Controllo Sguardo PDF
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Cangiano 15.01.2013
MOVIMENTI OCULARI
Si distinguono diverse classi di movimenti oculari, con
centri di elaborazione diversi.
MOVIMENTI SACCADICI
I movimenti saccadici rappresentano la maggior parte
dei movimenti oculari.
Si tratta di rapidi spostamenti del punto di fissazione,
fissazione
che viene mantenuto per circa 10 ms. La velocit di
rotazione durante le saccadi di circa 800 gradi/sec.
Sono usati movimenti saccadici per:
studiare la scena visiva portando i punti di interesse
sulla fovea
orientamento dello sguardo verso stimoli sensoriali
inattesi
resettare la posizione dei bulbi oculari durante
rotazioni prolungate del campo visivo, con
movimenti di inseguimento lento
Sono detti movimenti balistici in quanto non possono
essere corretti in fase di esecuzione: una volta avviato
limpulso ne consegue necessariamente lesecuzione
del movimento.
Lesecuzione di una saccade necessita di due
informazioni: direzione e distanza.
ESPLORAZIONE DELLA SCENA
SCENA VISIVA
MOVIMENTI DI INSEGUIMENTO
INSEGUIMENTO LENTO
RIFLESSI VESTIBOLO-OCULARI
Sono simili ai movimenti optocinetici ma in questo
caso gli occhi si muovono in direzione opposta alla
rotazione della testa, rilevata grazie al sistema
vestibolare. Si tratta di un meccanismo di controllo
correttivo in feedback.
Si possono osservare anche in completa assenza di
stimoli visivi. Se sono presenti stimoli visivi si
aggiungono le componenti optocinetiche di
inseguimento lento.
Le varie componenti della motilit oculare si
sommano tra loro per mantenere la fissazione in tutte
le situazioni, in presenza di qualunque disturbo
posturale dello sguardo.
MOVIMENTI DI VERGENZA
VERGENZA
I movimenti di vergenza sono movimenti
movimenti disgiunti dei
due occhi. Avvengono quando si sposta lo sguardo da
oggetti lontani a oggetti vicini o viceversa.
SEPARAZIONE CIRCUITI
Via autonomica
MOVIMENTI SACCADICI
I movimenti saccadici sono elaborati da due centri
della FR:
centro orizzontale dello sguardo:
sguardo: formazione
reticolare pontina paramediana (PPRF)
centro verticale dello sguardo
sguardo:
ardo: FR mesencefalica
Linterazione tra questi due
centri permette movimenti
saccadici in qualunque direzione.
I movimenti degli occhi sono
sempre
coniugati
grazie
allinterazione tra i centri
omologhi dei due lati.
MOVIMENTO ORIZZONTALE
ORIZZONTAL E
CONIUGATO
I nuclei della PPRF hanno
attivit di tipo burst4.
Per una saccade verso destra, si
ha burst nella PPRF destra, che
attiva il nucleo dellabducente
omolaterale e inibisce
quello controlaterale.
Il nucleo dellabducente
a sua volta attiva:
muscolo
retto
laterale
nucleo
oculomotore
controlaterale
attraverso la linea
mediana5
4
5
CENTRI SUPERIORI
I centri dello sguardo orizzontale e verticale ricevono
a loro volta input da parte di due strutture:
collicolo superiore
Cangiano 17.01.2013
S TR U TT UR A
MAPPE SOMATOTOPICHE
I collicoli superiori sono costituiti strati di neuroni
sovrapposti che formano mappe somatotopiche:
strati superficiali: mappe visive
strati intermedi: input da altre modalit sensoriali,
dai nuclei della base e dai FEF
strati profondi: mappe motorie
Le mappe dei diversi strati sono allineate e
sincronizzate tra loro. Vi corrispondenza tra lattivit
di un neurone che rappresenta un punto dello spazio e
lattivit del neurone che causa lorientamento verso
quel punto.
I diversi strati del collicolo superiore permettono
lintegrazione di segnali visivi, uditivi e somestesici. La
rappresentazione delle modalit sensoriali data da
una serie di cerchi concentrici dove il punto pi
centrale rappresenta la direzione nasale.
ELABORAZIONE
I neuroni degli strati superiori sensitivi trasferiscono
lattivazione ai neuroni degli strati inferiori motori, che
C O N T R O L L O E F F E R E NTE
NT E
Occorre considerare che nei collicoli superiori la
stimolazione degli strati sensoriali non evoca
automaticamente un movimento. Vi sono meccanismi
efferenti di controllo che isolano funzionalmente gli
strati sensoriali da quelli motori.
Il controllo efferente operato da vie di uscita dai
nuclei della base, in particolare la SNr7, tramite attivit
GABAergica tonica. Per generare il movimento
necessaria la riduzione di questo tono tramite una
componente di disinibizione, proveniente anchessa dai
nuclei della base.
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