inviato alla sezione di PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA per mezzo di gruppi elettrogeni.
Per motivi di sicurezza il sistema corredato da una torcia in grado di assorbire le eccedenze di gas pirolitico prodotto e non utilizzato nei generatori o, in casi di emergenza e sicurezza.

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Obiettivi
I principali obiettivi possono essere cos sintetizzati: Lutilizzo delle biomasse a scopo energetico produce consistenti benefici a livello ambientale, occupazionale e di politica energetica. Completo recupero dellenergia come gas (idrogeno e ossido di carbonio) parte del quale per il mantenimento della reazione nellimpianto di pirolisi; Limpianto di pirolisi inserito nello schema progettuale non produce diossine; Gestione di un sistema energetico integrato. Benefici occupazionali E evidente che le diverse fasi del ciclo produttivo del combustibile da biomassa, sia esso di origine agricola o forestale, creano posti di lavoro e favoriscono la ripresa dei settori agricolo e forestale. Inoltre, anche l'industria collegata alle tecnologie di conversione energetica potrebbe trarre un considerevole beneficio occupazionale. Benefici per la politica energetica Il gap di costo tra le fonti rinnovabili e quelle fossili, sarebbe invertito se venissero considerati nell'analisi costi-benefici gli aspetti ambientali ed i costi sociali connessi alla combustione dei materiali fossili. Infatti, in generale, le esternalit della generazione energetica non sono incorporate nei costi. Un meccanismo per rendere competitiva lenergia da biomassa quello di applicare tecnologie in grado di aumentare il livello di rendimento della conversione in energia e di ridurre, contemporaneamente, i costi di investimento.

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Schema di processo 1modulo da 3,6 MWe

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Planimetria impianto 1modulo da 3,6 MWe

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VANTAGGI DI QUESTA NUOVA TECNICA DI PIROLISI


Altissimi RENDIMENTI di trasformazione della biomassa in energia Non produce DIOSSINE, PM10, idrocarburi policiclici aromatici, furani e benzofurani; Produce BIOCHAR fortemente richiesto in agricoltura; Altamente remunerativa; Consente di trasformare una vasta gamma di materiali secchi o umidi, come le biomasse agricole e boschive, i rifiuti solidi urbani, i fanghi di depurazione ecc.. Possibilit di realizzare impianti anche di medie o piccole dimensioni inseribili anche in un contesto urbano, potendo facilmente realizzare teleriscaldamento o raffrescamento per sfruttare anche lenergia termica prodotta dallimpianto; Impianto a bassissimo impatto ambientale; Non un impianto di combustione o incenerimento, ma di trasformazione delle biomasse in idrogeno, ossido di carbonio e idrocarburi leggeri; Non ha reflui

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Grazie per lattenzione !


MAIM ENGINEERING srl Piazza Giovanni XXIII n27 09128 Cagliari

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