La Dottrina Della Palingenesi Nell'Ermetismo
La Dottrina Della Palingenesi Nell'Ermetismo
La Dottrina Della Palingenesi Nell'Ermetismo
Fonte: http://www.fuocosacro.com/pagine/evola/La%20dottrina%20della%20palingenesi%20nell'ermetismo%20medievale. htm E' nostra opinione che il presente argomento debba interessare ogni cultore delle scienze dello spirito, sia per la sua natura, sia perch esso di fatto sinora rimasto fuori da ogni considerazione comprensiva da parte della cultura ufficiale. Diciamo della cultura ufficiale, inquantoch vi sono stati, e vi sono tuttora, ambienti di carattere, per cos dire, esoterico, i quali a mo' di tradizione, si trovano in grado di conservare delle nozioni sufficientemente precise in proposito. Tuttavia il discredito, in buona parte giustificato, nutrito in generale per tutto ci che ha sentore di quelle scienze occulte a cui detti ambienti in massima si rifacevano, e il carattere volutamente oscuro di ogni loro espressione, ha fatto s che queste conoscenze restassero chiuse fra coloro i quali, sapendo gi, avrebbero anche potuto farne a meno. Daltra parte al dire che per ermetismo medioevale intendiamo riferirci essenzialmente alle dottrine della tradizione alchemica, si scorge da per s la natura delle difficolt a credere che negli spiriti critici di oggi debbono sorgere per il fatto di riaccostare allalchimia dottrine di palingenesi o comunque di spiritualit. Per cui, anzitutto, opportuno un cenno di giustificazione del nostro stesso argomento. Ermetismo e Chimica mitologica Nel suo Tramonto dellOccidente Osvaldo Spengler parla di una legge di discontinuit fra i cosiddetti cicli di cultura : cio delleterogeneit tra forme le quali, a causa di una radicale diversit di sistemi di riferimento, escludono la misurabilit delle une alla stregua delle altre. Donde la facilit di svisamenti ogni qualvolta i moderni si danno ad interpretare le scienze e le dottrine di antiche tradizioni non abbandonando i sistemi di riferimento cui sono usi. Cos, nei riguardi dellalchimia, lopinione ufficiale notoriamente che essa si riduca alla chimica attuale nel suo stadio infantile, mitologico, prescientifico, al vecchio tronco, ormai morto, da cui sarebbe evoluta la chimica attuale. Ora noi non pensiamo di contestare che lalchimia comprenda degli aspetti, nei riguardi dei quali una tale opinione sia approssimativamente esatta: ma che questi aspetti esauriscano lessenza della tradizione ermetico-alchemica, o comunque si possano considerare come i legittimi esponenti di essa, cosa che riteniamo suscettibile di discussione, inquantoch bisognerebbe allora chiudere gli occhi su una quantit di elementi, che tuttaltro che scientifico trascurare, una volta, sintende, che si sappia di essi. Sta di fatto, a questo riguardo, che autori ermetici fra i pi quotati qualificavano ironicamente di soffiatori e di bruciatori di carbone coloro che interpretavano la loro scienza nel senso di operazioni materiali quali il moderno storico della scienza pu concepirle [1]; coloro che cercavano qua e l, fuori di se stessi, la Materia dellOpera e pensavano che l Oro filosofale sia un oro che si pu spendere : dicendo loro assai esplicitamente che su questa via lunico risultato del travaglio sarebbe stata una perdita di tempo e di denaro; consigliandoli infine di gettar via erbe, metalli, gemme e quanto altro, nella loro incomprensione, pensavano poter condurre allo scopo [2] e di pregare a fine che per illuminazione riuscissero a vedere di che effettivamente si trattasse [3]. Si pu pur dire che lalchimia sia stata una scienza naturale: ma bisogna rendersi conto che la natura nel ciclo di cultura in cui si deve far rientrare lalchimia, ha un significato ben diverso da quello moderno; cio non una morta esteriorit alla fin fine incomprensibile somma di un quantum di leggi astratte sulle varie serie di manifestazioni fenomeniche calore, elettricit, luce, ecc. sibbene un gran corpo animato e sacro, composto di forze viventi, un tutto ammirevole intimamente congiunto con lo spirito umano e da questo simpaticamente adombrato attraverso leggi di analogia, di partecipazione mistica, di comunicazione simbolica. In una tale visione, una scienza naturale non poteva non avere simultaneamente un significato spirituale era un sapere dordine cosmologico, applicabile ad un tempo allordine umano in virt dellanalogia fra macrocosmo e microcosmo espressa dal principio dellermetica Tabula Smaragdina Ci che in basso come ci che in alto, e ci che in alto come ci che in basso per i miracoli di una cosa unica [4]. Ed attraverso la polisemia delle espressioni simboliche, ecco che essa poteva anche potenziarsi di un significato superiore, onde le operazioni e gli elementi naturali venivano anche ad alludere ad operazioni cd elementi interiori e soprannaturali, sino a che la trasmutazione si svelava come una allegoria per lopera di palingenesi, per la Grande Opera a cui si attribuiva il potere di sciogliere luomo dalla natura corruttibile e di conservarlo in un corpo glorioso di l dalle condizioni di spazio e di tempo, del nascere e del morire. Quale che sia il suo valore, su questa base che vanno affrontate le espressioni della tradizione ermetico-alchemica, non su quella che comunque pu stare a sostegno delle opinioni scientifiche moderne. E bisogna dire che gli autori del tempo non hanno risparmiato parole a fine di prevenire lequivoco: essi ripetono a saviet, e su tutti i toni, che le loro espressioni non vanno prese alla lettera; che le loro sostanze non sono quelle visibili, ma quelle viventi [5]; che il loro Fuoco , per esempio, un Fuoco che non brucia , n bagna, la loro Acqua , le mani; e cos via, in una quantit senza limite di analoghi bisticci. Non ti lassare ingannare dice testualmente il Braccesco, riportando unespressione di Geber [6] et non credere alla semplice lettera dei Philosophi in questa scientia, poich dove hanno parlato pi apertamente, quivi hanno parlato pi
oscuramente, cio per enigma, ovvero per similitudine , soggiungendo [7] che quello che gli sapienti hanno detto per similitudine, ovvero per analogia, molti lo pigliano secondo la lettera, per si trovano ingannati. Lo stesso dice lo Schrder: Quando i Filosofi parlano senza raggiri, diffido della loro parola; quando si spiegano per enigmi, rifletto . Artefio [8], poi, addirittura drastico nei confronti del lettore: Povero idiota! esclama sarai tu cos semplice da credere che noi ti insegniamo apertamente il pi importante dei segreti, e da prendere le nostre parole alla lettera? Io ti assicuro che colui il quale vorr spiegare ci che i Filosofi scrissero col senso ordinario e letterale delle parole, si trover preso nei giri di un labirinto, donde non potr pi liberarsi. Ci sembra che non si saprebbe essere pi chiari, e con citazioni del genere potremmo riempire pagine su pagine, col solo imbarazzo della scelta. Ci chiediamo se tutto questo sia tale da non generare proprio nessun sospetto in chi, sulla base della terminologia metallurgica, riduce senzappello lintera alchimia allinfanzia della chimica moderna. E il sospetto, poi, dovrebbe crescere quando nel bel mezzo di un trattato alchemico si senta, per esempio, dire che ci che va svegliato nella pietra per il compimento dell Opera lo Spirito occulto del mondo [9] che la sostanza sottile, da estrarre dalla terra , lanima; quando non ci si perita a mettere in relazione il mondo alchemico con il mondo magico de gli Heroi [10]; quando, di colpo, ci si sente dichiarare che per Solfo dei Saggi o Oro vivo , va intesa la volont [11]; e parlare di una vera resurrezione del corpo glorificato nei riguardi di ci che avviene allorch un anima metallica purificata viene resa al suo corpo [12]; quandomiracolo dei miracoli fra i doni che il maleodorante Solfo fa a chi sappia liberarlo si indica la visione cosmica, limmortalit e la conoscenza profetica [13]; quando assistiamo ad un passare in via spontanea della terminologia alchemica in sistemi del tutto astratti, come quello di Jacob Bhme, ovvero terapeuticomagici, come quelli di Paracelso e di Agrippa, ad un suo confondersi con elementi templari e rosicruciani [14]; quando infine constatiamo che le descrizioni di operazioni, che dovrebbero essere banalmente chimiche, sono continuamente interpolate con riferimenti alla divinit, allilluminazione interiore, alla dignit spirituale e sentiamo dichiarare, senza mezzi termini, che lo scopo dellopera la trasformazione di un essere in un altro essere, come di debolezza in potenza, di corporalit in spiritualit [15]. Ci troviamo dunque dinanzi ad un insieme di indicazioni, che qui non possiamo organizzare, come pur ci sarebbe possibile, sino ad una certezza apodittica (ad un lavoro del genere stiamo dedicando un apposito volume), ma che tuttavia lo speriamo danno una qualche garanzia ad ogni lettore spregiudicato, che avventurarsi, nei riguardi della letteratura ermetico-alchemica, ad una interpretazione nel senso di quella che il Valli ha impostata sui testi dei Fedeli dAmore (che pur non sono altrettanto espliciti nella dichiarazione del loro simbolismo), non cosa di pura fantasia. Le ragioni del simbolismo e lo spirito della realizzazione ermetica. Ma se la tradizione ermetico-alchemica fosse stata effettivamente la portatrice di un insegnamento spirituale, e nel senso di una dottrina di palingenesi, viene spontaneo il chiedersi, perch mai essa lo abbia occultato sotto un simbolismo cos insistente, cos complesso, cos diciamolo pure sconcertante. Noi siamo indotti a pensare che la palingenesi ermetica avesse un carattere speciale, che essa effettivamente partisse da concezioni e da valori che, se possono forse attirare la simpatia delle coscienze moderne pi libere e pi ardite, dovevano venire in contrasto con le concezioni della Chiesa Cattolica dominante e non certo peritantesi di ricorrere al braccio secolare pur di salvare le anime con pi o meno scapito dei corpi. Sulla base dei testi, noi crediamo di poter ricondurre questi elementi differenziali, e specifici alla palingenesi ermetica, ai tre punti che seguono: I) La dottrina ermetica della palingenesi ha una premessa inequivocabilmente immanentistica. La formula si trova gi nel Codice Marciano: Uno il Tutto e nellalchimista greco Zosimo (IV sec.) si esplicita in queste espressioni, relative al Principio, o Materia dellOpera: Non n un metallo, n lacqua sempre in movimento, n un corpo ... E il Tutto nel Tutto: esso ha una vita e uno spirito. E ancora: Questo il divino e grande mistero, la cosa che si cerca. Questo il Tutto. Da lui il Tutto, ed il Tutto da lui. Due nature, una essenza sola, che luna attira laltra e luna domina laltra. Questa lacqua-argento (= mercurio), lErmafrodito. E pi oltre: Non dominata [16]. Simbolo ne il cerchio, la linea che si conchiude in s, e che in s ha principio e fine. Nessun luogo, dunque, per lidea di una trascendenza personale staccata dal mondo. La trascendenza esiste, ma compresa nellimmanenza: una forma, un modo di essere della Cosa Unica, che uno e due, perch s stessa ed anche il superamento di s stessa. In una delle pi antiche testimonianze alchemiche, anchessa contenuta nel Codice Marciano, come chiave dei testi trasmessi al Pseudo-Democrito si da la formula: La natura si rigenera con la natura; la natura doma la natura; la natura domina la natura a; tema che poi va a risonare da tutte le parti dellermetismo medioevale, partendo dalla Turba Phiosophorum: Natura gode di s nella natura; natura supera la natura; natura contiene natura [17]. E Flamel: Si dissolve, congela, ottenebra, schiarisce . . . uccide e vivifica da s stesso [18]. Se dichiariamo spirituale la nostra materia vero; se la diciamo corporale, non mentiamo. Se la chiamiamo celeste, il suo nome vero; se la chiamiamo terrestre, parliamo con esattezza [19]. E Moriano [20] Il Magistero nostro una cosa che sussiste in s medesima senza bisogno di nessunaltra cosa... Questa materia si fa uno, e questo uno fatto con essa e non si aggiunge n si toglie nulla . Razi, riferito dal Pernety [21], parla dellesser sposa di s stessa e del suo potere autotrasformativo, onde da s consegue la perfezione dellOpera; cos come analogamente nel Trionfo ermetico detto che si uccide e
poi si risuscita da s stessa. E questa Cosa Una , che rinchiude in s tutti i principi, quelli della natura fisica e quelli della natura spirituale, quelli di morte e quelli di vita, quelli di perdizione e quelli di rinascita, la cui via sale al cielo e di nuovo scende in terra (Tabula Smaragdina), la cui legge duplice, androgina , questa Materia Prima detta immanere in seno allo stesso essere umano. Il Telesma, il Padre di tutte le cose qui dichiara la Tabula Smaragdina. Onde Moriano, richiesto dal Re Kalid di essa, risponde: O Re, io vi confesso la verit: Dio, per il suo piacere, ha creato questa cosa pi mirabile in voi, e in qualunque luogo voi siate, essa in voi; e non saprebbe essere separata, e tutto ci che Dio ha creato non saprebbe sussistere senza di essa, onde se la si separa da qualche creatura, questa muore sull istante [22]. E i Sette Capitoli di Ermete (~ I): Ecco, vi rivelo ci che stato nascosto: lOpera con voi ed in voi; trovandola in voi stessi, ove essa continuamente, voi lavete anche dovunque siate, in terra o in mare. Tale essendo lo sfondo dellermetismo, ognuno vede da s la poca ortodossia che esso poteva rivendicare rispetto alle credenze dominanti, le quali alla dottrina dellunit opponevano quella del dualismo teistico e conseguentemente si incentravano in condizioni di salvazione, di grazia e di devozione, laddove lopposta dottrina recava implicita lidea che luomo pu bastare al compito della propria rigenerazione, richiedente soltanto che la tecnica precisa di un arte (larte ermetica, l Ars Regia) si aggiungesse a quel che una possibilit latente della Natura. Da cui il detto superbo di Moriano, con allusione agli alchimisti: Quelli che hanno in s stessi tutto ci che occorre, non hanno bisogno del concorso di chicchessia [23] eco del Sei tutto in tutto, composto di tutte le potenze del Corpus Hermeticurn (XIII, 2). E lo scopo dellArte da Basilio Valentino indicato appunto come: Esser tutte le cose , Aver tutto in tutto [24]. ) N basta. Questo insegnamento dei Figli dErmete altres collegato alle premesse aristotelico-pagane, onde nellordine della natura ogni sviluppo concepito in funzione di potenze che dalla imperfezione e dalla virtualit informe passando allattualit, nel loro compimento si trovano ad essere qualcosa di pi e di migliore di quanto le precedette. Basta trasporre questa veduta nellordine della realizzazione spirituale, per sboccare in una concezione che potremmo chiamare magica, se con questo termine si stabilisce di distinguere quelle tradizioni dOriente e dOccidente, ove il Compiuto, il Perfetto , viene considerato come superiore ad ogni divinit, signore di ogni essenza sia materiale che spirituale, apice, insomma, e giustificazione, tlos, di tutto il processo della natura [25]. Ecco dunque che i Figli dErmete dichiarano che lantecedente un caos, una imperfezione, qualcosa di indeterminato, limite della natura che solo la loro Arte superera sino ad una perfezione [26]: e pi esplicitamente, ed uniformemente, affermano che il loro Fanciullo , creatura di questArte Sacra e Regale cio il Rinato pi nobile, pi possente, pi grande, dei suoi cosmici genitori, il Cielo e la Terra, il maschio Sole e la femmina Luna (simboli tradizionali e arcaici della dualit cosmica della forza attiva radiante e della Forza demiurgica operante sotto limpulso della prima, akineton kinon e fysis in Aristotile, ous e ousa in Plotino, purusha e prakrti nella tradizione ind, yang e yin in quella taoista) [27]. Quell Acqua Celeste o Primordiale , o Divina che la Vergine in cui egli ha conseguita la rinascita, che dunque sua madre cos come anche madre di ogni essere ecco che egli, primo di una razza di Re potentissimi , la perseguita, la soggioga, la possiede, la domina, la fissa sotto il suo potere [28]: espressioni di cui si vede chiara, se non la derivazione, almeno lanalogia con gli antichi miti mediterranei prometeici e titanici, specialmente con quello riportato da Atenagora (XX, 292), dove Zeus, sbranato il Padre e presone il regno, insegue e possiede sua Madre Rhea [29]. Ma a tutto questo si badi va tolto ogni rivestimento diabolicoletterario: non bisogna dimenticarsi che il presupposto una dottrina dellunit, per cui non si tratta di rivolta di creature di contro ad esseri divini da loro distinti, sibbene del manifestarsi, in seno alla Cosa unica per opera di quella che con i Gnostici, lalchimista Zosimo chiamava la Razza dei Senza Re (abasiletitozts) [30] di alcune potenze, le quali prendono il luogo di altre, e le soggiogano. Ma dal punto di vista dualistico, la cosa deve apparire per forza molto diversa: improntata dai caratteri del luciferismo pi autentico e del pi blasfemo satanismo. Per le conseguenze che ognuno poteva prevedere, si comprende dunque, e si conferma, la necessit di occultamento da parte di dottrine del genere. 3) Lultima ragione di occultamento della dottrina sta nelle possibilit attribuite alla rinascita ermetica. Qualora fosse effettivamente possibile un compimento su] genere di quello a cui sopra abbiamo dato lepiteto di magico , nel suo concetto certamente compresa la facolt di disporre di alcune energie che, superando la condizione corporea, possono altres affermarsi di l dalla legge Io-non-Io della comune esperienza. La trasmutazione ossia cangiare in determinate condizioni, lorientamento degli atomi di una sostanza s da ridurla in un altra chimicamente diversa - a questa stregua sarebbe allora almeno logicamente concepibile. Ora dinanzi a possibilit del genere gli autori ermetici indicano ripetutamente la necessit delloccultamento per una doppia ragione: a) Per lindegnit dei pi, che ne abuserebbero; b) Per lavidit dei potenti, che non indietreggerebbero dinanzi a nulla pur di ridurre al loro servigio chi disponga di tali facolt: insegni il caso del Sethon, messo allo tortura da Cristiano II, Elettore di Sassonia, e a quella soggiaciuto. A tal proposito, per quanto d passaggio (non potendo qui dare tutti gli elementi che giustificano ci che diciamo) dobbiamo dunque richiamare lattenzione sul fatto che se nellalchimia la trasmutazione pu avere un significato non soltanto allegorico, bens effettivo e letterale, purtuttavia non si tratta di una operazione quale lo scienziato doggi pu concepirla; ed in ogni caso, si tratta di una applicazione e di una conseguenza, non dello scopo dell Opera. Vogliamo dire che non si ha un procedimento, basato unicamente su determinismi esterni, e
assolutamente indipendente, dunque, da ci che loperatore: si tratterebbe, al contrario, di qualcosa in cui la forza spirituale delloperatore impegnata come parte operante ed integrante, ed agisce per una possibilit sugli elementi fisici, che il Rinato secondo larte ermetica possiede, e gli altri non posseggono; e che per resta la condizione prima. Dopo di che, possiamo passare ad analizzare il significato e la tecnica di questa stessa rinascita o palingenesi. La tecnica della realizzazione ermetica. Bisogna premettere alcune nozioni sulla divisione dellessere umano e sul simbolismo corrispondente in uso fra i Figli di Ermete. Si tratta, in massima, di una divisione ternaria che viene dalla tradizione classica, specie alessandrina: luomo anima, spirito e corpo. Rileviamo che, a differenza del significato moderno dei termini, l anima qui ha una maggior dignit che lo Spirito : non la parte sentimento, pi o meno femineo-soave-romantica, dellessere sibbene ci che oggi si intende appunto per Spirito, per Io: la radice dellessere individuale, ci che lo costituisce e che lo tiene su come una forza ed un principio distinto: qualcosa di essenzialmente attivo, cui viene fatto corrispondere il maschio elemento Fuoco, ed anche il principio Solfo sulla base della polisemia del greco thion che vuol dire sia Solfo che divino. E altres riferito allOro, per la sua perfezione rispetto agli altri elementi e per la sua lucente incorruttibilit; e al Sole. Lo spirito, invece, ha il significato speciale di forza vitale, nel senso di quella sostanza eterea indicata dagli Alessandrini come medium fra mente e corpo e corrispondente alla forma sottile (sukshma-carira) e al prna della tradizione ind, al ka di quella egizia, allob e al ruach di quella semitica. Esso sarebbe il veicolo naturale, tratto per specializzazione dalla vitalit cosmica o spirito del mondo, di cui si riveste lanima per muovere, azionare, vivificare la natura corporea; epper rispetto allanima ha il simbolo di Luna di contro a Sole; ed anche riferito allAcqua ed al Mercurio (=acqua-argento) [31] per via della legge di cangiamento, di instabilit, di inafferrabilit diveniente che nelle pi antiche tradizioni, o-ed occidentali, riferita alla vita animale. Infine abbiamo il corpo , corrispondente ad un simbolismo molto vario. E chiamato talvolta Pietra , con lontano eco, forse, del simbolismo evangelico, per indicare che esso la base e la materia della costruzione ermetica (Su questa pietra edificher il mio tempio); talaltra Terra , per la nota relazione stabilita sin dalla tradizione biblica fra questo elemento e luomo carnale oltrech per ragioni simboliche, che vedremo, sul tipo di quelle della parabola dei seme ; talaltra Miniera, con riferimento al suo contenere - secondo la corrispondenza fra macrocosmo e microcosmo tutti principi che daranno luogo allOpera; Saturno e Piombo, mlubdos emteros, quale principio oscuro e pesante [32]; e via dicendo. Le corrispondenze simboliche: Anima=Solfo (o Fuoco, o Sole, o Oro); Spirito=Mercurio (o Acqua o Luna o Argento); Corpo=Terra (o Sale) sono esplicite e uniformi nei testi ermetici e non si comprende proprio il nessun conto che di esse ha tenuto la critica moderna. Si che essa dovunque si incontrata in termini mistici, con una specie di verdetto dautorit li ha dichiarati simboli e allegorie di elementi fisici e di metalli, mentre vero proprio il contrario, cio che gli elementi fisici e metallici nellermetismo spesso non sono che allegorie di elementi spirituali; e non v che chi trascuri linseparabilit delle origini della alchimia dallo gnosticismo, dallermetismo mistico, dalla misteriosofia e dalla magia a cadere senzaltro nellequivoco. Di frequente dalla tripartizione si passa alla bipartizione, in termini di Sottile. e Spesso., Volatile e Fisso: il sottile e volatile sarebbe la parte incorporea dellessere umano, cio anima e spirito( rispetto allaltra parte, greve, pesante, non trasformabile, costituita dal corpo (= spesso o fisso). A meno che non si abbia in vista il carattere di caducit di ci che corporale, e quello di sussistenza e di identit che in un certo modo ha lIo nel qual caso il simbolismo di fisso e di volatile si inverte. Questi termini sono radice di un simbolismo secondario ricchissimo, tratto da analogie di tutti i regni e i fenomeni naturali, ed altres dalla materia della mitologia classica e persino dei Vangeli: meandri di uno sconfinato labirinto sparso di spiriti, di iddii e di metalli, per il quale tuttavia le corrispondenze ora segnalate offrono, in massima, un sicuro filo dArianna. Ci posto, i termini della dottrina ermetica della palingenesi sono i seguenti: Lanima, il principio igneo e sulfureo (divino) delluomo, che potenzialmente il Telesma , il Padre di tutte le cose , per degli antecedenti che non vengono approfonditi [34], nello stato comune di esistenza si trova come paralizzato. Causa di ci, la legge che lo tiene fissato alla fissit del corpo, la densit del quale gli crea come una prigione: o, per meglio dire, la causa pi immediata la corrispondente prigionia del principio mercurio o spirito . Specializzato dal corpo, il principio vitale si staccato dalla universale, non individuata possibilit della vita, radice una di tutti gli esseri e gli elementi (la Miniera ), e conseguentemente la potenza dellanima limitata, arrestata nelle condizioni della vita corporea. Questo il carcere tenebroso del Solfo di cui Mercurio detiene le chiavi (Sendivogio), lo stato di privazione dellAlbero di Vita (Della Riviera), limperfezione o impurit o lebbra del Solfo, il Sepolcro (Flamel, Meyer). Si tratta, in primo luogo, di liberare lanima, sciogliere il fisso . Ma ci possibile solamente a mezzo della liberazione del mercurio, dello spirito , che va separato con grande arte dagli elementi spessi e materiali, s che il principio vita, sottraendosi alla condizione dellindividuazione, di nuovo comunichi con le acque permanenti e viventi , con le acque celesti , mare nostro , fontana , legno di Vita , Occulto spirito del Mondo , Solvente magico , Quintessenza , Mare , Vergine , Oceano tutte espressioni riferentesi allo stato puro, incondizionato, della forza che d vita e movimento alluomo e alle cose. Operata questa
estrazione , o separazione , o conversione del mercurio nella sua Materia Prima , lanima stessa disciolta , in questa trasformazione conseguendo morte e resurrezione una estasi , in cui lo stato individuato della coscienza, trova la sua crisi, la sua morte in senso misterico (fase di mortificazione e di putrefazione appunto chiamata nei testi ove le Acque hanno funzione di veleno , di tossico , di spada che percuote ) ma per far riscaturire la sua natura arcaica e cosmica 1 alba , il giorno, la luce, la materia al bianco, la nascita del fanciullo dalla Vergine, la Primavera dei Saggi. La nostra acqua risuscita il morto ed uccide il vivo vien detto gi da Ostano (Cod. Marc.) il vivo essendo lanima nella sua pseudo-vita in corpo mortale, il morto da risuscitare, invece, essendo larcaica natura di quella, che in tale corpo giace come in un sepolcro [35]. Ognuno vede le analogie di queste espressioni con la terminologia misterico-evangelica; analogie che si estendono sino al pi antico simbolismo eleusino nei riguardi di altre espressioni ermetiche, ove il Solfo o Anima viene assimilato al seme, che devo morire e putrefarsi in seno alla Terra che qui esprime il luogo profondo del nostro essere, dove la vitalit ancora allo stato puro a fine di poter dar luogo a nuova vita, a frutto di resurrezione [36]. In connessione a quanto gi dicemmo sullo specifico senso magico della palingenesi ermetica, bisogna tener presente che la fase di soluzione e di riduzione alla materia prima qui non da prendersi in senso mistico: non si tratta di sfuggire al corpo, di liberarsi nel senso di evadere e di sciogliere lindividuazione nelluniversale, quasi come un granello di sale che si dissolva in un oceano: lanima, lIo deve mantenersi attivo dinanzi allindifferenziata vitalit: deve riaffermarsi su essa, da cui pur tuttavia ha tratto il risveglio, la resurrezione, la rinascita. Cos nei testi la Fase preliminare di semplice riassorbimento, di dissoluzione nello Spirito cosmico data sotto il simbolo di processi contro natura : qui la Luna domina il Sole, e la Femmina il Maschio, la Madre riprende il Figlio nel suo grembo, il Signore obbedisce al servo e via dicendo. Ma subito dopo i rapporti si invertono, e tornano quali debbono essere: il fisso (che qui esprime non il corpo, ma lIo, lanima, secondo il suo carattere di stabilit e di identit), una volta dissoltosi nel volatile (lo spirito), risuscita in una pi alta natura, e su di esso reagisce, e a sua volta lo fissa, cio lo domina, lo piega sotto la legge della sua natura: figlio, va a possedere e rigenerare sua madre: lo Sposo riprende la Sposa [37]. E da qui si portati al punto centrale della dottrina, il quale concerne la costruzione della corporeit spirituale . Rendere spirituale il corporale e corporale lo spirituale , insieme a Sciogliere il fisso, fissare il volatile o pi semplicemente Solve al Coagula un leit-motiv ricorrentissimo nella letteratura ermetica: e senso ne che lanima, una volta subita la trasformazione della rinascita, e riaffermatasi; una volta distrutto il sonno, reintegrata la possibilit paralizzata, una volta discioltasi e purificatasi mediante il contatto con la forza allo stato puro ( il Secondo Legno di Vita , dallalchimista italiano Della Riviera messo in esplicita relazione con la Magia), deve procedere ad una azione sullo stesso corpo da cui si distaccato, tanto che questo stesso si trasformi e giunga a partecipare di una natura spirituale ed immortale [38]. E diciamo deve inquantoch la condizione di un corpo (prendendo il termine nel senso pi lato del sanscrito rpa, rispetto a cui il comune corpo fisico non che un caso speciale) in un certo modo altres la condizione per mantenere il senso dellindividualit, dellIo. Per mantenere questo senso, e nello stesso tempo lo stato della coscienza rinnovata, dunque necessaria una condizione nuova, spiritualizzata, della corporeit: uno stato del corpo che abbia direttamente il senso di una corporificazione dello spirito. Ed ecco dunque che gli ermetisti congiungono in uno stesso movimento le due fasi della liberazione dello spirituale e della sua corporificazione, a fine di giungere alla Pietra filosofale , cio alla Pietra (corpo) che essa stessa ha subito la trasformazione della rinascita, che da veste di servit stata cangiata in veste di gloria per usare lespressione della Pistis Sophia: ad un corpo spirituale, insomma, che faccia sussistere insieme la condizione dellindividualit e quella della sopravvivenza. Qui non staremo a ricordare la corrispondenza di tale nozione con quella di corpo di resurrezione, corpo magico, corpo di libert , corpo immortale e apparente , che si ritrova in tradizioni sia di Oriente che di Occidente, e su cui gi avemmo occasione di soffermarci [39]. Non possiamo per tralasciare di indicare nello speciale riferimento alla questione dellimmortalit come presupposto di queste tradizioni, epper altres di quella ermetico-alchemica una speciale concezione della sopravvivenza, che possiamo dire di sopravvivenza personale condizionata. La sopravvivenza personale non sarebbe una legge uniforme e naturale per ogni anima umana, sibbene privilegio di quelle rare, fra di esse, che abbiamo conseguita la rinascita in un corpo speciale, da estrarsi dal corpo fisico, o da ottenersi mediante una certa, essenziale trasformazione di esso. In caso diverso, nulla sussisterebbe, come individualit, ai disfarsi dellorganismo, e si avrebbe un ritorno, un riassorbimento dissolutivo dei vari elementi psichici e fisici nelle varie radici impersonali donde promanarono. Questa dottrina si ritrova in India [40], si ritrova nel Tibet [41], anche pi precisamente nel Taoismo cinese: riferisce il Puini [42] che per il Taoista il corpo diviene un lambicco in cui per via di operazioni complicate e pratiche fisiche e morali viene elaborata la propria immortalit... E il corpo che mediante le pratiche taoiste forma in s stesso unanima, la quale al disfacimento di quello lo sostituisce nelleternit . Del pari nellantico Egitto la sopravvivenza della coscienza aveva per condizione la formazione di un divino corpo spirituale, detto sahu, dalla materia del ka (equivalente al mercurio : cio dalla vitalit, dallo spirito del corpo fisico). E la derivazione del termine sahu da aha=star su, che col prefisso s, usato per formare i verbi causativi, d saha far star su, adergere insieme alla naturale opposizione col termine kherit colui che caduto, usato in egizio per designare il morto ci riconduce ai termini an-stasis e anstemi, aventi etimologicamente lo stesso senso di sahu, usati da Erodoto e sin da Omero nel senso di risorgere da morte; e quindi alla nozione paolina di corpo di resurrezione e
delle analoghe, alessandrine e gnostiche, sino alle precise espressioni contenute appunto nella letteratura ermeticoalchemica [43]. Noi ci limitiamo ad indicare la presenza e la tradizionalit di un simile insegnamento: giudicar poi che senso, o, per dir meglio, che interesse possa avere una sopravvivenza, quando non sia concepita come sopravvivenza individuale e daltra parte come si possa parlare di individualit, senza riferimento ad un corpo che, peraltro, qui non pu essere quello fisico cosa che qui non il caso di discutere. Del pari, qui non il caso di vedere in che, concretamente, si risolva la pratica della palingenesi ermetica, che per esplicita dichiarazione dei Filosofi, non stata mai da loro dclare au vray [44]. Che cosa sia quel Fuoco dei Filosofi che in un primo tempo agisce in senso di produrre la separazione , la scomposizione dei misti , la riduzione alla materia prima ; e poi sviluppa la conversione della corporeit in spiritualit e della spiritualit in corporeit un segreto costantemente, ermeticamente mantenuto da tutta la tradizione. I testi si limitano a dire che non si tratta naturalmente del fuoco volgare, ma del fuoco nostro , detto anche fuoco magico , fuoco interiore , fuoco contro natura ; e per conto nostro siamo convinti inoltre che come non si tratta del fuoco dei fornai, non si tratti nemmeno di un simbolo per un semplice ardore devozionale, per un mero stato di sentimento allo stesso modo che riteniamo la separazione e la mortificazione ermetica esser lungi dal ridursi ad una semplice disciplina asceticomorale. Ma su tutto questo il nostro discorso sarebbe molto lungo oltre che poco apodittico per chi, almeno, non sappia gi per conto proprio; onde preferiamo passare a dir qual cosa sul simbolismo dell athanor, riferentesi appunto alla trasformazione delle due nature in una cosa unica, raccogliente in s le virt delle cose superiori e di quelle inferiori (Tab. Srnaragd.). L athanor (probabilmente dallebraico athannur la fornace) il nome di un fornello speciale a riverbero, ove la materia del composto o misto (simbolo per le opposte nature comprese nellesser umano) va ermeticamente rinchiusa (probabile simbolo di una condizione di isolamento, di distacco dalla vita esteriore, di raccoglimento totale) [45]. Acceso il fuoco, il misto si scompone : il denso e limpuro precipitano; il sottile si discioglie (si noti sempre il doppio senso di questo termine) si esalta, ascende. Ma l uovo essendo chiuso, lo slancio di distacco diviene arrestato: il volatile urta contro le pareti dell athanor, si raccoglie e condensa, e riprecipita in basso. Si produce allora un ciclo di sublimazione e precipitazioni ricorrenti, per le quali loscura sostanza, che fu prigione del Solfo, si affina, si purifica sempre pi, si fa interiormente luminosa, arde infine nello stesso principio igneo ed a lui si identifica. Allora l athanor si schiude: e din fra le fiamme spicca il volo la purpurea Fenice, simbolo di una autogenerantesi e indistruttibile vita. I residui sono scomparsi: i due sono divenuti uno: il simbolo dell Androgine o Rebis (da res bina=cosa doppia), il Signore delle due nature [46]. Tale lo stadio di perfetta reintegrazione, per cui si espugnata la gloria nel mondo e ridotto s a proprio suddito , per cui ogni oscurit si per sempre dipartita (Tab. smar.) e il Fanciullo , coronato Re impugna la potenza vittoriosa su ogni potenza . Egli indossa il Vestimento di porpora tiria (simbolo, fin dallo gnosticismo, per il corpo di resurrezione ), scintillante e fiammante, incapace di cangiamento e di alterazione; sul quale lo stesso Cielo, e lo Zodiaco, non hanno pi dominazione e potere; il cui splendore radioso ed abbagliante sembra quasi comunicare alluomo qualcosa di pi che celeste, facendolo quando lo contempla e conosce stupire, tremare e fremere ad un tempo [47]. Il paragone, anzi lidentificazione, con lo stato della corporeit supposto nelle essenze angeliche, dichiarato: Luomo rischiarato non sar di meno degli spiriti celesti, e sar in tutto simile ad essi , epper come questi non avr un corpo terrestre corruttibile, ma uno celeste e incorruttibile, tale che nulla pu recargli passione [48]. Nella tavola undecima dellAzoth di Basilio Valentino egli raffigurato appunto come un Re che sta al centro dei pianeti e reca in mano il segno dellimpero universale (croce su sfera); ed egli dice: Rilucente di grande chiarore ho vinti tutti i miei nemici, e da uno sono divenuto molti, da molti uno, disceso da illustre prosapia ... Unum ego sum, et multi in me [49]. E lo stato, cio, a cui compete il plurale majestatis , il noi sacerdotale e regale, espressivo della conquistata condizione di coscienza universale : Tutto in tutto . Accenni di carattere quasi apocalittico, qua e l: estrazione di un magico mondo, stellare ed incorruttibile, assolutissimamente perfetto e perfettissimamente assoluto da parte dell Heroe, ermetico (Della Riviera); e Basilio Valentino: Lantico mondo non sar pi mondo: se ne far un altro al suo posto, ed un pianeta avr talmente consumato spiritualmente laltro, che i pi forti essendosi nutriti degli altri, saranno i soli rimasti tra tutti, e due e tre saranno vinti da uno solo [50]. Locculto di- verr manifesto e il manifesto occulto linvisibile, visibile e il visibile invisibile [51]. Noi qui abbiamo inteso ritrovare la dottrina, e non anche giustificarla. Perci non ci fermeremo ad analizzare che cosa possa essere concretamente un corpo immortale . Si riferisca, chi vuole, alla dottrina mahynica sul trikaya, ovvero al docetismo, ovvero allo stesso Corpus Hermeticum, che nel trattato sulla kre ksmou dice: Fra un corpo immortale e un corpo mortale vi una differenza: luno attivo, laltro passivo lattivo domina, il passivo obbedisce . Dominio, che deve intendersi integrale, epper estendentesi anche su quegli clementi e su quelle funzioni del corpo, che nello stadio precedente obbedivano alla legge di corruzione. Da qui una via che porta sino alla credenza che certi esseri come p. es. Elia e Enoch non sarebbero mai morti , n sarebbe stato mai trovato il loro corpo. Ma anche tralasciando tutto questo, non ci possibile fermarci che con un semplice accenno sulle fasi che nellOpus Hermeticum procederebbero dalla realizzazione della Pietra Filosofale : la proiezione, la trasmutazione, la moltiplicazione e questo, anche per la natura stessa del soggetto, fonte possibile di ancor pi robuste difficolt a credere . Ci limitiamo a ricordare il fondamento logico per tali operazioni. Se il tutto ha radice in un uno, spirito indifferenziato e vivente giungere
alla possibilit di un contatto diretto e attivo con un tale spirito (come pretendono coloro che, per separazione e purgazione , dal loro mercurio hanno estratto un mercurio allo stato puro), e giungere altres alla possibilit virtuale di unazione diretta ed in un certo modo incondizionata su tutto ci di cui tale spirito substrato e fondamento. Latto relativo, sarebbe la proiezione : onnipotente, perci, a mezzo della quintessentia, in cui le cose tutte hanno lo essere loro (Lullo) [52]. Il Salmon, nellintroduzione alla sua Bibliothque des Philosophes Chyiniques (1741, p. XIX) dice dei Figli dErmete : Ci si riferisce che essi spiritualizzano i loro corpi, che si trasportano in breve tempo in luoghi molto lontani, che possono rendersi invisibili quando vogliono, che fanno molte altre cose che sembrano incredibili . Si gi detto che il Sendivogio attribuiva loro le possibilit di una conoscenza libera dalle condizioni di tempo e di spazio; epper Della Riviera analogamente riferisce la scienza divinatoria l dove la monarchia dellHeroe ha uccisa la morte oltre a porre l illuminazione e 1 esaltazione heroica come primo frutto e ad alludere a certe in interpretazioni del Non si vive di solo pane di cui sarebbe interessante indicare la relazione a ci che sta sotto alle varie dottrine sul cibo di immortalit : ambrosia , nettare , amrta, soma, e via dicendo. Di tutto ci, ognuno pu tenere il conto che crede, a seconda del suo personale punto di vista: un conto, ad ogni modo, che secondo giustizia non dovrebbe essere diverso da quello in cui suole tenere lanaloga Fenomenologia riferita dalle tradizioni pi varie a tipi di asceti, di santi e di iniziati. Le presenti note vogliono soltanto indicare lesistenza di un campo, sinora quasi del tutto ignorato e inesplorato. Sar forse compito di una indagine ulteriore linoltrarvisi facendo indietreggiare lombra gittatavi da chi nella tradizione ermetico-alchemica non seppe vedere che lo stato mitologico del morto mondo della chimica moderna. E a questordine di ricerche potrebbe aggiungersene un secondo, volto a studiare ci che in un ambito pi vasto quello della cultura e della storia abbia determinato con la sua presenza il filo segreto di tale tradizione. Queste ricerche per molti offrirebbero anzi, con probabilit, un interesse pi largo di quello che la tecnica dell arte ermetica , presa in s stessa, possa offrire: ma dobbiamo avvertire che qui il terreno ancor pi difficile, pi pericoloso e pi ermetico; e su esso, per conto nostro, per ora non consideriamo opportuno il procedere. Per quanto riteniamo che la tradizione ermetica nei confronti di altre, egualmente celate fra le quinte della storia sul tipo di quella dei Fedeli dAmore (dato che si ritengano convincenti le argomentazioni in proposito del Rossetti, dellAroux e del Valli) abbia avuto un carattere pi speculativo che militante, pi individuale che settario, pi volto, sullorma dei Misteri classici, ad un ordine di cose che si pone fuori della vita profana , politica e filosofica compresevi a malgrado questo, crediamo che la presenza enigmatica degli sparsi Figli dErmete non sia stata indifferente per la cultura e per la storia. Basterebbe indagare sulla relazione dellermetismo col templarismo (il simbolo ermetico del caduceo figura a chiave del famoso simbolo templare di Baphometh) ed ancora col misterioso movimento rosicruciano; basterebbe ricordare le inclinazioni alchemiche di un personaggio rappresentativo come Paracelso; ed infine che quei, che molti considerano come il padre della moderna speculazione tedesca Jacob Bhme nel suo sistema dallermetismo ha preso non solo concezioni basilari (la sua dottrina del S e del No divino, per esempio, unadattazione di quella alchemicoermetica delle due nature della cosa unica ), ma persino la terminologia per aver di gi pi di un filo conduttore per constatare anche in un campo pi vasto lazione nel mondo post-cristiano di quella che, secondo il nostro parere deve considerarsi come la continuazione diretta e lerede legittima della tradizione degli antichi misteri mediterranei.