Grammatica Italiana

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Pietro Genesini

Grammatica italiana

in rapidi schemi

















Padova 2008
2
3
Indice

SCHEMI DI GRAMMATICA .......................... 4
Larticolo ........................................................... 4
Il nome ............................................................... 5
I nomi alterati .................................................... 6
Laggettivo ......................................................... 7
Gli aggettivi possessivi ....................................... 8
Gli aggettivi dimostrativi ................................... 8
Laggettivo quello forma il maschile singolare
e plurale come larticolo determinativo il, lo. .. 8
Laggettivo questo si pu elidere davanti a
vocale quando al singolare, mai al plurale. .. 8
Gli aggettivi numerali ....................................... 9
Gli aggettivi indefiniti ....................................... 9
Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi .......... 9
I gradi dellaggettivo qualificativo .................... 9
Il pronome ....................................................... 11
Il verbo ............................................................. 13
Le persone sono indicate dai pronomi
personali soggetto: .......................................... 14
io, tu, egli (anche lui), ella (anche lei), noi, voi
essi, esse (anche loro). ..................................... 14
Le coniugazioni sono quattro: ........................ 14
-are, -ere, -ire ................................................... 14
Lavverbio ........................................................ 15
La preposizione ................................................ 15
La congiunzione .............................................. 15
Lesclamazione o interiezione ......................... 16

SCHEMI DI ANALISI LOGICA ................... 17
Il soggetto ........................................................ 17
Lattributo e lapposizione .............................. 17
Il predicato verbale .......................................... 18
Il verbo essere + aggettivo o sostantivo .......... 18
Il complemento oggetto ................................... 18
Il complemento di specificazione .................... 18
Il complemento partitivo ................................. 18
Il complemento di paragone ........................... 18
Il complemento di termine .............................. 19
Il complemento dagente e di causa efficiente
......................................................................... 19
Il complemento di compagnia e di unione ..... 19
Il complemento di mezzo ................................. 19
Il complemento di modo o maniera ................ 20
Il complemento di causa ................................. 20
Il complemento di scopo o fine ....................... 20
I complementi di luogo ................................... 20
I complementi di tempo ................................... 20
Il complemento di denominazione .................. 21
I complementi di abbondanza e di privazione 21
Il complemento di materia .............................. 21
Il complemento di argomento ......................... 21
Il complemento di qualit ............................... 22
Il complemento di et ...................................... 22
Analisi logica e parti invariabili del discorso 22

ANALISI DEL PERIODO ............................. 23
Analisi grammaticale ............................................ 25
Attenzione! ....................................................... 25
Analisi logica ....................................................... 26



4
SCHEMI DI GRAMMATICA

Le parti del discorso sono nove, cinque variabili
e quattro invariabili: articolo, nome, aggettivo,
pronome, verbo (parti variabili); avverbio, pre-
posizione, congiunzione, esclamazione o interie-
zione (parti invariabili).

Larticolo
Larticolo una parola variabile che precede il
nome e ne indica il genere (maschile o femmini-
le) e il numero (singolare o plurale).
Gli articoli sono determinativi o indeterminativi.
Gli articoli determinativi sono:

maschili femminili
singolare il, lo (l) la (l)
plurale i, gli le

Esempi:
il patto, lo scultore, lanello
la donna
i suoni, gli uomini
le case

Larticolo il si usa normalmente; larticolo lo si
usa davanti a s + consonante (detta s impura), z,
gn, pn, ps. Larticolo apostrofato l si usa davan-
ti a vocale.

Esempi:
il lupo, lo scatto, lo zigomo, lo gnomo,
lo pneumatico, lo pseudonimo, lavvocato

La stessa regola vale per il plurale:
i lupi, gli scatti, gli zigomi, gli gnomi, gli pneu-
matico, gli pseudonimi, gli avvocati

Larticolo la si usa normalmente. Larticolo a-
postrofato l si usa davanti a vocale.

Esempi:
la lotta, la vela, lattesa, lintesa

Larticolo le non si apostrofa mai.

Esempi:
le api, le istanze

Gli articoli indeterminativi sono:

maschili femminili
singolare un, uno una (un)

Esempi:
un patto, uno scultore, un anello
una donna

Larticolo un si usa normalmente. Larticolo uno
si usa davanti a s + consonante (detta s impura),
z, gn, pn, ps; l davanti a vocale.

Esempi:
un patto, uno scultore, un anello
uno sconosciuto, uno zaino, uno gnomo,
uno pneumatico, uno pseudonimo,

Larticolo indeterminativo non ha plurale. Vi si
supplisce con larticolo partitivo o con un ag-
gettivo indefinito:

Esempi:
dei patti o alcuni patti, degli scultori o alcuni
scultori, degli anelli o alcuni anelli
delle donne o alcune donne

Si pu usare anche laggettivo indefinito qual-
che.
La differenza tra articvolo determinatico e arti-
colo indeterminativo questa: lavvocato quel
determinato avvocato. Un avvocato un avvo-
cato qualsiasi, un avvocato generico. Talvolta il
significato dellarticolo indeterminativo si con-
fonde con laggettivo numerale un, uno, una co-
sa.
Esiste una sola espressione in cui larticolo inde-
terminativo si mette al plurale:
gli uni e gli altri sono arrivati al traguardo, le
une e le altre sono partite


5
Il nome

Il nome la parola che indica persone, animali,
cose, fatti, idee, sentimenti.
comune o proprio: ragazzo, ragazza, Roberto,
Claudia
concreto o astratto: colore, bellezza.
collettivo: classe, flotta, folla, branco, gregge
derivato: carta, cartiera, cartolina, cartella, car-
tone
composto: cartolibreria, cartongesso, pescespa-
da, pescecane, viavai

I nomi che termina in it sono sempre astratti.
I nomi collettivi reggono il verbo al singolare.

Esempi:
La classe va bene. Il gregge seguito dal pasto-
re.

Il nome di genere
maschile o femminile: libro, libri, locomotiva,
locomotive;
e di numero
singolare o plurale: cavallo, cavalli; casa, case.

In genere preceduto dallarticolo: il libro, i li-
bri, la donna, le donne.
Al plurale si possono trovare ambedue queste
costruzioni:
Portate i libri e i quaderni. Portate libri e qua-
derni (senza larticolo).

Il nome fa il plurale in modi quanto mai vari:

lamico, gli amici
il medico, i medici
il chirurgo, i chirurgi o i chirurghi
il lombrico, i lombrichi
il poeta, i poeti
luomo, gli uomini
la serpe, le serpi
il cmice, i cmici
lamica, le amiche
la camicia, le camicie
la casa, le case
la valigia, le valigie
la farmaca le farmace
lacrobaza, le acrobaze

Alcuni nomi restano invariati:
lautobus, gli autobus
il bar, i bar
lo sport, gli sport
il tram, i tram
il battipanni, i battipanni (nome composto)

Altri nomi che restano invariati sono:
la citt, le citt
il caff, i caff
lauto, le auto
(lautomobile, le automobili)
la radio, le radio
(la radiofonia, le radiofonie)
il re, i re
la gru, le gru
la crisi, le crisi
il brindisi, i brindisi
la specie, le specie

I nomi stranieri restano sempre invariati:
il computer, i computer
il file, il file (pron. fil)

Alcuni nomi hanno il femminile irregolare:
luovo, le uova

Alcuni nomi hanno maschile e femminile con
significato diverso.
Il banco degli studenti, la banca dove si deposita
il denaro

Alcuni nomi hanno pi plurali ma con un signi-
ficato diverso:
i fondamenti della matematica
le fondamenta della casa
Il braccio diventa i bracci del lampadario o le
braccia del corpo umano.
Losso e gli ossi per il cane. Losso e le ossa del
corpo umano.
Il corno (strumento a fiato) fa i corni. Le corna
sono quelle degli animali.

Altri mantengono lo stesso significato nelle due
forme:
il ginocchio, i ginocchi o le ginocchia
lorecchio, gli orecchi, le orecchie
lurlo, gli urli, le urla
il grido, i gridi, le grida

La forma in a deriva dalla forma neutra plurale
del latino.
6
Alcuni termini, detti omonimi, hanno pi signi-
ficati, che si individuano dal contesto:
la articolo femm. sing.
la pronome pers. femm. sing.
La nota musicale.
Cane un animale a quattro zampe.
Cane un pesce, il pescecane.
Cane il martelletto della pistola.

Alcuni termini, detti sinonimi, indicano la stessa
cosa, ma con sfumature diverse:
strada, via, corso, carreggiata

I nomi alterati
Il nome si pu modificare in quattro modi:
diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo, dispre-
giativo.

Esempio:
ragazzo, ragazzino, ragazzone, ragazzaccio
cane, cagnolino, cagnetto, cagnone o cagnolo-
ne, cagnaccio
casa, casina, casetta, casona, casaccia
gatto, gattino, (non esiste), gattone, gattaccio
medico, medicastro
regalo, regalino, (non esiste), regalone, regalac-
cio
vecchia, (non esiste), vecchietta, vecchiona
vecchiaccia

Si pu dire anche casettina. insieme diminuti-
vo e vezzeggiativo.
Piccolino ha assunto un valore di vezzeggiativo:
il mio piccolino (sottinteso: bambino).
Piccolissimo (agg.) invece vuol dire veramente
piccolo.

Ci sono i falsi alterati:
matto, mattino, mattone
grado, gradino, gradone
secondo, secondino

Molti nomi poi mancano di diverse forme. In
questo caso si ricorre a un aggettivo che abbia il
significato che si cerca:
un gatto delizioso o simpatico o affettuoso
un regalo discreto, grazioso (vezzeggiativo)

Gatto e regalo non hanno il vezzeggiativo in
-etto, perch suona male. In compenso c rega-
luccio.

7
Laggettivo

Laggettivo accompagna o si riferisce ad un no-
me; lo determina o lo specifica. Pu precederlo
o seguirlo. normalmente concordato in genere
(maschile o femminile) e numero (singolare o
plurale) con il nome a cui si riferisce.

Esempi:
il concreto appoggio, i concreti appoggi
lo stupido divieto, gli stupidi divieti
lincontro fortunato, gli incontri fortunati
il nostro compaesano, i nostri compaesani
lo sperone dorato, gli speroni dorati
il ragazzo abile, i ragazzi abili
la totale adesione, una totale adesione
lincombenza leggera, unincombenza leggera
le audaci imprese, delle o alcune audaci imprese

Gli aggettivi si possono dividere in due grandi
gruppi: aggettivi qualificativi e aggettivi deter-
minativi.
Gli aggettivi qualificativi esprimono una qualit
o una caratteristica del nome.

Esempi:
la buona sorte, un cortese invito

Gli aggettivi determinativi caratterizzano il no-
me in diversi modi. Si dividono in numerosi sot-
togruppi:
aggettivi possessivi: mio, tuo, suo, nostro, vo-
stro, loro; mia, tua, sua ecc.; miei, tuoi, suoi,
ecc.; mie, tue, sue ecc.
aggettivi dimostrativi: questo, codesto, quello;
questa, codesta, quella, questi, codesti, quelli,
queste, codeste, quelle
aggettivi numerali cardinali: uno, due, tre, quat-
tro ecc. (Sono invariabili.)
aggettivi numerali ordinali: primo, secondo, ter-
zo, quarto ecc.
aggettivi indefiniti: poco, molto, pochi, molti,
qualche, alcuni, taluni, certuni ecc.
aggettivi interrogativi ed esclamativi: che, quale,
quanto (Che cosa fai? Quale abito scegli? Quan-
ta fame hai?)

La concordanza dellaggettivo con il nome si fa
soltanto se possibile, perch ci sono aggettivi
che non hanno le quattro forme regolari, due per
il singolare (maschile e femminile) e due per il
plurale (maschile e femminile).

Esempi:
aggettivo a quattro uscite: alto, alta (singolare);
alti, alte (plurale)
aggettivo a tre uscite: altruista (singolare); al-
truisti, altruiste (plurale)
aggettivo a due uscite: ardente (singolare); ar-
denti (plurale)
aggettivo a due uscite: cortese (singolare); corte-
si (plurale)

Gli aggettivi bello, buono, hanno sono irregolari.

Esempi:

singolare plurale
il ragazzo bel ragazzo i ragazzi bei ragazzo
lo zaino bello zaino lo zaino begli zaino
luomo bell uomo gli uomini begli uomini

Laggettivo buono si comporta come larticolo
indeterminativo un, uno, una: buon, buono,
buona, buoni, buone.

Laggettivo grande e santo subiscono lelisione
o il troncamento.

Esempi:
granduomo, santAntonio (elisione, perch re-
sta lapostrofo)
gran premio, san Pietro (troncamento)

Un nome pu essere accompagnato da uno o pi
aggettivi.

Esempi:
uno sguardo acuto e intelligente, unazione pon-
derata ed efficace.

8
Gli aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi sono:
singolare m.-f. plurale m.-f.
1
a
persona sing. mio, mia miei, mie
2
a
persona sing. tuo, tua tuoi, tue
3
a
persona sing. suo, sua suoi, sue
1
a
persona plur. nostro, nostra nostri
2
a
persona plur. vostro, vostra vostri
3
a
persona plur. loro, altrui loro, altrui
3
a
persona plur.
(riflessivo)
proprio, propria propri, pro-
prie
Con i nomi di parentela al singolare non si usa
larticolo davanti allaggettivo possessivo.

Esempi:
mio padre, mia madre, mio figlio, mia figlia,
mio zio, mia zia, mio fratello, mia sorella, mio
nonno, mia nonna
Mia mamma fa parte del linguaggio familiare.

Gli aggettivi dimostrativi

Gli aggettivi dimostrativi sono:

Uso Singolare Plurale
Vicino a chi
parla
questo, questa questi, queste
Vicino a chi
scolta
codesto, codesta codesti, codeste
Lontano da chi
parla e da chi
ascolta
quello, quella
stesso, stessa
quelli, quelle,
stessi, stesse

Laggettivo quello forma il maschile singolare e
plurale come larticolo determinativo il, lo.

Esempi:
quel capretto, quella tazza
quelluomo, quegli alberi

Laggettivo questo si pu elidere davanti a voca-
le quando al singolare, mai al plurale.

Esempi:
questanno, questi anni
questasse, queste assi

9
Gli aggettivi numerali

Gli aggettivi numerali si dividono in cardinali e
ordinali e sono sempre uniti a un sostantivo.
Gli aggettivi numerali cardinali sono tutti plura-
li e invariabili (tranne uno, che non ha plurale e
che ha il femminile una). Si scrivono in lettere
nei testi di tipo narrativo (ma soltanto fino a die-
ci, perch i numeri successivi tendono ad allun-
garsi sempre pi. Dopo il numero 10 si scrivono
in cifre. Nei documenti notarili invece i numeri
si scrivono sempre per esteso, per prevenire mo-
difiche truffaldine.

Esempi:
Andate a p. 33.
Fate gli esercizi 22 e 35.
Dovete fare tre cose: 1) prendere i volumi; 2)
portarli su quel tavolo; 3) ritornare indietro.
Ieri era il 3 aprile dellanno 2004.
La classe composta da 25 studenti, 12 ragazzi
e 13 ragazze.

Gli aggettivi numerali ordinali possono essere
scritti in lettere: il terzo candidato
in cifre arabe: il 3 capitolo, la 3
a
volta
in numeri romani: Caterina II di Russia.

I numeri romani hanno valore sia ordinale sia
cardinale; perci, quando si usano come numeri
ordinali non richiedono lapice.

Gli aggettivi indefiniti

Gli aggettivi indefiniti sono:

singolare plurale
poco poca pochi poche
tanto tanta tanti tante
molto molta molti molte
parecchio parecchia parecchi parecchie
troppo troppa troppi troppe
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
alcuno alcuna alcuni alcune
qualche -

tutto tutta tutti tutte
nessuno nessuna - -

ogni -
ciascuno ciascuna - -

qualsiasi -
qualunque -

altro altra altri altre
certo certa certi certe
tale tali
diverso diversa diversi diverse
vario varia vari varie

Esempi:
ogni uomo, ciascuna allieva, nessun altro caso,
tutte le tavole, qualche possibilit, qualche altra
occasione, certi indizi, un diverso sviluppo

Gli aggettivi interrogativi ed e-
sclamativi

Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi sono:

quanto quanta quanti quante
che che
quale quali

Esempi:
Quanti anni hai? Quante persone sono presenti?
Che cosa vuoi? Quanti centimetri sei alto?
Dimmi che cosa hai visto. Dimmi che hai!
Che alba indescrivibile! Quale onore! Quanti
alberi strani!

I gradi dellaggettivo qualificativo

I gradi dellaggettivo qualificativo sono tre: po-
sitivo, comparativo, superlativo.

Il grado positivo indica solamente una qualit:
la mostarda dolce.

Il grado comparativo stabilisce un confronto tra
due elementi. Tale confronto si presenta in tre
forme diverse:
il miele pi dolce della mostarda (comparativo
di maggioranza);
la mostarda meno dolce del miele (comparati-
vo di minoranza);
la mostarda dolce tanto quanto il miele (com-
parativo di uguaglianza).

10
Il secondo termine di paragone pu essere intro-
dotto anche dal che:
il miele pi dolce che la mostarda (comparati-
vo di maggioranza);
la mostarda meno dolce che il miele (compara-
tivo di minoranza).
Marina pi studiosa che ordinata.

Il grado comparativo pu per indicare anche
una caratteristica diversa dalla norma:
la mostarda piuttosto dolce, la vittoria fu un
po amara.

Il grado superlativo di due tipi:
assoluto, e termina in -issimo o ricorre a un av-
verbio di quantit;
relativo, e stabilisce un confronto tra due ele-
menti.

Esempi:
il miele dolcissimo (superlativo assoluto in -
issimo)
il miele molto dolce (superlativo assoluto con
avverbio di quantit)

il miele il pi dolce degli alimenti (superlativo
relativo)
si sistem nel meno squallido degli appartamenti
(superlativo relativo)


Comparativi e superlativi assoluti par-
ticolari

Gli aggettivi buono, cattivo, grande, piccolo
formano il comparativo e il superlativo assoluto
in modo regolare, ma hanno anche una seconda
forma, derivata dal latino:

positivo comparativo superlativo assoluto
buono migliore ottimo
cattivo peggiore pessimo
grande maggiore massimo
piccolo minore minimo
molto pi -
poco meno -

Esempi di comparativo:
Egli pi buono di te; egli migliore di te.
Vacanze pi lunghe, maggiori soddisfazioni.
Il tempo fu peggiore del previsto.
Pi lavoro, pi denaro, ma meno tempo libero

Esempi di superlativo assoluto:
Il computer un ottimo strumento di lavoro.
Ottenne il massimo dei voti.
Tu vuoi fare sempre la minima fatica.
stata una giornata pessima.

Alcuni aggettivi mantengono la forma latina:
acre, acerrimo (da acer)
celebre, celeberrimo (da celeber)
integro, integerrimo (da integer)





11
Il pronome
Il pronome sostituisce il nome a cui si riferisce,
un aggettivo, un avverbio. Questa sostituzione
serve per rendere pi semplice e meno ripetitivo
il discorso.
Hai visto Marco? Lho visto.
Il libro bello? Lo .


I pronomi personali soggetto sono:
io, tu, egli (anche lui), ella (anche lei), noi, voi,
essi (anche loro), esse (anche loro)
I pronomi personali soggetto posssono essere
sottintesi.

Esiste anche un lei di cortesia, valido per il ma-
schile come per il femminile:
Lei da dove viene?
Le (=a lei) va di venbire con noi?

I pronomi personali complemento sono (forma
forte):
me, te, s, lui, lei, noi, voi, loro

Esempi:
Per me lui ha torto.
Se fosse per te, saremmo ancora in alto mare.
Chi fa pr s fa pr tre.
Lho fatto sia per lui, sia per lei.
Per noi va bene.
E per voi?
Per loro (maschile e femminile plurale) la cosa
indifferente.

I pronomi personali complemento diretto (o
oggetto) sono (forma debole):
mi, ti, si, ci, vi, si

Esempio:
Io mi lavo
Tu ti lavi
Egli si lava
Noi ci laviamo
Voi vi lavate
Essi si lavano

I pronomi personali complemento sono (forma
debole):
mi (=a me), ti (=a te), si (=a s), ci (=a noi), vi
(=a voi), si (=a loro)

La forma forte o esplicita racchisa dentro le
parentesi rotonde.

Esempi:
Io mi lavo le mani (io lavo le mani a me).
Tu ti lavi le mani.
Egli si lava le mani.
Noi ci laviamo le mani.
Voi vi la vate le mani.
Essi si lavano le mani.

I pronomi personali diretti e indiretti sono:
lo, la (maschile e femminile singolare)
li, le (maschile e femminile plurale)
gli (=a lui), le (=a lei),
loro, a loro (sia maschile sia femminile plurale)

Esempi:
Marco. Lo vedo spesso.
Maria. La vedo raramente.
Sono Claudio e Mario. Li incontro volentieri.
Sono le ragazze. Le invito a restare.
mio fratello. Gli (=a lui) voglio molto bene.
mia sorella. Le (=a lei) voglio molto bene.
Sono i miei compagni di classe. Voglio loro
molto bene.
Sono le mie amiche. Voglio loro molto bene.

Gli per loro da evitare, anche se nelluso si
sente.

Il pronome relativo
Il pronome relativo serve per unire due proposi-
zioni. Esso ha varie forme:

singolare plurale forma invariabile
il quale
la quale
i quali
le quali
che

La forma pi usata quella invariabile. Si usano
le altre soprattutto per evitare fraintendimenti.

Esempi:
La ragazza bella. Essa canta.
La ragazza che canta bella (sogg.).

Il libro mio. Esso sul tavolo.
Il libro che sul tavolo mio (sogg.)..

La casa mia. Tu vedi la casa.
La casa che tu vedi mia (compl. ogg.).
12

Io vedo una ragazza. La ragazza canta.
Io vedo una ragazza che canta (sogg.).

Il libro bello. Tu mi parli del libro. Il libro di
cui tu mi parli bello (compl. di argomento).

Lamico qui. Ho dato il libro allamico.
Lamico al quale ho dato il libro qui (compl.
di termine).
Lamico a cui ho dato il libro qui (compl. di
termine).

I pronomi relativi misti
I pronomi relativi misti contengono la funaioze
di due pronomi, il secondo dei quali relativo.

Esempi:
Colui che hai ascoltato un vecchio amico.
Chi hai ascoltato un vecchio amico.

Parlo per coloro che arrivano ora.
Parlo per chi arriva ora.

Regalo ci che ho ricevuto.
Regalo quanto ho ricevuto.

Rispondo a tutti quelli che vengono.
Rispondo a chiunque viene.

Do un libro a tutti coloro che vengono.
Do un libro a chiunque viene.

Si deve tenere presente che il termine che ha
molteplici funzioni.

Che vuoi? (pronome interrogativo)
Che cosa vedi? (aggettivo interrogativo)
pi bello che brutto (congiunzione).
Vedo che parti. (congiunzione dichiarativa).
Vedo unauto che arriva (pronome relativo).
13
Il verbo
Il verbo indica lazione compiuta o subita dal
soggetto. Pu essere sottinteso.
Il paradigma di un verbo indica le forme princi-
pali, da cui derivano tutte le altre:
mangio, mangi (indicativo presente, prima e se-
conda persona); mangiai (indicativo passato re-
moto o perfetto), mangiato (participio passato),
mangiare (infinito presente).
I verbi sono transitivi o intransitivi.
I verbi transitivi sono attivi (e hanno il comple-
mento oggetto) o passivi (il complemento ogget-
to diviene soggetto). Nella forma attiva usano il
verbo avere, nella forma passiva usano il verbo
essere.
I verbi intransitivi sono sempre attivi. Usano il
vero essere.

Esempi:
verbo transitivo: io mangio (forma attiva), io
sono mangiato (forma passiva); io ho mangiato
(forma attiva), io sono stato mangiato (forma
passiva);
Marco mangia una mela (forma attiva); Una me-
la mangiata da Marco (forma passiva)
verbo intransitivo: io corro, io parto, io vengo;
io sono corso, io sono partito; io sono venuto

I verbi intransitivi non si possono fare passivi.
Esiste per una forma con il complemento og-
getto interno (allora si usa il verbo avere), e una
forma impersonale (e allora si usa il cos detto
si passivante):
Ho corso una bella corsa!
Si corre bene sullargine! Allora, si va?

I verbi transitivi usano il verbo avere nelle for-
me attive composte; il verbo essere nelle forme
passive.
I verbi intransitivi usano il verbo essere nelle
forme attive composte.

Esempio:
io ho raccolto; io sono stato raccolto
io sono partito; io sono andato; io sono venuto
si va volentieri a scuola; ci si muove un metro
alla volta

I due verbi essere ed avere sono irregolari e
servono per fare le forme composte di tutti gli
altri verbi.
Avere si usa per fare la forma attiva (il verbo
transitivo).

Esempio:
io ho visto un film; larciere ha colpito il bersa-
glio.

Essere si usa per fare la forma passiva (il verbo
transitivo ed ha la forma passiva).

Esempio:
un film visto da me; il bersaglio stato colpito
dallarciere.

Essere per si usa pure con i verbi intransitivi,
che in quanto tali non ammettono la forma pas-
siva.

Esempio:
io sono vissuto a Roma per tre anni; Luigi par-
tito e poi ritornato; Antonio corso a casa e
poi fuggito allestero.

Esiste per una eccezione alla 3
a
persona singo-
lare.

Esempio:
si partiti e si ritornati (si passivante o imper-
sonale).

Alcuni verbi sono impersonali.

Esempio:
nevica, piove, grandina, fa bel tempo (verbi che
indicano condizioni meteorologiche)
bisogna, conviene, utile, necessario

I verbi hanno anche forme impersonali che si
fanno con il si passivante.

Esempi:
Si mangia e si mangiato sempre bene in que-
sto posto (verbo usato nella forma intransitiva).
Si parte volentieri quando si spera di ritornare
(verbo intransitivo e verbo usato nella forma in-
transitiva).
Si partiti in tanti e in pochi si tornati (verbi
intransitivi).

I verbi hanno un modo, un tempo e una perso-
na.
14
Io venni =modo indicativo, tempo passato re-
moto, 1
a
persona singolare

I modi sono: indicativo, congiuntivo, condizio-
nale, infinito, participio e gerundio.

I tempi sono:
indicativo presente (io mangio), imperfetto (io
mangiavo), passato e trapassato prossimo (io ho
mangiato e io avevo mangiato), passato e trapas-
sato remoto (io mangiai e io ebbi mangiato), fu-
turo semplice (io manger), futuro anteriore (io
avr mangiato).

Le persone sono indicate dai pronomi personali
soggetto:
io, tu, egli (anche lui), ella (anche lei), noi, voi
essi, esse (anche loro).

Le coniugazioni sono quattro:
-are, -ere, -ere, -ire

Esempio:
mangiare, credere o vedere, dormire

Fare e dire appartengono alla seconda coniuga-
zione, in base alletimologia latina: facere, dice-
re.

Alcuni verbi, detti incoativi, hanno una desi-
nenza in isco.

Esempi:
finisco, poltrisco, pulisco, gestisco, capisco

I verbi ausiliari sono:
essere: io sono, tu sei, io fui, stato
avere: io ho, tu hai, io ebbi, avuto

I verbi irregolari sono moltissimi.
Posso, puoi, potei, potuto, potere
Devo, devi, dovetti, dovuto, dovere
Voglio, vuoi, volli, voluto,volere
Faccio, fai, feci, fatto, fare
Questi verbi normalmente reggono altri verbi.

Ed anche:
vado, vengo, corro, tengo (e i relativi verbi
composti) ecc.
15
Lavverbio
Lavverbio si mette vicino ad un altro termine
per modificarlo.

Esempi:
Egli studia poco, studia veramente poco.
Scrive bene e velocemente al computer.
Il libro molto bello (=bellissimo).

Gli avverbi si suddividono in numerosi gruppi.

Gli avverbi di modo finiscono in mente. Pos-
sono per essere anche laggettivo corrisponden-
te nella forma maschile singolare.

La preposizione
La preposizione semplice o articolata:
le preposizioni semplici sono: di, a, da, in, con,
su, per, tra, fra, sopra, sotto ecc.
Le proposizioni articolate sono le proposizioni
semplici unite allarticolo determinativo. Esse in
genere si fondono con larticolo.

Di +il =del dello della dei degli delle
A +il =al allo alla ai agli alle
Da +il =dal dallo dalla dai dagli dalle
In +il =nel nello nella nei negli nelle
Con +il (non si fonde)
Su +il =sul sullo sulla sui sugli sulle
Per +il (non si fonde)
Tra +il (non si fonde)
Fra +il (non si fonde)

Un tempo si usavano le forme:

Con +il =col collo colla coi cogli colle

Non sono errate, sono sconsigliabili.

Attenzione! A seconda della costruzione un ter-
mine pu essere preposizione o avverbio.

Mario andato fuori di casa (preposizione).
Mario andato fuori (avverbio di luogo).
Scendi gi dallauto (preposizione).
Scendi gi (avverbio di luogo).



16
La congiunzione
La congiunzione collega due parti del discorso.
Mario e Marta sono fratelli (due sostantivi).
Ho visto un cane e due gatti (due sostantivi).
La mia casa bella e grande (due aggettivi).
Vengo da te e poi vado da Claudio (due proposi-
zioni).

Le congiunzioni sono coordinanti o subordinan-
ti: possono coordinare o subordinare tra loro due
o pi proposizioni
Sono coordinanti: e, ma, per, perci, invece,
tuttavia.
Sono subordinanti e con vario valore: mentre
(temporale o avversativa), quando (temporale),
dopo che (temporale), allorch (temporale), poi-
ch (temporale o causale), perch (causale), af-
finch (finale), purch (condizionale), bens,
bench, se, sebbene, anche se ecc.

Lesclamazione o interiezione
Lesclamazione o interiezione esprime stupore o
altri sentimenti di meraviglia, di irritazione, di
paura ecc. normalmente accompagnata dal
punto esclamativo.

Esempi:
Per Giove!
Perbacco!, sono gi le 20.00.
Uffa!, non sono mai libera!
Oddio, sono in ritardo!

17
SCHEMI DI ANALISI LOGICA

La grammatica indica le varie parti del discorso.
Lanalisi logica sottopone la proposizione ad
una analisi diversa: le funzioni che svolgono le
varie parti della proposizione. Nellanalisi
grammaticale la parola mela e resta un sostan-
tivo maschile singolare. In analisi logica la paro-
la pu svolgere molteplici funzioni. Pu essere
soggetto, complemento oggetto, un altro com-
plemento.

Esempi:
La mela (soggetto) buona.
Dammi una mela (complemento oggetto).
Comperai una cassetta di mele (complemento di
specificazione).
Scrisse unelegia dedicata a una mela (comple-
mento di termine).
Venne con una mela (complemento di unione) in
mano.
Prepar una torta di mele (complemento di ma-
teria)

Lanalisi logica esamina la proposizione e le sue
parti. La proposizione deve avere una struttura
corretta e un significato; pu essere vera o falsa
o indecidibile. La proposizione pi semplice
costituita da un verbo, cio basta un verbo per
avere una proposizione.

Esempi di proposizioni semplici, corrette e si-
gnificanti:
Piove (un unico verbo impersonale che fa da
predicato verbale).
Conviene andare (un verbo impersonale + un
verbo intransitivo, che fanno da predicato ver-
bale).
Egli mangia (pronome personale soggetto +
verbo transitivo, cio: soggetto + predicato ver-
bale).
Egli mangia una mela (pronome personale sog-
getto + verbo transitivo e nome espresso, cio:
soggetto + predicato verbale + complemento
oggetto).

Oggi piove (proposizione corretta e significante,
ma falsa, perch oggi non piove).

Mia zia una pizza (proposizione corretta ma
falsa perch una zia non pu essere una pizza;
lo pu essere soltanto in senso improprio e me-
taforico; e allora si entra nellambito delle figu-
re retoriche).

Il soggetto

Il soggetto colui che compie o che subisce
lazione. sempre abbinato a un verbo, che in-
dica lazione. Pu essere sottinteso o, con i verbi
impersonali, pu non esserci affatto.

Risponde alla domanda: Chi? Che cosa?

Esempi:
Mario (soggetto) corre (predicato verbale).
Corri (predicato verbale con soggetto sottinte-
so)!
(Egli) (soggetto sottinteso) Viaggia (predicato
verbale).
Nevica (predicato verbale).

Lattributo e lapposizione

In analisi logica gli aggettivi diventano attributi
del nome a cui si riferiscono; i sostantivi diven-
tano apposizioni del nome a cui si riferiscono.

Esempi di attributo:
Sandro (soggetto) ama (predicato verbale) le
storie (complemento oggetto) avventurose (at-
tributo del complemento oggetto) e (congiunzio-
ne) paurose (attributo del complemento ogget-
to).

Suo (attributo del soggetto) padre (soggetto) ha
(predicato verbale) tre (attributo del comple-
mento oggetto) figli (complemento oggetto) at-
taccabrighe (attributo del complemento oggetto)
e (congiunzione) prepotenti (attributo del com-
plemento oggetto).

Esempi di apposizione:
Sandro (soggetto), il pilota (apposizione del
soggetto), ama (predicato verbale) Claudia
(complemento oggetto), la sua (attributo dellap-
posizione del complemento oggetto) segretaria
(apposizione del complemento oggetto).
(Io) (soggetto sottinteso) Ho incontrato (predi-
cato verbale) Marta (complemento oggetto),
lamica (apposizione del complemento oggetto)
di Claudia (complemento di specificazione).
18
Il predicato verbale
Il predicato verbale

Il predicato verbale indica semplicemente
lazione (verbi impersonali) o lazione compiuta
dal soggetto (verbi personali).

Esempi:
Grandina (verbo impersonale; predicato verba-
le).
Mario (soggetto) legge (verbo personale; predi-
cato verbale).
Anna (soggetto) legge (verbo personale transiti-
vo; predicato verbale) il giornale (complemento
oggetto espresso).

Il verbo essere + aggettivo o so-
stantivo

Il verbo essere non indica una situazione defini-
ta, ha bisogno di un aggettivo o di un sostantivo
che lo determini. In questo caso si chiama copu-
la, cio collegamento, ed seguito dal nome del
predicato. Copula e nome del predicato formano
il predicato nominale.

Esempi:
La mela (soggetto) (copula) rossa (aggettivo;
nome del predicato).
rossa predicato nominale.

Il Veneto (soggetto) (copula) una regione (so-
stantivo; nome del predicato) dellItalia (com-
plemento di specificazione) Settentrionale (attri-
buto del complemento di specificazione).
una regione predicato nominale.

Attenzione!
Luigi (soggetto) (copula) bravo (aggettivo;
nome del predicato) .
Luigi (soggetto) (copula) un medico (sostanti-
vo; nome del predicato)
Luigi (soggetto) (copula) un bravo (aggettivo;
attributo del nome del predicato) medico (so-
stantivo; nome del predicato)
Lanalisi logica si preoccupa della funzione che
un termine svolge in una proposizione. E tale
funzione pu essere assai varia.

Il complemento oggetto

Il complemento oggetto la persona o la cosa su
cui si conclude lazione espressa dal verbo.

Esempi:
Mario (soggetto) mangia (predicato verbale) un
panino (complemento oggetto).
Sara (soggetto) ha acquistato (predicato verbale)
una gonna (complemento oggetto) rossa (attribu-
to del complemento oggetto).

Risponde alla domanda: Chi? Che cosa?
Non va assolutamente confuso con il soggetto.
Il complemento di specificazione

Il complemento di specificazione specifica la
persona o la cosa a cui si riferisce.

Esempi:
La figlia (soggetto) di Mario (complemento di
specificazione) frequenta (predicato verbale) un
corso (complemento oggetto) di lingue (com-
plemento di specificazione).
Sara (soggetto) ha preso (predicato verbale) le
difese (complemento oggetto) di Marco (com-
plemento di specificazione).

Risponde alla domanda: Di chi? Di che cosa?

Il complemento partitivo

Il complemento partitivo indica di chi fa parte il
nome o il pronome che lo precede. introdotto
dalle preposizioni di, tra, fra.

Esempi:
Il docente (soggetto) incontrer (predicato ver-
bale) tre (complemento oggetto) di voi (com-
plemento partitivo).
Il vincitore (soggetto) (copula) uno (nome del
predicato) di voi (complemento partitivo).
Chi (soggetto) di loro (complemento partitivo)
viene (predicato verbale) in gita (complemento
di moto a luogo)?

Risponde alle domande: Tra chi? Tra che cosa?

Il complemento di paragone

19
Il complemento di paragone indica il secondo
termine del paragone.

Esempi:
Il miele (soggetto) (copula) pi dolce (nome
del predicato) dello zucchero (complemento di
paragone).
Il cane (soggetto) di Michele (complemento di
specificazione) (copula) pi alto (nome del
predicato) del tuo (complemento di paragone).
La pizza (soggetto) di Claudio (complemento di
specificazione) era (copula) meno buona (nome
del predicato) della mia (complemento di para-
gone).
Limpegno (soggetto) scolastico (attributo del
soggetto) di Silvano (complemento di specifica-
zione) stato (copula) intenso (nome del predi-
cato) come il tuo (complemento di paragone).

introdotto da di, che, come, quanto.

Il complemento di termine

Il complemento di termine indica la persona o la
cosa su cui va a finire lazione.

Esempi:
Paola (soggetto) ha dato (predicato verbale) la
borsa (complemento oggetto) a Mara (comple-
mento di termine).
Marco (soggetto) ha regalato (predicato verbale)
un paio (complemento oggetto) di orecchini
(complemento di specificazione) alla fidanzata
(complemento di termine).
Fabiola (soggetto) ti (complemento di termine)
dar (predicato verbale) gli appunti (comple-
mento oggetto) di Carla (complemento di speci-
ficazione).

Risponde alla domanda: A chi? A che cosa?

Il complemento dagente e di cau-
sa efficiente

Un verbo pu essere attivo o passivo. Nella for-
ma passiva il soggetto diventa complemento
dagente, se una persona, o di causa efficiente,
se una cosa.

Esempi:
(forma attiva) Fabio (soggetto) recita (predicato
verbale) una poesia (complemento oggetto).
(forma passiva) Una poesia (soggetto) recitata
(predicato verbale) da Fabio (persona; comple-
mento dagente).
(forma attiva) Un masso (soggetto) ha colpito
(predicato verbale) lauto (complemento ogget-
to).
(forma passiva) Lauto (soggetto) stata colpita
(predicato verbale) da un masso (cosa; comple-
mento di causa efficiente).

Risponde alla domanda: Da chi? Da che cosa?

Il complemento di compagnia e di
unione

I complementi di compagnia o di unione indica-
no rispettivamente la persona o la cosa con cui si
compie lazione.

Esempi:
Morena (soggetto) venuta (predicato verbale)
con unamica (complemento di compagnia) e
(congiunzione) con due (attributo del comple-
mento di unione) borse (complemento di unio-
ne).

Rispondono alle domande: Con chi? Con che
cosa?

Il complemento di mezzo

Il complemento di mezzo indica il mezzo che si
usa per compiere lazione.

Esempi:
Vanna (soggetto) venuta (predicato verbale)
con lautomobile (complemento di mezzo), Ro-
sanna (soggetto) invece (congiunzione) venuta
(predicato verbale) in bici (complemento di
mezzo).
Brigida (soggetto) ha sculacciato (predicato
verbale) il figlio (complemento oggetto) con le
mani (complemento di mezzo).

Risponde alla domanda: Con che mezzo?

20
Il complemento di modo o manie-
ra

Il complemento di modo indica il modo in cui si
compie lazione.

Esempi:
Nadia (soggetto) agisce (predicato verbale)
sempre (avverbio di tempo) con avvedutezza
(complemento di modo).
Brigida (soggetto) ha chiuso (predicato verbale)
la porta (complemento oggetto) con forza (com-
plemento di modo).
Camillo (soggetto) si comportato (predicato
verbale) con arroganza e in modo maleducato
(complementi di modo).
Risponde alle domande: In che modo? In che
maniera?

Il complemento di causa

Il complemento di causa indica la causa che
provoca lazione.

Esempi:
Vanna (soggetto) venuta (predicato verbale)
per simpatia (complemento di causa).
Brigida (soggetto) ha aiutato (predicato verbale)
Silvia (complemento oggetto) per amicizia
(complemento di causa).

Risponde alle domande: Perch? Per quale cau-
sa? Per quale motivo?

Il complemento di scopo o fine

Il complemento di scopo o di fine indica lo sco-
po o il fine per cui avviene lazione.

Esempi:
Vanessa (soggetto) studia (predicato verbale)
per la promozione (complemento di scopo o fi-
ne).
Fernanda (soggetto) viaggia (predicato verbale)
per lavoro (complemento di scopo o fine).

Risponde alle domande: Perch? Per quale sco-
po? Per quale fine?

I complementi di luogo

I complementi di luogo indicano il luogo in cui
avviene lazione compiuta dal soggetto. Essi so-
no quattro:
complemento di stato in luogo
complemento di moto a luogo
complemento di moto da luogo
complemento di moto per luogo

Esempi:
Marina (soggetto) lavora (predicato verbale) in
casa (complemento di stato in luogo).
Marta (soggetto) va (predicato verbale) a casa
(complemento di moto a luogo).
Martina (soggetto) viene (predicato verbale) da
casa (complemento di moto da luogo).
Marietta (soggetto) viaggia (predicato verbale)
per la regione (complemento di moto per luogo).

Si deve notare che il complemento determinato
dal verbo, che pu essere di stato (e allora il
complemento di stato in luogo) o di moto (e
allora il complemento di moto a luogo).

Altri esempi:
Marco (soggetto) vive (predicato verbale) in
citt (complemento di stato in luogo).
(Io) (soggetto sottinteso) corro (predicato verba-
le) in citt (complemento di moto a luogo).
Marco (soggetto) andava (predicato verbale) a
scuola (complemento di moto a luogo), mentre
(congiunzione avversativa) Carla tornava da
scuola (complemento di moto da luogo).
(Io) (soggetto sottinteso) Ti (complemento og-
getto) cercher (predicato verbale) per mari e
per monti (complemento di moto per luogo).

Rispondono, rispettivamente, alle domande:
Dove? In che luogo?
Verso dove? Verso che luogo?
Da dove? Da che luogo?
Per dove? Attraverso che luogo?

I complementi di tempo

I complementi di tempo sono due: complemento
di tempo determinato e complemento di tempo
continuato.
Il complemento di tempo determinato indica
quando avviene lazione espressa dal verbo; il
21
complemento di tempo continuato indica quanto
dura lazione espressa dal verbo.

Esempi:
Marina (soggetto) nata (predicato verbale) nel
1989 (complemento di tempo determinato).
Andrea (soggetto) si laure (predicato verbale)
nel 2000 (complemento di tempo determinato)
allUniversit (complemento di stato in luogo) di
Padova (complemento di specificazione).

Marina (soggetto) vissuta (predicato verbale)
per tre (attributo del complemento di tempo con-
tinuato) anni (complemento di tempo continua-
to) a Parigi (complemento di stato in luogo).
Valeria (soggetto) ha viaggiato (predicato ver-
bale) in Persia (complemento di stato in luogo)
per cinque (attributo del complemento di tempo
continuato) settimane (complemento di tempo
continuato).

Rispondono, rispettivamente, alle domande:
Quando? In che tempo?
Per quanto tempo?

Il complemento di denominazione

Il complemento di denominazione specifica il
nome proprio del nome comune (citt, isola, me-
se ecc.).

Esempi:
Lisola (soggetto) di Sicilia (complemento di
denominazione) (copula) vastissima (nome del
predicato).
Franca (soggetto) ha visitato (predicato verbale)
la citt (complemento oggetto) di Mosca (com-
plemento di denominazione) lanno (comple-
mento di tempo determinato) scorso (attributo
del complemento di tempo determinato).

Il complemento di denominazione importante
nelle traduzioni dal e in latino, poich il nome
proprio segue sempre il caso del nome comune.

Esempi:
Lisola di Sicilia si traduce come se fosse
Lisola Sicilia, cio Sicilia insula.

I complementi di abbondanza e di
privazione

Il complemento di abbondanza e di privazione
indicano ci di cui si abbonda e ci di cui si
privi.

Esempi:
Egli (soggetto) (copula) ricco (nome del predi-
cato) di talenti (complemento di abbondanza).
Dario (soggetto) (copula) un povero (nome del
predicato) di spirito (complemento di privazio-
ne).

Rispondono, rispettivamente, alle domande:
Di che cosa abbonda?
Di che cosa privo?
In genere i due complementi sono introdotti da
aggettivi indicanti abbondanza o privazione.

Il complemento di materia

Il complemento di materia indica la materia di
cui fatta una cosa.

Esempi:
Io (soggetto) ho acquistato (predicato verbale)
una statua (complemento oggetto) di bronzo
(complemento di materia).

Risponde alle domande:
Di che cosa fatto? Di che materiale fatto?

Il complemento di argomento

Il complemento di argomento indica largomen-
to di cui parla.

Esempi:
Io (soggetto) ho parlato (predicato verbale) di
retorica (complemento di argomento), mentre
(congiunzione avversativa) Arturo (soggetto) ha
parlato (predicato verbale) di filologia (com-
plemento di argomento) italiana (attributo del
complemento di argomento).

Risponde alle domande:
A proposito di che cosa? Riguardo a che cosa?
Di che cosa si tratta? Di che cosa si parla?

22
Il complemento di qualit

Il complemento di qualit indica la caratteristica
fisica (o morale) di una persona o di una cosa.

Esempi:
Mariella (soggetto) (copula) una ragazza (no-
me del predicato) di grande (attributo del com-
plemento di qualit) bellezza (complemento di
qualit), mentre (congiunzione avversativa) An-
na (soggetto) (copula) una ragazza (nome del
predicato) di grande (attributo del complemento
di qualit) intelligenza (complemento di quali-
t).

Risponde alla domanda:
Come? Riguardo a che cosa? Di che qualit ?

Il complemento di et

Il complemento di et indica let di una persona
o di una cosa.

Esempi:
Anita (soggetto) (copula) una ragazza (nome
del predicato) di 11 (attributo del complemento
di et) anni (complemento di et).
Io (soggetto) ho acquistato (predicato verbale)
un cane (complemento oggetto) di 3 (attributo
del complemento di et) anni (complemento di
et).

Altri esempi:
Anita (soggetto) ha (predicato verbale) 11 (at-
tributo del complemento oggetto) anni (comple-
mento oggetto).
La casa (soggetto) ha (predicato verbale) 15 (at-
tributo del complemento oggetto) anni (comple-
mento oggetto).

Risponde alle domande:
Di quanti anni? Di che et ?

Analisi logica e parti invariabi-
li del discorso

In analisi logica gli avverbi, le congiunzioni, le
preposizioni, le esclamazioni (o interiezioni)
restano tali. Le preposizioni sono usate per for-
mare i vari complementi.

Esempi:
Antonio (soggetto) venne (predicato verbale)
subito (avverbio di tempo), mentre (congiunzio-
ne avversativa o temporale) Claudio (soggetto)
attese (predicato verbale) un momento (com-
plemento oggetto).
Marina (soggetto) e (congiunzione) Giuliana
(soggetto) hanno lottato (predicato verbale)
ad oltranza (avverbio di modo).
Oh! (esclamazione o interiezione) egli (sog-
getto) disse (predicato verbale).
Ieri (avverbio di tempo) piovuto (predicato
verbale) a dirotto (locuzione avverbiale di mo-
do).
Per Zeus! (esclamazione o interiezione) Cal-
purnio (soggetto) disse (predicato verbale),
guardando (predicato verbale) il cielo (comple-
mento oggetto).
Alla lunga (locuzione avverbiale di modo) vin-
cer (predicato verbale) io (soggetto).
Paola (soggetto) mi (complemento di termine)
diede (predicato verbale) erroneamente (avver-
bio di modo) il tuo (attributo del complemento
oggetto) fascicolo (complemento oggetto).

23
ANALISI DEL PERIODO

Il periodo

La struttura fondamentale del discorso la pro-
posizione. Due o pi proposizioni formano un pe-
riodo. Il periodo ha una proposizione principale (o
reggente). Le altre sono coordinate alla principale o
secondarie (o dipendenti).

Esempio:
Tu parti ora e ritorni domani (proposizione principa-
le e proposizione coordinata alla principale).
Tu vai a fare la spesa, mentre io bado ai bambini
(principale e secondaria).
Le coordinate alla principale sono coordinate grazie
a congiunzioni come: e, ma, per, tuttavia ecc.
Le subordinate alla principale sono subordinate gra-
zie a congiunzioni come: quando, mentre, durante,
dove, il pronome relativo nelle sue varie forme ecc.



24
Fare lanalisi grammaticale e poi lanalisi lo-
gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa.
Marina bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo lombrello dal bagagliaio
dellauto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione.
Nel 1985 io avevo soltanto tre anni.


Fare lanalisi grammaticale e poi lanalisi lo-
gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa.
Marina bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo lombrello dal bagagliaio
dellauto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione.
Nel 1985 io avevo soltanto tre anni.


Fare lanalisi grammaticale e poi lanalisi lo-
gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa.
Marina bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo lombrello dal bagagliaio
dellauto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione.
Nel 1985 io avevo soltanto tre anni.




Fare lanalisi grammaticale e poi lanalisi lo-
gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa.
Marina bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo lombrello dal bagagliaio
dellauto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione.
Nel 1985 io avevo soltanto tre anni.


Fare lanalisi grammaticale e poi lanalisi lo-
gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa.
Marina bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo lombrello dal bagagliaio
dellauto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione.
Nel 1985 io avevo soltanto tre anni.


Fare lanalisi grammaticale e poi lanalisi lo-
gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa.
Marina bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo lombrello dal bagagliaio
dellauto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione.
Nel 1985 io avevo soltanto tre anni.





25
Analisi grammaticale

Mario =nome proprio di pers., m. sing.
e =cong.
Vanna =nome proprio di pers., f., sing.
corrono =v. correre, indic., pres., 3
a
pers. pl.
a =prepos. sempl.
casa. =nome comune di cosa, f., sing.

Marina =nome proprio di pers., f., sing.
=v. essere, indic., pres., 3
a
pers. sing.
bellissima. =agg. qual., grado superl., f., sing.

Il =artic. determ., m. sing.
cavallo =nome comune di animale, f., sing.
aveva corso =v. correre, ind., trap. rem., 3
a
p.
sing.
per =prepos. semplice
tre =agg. numerale
ore. =nome comune di cosa, f., pl.

(Io) =pronome personale, 1
a
pers. sing.
Porto =v. portare, indic., pres., 1
a
pers. sing.
con =prepos. sempl.
me =pronome person. complem., 1
a
pers. sing.
le =artic. determ., f. pl.
tue =agg. possess., f., pl.
valigie =nome comune di cosa, f., pl.
e =congiunz.
quelle =pronome determinat., f., pl.
di =prepos. sempl.
Caterina. =nome proprio di pers., f., sing.

Quando =congiunz. Subordinante temporale
piove, =v. piovere, indic., pres., 3
a
pers. sing.
(io) =pronome personale, 1
a
pers. sing.
prendo =v. prendere, indic., pres., 1
a
pers. sing.
l (=lo) =artic. determ., m. sing.
ombrello =nome comune di cosa, m., sing.
dal =prepos. artic. (da +il)
bagagliaio =nome comune di cosa, m., sing.
dell (dello) =prepos. artic. (di +lo)
auto. =nome comune di cosa, f., sing.

Tu =pronome personale, 2
a
pers. sing.
vai =v. andare, indic., pres., 2
a
pers. sing.
a =prepos. sempl.
Roma =nome proprio geografico, f., sing.
in =prepos. sempl.
auto, =nome comune di cosa, f., sing.
io =pronome personale, 1
a
pers. sing.
vengo =v. venire, indic., pres., 1
a
pers. sing.
da =prepos. sempl.
Parigi =nome proprio di luogo, f., sing.
in =prepos. sempl.
aereo, =nome comune di cosa, m., sing.
egli =pronome personale, 3
a
pers. sing.
viaggia =v. viaggiare, ind., pres., 3
a
p. sing.
per =prepos. sempl.
la =artic. determ., f. sing.
Spagna =nome proprio geofgr., f., sing.
a =prepos. sempl.
piedi. =nome comune di cosa, m., pl.

Io =pronome personale, 1
a
pers. sing.
regalo v. regalare, indic., pres., 1
a
pers. sing.
un =artic. indeterm., m. sing.
bel =agg. qualif., m., sing.
libro =nome comune di cosa, m., sing.
a =prepos. sempl.
Clara =nome proprio di pers., f., sing.
per =prepos. sempl.
la =artic. determ., f. sing.
sua =agg. possess., f., sing.
promozione. =nome comune di cosa, f., sing.

Nel =prepos. artic. (in +il)
1985 =numerale cardinale
io =pronome personale, 1
a
pers. sing.
avevo =v. avere, indic., imperf., 1
a
pers. sing.
soltanto =avverbio
tre =agg. numerale
anni. =nome comune di cosa, m., pl.

Attenzione!
Io, tu, egli ecc.=pronome personale soggetto
Me, te, lo, la ecc. =pronome personale comple-
mento (o anche oggetto)

Quando (=congiunzione temporale) vieni,
mangeremo.
Quando (=avverbio di tempo) vieni?
Dimmi quando (=avverbio di tempo) vieni.

Prendi la tua (aggettivo possessivo) borsa e la
mia (pronome possessivo).

preferibile considerare per la casa come una
preposizione articolata che non si fusa, anzi-
ch una prepos. semplice seguita dallarticolo.

Piove verbo impersonale.
26
Analisi logica

Mario e Vanna =sogg. (e congiunz.)
corrono =p. v.
a casa. =complem. di moto a luogo

Marina =soggetto
=copula
bellissima. =nome del predicato

Il cavallo =soggetto
aveva corso =p. v.
per ore. =compl. di tempo continuato
tre =attributo del compl. di tempo continuato

(Io) =soggetto sottinteso
Porto =p. v.
con me =compl. di compagnia
le valigie =complem. oggetto
tue =attributo del complem. oggetto
e =congiunz.
quelle =complem. oggetto
di Caterina. =complem. di specific.

Quando =congiunz. temporale
piove, =p. v.
(io) =soggetto sottinteso
prendo =p. v.
lombrello =complem. ogg.
dal bagagliaio =complem. di moto da luogo
dellauto. =complem. di specific.

Tu =soggetto
vai =p. v.
a Roma =complem. di moto a luogo
in auto, =complem. di mezzo
io =soggetto
vengo =p. v.
da Parigi =complem. di moto da luogo
in aereo, =complem. di mezzo
egli =soggetto
viaggia =p. v.
per la Spagna =complem. di moto per luogo
a piedi. =complem. di modo (pi che di mezzo)

Io =soggetto
regalo =p. v.
un libro =complem. oggetto
bel =attributo del complem. oggetto
a Clara =complem. di termine
per la promozione. =complem. di causa
sua =attributo del complem. di causa

Attenzione!
p. v. =predicato verbale

Gli aggettivi in grammatica diventano attributi
in analisi logica.

I verbi in grammatica diventano p. v. (=predica-
to verbale) in analisi logica.

Le parti invariabili del discorso (preposizioni,
congiunzioni, avverbi, esclamazioni e interie-
zioni) in grammatica restano tali in analisi logi-
ca.

Regalo pu essere sostantivo (il mio regalo) o
verbo (ti porto un regalo). Dipende dalla propo-
sizione.

In auto, con lauto, in aereo, con laereo sem-
pre complem. di mezzo.


A piedi complem. di modo, pi che complem.
di mezzo.

A casa, a Roma complem. di stato in luogo
con i verbi di stato, complem. di moto a luogo
con i verbi di moto.

Con te complemento di compagnia (ci si rife-
risce a una persona). Con le valigie comple-
mento di unione (ci si riferisce a delle cose).

Lanalisi logica riguarda la funzione che i termi-
ni svolgono nella proposizione, non il loro signi-
ficato. Ad esempio:
1) Io ho tre anni complemento oggetto.
2) Io ho fatto il pendolare per tre anni com-
plemento di tempo continuato.
3) Un vino vecchio di tre anni complemento di
et retto dallaggettivo vecchio.

In genere il verbo essere copula e la copula
sempre seguita dal nome del predicato (un ag-
gettivo o anche un sostantivo). Insieme, copula
e nome del predicato formano il predicato no-
minale.


27
La proposizione

La proposizione ha una struttura fondamentale: il
soggetto (che pu essere sottinteso), il verbo (che in
presenza di unaltra proposizione pu essere sottinte-
so), i complementi (che possono mancare).

Esempi.
1. Vieni? Lo so! Hai capito? (soggetto sottinteso)
No (verbo sottinteso: Non vengo)
2. Io odio le automobili. Corrado ha vinto al lotto.
(soggetto e complemento). E tu? (verbo sottinteso:
Le odi?)
3. Marilena mangia una mela (complemento ogget-
to). Lei venuta da me con lauto del nonno.
(complementi indiretti)

Le proposizioni possono essere principali (o reggen-
ti) o secondarie (o dipendenti dalla principale).

Esempi.
1. Ho trovato lavoro (principale o reggente) leg-
gendo il giornale (secondaria o dipendente).
2. Ero appena rientrato, quando scoppiato il tem-
porale, che ha allagato la campagna.

Le proposizioni principali sono normalmente esplici-
te.

Esempio:
Egli venne da Roma. Io andai a Berlino.

Le proposizioni dipendenti possono essere esplicite o
implicite. Nel primo caso i verbo ha una forma finita.
Nel secondo caso ha una forma infinitiva.

Esempio:
Mi disse che partiva subito (esplicita). Mi disse di
venire (implicita).

Conviene rispettare sempre la struttura della proposi-
zione. Cos si riduce la fatica di chi legge. Conviene
anche fare delle proposizioni molto brevi, che sono
pi facili da maneggiare e da controllare: non pi di
due o tre proposizioni.

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