Divinacommedia Weebly Com - 18 PDF
Divinacommedia Weebly Com - 18 PDF
Divinacommedia Weebly Com - 18 PDF
IL POEMA
L'AUTORE
PERSONAGGI
LUOGHI
CRONOLOGIA
FONTI
FORUM
Beatrice ribatte che se anche Dante tacesse o negasse la propria colpa, questa le sarebbe
comunque nota dal momento che la legge nella mente di Dio; tuttavia, quando il peccatore
confessa, ci attenua la severit del giudizio divino. E affinch Dante provi minor vergogna
per il suo errore, imparando a essere pi forte in futuro, la donna lo invita a smettere di
piangere e ascoltarla, comprendendo che la sua morte terrena avrebbe dovuto condurlo in
una direzione opposta. Beatrice spiega che Dante sulla Terra non vide mai una bellezza
superiore a quella del suo corpo mortale, che ora giace sepolto: dunque quale altra
creatura terrena poteva suscitare il desiderio del poeta dopo la sua morte? Questa avrebbe
dovuto indurlo a desiderare i beni eterni, invece di volare in basso seguendo una giovane
donna o altri beni passeggeri; un giovane uccellino pu cadere in una trappola, ma un
volatile adulto non si lascia certo irretire come invece ha dimostrato Dante.
converted by W eb2PDFConvert.com
Interpretazione complessiva
Il Canto diviso in due parti, la prima delle quali prosegue il dialogo iniziato fra Dante e Beatrice nell'episodio precedente (con nuove
dettagliate accuse della donna, il pentimento e lo svenimento del poeta), mentre la seconda descrive l'immersione di Dante nel Lete e la
sua presentazione a Beatrice, che si svela. L'inizio la ripresa della situazione finale del Canto XXX, con Beatrice che esorta duramente
Dante a confessare le proprie colpe per completare il rito della purificazione: la confessione serve a ottundere la lama della giustizia divina, e
ad essa il poeta perviene non senza difficolt, dapprima non riuscendo neppure a parlare e in seguito pronunciando alcune deboli parole,
con le quali ammette di aver tradito la memoria di Beatrice morta per seguire beni terreni allettanti e ingannevoli, che lo distolsero dalla retta
via (sono le imagini di ben... false gi citate in XXX, 131 e che Beatrice poco oltre definir serene, che col loro canto melodioso hanno irretito
Dante sulla loro strada peccaminosa; cfr. anche XIX, 7 ss., il sogno della femmina balba). Questi beni sono parte del cosiddetto traviamento
di Dante, un peccato di natura morale e, forse, anche intellettuale che secondo Beatrice ha frapposto fossati e catene sulla strada del bene e
che corrisponde probabilmente ad amori sensuali e terreni, come le sue successive parole sembrano dichiarare: nessuna donna mortale
fu mai bella come lei quand'era in vita, quindi dopo la sua morte Dante non avrebbe dovuto subire il fascino di altre donne terrene, come
invece avvenne a causa di una pargoletta, di una giovane e bella donna che lo fece innamorare di s. difficile ipotizzare chi fosse
realmente costei (forse la donna gentile, o la Petra, o la donna che con lo stesso senhal Dante canta nelle Rime), sempre che dietro di
essa, come dietro la donna gentile, non si celi il signifcato allegorico della filosofia, ma chiaro che questa pargoletta ha deviato il volo di
Dante verso il basso, proprio come un uccello che si lasciato allettare da un'esca ed caduto nella rete del cacciatore, cosa che a Dante
non doveva succedere proprio perch la morte di Beatrice gli aveva dimostrato che la bellezza materiale fugace e passeggera. La metafora
del fedele che, come un uccello, deve volare verso il Cielo e i suoi beni eterni e non lasciarsi irretire dagli allettamenti del mondo non
nuova (anche in XIV, 145-151 Virgilio paragona le lusinghe del demonio a un'esca che alletta gli uomini, mentre in XIX, 58 ss. le lusinghe del
converted by W eb2PDFConvert.com
cielo sono dette il logoro, il richiamo che deve far volare alto il falcone); il richiamo di Beatrice fa il suo effetto e produce un acuto pentimento
in Dante, che riconosce la sua donna pi bella di quand'era in vita, pi di quanto lo fosse rispetto alle altre donne, quindi prova sincera
avversione verso ci che lo aveva distolto dal suo amore per lei, da intendersi come un amore terreno o la ricerca filosofica in contrasto col
significato allegorico di Beatrice-teologia.
Lo svenimento di Dante fa da cerniera tra le due parti del Canto, poich al suo risveglio il poeta immerso nel fiume sino alla gola, con
Matelda che lo conduce all'altra sponda e lo costringe a bere l'acqua che canceller la memoria del peccato commesso. Ha inizio a questo
punto un complesso rituale in cui, oltre a Matelda, entrano in scena le quattro donne che danzano alla sinistra del carro e alle quali Dante
affidato una volta uscito dall'acqua: esse rappresentano le virt cardinali e le loro parole confermano tale interpretazione, presentandosi al
contempo come ninfe nell'Eden e stelle in cielo (le quattro stelle di I, 22 ss.) e dichiarando di essere state ancelle di Beatrice prima della sua
nascita, quindi, fuor di metafora, di aver preparato il mondo all'avvento di Cristo e alla Rivelazione di cui Beatrice allegoria. Le quattro donne
conducono Dante a lei perch possa guardarla negli occhi, ma per aiutarlo a questo interverranno le altre donne, simbolo delle virt
teologali e che si mostreranno a Dante di pi alto tribo, di una condizione pi elevata in quanto sono le virt direttamente infuse dalla Grazia
divina nell'uomo redento, dopo che si riappropriato di quelle cardinali con l'espiazione. Dante fissa lo sguardo negli occhi di Beatrice
paragonati a smeraldi, pietra che nei lapidari medievali rappresentava la giustizia: sono gli occhi da cui Amore lo ha trafitto quando la donna
era in vita, e adesso vede riflessa in essi l'immagine del grifone, che raffigura Cristo e le cui due nature (umana e divina) si alternano nello
sguardo di Beatrice. Il legame Beatrice-grifone si spiega in quanto la donna allegoria della Verit rivelata e della Grazia, resa possibile in
seguito all'avvento di Cristo, mentre gi nella Vita nuova Beatrice era rappresentata con immagini cristologiche: Dante quasi perso in
quell'incredibile visione, quando le tre donne invitano Beatrice a svelarsi e a mostrare la propria accresciuta bellezza di beata al poeta,
definito suo fedele in ragione del vincolo di vassallaggio amoroso che lo legava a lei in vita (e che ora, nell'Aldil, un amore spogliato di
ogni connotazione materiale e terrena). Il Canto si chiude con lo svelarsi di Beatrice, la cui bellezza tale che la parola poetica di Dante del
tutto insufficiente a descriverla, con una situazione che tante volte si riproporr nella rappresentazione del Paradiso ( la cosiddetta poetica
dell'inesprimibile, che nella III Cantica sar riferita sia a Beatrice, sia alle bellezze eterne e ineffabili del terzo regno).
Testo
Parafrasi
La mia virt era cos confusa che la mia voce si mosse, e si ferm
prima che fosse emessa dagli organi preposti alla parola.
9
12
converted by W eb2PDFConvert.com
15
18
21
24
27
36
39
42
48
30
45
51
54
Avresti dovuto, dopo quella prima delusione dei beni fugaci,
sollevarti in alto dietro a me che non ero pi terrena e passeggera.
57
Non avrebbe dovuto farti volare in basso, aspettando altri colpi della
sorte, una giovane donna o un altro bene terreno vano e effimero.
60
Un giovane uccellino aspetta due o tre colpi; ma di fronte ai volatili
adulti il cacciatore dispiega le reti o scaglia le frecce invano.
63
converted by W eb2PDFConvert.com
66
69
72
75
E non appena io sollevai il viso, l'occhio cap che gli angeli avevano
cessato di spargere i fiori;
78
e i miei occhi, ancora poco sicuri, videro Beatrice rivolta alla fiera
(grifone) che una sola persona con due nature.
81
84
87
90
93
96
99
Quando fui vicino alla sponda opposta, sentii gli angeli cantare 'Mi
aspergerai' con tale dolcezza che non solo non so descriverlo, ma
neppure me lo ricordo.
La bella donna apr le braccia, mi abbracci la testa e mi immerse
al punto da costringermi a inghiottire l'acqua.
102
Poi mi tir fuori e mi affid, bagnato, alla danza delle quattro donne,
ciascuna delle quali mi copr col suo braccio.
105
Noi qui siamo ninfe e in cielo siamo stelle: prima che Beatrice
venisse al mondo, fummo create come sue ancelle.
108
111
114
converted by W eb2PDFConvert.com
117
Mille desideri, pi caldi della fiamma, strinsero i miei occhi agli occhi
splendenti di Beatrice, che erano fissi sul grifone.
120
123
126
129
132
Mentre la mia anima, piena di stupore e lieta, gustava quel cibo che,
saziandola, la rendeva sempre pi assetata, le altre tre donne,
dimostrando nei propri atti di appartenere a una condizione pi
elevata, si fecero avanti ballando nella loro danza angelica.
Il loro canto diceva: Beatrice, volgi i tuoi occhi santi al tuo fedele
che, per vederti, ha percorso tanta strada!
135
Per tua grazia, concedi a noi di svelare a lui il tuo sorriso, cos che
possa vedere la seconda bellezza che tu celi.
138
141
145
POWERED BY
converted by W eb2PDFConvert.com