San Clemente Martire
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1758 - 2008
SAN CLEMENTE MARTIRE
250°anniversario dell’arrivo delle reliquie a Trecate
PRESENTAZIONE
I
Presentazione
San Clemente Martire
II
Prefazione
San Clemente Martire
PREFAZIONE
III
Prefazione
San Clemente Martire
L’Arciprete
Don Gilio Masseroni
IV
Introduzione
San Clemente Martire
PERCHÉ RACCONTARE?
COME UN’INTRODUZIONE
1
Psichiatra italiano, dopo la laurea in Medicina e la specializzazione in Neurologia, ha
conseguito la libera docenza in Clinica delle malattie nervose e mentali all’Università di
Milano. Dal 1970 al 1978 è stato direttore dell’Ospedale psichiatrico di Novara; con
l’entrata in vigore della legge di riforma psichiatrica ha assunto la responsabilità del
servizio di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara. È stato tra i primi in Italia, agli
inizi degli anni Sessanta, ad introdurre nella prassi clinica i modelli teorici della
psicopatologia fenomenologica. Ha cercato di inserire il discorso della psichiatria in un
contesto interdisciplinare che abbraccia le scienze umane e quelle letterarie senza trascurare
V
Introduzione
San Clemente Martire
VI
Introduzione
San Clemente Martire
degli scritti di Felice Iacometti è stata guidata dal fatto che molti di essi
sono oggi difficili da reperire. Ritrovarli in questo testo diviene occasione,
per le nuove generazioni, di leggerli e gustarli in pienezza.
Rimanendo nella metafora del viaggio, è possibile affermare che sia per al
prima sia per la seconda parte di questo volume, relativa all’Anno Giubilare,
è stato fondamentale avere un diario di bordo.
Diario di bordo costituito dagli articoli del Bollettino Trecatese, con le sue
pagine delinea e racconta la storia della nostra città lasciando una traccia
indelebile di essa. Per questa ragione ritengo opportuno ringraziare il
direttore di questo giornale: il parroco don Gilio Masseroni. Persona che mi
ha dato fiducia offrendomi la possibilità di collaborare con il Bollettino e
con la quale si è creato un legame di stima e affetto reciproco.
Dopo questa breve presentazione può avere ora inizio il tempo della storia.
Tempo di ascolto, di risonanze, di costruzione del significato. Già perché
noi viviamo di significato. In noi rimane tutto ciò a cui è stato attribuito un
senso, da noi stessi oppure dagli altri o da noi con gli altri.
Ed è proprio da qui che il mio desiderio di raccontare ha origine. Ho
costruito, e sto costruendo grazie ad appassionati e fedeli compagni di
viaggio2, significati che ora voglio condividere.
Che la storia abbia inizio.
Filippo Mittino
2
Ritengo doveroso citare alcuni di questi compagni, ai quali va una grazie particolare: i
miei genitori fonte di quei significati primordiali; Elena, per il nostro intenso legame;
Verdiana, cocostrutricce di nuovi significati; Marco, per il suo sostegno nei momenti di
stesura del libro; Margherita, per avermi aperto la strada a nuove ricerche che hanno reso
questo testo più completo e dettagliato.
VII
Personaggi di carta
Voci d’inchiostro
Un viaggio
In tempi passati
f.m., 2009
PARTE PRIMA
LA STORIA
La Storia
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Per questa parte di testo si faccia riferimento a Come le ossa di San Clemente vennero a
Trecate (1947) e Teruggi (1891a).
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a sua volta le Sante Reliquie: alla Chiesa di Cuggiono furono donate quelle
di San Benedetto e a quella di Trecate quelle di San Clemente.
Le Reliquie giunsero da Roma alla villa del marchese Clerici, all’interno
della quale il notaio Terraneo dovette redigere l’atto di donazione (Cfr.
Appendice A). Il corpo del Santo, chiuso in una cassetta sigillata e coperta
con raso rosso, fu portata in solenne processione nella Chiesa Parrocchiale.
La allora via Romentino, oggi via Garibaldi, vide un corteo composto dai
parroci4, dai sindaci e dai consiglieri del Borgo seguire quella santa cassetta
portata a mano da un sacerdote.
Giunte in chiesa le reliquie furono collocate sull'altare maggiore, in seguito
deposte in un armadio della sacrestia e il 23 dicembre, temporaneamente,
trasportate sotto l'altare di S. Giovanni Evangelista, in attesa di una degna
collocazione.
4
I parroci erano due, uno sotto il titolo di San Cassiano e l’altro sotto il titolo di San
Michele. Questo accadeva perché nel Borgo di Trecate le chiese erano due: quella di San
Cassiano, considerata la culla del cristianesimo trecatese, la sua fondazione è testimoniata
dal 1014 e sorgeva dove ora vi è il tempietto dedicato appunto a San Cassiano; e quella di
San Michele, ora scomparsa, situata “ai fianchi della roggia, sul finire della Contrada di
Romentino al lato destro della roggia dirimpetto al palazzo Caminada, anticamente
Castello di abitazione dei feudatari di Trecate, […] altre parrocchia antica del Castello,
eretta perciò in prepositura e successivamente poi ridotta a coadiutura titolare”(Roccio,
1835-1842; Cfr. Peretti, Iacometti, 1994; Locatelli, 2007). Entrambe confluirono poi nella
Chiesa di Santa Maria Assunta, dichiarata nel 1594 Parrocchiale (Stoppa, 1987; Peretti,
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La Storia
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Iacometti,1994).
5
Per questa parte di testo si faccia riferimento a San Clemente Martire (1947) e Teruggi
(1891a).
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Le catacombe furono rinvenute nel 1849. In quell’anno Giovanni Battista de Rossi,
archeologo di 27 anni, entrando in una vigna situata tra l’Appia e l’Ardeatina alla ricerca di
antichità cristiane, lesse su una lapide mutilata “NELIUS MARTYR”. Intuì che il
completamento della scritta poteva essere “CORNELIUS MARTYR”, e capì che poteva
trattarsi della lapide sepolcrale del papa martire San Cornelio, morto a Civitavecchia nel
253 e sepolto, qualche anno dopo, in un ipogeo al Cimitero di San Callisto. Nell’archeologo
si insinuò il pensiero che sotto quella vigna si trovassero le catacombe di San Callisto,
ovvero il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma del III secolo. Si recò da papa Pio IX e gli
illustrò le scoperte fatte e espresse la sua convinzione di aver trovato il luogo che, secondo
antichi documenti, custodiva la Cripta dei Papi del III secolo e il sepolcro di Santa Cecilia.
Il Papa comprò il terreno e gli scavi ebbero inizio. Dopo pochi anni fu rinvenuta la Cripta
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sulla riva destra del Tevere, lungo la via Aurelia. Esse esistevano già
all’inizio del terzo secolo, e ne è testimonianza il fatto che in esse venne
sepolto anche Papa S.Callisto, che subì il martirio nel 223.
del papa martire San Cornelio e quella dei martiri Calocero e Partenio, la Cripta dei Papi, la
Cripta di Santa Cecilia, le Cripte del papa San Gaio e Sant’Eusebio.
Volendo tracciare un percorso storico di evoluzione delle catacombe, si può affermare che
tutto ebbe inizio nel I secolo d.C.: la maggior parte dei seguaci del nuova fede veniva
sepolta in aree cimiteriali comuni accanto ai pagani. Pensiamo a San Pietro sepolto nella
necropoli del Colle Vaticano e a San Paolo deposto nella necropoli lungo la via Ostiense.
Dopo la metà del II secolo alcuni sepolcreti, scavati in fondi rustici (ville, orti, giardini,
ecc.) appartenenti a famiglie nobili e facoltose convertite al Cristianesimo, furono messi a
disposizione dei fratelli di fede; nacquero così le catacombe che recavano il nome del
proprietario (le Catacombe di Priscilla, di Domitilla, di Pretestato, ecc.). In seguito, nel III
secolo, le catacombe vennero in possesso della Chiesa di Roma e da essa amministrate. Il
papa San Fabiano, morto nel 250, divise la città di Roma in sette regioni ecclesiastiche e ad
esse venne probabilmente assegnata più di una catacomba per la sepoltura dei morti. Nel IV
secolo, con l’editto di Costantino e di Licinio del 313, i cristiani non furono più
perseguitati, si continuò comunque a seppellire i cristiani nelle catacombe per devozione
nei confronti dei martiri. Nel V secolo si abbandonò questo tipo di sepoltura ed esse
divennero dei luoghi di culto, dei santuari ai quali ci si recava in pellegrinaggio. I Goti
danneggiarono gravemente questi luoghi durante l’assedio di Vitige (537-598), di Totila
(545-546); così fecero anche i Longobardi con l’assedio di Astolfo (753). Nel VII secolo i
papi, non potendo più difendere e assicurare continui restauri alle catacombe, decisero di
trasferire le reliquie dei martiri e dei santi nell’interno della città. Queste traslazioni
contribuirono alla caduta nell’oblio delle catacombe per tutto il basso medioevo, furono poi
riconsiderate dall’archeologo maltese Antonio Bosio (1575-1629). Alla morte di questo
archeologo iniziò un periodo di ricerca senza alcun rigore scientifico che contribuì a
distruggere molte tombe e a mettere in circolo false reliquie, i vasetti di essenze odorose
trovati nei loculi venivano infatti scambiati per ampolle contenti il sangue dei martiri.
Come si diceva all’inizio lo studio di queste aree cimiteriali riacquisterà significato con
Giovanni Battista de Rossi.
Per quanto riguarda il termine “catacombe”, si sa che non fu usato dai primi cristiani per
chiamare i cimiteri ma apparve soltanto nel periodo medioevale. Con “catacumbas” i
Romani indicavano una località dell’Appia Antica nella quale c’era un avvallamento, infatti
il toponimo significa “presso la cava”. Proprio in questo luogo sorsero le Catacombe di San
Sebastiano, e nel medioevo questo nome venne diffuso a tutte le aree cimiteriale cristiane.
L’alone di mistero che ha da sempre avvolto le catacombe è in realtà frutto della fantasia.
Furono luoghi conosciuti e non misteriosi, questo lo attesta il fatto che vennero confiscate
per ben due volte dall’Impero Romano (da Valeriano nel 258 e da Diocleziano nel 303).
Inoltre i raduni nelle catacombe erano frequenti e avevano scopo funerario o di
celebrazione del culto dei martiri. Solo in alcuni casi, quando la persecuzione era
violentissima, i cristiani si servivano delle catacombe come rifugio momentaneo per
celebrare l’Eucarestia (Baruffa, 1992).
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Per questa parte di testo si faccia riferimento a Melchiori (2008), Mittino (2009b).
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Ritornò a Padova e lì rimase fino al Conclave del 1758, che durò quasi due mesi
e si concluse con la sua elezione, il 6 luglio. Venne incoronato Pontefice, con
il nome di Clemente XIII, il 16 luglio.
Nel 1761 proclamò beato Gregorio Barbarigo e, pochi anni dopo, nella
Basilica di San Marco a Roma (accanto a Palazzo Venezia, allora ambascia-
ta della Serenissima nello Stato Pontificio), i Rezzonico dedicarono una
cappella al nuovo beato. In seguito fecero erigere un altro altare al
Barbarigo nella cattedrale di Padova. Sempre in ambito religioso, Clemente
XIII ufficializzò il culto del Sacro cuore di Gesù e scrisse sei encicliche.
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1.3 LO SCUROLO8
Questo breve capitolo potrà risultare una piccola isola letteraria:
cronologicamente, si apre con l’anno 1759 e giunge sino a giorni nostri, per
poi permetterci di immergerci nuovamente nel mare della storia
ripercorrendo la prima traslazione del Santo.
Iniziamo a precisare che con il termine scurolo si intende il luogo nel quale
vengono venerate le reliquie dei Santi, è un termine d’uso lombardo
piemontese della seconda metà del secolo XVI.
Lo scurolo di San Clemente fu iniziato nel 1759 al fine di offrire degna
collocazione alle reliquie del Martire, e si pensò di collocarlo proprio a
fianco della Chiesa Parrocchiale. Il progetto fu affidato all’architetto
Francesco Croce, uno dei maggiori architetti di quel tempo, criticato per
l’arditezza del progetto della più alta guglia del duomo di Milano, di
erezione contemporanea alla costruzione dello scurolo. I lavori murari e
decorativi terminarono nel 1766, a testimoniarlo è un’incisione che
riproduce il disegno per l’urna eseguito dal pittore Lorenzo Peracino9 sulla
quale si legge: “Laurentius Peracinus delin 1766”(Cfr. immagine 3).
È da ritenere che gli affreschi delle volte, dei pennacchi e delle lunette siano
stati eseguiti proprio dal Peracino. Il tema svolto dal pittore è l’apoteosi di
San Clemente Martire, nel catino della volta si osserva il gruppo
8
Per questa parte di testo si faccia riferimento a “Cos’è lo scurolo” (1984); Garzoli (1947,
1976), Rosa (1984).
9
Pittore nato a Bosco, frazione di Celio Valsesia, nel 1710 e morto nel 1789. Le sue opere
arricchiscono chiese e monumenti del Novarese e del Vercellese; tra queste vanno
ricordate: gli affreschi che ornano il Santuario del Varallino di Galliate, la Via Crucis di
Breia, Cellio, Piode e Mollia, e infine la pala d’altare posta nella Chiesa del Monastero
delle Sorelle Ministre della Carità di Trecate, raffigurante la Madonna in trono col
Bambino, San Francesco di Sales, San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa Marillac, datata
1779.
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ricognizione delle reliquie del 1930. Le reliquie del Santo Martire giacciono
ormai nel Borgo di Trecate da 172 anni, in quest’anno la Fabbriceria di San
Clemente ritiene opportuno dedicarsi alla risistemazione dell’Urna.
Leggiamo dal Bollettino Trecatese dell’8 novembre 1930 che
È proprio con queste intenzioni che il primo di dicembre del 1930, alla
presenza del Parroco don Sebastiano Briacca, l’urna di San Clemente venne
spostata dal Tempietto e posta al Centro dello scurolo. Il Parrocco, con
approvazione dell’Autorità Ecclesiale, tolse i sigilli e trasportò il corpo del
Santo nella Sacrestia dello scurolo, nella quale, con l’aiuto di Suor
Scolastica (al secolo Diani Angela) e Suor Severina (al secolo Barcellini
Ester Maria), vennero cambiati i vestimenti di San Clemente.
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Seguendo la linea del tempo si giunge al 1952, anno in cui mons. Mario
Rossi, allora parroco di Trecate, propone di unificare le feste dei due Santi
Patroni e vengono spostate nello scurolo le reliquie di San Cassiano. Da
quell’anno, come leggiamo nei ricordi di Felice Iacometti (1989), si sono
susseguiti vari interventi:
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sopracassa di S.Clemente.
1976 – Rifacimento completo del tetto dello scurolo e dei canali delle
grondaie in marmo.
1978 – Restauro completo dello scurolo di S.Clemente, è stata posta
un’epigrafe a ricordo delle feste centenarie del 1977:
A degna memoria
delle feste centenarie dei SS. Cassiano e Clemente
celebrate nell’anno 1977
questo sacro tempietto
restaurato e portato all’antico decoro
attesta sull’esempio dei Padri
l’immutata devozione dei Trecatesi
ai Santi Patroni
1980 – Ripristino della cripta sottostante lo scurolo, adibita a sede
della Consulta [ora in disuso].
1982 – Restauro della cappella di base e del sovrastante affresco del
Peracino.
1984 – Posa degli altorilievi in bronzo, raffiguranti i S.S. Cassiano e
Clemente, opera dello scultore Enrico Manfrini10 di Milano.
1987 – Restauro delle urne dei Santi Patroni.”
10
Enrico Manfrini (Lugo di Romagna 1917 – Milano 2004) è uno dei maggiori artisti di
arte sacra. Ha studiato all’Accademia di Bologna e successivamente all’Accademia delle
Belle Arti di Brera, dove è stato successivamente docente di scultura. È stato membro
dell’Accademia Clementina di Bologna e dell’Accademia di San Luca in Roma. Esecutore
di importanti opere in chiese e cattedrali italiane ed estere e nelle cappelle private di Paolo
VI e Giovanni Paolo II; vincitore di mostre e concorsi, chiamato a far parte del Consiglio
Superiore delle Belle Arti di Roma.
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agosto 1998, il corpo del Santo era deposto su carro spinto a mano dai
membri della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente, scortato da un
gruppo di giovani vestiti da soldati romani (Cfr. immagine 10). Alla
processione, che ebbe come percorso via Fratelli Russi, piazza Cavour, via
Gramsci e via Cassano, presero parte il sindaco Pier Paolo Almasio, le
autorità civili con il Gonfalone comunale, i Delegati dei quartieri, recanti
bandiere e omaggi floreali.
Ci fu una grande presenza di fedeli, che gremivano la piazza e le varie vie.
L’arciprete Don Gilio, al momento della chiusura della processione, esternò
il suo compiacimento per la numerosissima partecipazione.
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[Vengono stabiliti] ringraziamenti e preghiere per tre giorni a San Clemente, esumato
dalla catacomba di Calepodio. Questi, quando la prima età giovanile più soave rifulge, con
straordinaria virtù a causa della fede romana scambiò questa luce di vita con i cieli.
12
Un segno di ringraziamento a Marco Aurelio Balbis Bertone Presule illustrissimo per
ogni forma di devozione, per lo zelo e l’ampio sapere sui Santi, per il fatto che, dopo aver
sopportato le fatiche di una seconda visita pastorale, accrebbe splendidamente con la sacra
benda pontificale la gloria di San Clemente con una sua solenne traslazione portando a
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La cronaca di questo evento viene resa viva ed arricchita dal documento che
segue; le parole scritte a mano e lungamente conservate nell’archivio della
Consulta, ci permettono di fare memoria di quei giorni e di rivivere quei
momenti.
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27 ottobre 1782
Andato a Roma nel 1758 il fu signor Marc.e Generale Clerici col
carattere d’Ambasciatore; ne riportò in dono il venerabile corpo S.t
Clemente Martire tratto dal cimitero di Calepodio e ne fece donazione
alla Comunità di Trecate sua signoria come da instrumento stesso
anno 1758 rogato notaio Terraneo; dando subito alla costruzione
dello scurolo disegno dell’architetto Croce di Milano.
E nel 1777 fu collocato entro cassa fregiata di ricchi ornamenti.
Ora se ne fa il solenne Trasporto il dì 27 con sacro Triduo
principalmente il 26 Ottobre corrente anno 1789; e processione con
accompagnamento di tutti i M. RR. Sigg. Parrochi del Vicariato; altro
numeroso Clero Secolare, e Regolare, come pure delle molte
Confraternite del Borgo, aventi ciascuna un numeroso Coro di
musicali instrumenti che la precede: con intervento di S.E. Balbis
Bertone, Vescovo di questa Diocesi, ed assistito dai Canonici della
Cattedrale di Novara.
A questa occasione l’Eccellentissima Signora Marchesa Claudia
Catterina Clerici Contessa Biglia Signora del Borgo fece dono di una
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Rolla, di Viola
Grossi, di Fagotto, e Corno Inglese.
Con altri dieci Violini, fra quali
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Ronzi di Milano
Moller di Milano
Viscontino di Milano
Casanova di Novara
Due Oboe, quattro Contrabassi, altra Viola, e quattro Trombe.
All’Organo il Sig. Francesco Ant. Sellerino di Busto
Un totale di 12 Cantanti
Un totale di 29 Suonatori
Totale generale 41 Musici
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Per la fede di Cristo
Diede la vita
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Il Popolo di Trecate
Esultante riconoscente
Saluta
Chi viene a venerare
Il suo Santo Patrono
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Accorrete o Fedeli
Alla tomba gloriosa
Di S. Clemente Martire
Ammiratene la fede invitta
E imparate
Come si viva e si muoia per Dio.
******
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Intorno alle 17,00 di sabato 29 agosto 1891 arrivò, da Galliate,S. Ecc. Mons.
Ballerini, Patriarca di Alessandria d'Egitto.
La domenica mattina accorsero molti fedeli provenienti anche da altri paesi,
si disse che accorsero a Trecate più di 50.000 persone. Alcune di esse
viaggiarono tutta la notte e parte del giorno precedente, attratte dal ricco
programma inviato a molti paesi.
Alle 8.00 giunse il treno da Novara che trasportava 1’amatissimo Vescovo
Mons. Riccardi e la Rappresentanza del Rev.mo Capitolo di Novara. Ad
attenderli in stazione era presente, oltre ad una numerosa folla, don Luigi
Teruggi, il Clero, il Comitato delle Feste, una Rappresentanza della Giunta
municipale e tre bande, due del Borgo, e una terza di S. Cecilia di Milano.
Da lì il Vescovo si recò alla Chiesa delle Monache, nella quale si vestì degli
abiti pontificali e, con il Patriarca Mons. Ballerini, giunse in processione,
nella chiesa parrocchiale, dove subito cominciò la Messa Pontificale. Al
Vangelo il P. Zocchi, gesuita, pronunciò le lodi del Santo.
Alle 11.30 si tenne il solenne trasporto delle reliquie di San Clemente che
terminò introno alle 13.20.
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La processione era aperta dalle donne coi loro gonfaloni, seguite dalle
Confraternite del vicino Borgo di Cerano, da una banda del paese (detta la
banda vecchia), dai Consorzi, dalle Confraternite del Borgo, recanti le croci,
dall’altra banda del Borgo (detta la nuova), infine dalla banda S. Cecilia di
Milano. Veniva poi il Clero ed oltre ai Rev. già nominati si notavano il
Parroco di Cerano, signor Arcip. Marchetti don Giovanni, Vicario Foraneo,
i Rev. Parroci del Vicariato e il Prevosto di Magenta, signor Dott. don
Cesare Tragella. Dietro al Clero c’era l’urna del Martire, sorretta sopra una
portantina,
Dietro l’urna erano disposti Mons. Riccardi ed il Patriarca; poi parte del
Comitato, poi i centoventi uomini che portavano l'urna, tutti recanti una
torcia. Erano quindici i punti in cui l’urna doveva fermarsi per far si che
venisse dato il cambio a chi la trasportava. Alle 16.30 vi furono i vespri
pontificali presieduti dal Vescovo di Novara con l'assistenza del Patriarca.
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Aggiungeva inoltre
ciò che è più da notarsi, come cosa al tutto insolita per certe feste è
che durante tutti e tre i giorni, benché la folla fosse tale quale non si
vide mai per l’addietro, pure la calma, la pace vera regnò fra tutti.
Non risse, non malumori, non inconvenienti di sorta, sicché tutti
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Letta nella sera del 12 dicembre 1891 in casa del Signor parroco
arciprete Don Luigi Teruggi in presenza della Commissione maschile
per le feste centenarie, del sottoscritto autore Pirino Giovanni fu
Luigi.
Signori,
Le feste centenarie per la seconda traslazione delle ossa del nostro
glorioso Patrono San Clemente Martire, riuscirono oltremodo
splendide ed al di là dell’aspettazione nostra e dei forestieri che in
numero enormemente straordinario e da tutti per certo impreveduto, ci
compiacquero in questa fausta circostanza onorarci colla loro
presenza.
Le tali feste riescirono così imprevedute e straordinarie, il merito lo si
deve alla buona e generosa popolazione trecatese, che invitata dal suo
Dignitosissimo Pastore Parroco arciprete Don Luigi Teruggi,
provvedè largamente di mezzi pecugnari le due commissioni maschile
e femminile appositamente dall’ottimo nostro Signor Parroco
Arciprete costituite allo scopo di provvedere all’esecuzione delle
ideate e celebrate feste.
Esse riescirono in modo così sorprendente ed impreveduto da far
cancellare per sempre l’ingrato motto che diceva: “Trecà
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noi par avere avuto lui a nostro capo, abbiamo anche noi
luminosamente dimostrato che Volere è Potere.
Io credo, o signori, che con tali feste lasceremo ai nostri posteri buona
memoria di noi; i quali nel leggere e rileggere che si faranno, le
Memorie di San Clemente Martire state per questa fausta ricorrenza
raccolte e ottimamente coordinate e guarnite dal nostro affezionato
Signor Parroco Arciprete nell’opuscoletto che tutti conosciamo, non
tralascerem certamente di ammirare ed apprezzare tutto quanto
abbiamo noi fatto per solennizzare degnamente queste feste; come
non abbiamo mai tralasciato noi, né mai tralasceremo, di ammirare ed
apprezzare tutto quanto fecero i nostri avi di grata memoria, nella
ricorrenza del primo trasporto delle ossa del nostro glorioso Patrono,
dai quali traemmo per queste celebrate feste ispirazioni forte e
generose.
Molto ancora dovrei dire sulle
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Per una più dettagliata descrizione, si faccia riferimento all’appassionato e preciso lavoro
di Pier Luigi Locatelli: “La Chiesa Beata Vergine Assunta di Trecate” (2001).
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Da quel lontano 1891 accaddero molti eventi, tra questi lo scoppio delle due
guerre, in particolare il secondo conflitto mondiale portò con sé morte e
dolore e allontanò la voglia di festeggiare, vennero così cancellate le feste
del 1941. Nel 1947 l’Arciprete don Mario Rossi promosse le feste
cinquantenarie. Ancora una volta si chiese alle famiglie trecatesi, tramite
una lettera, di mostrare la loro generosità al fine di realizzare i
festeggiamenti (Cfr. Appendice E). La risposta giunse positiva, a
testimoniarlo è anche un curioso rinvenimento fatto nell’archivio
parrocchiale durante le ricerche per questo libro, avvolti in un foglio di
carta, recante la scritta “Offerta in onore di San Clemente ditta Domenico
Antonini”, sono state ritrovate 1165 lire che a quel tempo erano una grande
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Infatti cento lampadari erano allineati su tre ordini distinti, lungo le pareti
della navata, sull'arco centrale della cupola e dietro l'altare, mentre una
corona luminosa segnava tutta la linea del cornicione.
Durante la funzione di apertura di domenica 24 agosto tutte le luci furono
accese: “pareva di trovarsi nel regno delle fate o nel regno della gloria. S.
Clemente non poteva pretendere di più dai suoi trecatesi”.
Domenica mattina si ebbe la prima funzione: alle 10 S. Ecc. Mons. Carlo
Allorio, Vescovo di Pavia, amministrò la Cresima a 150 bambini.
Il pomeriggio di quello stesso girono, le campane iniziarono a squillare
chiamando a raccolta i fedeli per la funzione di apertura delle feste
cinquantenarie. Terminato il canto dei Vespri, l’urna di San Clemente,
preceduta dal Clero e da tutti i membri del Comitato, venne trasportata
all’interno della chiesa e posta davanti all’altare di San Giuseppe. Le gente
presente in chiesa durante la breve processione cantò l'inno ufficiale del
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Gli eventi raccontati in queste cronache sono tratti da “La terza traslazione di San
Clemente. La giornata trionfale chiude la settimana delle feste”, Bollettino Trecatese, 6
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settembre 1947, da esso provengono anche le citazioni dirette riportate nel testo.
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una sola cosa in quella sera lasciava inquieti. Il tempo si era fatto
minaccioso ed un grosso temporale si annunciava all'orizzonte. Che
tempo si avrebbe avuto al mattino seguente? Siamo andati a dormire
con questa preoccupazione, ed era tanta che non potemmo dormire.
Mons. Briacca e Mons. Allorio, e allietato dai canti eseguiti dalla nostra
Scuola « S. Gregorio Magno » diretta dal Maestro Don Gregorio Gambino.
Dopo mezzogiorno il cielo si schiarì e apparve un raggio di sole, “le strade
di Romentino, di Cerano, di Novara incominciarono a rigurgitare di
biciclette e di gente a piedi.”
Alle ore 16 precise ebbe inizio la processione con partenza dalla chiesa
parrocchiale, passando per via Cassano, via Gramsci, via Colleoni, via del
Gallo, via De Amicis, via Dante, via Mazzini, via XX Settembre, via
Macallè, via Matteotti, via Leonardi, via Galileo Ferraris, Castello, via
Garibaldi, e concludendosi in piazza Cavour. Il corteo era aperto dai giovani
esploratori locali unitamente a quelli dei paesi vicini, seguivano le bambine
vestite di bianco, la gioventù femminile, la banda di Cameri, le donne, le
convittrici di Borgosesia, la banda di Cerano, i fanciulli. Un gruppo di questi
ultimi, circondato da paggi, sosteneva un grandioso stemma del paese tutto
finemente lavorato con fiori di vario colore. Seguiva poi la banda di Trecate,
la scuola di Canto, il Comitato, il Sindaco Sig. Bernardo Bianchi con tutte le
Autorità, alle quali si erano uniti il rappresentante del Prefetto di Novara;
l'On. Scalfaro, presidente diocesano degli uomini di A. C.; il Dott. Giovanni
Ferrari, presidente dell'Ospedale di Novara, ed altri ancora. Avanzava poi il
Clero: i parroci di S. Agabio, di S. Martino, del Monserrato e di S.
Gaudenzio, il Vicario Foraneo Mons. Valente Donetti arciprete di
Romentino; poi i Vescovi in mitra e benedicenti: Mons. De Romanis, Mons.
Allorio, Mons. Briacca e Mons. Ossola. Infine veniva l'urna di S. Clemente,
portata ordinatamente a spalle da un gruppo di cinquecento uomini e
giovani che si alternavano, tutti con bracciale numerato; dopo di loro si
erano aggiunti altri uomini e altri giovani.
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Quando il Cardinale giunse sul palco, venne eseguito l’inno a San Clemente
dalla Scuola di Canto accompagnata dalla banda di Trecate. Ebbe poi inizio
il discorso, Sua Eminenza disse
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Per la cronaca di questo evento si fa riferimento all’articolo del Bollettino Trecatese del
25 settembre 1948: “Terzo atto delle feste cinquantenarie. L’omaggio dei trecatesi al Papa
e S. Clemente”, da esso provengono le citazioni dirette riportate nel testo.
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La profezia non fu smentita l’oratorio era pronto per le feste del 1949, ma a
causa di gravi problemi di salute che interessavano il conte Cicogna
l’inaugurazione fu posticipa al 7 maggio del 195017.
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Per maggiori notizie sull’Oratorio Femminile si rimanda al Tacuìch da Tracà 2009,
curato dall’Associazione Trecatese per la Storia e la Cultura Locale, che offre moltissime
informazioni di carattere storico corredate da un ampio apparato fotografico, frutto di
un’attenta e appassionata ricerca.
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23 - Alcune delle banconote offerte a San Clemente per le feste del 1947 e
ritrovate nell’archivio parrocchiale
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DELLE RELIQUIE
Come premessa viene riportato un articolo tratto dal Bollettino Trecatese del
2 agosto 1958, la scelta di riportarlo integralmente è data dal desiderio di
ricreare nell’animo del lettore quel misto di emozione e sorpresa che si
prova ogniqualvolta si fa una scoperta:
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Ecco il motivo per cui non ci sarà la processione. Del resto nessuno
l'aspetta e nessuno sarebbe spiritualmente preparato perchè la stessa
riesca in modo degno.
Comunque, la data del 1758, anche se non data ufficiale, rimane una
data storica. E ricorre ora il bicentenario.
Giustamente, quindi, la Consulta dei Santi Martiri, anche se non vi
sarà la processione, intende promuovere quest'anno feste più solenni
che non negli anni soliti. Basta dire che saranno presenti i nostri
Vescovi e che il programma religioso, come quello civile, sarà
particolarmente nutrito in tutti e due i giorni delle feste, domenica 31
agosto e lunedì 1 settembre. Si vedrà il programma che sarà quanto
prima pubblicato.
Certamente sarebbe stato bello organizzare per il 31 la rievocazione
storica, del quale si era pure parlato su queste colonne. Ma come è
possibile mettere insieme una cosa del genere ora, quando tutti
scappano ai monti e al mare?
Bisognerà quindi rimandarla all'autunno, se pure l'apposito Comitato
troverà il modo di coprire la spesa assai forte.
Poi ci sarà la data del 18 dicembre (S. Clemente fu portato a Trecate
il 18 dicembre del 1758) e allora si vedrà.
Ciò che conta ora è ben prepararsi prima alla festa dell'Assunta e poi
alle feste dei Martiri. Bisogna prepararsi spiritualmente, perchè siano
feste cristiane, siano feste che giovino all'anima, feste che facciano
onore a Dio, alla Madonna, ai Santi e anche alla comunità cristiana
della nostra parrocchia.
Questo articolo stimola alcune riflessioni che connettono la nostra storia con
il tempo più recente, ovvero l’Anno Giubilare appena trascorso. Da queste
righe infatti si legge come il Sacro Deposito di San Clemente Martire aveva
deciso di organizzare la traslazioni del corpo di San Clemente ogni 50 anni a
partire dalla data di completamento dello scurolo (1782) e non da quella
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È la prima volta che in questo scritto appare la dicitura Consulta dei Santi Patroni, questo
perché la sua data di fondazione risale al 1952 ad opera del Parroco don Mario Rossi che
nello stesso anno decise anche di unificare le feste di San Cassiano e San Clemente.
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Domenica - 24 agosto
Giornata dell'offerta.
Ore 15,30 - Sfilata della gioventù degli oratori alla chiesa
parrocchiale con accompagnamento della Banda Musicale.
Giovedì - 28 agosto
Giornata dei fanciulli.
Ore 8 - Messa con Comunione generale.
Ore 14 - Funzione religiosa e poi trattenimento nel salone dell'oratorio
maschile.
Triduo di predicazione
Da giovedì a sabato sera alle ore 20,30: rosario, predica di S. E.
Mons. Francesco Brustia, vescovo di Andria, benedizione.
Sabato - 30 agosto
Ore 20 - Apertura del Banco di beneficenza.
Ore 21 - Apertura degli scuroli dei SS. Patroni.
Ore 20,30 - Concerto musicale in piazza Cavour.
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Domenica - 31 agosto
Ore 5 - Sveglia con sparo di mortaretti.
Ore 7,30 - Messa di S. Ecc. Mons. Sebastiano Briacca, vescovo di
Mondovì - Comunione generale.
Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Guido Tonetti,
Arcivescovo, Vescovo di Cuneo - Panegirico. La Scuola di canto « S.
Gregorio Magno » diretta dal Maestro Don Mario Cisari eseguirà la
messa « Jubilaris » di Clementoni a 3 v. d. con accompagnamento
d'organo ed orchestra. Presenzierà ufficialmente l'onorevole Autorità
Civile.
Ore 16 - Vespri pontificali di S. E. Mons. Sebastiano Briacca -
Benediz.
Ore 17,30 - Concerto Musicale in piazza Cavour della Banda
Trecatese, diretta dal maestro Bruno Finocchio.
Ore 21 - Grandioso spettacolo pirotecnico della Ditta Beltrami con in-
termezzi musicali.
Lunedì – 1.o settembre
Ore 6,30 - Messa di Sua Ecc. Mons. Tonetti
Ore 7,30 - Messa di S. Ecc. Mons. Briacca.
Ore 9 - Messa per la gioventù, celebrata da S. Ecc. Mons. Ugo Poletti,
Vescovo eletto tit. di Medeli, Ausiliare di Novara (Cfr. immagine 26).
Ore 10,30 - Messa solenne del novello sacerdote don Antonio Zanotti
Fregonara con assistenza pontificale di S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,
vescovo di Pavia.
Ore 16 - Vespri e benedizione.
Ore 17 - Concerto Musicale.
Ore 20,30 - Spettacolo pirotecnico.
Martedì - 2 settembre
Ore 9 - Solenne ufficiatura funebre in suffragio di tutti i defunti della
parrocchia.
Ore 20,30 - Concerto Musicale in piazza della chiesa.
Lunedì - 8 settembre
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Va ricordato come nel 2008, a distanza di 50 anni don Antonio Zanotti Fregonara sia
tornato Trecate ad officiare la messa del Lunedì di San Clemente in ricordo del suo 50° di
ordinazione sacerdotale.
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Terminati i mesi della Missione Cittadina veniva dato il via alle feste
centenarie con il seguente programma:
FESTE CENTENARIE IN ONORE DEI
SS. CASSIANO E CLEMENTE PATRONI DELLA COMUNITÀ'
DI TRECATE
21 AGOSTO - 4 SETTEMBRE 1977
PROGRAMMA
Domenica 21 agosto
Ore 10,30: Messa solenne pontificale di S. Ecc. Mons. Francesco
Fasola, già Arcivescovo di Messina. Traslazione delle reliquie dei
Santi dagli Scuroli all'interno della Chiesa. Esecuzione musicale della
Schola Catorum S. Gregorio Magno.
Ore 15,30: Adorazione eucaristica ed impostazione della settimana di
preparazione.
Ore 21,00 : In piazza Cavour: Concerto della Banda Musicale di
Trecate diretta dal Maestro Regolo Scanavacca
Settimana di preghiera
Lunedì 22 agosto
Ore 8,30: Messa del Sacerdote trecatese Don Giuseppe Manfredda,
Arciprete di Romentino. Omelia.
Martedì 23 agosto
Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Don Giuseppe Gigli Parroco
di S. Agabio in Novara. Omelia.
Mercoledì 24 agosto
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La giornata d’apertura
Una giornata di preghiera e di entusiasmo ha caratterizzato, domenica
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lungo le vie e nelle piazze per assistere, per partecipare al trionfo dei
nostri Martiri. Grandezza della fede. Onore ai SS. Cassiano e
Clemente, glorie di Trecate. La processione ha percorso via Cassano,
via Gramsci, piazza Cavour, via Garibaldi fino a lambire il castello
Cicogna, via Ferraris, via Macallè, piazza Cattaneo, via Verdi, via
Mazzini, è sfociata di nuovo in piazza Cavour e, attraverso via Fratelli
Russi, è ritornata sul piazzale della chiesa. Nell'ultimo tratto, da via
Mazzini alla Parrocchia, il trasporto è stato disturbato da una pioggia
battente. Nessuno però si è allontanato : solo una fede a tutta prova e
una tradizione radicatissima potevano mantenere la presenza di quella
moltitudine di gente. Sul piazzale della chiesa il Card. Paupini ha
benedetto la marea di folla, assiepata sotto gli ombrelli, mentre le
ultime file della processione stavano ancora percorrendo via Mazzini.
Dopo la benedizione del Cardinale le urne sono state ricondotte in
chiesa, gremita di gente in ogni posto e in ogni angolo. Si è dovuto
dare corso ad una Messa straordinaria, celebrata da Mons. Picco. Il
Credo recitato dal Vescovo, accompagnato dalla voce esultante di tutti
i presenti, faceva vibrare le mura della chiesa; usciva dalle porte
spalancate, rendendo partecipi anche coloro che non erano potuti
entrare. Più tardi, alle 18, saliva l'altare il Cardinale Giuseppe Paupini.
Facevano corona al Porporato i Vescovi Picco e Rossi, il Reverendo
Arciprete e la solita imponente folla. La devozione è stata profonda
durante il sacro rito, specialmente quando il Cardinale ha rivolto al
popolo una magistrale allocuzione. La Schola Cantorum S. Gregorio
Magno, con una nuova esecuzione, ha colto alla perfezione lo spirito
delle musiche prescelte.
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Il Cardinale è giunto alle ore 21, accompagnato dal suo Segretario, dal
sig. Arciprete, da S. Ecc. Mons. Mario Rossi e dal Superiore Generale
dei Padri Giuseppini Padre Severino Dalmaso.
Dopo le presentazioni e i discorsi augurali il Cardinale si è intrattenuto
in amabile conversazione con i presenti. Terminato il ricevimento, il
Card. Paupini, salutato dagli applausi dei convenuti, lasciava la sala
con il suo seguito. Fuori sembrava che si fossero aperte le cateratte del
cielo. Una pioggia scrosciante faceva intristire le luci della luminaria e
ovattava i suoni della Banda Musicale che teneva concerto sotto i
portici del palazzo municipale.
La solenne concelebrazione
Alle 10,30 la concelebrazione dei Sacerdoti trecatesi e del Vicariato è
stata presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano,
attorniato da S. Ecc. Mons. Giovanni Picco e dall'Arciprete di Trecate
Don Gilio Masseroni. Assisteva, in cappa magna, S. E. il Cardinale
Giuseppe Paupini. Alla cerimonia, già di per se solennissima, è andato
ad aggiungersi il ricordo del XXV di ordinazione sacerdotale dei
nostri concittadini: Don Giuseppe Manfredda, Don Giuseppe Giglio e
del prof. Don Pietro Pasquali.
S. Ecc. Mons. Rossi, in una omelia aperta e cordiale, ascoltata con
viva attenzione, ha saputo condensare tanti cari ricordi di vita e di
storia trecatese.
La Schola Cantorum S. Gregorio Magno ha eseguito il programma
musicale-liturgico del giorno antecedente. La funzione terminava con
il canto dell'Inno ai SS. Cassiano e Clemente mentre, fuori, un
nubifragio si stava abbattendo su Trecate. La grande pioggia ha
causato perfino l'inondazione del piazzale della chiesa, tanto da
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Le giornate conclusive
La giornata del martedì, dedicata al ricordo dei Defunti, come tempo
non ebbe sorte migliore delle precedenti. La funzione di suffragio
doveva tenersi al Cimitero ma la pioggia, caduta fino verso le ore 17,
obbligò a celebrarla in chiesa parrocchiale.
Il Parroco e i Sacerdoti presenti a Trecate hanno concelebrato la S.
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Va ricordato che l’urna di cui si parla è la stessa che aveva accolto le ossa
di S. Clemente all’arrivo da Roma, e conservate fino al 1777 quando i resti,
rivestiti e ricomposti, vennero adagiati nell’urna di ebano tutt’ora esposta
nello scurolo.
Al corteo presero parte il sindaco Giuseppe Borando, il maresciallo
maggiore Salvatore Varisco, gli assessori e consiglieri comunali, preceduti
dal Gonfalone civico e dai membri della Consulta dei Santi Cassiano e
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Le feste centenarie ebbero inizio giovedì 27 agosto del 1992, viene riportato
di seguito il programma:
PROGRAMMA RELIGIOSO
GIOVEDÌ 27 AGOSTO
ore 8.30 Messa al Santuario della Madonna delle Grazie per affidare
alla Vergine i frutti delle particolari celebrazioni centenarie.
VENERDÌ 28 AGOSTO
ore 8.30 Messa della comunità.
Dalle ore 15 alle 18 adorazione Eucaristica nella chiesa del
Gonfalone.
ore 20.30 Celebrazione della penitenza in Chiesa parrocchiale
(saranno a disposizione diversi sacerdoti).
SABATO 29 AGOSTO
ore 8.30 Messa della comunità.
ore 18.00 Messa solenne di apertura, omaggio floreale. Benedizione e
consegna delle bandiere ai vari quartieri.
DOMENIA 30 AGOSTO
Ore 7.30 – 9.00 – 10.00 Sante Messe.
Ore 11.00 Messa solenne
Parteciperà ufficialmente l’Autorità Civile. Esecuzione della Corale
con accompagnamento di strumenti orchestrali.
Ore 16.00 Vespri e benedizione.
Ore 18.00 Messa vespertina.
LUNEDI 31 AGOSTO - Giornata sacerdotale e della sofferenza
ore 10.30 Solenne concelebrazione di tutti i sacerdoti trecatesi e della
zona pastorale ovest Ticino.
ore 16.00 Messa della sofferenza.
Un invito particolare a tutti gli ammalati ed agli anziani. Saranno
presenti tutti i gruppi di volontariato e caritativi.
MARTEDÌ 1° SETTEMBRE - Giornata di ricordo e di memoria
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PROGRAMMA FOLCLORISTICO
SABATO 29 AGOSTO P.zza Cavour:
ore 18.00 Apertura del grandioso Banco di Beneficenza, ore 21.00
Musica in piazza con gli "Staff the Band"
DOMENICA 30 AGOSTO P.zza Cavour:
ore 17.00 Concerto musicale della Banda di Carugate.
ore 21.00 Banda di Cameri
Villa Cicogna:
ore 21.30 "Ci sono più stelle in cielo!" Fantasmagorico spettacolo
pirotecnico della ditta Parente di Melara Po.
LUNEDI 31 AGOSTO P.zza Cavour:
ore 17.00 Complesso musicale "Dyapason"
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cantico alla fede. Egli continua a stimolarci con il suo esempio a vivere
un cristianesimo autentico, non da spettatori, per estendere sempre più
la giustizia nella società.
Mons. Corti non solo si è rivolto alla folla imponente che gremiva il
piazzale e le vie adiacenti, ma anche ai giovani che aveva davanti a sé,
sottolineando le qualità che essi devono avere onde essere completi
nella vita, ovunque, laddove necessita un cristiano comportamento.
Infine il Vescovo ha impartito la sua benedizione.
Poi ancora lui, S. Clemente, fulgore di una serata splendida, mentre l'urna
veniva ricondotta in chiesa, riceveva l'omaggio delle salve d'onore di
ventun colpi di mortaretti, sparati nella incombente notte settembrina.
Un tono di particolare solennità è stato dato alla messa vespertina di
lunedì 7 settembre, celebrata dal parroco Don Gilio Masseroni con
elevate parole di lode ai Santi Cassiano e Clemente. Un numeroso stuolo
di fedeli ha poi fatto gioiosa corona alla riposizione delle reliquie di S.
Clemente nello scurolo, partecipando alla breve processione,
nell'interno della chiesa, devotissima nei canti e nelle preghiere.
Commovente infine è stato l'applauso che ha salutato S. Clemente,
mentre l'urna, dopo aver attraversato i ponteggi, veniva collocata sopra il
suo altare. Una vera esaltazione popolare di amore e di fede, sostanziata
anche dalle ultime preghiere recitate con il sig. Arciprete, che hanno
degnamente concluso, con palesi frutti spirituali, le feste centenarie del
1992. L'eco di queste feste continua nei commenti dei Trecatesi e
l'avvenimento è stato ampiamente riferito anche dalla stampa e dalla
televisione Video-Novara (Iacometti, F. 1992c).
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34 - Le nuove campane
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35 (a, b, c) – I preparativi
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36 (a, b, c, d) – Le celebrazioni
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PARTE SECONDA
L’ANNO GIUBILARE
L’Anno Giubilare
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Dopo aver ripercorso in sole poche pagine 250 anni della nostra storia,
giungiamo ora a scorrere una ad una le ultime perle infilate nella collana
della memoria. Dobbiamo andare con il pensiero al 16 dicembre del 2007,
giorno di inizio dell’Anno Giubilare dedicato a San Clemente.
Il desiderio di indire un anno di festeggiamenti è nato dalla necessità di
riscoprire la figura del Santo Martire, figura cara ai trecatesi: ad essa si sono
più volte affidati nel momento del bisogno,la preghiera davanti agli Scuroli
dei Santi Patroni è stata significativa in molte occasioni. Oggi, nella società
contemporanea, la figura dei santi deve condurci a riflettere sullo stile di
vita, sulle scelte che ogni giorno siamo chiamati a fare. Giovanni Paolo II,
parlando di santità (2005), affermava che “da una parte è uno degli elementi
costitutivi della Chiesa, dall’altra è dimostrazione concreta della coerenza
dei credenti con la propria vocazione. Qui, non altrove, va ricercata la base
autentica del rinnovamento a cui tutti siamo obbligati nella presente
stagione storica.” Se volessimo ampliare questo discorso per poterlo
estendere a tutte le persone, anche quelli che non credono che sono
scettiche, potremmo affermare che la vocazione, aderente a valori e regole
morali, deve essere propria di ogni individuo che vive nella società; i Santi
sono esempio di questa condotta di vita con il valore aggiunto,
indubbiamente fondamentale, del sostegno spirituale.
Le parole del parroco Don Gilio Masseroni (2007), promotore insieme alla
Consulta dei Santi Cassiano e Clemente di questo grande evento, ci
permettono di cogliere in modo ancor più profondo il significato di questo
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L’Anno Giubilare
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Anno Giubilare.
La Fede è la luce del nostro cammino: oggi tanto necessaria per dare
un senso alla nostra vita e spazio alla speranza.
San Clemente è da secoli in mezzo a noi come un’immagine di fede
realizzata. Un cristiano autentico che ha valorizzato nel tempo la sua
esistenza. La provvidenza lo ha posto come fiaccola sopra il monte
per illuminare la nostra comunità. Lasciamo che questa luce di nuovo
ci sia nella nostra quotidianità, renda fecondo ogni istante del nostro
operare, mantenga viva la tensione spirituale cristiana in tutti gli
ambiti della nostra responsabilità.
In una società dispersiva come l’attuale, ridesta in noi la gioia di
manifestare l’amore del Signore, salvezza di ogni uomo. Ed è per
questo che desideriamo trascorrere con lui un anno giubilare durante
il quale nella preghiera e nella riflessione la nostra lampada prenda
vigore ed illumini gli atteggiamenti di coerenza e di disponibilità.
E questa è anche la ragione per cui apriamo questo cammino il
prossimo 16 dicembre con una rievocazione storica che ricorda il suo
inserimento nella storia di Trecate e la sua protezione ininterrotta da
250 anni.
Un avvenimento dunque che ridesti la memoria, stimoli il senso della
vita e dia a tutti la possibilità di riscoprire la propria identità
cristiana.
Dia a Trecate la possibilità di un sogno: quello di un modo migliore e
più giusto di vivere, in cui emerga come predominante la centralità di
ogni persona, dei suoi bisogni, sia materiali che spirituali; un clima
dove costantemente e concretamente, secondo le personali
responsabilità, si superi la differenza e nel rispetto di tutti si possa
accogliere come la vita sia una grande occasione e possibilità di
bene.
È il dono che mediante l’intercessione di San Clemente chiediamo per
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Il coro dei fanciulli riprende a cantare, ora, ad allietare gli animi, sono le
note dell’Inno “Deus Tuorum Militum”.
Le vie di Trecate
Il banditore, annuncia il trasporto delle reliquie, in solenne processione,
nella Chiesa Parrocchiale. Il corteo è cosi composto: Alfiere del Marchese a
cavallo, recante il blasone dei Clerici, accompagnato da due soldati;
popolani (molti reggenti torce e lumi) con i fanciulli del coro; otto
Consiglieri maggiori; podestà; quattro consoli dei rioni; le Confraternite
reggenti fiaccole Corpus Domini, Gonfalone, S.Ambrogio, S.Rocco; il
Chierico con la croce; i Francescani; gli Agostiniani; i due Parroci; i due
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Domenicani; il carro con l’Urna affiancato ai quattro lati dai Sindaci con le
torce; il Marchese Clerici e la Marchesana; il Cancelliere Notaio Terraneo;
il gruppo dei Nobili; altri due soldati. Tutti percorrono via Garibadi, via
Gramsci e via Cassano, dove moltissime persone attendevano il loro
passaggio.
La Chiesa Parrocchiale
Il corteo giunge sul sagrato della Chiesa, gremito di persone, i figuranti
fanno il loro ingresso e con essi la cassetta contenente le reliquie del Santo.
Ha ora inizio un momento di riflessione guidato dai brani dalla Sacra Bibbia
e brani eseguiti dalla Schola Cantorum “San Gregorio Magno”.
La prima lettura, tratta dal libro del Profeta Isaia, risuona come esortazione
per tutto il popolo accorso: “Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le
ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore – Coraggio! Non temete;
ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarvi.”; seguita dal brano “Presso il
fiume stranir” di Ch. Gounod. La meditazione prosegue con le parole di
Luca: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”; l’angelo Gabriele
annuncia a Maria che concepirà un figlio al quale sarà dato nome Gesù; è
ora l’ “Ave Maria” di J. Arcadelt ad accompagnare la riflessione.
La terza letture presenta la figura di Giovanni il Battista, precursore di Gesù
e simbolo del mistero dell’uomo davanti al mistero di Dio, che si pone in
discussione e si mette in ascolto; viene eseguito il “Canto di Avvento” di Z.
Kodaly. Protagonista della quarta lettura torna ad essere l’angelo, che porta
un grande annuncio: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che
sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide un salvatore, che è il
Cristo Signore. Questo per voi il segno: trovate un bambino avvolto in
fasce, che giace in una mangiatoia.” I brani che accompagnano sono
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La Piazza Cavour
I figuranti e la popolazione si trasferisce in piazza dove il Podestà prende la
parola:
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FILASTROCCA: Poiché tutto Trecate è convenuto/lasciate che vi dica il mio
saluto./Perché non può avvenire di frequente d’aver gratis tutto un San Clemente./E’ ver
che già Cassiano a noi rimane,/ma è un santo proprio buono come il pane,/si tirerà da parte
e lo sgabello/al compagno offrirà come un ostello./Trecate ha ormai due santi in proprietà, e
per sempre, mai più vacillerà./In quanto a S. Cassiano è un buon omaccio,/gli vuol già bene
e già l’ha preso al braccio./ Gli ha detto:- San Clemente, non t’è doma/la gioventù, ma
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sentirai che soma!/I Trecatesi duri e insistenti/per dei nonnulla vogliono portenti./I contadin
pretendon tempo bello/e che il riso riempia il gran corbello./E quando tuona prendon la
paletta/con l’ulivo, che il sol ritorni in fretta./E guai, se si scatena la tempesta,/mio buon
Clemente, ti faran la festa!-/Cos’, da savio, San Cassian parlava,/e Clemente la mano gli
baciava./E poi gli disse, con del pianto il tono:/-Mio San Cassiano, vi chiedo perdono./Voi
siete sempre preso e affaccendato,/dacche a Trecate foste destinato;/permettete che la mia
mano presti/perché l’aiuto a tal cristiani appresti?-/-Perbacco! Credi ch’io non permetto
quanto mi chiedi, con parlare schietto?-/E da oggi i due Santi hanno convenuto/d’andar
d’accordo e darci il loro aiuto;/e poi contenti delle buone intese/a piedi andaron nel vicin
paese/pel saluto, a Cerano, al buon Beato,/che per grazie pur qui viene invocato./Dopo il
saluto e dopo aver mangiato,/di non abbandonarci hanno stimato./E dunque, o Trecatesi,
ormai non resta/che anche noi facciamo buona festa./Tanto che il Podestà per
esultanza/salamini ci ha dato in abbondanza./Incominciamo bene: ha assai ragione/San
Clemente con questa protezione./Allegri dunque, abbiam due forti tempre,/di Santi che con
noi staranno sempre./E quando avran le crepe le nostr’ossa,/e morremo e cadremo nella
fossa,/anche se sarem stati beccamorti,/abbiam chi ci darà i trasporti,/in terra e in cielo
insomma ovunque andremo/dei Patroni l’aiuto noi avremo./Allegri dunque e un grido
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Sabato primo marzo, nella cornice del teatro Silvio Pellico, è stato proiettato
il film riguardante la rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie di San
Clemente a Trecate.
In apertura di serata si sono susseguite sul palco le tre corali trecatesi. Ha
iniziato il coro Don Gambino con l’Inno ai Santi Patroni di Trecate (Cfr.
paragrafo 2.5); il maestro Mennano ha evidenziato come questo brano possa
diventare un simbolo della cultura locale. In seguito è salito sul palco il coro
Amadeus Kramerchor che ha presentato il brano “Lacrimosa”, tratto dal
Requiem KV 626 di W.A. Mozart; il maestro Cavallaro ha motivato la
scelta di questo componimento, come necessità di condividere, in tempo di
quaresima, un brano che ha segnato momenti significativi nella vita di
ognuno. In chiusura si è esibita la Schola Cantorum San Gregorio Magno
con “Inneggiamo il Signore è risorto”, tratto dalla Cavalleria Rusticana di
Mascagni, diretta dal maestro Rolfi e come i precedenti, eseguiti con tanta
bravura.
Al termine delle esecuzioni, il parroco don Gilio, ha voluto consegnare una
targa di riconoscimento ai quattro organisti che “ravvivano, allietano” le
celebrazioni con il loro servizio: Cavallaro Gianmario, Menanno Giuseppe,
Mittino Gianfranco(assente) e Rolfi Mauro. È stata assegnata una targa
anche a Maurizio Guaglio per il ruolo di regista della rievocazione. Il
parroco ha poi continuato, ricordando che il suo ingresso nella Parrocchia di
Trecate, è coinciso con il giorno delle feste patronali ed è proprio ai Santi
Patroni che ha affidato il suo cammino pastorale, ha evidenziato inoltre la
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“tutto sia superiore alla somma delle singole parti, quasi in una
concezione olistica: qui nessuno risolve la propria funzione in se
stesso, come nel caso di un solista, o nell’essere una parte sostituibile,
come in un’orchestra, giacché è l’interdipendenza reciproca a
rendere ognuno un punto d’appoggio insostituibile per tutti gli altri”
(Mittino F., 2008c).
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire
Alle 20.15 alcune persone erano già in attesa sul sagrato della Chiesa,
cariche di aspettative nei confronti del grande evento che di lì a poco li
avrebbe visti protagonisti. I membri della Consulta dei Santi Cassiano e
Clemente erano all’interno della chiesa parrocchiale intorno all’urna del
Santo, posta su una portantina. Anche il gruppo di Scout, che avrebbe
effettuato il trasporto, era già presente in chiesa, per organizzare e progettare
manovre e posizioni necessarie alla buona riuscita della traslazione.
Il parroco Don Gilio Masseroni, seguito da don Fabrizio Coppola e da don
Giuseppe Ottina, incensò l’urna del Santo Martire. Gli Scout sollevarono la
portantina e si apprestarono ad uscire dalla chiesa. Sul sagrato la
processione si compose, in apertura erano presenti i chierichetti recanti la
croce, seguiti dalla Banda Trecatese, dalle insegne dei quartieri, l’urna del
Santo scorta da sei chierichetti con le lampade accese, infine il gonfalone
del Comune e quello della Consulta.
Giunti in piazza Cavour, attraverso via Fratelli Russi, il Santo venne
adagiato sul palco, montato davanti ai portici del Palazzo Comunale. La
funzione venne aperta dall’Inno ai Santi Patroni cantato dalla Schola
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“Aspetto tutti sabato attorno a San Clemente per porre le basi di questo
significativo miracolo: pensare e realizzare una Trecate concorde,
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Programma Religioso
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presenti anche le nostre Suore con ricordi particolari della loro vita di
consacrazione.
Ore 21.00: Chiesa Parrocchiale, concerto in onore dei Santi Cassiano e
Clemente: musiche di Vivaldi, Bach, Mozart, Handel, Gounod,
Cherubini, Beethoven, Verdi, Puccini, Ortolani; solisti M Calcaterra
soprano - M.C.Gallo mezzosoprano; "Schola Cantorum San Gregorio
Magno"; Ensemble Isabella Leonardo; direttore Mauro Trombetta.
Offerto alla comunità dalla Consulta dei Santi Cassiano e Clemente.
MARTEDÌ 23 SETTEMBRE Giornata del ringraziamento e del
suffragio
Ore 8.30: Messa agli Scuroli.
Ore 20.40: Messa al Cimitero.
DOMENICA 28 SETTEMBRE
Ore 18.00: Chiusura degli Scuroli.
Durante questi giorni sarà possibile visitare il museo della parrocchia.
Da SABATO 20 SETTEMBRE: grandioso banco di beneficenza in
Piazza Cavour, con ricchi premi. DOMENICA 21 SETTEMBRE. Ore
17, piazza Cavour, estrazione dei premi vincenti della lotteria dei
Santi Patroni.
Programma Folcloristico
GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE
Ore 21.00: Via XX Settembre: Serata dialettale con Neta e Ghita e, a
conclusione, grande spaghettata per tutti. In caso di maltempo, la
serata si terrà nel Teatro comunale.
VENERDÌ 19 SETTEMBRE
Ore 19.00: Piazza Cavour: Cena in Piazza con l'Orchestra di liscio di
Vanna Isaia. In caso di maltempo, la cena si terrà presso la struttura
della Scuola Materna F.lli Russi (Via C. Battisti).
SABATO 21 SETTEMBRE
Ore 16.00: Piazza Cavour: Spettacolo per bambini "La scuola in
piazza".
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Villa Cicogna: Mostra Fotografica a cura del Cine Foto Club Trecate
Teatro comunale: Mostra del Circolo Filatelico Numismatico
Mineralogico Trecatese.
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Vediamo quindi come gli intenti che hanno mosso quest’Anno Giubilare
sono stati particolarmente due: la riscoperta delle tradizioni, intese come
valore della testimonianza lasciata dal Santo, e il desiderio di raggiungere
una sorta di comunione tra le persone che vivono nella città di Trecate.
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44 - I bambini premiati
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Epilogo
San Clemente Martire
4 EPILOGO
In questo breve scritto sono stati ripercorsi tutti gli eventi legati alla figura
di San Clemente Martire: dall’arrivo delle sue reliquie a notte inoltrata il 18
dicembre del 1758, alla costruzione dello scurolo, alle traslazioni che negli
anni si sono susseguite. Tutti segni grandiosi che la comunità di Trecate ha
desiderato ardentemente e soprattutto realizzato per testimoniare la propria
fede e la propria devozione al Santo Martire. Inoltre, leggendo queste
pagine, si è potuto apprendere come accanto ad ogni ricorrenza legata a San
Clemente sia stato associato un “ricordo di pietra” (Rossi, 1948): nel 1782
è stata completata la costruzione dello scurolo, nel 1891 è stato promosso
l’ampliamento della Chiesa Parrocchiale, nel 1948 si è dato inizio a lavori di
costruzione dell’Oratorio Femminile in memoria delle feste del 1947, nel
1977 sono stati inaugurati i restauri del frontone e dei portici della Chiesa
Parrocchiale, nel 1992 è stato completato il concerto delle campane ed
infine nel 2008 sono stati inaugurati i restauri dei due transetti della Chiesa
Parrocchiale (Archivolto, 2008). L’entusiasmo e la forza trasmessa dal far
memoria del Martire hanno quindi condotto i vari parroci di Trecate ad
intervenire sulle varie strutture della parrocchia per renderle maggiormente
funzionali e agibili. Con l’avvicinarsi del 250° anniversario dell’arrivo delle
reliquie si è pensato di far memoria di questo evento con un anno intero
dedicato alla figura di Clemente. Abbiamo creduto sino in fondo che questo
potesse accadere, sfidando le opinioni avverse e viaggiando in direzione
ostinata e contraria (Smisurata Preghiera - 1996, F. De Andrè 1999). Le
cronache degli eventi, che qui avete potuto leggere, sono la prova che
qualcosa di grandioso è davvero avvenuto.
Proprio per questa ragione si è scelto di ripercorrere tutte le tappe che hanno
183
Epilogo
San Clemente Martire
184
APPENDICE
Appendice A
San Clemente Martire
In nome del Signore, nell'anno 1758, lunedì 18 dicembre, nel primo anno
del pontificato del nostro papa Clemente XIII
DONAZIONE
187
Appendice A
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I Signori
Giuseppe De Medici fu Antonio
Giuseppe Galiazza fu Francesco,
Filippo Maino fu Melchiorre,
Ambrogio Navino fu Pietro
Domenico De Vecchi fu Carlo Antonio,
Carlo Zanoto (Zanotti) fu Giuseppe,
Andrea Bosetto fu Pietro
Francesco Antonio Rosina fu Stefano,
Giovanni Maria Bolio fu Giacomo,
Pietro Rosina fu Filippo,
Giuseppe Bolla fu Carlo,
Cassiano Cerina fu Giovanni,
Francesco Villano (Villani) fu Giovanni,
Francesco Rebuffo fu Giuseppe,
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Appendice A
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comunità di Trecate.
189
Appendice A
San Clemente Martire
ritenuti degni.
Segue la Bolla di autentica delle reliquie di S.Clemente martire
A tutti i singoli coloro che leggeranno la presente lettera facciamo fede che
Noi, a maggior gloria di Dio Onnipotente e a venerazione dei suoi Santi,
dalle sacre reliquie estratte dal Cimitero di S. Calepodio, riconosciute
autentiche dalla S. Congregazione delle Indulgenze e delle SS. Reliquie, per
ordine del SS. Signor Nostro il Papa Clemente XIII, abbiam fatto dono del
Corpo sacro con un'ampolla del Sangue di S. Clemente martire trovato nella
predetta catacomba di S. Calepodio in Roma, all’Ill.mo ed Ecc.mo Signor
Marchese D. Antonio Giorgio Clerici, ambasciatore presso il medesimo SS.
Signor nostro Papa e la S. Sede Apostolica per la Sacra Cesarea Maestà di
Francesco Primo Imperatore dei Romani. E abbiamo collocato
riverentemente tale corpo in una cassa di legno coperto di raso di seta rossa
ornata all'intorno di frange d'oro, legata con una benda di seta rossa, ben
chiusa e sigillata col nostro piccolo sigillo. Allo stesso Ill.mo ed Ecc.mo Si-
gnor Antonio Clerici abbiamo data facoltà nel Signore di tenere presso di sé,
o di donare ad altri, e di esporre alla pubblica venerazione dei fedeli e
collocare in qualsiasi Chiesa od oratorio il predetto sacro Corpo con
ampolla del Sangue di S. Clemente martire, a patto che si osservino le
disposizioni liturgiche a norma del decreto della S. Congregazione dei Riti
in data 11 agosto 1691.
190
Appendice A
San Clemente Martire
191
Appendice B
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APPENDICE B
Documenti che certificano l’autenticità delle reliquie di San Clemente, il
primo è datato 1885, il secondo 1894 e l’ultimo 1931.
192
Appendice B
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193
Appendice B
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Appendice C
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APPENDICE C
Verbale testimoniante la pulizia interna dell’urna di San Clemente (1891).
195
Appendice C
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196
Appendice C
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197
Appendice C
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198
Appendice D
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APPENDICE D
MEMORIALE DELLA RICOGNIZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN
CLEMENTE MARTIRE - A.D. 1998
Felice Iacometti
199
Appendice D
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200
Appendice D
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201
Appendice D
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202
Appendice E
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APPENDICE E
Lettera inviata dalla Fabbriceria di S. Clemente ai trecatesi al fine di raccogliere offerte
per le feste patronali del 1947.
203
Appendice F
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APPENDICE F
Lettere inviate al Parroco don Mario Rossi per confermare la presenza nel
giorno del trasporto di San Clemente:la prima è firmata da S. Ecc. Mons.
Sebastiano Briacca; la seconda da S. Ecc. Mons. Alfonso De Romanis e
infine l’ultima dal Cardinale di Milano Ildefonso Schuster .
204
Appendice F
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Appendice F
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206
Appendice G
San Clemente Martire
APPENDICE G
All’interno di questa Appendice si è scelto di pubblicare, per la prima volta,
il testo della Rievocazione dell’Arrivo delle Reliquie messo in scena nel
1991 e scritto da Felice Iacometti. Per lungo tempo questi fogli sono stati
conservati nell’archivio della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e
ora, come una sorta di omaggio, vengono messi a disposizione dei lettori.
Scena unica
È il 18 dicembre 1758. Alla sera, nella villa del marchese generale Antonio
Giorgio Clerici, feudatario di Trecate. Davanti alla facciata della casa nobile
è stato eretto un palco. Sopra l’assito hanno preso posto i personaggi. Di
fronte al palco, su una decorosa portantina con ornamenti floreali, è
sistemata l’antica urnetta marmorea contenente una reliquia di S.Clemente.
Si ode un rullo di tamburi: poi il marchese Clerici fa cenno al Banditore di
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Appendice G
San Clemente Martire
parlare.
BANDITORE – Popolo di Trecate! Il rispettabilissimo signor nostro marchese
generale Antonio Giorgio Clerici recatosi a Roma, in questo anno del
Signore 1758, dopo la morte del Sommo Pontefice, di sempre gloriosa
memoria, Benedetto quattordicesimo, con l’incarico di Ambasciatore al
Conclave per l’augustissima Imperiale Casa d’Austria, ne riportò in dono
dal Papa eletto Clemente decimo terzo, felicemente regnante sulla cattedra
di San Pietro, e del Sacro Collegio Cardinalizio, il venerabile corpo di
S.Clemente martire, tolto dalle catacombe di San Calepodio, con l’ampolla
contenente il suo sangue.
E’ viva intenzione del generale Clerici di donare, stasera stessa, le sante
reliquie al Borgo di Trecate, sua signoria.
In concordia fraterna, e con animo riconoscente per tanto munifico gesto,
esulti la gente di Trecate, laboriosa e cristiana, e renda sempre onore a
S.Clemente.
L’illustrissimo signor marchese Antonio Giorgio Clerici rivolga ora il suo
sermone. Ascoltiamolo, dunque, con il più grande rispetto e la più viva
attenzione.
MARCHESE CLERICI – Sono profondamente grato a Sua Santità Papa
Clemete decimo terzo e agli Eminentissimi Signori Cardinali per il dono
elettissimo delle reliquie di S.Clemente. La bolla che attesta questa
donazione, e che ora il notaro Terraneo leggerà, porta la data del 9 agosto
1758.
(Il marchese Clerici fa cenno al notaro Terraneo di leggere la bolla di
donazione delle reliquie).
NOTAIO TERRANEO (svolge il rotolo della bolla che tiene in mano e
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Appendice G
San Clemente Martire
209
Appendice G
San Clemente Martire
nacque, cosa fece, come morì, ma il fatto che diede la vita piuttosto che
tradire la sua fede cristiana.
Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità di
Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e ai nostri
tardi nipoti, il dono inestimabile della fede.
Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di brine,
siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero accadere
qualche tempo perverso o calamità naturale.
Voglia infine S.Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio
indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a mantenere vivi i
valori più nobili.
(Calorosissimi battimani).
Felice Iacometti
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Appendice H
San Clemente Martire
APPENDICE H
Maurizio Guaglio
SOLENNE RIEVOCAZIONE
STORICA
DELL’ARRIVO A TRECATE
DELLE SACRE RELIQUIE
DI SAN CLEMENTE MARTIRE
A. D. 1758
211
Appendice H
San Clemente Martire
------------------------------------
------------------------------------
----------------------------------------
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Appendice H
San Clemente Martire
213
Appendice H
San Clemente Martire
Un alfiere del marchese Clerici, a cavallo, entra nella corte della Villa
dall'ingresso principale, si porta al centro della corte e, smontato da
cavallo si appresta a dare l’annuncio dell'imminente arrivo delle sacre
reliquie di san Clemente al marchese che nel frattempo si presenta con la
marchesana, il notaio ed i nobili di palazzo; tutti sono disposti avanti al
I°Palco; il marchese la marchesana e il notaio sono al centro, leggermente
avanzati rispetto agli altri. Sul II°palco si trova già sistemato il coro dei
fanciulli.
214
Appendice H
San Clemente Martire
Il gruppo dei nobili rimane disposto ai lati del campo di scena, arretrato
rispetto allo schema evidenziato
215
Appendice H
San Clemente Martire
Acqua, vento e aperti cieli ci hanno fatto scorta. Il Santo Martire Clemente è
passato fra mute preghiere: leggiadre fanciulle vi hanno sparso i loro fiori e i
bimbi, congiunte le mani, han seguito, con gli occhi incantati, il nostro
trascorrere grave.
Con quale esultanza vedemmo stasera salire dalle cuspidi vostre, il pigro
fumo dei focolari e nel rosso tramonto, la torre del vostro comune!
Le lacrime agli occhi, piangendo, a terra piegammo per rendere grazie.
Ecco a Voi, il diploma del dono, col suggello del sommo pontefice. (porge
al marchese un rotolo di pergamena).
Che Iddio vi guardi e con Voi questa terra; e che il Santo Clemente Vi
assista!
(Scortato dai quattro soldati il carro con l’urna avanza lungo l’ingresso
principale – contemporaneamente si eleva l’inno da parte del Coro dei
fanciulli - "Exsultate Justi")
216
Appendice H
San Clemente Martire
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Appendice H
San Clemente Martire
(il Notaio torna allo scrittoio per redigere l’atto; il Podestà si inchina al
Marchese e pure i Parroci si inchinano con reverenza – l’Arciprete parroco
di San Cassiano si appresta quindi a rivolgere al popolo il proprio
sermone)
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Appendice H
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Il Coro dei Fanciulli esegue il secondo Inno: " Deus Tuorum Militum"
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Appendice H
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Il corteo segue il percorso lungo le attuali via Garibaldi, via Gramsci, via
Cassano.
Al passaggio del corteo di figuranti lungo il lato nord della Piazza Cavour:
220
Appendice H
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Appendice H
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Proveniente dal gruppo dei Consiglieri, il Cantastorie sale sul podio e legge
la BÜSINA’ (filastrocca)
Cantastorie: Büsinà
E dininguarda pö sa fà tampesta,
222
Appendice H
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Appendice H
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Appendice H
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Appendice I
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APPENDICE I
All’interno di questa appendice si è pensato di proporre alcune riflessioni
relative alla data in cui festeggiare San Clemente. Si è scelta questa
collocazione all’interno del libro perché l’argomento è trasversale a tutti i
capitoli.
Nella prima parte del testo si è appreso come il primo trasporto delle
reliquie del Santo Martire, nel 1782, si sia tenuto l’ultima domenica di
ottobre. Questa data è stata mantenuta sicuramente sino al 1811:
all’interno dell’ Archivio del Comune di Trecate (faldone 34, II serie,
fascicolo 2) sono contenuti tre documenti, rispettivamente del 1807, 1808,
1811, che attestano la solennizzazione della festività di San Clemente
l’ultima domenica di ottobre. Un ulteriore documento, contenuto nel
medesimo faldone (faldone 34, II serie, fascicolo 2; Cfr. immagine 47),
datato 1° settembre 1813, firmato dal prefetto, esprime il desiderio di voler
festeggiare il Santo Martire l’ultima domenica di settembre. Tale scelta di
anticipare a settembre la ricorrenza è stata probabilmente dettata
dall’esigenza di porre una certa distanza tra la commemorazione del Santo
Patrono e la festività dei morti.
Un’ulteriore cambiamento si è verificato nel 1860, quando la festa di San
Clemente è stata collocata nell’ultima domenica di agosto e questo
cambiamento è testimoniato da un documento conservato nell’Archivio del
Comune di Trecate (faldone 271, III serie, fascicolo 1; Cfr. immagine 48).
In esso si afferma che il Comune di Trecate ha ottenuto l’autorizzazione per
promuovere una Fiera annuale che duri tre giorni a partire dal lunedì
successivo all’ultima domenica di agosto e, al fine di rendere più
interessante l’evento, si notifica che la festività di San Clemente è stata
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Appendice I
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Appendice I
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Appendice I
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Appendice L
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APPENDICE L
All’interno di questa appendice vengono riportate alcune note che hanno
come protagonista la figura di San Clemente e che sono contenute nel
“Calendario” di don Mario Roccio. Questo scritto è depositato all’interno
dell’Archivio Parrocchiale e riporta una sorta di diario compilato da don
Roccio dal 1835 al 1842, anni in cui era parroco del Borgo di Trecate. In
queste note si ritrovano cronache di funzioni religiose e civili che hanno
segnato quel periodo.
1835
Settembre
Nel giorno di S. Clemente messa parrocchiale ore 71/2. Messa solenne ore
101/2 vespri ora 4. Nella messa parrocchiale si promulga il triduo a S.
Clemente per legato di Gio. Ambrogio Rosina con breve elogio alla pietà
del testatore. Si promulga la festa di S. Michele e del Rosario conla
processione.
1839
Settembre
2821. Alle ore 5 prima dei vespri. Si cominciò quell’anno prima di cantare li
vespri di recarsi tutto il clero processionalmente allo scurolo di S. Clemente
Martire per aprire solennemente l’urna; uscito dalla sacrestia il Clero si
suonò l’organo sino allo scurolo; intonante l’inno alternativamente si
suonava l’organo tra una strofa e l’altra, e successivamente si cantava dal
Clero, terminato l’inno si suonò l’organo sino al principio dei vespri.
21
I numeri riportati all’inizio di ogni annotazione stanno ad indicare la data.
231
Appendice L
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1840
Settembre
27.Dom. XVI dopo Pentecoste festa di S. Clemente. Ave Maria 51/4. Messa
parrocchiale 71/2. Messa solenne 101/2 perché non vi è panegirico. Vespri
31/2.
28. Triduo di S. Clemente. Ore 91/2 ufficio. Messa solenne
dopo pranzo Paramenti
Primi vespri di S. Michele con Benedizione ore 5 /2 1 tela d’oro
usata
29. Come ieri. Vespri come ieri.
30. Come ieri. Tranne i vespri, si chiude la cassa.
232
Appendice L
San Clemente Martire
Per evitare alcuni disordini morali sarebbe bene prima del rosario far
chiudere le porte dello scurolo.
1941
Settembre
26.Dom.XVII dopo Pentecoste. Ave Maria 41/4. Messa Parrocchiale ore
7.Messa in canto ore 10. Vespri ore 31/2.
[…]
Triduo consueto a S. Clemente.
29. S. Michele. Ave Maria ore 5. Messa Parrocchiale ore 7. Messa solenne
nello scurolo di S. Clemente premesso l’ufficio come ieri di tre notturni 91/2.
Si canta una sola messa solenne nello scurolo perché parte la solennità di S.
Michele. Vespri ore 5. Successivamente si chiude l’urna del S. Martire.
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Appendice M
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APPENDICE M
LA BATTAGLIA DI MAGENTA E LA LEGGENDA DI SAN CLEMENTE
Proprio nell’anno di pubblicazione di questo volume, 2009, cade il
centocinquantesimo anniversario della battaglia di Magenta: 4 giugno
1859. È possibile affermare come questo sia stato uno degli eventi più
significativi della seconda guerra di indipendenza, segnando l’apertura
delle ostilità tra gli eserciti Francese e Piemontese nei confronti di quello
Austroungarico.
Il Borgo di Trecate ospitò il Primo Reggimento della Guardia Francese, i
reparti di supporto e lo stesso Napoleone III, presso l’osservatorio di torre
Mandelli, a San Martino; assumendo così un ruolo centrale nella fasi
preliminari della battaglia. Inoltre Trecate, nel mese di aprile, subì
l’occupazione Austriaca: il Generale Giulay, su ordine dell’Imperatore
Francesco Giuseppe, aveva invaso parte delle provincie piemontesi con
un’azione dimostrativa a seguito della mobilitazione dell’esercito di
Vittorio Emanuele II (Peretti, 2009).
La storia della Battaglia di Magenta si incontra con quella raccontata in
questo libro per via delle medaglie al valore che i combattenti trecatesi
donarono a San Clemente in forma di ringrazi mento per essere
sopravvissuti, medaglie che ancora oggi si posso ammirare sullo scurolo.
Vi è anche una leggenda, qua sotto riportata, legata a quel periodo storico
che è stata pubblicata sul Bollettino Trecate (19 agosto 1944) in un
momento doloroso e drammatico della storia mondiale contemporanea: la
Seconda Guerra Mondiale..
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Appendice M
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Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA
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Bibliografia
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Bibliografia
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Bibliografia
San Clemente Martire
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Bibliografia
San Clemente Martire
dicembre 2008.
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Mittino F., (2009c), 19-20 settembre. Feste Patronali 2009. Alcune
riflessioni, Bollettino Trecatese, 30 luglio 2009.
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Teruggi L., (1891b), I SS. Martiri e specialmente S. Cassiano e S.
Clemente martiri e patroni di Trecate – Scritto in occasione del
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Bibliografia
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Indice delle Immagini
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Indice delle Immagini
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Indice delle Immagini
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39 (a, b, c, 158-
10 maggio Santa Messa
d, e, f, g) 161
40 (a, b, c, 21 settembre 2009: la traslazione delle reliquie di San 168-
d, e, f, g) Clemente 171
41 (a, b) Alcuni musicisti dell’ Ensemble Novum Organon 177
“Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di
42 178
Treacate”
I volontari della Casa di Riposo Fratelli Russi
43 179
premiati
44 I bambini premiati 179
Il disegno realizzato dalla classe III B – Scuola G.
45 180
Rodari
Il disegno realizzato dalla classe III E – Scuola G.
46 181
Rodari
Documento che attesta la solennizzazione di San
47 228
Clemente nell’ultima domenica di settembre
Documento che attesta la solennizzazione della festa
48 229
di San Clemente nell’ultima domenica di agosto
Documento che comunica l’istituzione di un treno
speciale Novara - Trecate per le festa patronale del
49 230
1860
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Indice
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INDICE
2.6 1992: quinta traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 111
3 1758 – 2008 Anno Giubilare in onore di San Clemente Martire pag. 133
3.1 16 dicembre 2007 – Rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie pag. 136
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Indice
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Appendice
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Indice
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Appendice I – Considerazioni sulla data della festa di San Clemente pag. 226
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