Il Romanico. L'arte Arabo Normanna Nella Sicilia Medievale

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Il Romanico.

Larte arabo normanna nella Sicilia medievale.


prof. anna maria abate

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1. Arte romanica - Wikipedia
it.wikipedia.org
2. Renata Bizzotto - Il periodo arabo-normanno
Documenti di architettura architettiroma.it
3. Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani - Wikipedia
it.wikipedia.org
4. Cattedrale di Sant'Agata - Wikipedia
it.wikipedia.org
5. Abbazia di Santo Spirito - Wikipedia
it.wikipedia.org
6. Chiesa della Santissima Trinit di Delia - Wikipedia
it.wikipedia.org
7. Arco normanno (Mazara del Vallo) - Wikipedia
it.wikipedia.org
8. Chiesa della Madonna delle Giummare - Wikipedia
it.wikipedia.org
9. Chiesa di San Nicol Regale - Wikipedia
it.wikipedia.org
10. Duomo di Monreale - Wikipedia
it.wikipedia.org

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1. Arte romanica - Wikipedia

it.wikipedia.org (sintesi da)


Il romanico quella fase dell'arte medievale europea sviluppatasi a partire
dalla fine del X secolo all'affermazione dell'arte gotica, cio fin verso la met del XII
secolo in Francia e i primi decenni del successivo in altri paesi europei (Italia,
Inghilterra, Germania, Spagna).
Il termine art roman venne impiegato per la prima volta dall'archeologo
francese Charles de Gerville, con l'intento di contrapporre l'architettura romanza dei
secoli X-XII a quella gotica, allora definita germanica.
Con il termine si voleva evidenziare il contemporaneo sviluppo delle lingue
romanze e richiamare un collegamento con la monumentalit dell'architettura
romana antica.
Dall'XI secolo alla prima met del XII secolo l'Europa visse un periodo di
grande modernizzazione: l'affinamento delle tecniche agricole permise di aumentare
la produzione di generi alimentari, sollevando la popolazione dall'endemica scarsit
di cibo e permettendo un incremento demografico; ripresero i commerci e si
svilupparono i villaggi e le citt quali sedi di mercati; crebbero le zone urbane e
gradualmente fu possibile l'affermazione di un nuovo ceto sociale, quello "borghese"
dedito alle attivit manifatturiere e commerciali, intermedio tra la massa dei
contadini e gli aristocratici o gli ecclesiastici.
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Si assistette anche ad una ripresa dell'attivit edilizia, della domanda di cultura
e di investimenti artistici, soprattutto in zone pi avanzate quali la pianura Padana, il
Regno di Sicilia, la Toscana e i Paesi Bassi. Il declino dell'autorit imperiale, ormai
viva solo in Germania, veniva eclissato gradualmente dal feudalesimo, soprattutto in
Francia, e dallo sviluppo delle autonomie cittadine, soprattutto in Italia. In queste
zone non pi l'Imperatore o il vescovo a commissionare nuove opere edilizie, ma i
signori locali, tramite cospicue donazioni che avevano una funzione di prestigio ma
anche "espiatoria" del senso di colpa che veniva riscattato tramite "omaggio" in
denaro o in opere d'arte verso istituzioni religiose a testimonianza della propria
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devozione e pentimento religioso.
Grande importanza rivestirono alcune abbazie come quella di Cluny, che fece
da esempio anche per altre, quale baluardo della Santa Sede che non accettava
nessuna ingerenza da parte dei feudatari locali. Dalla diatriba tra i poteri si arriv,
infatti, alla lotta per le investiture e al concordato di Worms (1122).
Dopo la riforma e la liberazione dalle ingerenze locali i grandi monasteri
trovarono una rinnovata spinta a manifestare il proprio prestigio tramite la
glorificazione dell'Onnipotente in grandi edifici religiosi e opere d'arte sacra. A Cluny
per esempio in meno di un secolo si arriv a costruire tre chiese abbaziali, la terza
venne iniziata nel 1088 e consacrata nel 1130.


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Il romanico rinnov principalmente l'architettura e la scultura monumentale,
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quest'ultima applicata all'architettura stessa (come decorazione di portali, capitelli,
lunette, chiostri...).


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Il nuovo stile, in realt, non nacque in Francia come molti pensano, ma sorse
contemporaneamente in quasi tutta l'Europa, con caratteristiche comuni, che fanno
dire che si tratta della medesima arte, pur con alcune differenze specifiche per ogni
regione/nazione. In particolare, secondo lo studioso francese Henri Focillon, si tratta
di uno sviluppo dell'arte bizantina ravennate, come dimostrerebbero le pi antiche
pievi della campagna fra Ravenna e Forl, nelle quali gi si ritrovano, in pieno Alto
Medioevo, tutti gli elementi che saranno tipici del Romanico posteriore. Le differenze
regionali sono una conseguenza della necessit di adattamento locale, mentre le
linee di fondo possono essere ricondotte all'omogeneit culturale dell'Europa, alla
veloce diffusione delle idee tramite la maggiore mobilit di merci e persone, siano
esse mercanti, eserciti in marcia o pellegrini, senza dimenticare l'elemento unificatore
della religione cristiana.
In base, dunque, agli studi di Focillon, il romanico precedette ed influenz la
nascita dell'arte ottoniana, che gi possedeva, soprattutto in architettura, alcuni
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elementi comuni, come la spessa muratura, il trattamento delle pareti come materia
plastica sulle quali creare particolari effetti, la schematizzazione in campate tramite
l'alternanza tra colonne e pilastri; lo stile romanico successivo al Mille risent, a sua
volta, dell'arte ottoniana. Ci furono uno studio e una riscoperta delle tecniche
costruttive su scala monumentale dell'architettura romana (un altro collegamento
evocato dal nome "romanico"), che permisero un recupero sostanziale di modelli
antichi, a differenza dei precedenti recuperi "aulici" delle scuole di corte fiorite nelle
epoche precedenti.
In architettura vennero ripresi dall'arte antica il senso della monumentalit e
della spazialit, e usati estensivamente alcuni elementi particolari come l'arco a tutto
sesto, il pilastro, la colonna e la volta; sono, inoltre, presenti murature pi regolari,
pietre dalla forma perfettamente squadrata, uso della copertura a volte anche su
grandi spazi.
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Elementi dell'architettura romanica si erano affermati in Germania gi all'epoca
degli imperatori ottoniani, raggiungendo la Francia (soprattutto Borgogna e
Normandia) e l'Italia settentrionale e centrale (Romanico lombardo e Romanico
pisano) e meridionale (Romanico pugliese).




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L'epoca romanica viene, generalmente, suddivisa in tre periodi: un primo
romanico (intorno al 1000); una fase di maturazione (circa 1080-1150) che vede
perfettamente sviluppato il repertorio formale dello stile; una terza fase (1150-1250),
limitata all'ambito germanico e parallela al neonato Gotico francese.
I principali edifici pervenutici dell'epoca romanica sono sicuramente chiese ed
edifici religiosi, essendo quasi del tutto perduti o profondamente stravolti in epoche
successive gli esempi di edilizia civile monumentale, quali rocche e castelli.
Nel XIX secolo la scuola positivista volle riconoscere come elemento
qualificante dell'architettura romanica l'uso delle coperture a volta, in particolare
delle volte a crociera, una semplificazione forse un po' forzata dal voler vedere
un'evoluzione lineare tra arte alto medievale e arte gotica, che non corrisponde
pienamente alla realt.

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Se da un lato infatti edifici chiave dell'architettura romanica quali il Duomo di
Modena o San Miniato al Monte di Firenze o la chiesa Abbaziale di Saint-Etienne a
Caen furono inizialmente coperti con capriate, solo in seguito sostituite da volte,
dall'altro lato l'uso delle volte a crociera, sebbene su zone pi piccole, era gi
presente fin dall'inizio dell'XI secolo in area germanica e lombarda, come nella chiesa
di Santa Maria Maggiore a Lomello.




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Anche la caratteristica dell'uso di arcate cieche sulle pareti esterne un
motivo tipico del romanico, ma in uso senza soluzione di continuit in certe zone
europee sin dall'epoca paleocristiana.


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L'impianto planimetrico pi frequente delle chiese romaniche era la croce
latina; la navata veniva scandita in campate ritmiche: alla campata quadrata della
navata centrale in genere corrispondevano nelle navate laterali due campate pur esse
quadrate, ma di lato dimezzato.
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La cripta originariamente era limitata alla zona sottostante il coro, poi venne
estesa come cripta a sala, quasi a creare una seconda chiesa inferiore. Nelle
coperture delle cripte si trovano i primi tentativi di volte a crociera, che intorno all'XI
secolo vennero impiegati anche nelle navate laterali.

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A partire dal 1080 fanno la loro comparsa nuovi tipi di copertura: volta a botte
in Spagna e in Francia, spesso a sesto acuto (Borgogna, Poitou); cupole (Aquitania),
volta a costoloni in Lombardia e a Durham; volta reticolare in Germania.
Per quanto riguarda le aperture e la luce, in un primo momento le chiese
romaniche erano senz'altro pi buie di quelle paleocristiane, per la minore presenza
di finestre e la loro dimensione pi piccola.

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A volte le pareti esterne erano scandite da arcate cieche, gli ingressi
presentavano portali a strombo, arricchiti con figurazioni scultoree.



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La scultura romanica nacque in stretto rapporto con l'architettura, decorando
capitelli, architravi e archivolti di finestre e portali.
Si ebbe una ripresa in pi centri della scultura su scala monumentale (a
Tolosa, a Moissac, a Modena, in Borgogna e nella Spagna settentrionale) a partire
dall'XI secolo.
Grazie a svariate influenze gli scultori crearono un repertorio del tutto nuovo,
interpretando liberamente secondo scuole regionali.
Si ebbero raffigurazioni del mondo animale e vegetale, oppure figurazioni e
narrazioni legate ai testi sacri.
In particolare cambi anche il pubblico che fruiva delle rappresentazioni, non
essendo pi una ristretta lite ecclesiastica o imperiale, ma un pi ampio bacino di
persone di ceti sociali e culturali diversi.
I principali scultori in Italia furono Wiligelmo, attivo sicuramente a Modena,
Nonantola e forse Cremona (e alcuni membri della sua bottega anche a Piacenza),











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Nicholaus (Sacra di San Michele, Sant'Eufemia a Piacenza, Cattedrale di Piacenza,
Ferrara, Verona, forse anche a Parma) e, alla fine del secolo XII,



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Benedetto Antelami che si firm esplicitamente nella lastra della Deposizione, gi
parte di un pulpito, ora murata nella Cattedrale di Parma.



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Numerose sono le opere riconducibili agli allievi dell'Antelami, come i Mesi del
Maestro dei Mesi, gi su un portale distrutto della Cattedrale di Ferrara.



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Con il termine pittura romanica si suole definire tutte quelle forme artistiche
manifestatesi nell'Europa occidentale e centrale tra la met dell'XI secolo e la met
del XII secolo, con sensibili variazioni da una regione all'altra.
Otto Demus, non potendo avvalersi di raffronti stilistici validi per tutta Europa,
scelse, per determinare l'inizio della pittura romanica, una serie di date comprese
entro il terzo quarto dell'XI secolo.
In Umbria gli affreschi della chiesa di San Pietro in Valle a Ferentillo con Storie
dell'Antico Testamento (fine dell'XII secolo), mostrano un plasticismo ed una
espressivit di influenza classicheggiante che non hanno riscontro nella coeva pittura


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su tavola, rappresentata dalle croci lignee sagomate, di severa ieraticit con la
raffigurazione del Christus triumphans, prima della svolta iconografica di fine del XII
secolo dei drammatici Cristi morenti (Christus patiens).




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La pittura romanica presenta una sensibilit tormentata che rappresenta
soprattutto i temi pi drammatici della religione: pene infernali, vizi, apocalissi,
giudizio universale.
Accanto a queste immagini troviamo il Cristo in croce con il fianco piagato ma
in atteggiamento di vittoria sulla morte.

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Con l'appoggio della Chiesa l'immagine del Dio-Re favorisce il potere di re e
imperatori contro la feudalit: in quanto considerati immagini terrene di Dio.
Lo studioso Jacques Le Goff evidenzia che Dio rappresentato pi come Rex
che come Dominus (signore). Gli vengono infatti dati attributi regali, simboli del
potere universale: il trono, il sole, la luna, l'alfa, l'omega, i vegliardi dell'Apocalisse,
talvolta la corona.
"Questa sovranit regale di Cristo ispira la chiesa preromanica e romanica,
concepita come un palazzo reale, derivato dalla rotonda reale iraniana convergente
verso la cupola, oppure l'abside, dove troneggia il Pantocratore".
A fianco di questa iconografia appare quella del Dio Uomo, il Cristo Pastore,
Cristo Dottore, un Cristo docente con vari attributi cristologici: mulino e frantoio
mistici (il sacrificio fecondo di ); Cristo cosmologico derivato dal simbolismo solare
che appare al centro di una ruota (per esempio in una vetrata della cattedrale di
Chartres); i simboli della vigna e del grappolo d'uva (con riferimento ai testi
evangelici); il leone e l'aquila segni di potenza; il liocorno simbolo di purezza; il
pellicano segno di sacrificio; la fenice simbolo di resurrezione e di immortalit.








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2. Renata Bizzotto - Il periodo arabo-normanno - Documenti di architettura
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Nei primi decenni del VII secolo una potenza imprevista sconvolge l'assetto
del Mediterraneo e dell'ormai dissolto impero romano. Un nuovo profeta, Maometto,
fonda una nuova religione universalista, l'islamismo, che riesce ad unificare le
divisioni tribali dei popoli arabi e, dopo la sua morte nel 632 d.C, anno 0 del
calendario arabo, in nome dello stato teocratico da lui fondato, dilaga in pochi
decenni ad oriente e ad occidente.
L'impero persiano distrutto, il bizantino mutilato della Palestina, Siria ed
Egitto, cade l'Africa settentrionale e, dopo il 711, prima sotto il califfato Omayyade
poi sotto gli Abassidi, vengono attaccati gli stati cristiani di Spagna, Francia e Italia.
Furiosi e sanguinosi gli scontri fra cristiani e saraceni, per terra, tramandati con le
gesta dei Paladini, e per mare con le flotte delle Repubbliche marinare e degli Stati
cristiani.
Due culture a prima vista inconciliabili si confrontano in tutto il Mediterraneo.
La conquista araba della Sicilia ha inizio nell'827 da Mazara del Vallo,paese di
pescatori sulla costa meridionale, ancora oggi in perpetua competizione con i
pescherecci tunisini, e penetra velocemente in tutta l'isola. Durante due secoli e
mezzo di potere, gli Arabi riorganizzano il sistema amministrativo della Sicilia,
dividendola in tre grandi circoscrizioni: Val di Mazara, Val di Noto e Val di Demone,
spostano la capitale a Palermo, compiono importanti lavori di irrigazione, edificano
palazzi e moschee ricchi di giardini e fontane.
La riconquista cristiana dell'isola inizia da Messina nel 1060 ad opera di
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Roberto il Guiscardo e del fratello Ruggero, figli di Tancredi di Altavilla. I due fratelli,
ottenuta dal Pontefice Nicol II, col trattato di Melfi, l'investitura del Ducato di Puglia
e del feudo della Sicilia e della Calabria "nella misura in cui fossero riusciti a
conquistarla", approfittando della discordia degli Emiri, riuscirono a batterne gli
eserciti e a prendere Palermo nel 1071 e tutta la Sicilia fino a Noto nel 1091.
Ruggero I, nominato Gran Conte di Sicilia e di Calabria, regna con grande
prudenza, assimila la cultura araba, l'assetto sociale, economico ed amministrativo
dato in due secoli e mezzo all'isola, riserva ai Saraceni posizioni di privilegio
nell'amministrazione e ne fa il nucleo fondamentale del suo esercito; non parteciper,
ad esempio alla I crociata per non fomentare dissidi fra il suo popolo in maggior
parte arabo, ma convoca, proprio a Mazara, nel 1097 il primo Parlamento normanno
di Sicilia e impone un filone espressivo unitario (S.Giovanni dei Lebbrosi, le Cattedrali
di Catania e Messina) segno di una precisa volont politico-culturale.

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Il suo successore, il figlio Ruggero II, raccoglie l'eredit del padre e
l'intelligenza politica della madre, Adelaide di Vasto. E' un sovrano colto, conosce 4
lingue, educato da sapienti arabi e greci, abituato al sottile gioco diplomatico, ma
anche alla determinazione dell'intervento armato. Il giorno di Natale del 1130 si fa
incoronare, dal Legato dell'Antipapa Anacleto II, "Rex Siciliae et Italiae", acclamato da
una folla cosmopolita di latini, greci, ebrei, longobardi, arabi e normanni.
Il nuovo regno si estende fino al Liri sul Tirreno e al Tronto sull'Adriatico, a
meno di 100 km. dai domini pontifici. Ottiene la "Legatio apostolica" l'essere cio
rappresentanti del Papa e a lui non sottoposto per l'investitura dei vescovi, privilegio
concesso da allora ai soli re siciliani, revocato solo nel 1871 da Pio IX.
Un anno dopo l'incoronazione Ruggero fonda il Duomo di Cefal e, quasi
contemporaneamente, edifica la Cappella Palatina nel Palazzo Reale dove si fondono
motivi romanici, bizantini ed arabi.


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Edifica la Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio nel 1143 detta la "Martorana"
dalla famiglia che fece costruire l'attiguo monastero, costruisce palazzi lussuosi e
aperti ad artisti, scienziati e poeti.


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5d/Palermo-Martorana-bjs.jpg

Il fulgore normanno, speranza dei poeti del tempo per l'unificazione italiana,
dura poco per l'esaurirsi precoce della dinastia. L'ultimo re normanno sar Tancredi,
figlio illegittimo del primogenito di Ruggero II, che regner solo 6 anni.
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Ma anche nei 40 anni del declino della dinastia, Palermo e la Sicilia
splenderanno di un fascino cosmopolita; Guglielmo I fonda il Duomo di Monreale,
edifica la Zisa e la Cuba, splendidi palazzi "di delizie" pensati cio per il riposo. Dopo
la dominazione degli Altavilla, la Sicilia ne possedeva nove.


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pjt10.jpg
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Palazzi e moschee
Gli stilemi arabi, le decorazioni geometrizzanti e ad arabeschi, i soffitti alveolati
a stalattiti (muqarnas), l'arco a sesto acuto, l'arco rialzato, l'arco moresco (la parte
superiore dell'arco descrive un semicerchio che si stringe alla base a ferro di cavallo),
l'uso della ceramica come rivestimento, si sovrappongono alla cultura greco-romana
della Sicilia.
Sfortunatamente non sussiste nessun monumento di questo periodo che non
sia stato pesantemente modificato da interventi successivi, come pure poche sono le
notizie tramandateci sulla dominazione araba.


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Convivenza pacifica
La realt che Normanni e Saraceni hanno convissuto quasi sempre
pacificamente ed i Normanni furono tolleranti con i Saraceni, come essi lo erano stati
con i nativi.
Nel rosone marmoreo della cattedrale di Mazara un cavaliere cristiano calpesta
un capo arabo: sono in realt Ruggero I e l'emiro Mokarta.
E' logico aspettarsi che in una cattedrale cristiana venga esaltata la vittoria di
Ruggero, re cristiano, contro il nemico saraceno ma, inaspettatamente, la piazza
grande , ancora oggi, dedicata al Mokarta, mentre al re normanno riservata solo
una stradina laterale.


http://www.grifeo.it/images/Mazara%20Cattedrale%20portale%20bb2.jpg
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Il Pallio
Nel "Pallio", il prezioso manto rosso della sua incoronazione, con il quale
saranno poi incoronati tutti gli imperatori del Sacro Romano Impero, si legge in
lettere d'oro "ricamato nelle officine reali di Palermo nell'anno 528 dell'Egira", le
iscrizioni sono nei caratteri cufici dell'archeologia araba, come anche nelle monete la
datazione trilingue e decorre dall'Egira, segno di grande rispetto per tutti i gruppi
etnici.



http://www.stupormundi.it/images/mantellorugeroII.jpg



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Palazzi di "delizie"
Queste splendide ville immerse in grandi parchi con distese d'acqua sono
provviste, nel loro interno, di due caratteristiche aree: l'iwan (sala a tre esedre) e il
cortile all'aperto, circondato da portici e abbellito da una o pi fontane.
Questi due spazi, il primo originario della Persia abbasside e il secondo
dell'Egitto fatimide, fanno la loro apparizione sull'isola nel XII secolo passando per il
Maghreb, in quel tempo dominato dalla Sicilia e esteso fino alle attuali coste
tunisine.
Tali aree sono presenti in tutti gli edifici costruiti dagli Altavilla, sia a Palermo
che nel resto dell'isola. Anche la decorazione ampiamente ispirata all'arte islamica:
pavimenti marmorei o costituiti da mattoni disposti a spina di pesce, pareti ricoperte
da mosaici (realizzazione piuttosto bizantina, ma con motivi arabizzanti) e infine
soffitti e archi adorni di muqarnas scolpiti e dipinti.

http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/Matematicae/Ottobre_07/Img/MosaiciArabi.jpg
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3. Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani - Wikipedia
it.wikipedia.org (sintesi da)


http://images.placesonline.com/photos/28668_chiesa_ss_annunziata_dei_catalani_messina.jpg

La chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani si trova a Messina.
Il prospetto, rivolto verso la piazzetta Lepanto in cui collocato il
tardocinquecentesco monumento a Don Giovanni D'Austria di Andrea Calamech,
venne demolito dopo il terremoto del 1908, poich il nuovo piano regolatore (1911)
prevedeva l'ampliamento della strada (oggi via Cesare Battisti).
La chiesa stata eretta tra XII e XIII secolo sotto Guglielmo il Buono, forse sui
resti di un preesistente tempio pagano, era inserita dentro le mura del
Castallammare; fu cos denominata perch sede della confraternita dei mercanti. In
essa, magnifica espressione dell'arte bizantina siciliana con influenze arabo-
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normanne, si fondono

magnificamente gli stili bizantino, romanico, arabo e normanno, come appare dalla
parte absidale, con transetto sormontato da una cupoletta cilindrica ad arcate cieche
su colonnine e strette finestre, in un gioco cromatico di geometrie armoniche e
vivaci. La chiesa si presenta parzialmente interrata a causa delle rovine causate dai
vari terremoti che hanno sopraelevato il piano stradale.


http://images.placesonline.com/photos/28677_chiesa_ss_annunziata_dei_catalani_messina.jpg
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4. Cattedrale di Sant'Agata - Wikipedia
it.wikipedia.org (sintesi da)


http://www.fondazioneamato.it/_upload/schede/Catane_duomo.jpg

La cattedrale di Sant'Agata la principale sede del culto cattolico di Catania
ubicata nel lato sud-est di piazza del Duomo. dedicata alla vergine e martire
patrona della citt di Catania.
Il tempio stato pi volte distrutto e riedificato dopo i terremoti e le eruzioni
vulcaniche che si sono susseguite nel tempo. La prima edificazione risale al periodo
1078-1094 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane risalenti ai Romani,
su iniziativa del conte Ruggero, acquisendo tutte le caratteristiche di ecclesia munita
(cio fortificata). Gi nel 1169, un terremoto catastrofico la demol quasi
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completamente, lasciando in piedi solo la parte absidale. Nel 1194 un incendio cre
notevoli danni e, infine, nel 1693 il sisma che colp Val di Noto la distrusse quasi
completamente.
I resti normanni consistono nel corpo dell'alto transetto, due torrioni mozzi
(forse coevi al primitivo impianto) e le tre absidi semicircolari, le quali, visibili dal
cortile dell'arcivescovado, sono composte da grossi blocchi di pietra lavica, gran
parte dei quali stata recuperata dall'anfiteatro romano. Porzioni di muro d'ambito e
il muro di prospetto sono stati inglobati dalla ricostruzione settecentesca.

http://www.sicile.net/images/img/gallery/big/242_14.jpg
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http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/57/Zona_absidale_del_duomo_di_Catania_%28Normanni,_1078-93%29.JPG

L'edificio attuale opera dell'architetto Girolamo Palazzotto, mentre Gian
Battista Vaccarini disegn e segu i lavori della facciata con interventi e modifiche
protrattisi dal 1734 al 1761. Vi sono evidenti analogie con la coeva facciata di Biagio
Amico per Sant'Anna a Palermo.
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http://numerodedicato.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/05/CHIESA-di-s.anna_.jpg

Il prospetto a tre ordini compositi in stile corinzio, e attico completamente
in marmo di Carrara.
La cupola, posta sull'abside, risale al 1802 ed munita di colonne e ampi
finestroni che illuminano la chiesa. Il campanile fu costruito per la prima volta nel
1387 alla sinistra del prospetto, arretrato di circa 70 metri rispetto alla facciata ed era
alto oltre 70 metri.
La torre a base quadrata misurava circa 15 metri di lato ha subito diversi crolli
e, quindi, molte riedificazioni.
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Tra il 1867 e il1869 larchitetto Carmelo sciuto realizz il campanile ela
lanterna della cattedrale.
Il vasto e grandioso interno presenta una pianta a croce latina ed ripartito in
tre navate.


http://www.novarchitectura.com/wp-content/uploads/2012/02/IMG_0002-133x300.jpg

L'altare maggiore situato nell'abside centrale, in stile normanno, contornato
da un coro ligneo a 34 stalli risalente alla fine del XVI secolo. Al centro dell'abside
realizzata in pietra lavica dell'Etna e risalente alla prima edificazione della chiesa,
inserita una grande finestra monofora del XII secolo con una vetrata moderna.
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L'altare in marmo policromo e sulla sommit presente una base in argento
atta ad ospitare il busto reliquiario di sant'Agata.


http://www.comune.catania.it/la_citt%C3%A0/il_filo_di_arianna/dal_medioevo_all%27eruzione_del_1669/immagini/duomo_presbite
riale.jpg
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http://www.italiavirtualtour.it/virtual_tours/sicilia/catania/vt/cattedrale_di_sant_agata/images/particolare_interno.jpg

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5. Abbazia di Santo Spirito - Wikipedia
it.wikipedia.org (sintesi da)


http://agriturismo.agraria.org/sicilia/caltanissetta.jpg

L'abbazia di Santo Spirito una chiesa della diocesi di Caltanissetta, di
origine normanna.
Il luogo in cui oggi sorge l'abbazia normanna di Santo Spirito era,
probabilmente, un luogo di culto gi in epoca bizantina, come ci fa supporre la
dedicazione allo Spirito Santo. Le chiese siciliane di origine bizantina, infatti, sono
spesso dedicate allo Spirito Santo, a san Basilio o a san Nicola, mentre quelle di
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origine normanna alla Madonna, a san Pietro o agli altri apostoli.
Commissionata dal conte Ruggero e da sua moglie, la chiesa fu consacrata nel
1153 ed affidata nel 1178 ai canonici regolari agostiniani, anche se fu soltanto nel
1361 che inizi la serie degli abati. La chiesa fu restaurata una prima volta gi nel
1568, ad opera di Fabrizio Moncada, figlio di Francesco I conte di Caltanissetta; in
seguito furono effettuati altri restauri nell'ultimo trentennio del XIX secolo, fino a
quelli recenti. Non conosciamo con esattezza le date di fondazione n della chiesa,
n dell'abbazia, ma certo che quella di Santo Spirito fu la prima parrocchia della
citt. La data di consacrazione 1153, invece, ci pervenuta grazie ad una lapide
commemorativa, posta sul pilastro sinistro dell'abside maggiore.


http://www.sicilylife.eu/wp-content/uploads/2012/03/Santo-Spirito-1.jpg
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La struttura volumetrica dell'edificio molto semplice: costituita dal
parallelepipedo della chiesa, sormontato da un tetto a capanna; dal parallelepipedo
del campanile sormontato dalla piramide a base quadrata che lo ricopre; dai volumi
semicilindrici delle absidi, in fondo alla chiesa, sormontate da coperture a quarto di
sfera. Numerosi sono, inoltre, gli elementi che l'abbazia ha mutuato dall'antico casale
arabo: la parete di destra e quella dietro il fonte battesimale erano mura esterne del
casale; la biblioteca occupa proprio l'interno di un casale arabo inglobato nella
struttura normanna, mentre la sacrestia era un tempo una guardiola, come
testimoniano le quattro feritoie ancora presenti.
Notevoli sono il fonte battesimale, presumibilmente gi presente
nell'antecedente chiesa bizantina; il Crocifisso dello Staglio, realizzato con tempera
grassa su tavola e ritenuta l'opera pi preziosa presente nell'abbazia.


http://tradizione.oodegr.com/tradizione_index/commentilit/Crocifisso%20dello%20Staglio.jpg
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Chiesa della Santissima Trinit di Delia - Wikipedia
it.wikipedia.org (sintesi da)


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/35/Castelvetrano_Chiesa_Delia.jpg

La chiesa della Santissima Trinit, detta la Cuba di Delia, eretta secondo i
canoni dell'architettura normanno-bizantina, sorge nella campagna a ovest di
Castelvetrano.
Si tratta di una piccola chiesa normanna, a modello della Cuba bizantina, la cui
costruzione risale alla prima met del XII secolo. La cuba un edificio religioso

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d'epoca bizantina in Sicilia. La chiesa si caratterizza allesterno per tre absidi che si
sviluppano sul lato orientale collegandosi idealmente alle tre porte d'ingresso della
struttura.

http://media-
cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/03/42/d6/8b/chiesa-della-santissima.jpg

Di queste, quelle laterali erano rigorosamente riservate agli uomini che,
accedendovi, prendevano posto nelle corrispondenti navate laterali, mentre la porta
centrale veniva destinata alle donne che, nel pieno rispetto del rito greco, vi
prendevano parte rimanendo in una porzione delimitata da transenne lignee.
Al centro della struttura si slancia una cupola a sesto rialzato poggiata su un
tamburo quadrato alleggerito da quattro finestre laterali e sostenuto a sua volta da
arcate a sesto acuto che si innestano su quattro colonne di marmo cipollino e di
anito rosso dotate di capitelli decorati con foglie dacanto.
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http://www.tourproject.it/test/media/images/delia/full/586.jpg


http://web.icvbc.cnr.it/bivi/schede/sicilia/immagini/Castelvetrano_interno.jpg
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I bracci della croce sono voltati a botte mentre gli incroci angolari sono chiusi
da crociere.
http://www.tourproject.it/test/media/images/delia/full/549.jpg
La struttura a croce greca si ripete anche nella cripta il cui accesso, mediante
una scala esterna, si trova sul lato est.

http://www.tourproject.it/test/media/images/delia/in-article/pianta-trinita-di-delia.jpg
Fu riscoperta e restaurata da Giuseppe Patricolo nel 1880.
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Arco normanno (Mazara del Vallo) - Wikipedia
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http://images.placesonline.com/photos/66402_arco_normanno_mazara_del_vallo.jpg


L'Arco normanno di Mazara del Vallo, era la porta di accesso a forma di arco
ogivale del castello fatto costruire da Ruggero I d'Altavilla, dopo la liberazione nel
1072 della citt dalla dominazione araba, e demolito nel 1880 per la costruzione di
un giardino pubblico, l'attuale villa Jolanda.
L'Arco normanno domina l'antistante piazza Mokarta (cos chiamata in onore
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del guerriero musulmano Mokarta, nipote del re di Tunisi che nel 1075 tent la
riconquista della citt) ed considerato il simbolo pi significativo di Mazara.
Nel castello soggiornarono oltre al Gran Conte Ruggero, anche Federico III di
Aragona e la regina Eleonora d'Angi nel 1318, nonch Pietro II di Sicilia, il re
Martino I di Sicilia e per ultimo il re Alfonso II di Napoli nel 1495.
Nel XVI secolo le sale e i sotterranei del castello vennero adibite a carcere.


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c6/Norman_Arch_-_Mazara.jpg
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Chiesa della Madonna delle Giummare - Wikipedia
it.wikipedia.org (sintesi da)


http://mw2.google.com/mw-panoramio/photos/medium/63951938.jpg

La chiesa della Madonna delle Giummare, chiamata anche Madonna
dell'Alto, una chiesa arabo-normanna di Mazara del Vallo.
La chiesa venne costruita nell'XI secolo per volere della moglie di Ruggero I
d'Altavilla, Giuditta d'Evreux, nello stesso luogo dove era presente una torre di
avvistamento ed detta delle Giummare per il tipo di palma nana, detta giummara,
che cresce spontaneamente nella zona.
La chiesa sub diverse modificazioni nei secoli, fino a divenire (dal 1568 al
1810) abbazia dell'Ordine di Malta, ma conserva tuttora molte delle caratteristiche
originarie come la facciata, che presenta un protiro, sulla cui parete sinistra si aprono
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due archi a sesto acuto, e il portale del XIV secolo.


http://mw2.google.com/mw-panoramio/photos/medium/63951959.jpg

All'interno della chiesa, sono state rinvenute in due nicchie laterali delle tracce
di affreschi bizantini raffiguranti San Basilio e San Giovanni Crisostomo. Sull'altare
maggiore collocata la statua marmorea della Madonna col bambino, opera di
Giacomo Castagnola del 1575.
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Chiesa di San Nicol Regale - Wikipedia
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http://iccd.beniculturali.it/medioevosiciliano/gallery/siti-monumenti/12/source/image/12_f01_d1.jpg

La chiesa di San Nicol Regale di Mazara del Vallo un edificio religioso di
stile arabo-normanno che si erge sulla sponda sinistra del Mazaro.
Costruita nella prima met del XII secolo, ha una pianta quadrata con tre
absidi e una cupola, impostata su un tamburo ampio e basso di forma cubica, che la
sormonta.

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http://www.marrobbio.com/gallery/images/img/citta/nicolo%20regale.jpg

Nell'interno si trova un piccolo altare, quattro colonne centrali, delle colonnine
incassate negli spigoli delle tre absidi e una pavimentazione con un disegno a colori
d'ispirazione islamica,

http://iccd.beniculturali.it/medioevosiciliano/gallery/siti-monumenti/12/source/image/12_f06.jpg
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caratteristiche architettoniche simili alla chiesa di San Cataldo di Palermo e alla
chiesa della Santissima Trinit di Delia di Castelvetrano.

http://www.siciliafan.it/wp-content/uploads/2013/07/sataldo.jpg


http://www.regione.sicilia.it/bbccaa/soprintp/sito%20sbca%20trapani/mon/mon_imm/ss_trinita_delia.JPG
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Tra il XVII e il XVIII secolo la chiesa sub una radicale trasformazione per
adattarla ai nuovi canoni barocchi, divenendo a pianta ottagonale con copertura a
falde. Nel 1947 si tent di riportare la chiesa alle sue forme originarie, ma bisogn
attendere fino agli anni Ottanta affinch questo gioiello dell'arte arabo-normanna
riacquistasse le sue originali sembianze di monumento medievale.
Di particolare interesse il basamento sottostante, nel quale sono state
rinvenute nel 1933 tracce di mosaici romani di tarda et imperiale.




http://www.mazaraonline.it/public_html/wp-content/uploads/2010/11/mosaici-romani-2.jpg
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Duomo di Monreale - Wikipedia
it.wikipedia.org (sintesi da)


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/09/MonrealeCathedral-pjt10.jpg/300px-MonrealeCathedral-pjt10.jpg

La cattedrale di Santa Maria Nuova il principale luogo di culto di
Monreale, in provincia di Palermo, sede arcivescovile dell'arcidiocesi omonima, si
trova nel centro storico di Monreale, adagiato sulle pendici del monte Caputo.
Costruita a partire dal 1174 per volere di Guglielmo II d'Altavilla, re di Napoli e
Sicilia, famosa per i ricchi mosaici bizantini che ne decorano l'interno.
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Secondo una leggenda, Guglielmo il Buono, succeduto al padre sul trono di
Sicilia, si sarebbe addormentato sotto un carrubo mentre era a caccia nei boschi di
Monreale. In sogno gli apparve la Madonna, a cui era molto devoto, che gli rivel il
segreto di una truvatura con queste parole: Nel luogo dove stai dormendo
nascosto il pi grande tesoro del mondo: dissotterralo e costruiscici un tempio in
mio onore. Guglielmo, fiducioso della rivelazione in sogno, ordin che si sradicasse
il carrubo e gli si scavasse intorno. Venne scoperto un tesoro in monete doro che
furono destinate alla costruzione del Duomo di Monreale.
Per la realizzazione dei mosaici furono chiamati maestri mosaicisti greco
bizantini.

http://it.wikipedia.org/wiki/File:WilliamIIOfSicily.JPG
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La costruzione del grande tempio venne avviata nel 1174 e termin nel 1267.
Esso venne concepito dapprima come chiesa dell'annessa abbazia territoriale
benedettina, indipendente dalla cattedra di Palermo. Nel 1178, l'abate Guglielmo
ottenne che fosse eretta l'arcidiocesi metropolitana di Monreale e la chiesa abbaziale
ne divenne la cattedrale.



http://www.fotografieitalia.it/foto/2045/2045-06-29-53-5013.jpg

Nei secoli successivi, la cattedrale sub alcune modifiche. Nel cinquecento, su
progetto di Giovanni Domenico Gagini e Fazio Gagini, venne costruito il portico
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lungo il fianco sinistro, mentre quello della facciata principale fu aggiunto nel XVIII
secolo. Sempre nel Cinquecento fu realizzata gran parte del pavimento interno. Nel
1811 un incendio distrusse il soffitto, che fu ricostruito tra il 1816 e il 1837.


http://public.dm2303.livefilestore.com/y2pFovV0K9OCcdNb7z_laevqrl2SdbaMUmy3kpbKVvg_i0fChlUWfm2NjuKcOtmAiwjS1f6kBsB
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La facciata, prospiciente una piazza quadrangolare, stretta fra le due torri
campanarie, delle quali quella di sinistra rimasta incompiuta al primo ordine.
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L'ingresso preceduto dal portico settecentesco, in stile barocco, che si apre
sull'esterno con tre archi a tutto sesto poggianti su colonne tuscaniche; al di sotto di
esso, vi il portale, chiuso da due battenti bronzei, opera di Bonanno Pisano e
risalenti al 1185-1186.



http://www.scultura-italiana.com/Fotografie/Miniature/Bonanno%20-
%20Porta%20bronzea%20%28Monreale,%20Duomo%29%20%20%20%20%20%20%20%20.jpg


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Nella parte superiore della facciata, terminante con un basso timpano
triangolare, si apre una monofora ogivale incorniciata da una decorazione ad archetti
ciechi intrecciati fra di loro.



http://it.wikipedia.org/wiki/File:MonrealeCathedral-pjt10.jpg

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Lungo il fianco sinistro della cattedrale, vi il portico pi antico, edificato su
progetto di Giovanni Domenico Gagini e Fazio Gagini tra il 1547 e il 1569. Esso, in
stile rinascimentale coperto con volta a crociera e si apre sull'esterno con undici
archi a tutto sesto poggianti su colonne corinzie. In corrispondenza dell'arcata
centrale, che sormontata da un tondo in terracotta invetriata raffigurante la
Madonna col Bambino, si apre un secondo portale, i cui battenti bronzei furono
realizzati intorno al 1185 da Barisano da Trani.



http://1.bp.blogspot.com/_qPOApUcNE0Q/TU0TBlBvSkI/AAAAAAAAN98/LPOjUCCYjcE/s1600/DSC08225.JPG
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L'esterno, modificato nei secoli XVI e XVIII, nell'area absidale conserva intatta
l'impronta normanna ed ornato a disegni formanti una serie di archi di pietre
bianche e nere con cerchi al di sotto.
La decorazione delle tre absidi, caratterizzata dal fitto intreccio di archi acuti,
evoca atmosfere arabeggianti esaltate dalla decorazione policroma creata
dall'alternanza di tarsie di calcare e di pietra lavica.



https://farm4.staticflickr.com/3572/3323273377_2b2c681c60.jpg
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Il vasto interno della cattedrale ha pianta a croce latina con transetto poco
sporgente che di fatto una continuazione ai lati del presbiterio delle navate laterali.
http://3.bp.blogspot.com/-MuoEn1TZxco/UMH6Z6Lc1AI/AAAAAAAAAOU/lEeuN07EaNA/s1600/085.jpg


Le navate, terminanti ciascuna con un'abside semicircolare, sono divise da
colonne con pulvino e capitelli con clipei di divinit che sostengono archi a sesto
acuto di tipo arabo.
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http://www.lavocedellisola.it/wp-content/uploads/2012/05/ccjAT8Sghu.jpg

I soffitti sono a travature dipinte nelle navate e a stalattiti di tipo arabo nella
crociera, quest'ultimi rifatti nel 1811 dopo un incendio che aveva distrutto parte del
tetto. Il pavimento, completato nel XVI secolo musivo, con dischi di porfido e
granito e con fasce marmoree intrecciate a linee spezzate.
Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, occupa
interamente l'area della crociera e dell'abside maggiore.
Le pareti del capocroce e della navata centrale sono, superiormente, rivestite da
mosaici di scuola bizantina a fondo oro, eseguiti tra il XII e la met del XIII secolo da
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maestranze in parte locali e in parte veneziane, formatesi alla scuola bizantina.
Questi mosaici raffigurano storie cicliche dell' Antico e del Nuovo Testamento;
nel catino absidale mediano la colossale figura del Cristo Pantocratore.



http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f7/Sicilia_Monreale2_tango7174.jpg/350px-
Sicilia_Monreale2_tango7174.jpg


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http://images.alinari.it/img/480/VGA/VGA-F-001029-0000.jpg

Sul fianco destro il sarcofago in porfido di Guglielmo I, morto nel 1166, e
quello marmoreo di Guglielmo II il Buono. Sul lato sinistro, dentro tombe
ottocentesche, si trovano le spoglie di Margherita di Navarra e di Sicilia, moglie di
Guglielmo I, e dei figli Ruggero ed Enrico.
La parte pi bassa delle pareti, dal fregio a palmizi al piano pavimentale, sul
modello della Cappella Palatina di Palermo, uniformemente resa ad incrostazione
marmorea e fasce verticali, a motivi geometrici.

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http://giazza.se/wp-content/uploads/2012/05/pal-dome-2.jpg


La cronologia esecutiva copre un arco temporale che va dalle origini della
costruzione normanna fino ai primi anni del secolo scorso, con un incremento di
intensit operativa nel corso dellOttocento, durante il quale si attuarono consistenti
ed estesi interventi di restauro.
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Le colonne del chiostro sono tutte scanalate, alcune sono tortili, altre diritte.
Sono tutte incrostate di mosaici colorati e dorati, di granito, di porfido, di ogni tipo
di marmo che forma piccoli disegni di incantevole esattezza. I capitelli sono una
mescolanza di fiori, frutta, di figure di animali di ogni specie. Questo chiostro il
monumento pi completo, pi ricercato che sia possibile costruire nel suo genere.


http://3.bp.blogspot.com/-dc1gcaecMko/UMH_ZLMu8CI/AAAAAAAAAPE/ik6vrHm7mlA/s1600/088.jpg

Il Duomo affiancato dal chiostro dell'antico convento benedettino,
realizzato sul finire del XII secolo ed esempio di architettura bizantina.
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Si tratta di una costruzione prettamente romanica, a pianta quadrata di 47
metri di lato, con portico ad archi ogivali a doppia ghiera e con singolarissimo toro
nell'intradosso.
Gli archi sono sostenuti da colonne binate, di ornamentazioni alterne, talune
intagliate ad arabeschi ed altri con intarsi a mosaico. I capitelli sono istoriati con
scene bibliche.



http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/37/Sicilia_Monreale_Chiostro_del_Duomo.jpg

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Nell'angolo meridionale vi un recinto quadrangolare delimitato da tre arcate
per lato.
Al centro una fontana la cui acqua scaturisce da una colonna riccamente
intagliata a forma di fusto di palma stilizzato, con figure in piedi, teste foglie a
rilievo. L'acqua fuoriesce in sottili getti da bocche umane e leonine. Le basi delle
colonne del chiostro raffigurano un'amplissima variet di motivi: foglie stilizzate,
rosette, zampe di leone, teste di fiere, gruppi di uomini e animali, rane e lucertole. La
loro esecuzione presenta grandi differenze con quella dei capitelli, tanto da far
supporre che sia stata affidata ad artigiani subordinati. I capitelli dei gruppi di
quattro colonne d'angolo sono particolarmente curati.


http://1.bp.blogspot.com/-0rqXs0dnrx4/UMH_7G3LRbI/AAAAAAAAAPM/UXbUcXrZQa0/s1600/basi_arte1_p297_f10.jpg


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http://www.santaluciacava.it/images/gioco_monreale_chiostro1.jpg


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