La Pittura Veneziana
La Pittura Veneziana
La Pittura Veneziana
2013
http://archive.org/details/lapitturaveneziaOOmolnn
Pompeo Molmenti
-^-
Li
nmu
fiEziMi
FIRENZE
FRATELLI ALLNARI - EDITORI
1903.
PROPRIET LETTERARIA
Stab. Civelli.
Jo
:Marco
Il
trasporto del
coripo di S.
Marco
LA PITTURA VENEZIANA
Le
origini
se
e>;ezia non comparisce degnamente nel campo dell'arte non nel secolo XV, quando gi l' architettura e la scultura
fiore.
erano in
Non
peraltro
da credere che
l'arte
del disegno
e dei colori fosse ignota negli albori della vita veneziana. Se, nei
primi
dirsi delle
che la fede in Dio era guarentigia della libert della nuova patria.
E
i
le chiese,
come
quelle di
Grado
e di Torcello, scintillavano
le isole della
LA PITTURA VEKEZIAAA
I.
LE ORIGINI
Nel 1063,
bricare
il
il
doge
di
a rifabal-
tempio
cui
fondazione risaliva
l'anno 829, mentre era doge Giovanni Partecipazlo. Nel 1071, mori
il
il
le
chiesa,
la
nondum
fin
compieta,
come
scrive
il
cronista
Andrea Dandolo,
poi e rivesti di
mosaici.
Venezia portava sulle sponde del Bosforo armi e mercanzie, e Bisanzio mandava architetti e maestri di mosaico sulle rive della
laguna.
la
quale segna
un
mosaici,
compiuti nei
secoli
ancora,
bench dearte,
au-
spicante agli inizi della forte repubblica, con gli arcani fascini di
una
fantasia,
che popol
della
basilica
di
santi spettrali
una espressione
che
di mistica
angoscia
Non
va per
alle
dimenticato
insti-
l'arte bizantina,
aderente,
come
si
l'egizia,
pubbliche
mirabile
rinnovamento
d'opera e di
tra la larva d'
sori stranieri,
dell'arte italiana,
mentre
pensieri
le
genti
veneziane
e
facevano innanzi
rinnovantisi invanei pi lontani
traffici
il
lavoro
paesi, assicuravano
come
superbi e mae-
stosi edifzi.
Ma
troppo
l'arte del
che
si
vuole abbia
aperto
in Venezia,
su
'1
LA PITTURA VENEZIANA
nulla sappiamo.
I pittori
numerosi a Venezia
la data del 7 di-
uno
stati
statuto,
che ha
fUtC
Venpzia. Basilica di
S. M>i
L.v
secolo).
di
misere e informi
immagini
sacre, di insegne da
taverna,
di
arme
I
de defexa.
pi antichi e curiosi saggi della infanzia dell'arte veneziana,
che
si
conoscano, sono
il
San Marco,
LE ORIGINI
Giuliana di Collalto (1297?) nell'oratorio delle Scuole di carit a Sant'Agnese, e una tavola con
la
di
la
Un monumento
Maria e
colori,
Donato
alto
in
2,
m.
mezzo
scolpito
San Donato
in veste
vescovile;
piedi
rine
il
rappresentano
podest di Mura-
no Donato
zione,
Memo
uno
dei saggi
veneziano,
in
carattere
goti-
co e dice:
Corando
indicione
MCCCX
lo
Vili in tempo de
nobcle
homo mi-
ser
Donato
Memo
podest
fo
honorando
de
Murari facta
questa anchona de
miser S. Donado.
dipinto
si
Il
reputa
ma, secondo
di
r opinione
talu-
.Murano. Cliiesa di
S. Ilaria e
Donato.
XIV
secolo.
mu-
Un
altro bassorilievo a
conserva
Riempiva
l'
arco ogivale
nella
sovrastante all'urna
una
pu vedersi
LA PITTURA VENEZIANA
sagrestia della Salute, ed
uno
dell'arte
tre-
met
Catarino.
Da
ultimo,
nella cattedrale di
di pittura del
Dignano in
Istria, esistono
1321 sull'arca
di legno del
beato Leone
Bembo,
Giotto.
In queste opere,
colo XIV,
il
primo quarto
del sela
quando Giotto
scorge alcun
I.
LE ORIGINI
pi arditi
gli
i
artefici veneziani,
fioriti
a mezzo
il
trecento
maestro Paolo e
tgli
Luca
Bonomo, Albaregno,
laco-
zione degli
altri.
Scri:
ve
il
Gantalamessa
il
Egli forse
mi-
glior pittore
che Ve-
XIV; maestro
verso la fine di
secolo,
di
s'
quel
av-
vicinato
qualche
passo
ad
una nordella
inespres-
male concezione
forma,
sivo.
ma
Gatarino ha begli
accenti di realismo, e
parve
che in
il
al
Cavalcasene
lui si
movesse
che
fu
principio,
pato
velli
;
da
Carlo
lo
Cri
ma
stile
ruvido,
otTeso
dalle
ombre
te .
(^)
nerastre bru-
scamente
applica-
i&ALIZI
iieziauo
Gatarino inil
(1)
Gantalamessa
ie
LA PITTURA VENEZIANA
Dopo
la
met
del
trecento,
un
artefice,
conosciuto
con
la
il
nome
di
Antonio Veneziano, fu
chiamato a dipingere
sala
Ma
sebbene,
al dir del
saggi
del
suo valore,
fu conavvi-
gedato, onde
lito si
condusse in
Toscana e consider
Da una
iscrizione mutilata di
una sua
te
pittura, del-
Confraterdi
il
nita di
San Nicol
cognome
lui
fosse
quello di Longhi.
Le
opere da
condotte
ma
nel
durano
tuttavia
campoi
santo
freschi
di
Pisa
delle
bei
storie
cominciate da Simo-
ne Sanese. Antonio
mor a Firenze intorno all'anno 138'f.
Lorenzo Vene;
secolo
decimo-
va
dal
vita
artistica, e tn
Verona, a Padova,
nella
I.
LE URIGIM
*"?.,'.
'tV.n
'n-
fe-
Pisa.
Camposanto.
Iorte di
&
Ranieri
Aotonio Veneziano.
Verona.
L.\ M.\nON.NA
(_;iii.-.-..i
.li
.->.
Aii;i>l;i.,i,,.
COL Figlio
in BUArx:io
Allichiero,
10
LA PITTURA VENEZIANA
Marea Trevigiana
del Carpaccio.
e nel Friuli
sorgono
A
line,
Verona, tra
vetusti
monumenti romani
e le fiorenti coll'arte di
due
nel
paesello di Zvio, fu
l'Altichiero famigliare
per
quali dipinse
la sala
lazzo.
dal Vasari,
ne
vestigio.
hce e
di
San Giaco-
mo,
nella
Sant'Antonio e nella
vicina di San Giorgio,
fondata da
Raimondo
di
marchese
Soragna.
San Giorgio,
l'Al-
tichiero
ebbe a com-
Jacopo .d'A^
il
nato a Verona.
Con
storia
della pittura
il
d'Avanzi,
pittori,
il
diede
natali,
Squarcione, a rinomati
come
il
dc-
I.
LE ORIGINI
11
pitturare,
nella
sala
il
del
Pa-
Padova. Oratorio
di S. Giorgio.
La Crocifissione
Altichiero e D'Avanzi.
Come padovano
V'asari
Giusto di Gio-
Genuino
di
Valdelsa,
and
alla
Corte
12
LA PITTURA VENEZIANA
signore di Padova, che, con liberale
altro e pi
di Francesco I da
Carrara,
anche ad un
famoso toscano,
Petrarca.
Il
Carrarese, munifico
cesse la cittadinanza
-
%ii,,
ji
;*
^^IW
M
ME
padovana a Giusto,
il
'^L
prima
del 1397.
r-
I1|^H|..
come centro
'''^'
artisti-
^^^ ^^ ^^'^^
posto
della
le
Marca,
torri,
le
dove
brune
disseminate
per
campagne fiorenti,
parlano di stirpi feudali straniere, tra le
quali pi
illustre
antica ed
quella
dei
Collalto,
S.
che ha con
colo
Matteo Evangelista
Brandeburgo
le
muni
stemma,
ogni
le
origini,
leggende.
il
Quando
il
l'elemento nazionale,
appellativo
di
Marca
gioiosa e
amorosa
regione
le
d' arte,
come
mo-
il
Parlamento
della Marca,
la
LE ORIGINI
la
Capitolo dei Padri preritratti
il
dei
generali
Tomaso da
Modena.
Tra
i
PadovM.
Rodolfo Guariento.
dor,
si
Simon da
Ciisighe, presso
ad assimilarsi
altri
elementi.
N pm^e
sul
fi-
14
LA PITTURA VENEZIANA
cominciare del secolo seguente,
la
la pittura
pu
in alcun
modo
paragonarsi all'architettura,
quale espri-
meva
la gloria e la
tura,
grandioso di Nicol e
innanzi fosse
qui
scultura provano le
in
statue
San Marco
Maanni
segne,
1
compiute nel
trentotto
394,
de Fior dipingesse
il
primo quadro
abbia
della
importanza
e
la
grandi dimensioni,
Coronazione
Vergine,
tefice
delia
in
cui l'ar-
non
sa liberarsi
quadro
fu
dipinto
nel 1432,
di
per
commissione
Correr,
Antonio
Treviso. Capitolo di S. Niccol
vee
scovo
di
Ceneda,
Giovanni da Vicenza
Tomaso da Modena.
dalla
sacrestia del
cenedese
fu
duomo
trasportato,
non ha
guari,
nella
B ragadi n
fra
detto
Vene-
Jacobello dalla
Chiesa,
il
Moranzone, e
Antonio da
LE ORIGIN]
45
la
nuove forme
si
ma
fio-
Venezia. R. Accadeinin.
La
Jacobello de Fior.
met
Madonna
dei Mascoli in
i
San Marco,
calenquale,
mosaici di Michele
Giambono,
il
rappresentando
fatti
(1)
in
North
Itahj.
voi.
I,
chap.
I.
Lon-
don, 1871.
i6
LA PITTURA VE?>EZIANA
magnificenze degli
rit viva le
edilzi,
il
lusso
dell'
arredamento
le
domestico,
ligure
riopinte,
eh' egli
ve-
deva intorno a
s.
Sembra che
mito
si
l'arte
con un giocondo
go sonno
sopra.
fre-
che
le
fu
In questo mezzo^
nel 1411,(1) la
blica,
Repub-
co di
sala
Palazzo dei
Dogi, gi sontuoso di
sfarzo
decorativo
due eminenti
artefici.
Gentile da Fabriano e
il
Pisanello, da Verona.
di
Michelanaffer-
gelo,
il
quale
mava
tile la
mano
il
simile al
nome.
nato
Venezia.
S.
Anche
circa
il
mag1380 e
giore fu
Pisanello,
A. da Negropo
tempo
mora
fra
le
U)
Ve.\tl!iii,
p. 5.
LE ORIGINI
17
efficace
su Antonio Vivarini,
il
ravviv due
essi
quel solo
esempio
scorgere in Bar-
momento
in cui nel
Veneto
il
Venezia. Basilica di
S. :Marco.
M. Giambono
al
quale da aggiungere
di
Le
relazioni di
commercio
la
con
la
lagune
prima
^8
LA PITTURA VENEZIANA
I.
LE ORIGINI
19
il
opere dei
Van Eyck,
del
20
LA PITTURA VENEZIANA
Memling, del van Ouvater del van der Weyden, di Gerardo da Haarlem. Nel 1444, Giovanni d'Aleraagna fa cooperatore di An-
Rovigo. R. Pinacoteca.
S.\xta Lucia
Quinzio da Murano.
imitatore
delVarle ponentina,
1459
e vi
mori probabilmente
(1) Si
il
modo
di
dipingere ad
distrutto
ai
veneziani.
Cfr.
La
critica
moderna ha
le
ragioni dell'arte e
della
storia.
G. Morelli,
opere dei
Anche
prima
della invenzione della stampa, v'erano a Venezia molti pittori, miniatori e carrw/rtri, po-
nentini, tedeschi,
libri fu, nel
-1469,
francesi e fiamminghi.
In
V'enezia
il
il
privilegio di
figlia di
stampar
da
.\.ntonio
Ludwig crede che questo Antonio sia il celebre Antonello. Cfr. Ludwig, Anto,lahrnello da Messina und Deutsche und Niederlandiscie Kvnstler in Veuedig. (Boihot buch d. K. Preufs. Kunstsamml. 1902).
Messina.
Il
?..
LE ORTCINI
21
La gran
tela,
d'Alemagna
i
Madonna
in trono con
quattro
congiunta
all'
nordico.
il
Le
rigide figure
lasciano
luogo
agli
apostoli e
ai santi, dalle
cappe
d'
di
broccato
vesti
oro
a
dalle
rosse
forti
tonalit,
che
gli
preannunziano
Notabilissima
opera anche
vola
il
la ta-
rappresentante
Paradiso, dipinta
questi
da
tori
due
volere
pit-
per
di
nel 1444; la
in
questa
e
al-
veneziana,
si
Pantaleone.
Il Paradisi:
di
cui
vede
Giov.
d"Alemagna
e A. Vivarini.
l'Accademia un'imi-
con
la
firma apocrifa di
Giambone per la chiesa di Sant'Agnese, Antonio da Murano e di Giovanni di Alecooperazione di Antonio e Giovanni
della
polittici della
il
conoscere
suo com-
pagno, giova tener conto del belHssimo polittico (1469) della Galleria
La ricchissima
22
Adorazione dei Magi
Venezia, ora nel
LA PITTURA VENEZIANA
Antonio Vivarini (gi del palazzo Zeno a
di Berlino) reca,
di
museo
per dir
cosi, la
prova pal-
mare
Ma un
nuovi metodi
Bellini.
11
seguace
artistici di
veneziano Jacopo
principio
con
il
nome
di Jacopo, il
nato verso
conosce.
Il
il
mente
nel -1470,
poco
si
come appare
del 1424,
chiamava Niccol.
un Bernardo
fatta
Tommaso,
suo avverdi pace.
per
la
sario
non
gii
ebbe
sia
andato
non
gi
di
Niccol,
il
ma
di
Pietro.
il
Ma
si
al
Venturi
si
oppone con
biodi-
buone ragioni
che
grafi,
Cantalamessa,
la veridicit di
un racconto
una
il
un errore
fa
di chi scrisse
docu-
Anna,
per
il
pericolo di
vita,
in
cui
prima gravidanza. Questo punto ha una grande importanza per la biografia dei figli, quali appaiono nati due o tre anni dopo
i
il
tempo
fin
il
primo
figliuolo, a cui
Jacopo
d, per affettuoso
nome
del suo
amorevole maestro
si
sempre posto
il
al
mondo prima
del 1430,
pi presto.
^^)
(1)
Cantalamessa, L'arte
tip.
Font
I.
LE ORIGINI
23
Nel
di
^i30,
duomo
pit-
torica con
Pisanello,
ebbe
il
vanto
di uscir vincitore.
Dimor per
non breve tempo a Padova, e, nel 1460, fece in compagnia con i due suoi lgli il quadro d'altare rlella cappella Gattamelata, nella
chiesa del Santo.
Padova,
il
Nicolosia
con
Andrea
quale
Mantegna
con
il
(143-1-1506),
ebbe
altres
d'
consuetudine
e di studi.
arte
E
,
questi
due
sommi
di
sovve-
nendosi
scambievolconsiglio,
mente
nutrirono e rinforza-
dove l'arte
fio-
riva
stupendamente.
Padova Donatello,
vi
stette
i
che
dieci
J
Venezia. R. Accndomin.
anni, durante
quali
tamelata e
ai
bronzi
Antonello da Jlessina.
padovano
Squarcione (1394 1474) non
tentici.
si
Francesco
La
al
gloria
di
San Girolamo
lui
Museo
di Padova, e la
Vergine
Museo
la
di Berlino,
comprendersi
alla pittura
gran parte da
dall'osservazione
24
LA PITTURA VENEZIANA
San Zeno
di
Verona, alle
Padova
il
Gonzaga
disegn anche
di Cesare.
si
conservano ancora.
Padova. R. Pinacotec;
A. bquarcioiie.
Un
Verona.
crocifisso,
grande
al vero, dipinto
a tempera
il
sovra
tela,
Museo
di
disegno secco,
le
pieghe conservano
l'andamento
dolcissima. e
giottesco,
ma
Nazareno
tempera
Pi importante una
tante la
dipinta a
rappresen-
Madonna con
del
il
monache
ria degli
conserva in
Lo vere nel
di
monache
Santa Ma-
di Venezia.
I.
LE
ORir.i>;i
25
Anche
si
sa,
San
Giovanni Evangelista e
in
quella
di
una Passion de
in
croxe,
Il
Christo
ridia de figure.
tempo distrusse
queste opere,
come
distrusse quelle
compiute nella chiesa del Santo a Pa-
dova.
Il
BeUini fece
e di sua
dolfi
mano
il
Ri-
afferma
quelli
aver
del
veduto
L'
(forse nio
Petrarca e di Laura.
Anonimo
Marc' Anto-
Michiel), pub-
blicato
Morelli,
da
Jacopo sua
nella
Xotzia^^^
ricorda
parecchie pitture di
Jacopo, esistenti in
Padova, in casa di
Pietro
Bembo
un
ritratto di profilo di
Accademia.
Sax Giorgio
Mantegn;i
Gentile
da Fabria-
(1)
Notizia d'opere
di
disegno.
od. riv.
26
LA PITTURA VENEZIANA
no,
del
un
ritratto
di
a guazzo in profilo
di
filosofia,
padre
di
Leonico
Tomeo, professore
fin
dal-
S.
A. Mantegna.
Vendramin
(153'>), esisteva,
sempre
al dir
doirAno-
I.
LE ORIGINI
Z/
Tiimo morelliano,
el
ihro
grande
in caria
bombasina de disegno
de sta de jjombo fu de
man
''3f
.t
1 1
V
.
:''^
^
\;
-f
ir"'
/'
'
^^^f'
il
prezioso
al
Ven-
dramin,
pass
propriet
dei
28
LA PITTURA VE^EZIA>'A
Buonomo
Corniani, di Gian
gli
Ma-
Gerolamo Mantovani,
eredi del
y-
-:*^:.
1
>
di
quale
lo
Museo Bri-
I.
LE ORIGINI
29
de
Sul frontespizio
si
mano
de
mi
Vi
1430, in
Venetia.
tZ")
J.ninh-ii. .Mu.s.'O
Britannico.
m
Dise.cn" di
sono
trattati soggetti
svariatissimi,
tolti
dal
Vangelo
e dalle
legin g-
di prospettiva,
con
30
LA PITTURA VE^'EZIA>A
(Folcir.
Giraudon).
Parigi. Louviv.
Disegno
di
Jacopo Bellini.
I.
LE ORIC.IM
31
di
un vecchio
acquistata dal
Museo
11
del Louvre.
Anche
il
sapientemente unire
da
'
.^'
'
-'^
^?^"^^
i
.?
'arici. I.ouxTc.
UriHA-iTO
Disegno
iJi
Jacopo
Hclliiii.
Venezia. R. Accademia.
Il
Redentore,
S.
Agostino
Francesco.
Il
primo Rinascimento
Vji-i .o>'
il
mumnese Antonio
infanzia alla
Vivarini la
fio-
giovinezza
A
un
minor
fratello
di
Antonio, e
nome
glia, figlio di
Di Barto-
centrale di
chiesa;
i
nel centro
San Marco in trono; una Madonna in trono Giovanni in Brac^ora, una Madonna a Santa Maria Formosa
San
ecc. Il
34
LA PITTURA VENEZIA^'A
Napoli ha una bella
museo
donna
a
di
Madonna con
il
putto addormen-
Ma-
in
mezza
Di Alvise
Madonna con
parecchi
Santi
la
all'
Accademia,
la
Resurrezione
pala mirabile,
che fu gi della
ed
ora
grande ingegno
di
li
rami nei
due
figli
primo ebbe
1'
il
tu-
la pittura la
Gentile
da Fabriano,
il
leg-
figlio
Ma
Giovanni,
il
giunsero
lezza fisica,
madonne, pi
lari
romorosa
e variopinta, ri-
Le pitture
di Gentile
molle
altre dei
del 1577,
ma
:
grandi scene
Processione in piazza
San Marco
e II
San Giovanni
La
Gentile
dimor
alcun
tempo
a Costantinopoli, presso
di
Mao-
metto
II.
cronache veneziane,
scrive: 1479,
di
3 setem-
T3
Cri
co co
-5
<
e
cri
"e
o
CD
Ij CD
CD
T3
"-P
o o o
CO
II.
IL IMIIMO
lUNASC.IMENTO
35
bre
le
Uno
scrittore francese,
il
Thuasne
(^),
con
il
opere da
lui ese-
che
si
occupa-
rono
vole
di questo note-
episodio
della
Il ri-
Maometto,
da
Gentile,
dipinto
esiste ora a
Venezia
in
palazzo Cappello,
Bellini,
gi
co,
rato
padre
il
fratello,
un
il
teler del
23 feb-
moriva
e lasciava
Veupzia
G;ille
al fratello
getti,
alcuni ogi
11ITR\TTU
13elliiji.
fra
quali
il
famoso
prefetti
libro di disegni
del
quondam
obbligasse
testatore
la
grandiosa e veramente
la
sica opera,
da
Giovanni e rappresentante
predicaIl
zione
pinto,
di
San Marco
cui
di-
in
furono
alcuni
confratelli
della
Scuola di
(1)
Gentile Bellini et
le
Sultan
Mohamed
II, P.iris.
Leroiix. 1SS8.
36
LA PITTURA VE>EZIANA
II.
IL
PRDIO ri>'ascd[e>;to
37
San Marco,
Brera.
tra
quali
due
Bellini,
ora
nella pinacoteca di
Al solo
nome
di
alla
magini
di
Mantegna,
nota bene
biarsi
il
giovanili
la
possono scam-
con
quelle
Mantegna, come
Trasfigurazione del
1'
Museo
fu
di Napoli, la
Orazione
vita
di-
Londra.
La sua lunga
molti da' suoi
la
operosissima, e
pinti.
Trasfigu-
d'altare
Bellini,
di
San Giobbe,
che
il
primo quadro
e
ad
olio
cinque quadretti
allegorici
parecchie
madonne,
che per
cui
quella
chiamata degli
per
il
Albereta,
celebre,
oltre
divina soavit,
critici
ro-
more
sollevato
troppo zelanti,
quando, liberata
chi ristauratori,
originaria e
tata
zia,
la tavola belliniana
non
gi,
come
si
crudelmente
trat-
profanata.
Soavissima cosa, pure all'Accademia di Venefra due Sante, figure irradiate quasi orizzondi
la
Madonna
da
talmente
una luce
sole
il
al
tramonto.
di
Ne
possiede
una
Santa
Museo
prima maniera
di
Giambellino
chiesa
la
di
sua fiorente
come
h
il
San Zaccaria
un grande
e
famoso quadro
d' altare
un quadro
in largo
con
la
madonna,
il
bambino
la pala
con
cui
pala, in
si
vedono
nuovi
modi
fu
avanzamento e
di perfezione
l'ingegno
del Belhni,
il
38
LA PITTURA VENEZIANA
del Durer,
ammorbidi
belli di
le
opere
i
di
Ricordiamo ancora
la
fra
dipinti pi
tavola
del-
A ALBKPan'Tl
San Francesco
di Pesai^o,
con squi-
d'indicibile
la
bellezza nella
in trono,
predella
in
di
Murano
Madoana
VENEZIA
- Chiesa dei
Frani
La Vergine
in
trono
Santi
Giovanni Bellini
II.
IL
PRIMO rinascime:sto
39
innanzi
alia
quale piega
di
ginocclii
il
Santa Corona
tenute
Vicenza
il
Batirsimo di
molte Madotine
come gemme
Sempre
un tempo,
l'ingegno di Gio-
nol)ilt e signorilit
veramente
esalta
latina,
illumina
vagamente.
L'ultimo suo quadro, rappresentante
cominciato nel 1515 per
la
l'
l'anno dopo,
Insieme con
Vivarini e
efficace
impulso
che Ba-
all'arte veneziana, in
altri pittori
il
nacquero
salti,
il
il
Venezia o
appresero
il
l'
arte,
come
il il
Crivelli,
il
il
Bastiani,
i
Carpaccio,
Rizzo,
i
Cima,
Parentino,
il
Mansueti,
il
il
Diana,
il
Veglia,
il
ziale,
il
De Barbari,
il
Catena,
Bisslo,
Pennacchi,
il
Montagnana,
Boccaccino ecc.
Accenneremo
Assai credibilmente
compagno
di
e,
Bartolomeo
di
Alvise
il
quale, abbando-
nata
pi belh, ornano
le gal-
Londra,
principi
educ l'ingegno
1521.
non
si
ma
i9(> al
La pala in
trono e vari Santi, lasciata incompiuta per la morte di Alvise Vivarini fu finita, nel 150:^, dal Basalti. L'azione di
GiambelKno
opere
sue
fu
si
rivela
nelle
pi
la
Ges
40
LA PITTURA VENEZIANA
'nell'orto
i
degli olivi
e Cristo e
figli di
Zebedeo all'Accademia
di
Venezia.
Una
nella
vecchia tradila
Vergine
gloria
chiesa di
;
San
Pietro di
te
st'
Murano
sia
ma
il
v'
for-
opera
invece
frutto
di
una collaborazione
Bellini
vo.
di
Giovanni
suo alheil
con qualche
si
Molto
piccole
esercit
di
Basalti
in
pitture
e
destinari-
zione
domestica,
il
spesso
pet
soggetto di
deserto.
San
Giro-
lamo nel
dolcito poi
lino, si
da quello di Giambel-
di
Giambattista
il
Cima, meglio
conosciuto con
nome
di
Cima
il
pittore
circa
chi guarle
per
opere
pensar
che da
all'arte egli
Le migliori
devono cer-
Italia, nelle
chiese e nelle
gallerie di Vicenza,
Parma, Ve]\Ii-
lano e ^hxiena.
La pi vecchia
IL
PRIMO RINASCDIENTO
41
opera
di lui,
che
si
pergolato e porta
la scritta:
fecit
un 1489
)I
\l
li^J
42
LA PITTURA VENEZIANA
mnzo. Se questa
ad
j9.
tela
segna
la
giovinezza
del
pittore, la
e il barn-
tavola
La madonna
La XAtCiTA
di
Ges
Cima da
Coiiegliaiio.
II.
IL
PRIMO RINASCIMENTO
43
bino fra
di
rit
santi
Michele
Leonardo,
deve
essere
compiuta
trono
nella
piena
matue
dell'ingegno.
Due
la
disegno
di
Madonna
in
del
di
duomo
Conein
gliano e
il
San Giovanni
l'altra
il
dell'anno apsi
Cima
trovava
la
ma
vi si
lieta del
pascola
Madonna
una Piet, una una delle pi attraenti opere del pittore, la celebre Incredulit di Sa7i Tommaso e La Madonna in trono con San Dionisio e San Vittore, che si trovava, ricoperth d'imbratti, nella chiesetta di Zermen presso
il
possiede
e
in trono fra
santi,
L'Angelo
Tobia,
Feltro, e fu
fine conoscitore,
che
il
La
si
gamente compensata
bianche barbe
nobiH figure
di santi
vescovi dalle
fluenti.
sono Jacopo da
il
nome
mente a Serravalle nella Marca Trevigiana, e del quale sono notevoli un quadro al Museo Civico di Venezia, con il nome di Jacopo
e l'anno 1488, e la pala della Vergine e Santi all'Accademia;
Anche
drea da Murano, autore della pala d'altare, compiuta nel 1507 per
la
proljabdmente colori
grande finestrone
scaldato
al
raggio
dell' arte di
Giovanni
Bellini. Ber-
Cristo e
San Gitolamo
nella
galleria
di
44
LA PITTURA VENEZIANA
Roma
Mon-
tagnana, autore di pregevoli affreschi nel palazzo vescovile di Padova, sono da mettere fra
gli
squarcioneschi.
fa
capo Vettor
lo scritil
cui,
secondo
l'Altichiero, l'Avanzi,
de
Venezia R. Accademia.
Lazzaro Bastiai
Fior,
i
il
Guariento,
il
il
Campagnola,
Cordella,
11
il
il
Foppa,
il
il
Bnstiani,
il
il
Catena,
Vivarini,
Cima,
il
Basalti,
Mansueti,
^lontagna,
il
il
Diana,
Buonconsigli.
di
primo
Vera-
conto, insegn
due suoi
Sebastiano.
fratelU,
Lazzaro
l'uno,
l'altro
esistiti;
ben
circa
il
il
1449, Lazaro
Basfiait
depentor,
il
come
egli stesso
scriveva
suo nome.
Ma
da credere
T'astiani
non gi disce-
IL
PRIMO RINASCIMENTO
polo, bens maestro del Carpaccio; giacch Lazzaro, nel 1460, di-
la
chiesa
di
San Samuele,
e nel
1469
la
gli
Ora
il
quadro,
come
atto
il
un
prima
di
Ser Vettor
fra
Scarpaza.
bens
molta
rassomiglianza di
stile
questi
lilil.I.A
S. (/.UuC.E doivi
la
Scuola
ili
S.
Giova
L. Basliani
due
artisti, cos
al
vece da ascriversi
nerali di
San Gerolamo,
della
ora
Madonna
cenif/o
come L'ultima comunione e / funel Museo imperiale di Vieima, una Redentore a Venezia, e il Doge Moora nella Galleria Nazionale di
ai piedi
Vergine,
Londra.
L'affinit artistica
gliori
con
il
Carpaccio
nella
si
mi-
come
46
LA PITTURA VENEZIANA
demia
nella
di
Vienna,
neW Annunziala
artistici di
al
Museo Civico
di Venezia,
Madonna
Agli insegnamenti
mato l'ingegno
di
uno
scritto
Bellini.
Ambedue
questi
di
San Marco
la ste^^sa
bellezza,
ma
gli
stessi
IL l'RIMU
RINASCIMENTO
47
paccio.
Il
Diana
si
la
Madonna
stu-
conserva in palazzo
il
quadro
pendo
sito,
delia chiesa di
San Salvatore
in A'enezia, Cristo in
Emavs,
il
creduto
e poi del
Carpaccio.
Ma
que-
artisti
grande
artefice
l'
Istria,
dove Benedetto
Carpaccio,
della vita.
figlio di
Ma documenti
trova in
in
La prima data della sua vita artistica, l'anno 1490, si un quadro della Scuola di Sant'Orsola, l'ultima, l'anno 1520,
Paolo, nella chiesa di San
Do-
48
LA PITTURA VENEZIAN'A
menico
dere
si
il
di Chioggia.
Ma
vi
ci
traggono a cremigliori
al
Carpaccio vissuto
fin
1525.
Le sue opere
conservano a Venezia, e
Museo Civico, e i dipinti raccolti nell'Accademia e nella Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, rivelano l'artefice, che allontanan-
dosi dalle vecchie tradizioni ritrae con attento studio del vero e
la
che
II.
IL
PRIMO RINAS(;iMh:NTO
49
vede circon-
qualche parte
gli
sfugga
della
bella scena
onde
si
con-
Ma
esagerazione dire,
come
il
Vasari, eh'
egh
sia
stato
il
fatto
opere di conto.
Fu Giovanni
torno a s
tutti
i
come Cima da
Conegliano, seguivano
fare del
Montagna o
di Alvise Vivarini,.
50
anche
LA PITTURA VENEZIANA
che sentirono
inllusso germanico, specie di Alberta
quelli
l'
Durer, come Marco Marziale, autore delia Circoncisione nella Galleria nazionale di
Londra,
dell'altra Circoitcisione, in
mezze
figure,
al-
Emaus
galleria
di
l'Accademia, e
Berlino,
dell'altra,
alcun poco
variata,
della
dipinti
di
con
l'anno
1507,
ultima
data
dei
questo
maestro.
I.XQUE bANTI
Alla
citt,
divenuta
il
centro
d' irresistibile
attrazione,
il
gran
acco-
d'
scuola
del Bellini,
dei
paesi,
il
soave
pittor
delle
Madonne,
giungevano
gii artisti
zioni di sudditanza o di
commercio.
II.
JL PRDli)
RINASCIMENTO
51
Fra
gli
scolari
e gli imitatoli di
Giovanni
le
Bellini
sono da
ri-
di
Ravenna
Forl
e nella
gal-
>.
h ITEMI
leria di
Brera
Cristoforo Caselli da
Lattanzio da Rimini, del quale sono due grandi tavole nelle chiese
villaggi
presso
Bergamo
Andrea Previ-
r)9
LA PITTURA YENEZIA^'A
da Bergamo, che, oltre a molte opere per
tali
la terra natia,
dipinse
una soavissima Annunciazione ; Girolamo da Santa Croce pure di Bergamo; Francesco Bisslo autore della Gloria di Santa Eufemia nella cattedrale di Treviso; Pier
Maria Pennacchi
trevigiano,
del
quale
ammiransi
soffitti
di
;
il
Santa
l'zin.
R. Accniloni
La morte
DEr
'ier
Maria Pennaecli;
Madonne con
il
putto,
sempre
eguali, di
il
conte
Dona
buoni
nale
mezze figure
la famiglia
nel
palazzo
Corsini a
Boma. Fra
belUniaui pi deboli
si
II.
IL
PRIMO RINASCDIENTO
53
54
LA PITTURA VENEZIANA
Belli
Fran-
Un
mento
forte
pittore,
Bartolomeo
Montagna.
si
Ma, se l'insegna-
pu dimostrare con
'''^'-^-4^':
'Xc^:
-^y
;C
La \'ekgi\l
r'K
-.u^riENC
l.
MoiitagI
documenti, certo
l'austero
che
le
opere
della
di
lui valsero
ad
iniziare nele
il
Montagna l'amore
linea
ben ponderata
senso
d'una vigorosa
cativa.
plasticit, talora
IL
PRIMO RINASCIMENTO
55
Giovanni
sto maestoso, in
un posto
il
infeiiore
ma ben
in vista, sta
il
Bonconsigli, detto
Marescalco, vicentino,
gicamente bella
la
Disposizione nel
Museo
quadri a Ve-
Giacomo
Montagnana nel palazzo comunale e nel duomo; a Montecchio di San Pietro. Ambedue questi maestri, di
l'
irradiazione di
sto capitolo,
con
la
fuse
sua
ri-
mane
a Venezia
il
San Giuliano,
la
Sacra conversazione;
e belle
Madonne
cor
di
ci
di luce e di leggiadre
museo trasparenze. E un
nasconde
il
suo
nome
hanno convenuto
dell'organo della
Santo Stefano.
Cos, tutto intorno a Venezia, la pittura
si
andava svolgendo
come per
rono
i
tanti rivi,
ultimi
pi insigni
Palma
il
due gran-
Con
ziato
il
luce e colori.
Ma
con
Muranesi
con
Jacopo
Bellini
finito
all'
appa-
rizione
di Giorgione,
:
sentiamo
tratti
ripetere le parole di
cette
Carlo Blanc
au milieu du tapage de
et
l'cole vnitienne
.
nous attendrit
si
angeli e
santi
56
LA PJTTUR.V VENEZIANA
di
atteggiamenti,
ma
il
sentimento
accompagna ancora
forma
fsica si
alla fede
profonda nella
ma-
sublime
ideale.
Certo,
e
voleva
il
cinquecento
perch
manifestasse tutta la
pompa
della salute.
Ma non pu non
con tutte
del
le
Carpaccio, quell'arte che ingenuamente splendida mente vereconda, entrata trionfalmente nel regno delle
e robustaidee,
and
CASTELFRANCO VENETO
- Chiesa Pannocchiale
La Vergine
in
trono e
Santi Francesco
Liberale
Giorgione
Venezia. B. Accademia.
Il ricco
Epulone
Bonifazio de'Pitati.
IH.
Il
secolo d oro
A,
i
.1
nascondono
chezza e dai
lieti
riposi.
XV
Venezia
il
il
dell'America e
pas-
altra via
lauti guadagni.
La popolazione,
abitanti,
XV a
190,000
diminuiva rapidamente
il
il
vano scemare
nobili,
prendendo a schifo
58
LA PITTURA VENEZIANA
parsimonia del vivere mercantesco, lasciavano ormai
la
i
al
popola
commerci
e le industrie
politica.
i
coli di
viti,
La Repubblica voleva far dimenticare le minacce e periun rapido decadimento, con lo spettacolo continuo di condi feste, di cerimonie.
di
se l'animo
si
rattrista dinanzi
la
allo
la
spettacolo
sua
potenza,
vinta
dal
bagliore
delle
feste,
dall' ele-
vesti, dalla
Cest la plu^
masen-
armonia dei
civilt
colori, la
natura e della
in tutto
il
che
la
circondavano.
La
b^dlezza
mondana
gio Barbarelli,
Castelfranco
villaggio
della
Marca Trevifu a
nel vicino
di Vedelago,
Ve-
nezia
cellio.
scolaro di Giovanni
Bellini e condiscepolo
di Tiziano
la
Vesua
Giorgio
fu
anche eccellente
suonatore di liuto e
campo a San Silvestro, era spesso rallegrata da brigate di amici e di donne belle. Ch'egli si sia dato fuor di modo ai piaceri amorosi probabile, ma intorno alla sua fine immatura
casa, in
non
da credere al Vasari, e
neppure
al Ridolfi,
il
quale racconta
anche
pel
Gior-
il
Morto da Feltro,
Cecilia,
una donna,
del
di
nome
Feltre,
i
N
di
Morto da
di
un
i
a Zara, parlano
documenti,
feltrino
menzione
un Lorenzo de Luzo
(1)
Lorenzo de Luzo
fu
Barlolomeo
di Feltre,
il
12 diceiiibre 1526
fa
testamento
a Venezia-
in atti
Bernardo de Cavaneis.
IL
SECOLO d'oro
59
uomo
senza insidiare
donne
si
d'altri.
il
Con Giorgione
muta interamente
concetto e
l'
inspira-
Galleria GJovanelli.
alla
tele
bei corpi femminili dalle rosee carni, che staccano sul pae-
60
LA PITTURA VENEZIANA
compreso ed espresso con novo
nel
di
saggio,
profondo sentimento
della natura.
Giorgione moriva
vita
non numero
gli
consent
sebbene un gran
cataloghi,
nome
:
del sublime
artefice.
come autentiche
Uffizi,
Giorgione soltanto
le
seguenti opere
1.
Due
rappresentanti
La prova
del fuoco e
2.
La sentenza
di Salomone.
Un
3.
il
La Madonna in
duomo
titolo di
ma che,
secondo
la
recente congettura di
tolta dalla
un
critico tedesco,
il
rappresenta
una scena
batte
Tehaide
di Stazio:
nella regina
Ipsipile,
il
espulsa dalle
donne
Lemno
^'^K
e co-
re di
Nomea
e
servizi di
baha
Madonna
con
di
il
bambino
ed lati
al
Sant' Antonio
San
resti-
Madrid, attribuita
Pordenone,
ma
At-
Dafne
triarcale di Venezia.
8.
Le Tre
II
et dell'
nomo,
nella
Galleria
Pitti,
quadro
attri-
ma
di
9
10.
Concerto, al Louvre.
Un frammento
I
quadro,
rappresentante
due giovani
Belvedere a Vienna.
(1)
WiCKHOFF,
Giorrjiones
Bllder
zu r-omsclten HeldengediciU-n
(in
Jahrbuct der
k.
in'eussiscien
Kunstsamynlungen.
xiv, 1895\
III.
IL
SECOLO
1)
ORO
61
Da
ultimo,
il
Morelli, in
del Sas-
sudiciume
del ristauratore,
un' opera
di Giorgione,
che esisteva
2
in casa Marcello a
LA PITTURA VENEZIA^'A
figura di
temperanza
delle sue facolt uni la forza del pensiero alla grazia aella espressione, illumin e fecond tutta
la
cento,
ma
di
il
nome
duto
frate,
fu provve-
dell' ufficio
brevi
della Cancelleria
pontifcia.
Passato
dalla scuola
di
Giam bellino
a quella di Giorgione,
tanto seppe
opera
dell' artefice
di Castelfranco.
quest' opera
suo
allievo,
il
un
il
altro
car-
Sebastiano
severa
bellezza
de' suoi
si
compiacque introdur
quadro
gione
jGde
a papa Alessan-
due suoi
dipinti.
La
battaglia del
nell'
Cadore e
del 1577.
La
battaglia
tra imperiali e
Spoletini,
incendio
Alfonso d'Este
lo invit a Ferrara,
III.
IL
SECOLO D ORO
63
le
quali
il
Galleria
di
Londra,
di
Madrid
alla
e quel vivissimo
Venezia. Chiesa
di
S. Giov.
Crisostomn.
04
LA PITTURA VE.\EZIANA
statua di Venere.
questi
si
quadri convieu
pi tardi
clie
il
sia dissetato
genio di Rubens.
di ricchezze e d'onori, il gran Gadorino se ne torn a Vedando mano a molte opere. L'Assunta, compiuta nel 1518 per l'aitar maggiore del tempio dei Frari, aveva precorso le opere
Colmo
nezia,
di Ferrara;
ma
per
la stessa
l'altra
pi
vigorosa
ed del 1530
lavoro,
tire,
il
il
suo capo-
San
Pietro Mardi-
sventuratamente
dall'
strutto
incendio
del
1867,
in
Giovanni e Paolo.
desider
esser
il
ri-
da Tiziano,
quale
per
gere
in
il
umane sembianze,
sapeva mettere
la
cui
il
vita,
movimento, l'indole
Francesco
i
che
I,
Fi-
lippo
li,
re
Solimano,
dogi Loredano,
i
Grimani,
Gritti,
papi Cle-
mente
VII, Paolo
Giulio
III,
loro ritratti.
Ancora una
volta Carlo
1532, se
il
pil-
impero romano.
per invito di Paolo
il
Danae, per
in
duca Ottavio
a Innsbruck;
Augusta
III.
IL
SECoLu d'oro
65
al
li
Diana ed Atteone,
e
Medea
e
Pane
Siringa,
Andromeda
con
le
Perseo, Venere
allegoriche
all'
Escuriale,
pitture
della Religione,
commissione
di Carlo V.
Di questo incom-
parabile
prodigiosamente
tutti
non
al
foss'altro di
nome:
^^)
L'amor sacro
Bella
d
l'amor
la
iirofano
Galleria Borghese,
la
Tiziano e
Venere
del
Pardo,
Louvre,
di
la
Flora
la
le
Veneri degli
di
Uffizi, la
Darmstadt,
Danae
ticana.
traenti,
Napoli,
quella di Vienna,
di Pietroburgo, la
grande pala per San Nicoletto dei Frari, ora nella Galleria VaGiova meglio qui accennare ad una delle opere pi
atal
La
presentazione al
Tempio,
primitivo suo luogo e alla primitiva sua forma. Neil' antica Scuola
della
Carit,
ora
sede
intagliato
fiorami
d'oro su
le
due
gli
dipinto, su tela,
La
Presentazione, che
Vecellio sentisse gi
i
a questo tempo
chi e
le
suoi toc-
come
si
dice
il
mostra ancora
maestro che
compiva
mano
Quando,
in sui primi
il
a quella condizione
il
luce,
fu
ristaurato da
di
un
profanatore,
il
quale
vi
aggiunse
due rettangoli
orizzontale
pittura,
alto,
ov' era
vuoto
cen-
delle porte, e
timetri.
una
lista
le
in
di
circa
venti
il
Ora, tolte
tutta
quae
dro
occupa
la
porte,
CI)
Di recente Umb?rtoGnoli ha voluto dimostrare che questo famoso quadro rappresenta Venere
(V.
Rassegna d'Arte,
fase, del
novembre-dicembre
1902).
G6
restituito
LA PITTURA VENEZIANA
ha riacquistato
il
ginario.
Non
se
mai,
come
Ma,
non
il
fervido
tutto
amore
che
si
della bellezza.
nel cuore,
loroso,
non
lo arresta,
pago di
Tutto ci che
ha
la tranquillit
che
non
si
ascolta e
i
non
misteri.
La sua
vita
fu
come
la
sua
arte,
lietamente serena.
Ebbe
ma
fino alla
donne
che
il
belle,
Palma
nome
di
del Palma,
il
il
quale
non
fu
Palma,
religio-
illegittimi,
e avendoli
non
ne facesse cenno nel suo testamento, in cui, con largo cuore, benefic tutti
i
suoi parenti.
il
Vecellio
si
Ce-
il
casato,
morta
in ancor giovane et
nel 1530, dopo averlo fatto lieto di tre figliuoh, Pomponio, Orazio,
il
il
padre ritrasse
un
fratello di
per-
La casa
devasi da
San Canciano. Dal loggiato, cui ascenun vago giardino per una gradinata, la vista si estendeva sulla laguna e sulle Alpi lontane. Le stanze spesso si aprivano a
millo,
il
Priscianese, notissimo
latinista,
Maivolini.
IL
SECOLO
I)
ORO
67
lo
Zuccato,
il
donne
lieva
gentili,
la prediletta al-
di
Tiziano,
da
il
Spilimbergo,
dell'et.
i
poco a poco
che aveva
la peste,
morbo, mori
le
il
per ognuno
pompe
Non
timo,
e
gli tolse
quiet fino
soltanto la
di
all'
ul-
morte
il
mano
penope-
nello,
mentre stava
di
Croce,
comPalma
nato
giovane.
Jacopo
a Serina,
circa
il
Nigreti,
presso Bergamo,
1480, e conosciuto
dell' arte
nella
il
storia
con
vecai'Venezia.
nome
di
Palma
il
chio,
tisti
Chiesa
di
Sant.a B.\rb.\ra.
- Palma
il
Vecchio.
in
certe
special-
mente
Zerman
nella
Marca Trevigiana,
di Scrina,
Dossena e
Pagher
in Val
Brembana,
Louvre
e nella galleria
il
Dresda
celebre
suo capolavoro,
Santa
Barbara,
la
68
LA PITTURA VENEZIANA
mai rappresentata, si ammira nella chiesa di Santa Maria Formosa di Venezia. Le Gallerie dell'Accademia, che possiedono il
Redentore
e
la
santi e un'Assunta,
si
qui sconosciuta.
zurro,
un quadio del Palma, una Sacra Conversazione, La Vergine, seduta e avvolta in un manto azregge sulle ginocchia il bambino ignudo. A sinistra di lei,
San
Giuseppe, e a destra, seduta. Santa CateBattista genuflesso.
sta inginocchiato
rina,
Nel fondo
un paesaggio
Per
la
poesia della
la
composizione, espressa
pittore di Scrina
il
apparisce qui in
probabile, secondo
Cantalamessa, sia
tutti
gli artefici
Sacra ConversaVecellio
la
si
zione
del
Palma
e la
tali
Madonna
Ora,
possono riscontrare
prima
sia
il
derivazione dall'altra.
ammettendo
al
ci,
convien credere
152(3, in cui la
messa
al
mostra
la
mache
dunque
esser
messa
del
pittore,
meglio,
e,
morendo
a
il
quaran-
grande
affranto
male, avr
rivolto
lo
sguardo, quasi
me-
28
luglio 1528,
il
vano
di
San Boldo
il
e pubblico notaio.
Aveva
tolomeo,
zio,
che
Palma un nipote, figliuolo di un suo fratello BarPalma, e dopo la morte dello si chiam Antonio
e
venne a Venezia,
spos
la
nipote
del
pittore
Bonifazio
ma
altres
dei
metodi
artistici.
Fra
le
molte opere,
Ronifazio
intenso, compiute da
II ricco
de
merita particolare
menzione
Epulone, nell'Acca-
III.
IL
SECOLO D ORO
69
70
LA PITTURA VENEZIANA
clemia Veneta.
Ma
quali,
il
Giudizio di Salo-
in
Domini
pone a
lato
del
Palma
le
vecchio,
sua ha
veramente una
fratellanza.
Fu fecondissimo
in
gallerie
il
pittore, e perci
non
raro incontrare
sue opere
italiane e straniere;
ma non
si
pu degnamente conoscere
Bonifazio se
nezia,
dove
il
suo magistero
ci
coloritore
di
riempie
stessa
sia-
talora
quella
ammirazione, onde
mo
conquisi innanzi ad
di Tiziano. Gli
un'opera
storici
dell'arte
all'
credet-
esistenza
pittori
Bonifazio,
fioriti
a Venezia.
e
Ora un
Gustavo
diligente
acutissimo
critico tedesco,
Bergamo. Galleria Carrara.
Ludwig,
Ritratto
di
ha dimostrato
on filosofo
G. Cariani.
nome
natia
;
mosse mai
dalla citt
che Bonifazio de
il
Pitati,
precedente, fu
lazzo dei
nobile artefice,
il
pa-
Camerlenghi a
nipote
Bialto, e
erede,
il
imitatore,
il
del
giovane, fu
terzo Bonifazio.
il
Palma
fu
Giovanni de
i)usi detto
Cariani
del
Bergamo. Ne'quadri
si
riconosce la sopravdi
III.
IL SEC.etLO
r>
OK
71
ne abbassa
al
Palma
San
sitr/ti
nel tempio
dei santi
Giovanni e Paolo; e
il
Martino da Urline,
detto
Pellegrino,
per
raro ingegno, e di
San
Daniele, per
il
L'Adulteha
Rocco Marconi.
Ma una
con un altro
maggiore
artefice,
ebbe
il
Palma
lui:
Lorenzo Lotto,
nato
come
il
fu creduto,
a Treviso o a Beril
il
gamo,
e
il
ma
a Venezia, verso
1555
gusto
opere
zionare
Asolo,
si
conservano in
il
Italia e fuori,
men-
San Girolamo
del
dipinti di
l'I
LA PITTURA VE^EZIA^'A
1513
dal
al
1524,
ai
freschi
tare al
Carmine,
Giacomo
dal-
l'Orio
di
Venezia,
il
tre
quadri di Brera,
il
mirabile
triltico
le
di
Recanati,
Stoiie
III.
IL
SECOLO D ORO
73
di
Santa Lucia a
Iesi,
la
pala
di
maniere, e non
di
Piaceiiza.
Chiesa
d.
mente
stivit,
sciatto e frettoloso
ma
certo
ebbe una
gli
grazia,
una
fe-
un' arte
mirabile
nel disporre
accidenti
del
il
chiaro-
scuro.
Lotto fu
ritrattista.
74
LA PITTURA VENEZIANA
ritratto del vescovo
il
di
Napoli
una
di quelle pilture
frescati
;
in
San Nicol
di
monumento Onigo
e
All' indole
passionale
del
Lotto,
molto inquieto
della mente,
come
1484.
forma contrapposto
un baldo
era
artefice,
denominato Pordenone
11
di Pordenone un agiato maestro muratore. Angelo de Lodesanis, chiamato anche de Corticellis, dal villaggio di Corticelle, presso Brescia,
nacque nel
padre
di
Giovanni Antonio
donde era
originario.
Negh
a'
Giovanni Antoil
quale ul-
suoi
magia
di
ecc.,
si
un
ritratto di
San
Lorenzo Giustiniani ed
la pala dell'altare
di
San
a San
Ptocco,
una pala
Angeh
Murano,
un ji'ecente
re-
La molle immatura
la
gli
viet di dipingere
<^)
il
gran quadro,
Vasari chiama
dif/cile
Pordenone
affabile e cortese,
piv
fiera,
il
Lanzi
afferma esser
trovare
un'anima
pi risoluta,
pi grande
venne
di
di
e.
86.
III.
IL
SECOLO
I)
URO
altri
coiitrasli sanguinosi,
per que-
fratello Baldassare.
II,
Ferrara,
ma
ammal
e mori,
non
nella chiesa di
San Paolo
di Ferrara.
Anche
da
la
critici
<
iiigenti
credono imitatore,
che, in
un bel quadro
esistente
nella gallera
Ma Giovanni
e
Antonio non
si
chiam
mai Licinio
pittori
Bernardino
non sono
friulani,
ma
il
Brembana.
pi bello
Puiri
sono
quadri di altare di
nella
Bernardino Licinio:
a Venezia,
chiesa dei
sem-
Pordenone
fu
il
quale, con
l'aiuto del
fratello
in
Friuli e
Non va
a Sebenico,
dri, quasi
felice disegnatore,
lo
I
nel
L52-2,
ma
suoi qua-
sempre
di piccola
Tintoretto solea dire che ogni pittore avrebbe dovuto tener nella
dello
alla
nomi
di
^Moretto e
Girolamo Romanino.
76
LA PITTURA VENEZIANA
(Fotogr.
Brami Cle
S.\iNT.\ G!L'st[.'>
:Moretlo
Da Brescia.
III.
IL
SECOLO d'oro
77
Del Moretto,
di
olti'e
Como,
Berlino,
Genova,
di l.onigo,
di Torino, di
Trento
ecc.,
si
ammirano opere
a
a Parigi, a Londra,
a Dresda,
a Francoforte,
citt la
Gassel, a Pietroburgo, a
del
Santa Giustina
prima che
il
Bansonnet
vendicasse
al
Bonvicino.
Dell'artefice
speditissimo,
quantunque
si
finito e diligente, e
come
il
San NiStrage
la
Cena
in
la
degV innocenti, Sant' Orsola, V Incoronazione della Vergine ecc. E soltanto in Brescia e nel Bresciano pu veramente intendersi
quali furono
artistico del
il il
dipinti
del
Bonvicino, sorge
prime
lo
formarono
all'arte.
Ma
il
poco
La
padre
primo,
deriv
11
soprannome
di
Moretto
al
gli
da un suo antenato.
vato,
Si disputato
anche intorno
suo luogo di
Ro-
ma
esser nato
A
di
cinquantadue anni,
figliuoli.
Mori nel
Brescia.
1554,
fu
sepolto nel
cimitero
San Clemente
di
L'emulo
suo,
in Brescia, circa
numerosi
figliuoli,
maestro amo-
come Girolamo
al
IMuziano, Calisto da
1566.
Le opere sue
museo
Il
La Vergine
di
Santa Giustina.
78
LA PITTURA VENEZIANA
(Fotog. Alnari).
La Madonna
in
gloria e Santi
Moretto da Brescia.
IL
SECOLO
J)
ORO
79
uno
il
dall'altro dissimili.
forma espressiva,
ritratti,
pensiero interiore,
Il Mocome in
taluni
suggestivi
ad
esempio
quello
di
Nel
R emanino
v'
pi
facilit e
potenza d'ine
venzione,
pi solidit
cialmente
fresco,
nelle
opere a
manife-
in
cui
si
im-
provvisatore.
Mo-
re tto
ebbe
gl'insegna-
menti
dell' arte
Giovanni
nato in
Battista Moroni,
15-25.
Alcuni
ri-
tratti di
Giovanni Battista
Padoxd. K.
Pniai.iie. j.
gone
ziano.
di
quelli
del
Tinel-
La Vergine
ix
trono e Santi
Romanino.
E veramente
del
ritratto
r arte
egli fu
quadri di
Avea
1'
acume
da
lui
psicologico, che lo
l'arte di
eliminare
accidenti
ci
oziosi,
onde
visi dipinti
quenza che
conquide.
Tra
ziano,
che pi
di
tutti
dal
quale
ebbe
il
primo avviamento
trevigiano,
il
all'arte,
Paris
come
in quelli profani,
appare quasi
80
LA PITTURA VENEZIANA
veneziana.
lui
Ma
il
})e-
ora
mia.
come
sfera.
cati,
le stoffe,
i
broci
velluti,
gioielli,
tappeti,
in
un
edifzio
di
architettura magnifica,
]) alto
sul
grado siede
lati
il
Doge,
con
lori,
ai
e intorno senae
patrizi,
magistrati
il
mentre
pescatore semi-
porge
l'anello
al
Principe.
Pregi grandissi-
mi
sono
smagliante vivezza
Ielle
tinte e la rappresen-
azione,
stupenda
di
di
evi-
denza,
una
del
di
quelle
che
pittori
quattro-
cento,
quadri,
storici,
Pace
Sp;
G. B. Morene.
preziosi
documenti
Gli
artefici
del
ri-
adattavano a
I
scene contemporanee.
pittori
sensualmente giocondi
appare
il
di questo
cosi
tempo, e
tra
pi voluttuosi
Bordon, pur
IL
SECOLO
])
ORO
81
private,
l'itraggono
si
pi
volentieri
sulla
i
tela
le
voluttuose
si
belt
veneziane, che
tingevano in
si
biondo
capelli,
gioielli.
vestivano di
broccato d'oro e
ornavano di preziosi
Venezia. R. Accadeu
Il pescatori:
Paris Bordon.
Ma
tra
1'
arte,
gioconda come
i
la vita,
fra
le
regate, le sere-
un austero
82
LA PITTURA VENEZIANA
nell'arte,
come
nella vita,
il
quale tra
la
tranquilli,
Jacopo da Ponte,
chiamato Bassano, dal paese ove nacque nel 1510. Dopo aver avuto
i
Ma
ritorn presto al
tarda
Venezia. R. Accademia.
S.
Girolamo
Jacopo Bassano.
et
di
delle
sentimento
altri
della natura,
preludendo in
sdegn
le
tal
E non
pianure ricche
alla
di messi,
colli
verdeggianti e
gii
animali, che
danno
campagna
VENEZIA
Palazzo Ducale
IL
SECOLO d'oro
83
mescolare
le
un
aspetto d'intimit
il
anche
gi,
ai soggetti
sacri,
facendo
intervenire
Redentore,
non
come
le feste e le
di piatti di
pompe, ma nelle povere stanze, nelle cucine ornate rame e di peltri, alle tavole piene di bicchieri e di
il
boccali, tra
micio e
il
cane, e
piccioni,
anche in
religioso
Rembrandt,
il
na-
turalismo
di alcuni
moderni.
e
Ma
qualche volta
egli sa
raggiungere
l'espressione
gagliarda
drammatica,
specialmente
con
violenti contrasti
Gal-
Accademia.
Il
San Girolamo
tutto
appartiene
all'
ultima e pi
dipinti dalle
perfetta
maniera
dell' artefice,
Dei quattro
figli
toc-
del
padre.
Ma
l'arte dei
veneziana,
Le ardenti sensazioni
di
sovrabbondanza
le
una
sue prime
una Madonna
santi a San
Fermo maggiore, una pala, rappresentante Ges che risana la suocera di San Pietro, a San Bernardino, la Trinit, in Santa Croce dei Cappuccini, un affresco del Salvatore, a Santa Felicita, e pure
a fresco, sulla
figure,
facciata
di
una casa
l'
in via
della Binastrova,
due
che richiamarono
il
attenzione
del
Sammicheli,
il
quale
mand
dal
la Villa
Soranza, costruita
1
Sammicheli
Castelfranco. Nel
la villa
553,
si
rec con
Emo
sul finire del 1554, o sul principio del '55, giunse per la
prima
84
LA PITTURA VENEZIANA
Veiit-zia.
Chiesa
III.
IL
SECOLO d'oro
85
ancora nella piena
ma
ricordo, vi-
gf
intelletti
tele rifulgono in
eleganza, la morbidezza.
la divina citt,
comprendere
nescosi
sun ingegno pi
luminosa appare
sato,
la
atto a
l'
renderne
di
l'ineifabile incanto.
Non mai
immagine
come
una
da Cerere e da Giunone,
ammirata da formosissime donne, da magistrati e da guerrieri. Paolo Veronese veramente il lirico della pompa veneziana, il
glorificatore della luce e del colore,
il
potenza.
le
opere di quest'uomo,
operosit semlira
le
la
somma
il
di venti
uomini operosissimi.
Louvre, un Cowito
di
Bicorderemo appena
di
}sozze di
Cana
al
San Gregorio
a Vicenza,
il
San Giorgio
(di cui
il
Verona,
il
la
Santa
di
Giustina di Padova,
San Giuliano
di Pumini,
Ratto di Eu-
nel Palazzo
Ducale
Convito
casa
le
di
Simone
della Galleria
di
gli
Paolo Collari
il
pi
efficace
rappresentante
Il
della
il
pittura
pensiero,
sentimento,
in
plastica maravigliosa,
come
in
Un
di
il
86
LA PITTURA VENEZIANA
perch nella Santa Cena avesse dipinto genti armate vecon pappagalli, apostoli che
si
Ufficio
stite
stuzzica-
vano
maest
un soggetto
che
si
reUgioso.
Il
pittore
non
pigliano
poeti e
tante cose
in consideration.
Non curavano
quei
pittori,
M.ARCEI.LIANO.
Paolo Veronese.
le
ragioni della storia e dei costumi, miravano alla vita, alla espres-
sione, al
movimento,
non ostante
quelle,
chiesa di
alla
tomba
San Sebastiano,
Marco
Mar-
mandano a
quel sepolcro un
lume
III.
IL
SECOLO D ORO
87
Fra
la
Tintoretto
anima appassionata
veemente, ebbe, accanto a splendori di cielo, profondit paurose. Se in alcuni suoi quadri, come nell'Arianna e Bacco, in Palazzo ducale,
flette
la
luce
diffusa si ri-
sull'acqua
guise
in
mille
tutto
;
pittoresche
palpita
altri,
di
giocondit
in
come
San Marco,
drammatica e
pittorica
si
sapienza
in
uniscono
un'armonia
perata;
in
come
livido
nubi,
za
Firenze.
Galleria
degli
Uffizi.
Tintoretto
dall'
umile me-
il
pi immaginoso
il
genio
se-
tempra
meno
reno,
ma
pi espressivo.
i
tava gi tra
maestri
ma
fu
rata nella
prima
et.
Non
mai
felice.
La moglie non
alliet la vita
del
tile,
sommo
pittore.
Per compenso,
la figliuola Maria,
buona, genil
cuore
del padre.
l'arte,
Ma
all'
immenso
speranze deltal
morte,
88
LA PITTURA VE>;EZIANA
pi cogitativo e taciturno
di
prima,
il
lui l'arte.
Il
il
suo pennello
Taine chiama
:
il
suo
Tintoretto
il
al
logiche e
ritratti.
come
pari del
sommo
colorito,
del
disegno,
nella
robuste/za del
pu
dirsi,
come
;Et:OLO
D URO
89
maggior numero, n
pu aversi
la
misura
dell'
immagini lampeggia-
mente. La Scuola
chiese della
di
San Rocco,
dell'
il
Madonna
Orto, di
San Cassiano,
le
sagrestie della
B.\c.co. Ari.\xx.v
e Ve.neue
Tintoretto.
Vasari
//
la pittura.
San Rocco,
trovasi scritto:
Per contadi
ed
di tutti
li
La Croci-
280
ducati.
due
90
LA PITTURA VENEZIANA
ma
i
l'ar-
cosi
suoi
del
di-
Federico Zuccaro e
il
una
delle
il
sale della
Tintoretto,
il
mentre
competitori facevano
quadro, rappresentante
San Rocco
poich
confratelli
volevano toglierlo,
e
il
non
la
si
un dono
al
Santo.
bisogno e
che
colleghi.
Con
Tintoretto
si
spegne quel
soffio di
marzo i594
ditto Tentoretto
frieve.
de ett d'anni 75
e statto
S
Fu
giabile
Marcili.
Madonna
immaginatore signoreggia
la
scono l'animo e
mano sdegnosa
che
fu l'ultimo rappresentante
mm
^^i.
Venezia. Scuola di
S.
Rocco.
Il
Calvauio
Il giudizio fixale
Palma
IV.
La Decadenza
i- funerali del
La
fondamenta
fu
dal
grande
artefice,
il
eredi-
Domenico,
il
quale, oltre
a molti
ritratti,
condusse nelle
Venezia e in Palazzo
alla
da
lui in et giovanile
l'et
come era ornai vezzo comune, mescol alla splendida eleganza una pompa bizzarra e fantastica. Lo stesso Jacopo Tintoretto non era andato immune da errori e stravaganze,
matura, in
cui,
onde per
gelo.
lui
si
di
Michelan-
cui gran-
dezza cosi
smisurata, che
veneziano era
obbedienza
al
92
LA PITTURA VE-XEZIANA
quali, allontanandosi
dal
vero,
cerca-
rono di preferenza
appariscenti.
L'arte andava
la
grandiosit delle
masse
e gli
effetti
pi
sempre pi mancando
di sentimenti e di idee,
suoi confini
dalla vita reale e dallo studio del vero in tutte le sue forme. In
Italia,
con
si
altri
tempo,
Caracci,
Procaccini,
il
Dome-
Bronzino,
lo
il
Sassoferrato, Carlo
Dolce, Michelangelo da
Caravaggio,
Spagnoletto,
Luca Giorsi
levava a
non pi vedute altezze e parea raccogliere i suoi raggi pi fulgidi intorno ai nomi del Velasquez, del Murillo, del Rubens, del Van
Dyck, del Rembrandt.
il
succhio
di
si
compiaceva soltanto
la vita, tutta
pompa
ingombra
l'arte e la vita,
accesero, anche
luci.
d' altri
tempi
e d' altre
come
fci,
tra
un fermento
dall'
di aberrazioni, di arti-
Sarpi e
arte
secentesca
impront Venezia
viglioso r aspetto.
un
suggello, che
incom-
poste
tendenze
splendettero
l'ardita fantasia di
Baldassarre
Longhena
le
e l'alto
nonostante
intemperanze,
nella
stessa
1'
le convenzionalit, le scorrettezze, le
lacune, anche
pittura
senso
LA JECALiENZA
93
comici ca-
varsi
delle
pareti e dei
soffitti
sfarzosi
di ori, delle
modo
ma
le
composi-
sagome
dell'
architetto
il
l'omonimo autore
aurea e
i
della
Santa Barbara,
il
primo
della decadenza.
dell' arte
primi precetti
il
Palma,
Vecchio, e marito
ma-
.^^__J:^
_L.
'^
,Jj^
IXGRES.SLi DI
il
per certa grazia di tocco, ebbe incarico di dipingere nella sala dello
Scrutinio del Palazzo ducale,
del
il
Maggior Consiglio:
Il
Papa
Le
ciliarsi col
padre, Alessio
e i Crociati all'assalto d
La
presa di Cremona.
pitture del
Palma
a Venezia
sono
tutte
il
sol-
non
si
94
razione
suoi
il
LA PITTURA VENEZIANA
quadri
nell'
Tintoretto,
Palma,
senza
quei
potenti competitori,
temie
il
campo
con
la viziosa
speditezza,
con
movimenti impetuosi
del
seicento.
gesti
drammatici
opere
masue
nierismo e segn
si
In
tutte
le
rivela
un ingegnoso,
del
ma
Non
gli
manc l'ammirazione
dei contemporanei e la
Su
Palma donca a l'incalmar fu lesto, '1 verde ramo del so bel inzegno,
mistri ghe don l'inesto.
fu,
E do gran
L'un Tician
Cosi
Marco Boschini,
pittore e poeta.
Ma
se
il
Boschini,
come
pregi
artistico, come pittore, segu pi ne' difetti che nei Palma suo maestro. Il quale ebbe molti altri imitatori e discepoli, come Andrea Vicentino, alquanto superiore ai mediocri del suo tempo ne' quadri in Palazzo ducale di colorito largo e
duto giudizio
il
pastoso,
Pilotto, Baldassarre
Ascanio
si
Spineda da Treviso,
si
Paolo
Piazza
da
ecc.
:
Castelfranco, che
fece cappuccino e
questi palmeschi
paoleschi mediocri
v'
nel depositorio
un
direbbe un
di
San Giuseppe
Ve-
nezia
un buon quadro,
ov'egli
ha rapprosontato
s stesso in pre-
IV.
LA DECADENZA
95
cademia ha meritato
degli scrittori d'arte.
pi larghe lodi
Enumerando
mostrasse ormai
questi
nomi
e ricorrendo con la
si
memoria
l'
a quelle
comprende come
arte addi-
sua
vitalit, assai
Quando
di questa
delle tradizioni,
il
capo
in
Roma
Michelangiolo da Cara-
da
altri,
Gli innovatori
si
chiama-
r'
'
,
"
'^^
il
-^^
V
di
Arrivo
Caterina Cornaro
Aliense.
il
la
vaghe anche
le
masse d'ombra;
tenebrosi per le nere e oleose imprimiture, per l'assenza d'ogni riflesso giocondo,
per
la
lieta.
Lo
strano indi-
non
nati
ma
dimoranti a Vene-
zia.
cesco
Rusca
Girolamo Pellegrini
romani, Sebastiano
Mazzoni
e Gio-
Maubeuge
affi^eschi
ricordano
il
patrizio Ottaviano
96
LA PITTURA VE^"EZIA^A
Non
dei
di
avevano seguito
in
traviamenti
il
anzi
taluno
era
concetto
richiamare
1'
Pietro Malomljra.
pur
non sapendo
ribellarsi al gusto
comune,
muni
IV.
LA DECAtiENZA
97
al
Tintoretto,
che a Palma
dalle
tinte
il
alla
nuova scuola
scure
ed oleose,
si
studiavano di
Non
di
quindici
il
si
mise
allo
studio
di
Paolo,
Tintoretto e
tuia! mente
^^Vf
m,
t '^
'
exeziam
Giov. Coni
in Venezia e
fuori,
ma,
di pregi
di colore e di forma,
la
Jncoronazione
di Baldovino a CosfantinopolL
visita
La
14W
La
dei
U arrivo
La
terina Cornare
WQX-
La Pasqua
flagellazione, ecc.
Opere,
al
LA PITTURA VENEZIANA
compi
anche Pietro Malombra (1556-1648), cittadino veneziano,
sostentamento della
il
vita.
Di
lui
le
Tra
la folla di pittori
di
ammanie-
prima met
del
secolo,
non
berio Tinelli.
Misero disegnatore,
a
ma
coloritore robusto fu
il
Contarini, nato
imperaII,
tore Rodolfo
vi ri-
suo teme
gli
po tra
l'arte
mori
le
di
56 anni. Tra
fresche
colorito
La
nella
chiesa dei
Santi Apostoli, e in
quella
Uueniii SLaiiipaha.
IUTHATTO
D'
lUNuTO.
Di dehcatissimo colorito la
Tiberio Tinelli.
sua piccola
Venere
Danae
del Tiziano.
Fama
finezza di
(X^lorito
IV.
LA DECADErsZA
99
fantile,
ebbe
a'
senonch avviene
stata in lui
una
forte
impressione dev'essere
ritratti di
grande fiammingo
mirasse con
intenso de-
''^w^^
x^-*^^
^
^L.
i
:
_=
"v^^,
V J\
p
il
Carlo Bidolfi.
nelli
due bei
ritratti
conservati a
l'altro
Mohn, mecenate
del pittore.
di riti'atti
macchinosa.
Ne
autore
il
Ma, pi che
il
al
pennello,
Ridolfi
deve
la
100
LA PITTURA VENEZIANA
poco avea
scritto,
il
non sempre
e
altri
pittori italiani,
primo
Ridolfi pens a
esempio
di
una
storia
artistica
regionale,
le
pubblic
illustri
nel i6iS:
Le Meraviglie
il
dell'Arte,
ovvero
Vite
degr
se nel discorrere le
origini
della
di
pittura veneziana
Ridolfi incorre
non rade
volte
in
errori
fatto e di giudizio, ,
meno
lontani
Ai nomi dei
pittori a
altri
men
gere
:
noti,
che ne
seguirono
traccio, se
ne possono aggiun-
Giovanni
Muttoni detto
i
Vecchia,
due
Litterini, Pietro
Damini da
a Venezia,
Castelfranco,
Pe-
di
Monaco, Giovanni
ecc.
Lys
ol-
deca-
de' suoi
qua
artistico.
Un buon
Dario
A^arotari,
fiss
come
nezia
allievi
buone
])er
scioltezza di pennello,
come
la pala nella
La
visita di
mori
un bambino,
di
nome
Alessandro,
appena
Fu
questi
il
pu
dirsi,
il
maggiore
avendo portato
la pr'Ojria
il
fama
a vera altezza.
nome
di
Padovanino,
sempre
il
fare
nell'aggruppamento e negli
le
atti
delle
figure
imitandole
uno
stile,
ora
l'
altro,
ne venne
LA DECADENZA
101
mano, in
certi
come
Bergamo,
come pu vedersi nella pala della Vergine alla Salute, nel Martirio di San Giovanni Evangelista a San Pietro di Castello, nel San Liberale ai Carmini e nella tela, considerata come il suo capolavoro, Le Nozze di Cana alpari al tinteggiare largo e pastoso,
l'Accademia, da lui dipinta pel convento di San Giovanni di Verdara, nel Padovano. Eletto nei contorni, largo nelle pieghe,
i
suoi
quadri per
la
non adul-
sembrano
di
alcune bellezze dei pittori del cinquecento, come nel quadro conservato nel palazzo
comunale
1^^^* '-^^^S^Et
fi
Lkia
hS^KjMMi^^^:
Venezia. H. Accademia.
-
tfMP^-
Le Nozze
])i
C.\.N-'
conferito
il
pronta
colo
pittori
della divina
citt,
ritrovare
ma
pur
XVII questa luce tizianesca, che sfavilla illanguidita, s, dolce, come ultima protesta contro gl'invasori. Mori sesalla
sua
maniera informarono
la propria,
come Giovanni
Battista Rossi da
il
perch
agli
insegnamenti
del
pennello
avvicendava
102
LA PITTURA VENEZIANA
Antonio
quelli della
danza,
tutti
pi
rinomato,
A
Padova
cenza
un
i
altro
armonioso
coloritore,
emulo
un
casato
li-
suoi
arte.
Viaggi in
Italia,
stu-
diandovi
grandi pittori
titoli
di
Ma
anima
in-
La
Pioti-o Liberi,
namorala della
Sebastiano Mazzoni,
muele un ampio
miglia Lin.
Quivi
il
rimanente
sua
vita,
che
si
adoper
numi muscoleggianti
non
riscalda,
si
inebria,
non commuove,
facilit e
ma
Tratt con
eguale
IV.
LA DECADENZA
103
chiese di Venezia,
Il gastigo dei
come La invenzione
della Croce a
San Mois,
alla Salute,
Saverio
ai Gesuiti, ai
Sant'Alberto
Carmini
considerata
dello
il
suo capolavor-o
La
Scrutinio
in Palazzo
oltre
la
mediocrit:
Vicenza,
tre
figli
di
In Verona,
duravano
le
buone
tradizioni, e
(
i
due
pittori
fecondi
il
49 i-I 567),
soprannominato
maestri di Claudio
Di questi due
il
suoi quadri
da
altare,
lastre
di lavagna,
cercati,
con begli
di
lumi
drammatica.
Intanto a Venezia, asilo sicuro
d' artisti
e di operai, giunge-
taglie, di prospettive,
di
animah,
gran
numero da
riuscir stucchevole e
cui,
il
tempo, in
ed erbacce!
dire,
si
Per vero
simo,
un movimento
del cinquecento
del
secolo
si
diciassette-
ma
la
forte
ottiene
oppo-
nendo
alle ftte
ombre
mal
si
crede d'imitare
104
LA PITTURA VENEZIANA
panneggiamenti larghi
manierato, mal
si
sinuosi
del
Tiziano
la
con
il
piegare
trito e
vuole emulare
singolare
spontaneit
contorte.
delle movenze di Paolo con le attitudini convulse e pomposa lascivia delle forme nasconde meschini
La
la
pensieri,
le
stravaganze,
passato,
il
colore
non entra
del vero,
come
si
!
nei
maestri
alla
del
nella delirar
profondit
senile
ma
arresta
superficie.
il
della
decre-
pitezza
I
quali
Celesti,
si
il
chiude
il
seicento e
si
il
inizia
il
Balestra, lo Zanchi^
Fumiani
Bambini.
^t^^r
^s^fi'f^i
.
'
^^'wB'
^M
Hp
1 1^3 ni
Celesti.
Il
difetti e
(1637-1706),
meglio che in
altri
e
che rap-
presentano Mos
la sala della
Viteo d'oro, ed
ornano
in
Palazzo ducale
Quarantia.
delle hnee,
il
La eleganza
la
viva gio-
cercano invano
volgare
tono nelle
tinte.
Ma non
si
pu negargli
variata
facilit
dei
lY.
LA DECADENZA
105
concetti,
la
vigorosa prontezza
del
pennello e
difficili
la
vivacit e va-
Zobenigo
soffitto
II
fgliuol
tutto
il
San Girolamo,
La
pesti-:
del
1630
Antonio Zanclj
Un
La
comsette
piva per la
San Rocco
lo
Zanchi nel
vi coloriva
accanto
con
facilit di
mano
le
si
Quando, dopo
aver guardate
sti
due
dipinti,
posa
lo
ma sempre
si
vigorosamente e superba-
mente panneggiate
e atteggiate,
abbraccia
come
in
una chiara
106
LA PITTURA VENEZIANA
rapido decadere
visione
secolo
!
il
dell' arte
veneziana in
meno
di
un
Fra
il
le
opere di questa
conoscere e scegliere
Giannantonio
Fumiani (1618-1710),
educato
Venezia. Scuola di
S.
Rocco.
Pietro Negri.
le
soffitto delia
molte
in-
temperanze e torbidezze, mostr una fantasia ferace e una maniera larga, grandiosa e pronta.
Ai
lieti
il
cava-
liere Nicol
Bambini (1651-1736).
pieno di
coloritore,
ma
IV.
LA DECADENZA
107
composizioni,
creano
alla
vista e
alla
fantasia
un vivo
le
diletto.
Bambini
Numi
annunziano
all'arte giorni
pi
lieti.
(Fotog. Alinari).
Fumiani.
i
^
mm
'^1-
L.\ c.\rit.jl di S.
Lorenzo Giustiniani
Gregorio Lazzarini.
V.
Il
Settecento
il
nome
di Gregorio
il
ma
perch
Una
Lazzarini
//
Raffaello della
veneta scuola;
ma
clie egli
seppe
dare
al
la
pittura dalle
tene-
brose imprimituie.
La
carit di
si
San Lorenzo
considera
il
Giustiniani, nella
110
LA PITTURA VENEZIANA
ma
gli stessi
riscontrano altres ne
Lo
sposalizio di
Santa Caterina e
ne
La
caduta della
manna
ai
Furono
lari,
suoi sco-
ma non
il
seppero
maestro,
arrivare
Silvestro
Manaigo,
AngioJacopo
Francesco e
lo
Trevisani,
e
Amigoni
Giambatsolamente
tista Pittoni.
Non
to,
ma
bustezza di forma,
Lazzarini superato
da Giambattista Piazzetta
(1683-1754),
i
quantunque
cati
ricer-
sbattimenti
dei
sulle
secondi lumi
Venezia. R.
carni rendano di
Accudemia
di Belle Arti.
una
Disegno di
G. B. Piazzo!
nebrosa
suoi dipinti,
come
nella Gloria di
San Domenico
ai
Zattere,
San Filippo
al-
e nel bel
quadro deYIndoi'ina
il
ogni
la
modo
fu artefice eminente, e
Blanc volle
esprimere tutta
sua ammirazione
un
il
giacch
moveva specialmente
dal
Guercino,
le
con
il
La
V.
IL
SETTECENTO
IH
ne' suoi
viva
nelle
fantasia
del
Piazzetta
della
meglio
appaiono
liberata,
disegni
illustrazioni
teste,
Gerusaemme
nei
mirabili
studi di
di
cui
possaggi
sono
nel
vedersi
alcuni
Museo
Civico e nell'Ac-
cademia.
Un nuovo
veneta, e
soffio di vita
dimenti trattavano
ra in Friuli
Casattini,
lia;
il il
Paolini,
il
Venier,
Qua-
Belluno
Sebastiano
Rizzi,
buon
il
pittore,
ch'ebbe
scolari
nipote
Marco
Rizzi,
eccellente
paesista,
Verona,
1734),
fitto,
L'
Indovina.
pittura a
G. B. Piazzetta.
Venezia,
lasci
molti
i
discepoli
La
morte di Rachele
ma
ele-
gante disegnatore.
Anche
la vita
andava trasformandosi
al pari
la
dell'arte, e nelle
pompa
solenne, per
il
il
po-
sto alle conversazioni briose, ai giocondi festini, ai teatri^ ai giuochi, alla galanteria. All'affettazione del
grandioso succedeva
i
l'affet-
tazione del
languori.
Lo
stile
decora-
una
grazia capricciosa, in
un
fine
buon
gusto.
112
LA PITTURA VENEZIANA
bella,
fa
dolcemente
Accanto
del
Lazzarini
La tragedia
del
aveano pianto
avere esaurite
a'
la
mitologia
le
sue fonti
di bellezza:
Veiiezia.
li.
Arcatlemia
Morte
ni
Rachele
Giambettin Cisnaroli
caeemente
loro
sorriso
tra
le
mostrate
le
nudit di
latte e di
tutti
il
Quasi
per
reazione,
il
comparve
fiori
della galanteria, e
Longbi, Ro-
Canaletto e
Guardi ritrassero
efficacemente le grazie
Rosalba
Carriera,
fine,
espressiva,
delicata
anima
d'artista,
V.
IL
SETTECENTO
113
a pastello
di
la
verit illumi-
le
sue
patrizie
come
erano,
ma come
con
il
volto
seno'mal
celato,
sem-
bra
respirino
con
forte
gli
come un
smarriti
di
lontananza
un
sogno, con
sorriso,
tranquillo
forse
richiamato
Galleria di
la
Dresda
giore
si
conserva
la
magil
miglior parte
pennello
e
di
nelle
seta,
tinte
di
fiori
che rendono
la niti-
(n.
i741,
m.
1807), sposa ad
un modesto
Anle
tonio Zucchi,
scelse,
di trine,
di ventagli, di nappine, di
ci
appare
Pietro Longhi, nato nel 1701 a Venezia, ove mori pi che ottantenne, lasciando
un
fighe di
il
nome
composizioni,
come
la
114
Sagredo a Santa
LA PITTURA VENEZIANA
Sofa.
le
orme,
ma
Civico,
dell'Accademia e di raccolte
/'
<A'
^: 1
|g;^BL?
'
'kr
Im^S'^
Ik
v|^|
"i
'^^Sj^^^^^^K'
-^
Il
P. Longhi.
private.
po' fiacca,
vivacit
in cui nacque,
Antonio
detto
il
una punta
Guardi
di
(n. 1712,
ritraevano intanto
acqua
le
verdognola, in cui
si
palazzi
del
Canal
Grande,
gondole e
Un buon
pittore di pr-
V.
IL
SETTECENTO
anche Bernardo
115
spettive,
fu,
di
questo
tempo,
Bellotto,
nato
nel 1718.
saggi di
dei
loro
questi maestri
che
le
consacrarono
maturit
la
miglior fiamma
cuori!
Il
Bellotto
di
citt
nella
dell'ingegno
and a
ritrarre
l'aspetto
straniere,
gli
ove
le
serbate con
grande cura;
ma
altri
due rimasero
nativa
citt,
Il
Cavadenti
Pietro Longhi.
e r emigrazione
dipinti
da consi-
come una perdita dolorosa. Questo amore di rappresentare norami di citt, fu comune a pittori
derare
e
XVIII,
baster ricordare
1'
campo a
116
LA PITTURA VENEZIANA
La
Canaletto.
Milano. R. Pinacoteca.
Il
Canal Grande -
P'rancesco Guardi
V.
IL
SETTECENTO
117
Roma
occhiali.
Ma
il
l'ec-
cellenza di quest'arte
non
si
N
Bei-
che, oltre
Canaletto,
il
Guardi e
un
Milano. R. Pinacoteca.
tra
il
Lazzarini e
il
Longhi,
il
che comparve,
uno
quali
contemperando
tradizioni del
sintesi
un
stante gli
eccessi e
difetti,
seppe
ricondurre
l'
118
LA PITTURA VENEZIANA
e violente, originali partiti di pieghe, ribellandosi alle
Il
difficili
menun cam-
mino
niero,
Sognarono
critico stra-
come
il
De Chennevires, che
le
padre
intellettuale, l'iii-
termdiaire
et
per
nome
Sante
Piatti, del
quale
si
conserdi
vano
ancora
la
iMilano. R. Pinacoteca.
L.v
Gazzahv
l'ui -.-'
\i;i:si:
i:.
Urli
i .
si
nella
Scuola del
artefice,
teramente
indole
nelle
sentimento
intellettuali
dell' et
sua,
del-
non
Per
di
si
pu disconoscere
qual cosa
forme
la
legge
circostanti
esercitano
sull'organismo.
cert'aria
lo
famiglia con
Rizzi,
il
Piazzetta,
con
stesso
una
Ma
il
Tiepolo
pinata.
La
forte
il
tempo:
ei
non
ras-
V.
IL
SETTECENTO
119
nell' et
che
con
il
tecnica.
Ebbe
atti-
(Fotog. Alinari).
Il
Convito
di
Antonio e Cleopatra
G. B. Tiepolo.
120
vita sua lasci
LA PITTURA VENEZIANA
un gran numero
di
citt
natale,
ma
e,
a Udine, a
a Padova
nella
Wrzburg
meraviglia, dalla
Vergine
in
1'
del
Carmine,
animo
e seduce
l'
occhio, alla
Santa
Venezia. Chiesa di
S. Alvise.
G. B. Tiepolo.
Lucia
San Patrizio
del
Museo
all'
di
lo
sguardo per
di
gaiezza di colori,
zano, bellissima
Desen-
per
invenzione,
dalla
Concezione del
nella
Museo
io,
chiesa
di
Duomo
di Este, dai
della Gal-
V.
IL
SETTECENTO
121
leria di
Parma,
al
dai
due quadretti
di
;
insomma che
usci da quella
la
mano
ragione
dell' arte, e
egualmente
di chi
non per un
mae-
Castello di Wiirzburg.
Le nozze
di
Barbarossa
G. B. Tepolo.
sovra
ampi
spazi.
Pisani
a Str, Clerici
lazzi
burg e
di
Madrid, mostrano
la
mano,
del
genio
122
LA PITTURA VENEZIANA
rico-
esemp
di
senso decorativo.
Lo
le
adolescenza egli
am
e copi
appassionatamente
pire
della
una grande voce del passato, metteva un'anima moderna, e le facea genialmente concer adattamento di quegli elementi d' arte ad una nuova fase
storia. 11 Tiepolo,
il
pi grande pittore
rinato, ravvivato
da un nuovo fervore,
Tiepolo
dopo un secolo
dere di nuovo
La sua
comune con
(^\
Il
famigha
emulo
tra
del Canaletto
matrimonio,
felice
per
ben nove
e
figliuoh,
seppe
come
di
nei quat-
tempio
San Polo
a Venezia.
Curia patriarcale
di
la l'odo d nascita di
flglia di
Domenico
San
Polo,
il
21
novembre
1719.
V.
IL
SETTECENTO
anche
123
in Fabio
(n.
703,
m.
1 767),
quale ebbe
i
altri imitatori,
menico Maggiotto,
Mingardi ecc.
la
Ma
la
estinse con
dall'
morte del
o
una superior
corrompe
i
forza dominatrice,
gli
che
soggioga,
rende
gli
sterili,
vivono a canto o
succedono.
Frai'i.
L'Accademia
di
Belle Arti
VI.
L'Accademia
N,EL
La decadenza
e la corruzione
squisito
l'arte
fior
le
lagune,
forti virt e
desiderio
nobili
immoderato
molli piaceri
le
produzioni del
Governo e
privati
mente
nel
le
inclite
tradizioni
di
La Repubblica
instituiva,
1754,
un'Accademia
Belle
Arti,
126
LA PITTURA VENEZIANA
della Farina al traghetto di
Fondaco
San Mois,
il
e di cui fu
primo
fra
privati
patrizi Farsetti,
nominato direttore
Ma
anche in
gi,
morendo
il
secolo,
il
gran movimento
d'
si
idee iniziato
manifestava
I
nelle arti.
pi gravi
problemi
sociali
ed economici erano
dal
due Verri,
Genovesi,
dal
il
Pagano
il
le scienze positive
il
Volta,
Galvani,
Lagrangia, lo Spallanzani,
si
Morgagni, e
alle
languidezze arcadiche
contrapponevano
le
indagini erudite
di
le
una
scuola, che
si
il
ricongiungeva
Monti,
il
alle
classiche
con
il
Parini, l'Alfieri,
Foscolo;
nelle
il
arti,
dopo
le scorrette
due ferventi
apostoli
stranieri,
Mengs
il
Winckelmann.
la
Greci e
Romani,
rigidi nella
bando
che
le
alla
morbida
e graziosa et del
settecento
era piaciuto,
pi cruda antitesi,
fieri
antagonismi
Per comprendere
dalla caduta della
il
due
societ, divise
osservarle
nel loro
esteriore
aspetto,
usanze, nelle
consuetudini,
nelle fogge,
neir arte.
L'ideale artistico passando da
un
secolo all'altro
si
si
trasforma,
il
quale l'arie
VI.
l'accademia
127
Guardiamo
del settecento,
gli
appartamenti, a traverso
quali le allegre
donne
falbal, nelle
seriche vesti
come
di pastello,
pette dagli
alti
Le
stanze,
confidenti discrete di
Le
con
amo-
colonnine rialzano
archi di
fiori e fogliami,
architettonici,
Fra
gli
numi
i
ai soffitti,
nei
tramonto
a ghi-
veneto.
d' oro,
rigori e a nastri, e
armoniosi,
bianco e
oro,
rosa e oro,
pistacchio,
si
piegano a linee
A
dal
un
si
tratto,
la
vecchia
ai
Repubblica
di
San Marco
uccisa
delle
folata
Bonaparte. Entro
palazzi misteriosi,
nella
penombra
stanze
di
spalancano
le finestre,
vento, e
un turbine impetuoso
Tutto
si
un' altra
arte.
muta, tutto
comin-
ciando dall'interno delle case, in cui nelf arredamento, nella mobilia, nella
decorazione
si
cerca di rifare e
non
si
riesce se
non
stile di
il
austera grandiosit,
profilo,
al
suo severo
si
foggiano
risorgente ellenismo, e
canap a linee
rigide,
stanno a canto a
da ghirlande
d' ottone.
Le
vesti
si
accordano con
le
gli oggetti
i
fogge e
co-
128
LA PITTURA VENEZIANA
stumi
dell' antichit.
Le
vesti
femminili, imitate
al
dalle antiche
delle spalle,
la-
romane, sono
e
prolisse,
la
fermate da borchie
sommo
scendono lungo
sem-
phcemente, come
berrettoncini alla
si
greca.
Per
il
gli
a larghe
con
di
di
vite,
calzoni
spinone
gamba, con
scar-
gam-
espansi a caldaia,
alti
un enorme cravattone bianco al collo. Il fermento, che sembrava dover mutare aspetto al mondo, non era se non un ritorno alle vie del passato, e nella vita, come
nell'arte, l'imitazione servile dei
Greci e dei
Romani
fini
col di-
ventare
una meschina
contraffazione.
Mancava
la seriet di
un
che e
alle
rompeva
le pastoie
sicismo
verit,
il
come
Dedalo
demia
modelli
di
pittura, scultura
caduta della
tra
i
Farsetti a
San Luca,
dai
gesso
in
delle
antiche
statue,
raccolte
Farsetti
acquistate
stituita
parte
nel
poi
le
da Napoleone
Regia Accademia
palazzo
diedero
prime
lezioni in quel
medesimo,
a che,
nella
Il
chiesa, nel
convento
convento, ai'chitettato
nel 1552 da
Andrea
primo presidente
della rinnovata
VI.
l'accademia
129
Accademia
succedette
fu
il
il
cavaliere
Almor Alvise
808,
scultura italiana,
:
fervente ammiratore
del Canova.
il
Furono noTeodoro
pistoiese
Pompeo
Batoni, di
pittura
storica,
Angelo
di
Ferdinando Albertelli
di ornato,
l'
Davide Rossi
il
quadri
pi celebrati
maestri,
tolti
da chiese e da conventi,
la gloria civile di
Ve-
La nuova scuola
lebrare in
istile
pittorica,
che cercava
eroico
il
fasti
in Francia con
Vien,
il
David,
Proudhon,
il il
Gres,
il
Gerard,
il
r Ingres: in
a Milano,
il
Italia
con
il
Traballesi, l'Appiani,
il
Sabatelli,
Bossi
Benvenuti a Firenze e
cusare
il
tentando
con
classicismo.
Tra
pi
fieri
il
negoziante di
un Paolo Veronese, un Vandyck, sin da piccino formarono la. mia ammirazione scrive Hayez nelle sue Memorie. Morto il suo primo maestro Zanetti, il giovane Hayez
quadri antichi, a
bel Tiziano,
Un
Domealle-
buon
pittore, di cui
mor-
anche
la
fino al 1804,
ebbe a maestro
ma
immaginoso, nato,
Quando
il il
la
della Carit,
giovine
Matteini.
130
L' Hayez,
TA PITTURA VENEZIANA
dopo aver seguito alcun tempo
fredde
le
norme
del
maestro,
litti
Canova
Camuccini.
il
Ma
Politti fu
di pittura al
Mat-
si
BHHI^^^"
ZjI m M
4^
JB^
KiiinMl
f^Mf^m
a^aE::^.^
:
^^^^^^^^^^^^s}
Ani
Domenico Maggiotto.
Germania, informavano
il
Ermes
Visconti,
del Pellico.
succeduti
si
tempi
pi tranquilli,
il
poich, dopo
gravi
turbamenti,
sente
irresistibile
VI
l'accademia
131
di
guerreschi tumulti,
Il
si
sentiva
come
attratta
timentalit mistica.
tazione
folla di
movimento
la
greco-romana,
una
in-
sorgeva contro
castelli,
rinascimento
classico, e dai
mondo
altres
il
defunto.
Il
nuovo
spirito
la letteratura,
ma
le arti figurative,
e in Francia
Gricault,
il
Delacroix, Ary-Scheffer,
Vernet,
il
Delaroche, Ro-
tra
il
misticismo nazareno
dell'
Overbeck,
romanticismo
Da
artistici,
spicc ardito
il
volo
il
pensiero anche in
Italia,
mani-
primi
il
dare
al
un
ebbe meriti
di
scene rappre-
sentate un'espressione
soggetti bibhci
Bersabea,
sia
come
il
Bacio di Giulietta
Valenzia
Romeo, La
Seguirono
l' 1'
Maria
Pisani,
Stuarda,
Gradenigo,
ecc.
Marin Faller,
indole
il
Vettor
Francesco Carmagnola,
la
preparazione,
il
l'
ingegno e
i
sua,
Massacra,
il
Coril
nienti,
seri,
il
Malatesta,
il
due Induno,
il
Bertini,
il
Pollastrini,
1'
Ci-
Cassi oh,
il
Gamba,
il
Gastaldi,
Focosi,
Ussi, l'Altaliberi e
Il
mura,
Pagliano,
Barabino e molti
il
altri,
ma
il
con pi
larghi e
moderni intendimenti
l'
Celentano e
Faruffni.
primo
ed
interpret
episodio
storico
in
un senso
largo e filosofico,
il
ebbe l'ingegno
sottile nella
secondo mo-
182
LA PITTURA VENEZIANA
Il B.\cio
F. Hayez.
VI.
l'accademia
133
comporre, nel
felice-
colorire
mente d'ogni
a collocarsi fra
pittori
strana ed
amara coincidenza!
le
intorno
ai trent'anni.
Ma, nonostante
cursori, nonostante
nobili
qualche
fmi
altra
ribeUione,
il
roman-
per
cristallizzarsi
in vacue forme.
agli
atteggiamenti
eroici e al
nudo
L'una e
le idee
moderne.
Ma come
la poesia e la
si
servilit rettorica e
i
ritempravano
ai
veri
scientifici,
cos
tra-
finire, e la
gli istinti di
conservazione ombrosa,
gli artisti
prendevano lena e
diritto inten-
vero con
gli
primato, avuto
a idee pi libere, pi
una
al
Gourbet
dell'
al
il
due apostoli
impressionismo moderno,
Manet
il
Degas.
di rivolta si manifestava
Un impeto
anche in
altri paesi, e in
in
il
Olanda Jozef
Pradilla e
il
nuovi,
movimento
prerafaelita
s'
In Italia due
accademico,
gettando
134
LA PITTURA VENEZIANA
il
grido della
riscossa: Filippo
Palizzi e
e,
Domenico
Morelli,
na-
poletani.
L' impulso
era
dato,
fra
molti
ostacoli,
movevano
il
guerra
alle
na-
Roma
propaganda
di verit;
Mos
il
Cremona,
realt, e
i
il
lo stu-
della
macchiaiuoli di Toscana,
della
invadendo, dopo
di
1855,
il
campo
utile
pittura
con
i
un modo
chiaroscuro
scuola
acca-
violento,
ma
per combattere
metodi della
demica.
Di tutto questo grande movimento, che aveva iiicominciato
con
le
fantasie
romantiche
di
alle
efficace
di pensieri e
di
succeduta
alla triste
pubblica veneziana,
riosa
Giovanni
alcune chiese del Veneto con affreschi nei quali una certa vivacit
di fantasia
le
non ripaga
le
Un
la
Lotta
delle
Spartane nella
villa
non migliori
del dipinto.
all'affresco del
le
Demin,
favole,
ne dipinse un
tasei anni.
altro rappresentante
Meno
fervido del
Demin,
ma
pi corretto disegnatore,
mosa
Padova.
Cozza, Giovanni
Servi, Tran-
quillo
Cosroe
Dusi,
critici
VAna-
il
VI.
L ACCADEMIA
135
talmente evidenti che
minuziosa,
ma
paiono
di rilievo e vivi.
Nella cattedra di
pittura dell'Accademia,
il
ad Odorico
Politi,
era succeduto
ma non
seppe avvi-
vare
il
le
grido levarono
mo
lerno, inspirali a
La
Byron
ecc.
diedero
argomento
elfetti di tinte,
una pompa
136
LA PITTURA VENEZIANA
le
vesti,
giubbetti, le fusta-
fucili intarsiati di
madreperla.
Con
il
altri
Marilhat e
rendevano
la natura,
costumi d'Oriente
Venezia. Accademia di
Im^IIo Arti.
Ritratto
Placido Fabris.
Quando
l'assolutismo
le
classico,
grave sonno
accademico parve
scosso
Anche
nell'
insegnamento della
il
modi
viennese Carlo
VI.
L ACCABE^MIA
137
Blaas, seguace di
un genere
ma
rato
innamopale
d'altare, condotte
finalmente
i
Pompeo Molmenti,
vani a osservare
il
invitava
gio-
Socrate ed Alcibiade
L. Lipparini.
N mancarono
se,
altri
si
non
gli
avesse troncata
E un
fissar
Accademia veneta,
pronto e la
mano mirabilmente
138
LA PITTURA VENEZIANA
Rebecca al Pozzo
C. Blaas.
L'
'RODiGO
M.
Gregoli^ti.
YI.
l'
accademia
139
al cortile
dell'Accademia,
rellare cose stupende per la casta eleganza del segno e certa grazia
spontanea, che
quadii
che
gli
Venezia, Accademia
di
Belle Arti.
La
.moglie del
Doge
.-vll.v
repubbuc.v
il
Albano Tomaselli.
Ma,
che ad
fra
l'oppressione
del
dominio
in
straniero,
mal poteva
societ,
intristivano
mezzo ad una
da desideri di
tici, e,
libert.
come
e
di
la
commo-
zione
volea tener
140
LA PITTURA VENEZIANA
Pi che
storia
fatti
gloriosi
si
le
grandi figure
al
d' Italia.
alla
linea e
al
colore,
badava
fine
e alla
missione patriottica,
civile.
Eppure
anni
di di
in
questi
e
scadimento
scoramento vissero a
artefici,
Venezia
cui
l'in-
fecero difetto
non
gegno
e lo studio,
ma
tempi poco
pizi
all'arte pro-
contristati
politica.
dalla
servit
altro
Se
in
aere fossero
stati
avrebbero alzata
te
la
men-
Felice
Giovanni
Giuseppe Ghedina,
Squarcina,
Raffaele
C
Paggio innamobato
T.
Cremona.
Giauncttl,
ErmolaO
Paoletti,
Antonio
Moja,
Gio-
Roi,
Federigo
Luigi
Querena,
Giacomo
Casa,
Ber-
Due
pi liberi avviamenti, furono Cesare Dell'Acqua, triestino, pose sua dimora a Bruxelles, e Ippolito
spigliatissimo, che,
Caffi,
il
quale
bellunese, pittore
dopo aver
di Venezia, di Firenze, di
dell'arte,
Roma,
obbedendo all'amore
ardente in lui
i
al
ritrovare e ritrarre
trionfi sul
mare
gorghi dell'Adriatico,
nell' infausta
giornata di Lissa.
VI.
L ACCADEMIA
141
Tra
prima met del secolo diciannovesimo, o poco dopo, due particolarmente devono essere ricordati: L'incontro di Tiziano con Paolo
Veronese di Antonio Zona
e Y Arresto d Filippo Ca-
lendario di
Pompeo Mol-
menti.
Il
per
rale
la disposizione
gene-
della
lo
composizione,
per
splendore
delle
tinte, la
cuzione, ricorda
del cinquecento.
Il
maestri
quadro
del
Mol-
imperversava il mae
Venezia. Galleria Treves.
nierismo accademico
dall' altra
maggiormente
fu
Roma
I.
Caffi.
mantica,
l'arte.
un
tentativo
di
iiiolta
La
dignit inamidata
il
dalla pittura
piegava
al
quadro
del
di genere:
s'
pittore,
non badando
soggetto,
critico,
che
present
le
aspirazioni
moderne,
in questo
l'occhio
soggiogato
si
dall'evidenza,
fra le
il
dal sentimento
Ma
le
il
Molmenti
il
immiseri
cure dello
i
insegnamento
Accanto
gegni,
lo
Zona travi
composizione
forte ingegno,
cercando
folla.
successi
mondani, seguendo
alla
come sentenziava
la critica di
142
LA PITTURA VENEZIANA
il
quadro
fratelli
di
genere domestico,
diedero
alcuni
il
saggi
due
Canella di Verona ed
le
Eugenio Bosa,
Una blanda
ci
arguzia e
un sentimento vivacissimo
uomini,
a
di
tutto
che caratteristico
cose,
degli animali,
delle
Gorizia
nel 1828.
Il
Incontro
di Tiziano
A. Zona.
senso
dell'obbiettivit
in
lui
perfetto
sicura,
l'obbedienza
della
in-
mano all'immagine
cline a indugiarsi
fantastica
quantunque troppo
nella
meticolosa
Le opere sue
fare!,
pi
celebrate
sono
Vizio e miseria,
Niente da
L'antiquario,
tempi!,
Prime
ecc.
illusioni, Strette
nonna
VI.
ACCADEMIA
143
L'Arresto
di Filippo
Calendario
P. Molmenti.
Ganella.
144
LA PITTURA VENEZIANA
Felicit
di
soggetti,
si
ora
satirici,
di rappresentazione,
riscontrano
anche nei
quadr'etti
di
Gu-
.\IE.\TE
D\
l'Alili
Antonio
liiUt:
glielmo Stella:
indiscrete,
Un
In sagrestia,
saltimbanco al
letto della
moglie mo-
rente ecc.
VI.
L ACCADEMIA
145
Cosi la fredda
alla osservazione
affettazione del
del naturale,
e la pittura,
dei
tempi,
lineamenti primi di
un
concetto innno-
Un
Villano
ix
cattive maxi
Il LI&iu-\
Li.
i-'aVrolto.
VII.
La Nuova Arte
,UANDO Q.
al
una nuova
prima met
pittura,
che ritorn
senso della
i
del secolo
decimo-
nono,
toria,
vecchietti,
poco
intemperanti
figura
ma
umana
non
la poesia
non
acque ve-
neziane.
Giorgione,
sentimento
448
LA PITTURA VENEZIANA
nel
ritrarre
le
montagne
di
e le
vallate
del
natio Cadore,
il
Palma,
n Paolo, n Tintoretto,
sorgente dai
inarrivabili
nel dipingere le
il
creature esuberanti
fascino
monumenti
Gentile Bellini, di
si
Vettor
Carpaccio
primitivi
mostra,
le
come
in
una
dopo
glorie
del
cinquecento e
quali
non
ci
mostrano
ma
la
Venezia vera, un
italiani
stranieri,
che
in
rono
la
singolare citt
monumenti, senza
poesia
artistica,
dove maiicano
gli
i
lezza e
appaiono invece
rimembranze,
l'arte rifiori.
Ed
ecco,
come per
incanto,
di figure liete
un
gaio frastuono
un'aria vibrante e
sana.
Le
allegre popolane
e
e
i i
robusti
cavalieri
gondolieri cacciarono
dalle
via le
castellane di
bambagia
grid con-
loriche di
cartapesta.
strelli,
dame
assunto civile
la
invano
alla
si
cerc incutere
il
rispetto verso
irriverente.
la
senilit
lotta
accademica
fiera,
giovinezza gioconda e
Fu una
una
lotta
di bellezza e di
i
giovent contro
deformit decrerin-
pita.
Vinsero
ribelli
Un
critico acuto,
alla
misera arte
la
gran-
un impaccio
gli
all'arte
la vita
le
mo-
derna
glorie
si
stemperava quasi
nelle
vecchie memorie, e
i
antiche
abbai'bagliavano
occhi con
Ed
VII.
LA NUOVA ARTE
149
fra
danni e
le
mare
non ne sentiva
le
on-
Ma
in pochi anni
La pittura
scenico
stanchi
storica ago-
nizzava,
pi. e
le
i
l'eft'etto
non bastava
di
giovani,
sciupare
infecondi,
sentivano
ormai
il
il
disde-
gno per
il
lo scenografico,
fantastico,
convenzionale, e avvicendevano le
investigando,
osservando,
teni
tando
strappare
alla
natura
le
tutti
suoi segreti. Si
cercavano
qualit
che
rivo,
dinnanzi
i
alle
acque verdi
il
della laguna,
pittori si torturavano
il
cervello
per rapire
davano
al
pur
sin-
nel
nell'
colore
del
cielo
delle
Rio Marin a Venezia
acque,
tinte, si
armonia
trovava
una sorgente
inesauri-
bile di studi.
Era una
savia e
tor-
un raggio
portico,
di sole
rossi
menti
riflessi
ombre
di
un
lividi
delle acque.
pittori
Alcuni
veneti,
vissuti
150
Napoli, avevano
risvegliato
LA PITTURA VENEZIANA
veduto da vicino
e,
l'
artistica
manifestazione del
elemento nazionale,
vano un
alito
pedanti.
Vincenzo
Cabianca,
lasci
nato
diede
alla os-
liberi inil
telletti,
come
il
Signorini,
Ce-
cioni,
il
Banti,
Nino
Costa, che
chevole
artisti
consuetudine
vissero
di cotesti
anche
figlio
Federico
di
Zandomeneghi,
scultore
Ciardi,
il
uno
rinomato, e Guglielmo
quale, dinnanzi al lieto
campagne,
volle
Domenico
Bresolin
manierato
A
che
Rio Marin a Venezia
parecchi
stranieri,
V.
Cabianca.
d'altri,
Lodo-
Van Haanen,
dell' arte
quali facevano
11
conoscere
il
le
tendenze e
gli
avanzamenti
fuori d'Italia.
tra le lagune,
Passini e
Van Haanen,
il
Irrompeva l'ingegno fuori dal vuoto formalismo accademico, nuovo ideale sorgeva dalla realt, studiata minutamente e lile
bei-amente in tutte
sue forme.
VII.
LA NUOVA ARTE
incominciala gi ad espandersi
151
Di
questa
giovane
arte,
in
lamificazioni
Favretto,
il
rigogliose,
fu
splendido
rappresentatore
mino
egli
della gloria.
Ricev
non aspett
la
fortuna
come limosina
ma
seppe
Milano. R. Pinacoteca.
Il
Sorcio
G. Favretto.
fama con
valore.
comp
del
la
coloristica
settecento.
Quando comparve
il
giovane artefice,
a Venezia
dell'arte,
si
strana
cosa!
il
colore
era
la
appunto l'elemento
artisti
che pi faceva
difetto.
Forse
grandezza degli
i
moderni
pittori,
quali, o
con amore
La
vita,
piena di
gioia, di
152
LA PITTURA VEA'EZIANA
mite azzurro del cielo veneziano, rivel
tutti
tesi sotto
il
suoi
1
suoi
quadri pi celebri
La
amore tra % polli, Stampe xe nel manego, Vandalismo, Il topo, e libri, Susanna, Soli, Il Ponte di Rialto, La Porta della Carta,
Zanze,
allo
Il
Traghetto. Il Liston
ecc.,
uniscono
alla
trasparenza e
Il
Come
il
il
la
Favretto sulle
Giacomo Favretto
due gemelli
somiglianti
indole del-
l'ingegno, nella bont dell'animo, nel modesto aspetto della persona, nella morte immatura, penetrarono senza sforzo, per un'intuizione nativa, nell'intima vita del popolo. L'arte del Gallina
ma
la
superficialit
della
os-
servazione.
Egli mori
verso
quando il suo ingegno dava indizio di volgersi una pi intima meditazione o di seguire la nuova corrente
Nel suo ullimo quadro.
Il
di pensieri e di sentimenti.
Liston, che
VII.
LA INUOVA ARTE
153
triste
12
apparve
il
ferale
annunzio
efficacia
di veli neri,
egli ritrasse
con singolare
il
pensiero
della
decadenza
veneziana,
la
prese la grazia,
tissima.
societ
attraen-
U evoluzione
i
del
suo
intelletto,
attratto
dalle tendenze
lasciato incompiuto.
Anche
pur
giovani
tra le seduzioni
di
un realismo
alle altezze
osservazione della
debba dar
vita
all'
come
l'arte
non
sia sola-
mente
minuta
perizia tecnica,
vita domestica,
n possa
ma
mondo
si allieta,
consola,
l'
si
avviva di tutti
aspirazioni verso
ideale, questo
desiderio
Roma
laguna, a
reno, ai piedi di
un breve tratto di cielo, una donna accosciata sul terun simulacro della Vergine assorta in un dolore
il
profondo, cerca
Le ombre spiccano nettamente, ferme, incisive. Oltre il cielo nuvoloso, chiazzato qua e l dalle tinte crocee del tramonto, oltre le vele sparse sulle acque e la hnea della balaustrata, oltre le foglie staccate dagli alberi e turbinanti
per
al
l'aria,
vi
la
solenne
poesia, che le
cose
dicono silenziose
cuore
si
dell'artefice.
All'Esposizione di Venezia
del 1887,
Oltre
al
Liston, al
Ponte
di Rialto, e
al
vretto, Luigi
Nono esponeva
Paitli
due
forti ispirazioni
Galeotti, vigorosala
mente pensati
e vigorosamente eseguiti
1'
Ettore Tito
bellissima
154
LA PITTURA VENEZIANA
Egisto Lancerotto le sue scene veneziane
Pietro Fragiacomo le sue mirabili marine.
schizzate
alla
brava
di
lesi,
Angelo
Dall' Oca,
di
si
Alberti e di
altri
parecchi,
per
lo studio
del vero.
Tutti questi artefici, pi preparati, pi agguerriti, pi sicuri
si
presentarono
alle
Esposizioni internazionali,
iniziate nel
1895
grazie
all'
inge-
gno
al
tonio Fradeletto,
la patria e
1'
arte
hanno dodifficolt
Fra molti
tentativi e
i
molte
superate, fra
l'arte
le
veneziana trionfava, e
nuove
glorie
di
giovenil-
VII.
LA NUOVA ARTE
155
mente
gloria.
alle
liete le
alla
Quando, per
si
pens
sala
raccolsero in
una
Sebbene in alcune
e
tele,
dopo
le
cosi breve
luci,
cupe
tutto
lieto,
come nel Liston del 700, da l'insieme di quella esposizione emanava uno splendor cosi che nulla di pi dolce agli occhi e allo spirito. La sua
le tinte,
appannate
Y^ Esposizione
di
Venezia.
Abbandonati
Luigi Nono.
di essere
sommersa
la
dal flutto
spirituale
nuove
idee,
il
gusto
grazia
su quell'armonia di
tinte, rivelatrice
Anche
ternazionale
le
austero
un
Favretto
156
LA PITTURA VENEZIANA
lato gaio e
rappresenta insuperabilmente
vita,
l'
il
l'
un
il
Nono ne
e
rivela invece
amore
1
del
dolore.
Nato
il
Nono
a Fusina,
presso Venezia,
all'
nel
arte avvia-
mento
si
le
minuzie e
particolari pi lievi.
Ma
quando, nel
;iA
!:.
Tiro.
a Polcenigo, nella
campagna
friulana,
mestamente
bella,
presso alle
qui con
il
vero furono
quadri:
Stili' Aveniaria,
Le
sorgenti del
tele
un
le
acque tranquille,
crepuscoli
cosi efficacemente
con cui
Nono
si
fece
dapprima conoscere.
Ma
il
colorito pieno.
VII
LA NUOVA ARTE
157
composizioni
si
I primi
passi,
Autunno,
Ruth,
Il
marmocchio,
La
mamma,
I
recini
del
Il molino.
da
festa,
bambino, Abbandonati,
operosit
lammare
di
Stabi a,
ma
^.^
d'
indole e
d' affetto.
Pochi in
Italia
la
sua bella idea luminosa e ridente. De' suoi quadri pieni di vita
La
modella,
Le lavandaie
del
cVAlleghe,
La
bolla di sapone,
158
LA PITTURA VENEZIANA
Ondine,
diga,
In laguna, Chioggia,
La
nascita
di Venere, ecc.
melanconia di
mura
diroccate, ci
sembra una
delle
IP Esposizione
di Venezia.
Fioritura nuova
Cesare Laurent!.
Quadri profondamente
La Rocca,
La
ai
le ispirazioni
pi
Sono
quali
uno
prin-
cipalmente risveglia
allegri
ricordi
del vecchio
tempo. Una
VII.
LA NUOVA ARTE
159
gnata in una vigna del Lido. L' acqua verde della laguna lambisce
le
fondamenta
ed
sgretolate;
il
giovani
eleganti
figurine
mormorano
l'eterno
altri cavalieri
ridono, scherzano,
il
corrono dietro
alle
farfalle.
Non manca
al
crocchio
rustego
Pensose
Cesare Laurent!.
goldoniano, che
rati,
guardando
di sottecchi le
i
pasticefi, le
mode,
quadro
bufonerie,
putelezi. Altro
saggio
quel
che valga
il
Un
un
160
LA PITTURA VENEZIANA
Un
intensa.
alto
amore
e all'infinita
bel-
lezza, espressa
e figurazioni allego-
riche,
ad ingenuit primitive,
la
tro-
sua opera
come una
Pope
A. Milesi
misteriose, Il 'peccato^
Primo dubbio, Coscienza^ Frons animi interpres, Parole Le Parche, Finis, L' incubo, Sentinella notturna, Anima malata, Armonie verdi, Parabola, Ninfea, Fioritura nuova, Parallelo, ecc., spira un pensiero profondo. Forse
Laurenti
nella
si
il
mento
nebbia
all'accusa di esagerazione,
come
nel
LA NUOVA ARTE
161
un
pailo di
rame
il
un
il
viso do-
loroso,
anche malato
d'idealit,
che l'arte
bimbo,
gatto,
;
il
cestello
di vi-
mini
meglio
del
l'arte strana,
sdegnosa
certi
laci,
volgo,
che
desio
dei
risaliti!
La mano
abile ad
ogni
squisita
fattura
del
di-
pinge
col
cervello,
non
con
le
mani.
ebbero molta
di
efficacia sul-
Alessandro
che
lo
pittorico
del
Fa-
vretto
dri
:
in certi
Il
suoi
soffre,
qua-
nonno
La
V
Ritratto
(Fotog. Filippi).
Esposizione di Venezia.
di
venditrice di semi,
irne,
Il
traghetto,
Le perLo sposalizio,
si
Riccardo Selvatico
A. Milesi.
ecc.
Lo smalto
brillante e la
ecc.
Ora
il
Milesi
lascia
nuovamente
gli spetta.
Milesi apprese
pit-
462
LA PITTURA VENEZIANA
il
Verona
cenzo
gli'
e fu
anche maestro
di
Vin-
De
Stefani,
due
artisti veronesi,
colore, la forma,
primo,
dri:
natura
d'artista,
qua-
no,
al
camino,
Fra
il
s e il
cadenti,
Amori
anime, robusti di
anche un buonissimo
Foglie cadenti
Angelo
Dall'
Oca Bianca.
ritratti,
pennello.
Le Esposizioni
meglio conoscere
internazionali
Italia,
di
pi felicemente riuscite in
hanno, fra
il
vantaggi, fatto
le
ai pittori italiani
concetto estetico e
ten-
ma hanno
artisti,
anche recato
il
danno
di
informare
nostri
giovani
alle
nordica.
La
la
settentrionale
grigie
nebbie
nelle
riflessi
tristi.
Questo
VII.
LA NUOVA ARTE
163
con una interpre-
aspetto
mestamente poetico
quali
veneziani,
credetgli
tero di
meglio manifestare
annebbiando
la vivida
na-
tura italiana.
Ma
centi
paesag-
cune
tele di
Guglielmo Ciardi,
effi-
lagunare,
si
ri-
pensa
con
desiderio
all'
aere
radioso,
un nimbo
perba Venezia,
rabilmente da que'due
in cento tele luminose.
Artista virile,
il
Ciardi sa
rendere
sia
la forte
ch'egli
ritragga
monularghe
menti veneziani, o
pagine
virgiliane
le
dei
meriggi
Canale solitario
P. Fragiacomo.
sche
Pieno
di
una suggestione
le parole,
il
non
si
pu esprimere con
lui
il
comprende
e della
sera sulla
contrasti, le
armonie
come
164
LA PITTURA VENEZIANA
V''*
Esposiziono
di
Venezia.
li.
BUciNTOUd
Guglirhiio Ci
Paesaggio
M. Boitoluzzi.
vn.
LA NUOVA ARTE
105
altri
segreto
nosit, dei
dei
produrre
la
sottile
del Friuli.
Bartolomeo
fme
e velato interprete di
un
sen-
timento soave nei vari aspetti della natura, Millo Bortoluzzi, intenso, espressivo
laghi,
nel
comunicare
Zanetti, che
l'
Giuseppe Miti
di acqueforti,
Francesco Sartorelli,
la mestizia dei
moderna, scruta
sto, sincero,
fascini
delle
acque e
dei campi.
(Fotog. Naya).
G. Miti-Zanetti.
Non
gno
riii^
al
vivido
sole,
ma
alle
pi cupe fantasie
alle
pi
strane visioni,
di
sembra invece
nome
di
Ma-
Pidor.
ma
visioni, nella
di aspetti
incomparabili, pu
Il
conle
ideale
del
bizzarro pittore.
quale
ama
solitudini strane,
166
LA PITTURA VENEZIANA
Paesaggio
Francesco Sartorelli.
TlN"
OMHUA
DI
LUNA A VENEZIA
Marius Pietof.
LA NUOVA ARTE
167
oscuri contorni delle case, che staccano sul grigio dei cieli d'au-
Certi suoi
ai racconti
di
Edgardo Poe.
Popolana
iFutu^. Naya).
A. Zezzos.
Immune da
sente
come
genialit decorativa, di
si
168
LA PITTURA VENEZIANA
ir Esposizione
di
Venezia.
Madonnina
Roberto Ferruzzi
Intehno
di S. IVIAKCO
F. Sualtoh)
VII.
LA NUOVA ARTE
469
invenzione e
che,
decoratori, per
facilit
d'
insieme
con
il
De
Stefani,
orn
di
il
grandiose pitture
Provinciale di Venezia, e
di
rara
seduzione, per
leggiadria
di
disegno
La venust
forza
di
del tipo
una una
trova
antichi,
si
denza, di splendore, di
come
ali
di
Raffaele
si
Mainella
di
che
propone
il
raggiundella miCavalli
gere
finito
M. L.
\'>
niatura.
si
schierano molti
altri
d' Italia,
acquistando diritto di
Emanuele Brugnoli, Emilio Paggiaro, Raffaele Tafuri, Battista Costantini, Italico Brass, e via via tutta una valorosa falange di pittori, i quali, se non con pari efficacia, con pari spontaneit di affetto, ritrassero Venezia, ne' suoi monumenti e ne' suoi costumi. Alla divina citt chiede ancora inspirazioni fortunate uno stuolo
di
artisti
stranieri
fatti
170
LA PITTURA VENEZIANA
Francesco
Ruben
Schereschewsky a Mariano
nome
N
sempre
la fioritura artistica
si
ma
rinnovella di novelli
IV'""
Cuffiktta biacca
Lino Selvatico.
ma hanno
gi compiuto
il
loro
Ferruccio Scattola,
die sa ren-
dere
il
vero
con
espressione spontanea,
vede e
Ciardi,
fa sentire nel
emulo
prediletto
VII.
di
LA NUOVA ARTE
171
discepolo del
tore sapiente,
due
figli
il
primo autore
di ritratti, in cui
mente
come
nelle
sentimento me-
(Fotog. Filippi).
Esposizione di Venezia.
PRESSIONE
Selvatico.
Ma non
tutti
que' gio-
perenne
di poesia, e
pongono intensamente
l'in-
nuovo
le loro opere,
pur avendo un
il
presentimento
avvenire,
il
della
bellezza, l'in-
172
LA PITTURA VENEZIANA
nuovi campi, se
presto,
giovani,
fuggendo
la stolta
ambizione del
far
il
nemica
alla
bens
ma
non dimenticheranno
di
unire allo
quello
(Foto?. Filippi)
Esposizione di Venezia.
di
La Nascita
Venere
E,
Tito.
Il
Leone
di S.
Marco
V. Carpaccio.
INDICE
LA PITTURA VENEZIANA
Le
Origini.
Basilica di
S.
Venezia.
INIareo
Trasporto
del
corpo
di
San Marco
Pag.
Venezia. Basilica di
Storie di San-
Marco
Babele
Mo
La
e
torre di
Mo
Murano.
Ctiiesa d Santa
Maria
Donato
Rilievo
dipinto del
secolo
XIV
Giotto
Venezia. R. Accademia
Lo
renzo Veneziano
Venezia. R. Accademia
L'
Annunziazione
S.
Lorenzo Ve 8
neziano
Pisa.
Camposanto
Morte di
Ranie^i
Antonio Veneziano
174
Verona. Chiesa di
Anastasia
INDICE
S.
La Madonna
col Figlio
adoPag.
Ja-
Altichiero
Padova. Chiesa
di S.
Michele
copo Avanzi
Padova. Oratorio
e Avanzi
di S. Giorgio
La Crocifissione Altichiero
iZ
Padova. Pinacoteca
S.
San Matteo
Angioli
Niccol
Guariento
Treviso. Capitolo di
cenza
Tomaso da Modena
Venezia. R. Accademia
cobello de Fior
Jacol
Venezia. Chiesa di
S.
Madonna
Figlio
Antonio da Negroponte
S.
Venezia. Basilica di
Marco
(mosaico)
M. Giambone
Milano. R. Pinacoteca
(Polittico)
e Santi
Gentile da Fabriano
S.
Verona. Chiesa di
del re
Anastasia
San Giorgio
libera la figlia
Vittore Pisanello
Rovigo. R. Pinacoteca
Venezia. Chiesa di
S.
Santa Lucia
Quinzio da Murano
Pantaleone
Il
Paradiso
Giovanni
d'Alemagna
Messina
Antonio Vivarini
Venezia. R. Accademia
Antonello da
Padova. R. Pinacoteca
Venezia. R. Accademia
Andrea Squarcione.
Andrea
Mantegna
Disegno
Jacopo
Bellini.
Parigi.
Museo
del
Louvre
Il
Primo Rinascimento.
Venezia. R. Accademia
Il
Redentore
Santi
Bartolomeo
Pag.
33
Vivarini (Scuola)
Milano. R. Pinacoteca
in Alessa )fh-ia
Kiiori testo
Gentile Bellini
INDICE
175
Maometto II
Ritratto di
Gen.
Pag.
35
Venezia. R. Accademia
Bellini
San,
Lorenzo Gmstiniani
Gentile
36
Venezia. R. Accademia
La Madonna ~
degli Alberetti
Gio
vanni Bellini
Venezia. Chiesa dei Frari
38
La Vergine
in trono e Santi
Fuori testo
Giovanni Bellini
Venezia. Chiesa dei Frari
Particolare di
un
Angiolo
Gio
vanni Bellini
Milano. R. Pinacoteca
Crivelli
56
La Madonna
della Candeletta
Carlo
.
40
41
Venezia. R. Accademia
I figli di Zebedeo
La
da Conegliano
Venezia. R. Accademia
Il
42 44
Presepio
Lazzaro Bastiani
Pag.
Le Reliquie
della
Santa Croce
45
Lazzaro Bastiani
Venezia. R. Accademia
Gio
vanni Mansueti
Venezia. Chiesa del
detto Diana
S.
46
Salvatore
Cristo in
Emau^
Bene
47
Venezia. R. Accademia
Il
Sogno di Sant'Orsola
di
Vittore
Carpaccio
Venezia. Palazzo Ducale
48
Il leone
San Marco
Vittore
dell'
Carpaccio
Milano. R. Pinacoteca
Testata
Indice
San Giovanni Evangelista apparisce a Galla Placidia Niccol Rondinello Bergamo. Chiesa di S. Spirito I cinque Santi Andrea Previtali
,
49
50
Treviso. Cattedrale
Pier Fran
51
cesco Bissolo
Venezia. R. Accademia
ria Pennacchi
La
Pier
Ma
52
Venezia. Chiesa di
S.
Santa Cristina
Martire
Vincenzo Catena
53
Vicenza. Santuario di
il
Monte Berico
La
Bartolomeo Montagna
54
176
INDICE
III.
Il
Secolo d'Oro.
Castelfranco.
La
Vergine in trono
Santi
Giorgione.
Fuori testo
Venezia. R. Accademia
tati
Il
ricco Epulone
Pag.
57
Paesaggio
con tempesta
Giorgione
Gioi
gione
Dresda. Galleria Imperiale
Venezia. Chiesa di
stiano del
S.
59
61
Venere
(}iov.
Crisostomo
Piombo
63
Madonna
nella
Tiziano Vecellio
64
Venezia. R. Accademia
La Presentazione
della Vergine al
Tempio
Tiziano Vecellio
Fuori testo
Santa
Bai-bara
Palma
Venezia.
il
Vecchio
67
R, Accademia
Santa Conversazione
Palma
il
Vecchio
69
Ritratto di
un
Filosofo
Gio
70
71
U Adultera
Madonna
di
Rocco
NIarconi.
>^
dei
Lorenzo Lotto
72
Campagna
Adorazione
Magi Pordenone
73
Santa Giustina
Moretto da
76
La Madonna in gloria
e
e Santi
Moretto da Brescia
78
Padova. R. Pinacoteca
La
Vergine in trono
Ritratto di
Santi
Gi
70
Il
Pace Spini
G. B.
>>
Morone
Venezia. R. Accademia
al
SO
Doge
Paris Bordon
81
Venezia. R. Accademia
Venezia. Palazzo
82
Paolo Veronese
Fuori testo
Sposalizio di Sa>ita Ca
terina
Paolo Veronese
84
INDICE
177
Venezia. Chiesa di
e
S.
Sebastiano
Martirio
Autoritratto
dei santi
Marco
Pag.
86
MarcelUano
Paolo Veronese
Jacopo Ro
87
Venezia.
R.
Accademia
San Marco
libera
tmo schiavo
Venere
88
Bacco, Xriana
Jacopo
v
Robusti (Tintoretto)
Venezia. Scuola di
(Tintoretto)
S.
89
Rocco
Il
Calvario
Jacopo Robusti
90
IV.
La
(il
Decadenza.
Il
giudizio finale
Jacopo Palma
giovane)
Pag.
Ingresso di Enrico III a Venezia
91
Andrea Vicentino
93
Aliense
95
Venezia
Pietro
Malombra
96
Verona
rip^esa
dai Veneziani
Giovanni Contarini
Venezia. Galleria Guerini-Stampalia
berio Tinelli
97
Ritrailo d'ignota
Ti
98
Venezia. Chiesa
di
S.
Giov.
Elemosinarlo
Adorazione dei
Magi
Carlo Ridolfl
99
Venezia. R. Accademia
Le nozze di Cana
Alessandro
Varotari (Padovanino)
Venezia.
101
Palazzo
Ducale
La
battaglia
dei Dardanelli
Pietro Liberi
102
104
vitello d'o^o
Rocco
Rocco
Zanchi
Venezia. Scuola di
Pietro Negri
S.
105
106
Venezia. Chiesa di
G. A.
S.
Pantaleone
Fumiani
107
178
INDICE
V.
Il
Settecento.
S.
Venezia. Chiesa di
Pietro in Castello
La
carit di
San LoPaf/.
renzo Giustiniani
Venezia. R. Accademia
G. Lazzarini
109
Disegno di G. B. Piazzetta
HO
IH
112
113
L'indovina
G. B. Piazzetta.
La Morte
Il
di Rachele
G. Cignaroli
.
Autoritratto
'pittore
Rosalba Carriera
ritrae
Venezia.
Museo Civico
Longhi che
una
donna
Pietro Longhi
Il
114
1
Venezia. R. Accademia
Firenze. Galleria Uffzi
Cavadenti
Pietro Longhi.
15
La Riva
Il
degli Schiavoni
A. Ca
nale (Canaletto)
116
Milano. R. Pinacoteca
lotto
Canal Grande
F.
Guardi
...
116
La Gazzada presso
Va^ese
B. Bei
117
Milano. R. Pinacoteca
lotto
B. Bei-
118
Convito di Antonio
Cleopatra
G. B. Tiepolo
S.
119
Venezia. Chiesa di
G. B. Tiepolo
Alvise
120
Wurzburg. Castello
Tiepolo
G. B.
121
La
Vergine in gloria
G. B.
Tiepolo
Venezia. Chiesa dei Frari
Frontispizio
Do
menico Tiepolo
123
VI.
L'Accademia.
Venezia
Venezia, R. Accademia
nico Maggiotto
126
Dome'>
130 132
Il tjacio
F.
Hayez
^>
Venere
del
N. Schiavoni
135
Venezia. Accademia
P. Fabris
Rittriffo
Capitano Craglietta
136
Socrate ed Alcibiade
L.
Lip
137
INDICE
179
Rebecca al pozzo
C,
Blaas
Pag. 138
M. Gregoletti
Venezia. Accademia
alla Repuddlica
il
La Moglie
A. Tomaselli
...
139 140
Roma
A.
I.
Caffi
141
Venezia. Accademia
nese
Zona
Giovanelli
142
Venezia. Galleria
L'Arresto
di Filippo
Calen
dario
P.
Molmenti
Sloggio di
143
una
Canella
143
144
Galleria Privata
Niente da fare
A. Rotta
Venezia.
Galleria
Treves
Il
villano in cattive
mani
145
G. Stella
VII.
La Nuova
Arte.
V.
Cabianca
149
V.
Cabianca
150 147
151
G. Favretto
G. Favretto
Il Traghetto della
Maddalena
G. Favretto
152
154
Pescheria
E. Tito E. Tito
CMoggia
156
La Nascita
di Venere
F. Tito
172
155
Abbandonati
Luigi
Nono
157 158
159
Cesare Laurent!
Pope!
A. Milesi
160
161
A. Milesi
Foglie cadenti
Dall'Oca Bianca
162 163
Canale solitario
Piazza
Il
S.
Marco
P. Fragiacomo P. Fragiacomo
Guglielmo Ciardi
Indice
Bucintoro
164
164
Paesaggio Paesaggio
M. Bartoluzzi
G.
Miti-Zanetti
165
166
Sartorelli
80
ombra
INDICE
TJn'
di Urna a Venezia
Marius Pictor
Fag. 166
Popolana
Interno di
Cavalli
^.
A. Zezzos
167
168
Madonnina
R. Ferruzzi
Marco
F. Scattola
168
169
170
171
M.
L. Volpi
Guffletta bianca
Lino Selvatico
Luigi Selvatico
Macchine a pressione
IV'^
Piazza
S.
Marco