San Clemente Martire

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FILIPPO MITTINO

1758 - 2008
SAN CLEMENTE MARTIRE
250°anniversario dell’arrivo delle reliquie a Trecate

NOTE STORICHE E CRONACHE


DELLE TRASLAZIONI
DELLE RELIQUIE DI SAN CLEMENTE,
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO
ALL’ANNO GIUBILARE 2007- 2008

TRECATE, A.D. 2009


La presente pubblicazione è stata stampata a cura
della CONSULTA DEI SANTI CASSIANO E CLEMENTE PATRONI DI TRECATE
della PARROCCHIA BEATA VERGINE ASSUNTA DI TRECATE
A DON GILIO MASSERONI,
NEL 60° DI ORDINAZIONE SACERDOTALE,

GUIDA INSTANCABILE E PUNTO DI RIFERIMENTO


DELLA NOSTRA COMUNITÀ PARROCCHIALE,

CON AFFETTO E RICONOSCENZA.


Presentazione
San Clemente Martire

PRESENTAZIONE

Spero che Filippo non si offenda se lo cito semplicemente con il nome di


battesimo ma, dal momento che scrivo a nome della Consulta dei Santi
Cassiano e Clemente, non posso dimenticare che lui è il più giovane dei
Consultori.
E’ bello pensare che una associazione come la nostra, con
duecentocinquant’anni di storia, si permetta di annoverare tra i suoi membri,
dei giovani, e non solo Filippo per la verità; ma gli altri hanno ancora un po’
di strada da fare per fregiarsi, come lui, del titolo di Consultore.
Filippo è stato nominato, quest’anno, storiografo della Consulta; ha il
compito di registrare fedelmente gli avvenimenti significativi, di tramandare
quanto si costruisce ancora, a Trecate, nel nome dei Santi Patroni.
Certo non poteva trovare modo migliore per iniziare, scrivere dei trasporti di
San Clemente vuol dire scavare in quasi tre secoli di storia trecatese e, si
stia certi, che non è cosa semplice.
Ha condotto un’indagine sistematica utilizzando tutte le fonti disponibili,
dall’archivio parrocchiale a quello comunale, dal Bollettino Trecatese ai
contributi dei privati cittadini; ha poi incrociato i dati costruendo un
racconto fluido, che evidenzia le realtà antiche come le attuali in un contesto
piacevole da scorrere.

   
I
   
Presentazione
San Clemente Martire

Il volume che ne nasce è veramente completo, uno spaccato di storia che


attorno ad un unico soggetto permette di scorgere la vita di tutta la nostra
città; rappresenterà un punto di riferimento per tutti coloro che vorranno
effettuare ricerche su San Clemente e su Trecate, sicuramente può essere
considerato un tassello importante della nostra storiografia.
Con queste premesse sono veramente lieto di congratularmi con Filippo
Mittino per l’importante lavoro svolto, ha indubbiamente contribuito alla
crescita culturale della Consulta e di tutta la Città di Trecate.

Per la Consulta, il presidente


Giuseppe Peretti

   
II
   
Prefazione
San Clemente Martire

PREFAZIONE

E con immensa soddisfazione che presento questa singolare pubblicazione


del nostro carissimo amico Filippo Mittino. In queste pagine con
intelligenza, passione, sensibilità storica e tono narrativo viene espresso
come San Clemente è sempre stato, attraverso i secoli, un punto di
riferimento per i Trecatesi. Potremmo quasi dire che ha segnato un
particolare filone storico. Date, celebrazioni, avvenimenti e manifestazioni
nello scorrere di un'adeguata illustrazione assumono una ricchezza interiore
della tradizione per il presente e per il futuro.
Infatti i beni culturali risultano portatori di valori spirituali che trascendono
situazioni specifiche in quanto diventano testimonianze di una civiltà del
passato e di uno stile di vita. Un avvenimento si erge come il canto di
bellezza di un'epoca della vita della comunità. Come l'arte, oltre i valori
estetici che esprime, si nutre di verità, così la storia si trasforma attraverso le
figure dei protagonisti in maestra di vita.
L'opera di Filippo incalza il passato ma si apre anche su un orizzonte vasto
e pieno di speranza. È quasi una seminagione di speranza.
La forza di San Clemente come martire e testimone si aggancia alla fede. Ed
è appunto in questa ipotesi che la sua opera diventa un'immagine di
rinnovamento cristiano.

   
III
   
Prefazione
San Clemente Martire

Le nuove generazioni sappiano leggere negli avvenimenti della storia


religiosa del Patrono il senso della coerenza e dell'autenticità di questa fede.
Oggi si sente fortemente la necessità di evidenziare figure di cristiani
credibili che spingano a scelte radicali.
Ed allora la Comunità stimolata da questo eloquente messaggio si senta tesa
all'annuncio del Signore con le parole e con l'esempio. È il senso e la
finalità di questa pubblicazione. Da queste pagine si sappia accogliere
momenti ed avvenimenti che possono aiutare, soprattutto i giovani, ad
acquisire quel soffio naturale capace di modellare la vita.
È l'augurio che faccio a chi si immergerà nella lettura di queste scorrevoli
pagine.
Un grazie al caro Filippo

L’Arciprete
Don Gilio Masseroni

   
IV
   
Introduzione
San Clemente Martire

PERCHÉ RACCONTARE?
COME UN’INTRODUZIONE

“La vita scorre velocissima e


tumultuosa: molte esperienze si
consumano come la fiamma delle
candele pallide e spettrali ma
alcune esperienze sfuggono ad
ogni oblio, ad ogni dimenticanza, e
si ripetono e si rinnovano: uguali e
nuove, scintillanti e laceranti.”

(Borgna E., 2005, pag. 21)

L’esergo, di Eugenio Borgna1, credo possa essere una buona introduzione


per questa pubblicazione. Ossia in quest’epoca moderna che ha visto il
maturare di un nuovo concetto di tempo, un tempo che corre veloce, che non
lascia spazio alla contemplazione di quanto accade in esso, ci si chiede se ha
ancora un senso far memoria di storie vissute. Ed è proprio Borgna a dare
una risposta a questa domanda. In questa vita che scorre velocissima e
tumultuosa qualcosa resta immobile nei ricordi, e ciò che rimane sono
esperienze uguali e nuove. Questo paradosso ben rappresenta la forza
contenuta nelle parole delle cronache di eventi passati: creando e
raccontando storie si assegnano significati alla propria vita, ricostruendo
scenari passati e intravedendo strade future. Così facendo si osserva la vita

1
Psichiatra italiano, dopo la laurea in Medicina e la specializzazione in Neurologia, ha
conseguito la libera docenza in Clinica delle malattie nervose e mentali all’Università di
Milano. Dal 1970 al 1978 è stato direttore dell’Ospedale psichiatrico di Novara; con
l’entrata in vigore della legge di riforma psichiatrica ha assunto la responsabilità del
servizio di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara. È stato tra i primi in Italia, agli
inizi degli anni Sessanta, ad introdurre nella prassi clinica i modelli teorici della
psicopatologia fenomenologica. Ha cercato di inserire il discorso della psichiatria in un
contesto interdisciplinare che abbraccia le scienze umane e quelle letterarie senza trascurare

   
V
   
Introduzione
San Clemente Martire

da un’altra angolatura e si può comunicare questa visione agli altri. Il


lettore, che è stato magari protagonista dei fatti narrati, si trova di fronte a
una nuova strutturazione dell’evento influenzata dall’esperienza che ne ha
fatto il narrante e dalla situazione nella quale si trova al momento della
scrittura.
Il creare e raccontare storie evoca in noi l’immagine di un uomo anziano
che, lento e appassionato, racconta di tempi passati ed è, inevitabilmente,
chiamato a far uso della memoria.
Possiamo, quindi, affermare che raccontare non è altro che intraprendere un
viaggio nella memoria, e come tale necessita di una guida. È per questa
ragione che nella prima parte di questo scritto ho lasciato più volte la parola
a Felice Iacometti: uomo che per l’intero arco della sua vita è stato la
memoria storica delle tradizioni e delle usanze di Trecate. Pensiamo alle
varie pubblicazioni riguardanti il Culto dei Santi Patroni e agli articoli
comparsi sul Bollettino Trecatese, ora raccolti nel volume “C’era una volta
Trecate” (2009), nei quali riecheggiano momenti di vita vissuta del nostro
Borgo.
Avvicinarmi, scoprire, leggere i suoi scritti è stato come sentir parlare, nel
silenzio di un bosco all’ombra di una quercia, un vecchio saggio. Le sue
parole hanno tracciato in me quadri policromi e ben definiti di tutti gli
eventi che hanno coinvolto la figura di San Clemente. Inoltre in esse ho
trovato la forza e l’entusiasmo che mi ha permesso di realizzare questo
volume, ed in particolare di documentare l’Anno Giubilare appena
trascorso.
Va anche aggiunto che la scelta di introdurre, citando in modo diretto, parte

l’aspetto sociale (Galimberti, 1992).

   
VI
   
Introduzione
San Clemente Martire

degli scritti di Felice Iacometti è stata guidata dal fatto che molti di essi
sono oggi difficili da reperire. Ritrovarli in questo testo diviene occasione,
per le nuove generazioni, di leggerli e gustarli in pienezza.
Rimanendo nella metafora del viaggio, è possibile affermare che sia per al
prima sia per la seconda parte di questo volume, relativa all’Anno Giubilare,
è stato fondamentale avere un diario di bordo.
Diario di bordo costituito dagli articoli del Bollettino Trecatese, con le sue
pagine delinea e racconta la storia della nostra città lasciando una traccia
indelebile di essa. Per questa ragione ritengo opportuno ringraziare il
direttore di questo giornale: il parroco don Gilio Masseroni. Persona che mi
ha dato fiducia offrendomi la possibilità di collaborare con il Bollettino e
con la quale si è creato un legame di stima e affetto reciproco.
Dopo questa breve presentazione può avere ora inizio il tempo della storia.
Tempo di ascolto, di risonanze, di costruzione del significato. Già perché
noi viviamo di significato. In noi rimane tutto ciò a cui è stato attribuito un
senso, da noi stessi oppure dagli altri o da noi con gli altri.
Ed è proprio da qui che il mio desiderio di raccontare ha origine. Ho
costruito, e sto costruendo grazie ad appassionati e fedeli compagni di
viaggio2, significati che ora voglio condividere.
Che la storia abbia inizio.

Filippo Mittino

2
Ritengo doveroso citare alcuni di questi compagni, ai quali va una grazie particolare: i
miei genitori fonte di quei significati primordiali; Elena, per il nostro intenso legame;
Verdiana, cocostrutricce di nuovi significati; Marco, per il suo sostegno nei momenti di
stesura del libro; Margherita, per avermi aperto la strada a nuove ricerche che hanno reso
questo testo più completo e dettagliato.

   
VII
   
Personaggi di carta
Voci d’inchiostro
Un viaggio
In tempi passati
f.m., 2009
PARTE PRIMA

LA STORIA
La Storia
San Clemente Martire

1. L’ARRIVO DELLE RELIQUIE DI SAN CLEMENTE NEL


BORGO DI TRECATE3

Questa storia si apre con un’importante data, il 18 dicembre 1758, giorno in


cui il corpo e il sangue di San Clemente furono donati alla comunità di
Trecate. Alle tre di notte la popolazione fu svegliata da un suono di campane
che annunciava lo straordinario evento. Accorsa a villa Clerici trovò una
cassetta contente le reliquie del Santo, trasportate poi in solenne processione
nella chiesa Parrocchiale.
Protagonista di questa storia è il marchese Giorgio Antonio Clerici,
diventato signore di Trecate nel 1734, a soli 19 anni. Nel 1758, alla morte di
Papa Benedetto XIV, venne nominato ambasciatore da Francesco I e dalla
moglie Teresa, imperatrice d’Austria, affinché li rappresentasse a Roma
durante il Conclave. Era infatti usanza, a quel tempo, tra i monarchi delle
Nazioni Cattoliche, inviare un rappresentante a presenziare alle elezioni del
Papa. Il 6 luglio 1758 fu eletto al soglio pontificio il Cardinale Rezzonico,
con il nome di Clemente XIII.
Terminata la nobile missione, quando il Marchese Clerici era pronto a
lasciare la città di Roma, i Cardinali gli fecero dono dei corpi di due Santi
Martiri custoditi nelle catacombe di San Calepodio. L’uno ricevette il nome
di San Benedetto, in onore del defunto pontefice, e l’altro quello di San
Clemente al fine di onorare il nuovo Papa.
Ed è proprio quest’evento a fare da anello di congiunzione tra la storia del
marchese Clerici e quella della nostra comunità. Infatti egli decise di donare

3
Per questa parte di testo si faccia riferimento a Come le ossa di San Clemente vennero a
Trecate (1947) e Teruggi (1891a).

   
3
   
La Storia
San Clemente Martire

a sua volta le Sante Reliquie: alla Chiesa di Cuggiono furono donate quelle
di San Benedetto e a quella di Trecate quelle di San Clemente.
Le Reliquie giunsero da Roma alla villa del marchese Clerici, all’interno
della quale il notaio Terraneo dovette redigere l’atto di donazione (Cfr.
Appendice A). Il corpo del Santo, chiuso in una cassetta sigillata e coperta
con raso rosso, fu portata in solenne processione nella Chiesa Parrocchiale.
La allora via Romentino, oggi via Garibaldi, vide un corteo composto dai
parroci4, dai sindaci e dai consiglieri del Borgo seguire quella santa cassetta
portata a mano da un sacerdote.
Giunte in chiesa le reliquie furono collocate sull'altare maggiore, in seguito
deposte in un armadio della sacrestia e il 23 dicembre, temporaneamente,
trasportate sotto l'altare di S. Giovanni Evangelista, in attesa di una degna
collocazione.

4
I parroci erano due, uno sotto il titolo di San Cassiano e l’altro sotto il titolo di San
Michele. Questo accadeva perché nel Borgo di Trecate le chiese erano due: quella di San
Cassiano, considerata la culla del cristianesimo trecatese, la sua fondazione è testimoniata
dal 1014 e sorgeva dove ora vi è il tempietto dedicato appunto a San Cassiano; e quella di
San Michele, ora scomparsa, situata “ai fianchi della roggia, sul finire della Contrada di
Romentino al lato destro della roggia dirimpetto al palazzo Caminada, anticamente
Castello di abitazione dei feudatari di Trecate, […] altre parrocchia antica del Castello,
eretta perciò in prepositura e successivamente poi ridotta a coadiutura titolare”(Roccio,
1835-1842; Cfr. Peretti, Iacometti, 1994; Locatelli, 2007). Entrambe confluirono poi nella
Chiesa di Santa Maria Assunta, dichiarata nel 1594 Parrocchiale (Stoppa, 1987; Peretti,

   
4
   
La Storia
San Clemente Martire

1.1 LA FIGURA DI SAN CLEMENTE5

Della storia personale di San Clemente non si conosce nulla, non si sa


l’anno della sua nascita, quali furono i suoi studi, quando e come avvenne la
sua morte.
Tutto ciò che si sa è che visse nei primi anni della Chiesa di Roma e che
apparteneva ad una famiglia importante, forse di patrizi. Proprio per questa
ragione si è pensato di vestirlo da soldato, il mestiere delle armi era l’unico
permesso ai nobili.
L’analisi del suo scheletro ha permesso di aggiungere alcuni particolari:
morì sicuramente in giovane età, tra i venticinque e trent’anni, molto
probabilmente durante alcune delle persecuzioni che per tre secoli
seminarono tanti e tanti martiri in tutti i paesi. Anche la presunta origine
patrizia è desumibile dalle reliquie: l’ampolla che racchiude alcune gocce
del suo sangue è in vetro cesellato, ed esso era usato per martiri di famiglia
distinta, a differenza del vetro liscio o la creta, destinata a martiri più umili.
Il suo corpo fu custodito per 1700 anni all’interno delle catacombe6 di San
Calepodio a Roma, fondate da un cristiano chiamato Calepodio e situate

Iacometti,1994).
5
Per questa parte di testo si faccia riferimento a San Clemente Martire (1947) e Teruggi
(1891a).
6
Le catacombe furono rinvenute nel 1849. In quell’anno Giovanni Battista de Rossi,
archeologo di 27 anni, entrando in una vigna situata tra l’Appia e l’Ardeatina alla ricerca di
antichità cristiane, lesse su una lapide mutilata “NELIUS MARTYR”. Intuì che il
completamento della scritta poteva essere “CORNELIUS MARTYR”, e capì che poteva
trattarsi della lapide sepolcrale del papa martire San Cornelio, morto a Civitavecchia nel
253 e sepolto, qualche anno dopo, in un ipogeo al Cimitero di San Callisto. Nell’archeologo
si insinuò il pensiero che sotto quella vigna si trovassero le catacombe di San Callisto,
ovvero il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma del III secolo. Si recò da papa Pio IX e gli
illustrò le scoperte fatte e espresse la sua convinzione di aver trovato il luogo che, secondo
antichi documenti, custodiva la Cripta dei Papi del III secolo e il sepolcro di Santa Cecilia.
Il Papa comprò il terreno e gli scavi ebbero inizio. Dopo pochi anni fu rinvenuta la Cripta

   
5
   
La Storia
San Clemente Martire

sulla riva destra del Tevere, lungo la via Aurelia. Esse esistevano già
all’inizio del terzo secolo, e ne è testimonianza il fatto che in esse venne
sepolto anche Papa S.Callisto, che subì il martirio nel 223.

del papa martire San Cornelio e quella dei martiri Calocero e Partenio, la Cripta dei Papi, la
Cripta di Santa Cecilia, le Cripte del papa San Gaio e Sant’Eusebio.
Volendo tracciare un percorso storico di evoluzione delle catacombe, si può affermare che
tutto ebbe inizio nel I secolo d.C.: la maggior parte dei seguaci del nuova fede veniva
sepolta in aree cimiteriali comuni accanto ai pagani. Pensiamo a San Pietro sepolto nella
necropoli del Colle Vaticano e a San Paolo deposto nella necropoli lungo la via Ostiense.
Dopo la metà del II secolo alcuni sepolcreti, scavati in fondi rustici (ville, orti, giardini,
ecc.) appartenenti a famiglie nobili e facoltose convertite al Cristianesimo, furono messi a
disposizione dei fratelli di fede; nacquero così le catacombe che recavano il nome del
proprietario (le Catacombe di Priscilla, di Domitilla, di Pretestato, ecc.). In seguito, nel III
secolo, le catacombe vennero in possesso della Chiesa di Roma e da essa amministrate. Il
papa San Fabiano, morto nel 250, divise la città di Roma in sette regioni ecclesiastiche e ad
esse venne probabilmente assegnata più di una catacomba per la sepoltura dei morti. Nel IV
secolo, con l’editto di Costantino e di Licinio del 313, i cristiani non furono più
perseguitati, si continuò comunque a seppellire i cristiani nelle catacombe per devozione
nei confronti dei martiri. Nel V secolo si abbandonò questo tipo di sepoltura ed esse
divennero dei luoghi di culto, dei santuari ai quali ci si recava in pellegrinaggio. I Goti
danneggiarono gravemente questi luoghi durante l’assedio di Vitige (537-598), di Totila
(545-546); così fecero anche i Longobardi con l’assedio di Astolfo (753). Nel VII secolo i
papi, non potendo più difendere e assicurare continui restauri alle catacombe, decisero di
trasferire le reliquie dei martiri e dei santi nell’interno della città. Queste traslazioni
contribuirono alla caduta nell’oblio delle catacombe per tutto il basso medioevo, furono poi
riconsiderate dall’archeologo maltese Antonio Bosio (1575-1629). Alla morte di questo
archeologo iniziò un periodo di ricerca senza alcun rigore scientifico che contribuì a
distruggere molte tombe e a mettere in circolo false reliquie, i vasetti di essenze odorose
trovati nei loculi venivano infatti scambiati per ampolle contenti il sangue dei martiri.
Come si diceva all’inizio lo studio di queste aree cimiteriali riacquisterà significato con
Giovanni Battista de Rossi.
Per quanto riguarda il termine “catacombe”, si sa che non fu usato dai primi cristiani per
chiamare i cimiteri ma apparve soltanto nel periodo medioevale. Con “catacumbas” i
Romani indicavano una località dell’Appia Antica nella quale c’era un avvallamento, infatti
il toponimo significa “presso la cava”. Proprio in questo luogo sorsero le Catacombe di San
Sebastiano, e nel medioevo questo nome venne diffuso a tutte le aree cimiteriale cristiane.
L’alone di mistero che ha da sempre avvolto le catacombe è in realtà frutto della fantasia.
Furono luoghi conosciuti e non misteriosi, questo lo attesta il fatto che vennero confiscate
per ben due volte dall’Impero Romano (da Valeriano nel 258 e da Diocleziano nel 303).
Inoltre i raduni nelle catacombe erano frequenti e avevano scopo funerario o di
celebrazione del culto dei martiri. Solo in alcuni casi, quando la persecuzione era
violentissima, i cristiani si servivano delle catacombe come rifugio momentaneo per
celebrare l’Eucarestia (Baruffa, 1992).

   
6
   
La Storia
San Clemente Martire

1 - Alcune Immagini Sacre raffiguranti San Clemente

   
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La Storia
San Clemente Martire

1.2 PAPA CLEMENTE XIII7

Nome di Papa Clemente era Carlo Rezzonico, nato il 7 marzo 1693 a


Venezia da Gian Battista e Vittoria Barbarigo.
Compì gli studi umanistici nel Collegio dei Gesuiti di Bologna, proseguendo
la formazione a Padova, dove si laureò in "utroque iure". Si trasferì a Roma
per approfondire gli studi giuridici e si iscrisse all'Accademia dei Nobili
Ecclesiastici.
Venne ordinato sacerdote nel 1716 e da quell’anno le cariche si susseguirono
rapidamente. Nel 1737 venne creato cardinale e il 19 marzo 1743 ordinato
vescovo di Padova, diocesi molto importante, da Benedetto XIV. Durante il
suo episcopato anticipò i principali orientamenti del futuro Pontificato:
l'importanza attribuita alla vita religiosa, al ristabilimento della disciplina
ecclesiastica e ai costumi (su esempio di Carlo Borromeo e Gregorio
Barbarigo), l'attenzione dedicata alla riorganizzazione del Seminario diocesano
e alla formazione intellettuale del clero, la cura pastorale dei poveri.
Venne convocato a Roma tra il 1749 e il 1751 per trattare la questione del
Patriarcato di Aquileia, che vedeva contrapposte la Serenissima e il Sacro
Romano Impero; Rezzonico riuscì a far passare la soppressione del Patriarcato
e l'erezione di due sedi vescovili a Udine e a Gorizia. Risultato: per papa
Benedetto XIV, Rezzonico «è assolutamente il prelato più degno che
abbiamo in Italia. Vive con i suoi beni patrimoniali; le rendite ecclesiastiche
unicamente si spendono in beneficio de’ poveri e della Chiesa». Non
stupisce, quindi, che alla morte di questo Pontefice, sia succeduto proprio il
sessantacinquenne Rezzonico.

7
Per questa parte di testo si faccia riferimento a Melchiori (2008), Mittino (2009b).

   
8
   
La Storia
San Clemente Martire

Ritornò a Padova e lì rimase fino al Conclave del 1758, che durò quasi due mesi
e si concluse con la sua elezione, il 6 luglio. Venne incoronato Pontefice, con
il nome di Clemente XIII, il 16 luglio.
Nel 1761 proclamò beato Gregorio Barbarigo e, pochi anni dopo, nella
Basilica di San Marco a Roma (accanto a Palazzo Venezia, allora ambascia-
ta della Serenissima nello Stato Pontificio), i Rezzonico dedicarono una
cappella al nuovo beato. In seguito fecero erigere un altro altare al
Barbarigo nella cattedrale di Padova. Sempre in ambito religioso, Clemente
XIII ufficializzò il culto del Sacro cuore di Gesù e scrisse sei encicliche.

Il suo pontificato fu dominato dal rapporto con la Compagnia di Gesù. Lui


non cedette alle richieste di scioglierla che gli arrivavano dai sovrani
europei, e dovute soprattutto alla diffusione della cultura illuminista, al
declino politico della sede romana e al fatto che i gesuiti fossero l'ordine
meglio organizzato e potente. Alla fine, però, dovette accettare di convocare
un concistoro per decidere sul futuro dell’ordine, ma questo non si svolse
perché lui morì proprio il giorno prima, il 2 febbraio 1769.
Mise all'indice l'Encyclopédie di Diderot e D'Alambert e altri testi
dell'Illuminismo, compreso l'Emile di Rousseau. Papa Clemente XIII era un
uomo curioso e aperto alle amicizie, tra queste quella con il conte di Cagliostro
e con Giacomo Casanova. Appassionato di arte classica, nel 1764 affidò a
Winckelmann (Stendal, Prussia, 1717 - Trieste, 1768), la carica di
sovrintendente alle antichità di Roma. Completò inoltre la fontana di Trevi e la
costruzione del Palazzo della guarnigione pontificia a Civitavecchia, oggi Museo
nazionale archeologico. Acquistò diverse opere d'arte, donò alla Biblioteca
Vaticana preziosi manoscritti e un'importante collezione di vasi dipinti, primo
nucleo del Museo Profano fondato nel 1767, embrione dei Musei Vaticani. Tra le

   
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La Storia
San Clemente Martire

opere acquisite spicca in mostra la statuetta in marmo bianco del “Buon


Pastore”, proveniente dalle catacombe di San Callisto e diventata “una delle
immagini simboliche del cristianesimo primitivo”.
Fu mecenate del Piranesi (Mogliano Veneto, 1720 – Roma, 1778) e di
Raphael Mengs (Aussig, Boemia, 1728 - Roma, 1779). Ridusse il debito
pubblico; riformò i due principali istituti di credito della capitale, il Monte di
Pietà e il Banco di Santo Spirito, e nel 1764 trasformò alcuni vecchi granai di
Roma in pozzi di approvvigionamento dell'olio per la popolazione: le "olearie
papali".
Vent'anni dopo la scomparsa, in quel 1789 che a Parigi vide iniziare la
Rivoluzione, i suoi nipoti affidarono ad Antonio Canova l'esecuzione del
monumento funebre dello zio (Cfr. immagine 2). Inaugurato tre anni dopo
nella Basilica di San Pietro in Roma, fu un'occasione per celebrare il Papa e
la famiglia ed una conferma delle straordinarie doti dell'artista di Possagno.
Nella parte alta è raffigurato il papa inginocchiato, a sinistra la statua della
Religione, vestita come i sommi sacerdoti di Israele (particolare rilevante le
scritte in ebraico: sui fianchi “Luce Perfezione”, sulla benda posta sulla
fronte “La Santità è del Signore”), regge la croce di Cristo e ha sul capo una
raggiera, e in fine, a destra, il Genio Funebre. Quest’ultimo subì forti
critiche a causa della sua nudità, dopo la morte di Canova fu ricoperto da
una camicia di stucco, in seguito rimossa. Sui lati del sarcofago è possibile
osservare i rilievi della Carità e della Speranza. Inoltre alla base sono posti
due leoni.
Tutta l’opera è in marmo di Carrara, fatta eccezione per i due leoni, in
travertino, e lo zoccolo, in lumachella (Apolloni, 2000).

   
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La Storia
San Clemente Martire

2 - Canova A., (Roma – San Pietro), Monumento Funebre a Clemente XIII

   
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La Storia
San Clemente Martire

1.3 LO SCUROLO8
Questo breve capitolo potrà risultare una piccola isola letteraria:
cronologicamente, si apre con l’anno 1759 e giunge sino a giorni nostri, per
poi permetterci di immergerci nuovamente nel mare della storia
ripercorrendo la prima traslazione del Santo.
Iniziamo a precisare che con il termine scurolo si intende il luogo nel quale
vengono venerate le reliquie dei Santi, è un termine d’uso lombardo
piemontese della seconda metà del secolo XVI.
Lo scurolo di San Clemente fu iniziato nel 1759 al fine di offrire degna
collocazione alle reliquie del Martire, e si pensò di collocarlo proprio a
fianco della Chiesa Parrocchiale. Il progetto fu affidato all’architetto
Francesco Croce, uno dei maggiori architetti di quel tempo, criticato per
l’arditezza del progetto della più alta guglia del duomo di Milano, di
erezione contemporanea alla costruzione dello scurolo. I lavori murari e
decorativi terminarono nel 1766, a testimoniarlo è un’incisione che
riproduce il disegno per l’urna eseguito dal pittore Lorenzo Peracino9 sulla
quale si legge: “Laurentius Peracinus delin 1766”(Cfr. immagine 3).
È da ritenere che gli affreschi delle volte, dei pennacchi e delle lunette siano
stati eseguiti proprio dal Peracino. Il tema svolto dal pittore è l’apoteosi di
San Clemente Martire, nel catino della volta si osserva il gruppo

8
Per questa parte di testo si faccia riferimento a “Cos’è lo scurolo” (1984); Garzoli (1947,
1976), Rosa (1984).
9
Pittore nato a Bosco, frazione di Celio Valsesia, nel 1710 e morto nel 1789. Le sue opere
arricchiscono chiese e monumenti del Novarese e del Vercellese; tra queste vanno
ricordate: gli affreschi che ornano il Santuario del Varallino di Galliate, la Via Crucis di
Breia, Cellio, Piode e Mollia, e infine la pala d’altare posta nella Chiesa del Monastero
delle Sorelle Ministre della Carità di Trecate, raffigurante la Madonna in trono col
Bambino, San Francesco di Sales, San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa Marillac, datata
1779.

   
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La Storia
San Clemente Martire

dell’Assunta con San Cassiano e San Clemente e quello degli angeli


musicanti disposti intorno all’organo. Sui pennacchi sono raffigurate le
quattro virtù cardinali: Giustizia e Temperanza, Fortezza e Prudenza; sulle
lunette: Carità e Fede (Cfr. immagine 5). Un altro pregevole affresco del
Peracino, datato 1769, è collocato sopra il finestrone che guarda all’interno
della Chiesa: esso raffigura San Giovanni Evangelista, a cui prima era
dedicato l’altare, la Madonna, Gesù Cristo e San Giovanni Battista.
Nel 1777 le reliquie di San Clemente e l’ampolla del suo sangue vennero
poste in un’urna di ebano con fregi d’argento e cristalli, probabilmente
anch’essa disegnata dal Peracino.
Successivamente, nei primi anni dell’800, l’urna fu arricchita da una
sopracassa in legno scolpito, dipinto e dorato: in essa si notano le linee dello
stile impero, tipico del periodo napoleonico.
Urna e sopracassa poggiano sull’altare, della stessa età dello scurolo, ricco e
carico di marmi, armonicamente integrato con le linee eleganti del
tempietto, così che, fatta eccezione per la sopracassa, offre un’immagine
dell’arte settecentesca.
Dietro l’altare è possibile osservare la piccola urna in marmo bianco a
coperchio mobile, simile agli antichi sarcofaghi romani; presenta una grata
in ferro attraverso la quale si potevano vedere le ossa del martire. Le reliquie
di San Clemente erano rimaste al suo interno dopo l’arrivo da Roma e
posizionate sull’altare di San Giovanni.
La lampada argentea collocata all’interno dello scurolo è la copia di quella
donata dalla Marchesa Clerici nel 1782 in occasione della prima traslazione
delle reliquie del Santo Martire, successivamente trafugata.
Nel tempo si sono susseguiti eventi importanti, primo tra questi la

   
13
   
La Storia
San Clemente Martire

ricognizione delle reliquie del 1930. Le reliquie del Santo Martire giacciono
ormai nel Borgo di Trecate da 172 anni, in quest’anno la Fabbriceria di San
Clemente ritiene opportuno dedicarsi alla risistemazione dell’Urna.
Leggiamo dal Bollettino Trecatese dell’8 novembre 1930 che

“era ormai necessaria una pulitura interna [dell’urna], dove


attraverso a fessure impercettibili, era passata la polvere e perfino i
ragni a tesservi ragnatele.”

A questa ripulitura si affianca anche il desiderio di dare una nuova


immagine al Santo, prestando attenzione ai particolari decorativi; proprio
per questo la Fabbriceria, dalle colonne del Bollettino, rivolge un appello ai
Trecatesi:

“facciamo presente, a chi lo credesse, la opportunità di sostituire il


povero, vecchio anello che venne posto nel dito al S. Martire, con un
anello più brillante. Se qualche pia persona volesse lasciare in eredità
a S.Clemente qualche bello e prezioso anello, l’occasione
dell’apertura dell’Urna si presenta assai propizia. È davvero il caso
di farsi avanti.”

È proprio con queste intenzioni che il primo di dicembre del 1930, alla
presenza del Parroco don Sebastiano Briacca, l’urna di San Clemente venne
spostata dal Tempietto e posta al Centro dello scurolo. Il Parrocco, con
approvazione dell’Autorità Ecclesiale, tolse i sigilli e trasportò il corpo del
Santo nella Sacrestia dello scurolo, nella quale, con l’aiuto di Suor
Scolastica (al secolo Diani Angela) e Suor Severina (al secolo Barcellini
Ester Maria), vennero cambiati i vestimenti di San Clemente.

   
14
   
La Storia
San Clemente Martire

Sul Bollettino Trecatese del 13 dicembre 1930 possiamo leggere le cronache


relative alla chiusura dell’urna e alla sua ricollocazione:

“Mentre scendevano le tenebre della notte, domenica nello scurolo di


San Clemente si raccoglieva uno stuolo di persone, ansiose di
assistere alla reposizione del Corpo del S. Martire, dopo le varie
operazioni che si erano rese necessarie intorno e nell'interno della
Urna.
Vi erano il rev.mo Arciprete Cav. D. Briacca, il Presidente della
Fabriceria sig. Luigi De Vecchi, i Fabricieri sigg. Giuseppe Mittino,
Antonio Villani, Giovanni Cislago; i coniugi Francesco e Caterina
Zeno colla figlia signorina Attilia, che consegnavano il prezioso
anello; la sig.ra Camilla Ruggerone, che aveva donato il cuscino ed
aveva consegnate le nuove, ricche piume preparate dalla pietà della
sorella Lena Cassano ved. Falciola, di Vercelli; le Rev. Suore
Scolastica e Severina, che avevano impegnate per vari giorni le più
pazienti attenzioni nel riordino delle S. Reliquie; molti giovani del
Circolo, col Presidente Brustia e V. Pres. Avv. Rossi ; il sig.
Gaudenzio Mittino, pres. della Congr. di Carità, vari artigiani che
avevano lavorato e dovevano completare l'opera attorno all'Urna; e
non pochi altri.
L'Urna si presentava scoperchiata, brillante nei suoi nuovi cristalli
molati, sagomati nelle complesse linee del suo ricco barocco; e più
brillante nel lucido del suo ebano e delle sue decorazioni d'argento
forbite a nuovo.
Dalla piccola sacrestia adiacente allo scurolo, il S. Corpo con
religiosa attenzione venne portato e deposto nell'urna, e composto
nella tradizionale positura del milite dormiente nella pace della sua

   
15
   
La Storia
San Clemente Martire

gloria e coi segni della sua vittoria.


Riassestata per bene ogni cosa, fino alle più minute particolarità,
sull'urna venne deposta la ricca copertura, dal trofeo d'argento; non
senza aver prima assicurate le commettiture in modo da evitare ogni
facile infiltrazione di aria e più ancora, di polvere.
Compiuta questa seconda operazione l'Arciprete - Delegato Vescovile
in tutte queste delicate funzioni - mentre s'andavano recitando devote
preghiere, ha rinnovato i sigilli sull'Urna, lasciandovi le impronte
dello stemma vescovile, che gli era stato rimesso dalla Curia di
Novara.
L'urna venne poscia sollevata, con molti riguardi, e ricollocata sul
suo podio, nel tempietto sovrastante all'altare. Si compiva così con
unanime soddisfazione, dopo quarant'anni, questa revisione dell'Urna
che accoglie il pegno più sacro alla pietà religiosa dei Trecatesi.”

Seguendo la linea del tempo si giunge al 1952, anno in cui mons. Mario
Rossi, allora parroco di Trecate, propone di unificare le feste dei due Santi
Patroni e vengono spostate nello scurolo le reliquie di San Cassiano. Da
quell’anno, come leggiamo nei ricordi di Felice Iacometti (1989), si sono
susseguiti vari interventi:

“1955 – inaugurazione del tempietto in marmo, stile barocco, che


racchiude l’urna di S.Cassiano, pregiata opera della ditta Genovesi di
Milano.
1960 – Rivestimento in stucco delle pareti di base e copertura, in
marmo verde, del pavimento della medesima cappella e dei gradini
delle scale di accesso allo scurolo di San Clemente. Indoratura delle
sovrastrutture ornamentali della cappella di S.Cassiano e della

   
16
   
La Storia
San Clemente Martire

sopracassa di S.Clemente.
1976 – Rifacimento completo del tetto dello scurolo e dei canali delle
grondaie in marmo.
1978 – Restauro completo dello scurolo di S.Clemente, è stata posta
un’epigrafe a ricordo delle feste centenarie del 1977:
A degna memoria
delle feste centenarie dei SS. Cassiano e Clemente
celebrate nell’anno 1977
questo sacro tempietto
restaurato e portato all’antico decoro
attesta sull’esempio dei Padri
l’immutata devozione dei Trecatesi
ai Santi Patroni
1980 – Ripristino della cripta sottostante lo scurolo, adibita a sede
della Consulta [ora in disuso].
1982 – Restauro della cappella di base e del sovrastante affresco del
Peracino.
1984 – Posa degli altorilievi in bronzo, raffiguranti i S.S. Cassiano e
Clemente, opera dello scultore Enrico Manfrini10 di Milano.
1987 – Restauro delle urne dei Santi Patroni.”

Va aggiunto come l’intervento di maggior risalto sia stata la collocazione


dei due altorilievi, alti più di due metri: entrambi i Santi sono seduti su degli
scanni, S. Cassiano Vescovo tiene nella mano destra il pastorale e nella
sinistra un libro; S. Clemente in una mano ha un papiro avvolto, l’altra

10
Enrico Manfrini (Lugo di Romagna 1917 – Milano 2004) è uno dei maggiori artisti di
arte sacra. Ha studiato all’Accademia di Bologna e successivamente all’Accademia delle
Belle Arti di Brera, dove è stato successivamente docente di scultura. È stato membro
dell’Accademia Clementina di Bologna e dell’Accademia di San Luca in Roma. Esecutore
di importanti opere in chiese e cattedrali italiane ed estere e nelle cappelle private di Paolo
VI e Giovanni Paolo II; vincitore di mostre e concorsi, chiamato a far parte del Consiglio
Superiore delle Belle Arti di Roma.

   
17
   
La Storia
San Clemente Martire

poggia sull’elmo da soldato romano (Cfr. immagine 6).


Come si diceva all’inizio di questo capitolo, il viaggio nella storia ci
avrebbe condotto fino ai giorni nostri: il 1998, anno della ricognizione delle
reliquie di San Clemente. Nel memoriale (Iacometti, F., 1998) si legge (Cfr.
Appendice D):

“tutto era incominciato mercoledì 13 maggio 1998, festa della


Madonna di Fatima, alle ore 18.30, quando il sacro corpo di
S.Clemente era stato levato dall’urna dai membri della Consulta dei
Santi Patroni, e deposto su una portantina adeguatamente addobbata.
La mattina di giovedì 14 maggio 1998, festa di S.Mattia apostolo, alle
ore 10.30, presenti allo scurolo il Rev.mo Sig. Arciprete Don Gilio
Masseroni, il dott. Mittino Mario Rocco, lo scultore prof. Luigi
Teruggi, il presidente della Consulta Angelo Busto, il vice presidente
Iacometti Gianfranco, il sig, Coppi Giovanni, si è proceduto alla
ricognizione delle reliquie. Via via che venivano esratte le sacre ossa,
l’emozione cresceva.”

Dopo un elenco molto dettagliato delle reliquie, vengono descritti i tre


documenti storici contenuti nell’urna: l’originale della Bolla di donazione
delle reliquie di S.Clemente Martire, con sigillo pontificio (1758); il
documento della sistemazione delle reliquie nella nuova urna di ebano
(1766) e la pergamena a ricordo del restauro della settecentesca urna (1987).
Il memoriale continua in modo preciso e dettagliato:

“la mattina di sabato 23 maggio, festa di S.Desiderio martire, il prof.


Teruggi sullo scurolo, ha eseguito una scrupolosa lavorazione sul
modello in gesso, per innestare le ossa del Santo Martire. […] la

   
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La Storia
San Clemente Martire

continuazione dei lavori è avvenuta la mattina di sabato 20 giugno


1998, festa della Madonna Consolata, quando il porf. Teruggi, sullo
scurolo, ha presentato il modello in legno della figura di San
Clemente, sollevando compiacimento e meraviglia da parte degli
intervenuti. […] Siamo ai vespri d’estate del 3 luglio 1998, festa di
San Tommaso apostolo, prossimi ad azzurrarsi nel crepuscolo della
sera. Lo scultore Teruggi riporta sullo scurolo il modello in legno. Il
lavoro e le scannellature per l’assemblaggio delle ossa e la cassetta
in rame sono quasi ultimati”.

Possiamo ora immaginarci, in quel giorno, sullo scurolo ad osservare: il


vetro lascia trasparire il corpo ricomposto di San Clemete, rivestito da
un’armatura formata da una lorica segmentata (corazza), dal cingulum
(cinturone con pendenti), dall’elmo e dalle calighe, avvolto poi in un
mantello tinta rubino e una tunica ricamata color amaranto (Cfr. immagini 8,
9, 10). Va sottolineato come per poter ammirare l’antica veste si dovette
attendere la Pasqua del 2006 , anno in ci venne collocata all’interno dello
scurolo, dov’è tuttora esposta (Cfr. immagine 7).
Il Santo Martire ha così una nuova veste da soldato romano, nuova veste
frutto del lavoro di molte persone che hanno fatto ricerche, che si sono
documentate al fine giungere ad una riproduzione fedele di quelli che erano
i vestimenti di un tempo. La loro opera passerà alla storia, come segno
tangibile della loro passione e devozione al Santo. Proprio per questo
motivo i loro nomi vanno ricordati: Arancio Giuseppe, Caccia Annetta,
Coppi Giovanni, Milan Maria, Mocchetto Roberto e Zanaria Giancarlo.
Questa incantevole visione non poteva rimanere qualcosa di privato,
qualcosa che solo pochi potevano ammirare, e fu per questo che si decise di
portare la cassa di San Clemente in processione. Era la sera di venerdì 28

   
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La Storia
San Clemente Martire

agosto 1998, il corpo del Santo era deposto su carro spinto a mano dai
membri della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente, scortato da un
gruppo di giovani vestiti da soldati romani (Cfr. immagine 10). Alla
processione, che ebbe come percorso via Fratelli Russi, piazza Cavour, via
Gramsci e via Cassano, presero parte il sindaco Pier Paolo Almasio, le
autorità civili con il Gonfalone comunale, i Delegati dei quartieri, recanti
bandiere e omaggi floreali.
Ci fu una grande presenza di fedeli, che gremivano la piazza e le varie vie.
L’arciprete Don Gilio, al momento della chiusura della processione, esternò
il suo compiacimento per la numerosissima partecipazione.

   
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La Storia
San Clemente Martire

3 – Peracino, una stampa raffigurante il disegno dell’urna di San Clemente

   
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4 - Un’antica cartolina raffigurante lo scurolo

   
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5 – Peracino, L’apoteosi di San Clemente Martire

   
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6 – Manfrini, Altorilievi bronzei raffiguranti

San Cassiano e San Clemente

   
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7 - 1777 - Antica veste di San Clemente

   
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La Storia
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8 (a, b) - Alcuni momenti della sistemazione delle reliquie di San Clemente

   
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9 - Le reliquie di San Clemente ricomposte

   
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10 - L’urna di San Clemente scortata dai giovani vestiti da soldati romani

   
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2. LE TRASLAZIONI DI SAN CLEMENTE NELLA STORIA

Le varie traslazioni delle reliquie di San Clemente si sono susseguite dal


1782 e al 2008, passando per il 1891, il 1927, il 1947, il 1977 e il 1992.
Ragione che ha mosso questi grandi eventi è stata la devozione al Patrono e
il desiderio di fare memoria del suo martirio.
Ora verranno trattate singolarmente le singole traslazioni, per intraprendere
questo viaggio, come affermavo nell’introduzione, era necessaria una guida,
una voce amica che narrasse i fatti di un tempo: Felice Iacometti. Nelle
pagine seguenti il lettore si imbatterà in alcune piccole isole letterarie da lui
scritte e che dopo anni riprendono vita in questo piccolo volume.

2.1 1782: PRIMA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN CLEMENTE

Il 27 ottobre 1782 ebbe luogo la prima solenne traslazione delle reliquie di


San Clemente. Alla solenne processione parteciparono il Vescovo di Novara
Mons. Balbis Bertone, tutti i parroci del Vicariato e le confraternite del
Borgo, aventi ciascuna a capo un corpo di banda musicale.
Nella piazza principale e in altri punti del Borgo erano stati posti archi di
trionfo, e da essi, al passaggio del Santo, partivano colpi di mortaio e
colombe fuoriuscivano dai festoni facendo cadere sulla popolazione fiori e
bigliettini con parole di lode in onore di San Clemente.
In una pubblicazione dell’epoca (AA.VV., 1782) vengono riportate alcune
delle iscrizioni che decoravano il Borgo di Trecate:

   
29
   
La Storia
San Clemente Martire

del P.L. Gentilini M.O.


su la porta della chiesa
DIVO CLEMENTI
E COEMETERIO CALEPODII ERVTO
QUI PRIMA IUVENTA
QUUM SUAUIOR ARRIDET
HANC VITAE LUCEM
EGREGIA VIRTUTE OB ROMANAM FIDEM
ASTRIS COMMUTAVIT
TRIDUANAE GRATULATIONES ET VOTA11
******
Sopra l’arco verso il palazzo
Di S.E. Reverendissima
MARCO AURELIO BALBIS BERTONO
PRAESULI AMPLISSIMO
OMNIGENA PIETATE
ZELO ET SANCTORUM SCIENTIA POLLENTI
QUOD SECUNDAE PASTORALIS VISITATIONIS
EXANCLATIS LABORIBUS
DIVI CLEMENTIS GLORIAM
IN SOLEMNI EIUS TRANSLATIONE
SACRIS OMNIBUS PERAGENDIS
PONTIFICALI INFULA SPLENDIDE AUXIT
EUCHARSTICA SIGNIFICATIO12
******

11
[Vengono stabiliti] ringraziamenti e preghiere per tre giorni a San Clemente, esumato
dalla catacomba di Calepodio. Questi, quando la prima età giovanile più soave rifulge, con
straordinaria virtù a causa della fede romana scambiò questa luce di vita con i cieli.
12
Un segno di ringraziamento a Marco Aurelio Balbis Bertone Presule illustrissimo per
ogni forma di devozione, per lo zelo e l’ampio sapere sui Santi, per il fatto che, dopo aver
sopportato le fatiche di una seconda visita pastorale, accrebbe splendidamente con la sacra
benda pontificale la gloria di San Clemente con una sua solenne traslazione portando a

   
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La Storia
San Clemente Martire

Sopra l’arco verso la piazza


Per l’Ecc.ma Signora del Borgo
COMITISSAE CLAUDIAE BIGLIA
MUNEFICENTISSIMAE DOMINAE
NUNC PRIMUM PIETATIS ERGO HIC MORAM DEGENTI
UT DIVI CLEMENTIS MARTYRIS
QUEM A STRENUO EXERCITUUM DUCE
MARCHIONE GEORGIO CLERICI PATRE
OPPIDANIS SUIS LARGITUM
CUMULATE IPSA DONAVIT
TRIUMPHUM VENERABUNDA COMITARETUR
OBSEQUIENTIS ET GRATI ANIMI
ARGUMENTUM13

La cronaca di questo evento viene resa viva ed arricchita dal documento che
segue; le parole scritte a mano e lungamente conservate nell’archivio della
Consulta, ci permettono di fare memoria di quei giorni e di rivivere quei
momenti.

compimento tutte le cerimonie sacre.


13
[Dedicato alla] Contessa Claudia Biglia, signora generosissima, che sostò ora per la
prima volta qui per la devozione verso San Clemente Martire, che donato ai borghigiani dal
padre, il valoroso comandante degli eserciti Marchese Giorgio Antonio Clerici. Ella stessa
generosamente beneficò per accompagnare, piena di riverenza, la solenne processione,come
segno di animo ossequiente e grato (ringrazio Gian Piera Leone per la traduzione delle tre
iscrizioni e soprattutto per la sua grande disponibilità).

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
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La Storia
San Clemente Martire

Solenne trasporto del Martire San Clemente nell’insigne Borgo di Trecate

27 ottobre 1782
Andato a Roma nel 1758 il fu signor Marc.e Generale Clerici col
carattere d’Ambasciatore; ne riportò in dono il venerabile corpo S.t
Clemente Martire tratto dal cimitero di Calepodio e ne fece donazione
alla Comunità di Trecate sua signoria come da instrumento stesso
anno 1758 rogato notaio Terraneo; dando subito alla costruzione
dello scurolo disegno dell’architetto Croce di Milano.
E nel 1777 fu collocato entro cassa fregiata di ricchi ornamenti.
Ora se ne fa il solenne Trasporto il dì 27 con sacro Triduo
principalmente il 26 Ottobre corrente anno 1789; e processione con
accompagnamento di tutti i M. RR. Sigg. Parrochi del Vicariato; altro
numeroso Clero Secolare, e Regolare, come pure delle molte
Confraternite del Borgo, aventi ciascuna un numeroso Coro di
musicali instrumenti che la precede: con intervento di S.E. Balbis
Bertone, Vescovo di questa Diocesi, ed assistito dai Canonici della
Cattedrale di Novara.
A questa occasione l’Eccellentissima Signora Marchesa Claudia
Catterina Clerici Contessa Biglia Signora del Borgo fece dono di una

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
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La Storia
San Clemente Martire

magnifica Lampada d’argento per la Cappella del Santo.


Diranno le orazioni panegiriche l’illustrissimo Sig. Canonico D.
Carlo Casati e di P. Gaetano Gentilini di Novara M.O.
Splendido apparato, a disegno del Sig. Giulo Faino, eseguito dal Sig.
Giuseppe Sala Milanesi.
Fuochi artificiali, per disegno dell’Architetto Sig. Pietro Cervini, ed
eseguiti dal Signor Domenico Piacentini.
La Musica sarà di scelte parti da canto e suono, fatte venire dalle
principali città d’Italia. La composizione del celebre Maestro Sig.
Caval.e Monza all’attuale servizio, e pensionato di S.A.R. il Sig.
Arciduca Ferdinando d’Austria, eseguita dalli Signori
Neri di Firenze, soprano.
Muschietti, contralto al servizio di S.M. il Re di Sardegna.
Davide all’attuale servizio di S.A. il Sig. Arciduca Ferdinando
d’Austria.
Cantone di Bergamo, Basso.
Con Coro di rinforzo di altri otto Cantanti

Borra di Torino, Primo Violino; Tutti


all’attuale
Corpo Direttori dell’Orchestra servizio di
S.A.R. il
Norman, Primo Violino, e Capo dei secondi
Signor Duca di
Rovelli, di Violoncello Parma

Rolla, di Viola
Grossi, di Fagotto, e Corno Inglese.
Con altri dieci Violini, fra quali

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
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La Storia
San Clemente Martire

Ronzi di Milano
Moller di Milano
Viscontino di Milano
Casanova di Novara
Due Oboe, quattro Contrabassi, altra Viola, e quattro Trombe.
All’Organo il Sig. Francesco Ant. Sellerino di Busto

Un totale di 12 Cantanti
Un totale di 29 Suonatori
Totale generale 41 Musici

   
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La Storia
San Clemente Martire

2.2 1891: SECONDA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN


CLEMENTE

Questa seconda traslazione venne pensata e ideata dal parroco Arciprete


Don Luigi Teruggi (Cfr. immagine 12). Degna preparazione a questo evento
fu la pulizia dell’urna di San Clemente, avvenuta il 17 agosto. Alla presenza
di Don Teruggi e di altri membri del Sacro Deposito di San Clemente
Martire, furono tolti i sigilli, apposti il 4 settembre 1862, pulita l’urna e gli
oggetti preziosi. Le suore di San Vincenzo di Trecate ripulirono e
ricomposero le vesti del Martire. Furono sostituite le piume dell’elmo,
venne posto un drappo sopra le antiche calze e controllata la bolla di
donazione. Infine, alle 18,30 dello stesso giorno, l’urna venne richiusa e
furono posti dodici sigilli recanti lo stemma di Mons. Davide Riccardi
Vescovo di Novara (Cfr. Appendice C).
Il 29 agosto ebbero inizio le feste, desiderate e attese da tutta la popolazione,
che nel tempo aveva fatto sacrifici per poterle realizzare: “vi furono povere
vedove, che non avendo altro, donarono il loro vestito nuziale, altre
offrirono il poco riso, che doveva bastare per farsi la minestra giornaliera”
(Teruggi, 1891b, pag. 21).
Il programma riportava testualmente:
FESTE CENTENARIE DI TRECATE - DIOCESI DI NOVARA
TRECATE DOPO 109 ANNI
NEI GIORNI 29, 30, 31 AGOSTO e 1° SETTEMBRE 1891
CELEBRA CON STRAORDINARIA POMPA LA SECONDA
TRASLAZIONE DELLE VENERATE RELIQUIE DEL SUO
CELESTE PATRONO
S. C L E M E N T E M A R T I R E
ORARIO DELLE FUNZIONI
Sabato 29 agosto 1891 :

   
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La Storia
San Clemente Martire

Ore 4 pom. - Solenne apertura dello scurolo, dove si conserva l'urna


preziosissima, che racchiude le ossa del Santo Martire. - Primi Vespri
solenni in musica - Benedizione con il SS. Sacramento - A sera fuochi
artificiali.
Domenica 30 agosto 1891 :
Ore 8 ant. - Ricevimento delle Ecc. Rev. i Vescovi e della
Deputazione del Capitolo della Cattedrale di Novara.
Ore 8.30 ant. - MESSA PONTIFICALE con musica a grande
orchestra del Cav. Carlo Galli, maestro della Perinsigne Basilica di S.
Ambrogio, eseguita dai più noti artisti di Milano.
Orazione panegirica detta dal celebre Padre Zocchi della Compagnia
di Gesù - Processione nella quale si porteranno per le vie del Borgo
splendidamente pavesate, le reliquie del Martire S. Clemente con
accompagnamento dei Rev. Vescovi, Prelati, Clero, Confraternite. -
Precederanno tre bande musicali; la banda S. Cecilia di Milano e le
due del Borgo.
Ore 16,30 - Vespri pontificali con musica a grande orchestra del Mae-
stro Galli - Benedizione col SS. Sacramento - Nella piazza principale
divertimenti popolari.
Sera - Grandiosissima illuminazione delle vie principali del Borgo,
della piazza principale, della Chiesa e campanile, preparata dal bravo
illuminatore De Matteis succ. Oriolo di Cuggiono. Prima e dopo i
Vespri, come pure durante l'illuminazione, le tre bande daranno, nelle
piazze principali del paese, concerti musicali.
Lunedì 31 agosto 1891 :
Ore 9,30 ant. - MESSA PONTIFICALE con nuova musica a grande
orchestra diretta dal Mo. Carlo Galli - Orazione panegirica recitata dal
valente oratore Prof. Mons. Omodei Zorini canonico della Cattedrale
di Vigevano.
Ore 16,30 - VESPRI PONTIFICALI con musica a grande orchestra -
Benedizione col SS. Sacramento.
Sera - Concerti musicali nelle piazze - Grandiosi Fuochi d'Artificio

   
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La Storia
San Clemente Martire

dei rinomati pirotecnici Oreni di Treviglio.


Martedì 1° settembre 1891 :
Ore 9,30 ant. - Messa solenne con assistenza pontificale - Musica del
Mo. Cherubini con accompagnamento d'organo e istrumenti ad arco -
Discorso.
Ore 16 - Vespri solenni pontificali - Benedizione col SS. Sacramento.
Sera - Concerti musicali e grandiosi fuochi d'artificio.
Nelle sale dell'asilo infantile sarà aperta, nei giorni delle feste, una
ricca esposizione di doni, che i devoti di S. Clemente hanno offerto al
loro celeste Patrono.
Fedeli, accorrete numerosi a venerare le Reliquie del martire S.
Clemente per impetrare fede, coraggio nelle lotte della vita, speranza
nella gioia celeste; accorrete e vedrete quanto siano belle e care le
feste di nostra Santa Religione.
La Chiesa Parrocchiale, le vie splendidamente addobbate, la parola
eloquente degli oratori, la luminaria, i fuochi d'artificio, le musiche, i
canti religiosi ve lo dimostreranno.

Trecate, 9 agosto 1891.


La Commissione

L’invito rivolto alla popolazione di accorrere numerosa non fu affatto


disatteso. Il memoriale redatto da don Luigi Teruggi (1891b) testimonia
l’intensità e la profondità di quei giorni.
“Già da parecchi giorni lo squillo dei sacri bronzi chiamava a letizia i
Trecatesi” (Teruggi, 1891b, pag. 28), la chiesa era stata addobbata, gli
arredi ripuliti oppure comprati per l’occasione. Sull’altare era stata posta
una tovaglia con ricami d'oro fatta a mano da una signora del Borgo. Anche
gli altari laterali erano stati addobbati, inoltre da parecchi mesi alcune
persone si erano unite per preparare per San Clemente una

   
40
   
La Storia
San Clemente Martire

grande corona di fiori, dalla quale si dipartissero altri rami, i quali


formassero come un padiglione fiorito, il che dava maggior spicco
alla bella controcassa del Santo di bel nuovo indorata (Teruggi,
1891b, pagg. 28-29).

Il corpo del Martire era vestito di seta e d'oro ed adornato di pietre


preziose; sul gradino dell’altare vi erano fiori di lana e d’argento fatti a
mano e donati. Sull’altare era stata posta una tovaglia, sulla quale era
raffigurato, al centro, San Clemente a cavallo e ai lati due castelli, circondati
da lodi e invocazioni al Martire.
Le vie del Borgo erano adorne di numerosi arazzi che le facevano
somigliare a gallerie. Alle porte del paese vi erano degli archi di trionfo con
il programma dei festeggiamenti, le memorie di San Clemente e iscrizioni
dettate dal parroco don Luigi Teruggi, riportate di seguito (Teruggi, 1891b):

O martire invitto di Cristo


S. CLEMENTE
Vedi dal cielo dove siedi Beato
Quale affluire di genti devote Alla tua tomba gloriosa
Ammira lo splendore del Tempio delle vie
La sacra maestà dei riti
Odi gli inni le preghiere ferventi
Che s'innalzano al tuo nome venerato
Esulta Clemente
E benedici a tanta fede a tanto amore a tante speranze.

******

S. CLEMENTE Martire
Per la fede di Cristo
Diede la vita

   
41
   
La Storia
San Clemente Martire

Quando più bella gli sorrideva


Al generoso atleta
Innalzate o fedeli
Cantici lodi e preghiere.

******

Il Popolo di Trecate
Esultante riconoscente
Saluta
Chi viene a venerare
Il suo Santo Patrono

******

Accorrete o Fedeli
Alla tomba gloriosa
Di S. Clemente Martire
Ammiratene la fede invitta
E imparate
Come si viva e si muoia per Dio.

******

E sulla facciata della Chiesa Parrocchiale grandeggiava la presente:


Fate plauso o credenti ai trionfi della Fede
Ecco il venerato corpo dell'invitto martire
S. CLEMENTE
Prezioso dono di Clemente XIII
Ricevuto nel MDCCLVIII in Roma
Dal Marchese Giorgio Antonio Clerici
Ecco la trionfale pompa con che oggi
Dopo 109 anni Ancora trasportasi per le tue festanti contrade
O fortunata Trecate
Benedicenti

   
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La Storia
San Clemente Martire

Davide Dei Conti Riccardi


Vescovo di Novara
Paolo Angelo Ballerini
Patriarca d'Alessandria d'Egitto
Fate plauso o Fedeli
E nel martire che sul fiore degli anni
Pel suo Dio
Diede generosamente la vita
Riconoscete
La preziosità della nostra Fede.

******

Intorno alle 17,00 di sabato 29 agosto 1891 arrivò, da Galliate,S. Ecc. Mons.
Ballerini, Patriarca di Alessandria d'Egitto.
La domenica mattina accorsero molti fedeli provenienti anche da altri paesi,
si disse che accorsero a Trecate più di 50.000 persone. Alcune di esse
viaggiarono tutta la notte e parte del giorno precedente, attratte dal ricco
programma inviato a molti paesi.
Alle 8.00 giunse il treno da Novara che trasportava 1’amatissimo Vescovo
Mons. Riccardi e la Rappresentanza del Rev.mo Capitolo di Novara. Ad
attenderli in stazione era presente, oltre ad una numerosa folla, don Luigi
Teruggi, il Clero, il Comitato delle Feste, una Rappresentanza della Giunta
municipale e tre bande, due del Borgo, e una terza di S. Cecilia di Milano.
Da lì il Vescovo si recò alla Chiesa delle Monache, nella quale si vestì degli
abiti pontificali e, con il Patriarca Mons. Ballerini, giunse in processione,
nella chiesa parrocchiale, dove subito cominciò la Messa Pontificale. Al
Vangelo il P. Zocchi, gesuita, pronunciò le lodi del Santo.
Alle 11.30 si tenne il solenne trasporto delle reliquie di San Clemente che
terminò introno alle 13.20.
   
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La Storia
San Clemente Martire

La processione era aperta dalle donne coi loro gonfaloni, seguite dalle
Confraternite del vicino Borgo di Cerano, da una banda del paese (detta la
banda vecchia), dai Consorzi, dalle Confraternite del Borgo, recanti le croci,
dall’altra banda del Borgo (detta la nuova), infine dalla banda S. Cecilia di
Milano. Veniva poi il Clero ed oltre ai Rev. già nominati si notavano il
Parroco di Cerano, signor Arcip. Marchetti don Giovanni, Vicario Foraneo,
i Rev. Parroci del Vicariato e il Prevosto di Magenta, signor Dott. don
Cesare Tragella. Dietro al Clero c’era l’urna del Martire, sorretta sopra una
portantina,

coperta d’un drappo d’oro, attorniata da una corona di fiori freschi, i


quali davano ancor maggior risalto ai bellissimi arabeschi d’argento,
che alla luce del sole rispondevano come tante stelle. Pareva di
vedere Clemente gioire in mezzo a tanti splendori e benedire a chi
glieli aveva procurati con tanti sacrifici (Teruggi, 1891b, pag.34).

Dietro l’urna erano disposti Mons. Riccardi ed il Patriarca; poi parte del
Comitato, poi i centoventi uomini che portavano l'urna, tutti recanti una
torcia. Erano quindici i punti in cui l’urna doveva fermarsi per far si che
venisse dato il cambio a chi la trasportava. Alle 16.30 vi furono i vespri
pontificali presieduti dal Vescovo di Novara con l'assistenza del Patriarca.

La Chiesa fu sempre stipata di popolo, e benché priva dei soliti


banchi, il che la faceva sembrare non solo più vasta, ma anche più
elegante, era tuttavia insufficiente ad accogliere tutti i devoti
(Teruggi, 1891b, pagg. 34-35).

Durante la Messa Pontificale di lunedì Mons. Omodei Zorini, Canonico di

   
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La Storia
San Clemente Martire

Vigevano tenne il panegirico del Santo Martire e “si dimostrò oratore


quanto valente, altrettanto popolare e piacevole” (Teruggi, 1891b, pag.35).
Nella giornata di martedì la messa venne officiata dal Vescovo di Novara.
Egli richiamò alla memoria la traslazione da poco compiuta, ringraziò ed
esortò a virtù i fedeli presenti.
Nei tre giorni, le funzioni furono accompagnate dalla musica del celebre
Mo. Galli, con parti eseguite da valenti artisti della città di Milano.

La musica sacra del maestro Galli fu notata e meritatamente lodata.


Le melodie del canto ed il dignitoso contegno di quei musici
parlarono a più d’un cuore (Teruggi, 1891b, pag. 36).

Nelle sere di lunedì e martedì non mancarono i fuochi artificiali a cura di


Oreni da Treviglio.
Mons. Ballerini e Mons. Riccardi partirono nel pomeriggio di martedì,
accompagnati entrambi dal suono della banda, dal Comitato e da una grande
folla di devoti. Don Teruggi (1891b) scriveva:

saranno ritornati alle loro sedi stanchi, oppressi per le fatiche


sopportate durante le feste, ma il loro cuore avrà gioito, pensando
all’entusiasmo, alla fede dimostrata dai Trecatesi (Teruggi, 1891b,
pag. 36).

Aggiungeva inoltre

ciò che è più da notarsi, come cosa al tutto insolita per certe feste è
che durante tutti e tre i giorni, benché la folla fosse tale quale non si
vide mai per l’addietro, pure la calma, la pace vera regnò fra tutti.
Non risse, non malumori, non inconvenienti di sorta, sicché tutti

   
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La Storia
San Clemente Martire

provarono quanto siano dolci e soavi le feste della religione nostra.


Feste, che rendono l’animo contento, lasciano la pace, la serenità nel
cuore, ed una dolce rimembranza, che difficilmente si cancella
(Teruggi, 1891b, pagg. 36- 37).

Le reliquie del Santo rimasero esposte sino alla prima domenica di


settembre. In quel giorno, terminati i vespri allietati dalla musica del Mo.
Quagliotti Adelgiso del Borgo, dopo il canto dell’inno dei Martiri, il Clero
si avviò processionalmente allo scurolo, seguito dai fedeli che già avevano
occupato il Tempietto e la Cappella attigua. Vennero tolti dall’altare i
candelieri dal gradino e il Diacono vi salì per chiudere a chiave la cassa
(quel tempo vi erano ancora le ante della sopraccassa); dopo tre o quattro
tentavi rinunciò ad adempiere la sua funzione.

Allora il buon parroco, già prima interprete dei sentimenti della


popolazione, aderendo di buon grado ai voleri di questa, lasciò
ancora esposto il Santo sino al martedì successivo, giorno della
Natività di M. V., con qual gioia dei Trecatesi ognuno può
immaginarsi. Le visite continuarono frequenti, devote, e l’altare di
Clemente fu sempre circondato dall’amore dei suoi protetti (Teruggi,
1891b, pag. 38).

Il parroco don Teruggi (1891b) concludeva il suo memoriale


affermando:

La fede si potrà deridere ma soffocare o negare giammai e la


divozione ai Santi non potrà mai cancellarsi ne dal cuore ne dalla
mente. Davanti agli avanzi gloriosi di un Santo, di un Martire, ci
sentiamo ancora più commossi, guadagnati, vinti. Non volendolo, il
ginocchio si piega, il labro mormora una preghiera. Non è

   
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La Storia
San Clemente Martire

l’entusiasmo di una superstiziosa divozione, non è l’allucinazione di


una mente esaltata. No, è la fede che si impone, è l’amore che
soggioga, è la virtù che trionfa, è un amico, un favorito di Dio, che ci
stringe attorno per dirci: imitate le mie virtù e ne godrete con me il
premio in paradiso (Teruggi, 1891b, pag. 38).

Dopo questa cronaca, viva e appassionata, non rimane che leggere il


discorso di ringraziamento redatto dai membri del Sacro Deposito di San
Clemente e gelosamente conservato nell’archivio della Consulta.

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
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San Clemente Martire

Letta nella sera del 12 dicembre 1891 in casa del Signor parroco
arciprete Don Luigi Teruggi in presenza della Commissione maschile
per le feste centenarie, del sottoscritto autore Pirino Giovanni fu
Luigi.

Signori,
Le feste centenarie per la seconda traslazione delle ossa del nostro
glorioso Patrono San Clemente Martire, riuscirono oltremodo
splendide ed al di là dell’aspettazione nostra e dei forestieri che in
numero enormemente straordinario e da tutti per certo impreveduto, ci
compiacquero in questa fausta circostanza onorarci colla loro
presenza.
Le tali feste riescirono così imprevedute e straordinarie, il merito lo si
deve alla buona e generosa popolazione trecatese, che invitata dal suo
Dignitosissimo Pastore Parroco arciprete Don Luigi Teruggi,
provvedè largamente di mezzi pecugnari le due commissioni maschile
e femminile appositamente dall’ottimo nostro Signor Parroco
Arciprete costituite allo scopo di provvedere all’esecuzione delle
ideate e celebrate feste.
Esse riescirono in modo così sorprendente ed impreveduto da far
cancellare per sempre l’ingrato motto che diceva: “Trecà

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
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La Storia
San Clemente Martire

lè restà a metà strà”.


Lo si deve pure questo merito alle due Commissioni su nominate, che
non appena costituite si sono alacremente messe d’attorno, affine le
progettate feste riescissero degne di una popolazione eminentemente
cattolica e di un tanto suo celeste Patrono.
Merito più che ad ogni altro spettar deve al nostro esimio ed
instancabile Parroco arciprete cui rendendoci noi interpreti dei
benevoli sentimenti che tutta la buona popolazione trecatese verso di
lui eretta e dall’alta e piena sua soddisfazione per le celebrate feste, a
nome suo ringraziamo perché fu lui la mente e l’anima delle trascorse
feste centenarie; fu lui che circa otto mesi orsono ideò; fu lui che
coadiuvato dalle sunnomate due commissioni, seppe in sì breve
spazio di tempo menarle sì bene in porto; e

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
52
   
La Storia
San Clemente Martire

noi par avere avuto lui a nostro capo, abbiamo anche noi
luminosamente dimostrato che Volere è Potere.
Io credo, o signori, che con tali feste lasceremo ai nostri posteri buona
memoria di noi; i quali nel leggere e rileggere che si faranno, le
Memorie di San Clemente Martire state per questa fausta ricorrenza
raccolte e ottimamente coordinate e guarnite dal nostro affezionato
Signor Parroco Arciprete nell’opuscoletto che tutti conosciamo, non
tralascerem certamente di ammirare ed apprezzare tutto quanto
abbiamo noi fatto per solennizzare degnamente queste feste; come
non abbiamo mai tralasciato noi, né mai tralasceremo, di ammirare ed
apprezzare tutto quanto fecero i nostri avi di grata memoria, nella
ricorrenza del primo trasporto delle ossa del nostro glorioso Patrono,
dai quali traemmo per queste celebrate feste ispirazioni forte e
generose.
Molto ancora dovrei dire sulle

   
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La Storia
San Clemente Martire

   
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La Storia
San Clemente Martire

passate feste, la di cui eco si ripercuoterà per molti anni a grande


distanza. Da noi; ma per non abusare più oltre della bontà vostra
signori terminiamo col proporvi un brindisi alla salute di questa buona
generosa popolazione e dell’amato nostro Parroco arciprete Don Luigi
Teruggi.
Trecate lì 12 settembre 1891

Pirino Giovanni fu Luigi cassiere amministratore del Sacro Deposito


di San Clemente Martire in Trecate

Amministratori del suddetto Sacro Deposito nell’anno 1891.


Colombo Diego fu Nazzaro presidente
Mittino Francesco fu Giuseppe, amministratore
Guaglio Vincenzo fu Antonio, amministratore, e
Pirino Giovanni fu Luigi, amministratore, cassiere

Festeggiamenti così importanti dovevano lasciare un tangibile segno nella


storia, fu per questo motivo che il parroco Teruggi, con il finire del mese di
agosto, promosse la sistemazione della Chiesa Parrocchiale. Il progetto fu
affidato all’architetto milanese Alfonso Parrocchetti, il quale si attenne ai
progetti di Marietti (relativi all’ampliamento della Chiesa, datato 1882,
durante la reggenza del parroco don Baldassare Moro) e di Rivolta (che si
occupò del rifacimento e dell’innalzamento della volta sulla navata centrale,
nel 1870 su richiesta del parroco don Clemente Garga). Elemento
innovativo del Parrocchetti fu indubbiamente il progetto della cupola, alla
quale si lavorò tutto l’anno 1900.
La prima pietra venne posata dall’architetto stesso il 10 settembre 1899,

   
55
   
La Storia
San Clemente Martire

purtroppo don Teruggi non riuscì a presenziare a tale evento e vedere la


realizzazione del progetto, la morte lo aveva colto il 7 novembre del 1895, a
lui succedeva don Quirico Travaini.
La nuova chiesa venne inaugurata nel 1901 con una settimana di
festeggiamenti dal sette al dieci settembre.14

11 - Annuncio per comunicare l’inizio del triduo per il trasporto


di San Clemente

14
Per una più dettagliata descrizione, si faccia riferimento all’appassionato e preciso lavoro
di Pier Luigi Locatelli: “La Chiesa Beata Vergine Assunta di Trecate” (2001).

   
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12 - Don Luigi Teruggi promotore della seconda traslazione delle reliquie


di San Clemente

   
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2.3 1947: TERZA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN


CLEMENTE

Comitato esecutivo: arciprete don Mario Rossi e Mittino


Giuseppe (casa Bollini) presidenti, Mittino Giuseppe di
Gaudenzio vice presidente, Caccia Luigi cassiere, don Erminio
Barberis segretario. Membri: don Felice Dezzani, Zanotti
Giovanni, Cisari Cesare, Busto Giovanni, Brustia Giovanni,
Borando Francesco, Canetta Giuseppe, Villani Giuseppe, Villani
Bernardo, Mittino Carlo, Villani Gaudenzio, Rosina Gabriele,
Boglio Angelo, Guaglio Antonio, Biolcati Riccardo, Iacometti
Domenico, Geddo Amilcare, Gualdoni Luigi, Villani Antonio,
Porzio Angelo, Ferrari Pierino, Lagna Giovanni, Restelli Giuseppe
Aldo, Borando Marco, Giglio Luigi, Opizio Giuseppe, Molesti
Carlo, Zanaria Andrea, Dondi Salvatore, Bozzola Mario (Cfr.
immagine 19).

Da quel lontano 1891 accaddero molti eventi, tra questi lo scoppio delle due
guerre, in particolare il secondo conflitto mondiale portò con sé morte e
dolore e allontanò la voglia di festeggiare, vennero così cancellate le feste
del 1941. Nel 1947 l’Arciprete don Mario Rossi promosse le feste
cinquantenarie. Ancora una volta si chiese alle famiglie trecatesi, tramite
una lettera, di mostrare la loro generosità al fine di realizzare i
festeggiamenti (Cfr. Appendice E). La risposta giunse positiva, a
testimoniarlo è anche un curioso rinvenimento fatto nell’archivio
parrocchiale durante le ricerche per questo libro, avvolti in un foglio di
carta, recante la scritta “Offerta in onore di San Clemente ditta Domenico
Antonini”, sono state ritrovate 1165 lire che a quel tempo erano una grande

   
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La Storia
San Clemente Martire

somma (Cfr. immagine 23).


Venne stilato il seguente programma:
SOLENNI FESTE CINQUANTENARIE
PER LA TERZA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI
S. CLEMENTE MARTIRE

24 Agosto - 1° Settembre 1947


Domenica 24 agosto: Giornata di apertura delle feste.
Ore 7,30 - Messa Parrocchiale.
Ore 9,45 - Cresima.
Ore 15,30 - Funzione religiosa per l'inizio delle feste.
Ore 17,00 - Concerto della Banda Cittadina diretta dal Mo. Zarino.
Lunedì 25 : Giornata degli Agricoltori presieduta dall'Ill.mo Mons.
Mario Longo Domi, Protonotario Apostolico e Vicario Generale della
Diocesi (ora Vescovo di Pistoia).
Ore 7,30 - S. Messa e Funzione Religiosa.
Ore 21,00 - Discorso di Mons. Longo Domi e Benedizione
Pontificale.
Martedì 26: Giornata degli Operai presieduta da S. Ecc. Mons.
Alfonso De Romanis Vicario Generale della Città del Vaticano.
Ore 7,30 - Messa e Funzione Religiosa.
Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.
Mercoledì 27 : Giornata dell'Azione Cattolica presieduta da S. Ec-
cellenza Mons. Antonio Picconi Vescovo di Vigevano.
Ore 7.30 - S. Messa e Funzione Religiosa.
Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.
Giovedì 28 : Giornata dei Fanciulli presieduta da S. Ecc. Mons. Carlo
Allorio Vescovo di Pavia.
Ore 8,00 - S. Messa e funzione religiosa per tutti i fanciulli.
Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.
Venerdì 29: Giornata degli ammalati presieduta da S. Ecc. Mons.

   
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La Storia
San Clemente Martire

Sebastiano Briacca Vescovo di Mondovì.


Ore 8,30 - S. Messa e benedizione degli ammalati.
Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.
Sabato 30 : Giornata dei Reduci e dei Combattenti presieduta da S.
Ecc. Mons. Leone Ossola Vescovo di Novara.
Ore 7,30 - S. Messa.
Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Briacca - Omelia.
Ore 17,00 - Concerto della Brnda Cittadina.
Ore 21,00 - Discorso di Mons, Vescovo e Benedizione Pontificale.
Fuochi Artificiali e illuminazione.
Domenica 31 agosto : Giornata del Trionfo presieduta da S. Eminenza
il Card. Ildefonso Schuster Arcivescovo di Milano.
Ore 5,30 - 7,30 - 9 - Messe celebrate da Ecc. Vescovi.
Ore 10,30 - SOLENNE PONTIFICALE di S. Ecc. Mons. Ossola con
la partecipazione delle Autorità e della Scuola « S. Gregorio Magno »
diretta dal Mo. Don Gregorio Gambino.
Ore 16,00 - SOLENNE TRASPORTO DEL MARTIRE S. CLEMEN-
TE con la partecipazione degli Ecc. Vescovi e di S. Eminenza il
Cardinale Ildefonso Schuster - Bande di Trecate, Cerano e Cameri.
Discorso di S. Eminenza e Benedizione Eucaristica in Piazza Cavour.
Alla sera : Grandioso Spettacolo Pirotecnico della ditta Beltrami di
Castelnuovo Scrivia.
Lunedì 1° settembre : Giornata della riconoscenza.
Ore 7,30 - Messa di Mons. Vescovo.
Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,
Omelia.
Ore 16,00 - Vespri e Chiusura delle Feste.
Ore 17,00 - Concerto della Banda Cittadina.
A sera : Fuochi Artificiali.
Martedì 2 : ore 10 - Ufficiatura per i Caduti di guerra.
Mercoledì 3 : ore 9,30 - Ufficiatura per i defunti della Parrocchia.
Grandiosa illuminazione della ditta Casazza di Genova - Paratura

   
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La Storia
San Clemente Martire

della ditta Garagiola - Fuochi Artificiali : Ditta Beltrami di Castelnuo-


vo Scrivia.
Trecate, 15 agosto 1947 Il Comitato

Letto il programma siamo ora pronti a vivere queste feste15.


Tutto ebbe inizio sabato 23 agosto,

la nostra Chiesa si presentava in tutto il suo splendore, come un


piccolo paradiso. Luci e addobbi si combinavano perfettamente ed in
modo artistico, con una ricchezza mai ammirata nel passato. Nessuna
economia, infatti, era stata calcolata.

Infatti cento lampadari erano allineati su tre ordini distinti, lungo le pareti
della navata, sull'arco centrale della cupola e dietro l'altare, mentre una
corona luminosa segnava tutta la linea del cornicione.
Durante la funzione di apertura di domenica 24 agosto tutte le luci furono
accese: “pareva di trovarsi nel regno delle fate o nel regno della gloria. S.
Clemente non poteva pretendere di più dai suoi trecatesi”.
Domenica mattina si ebbe la prima funzione: alle 10 S. Ecc. Mons. Carlo
Allorio, Vescovo di Pavia, amministrò la Cresima a 150 bambini.
Il pomeriggio di quello stesso girono, le campane iniziarono a squillare
chiamando a raccolta i fedeli per la funzione di apertura delle feste
cinquantenarie. Terminato il canto dei Vespri, l’urna di San Clemente,
preceduta dal Clero e da tutti i membri del Comitato, venne trasportata
all’interno della chiesa e posta davanti all’altare di San Giuseppe. Le gente
presente in chiesa durante la breve processione cantò l'inno ufficiale del

15
Gli eventi raccontati in queste cronache sono tratti da “La terza traslazione di San
Clemente. La giornata trionfale chiude la settimana delle feste”, Bollettino Trecatese, 6

   
61
   
La Storia
San Clemente Martire

cinquatenario, con musica del Maestro Bruno Finocchio e parole


dell’arciprete Don Mario Rossi (Cfr. immagine 22). Cantato il « Veni
Creator » per implorare l’assistenza dello Spirito Santo sulla settimana, il
Rev. Arciprete impartì la benedizione eucaristica.
A sera, gli occhi dei passanti che si trovarono nei pressi della chiesa
parrocchiale la videro tutta illuminata, “sembrava nella notte una visione di
stelle dorate cadute sul campanile e sulla cupola.”
Nella settimana seguente si susseguirono i discorsi di vari prelati: Mons.
Longo Domi Vicario generale della Diocesi, parlò agli agricoltori; S. Ecc.
Mons. Alfonso De Romanis agli operai; S. Ecc. Mons. Carlo Rossi,
Vescovo di Biella, in sostituzione di S. Ecc. Mons. Antonio Picconi
indisposto, alle Associazioni Cattoliche; S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,
Vescovo di Pavia, ai fanciulli; S. Ecc. Mons. Sebastiano Briacca, Vescovo
di Mondovì, agli ammalati; S. Ecc. Mons. Giacomo Leone Ossola, Vescovo
di Novara, ai combattenti e reduci.
La mattina di sabato 30 agosto si ebbe il primo pontificale celebrato da S.
Ecc. Mons. Sebastiano Briacca Vescovo di Mondovì. Nel pomeriggio tutti
furono impegnati nei preparativi, fra via Dante e via Garibaldi gli abitanti
utilizzarono pezze di stoffa, fornite dalle ditte Fratelli Caccia, Varzi e
Barengo, per trasformare le due strade in “poetiche gallerie”, furono
impiegati ventimila metri di stoffa. Anche le suore contribuirono ad
abbellire il Borgo, nel portone d’ingresso del monastero rappresentarono la
scala del paradiso, coperta di spine, percorsa da un soldato, San Clemente,
guidato da un angelo.
A sera furono accese

settembre 1947, da esso provengono anche le citazioni dirette riportate nel testo.

   
62
   
La Storia
San Clemente Martire

venticinquemila lampadine: […]al centro del paese splendeva la


Chiesa Parrocchiale; più in giù svettava il campanile di S. Rocco;
lontana sembrava bruciare la solitaria chiesa della Madonna delle
Grazie; dalla parte opposta il campanile di S. Bernardo. […]
Particolarmente ammirata la via Stazione, che sembrava un salone di
luce; e così pure la via Roma che appariva come una lunga galleria
luminosa che si estendeva fino allo stabilimento Varzi.

In piazza Cavour la banda tenne un secondo concerto, dopo il primo della


domenica precedente; il Mo. Giovanni Zarino seppe guidarla ad
un’interpretazione sicura ed accurata.
Chi scrive l’articolo ci dice che

una sola cosa in quella sera lasciava inquieti. Il tempo si era fatto
minaccioso ed un grosso temporale si annunciava all'orizzonte. Che
tempo si avrebbe avuto al mattino seguente? Siamo andati a dormire
con questa preoccupazione, ed era tanta che non potemmo dormire.

Le campane e i mortaretti, nelle prime ore di domenica mattina,


annunciarono l’inizio della grande giornata di festa. Il tempo era minaccioso
e umido, sembrava una giornata autunnale. Bisognò fare un atto di fede
quando “il telefono annunziò che a Torino pioveva, a Mondovì scendeva
acqua a catinelle e così in tutte le zone vicine.”
La fede dei trecatesi in San Clemente ebbe un esito miracoloso, in quella
giornata non cadde una goccia di pioggia e il clima non era afoso: insomma
una giornata ideale per una manifestazione.
Alle 10.30, dalla chiesa delle Suore, prese le mosse il corteo dei Vescovi e
del Clero verso la chiesa parrocchiale dove ebbe inizio il solenne pontificale
celebrato dal Vescovo di Novara S. Ecc. Mons. Leone Ossola, assistito da
   
63
   
La Storia
San Clemente Martire

Mons. Briacca e Mons. Allorio, e allietato dai canti eseguiti dalla nostra
Scuola « S. Gregorio Magno » diretta dal Maestro Don Gregorio Gambino.
Dopo mezzogiorno il cielo si schiarì e apparve un raggio di sole, “le strade
di Romentino, di Cerano, di Novara incominciarono a rigurgitare di
biciclette e di gente a piedi.”
Alle ore 16 precise ebbe inizio la processione con partenza dalla chiesa
parrocchiale, passando per via Cassano, via Gramsci, via Colleoni, via del
Gallo, via De Amicis, via Dante, via Mazzini, via XX Settembre, via
Macallè, via Matteotti, via Leonardi, via Galileo Ferraris, Castello, via
Garibaldi, e concludendosi in piazza Cavour. Il corteo era aperto dai giovani
esploratori locali unitamente a quelli dei paesi vicini, seguivano le bambine
vestite di bianco, la gioventù femminile, la banda di Cameri, le donne, le
convittrici di Borgosesia, la banda di Cerano, i fanciulli. Un gruppo di questi
ultimi, circondato da paggi, sosteneva un grandioso stemma del paese tutto
finemente lavorato con fiori di vario colore. Seguiva poi la banda di Trecate,
la scuola di Canto, il Comitato, il Sindaco Sig. Bernardo Bianchi con tutte le
Autorità, alle quali si erano uniti il rappresentante del Prefetto di Novara;
l'On. Scalfaro, presidente diocesano degli uomini di A. C.; il Dott. Giovanni
Ferrari, presidente dell'Ospedale di Novara, ed altri ancora. Avanzava poi il
Clero: i parroci di S. Agabio, di S. Martino, del Monserrato e di S.
Gaudenzio, il Vicario Foraneo Mons. Valente Donetti arciprete di
Romentino; poi i Vescovi in mitra e benedicenti: Mons. De Romanis, Mons.
Allorio, Mons. Briacca e Mons. Ossola. Infine veniva l'urna di S. Clemente,
portata ordinatamente a spalle da un gruppo di cinquecento uomini e
giovani che si alternavano, tutti con bracciale numerato; dopo di loro si
erano aggiunti altri uomini e altri giovani.

   
64
   
La Storia
San Clemente Martire

Il Cardinale Arcivescovo di Milano giunse a Trecate scortato da un gruppo


di nostri Esploratori che l'avevano incontrato sulla strada di S. Martino, che
lo guidarono sino al Castello nel quale il Conte Ascanio Cicogna con parte
del Clero lo attendeva.

Quando la processione incominciò a sfilare per i viali infiorati del


Castello, S. Eminenza, nello splendore della porpora, si fece incontro
ricevendo l'omaggio dei vari gruppi e salutando tutti con un sorriso
pieno di amabilità.

Il Cardinale Schuster, circondato da otto carabinieri in alta uniforme, si unì


alla processione dietro l'urna di S. Clemente, procedendo per via Garibaldi,
trasformata, come la via Dante, in una galleria incantata ed assiepata da una
folla di persone.
In piazza Cavour era stato eretto un grande palco per la funzione finale (Cfr.
immagine 18); tutti i partecipanti alla processione, con l'aiuto dei
carabinieri, delle guardie e degli esploratori, vennero sistemati nei posti già
precedentemente fissati.

Alla fine, la piazza fu una testa sola; anche il monumento ai Caduti


diventò un grappolo di persone. Chi era sul palco poteva contemplare
uno spettacolo mai visto a Trecate. Tutte le vie adiacenti erano stipate
ed anche sui tetti delle case erano andati a mettersi gruppi di persone
(Cfr. immagine 17).

Quando il Cardinale giunse sul palco, venne eseguito l’inno a San Clemente
dalla Scuola di Canto accompagnata dalla banda di Trecate. Ebbe poi inizio
il discorso, Sua Eminenza disse

   
65
   
La Storia
San Clemente Martire

di aver una certa relazione con S. Clemente, poiché, essendo romano


era un suo concittadino. Poi parlò della testimonianza del martire per
la sua fede cristiana, mettendo in evidenza un suo pensiero, come cioè
il distacco fra la vita cristiana e la vita del mondo sia ai tempi nostri
tanto diminuito che quasi i due estremi si toccano.

Infine il Vescovo di Novara impartiva la benedizione eucaristica.


Terminata la funzione

ci fu un piccolo quadretto delicato e gentile. Si fecero avanti due


fanciulli : Lorenzi Luciano e Marinoni Guido. Quest'ultimo sosteneva
una bella mela. Lucianino con tutta sicurezza e con voce chiara recitò
un indirizzo di omaggio e di ringraziamento, ricordando S. Carlo che
un giorno a Trecate non accettò che una mela per la sua cena frugale.
Il Cardinale si commosse e volle ancora pubblicamente ringraziare,
dicendosi indegno di essere paragonato a S. Carlo: lui non era che
uno spicchio della mela, i trecatesi l’avrebbero aiutato ad essere
qualche cosa di completo con le loro preghiere.

L’urna di San Clemente, accompagnata dal Clero, dai Vescovi, dal


Cardinale, venne portata in chiesa attraverso via Cassano. Dopo i
ringraziamenti, a nome di tutta la popolazione e di don Mario Rossi, S.
Eminenza il Cardinale Schuster fece subito ritorno a Milano.
La serata si concluse con lo spettacolo pirotecnico allestito dalla premiata
Ditta Beltrami di Castelnuvo Scrivia. “Da un balcone assistevano anche i
Vescovi, e fu un'ora bella, tutta fatta di luci e di fuoco.”
Lunedì il solenne pontificale fu celebrato da S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,
assistito da Mons. Briacca. Nel pomeriggio lo stesso Mons. Allorio si recò
all’oratorio maschile a consacrare la nuova campana donata dalla

   
66
   
La Storia
San Clemente Martire

popolazione. Successivamente presiedette i vespri, impartendo la trina


benedizione pontificale. Seguì l'ultimo concerto bandistico e, alla sera, lo
spettacolo pirotecnico.
Le feste cinquantenarie si conclusero ufficialmente con il pellegrinaggio a
Roma svoltosi dal 18 al 20 settembre del 1948 (Cfr. immagine 25)16. I 142
pellegrini partirono, accompagnati dal parroco don Mario Rossi, nel
pomeriggio e “nel primo tratto di strada l’arciprete distribuì a tutti il
soldino da gettare nella fontana di Trevi.” Il viaggio fu lungo e coronato di
imprevisti prontamente trasformati in eventi positivi: la lunga sosta a
Milano offrì la possibilità di visitare il giardino zoologico e il duomo,
mentre quella a Bologna la torre degli Asinelli e la chiesa di S. Pietro, nella
quale i pellegrini poterono assistere alla messa di mezzanotte in occasione
dell’ottava di preghiera per l’unità della Chiesa.
L’arrivo a Roma fu dopo le dieci, i pellegrini erano nervosi perché il Santo
Padre li attendeva a Castelgandolfo alle dieci e trenta, riuscirono comunque
ad incontrarlo partecipando all’udienza (Cfr. immagine 24).
Nel pomeriggio visitarono la chiesa di S. Maria Maggiore, S. Giovanni in
Laterano, S. Croce in Gerusalemme, S. Lorenzo, S. Agnese. La seconda
giornata fu dedicata a S. Clemente, visitarono le catacombe di S. Callisto, in
esse il parroco celebrò la messa e l’inno al Santo Martire risuonò tra quelle
mura. Il pellegrinaggio proseguì poi con la visita alle Fosse Ardeatine, la
basilica di S. Paolo, il Colosseo, il Pantheon, l’Altare della Patria e Palazzo
Venezia.
Nella mattina di lunedì ci fu la visita alla basilica di S. Pietro, ai Musei

16
Per la cronaca di questo evento si fa riferimento all’articolo del Bollettino Trecatese del
25 settembre 1948: “Terzo atto delle feste cinquantenarie. L’omaggio dei trecatesi al Papa
e S. Clemente”, da esso provengono le citazioni dirette riportate nel testo.

   
67
   
La Storia
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Vaticani e “i più svelti iniziarono la calata del cupolone di Michelangelo,


portandosi fino alla cima. Ci venne su anche Don Villani, mettendo alla
prova i suoi 80 anni. Il buon Rettore, invece, rimase giù a custodire il
gregge dei meno valenti.”
Nel pomeriggio i pellegrini si recarono alla stazione per fare ritorno a
Trecate, “unico inconveniente di viaggio”: una valigia volò fuori dal
finestrino. Giunti alla stazione di Milano, il ritardo del treno costrinse i
trecatesi a rinunciare ai treni speciali per la tratta Milano - Trecate e fecero
rientro invece sui carri bestiame!
A questa conclusione era necessario, secondo don Mario Rossi, associarne
un’altra:

Le feste cinquantenarie di S. Clemente, celebrate nel 1947 con tanta


solennità, dopo la loro conclusione con l’imminente pellegrinaggio a
Roma, devono pure avere un degno monumento che le ricordi ai
posteri (Rossi, 1948).

Come accade nel 1891 quando, terminati i festeggiamenti, si scelse di


ampliare la Chiesa Parrocchiale, così si decise di costruire il nuovo oratorio
femminile come “ricordo di pietra delle feste di S. Clemente del 1947”
(Rossi, 1948). Le parole di don Mario colpirono al cuore i trecatesi e subito
si diede il via a iniziative volte a raccogliere fondi, si costituì un comitato
“pro oratorio” promotore di varie iniziative come fiere del dolce, banco di
beneficenza. Inoltre le operaie dello stabilimento Valle Ticino si
autotassarono di 100 lire ogni mese per il periodo di un anno, questo accade
anche in altri opifici trecatesi.
Un’importante svolta si ebbe il 7 ottobre 1948, quando il conte Ascanio

   
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La Storia
San Clemente Martire

Cicogna decidette di donare il nuovo oratorio a Trecate in memoria dei suoi


genitori: Gian Pietro e Luigia Cicogna Mozzoni.
Venne così ripreso il progetto che Mons. Allorio aveva commissionato anni
prima al sig. Secondo Togna, al quale vennero apportate, da Togna stesso,
delle modifiche dovute al cambiamento delle esigenze.
Il 7 novembre 1948 Mons. Allorio benedisse la prima pietra e nel basamento
del primo pilastro, situato presso la roggia, fu inserita una pergamena.
Don Mario, nell’articolo in cui dava comunicazione della decisione di
costruire l’oratorio (Rossi, 1948), affermava:

Io non sono un profeta, ma nel programma delle feste di S. Clemente


del prossimo anno ho messo anche l’inaugurazione del nuovo
oratorio femminile.

La profezia non fu smentita l’oratorio era pronto per le feste del 1949, ma a
causa di gravi problemi di salute che interessavano il conte Cicogna
l’inaugurazione fu posticipa al 7 maggio del 195017.

17
Per maggiori notizie sull’Oratorio Femminile si rimanda al Tacuìch da Tracà 2009,
curato dall’Associazione Trecatese per la Storia e la Cultura Locale, che offre moltissime
informazioni di carattere storico corredate da un ampio apparato fotografico, frutto di
un’attenta e appassionata ricerca.

   
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La Storia
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13 - Mons. Carlo Allorio, Don Mario Rossi e Mons. Sebastiano Briacca

   
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14 - Il Cardinal Ildefonso Schuster

   
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15 - La chiesa parrocchiale addobbata

   
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16 - L’urna di San Clemente posta nella chiesa parrocchiale

prima della traslazione

   
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17 – La piazza gremita di persone al termine della traslazione

delle reliquie di San Clemente

   
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18 – I momenti conclusivi della traslazione delle reliquie di San Clemente

   
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19 – Comitato del Cinquantenario di S. Clemente 1947

   
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20 - Fascia indossata dai membri della Consulta durante il trasporto

di San Clemente del 1947

21 - Fascia indossata dai membri del Comitato durante il trasporto

di San Clemente del 1947

   
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22 (a, b) - Inno a San Clemente, testo di Don Mario Rossi,


musica del Maestro Bruno Finocchio

   
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23 - Alcune delle banconote offerte a San Clemente per le feste del 1947 e
ritrovate nell’archivio parrocchiale

24 – Permesso per ricevere la benedizione del Santo Padre

   
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25 – Il programma del pellegrinaggio a Roma

   
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2.4 18 DICEMBRE 1958: 200° ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO

DELLE RELIQUIE

Come premessa viene riportato un articolo tratto dal Bollettino Trecatese del
2 agosto 1958, la scelta di riportarlo integralmente è data dal desiderio di
ricreare nell’animo del lettore quel misto di emozione e sorpresa che si
prova ogniqualvolta si fa una scoperta:

Premesse alle feste di S. Clemente


Alla fine del mese di agosto giungeranno le feste annuali dei nostri
martiri, Cassiano e Clemente. Le ferie avranno il loro termine e tutti i
trecatesi si troveranno riuniti per le celebrazioni.
Ricorre quest'anno il secondo centenario dell'arrivo a Trecate delle
ossa di S. Clemente. E questo è già stato detto più volte.
Ora diciamo perchè in questa ricorrenza non ci sarà la processione
con l'urna del Martire.
C'è una ragione storica. Quando nel 1758 Trecate ebbe il privilegio di
ricevere da Roma le sante reliquie, nacque una discussione se
promuovere grandi feste o se rimandare le medesime dopo la
costruzione dell'apposito tempietto o scurolo. Venne deciso di
costruire prima lo scurolo e solamente quando questo fu ultimato, nel
1782, si promossero grandi feste, con la decisione di rinnovarle ogni
cento anni. La data del 1782 divenne in tal modo la data ufficiale,
tanto che nel 1858, cento anni fa, nessuna celebrazione straordinaria
fu promossa, ma si attese il 1882 (per vari motivi le feste furono poi
rinviate al 1891), col proposito di rinnovarle poi ogni 50 anni (e
furono, infatti, celebrate nel 1947).
Per due secoli, dunque, si è sempre stati fedeli alla data ufficiale del
1782. Perchè dovremmo ora cambiare e promuovere feste
straordinarie in relazione al 1758?

   
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La Storia
San Clemente Martire

Ecco il motivo per cui non ci sarà la processione. Del resto nessuno
l'aspetta e nessuno sarebbe spiritualmente preparato perchè la stessa
riesca in modo degno.
Comunque, la data del 1758, anche se non data ufficiale, rimane una
data storica. E ricorre ora il bicentenario.
Giustamente, quindi, la Consulta dei Santi Martiri, anche se non vi
sarà la processione, intende promuovere quest'anno feste più solenni
che non negli anni soliti. Basta dire che saranno presenti i nostri
Vescovi e che il programma religioso, come quello civile, sarà
particolarmente nutrito in tutti e due i giorni delle feste, domenica 31
agosto e lunedì 1 settembre. Si vedrà il programma che sarà quanto
prima pubblicato.
Certamente sarebbe stato bello organizzare per il 31 la rievocazione
storica, del quale si era pure parlato su queste colonne. Ma come è
possibile mettere insieme una cosa del genere ora, quando tutti
scappano ai monti e al mare?
Bisognerà quindi rimandarla all'autunno, se pure l'apposito Comitato
troverà il modo di coprire la spesa assai forte.
Poi ci sarà la data del 18 dicembre (S. Clemente fu portato a Trecate
il 18 dicembre del 1758) e allora si vedrà.
Ciò che conta ora è ben prepararsi prima alla festa dell'Assunta e poi
alle feste dei Martiri. Bisogna prepararsi spiritualmente, perchè siano
feste cristiane, siano feste che giovino all'anima, feste che facciano
onore a Dio, alla Madonna, ai Santi e anche alla comunità cristiana
della nostra parrocchia.

Questo articolo stimola alcune riflessioni che connettono la nostra storia con
il tempo più recente, ovvero l’Anno Giubilare appena trascorso. Da queste
righe infatti si legge come il Sacro Deposito di San Clemente Martire aveva
deciso di organizzare la traslazioni del corpo di San Clemente ogni 50 anni a
partire dalla data di completamento dello scurolo (1782) e non da quella
   
83
   
La Storia
San Clemente Martire

dell’arrivo delle reliquie a Trecate (1758). Si osserva anche come le feste


del 1882 furono rinviate nel 1891 e quelle del 1941, a causa della Seconda
Guerra Mondiale, nel 1947.
Il trasporto organizzato nel 2008 risulta quindi un fatto contrastante rispetto
alla tradizione ma nel contempo in linea con l’intenzione di far memoria di
un evento storicamente avvenuto: la donazione delle reliquie di San
Clemente. La dimenticanza di questa decisione presa dal Sacro Deposito nel
lontano 1758, ha fatto si che la storia cambiasse leggermente il suo corso.
Torniamo ora al 1958, sono trascorsi quindi 200 anni dall’arrivo delle
reliquie di San Clemente, la popolazione desiderò fare memoria di questo
evento che segnò la storia religiosa di Trecate.
Dalle colonne del Bollettino Trecatese del 26 luglio si apprende come era
intenzione della Consulta dei Santi Patroni18 organizzare una rievocazione
storica, inizialmente pensata per il mese di agosto e poi proposta per quello
di dicembre. Si legge:

Vorremmo poi che tutti capissero l’entità della rievocazione storica


proposta: difatti non si tratterà di una pura coreografia da lasciarsi a
persone avvezze all’esibizione e neppure di un parata folcloristica;
sarà invece una vera manifestazione di fede, una cerimonia religiosa
che avrà, come regola, solo l’impegno di attenersi alla fedele
ricostruzione storica paesana del tempo.

L’articolo prosegue illustrando quali saranno i figuranti che prenderanno


parte alla rappresentazione: il popolo, i ricchi, i poveri, i rappresentanti del

18
È la prima volta che in questo scritto appare la dicitura Consulta dei Santi Patroni, questo
perché la sua data di fondazione risale al 1952 ad opera del Parroco don Mario Rossi che
nello stesso anno decise anche di unificare le feste di San Cassiano e San Clemente.

   
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La Storia
San Clemente Martire

Comune, i cavalieri, i soldati, gli ordini religiosi e le confraternite. Questo


grande evento non vedrà la sua realizzazione: si decise infatti di organizzare
una semplice fiaccolata serale per ripercorrere le strade che percorse il corpo
del Santo Martire nel 1758, partendo alle 19.30 dalla villa Cicogna e
passando per via Garibaldi, piazza Cavour, via Fratelli Russi per poi
giungere in Chiesa Parrocchiale, nella quale fu celebrata la Santa Messa
(Cfr. immagine 27).
Al corteo prese parte la Banda di Trecate, l’arciprete don Mario Rossi e il
sindaco ing. Carlo Antonini.
La giornata terminò con la proiezione, presso il teatro Silvio Pellico, del
filmato relativo al trasporto delle reliquie di San Clemente del 1947.
Antecedenti a questa data, furono le Feste Patronali che si svolsero dal 31
agosto al 1° settembre ed ebbero il seguente programma:

Domenica - 24 agosto
Giornata dell'offerta.
Ore 15,30 - Sfilata della gioventù degli oratori alla chiesa
parrocchiale con accompagnamento della Banda Musicale.
Giovedì - 28 agosto
Giornata dei fanciulli.
Ore 8 - Messa con Comunione generale.
Ore 14 - Funzione religiosa e poi trattenimento nel salone dell'oratorio
maschile.
Triduo di predicazione
Da giovedì a sabato sera alle ore 20,30: rosario, predica di S. E.
Mons. Francesco Brustia, vescovo di Andria, benedizione.
Sabato - 30 agosto
Ore 20 - Apertura del Banco di beneficenza.
Ore 21 - Apertura degli scuroli dei SS. Patroni.
Ore 20,30 - Concerto musicale in piazza Cavour.

   
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La Storia
San Clemente Martire

Domenica - 31 agosto
Ore 5 - Sveglia con sparo di mortaretti.
Ore 7,30 - Messa di S. Ecc. Mons. Sebastiano Briacca, vescovo di
Mondovì - Comunione generale.
Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Guido Tonetti,
Arcivescovo, Vescovo di Cuneo - Panegirico. La Scuola di canto « S.
Gregorio Magno » diretta dal Maestro Don Mario Cisari eseguirà la
messa « Jubilaris » di Clementoni a 3 v. d. con accompagnamento
d'organo ed orchestra. Presenzierà ufficialmente l'onorevole Autorità
Civile.
Ore 16 - Vespri pontificali di S. E. Mons. Sebastiano Briacca -
Benediz.
Ore 17,30 - Concerto Musicale in piazza Cavour della Banda
Trecatese, diretta dal maestro Bruno Finocchio.
Ore 21 - Grandioso spettacolo pirotecnico della Ditta Beltrami con in-
termezzi musicali.
Lunedì – 1.o settembre
Ore 6,30 - Messa di Sua Ecc. Mons. Tonetti
Ore 7,30 - Messa di S. Ecc. Mons. Briacca.
Ore 9 - Messa per la gioventù, celebrata da S. Ecc. Mons. Ugo Poletti,
Vescovo eletto tit. di Medeli, Ausiliare di Novara (Cfr. immagine 26).
Ore 10,30 - Messa solenne del novello sacerdote don Antonio Zanotti
Fregonara con assistenza pontificale di S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,
vescovo di Pavia.
Ore 16 - Vespri e benedizione.
Ore 17 - Concerto Musicale.
Ore 20,30 - Spettacolo pirotecnico.
Martedì - 2 settembre
Ore 9 - Solenne ufficiatura funebre in suffragio di tutti i defunti della
parrocchia.
Ore 20,30 - Concerto Musicale in piazza della chiesa.
Lunedì - 8 settembre

   
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La Storia
San Clemente Martire

Funzione solenne della chiusura dello scurolo.


Da sabato a martedì sera la chiesa e l'intorno saranno artisticamente il-
luminati dalla Ditta Seghieri di Milano.
Tutte le vie del paese verranno illuminate da tutti i comitati locali.
I fuochi artificiali ed i concerti musicali in piazza Cavour sono a cura
del Comune.
La paratura è affidata alla Ditta Masini di Galliate.
La chiesa sarà aperta fino a tarda ora per comodità dei fedeli.
La Consulta dei Santi Patroni

Le cronache di queste feste ci vengono offerte dal Bollettino Trecatese del 6


settembre 1958. Il triduo di preparazione ha visto una grande partecipazione
di ragazzi nella giornata di giovedì dedicata a loro,

credevamo fosse difficile raccogliere i ragazzi nel pieno periodo delle


vacanze scolastiche. Invece, è bastato chiamarli perché venissero tutti
sin da mercoledì per prepararsi alla Comunione del giorno dopo.

Agli eventi religiosi si affiancano i preparativi esteriori, oltre alle


illuminazioni straordinarie sulla cupola, sul campanile e la facciata della
chiesa, l’Amministrazione Comunale offriva la nuova illuminazione
pubblica da via Roma a via Novara, compresa piazza Cavour.

La prima accensione avvenne sulla via padana e sulla piazza Cavour il


30 agosto […], la vigilia delle feste bicentenarie di S. Clemente e fu
spettacolo meraviglioso per la simmetria delle lampade, la razionalità
della distribuzione, l’abbondanza della luce.
Le case vecchie e nuove risuscitarono dalle ombre della notte, quasi
evocate dal nuovo potente impianto, così che ci appare impensabile,
favolosamente lontana, come da presepe, la rada costellazione di rosse

   
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La Storia
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lampadine con lo smorto alone, lungo le vie scure del Borgo


(Amministrazione Comunale, 1960).

La domenica mattina la sveglia fu alle cinque al suono dei mortaretti, alla


stessa ora si dava inizio alla prima celebrazione officiata dall’Arciprete don
Mario Rossi. Seguì poi il solenne pontificale, oltre ad altre celebrazioni,
celebrata da S. Ecc. Mons. Guido Tonetti, arcivescovo – vescovo di Cuneo.
Alle 10.30 il corteo liturgico partì dalla chiesa del Monastero delle Sorelle
Ministre della Carità, aperto dal clero, seguito da Mons. Briacca Vescovo di
Mondovì e Mons. Brustia Vescovo di Andria, Mons. Tonetti in abiti
pontificali e circondato dal servizio liturgico, il gonfalone del Comune
seguito dal Sindaco ing. Antonini e da tutta l’autorità cittadina. La Scuola di
canto eseguì la messa giubilare del Clementoni con accompagnamento
d’organo e quintetto d’archi.
Nel pomeriggio si tennero i vespri pontificali di S. Ecc. Mons. Sebastiano
Briacca, vescovo di Mondovì, con benedizione Eucaristica, assistito dal
clero maggiore e minore e con esecuzioni della Scuola di Canto diretta dal
maestro don Mario Cisari.
La messa solenne del lunedì venne celebrata dal neo sacerdote Don Antonio
Zanotti Fregonara con assistenza pontificale e discorso di S. Ecc. Mons.
Carlo Allorio vescovo di Pavia e accompagnata dalle esecuzioni della
Scuola di Canto19.
I giorni di festa furono allietati da concerti del Corpo Musicale Trecatese
diretto dal Maestro Bruno Finocchio; dalla grandiosa illuminazione (Ditte

19
Va ricordato come nel 2008, a distanza di 50 anni don Antonio Zanotti Fregonara sia
tornato Trecate ad officiare la messa del Lunedì di San Clemente in ricordo del suo 50° di
ordinazione sacerdotale.

   
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La Storia
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Seghieri e Conti) e dagli immancabili fuochi artificiali (Ditta Beltrami di


Castelnuovo Scrivia).

26 - Mons. Ugo Poletti

   
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27 - Manifesto del 1958

   
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La Storia
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2.5 1977: QUARTA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN


CLEMENTE

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente: Iacometti Felice


presidente, Rosa Ambrogio vice presidente, Manfredda Piero
Antonio cassiere, Mittino Gianfranco segretario.
Membri: Opizio Giuseppe, Restelli Giuseppe Aldo, De Medici
Sandro, Busto Tommaso, Rogate Vallone Francesco, Busto
Pierantonio, Busto Angelo, ai quali si sono affiancati i membri
collaboratori in rappresentanza dei comitati per le feste rionali:
Bertolini Salvatore, Cerina Mario, Masiero Giuseppe, Rosina
Giacomo (Cfr. immagine 31).

Il 1977 è un anno che ha in sé molte ricorrenze: erano trascorsi cento anni


dal prima traslazione di San Cassiano (13 agosto 1877), cinquanta dal
secondo trasporto delle reliquie di San Cassiano (14 agosto 1927) e infine
cinquant’anni dal terzo trasporto delle reliquie di San Clemente (31 agosto
1947).
Per queste ragioni il parroco Don Gilio Masseroni decise di indire un’anno
giubilare dedicato a San Cassiano e San Clemente. La cerimonia d’apertura
si è tenuta la sera di sabato 28 agosto 1976, vigilia della festa patronale: una
fiaccola votiva, accesa presso la tomba di San Cassiano situata nella cripta
della cattedrale di Imola, è giunta nella chiesa parrocchiale di Trecate
portata da un gruppo di scout. La fiaccola è rimasta accesa per tutta la durata
dell’anno davanti alle urne dei Santi Patroni.
Nei mesi da aprile a giugno, che precedettero la chiusura dell’anno giubilare
con le feste del 1977, venne indetta la Missione Cittadina: una settimana di
   
91
   
La Storia
San Clemente Martire

animazione, di incontri e di predicazione in ciascuno degli otto quartieri di


Trecate; settimana che si concludeva il sabato con una cerimonia e con
l’arrivo delle reliquie di San Cassiano nel quartiere. Leggiamo ora le parole
di chi quelle ore le ha vissute, le ha gustate:

L'arrivo dell'urna del Santo Patrono, decorosamente sistemata su di


una portantina con ornamenti floreali, è sempre stato il momento più
significativo dell'intera settimana.
Richiamati dalla presenza di S. Cassiano gli abitanti dei quartieri
accorrevano numerosi a pregarlo, a confidargli preoccupazioni e
speranze. Tutti avevano qualcosa da dire davanti a quell'urna e il
pensiero era rivolto ai familiari, agli ammalati, agli anziani
impossibilitati ad intervenire.
La celebrazione della S. Messa con l'omelia del Parroco, tesa ad
evidenziare il significato della testimonianza di fede resa da S.
Cassiano e ad invitare a vivere la vita di ogni giorno nella preghiera e
nella donazione a Dio e ai fratelli, specialmente i più bisognosi; i canti
quanto mai armoniosi del coro di voci bianche della Schola Cantorum
S. Gregorio Magno; le preghiere dei fedeli, pronunciate con voci
chiare anche se comprensibilmente emozionate; la presentazione dei
doni esibiti dalle famiglie e successivamente destinati ad istituzioni
assistenziali e caritative, erano cerimonie che si ripetevano di
settimana in settimana.
Terminato il sacro rito, S. Cassiano era fatto segno ancora di nuove
dimostrazioni di affetto. La gente si stringeva attorno alle venerate
reliquie e, pregando, attendeva il momento in cui l'urna, sempre
collocata sopra la macchina guidata dal Tesoriere della Consulta sig.
Piero Manfredda, intraprendeva lentamente il viaggio di ritorno in
Parrocchia, nella penombra di indimenticabili serate destinate a
rimanere ben impresse nella mente di coloro che vi hanno partecipato
per il loro significato storico religioso.

   
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La Storia
San Clemente Martire

Ancora oggi negli abitanti dei quartieri trecatesi è vivo il ricordo


dell'incontro con S. Cassiano. Tutti hanno ravvisato in quelle umili
reliquie un simbolo e una lezione santa: Cassiano martire per la fede.
Una fede che egli portò dappertutto fino alla sua immolazione; una
fede che oggi è il suo premio eterno e la sua beatitudine in una aureola
di luce e di gloria perenne (Iacometti F., 1980).

Terminati i mesi della Missione Cittadina veniva dato il via alle feste
centenarie con il seguente programma:
FESTE CENTENARIE IN ONORE DEI
SS. CASSIANO E CLEMENTE PATRONI DELLA COMUNITÀ'
DI TRECATE
21 AGOSTO - 4 SETTEMBRE 1977
PROGRAMMA
Domenica 21 agosto
Ore 10,30: Messa solenne pontificale di S. Ecc. Mons. Francesco
Fasola, già Arcivescovo di Messina. Traslazione delle reliquie dei
Santi dagli Scuroli all'interno della Chiesa. Esecuzione musicale della
Schola Catorum S. Gregorio Magno.
Ore 15,30: Adorazione eucaristica ed impostazione della settimana di
preparazione.
Ore 21,00 : In piazza Cavour: Concerto della Banda Musicale di
Trecate diretta dal Maestro Regolo Scanavacca
Settimana di preghiera
Lunedì 22 agosto
Ore 8,30: Messa del Sacerdote trecatese Don Giuseppe Manfredda,
Arciprete di Romentino. Omelia.
Martedì 23 agosto
Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Don Giuseppe Gigli Parroco
di S. Agabio in Novara. Omelia.
Mercoledì 24 agosto

   
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La Storia
San Clemente Martire

Ore 8,30: Messa del Sacerdote trecatese Don Clemente De Medici,


Parroco di Montrigiasco. Omelia.
Giovedì 25 agosto : Giornata dei Fanciulli
Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Don Giovanni Cerina,
Parroco di Nebbiuno. Omelia.
Ore 10, 00: Messa dei Fanciulli. Omaggio ai SS. Patroni.
Ore 20,30 : Pellegrinaggio della Comunità parrocchiale di Cerano.
Santa Messa celebrata dall'Arciprete Don Giuseppe Canetta.
Venerdì 26 agosto : Giornata della sofferenza
Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese prof. Don Pietro Pasquali,
Vicario Generale della Congregazione di Don Guanella. Omelia.
Ore 16,30: Messa degli ammalati.
Sabato 27 agosto : Giornata delle famiglie
Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Mons. Eugenio Lupo,
Vicario Episcopale per la pastorale. Omelia.
Ore 20,30 : Pellegrinaggio degli otto quartieri della nostra cittadina.
Omaggio floreale ai SS. Patroni. Messa celebrata dall'Arciprete nel
quinquennio di Parrocchia. Parteciperà la Schola Cantorum.
Ore 21,00: In piazza Cavour: Apertura del Banco di Beneficenza e
Concerto Bandistico.
Domenica 28 agosto
Ore 10,30: Messa solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Aldo Del
Monte, Vescovo di Novara, con la partecipazione delle LL. Ecc.
Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano, già Arciprete di Trecate e
Mons. Giovanni Picco. Omelia. Presenzierà l'on. Autorità Civile.
Esecuzione della Schola Cantorum S. Gregorio Magno diretta dal
Maestro Giuseppe Menanno.
Ore 16,00: Ricevimento di S. Em. il Cardinale Giuseppe Paupini,
Penitenziere maggiore di S. Romana Chiesa.
Ore 16,30 : Solenne traslazione delle reliquie dei SS. Cassiano e
Clemente per le vie della nostra cittadina, con la partecipazione di S.
E. il Card. Giuseppe Paupini, degli Ecc. Vescovi e delle Autorità di

   
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La Storia
San Clemente Martire

Trecate. (Percorso: Chiesa - Via Cassano - Via Gramsci -Via


Garibaldi - Via Ferraris - Via Macallè - Piazza Cattaneo - Via Verdi -
Via Mazzini - Piazza Cavour - Via Russi - Chiusura sul piazzale della
Chiesa).
Ore 18, : Messa di S. E. il Cardinale. Omelia. Benedizione Papale.
Ore 21,00: Grandiosi fuochi artificiali in Piazza Cavour allestiti dalla
Ditta Martinelli di Bergamo, con intermezzi musicali.
Lunedì 29 agosto: Giornata Sacerdotale
Ore 8,00: Messa celebrata dal Superiore Generale dei PP. Giuseppini
di Asti, Padre Severino Dalmaso.
Ore 10,30 : Solenne concelebrazione dei Sacerdoti trecatesi e del
Vicariato presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Rossi. Omelia. Ricordo
del venticinquesimo di ordinazione dei nostri concittadini Don
Giuseppe Manfredda, Don Giuseppe Giglio e Don Pietro Pasquali.
Esecuzione musicale della Schola Cantorum.
Ore 15,30: Vespri e Benedizione.
Ore 17,30: Concerto della Banda Musicale di Trecate.
Ore 21,00: Al campo sportivo: Fiabesco spettacolo aereo di fuochi
artificiali (Ditta Martinelli). In piazza Cavour: Concerto Bandistico.
Martedì 30 agosto: Giornata del suffragio
Ore 8,00: Ufficio per i Membri defunti della Consulta dei SS. Patroni.
Ore 20,30 : Processione penitenziale dalla Chiesa al Cimitero:
Concelebrazione dei Sacerdoti presenti in Parrocchia.
Mercoledì 31 agosto: Giornata del ringraziamento
Ore 8,30: Messa celebrata dall'Arciprete.
Ore 20,30: Messa solenne di S. Ecc. Mons. Francesco Franzi,
Vescovo Ausiliare di Novara. Riposizione delle Reliquie dei Santi
negli Scuroli. Parteciperà la Schola Cantorum.
Domenica 4 settembre
Ore 18,00: S. Messa e chiusura degli Scuroli.
Nella cornice delle feste giubilari avranno luogo le seguenti
manifestazioni :

   
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La Storia
San Clemente Martire

Al « Teatro Comunale » di Trecate :


24 agosto, ore 21: Saggio di allievi pianisti. Parteciperà la Schola
Cantorum.
3 settembre, ore 21: Concerto polifonico della Schola Cantorum S.
Gregorio Magno.

Nei giorni 2 7 - 2 8 - 2 9 agosto presso la sala Cassano il Circolo


Filatelico Numismatico organizza una mostra di francobolli, monete e
minerali con convegni e scambi.
***
Sport: Giovedì 1 settembre, ore 20,30: Gara ciclistica tipo pista
notturna organizzata dal Velo Club Trecerri. Sabato 24 settembre in
chiesa parrocchiale con il patrocinio del Comune di Trecate: Concerto
del Teatro Regio di Torino (90 orchestrali, 60 coristi).
***
In occasione dei festeggiamenti la paratura è affidata alla Ditta
Calcaterra di Magenta e la luminaria alla Ditta Donzelli di Monza.
I concerti bandistici e gli spettacoli pirotecnici sono a cura del
Comune di Trecate.

Trecate, agosto 1977.


La Consulta dei SS. Cassiano e Clemente

Vediamo come feste così importanti e significative per la Città di Trecate


godano di un ricco e vasto programma. Quei gironi sono stati vissuti in
modo pieno e intenso da tutti i trecatesi, è nuovamente Felice Iacometti
(1980), cantastorie e guida in questo viaggio, a restituire la cronaca di quei
momenti.

La giornata d’apertura
Una giornata di preghiera e di entusiasmo ha caratterizzato, domenica

   
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La Storia
San Clemente Martire

21 agosto 1977, l'apertura delle feste patronali centenarie in onore dei


SS. Cassiano e Clemente. Autorità e popolo hanno gremito la nostra
chiesa parrocchiale, apparsa nella bellezza dei suoi restauri e si sono
stretti attorno alle urne gloriose dei SS. Patroni deposte su di un carro
trionfale davanti alla cappella di S. Giuseppe.
Devotamente è stato seguito il solenne Pontificale di S. Eccellenza
Mons. Francesco Fasola, già Arcivescovo di Messina, concelebrato
con il Rev. Arciprete e con il Superiore locale dei PP. Giuseppini. In
periodi di triste annebbiamento delle coscienze in cui, con sarcasmo,
si arride a tutto ciò che è bello, semplice e tradizionale è stato
commovente sentire il nuovo saggio musicale offerto dalla Schola
Cantorum S. Gregorio Magno, diretta dal Maestro Giuseppe
Menanno; ascoltare l'omelia di Mons. Fasola che, con il suo stile
inconfondibile e la sua calda, pratica e convincente parola, tenne i
cuori avvinti a Dio, alla Vergine e ai SS. Cassiano e Clemente. Lo
stesso avvenne per l'omelia dei solenni Vespri.
Durante la giornata qualche disturbo è stato provocato dal tempaccio
che ha imperversato per tutta la mattinata. Nel pomeriggio la pioggia è
cessata e il sole è apparso luminoso e splendente.
In serata il concerto del Corpo Musicale Trecatese, diretto dal Maestro
Regolo Scanavacca, ha trattenuto in piazza Cavour un folto uditorio.
L'esecuzione in prima assoluta per banda del nuovo « Inno ai SS.
Cassiano e Clemente », alla presenza dello stesso compositore
Maestro Menanno, ha riscosso applausi a non finire. Vivi consensi
hanno pure ottenuto gli altri brani di musica operistica in programma.

Gli intensi preparativi


I trecatesi della diaspora e i forestieri, convenuti come sempre
numerosi nella nostra città per partecipare alle feste, avranno
certamente ammirato tutta Trecate ammantata di biancorosso.
Per la felice riuscita di questa iniziativa si sono tanto adoperati gli
animatori dei quartieri che hanno curato l'addobbo di tutte le strade e

   
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La Storia
San Clemente Martire

persino dei vicoli, impiegando bandierine biancorosse raffiguranti da


un verso i SS. Cassiano e Clemente e dall'altro lo stemma della
comunità.
Vistosi manifesti, affissi a Trecate, Novara, Vigevano, Magenta, nei
paesi limitrofi e in Lomellina, hanno recato il programma delle feste
centenarie.
La Ditta Cesare Donzelli di Monza è stata chiamata per allestire
l'impianto di illuminazione del campanile, della facciata della chiesa e
delle tre vie adiacenti. Altri archi luminosi sono stati dislocati nei
punti centrali del paese. A cura del Comune sono stati illuminati i
portici e il balcone del palazzo municipale. Dato il carattere
straordinario delle feste la luminaria è rimasta accesa tutte le sere, da
domenica 21 agosto a lunedì 29 agosto.
La paratura della chiesa e del carro trionfale per il trasporto delle urne
dei SS. Patroni è stata affidata alla Ditta Angelo Calcaterra, già
Garagiola, di Magenta.

La settimana di preparazione spirituale


La settimana di preparazione spirituale ha avuto un suo programma
particolare, incentrato sulle S. Messe celebrate ogni mattina alle 8,30
dai Sacerdoti trecatesi. Si sono alternati lungo i giorni della settimana:
lunedì Don Giuseppe Manfredda, martedì Don Giuseppe Giglio,
mercoledì Don Clemente De Medici, giovedì Don Giovanni Cerina,
venerdì il prof. Don Pietro Pasquali e sabato, in assenza di Mons.
Eugenio Lupo, ha celebrato l'Arciprete di Trecate.
Uno dei momenti di maggiore commozione si è avuto nella mattinata
del giovedì con la S. Messa per i fanciulli delle elementari e i ragazzi
delle scuole medie, accorsi numerosissimi a pregare e a rendere onore
ai Santi Patroni.
Sempre nello stesso giorno, alla sera, un significativo e devoto
omaggio ai SS. Cassiano e Clemente, forse il primo nella storia di
Trecate, è stato recato dal pellegrinaggio ceranese, guidato

   
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La Storia
San Clemente Martire

dall'Arciprete Don Giuseppe Canetta che, durante la celebrazione


della S. Messa, ha rivolto la sua omelia ai fedeli delle due comunità
vicine.
Venerdì pomeriggio il sig. Arciprete ha celebrato in Parrocchia la
funzione per gli ammalati, con la solerte collaborazione del Gruppo
Oftal, rivolgendo a tutti parole di conforto e di esortazione alla
speranza.
Nella sera della vigilia, con rito solenne, è stato ricordato il primo
lustro di entrata in parrocchia del Parroco Don Gilio Masseroni e
portato l'omaggio floreale dei quartieri trecatesi ai SS. Patroni. Dopo
la funzione, in Piazza Cavour, la Banda Musicale ha tenuto concerto
mentre il Banco di Beneficenza, impiantato sotto i portici del
Municipio, apriva la vendita dei biglietti al pubblico.
Presso la palestra di Corso Roma veniva inaugurata una interessante
mostra filatelica, numismatica, mineralogica, giunta alla sua quarta
edizione. Il Circolo Filatelico di Trecate, organizzatore della
manifestazione, ha approntato per l'occasione mille buste ricordo con
annullo speciale raffigurante l'effigie del patrono S. Cassiano.

La memoranda giornata di domenica 28 agosto 1977


Il cielo grigio, folate di aria calda e umida, la pioggia che cadeva a
scrosci intermittenti; questa era la giornata di domenica 28 agosto
1977, festa patronale di Trecate, come deve essere ricordata.

Il solenne pontificale del Vescovo di Novara


Alle 10,30 il suono festoso delle campane si diffondeva all'intorno,
mentre il corteo, formato dal Clero, dal Parroco Don Gilio Masseroni,
da S. Ecc. Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano, già Arciprete di
Trecate, dal Sindaco dott. Luigi Rosina e dalle Autorità trecatesi, tra le
quali anche gli ex Consiglieri Comunali, dai Sindaci di Cerano e di
Romentino e dai Membri della Consulta dei SS. Cassiano e Clemente,
lasciata la nuova casa parrocchiale, inaugurata proprio in occasione di
queste feste centenarie, ha accompagnato S. Ecc. Mons. Aldo Del

   
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La Storia
San Clemente Martire

Monte, Vescovo di Novara, in chiesa parrocchiale.


Il tempio, gremito di fedeli, aveva per la circostanza un aspetto tutto
particolare; sembrava gioire per questa festa di famiglia.
Il Pontificale del Vescovo di Novara, concelebrato con il Parroco e i
Sacerdoti della Parrocchia, è stato quanto mai solenne. All'omelia il
Vescovo ha preso lo spunto per invitare tutti alla preghiera e allo
spirito di fede, dietro l'esempio di Cassiano e di Clemente. “Abbiate il
coraggio di viverla la vostra fede — è stata la raccomandazione di
Mons. Del Monte — perchè di coraggio al giorno d'oggi ce n'è tanto
bisogno per portare la testimonianza cristiana nella nostra società”.
L'esecuzione musicale è stata splendida. Il coro, istruito e diretto dal
Maestro Giuseppe Menanno, è pur sempre il coro della celebre Schola
Cantorum S. Gregorio Magno di Trecate. Difatti il nutrito gruppo di
cantori, radunati in orchestra per interpretare la Messa “Tu gloria
Jerusalem” a 4 voci dispari di N. Praglia e altri mottetti di Palestrina,
Vittoria, Praglia e Menanno, hanno fatto un generoso impiego delle
loro voci.
Se dobbiamo fare un commento dobbiamo dire che questa cerimonia
ha solennizzato nel migliore dei modi la ricorrenza centenaria e ha
ribadito la fedeltà di un popolo a Dio e ai suoi Santi Patroni Cassiano
e Clemente.

Il ricevimento di S.E. il Cardinale Giuseppe Paupini


Fin dalle prime ore del pomeriggio c'era gente sul piazzale della
chiesa che attendeva l'arrivo di S. E. il Cardinale Giuseppe Paupini,
Penitenziere Maggiore di Santa Romana Chiesa. Da venticinque anni
a Trecate non avveniva più una traslazione dei Santi Patroni e questo
avvenimento, dunque, era per tutti un fatto straordinario.
Il Cardinale Paupini è arrivato alle 16. E' salito sul palco delle
Autorità mentre la Banda Musicale suonava l'inno pontifìcio. Dietro la
musica si sono schierate le auto celesti della polizia che hanno
scortato il Cardinale.

   
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La Storia
San Clemente Martire

L'Arciprete di Trecate Don Gilio Masseroni ha indirizzato al


Porporato parole di benvenuto a nome di tutta la cittadinanza. I1 sig.
Cardinale ha ringraziato e, a sua volta, ha rivolto un caloroso saluto
alla folla che intanto si era infittita e gremiva tutto il piazzale.
Terminato il ricevimento, il Presule si è recato in casa parrocchiale
onde prepararsi per partecipare alla processione.
Intanto il cielo diventava sempre più nero e minaccioso di pioggia
incombente. Le urne dei SS. Cassiano e Clemente, deposte su di un
carro trionfale addobbato e infiorato, tra l'altro con lo stemma di
Trecate finemente lavorato con garofani biancorossi, attendevano
fuori del porticato.

La storica traslazione dei SS. Cassiano e Clemente


AIle 16,20, dopo che il numeroso Clero con i Parroci del Vicariato, le
LL. Ecc. Rev.me Mons. Mario Rossi e Mons. Giovanni Picco in abiti
pontificali e S. E. il Cardinale Giuseppe Paupini, nello splendore della
porpora, in cappa magna, avevano preso posto davanti alle urne, la
processione si è incamminata, mentre una salve d'onore di ventun
colpi di mortaretti incominciava a sparare, rendendo un doveroso
omaggio ai SS. Cassiano e Clemente.
Dietro le urne, al seguito del Gonfalone del Comune, veniva il
Sindaco dott. Luigi Rosina con il gruppo compatto delle Autorità di
Trecate, i Sindaci di Romentino e di Cerano e i Membri della Consulta
dei SS. Cassiano e Clemente. La gente, guidata attraverso un apposito
impianto di amplificazione, collocato lungo tutto il percorso della
processione, pregava e cantava il nuovo Inno ai SS. Patroni composto
appositamente per queste feste centenarie su testo del prof. Giovanni
Garzoli e musica del Maestro Giuseppe Menanno (Cfr. immagine 30).
Partecipavano anche la Schola Cantorum S. Gregorio Magno e il
Corpo Musicale Trecatese.
Come per le precedenti traslazioni ancora una volta si è visto
l'entusiasmo dei trecatesi che, usciti dalle loro case, si sono assiepati

   
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La Storia
San Clemente Martire

lungo le vie e nelle piazze per assistere, per partecipare al trionfo dei
nostri Martiri. Grandezza della fede. Onore ai SS. Cassiano e
Clemente, glorie di Trecate. La processione ha percorso via Cassano,
via Gramsci, piazza Cavour, via Garibaldi fino a lambire il castello
Cicogna, via Ferraris, via Macallè, piazza Cattaneo, via Verdi, via
Mazzini, è sfociata di nuovo in piazza Cavour e, attraverso via Fratelli
Russi, è ritornata sul piazzale della chiesa. Nell'ultimo tratto, da via
Mazzini alla Parrocchia, il trasporto è stato disturbato da una pioggia
battente. Nessuno però si è allontanato : solo una fede a tutta prova e
una tradizione radicatissima potevano mantenere la presenza di quella
moltitudine di gente. Sul piazzale della chiesa il Card. Paupini ha
benedetto la marea di folla, assiepata sotto gli ombrelli, mentre le
ultime file della processione stavano ancora percorrendo via Mazzini.
Dopo la benedizione del Cardinale le urne sono state ricondotte in
chiesa, gremita di gente in ogni posto e in ogni angolo. Si è dovuto
dare corso ad una Messa straordinaria, celebrata da Mons. Picco. Il
Credo recitato dal Vescovo, accompagnato dalla voce esultante di tutti
i presenti, faceva vibrare le mura della chiesa; usciva dalle porte
spalancate, rendendo partecipi anche coloro che non erano potuti
entrare. Più tardi, alle 18, saliva l'altare il Cardinale Giuseppe Paupini.
Facevano corona al Porporato i Vescovi Picco e Rossi, il Reverendo
Arciprete e la solita imponente folla. La devozione è stata profonda
durante il sacro rito, specialmente quando il Cardinale ha rivolto al
popolo una magistrale allocuzione. La Schola Cantorum S. Gregorio
Magno, con una nuova esecuzione, ha colto alla perfezione lo spirito
delle musiche prescelte.

Il ricevimento del Card. Paupini in Municipio


In serata il Cardinale Giuseppe Paupini è stato ricevuto in Municipio
dalle Autorità Comunali. Nella sala consiliare erano presenti il
Sindaco dott. Luigi Rosina, buona parte degli assessori e Consiglieri
Comunali e i Membri della Consulta dei SS. Cassiano e Clemente.

   
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La Storia
San Clemente Martire

Il Cardinale è giunto alle ore 21, accompagnato dal suo Segretario, dal
sig. Arciprete, da S. Ecc. Mons. Mario Rossi e dal Superiore Generale
dei Padri Giuseppini Padre Severino Dalmaso.
Dopo le presentazioni e i discorsi augurali il Cardinale si è intrattenuto
in amabile conversazione con i presenti. Terminato il ricevimento, il
Card. Paupini, salutato dagli applausi dei convenuti, lasciava la sala
con il suo seguito. Fuori sembrava che si fossero aperte le cateratte del
cielo. Una pioggia scrosciante faceva intristire le luci della luminaria e
ovattava i suoni della Banda Musicale che teneva concerto sotto i
portici del palazzo municipale.

La seconda festa di lunedì 29 agosto


Chi sperava in un miglioramento del tempo per la giornata del lunedì è
rimasto completamente deluso. Cielo e acqua sembravano fondersi in
pennellate di scialbo grigiore, in una foschia diffusa e inesorabile.

La solenne concelebrazione
Alle 10,30 la concelebrazione dei Sacerdoti trecatesi e del Vicariato è
stata presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano,
attorniato da S. Ecc. Mons. Giovanni Picco e dall'Arciprete di Trecate
Don Gilio Masseroni. Assisteva, in cappa magna, S. E. il Cardinale
Giuseppe Paupini. Alla cerimonia, già di per se solennissima, è andato
ad aggiungersi il ricordo del XXV di ordinazione sacerdotale dei
nostri concittadini: Don Giuseppe Manfredda, Don Giuseppe Giglio e
del prof. Don Pietro Pasquali.
S. Ecc. Mons. Rossi, in una omelia aperta e cordiale, ascoltata con
viva attenzione, ha saputo condensare tanti cari ricordi di vita e di
storia trecatese.
La Schola Cantorum S. Gregorio Magno ha eseguito il programma
musicale-liturgico del giorno antecedente. La funzione terminava con
il canto dell'Inno ai SS. Cassiano e Clemente mentre, fuori, un
nubifragio si stava abbattendo su Trecate. La grande pioggia ha
causato perfino l'inondazione del piazzale della chiesa, tanto da

   
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La Storia
San Clemente Martire

bloccare i fedeli nel tempio fin verso il tocco.

Campane mute nel pomeriggio


Un furioso temporale, con lampi e boati di tuoni, si è scatenato nelle
prime ore del pomeriggio. Un fulmine ha danneggiato l'impianto di
elettrificazione delle campane. Bisognava dare il segno per la
Benedizione, ma i sacri bronzi non rispondevano più ai pulsanti
elettrici. Si dovette allora salire sulla cella campanaria e azionare a
mano la campana maggiore per richiamare i fedeli.
In chiesa tutto si è svolto in una atmosfera rassegnata e pacata,
facilmente riconoscibile sui volti dei presenti. Mons. Rossi ha rivolto
ancora la sua parola agli intervenuti. Poi il signor Arciprete ha
impartito la Benedizione Eucaristica. Poco dopo S. E. il Card.
Giuseppe Paupini e S. Ecc. Mons. Mario Rossi, salutati dagli applausi
dei trecatesi, lasciavano la nostra città per fare ritorno alle loro
rispettive sedi di Roma e di Vigevano.

Due serate senza fuochi artificiali


In serata la pioggia è cessata ma più che una sera d'agosto sembrava
una brumosa serata d'autunno. Impedito dal maltempo il concerto
bandistico, previsto per il lunedì pomeriggio, anche nella seconda sera
delle feste nessun sparo di fuochi artificiali si è levato ad una adeguata
altezza per colorare il cielo di Trecate. Solo la Banda Musicale ha
eseguito un programma di musiche in piazza Cavour. La feste stavano
passando e, nonostante tutto, la mancanza delle tradizionali
manifestazioni esterne, che scattano automaticamente per le nostre
massime solennità, ha causato in tutti una tristezza amara.

Le giornate conclusive
La giornata del martedì, dedicata al ricordo dei Defunti, come tempo
non ebbe sorte migliore delle precedenti. La funzione di suffragio
doveva tenersi al Cimitero ma la pioggia, caduta fino verso le ore 17,
obbligò a celebrarla in chiesa parrocchiale.
Il Parroco e i Sacerdoti presenti a Trecate hanno concelebrato la S.

   
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La Storia
San Clemente Martire

Messa mentre la Corale ha guidato con il canto i momenti più salienti


della cerimonia. Spontanea la partecipazione dei fedeli che hanno
letteralmente stipato la chiesa. Martedì 31 agosto le condizioni
atmosferiche sono migliorate e il sole è ricomparso dopo quattro
giorni di pioggia. Le campane squillarono alle 20 per richiamare tutti
alla funzione di ringraziamento. Era presente il Vescovo ausiliare di
Novara S. Ecc. Mons. Francesco Maria Franzi che in modo tutto
raccolto e santo ha concelebrato la S. Messa e ha rivolto la sua chiara
e incisiva parola ai fedeli.
Quante erano le persone presenti? In certe occasioni bisognerebbe
avere chiese apposite, capaci di contenere in una sola volta tutta la
popolazione, anche quella che ben raramente si vede.
Infine, dopo il rito che si era concluso con la Benedizione del Vescovo
e mentre la Schola Cantorum cantava l'Inno ai SS. Patroni, le urne con
le reliquie dei SS. Cassiano e Clemente, portate a spalla dai giovani,
sono state riportate negli Scuroli. Le feste centenarie del 1977 si sono
così concluse. Esse rimarranno un avvenimento storico nella nostra
Parrocchia. Le impressioni, le aspirazioni e i propositi che hanno
lasciato sono cose che si sono impresse nei cuori e che non si
cancelleranno mai più.

Leggendo queste parole ci si sente immersi nell’atmosfera respirata da


quanti quegli eventi li hanno vissuti in prima persona. Ad iniziare dalla
“Missione Cittadina”, seduti in un cortile ad assistere alla celebrazione,
giungendo alla Solenne Traslazione, assiepati in piazza Cavour in attesa del
passaggio del Santo.
A ricordo della grandiosità di questo anno giubilare, oltre all’epigrafe posta
sullo scurolo e inaugurata nel 1978 (Cfr. sottocapitolo 1.3), sono stati
inaugurati i restauri apportati al frontone e ai portici della Chiesa
Parrocchiale. Proprio per questo è stata coniata una medaglia

   
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La Storia
San Clemente Martire

commemorativa. L’autore è lo scultore Cazzaniga di Milano ed è stata


realizzata dalla ditta Bertoni. Nel dritto la medaglia raffigura la Chiesa
Parrocchiale e riporta la scritta: “Feste centenarie – 1977 – Inaugurazione
Restauri Chiesa Parrocchiale” (Cfr. immagine 28).

28 - Medaglia commemorativa delle Feste Centenarie

   
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La Storia
San Clemente Martire

29 – Le urne dei SS. Patroni prima della traslazione

   
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La Storia
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La Storia
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30 (a, b) – Inno ai Santi Cassiano e Clemente, parole di Giovanni Garzoli,


musica del Maestro Giuseppe Menanno
   
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La Storia
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31 – Consulta dei SS. Cassiano e Clemente 1977

   
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La Storia
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2.6 1992: QUINTA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN


CLEMENTE

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente: De Vecchi Piero


presidente, De Medici Sandro vice presidente, Iacometti
Gianfranco cassiere, Guaglio Giuseppe segretario. Membri:
Iacometti Felice, Boglio Giangiacomo, Finocchio Aureliano,
Rogate Vallone Francesco, Busto Angelo, Sfenopo Mario,
Masiero Giuseppe, Cerina Mario (Cfr. immagine 33), ai quali si
sono affiancati come membri collaboratori i rappresentanti dei
quartieri e della Commissione Pastorale Giovanile.

L’arciprete Don Gilio Masseroni fu il promotore di questo anno giubilare in


onore di San Clemente. Anno giubilare che vide la sua apertura il 18
dicembre del 1991, la sera di quel giorno si svolse la rievocazione storica
dell’arrivo delle reliquie (Cfr. immagine 32). All’interno della Corte delle
Magnolie di Villa Cicogna, venne messa in scena la donazione delle
reliquie. I protagonisti, in costumi settecenteschi, furono: Maurizio Guaglio,
nel ruolo del marchese generale Clerici; Ugo Cattaneo, nel ruolo del notaio
Terraneo; Andreino Castelvero, nel ruolo del banditore; numerosi paggi
della casata e frati francescani recanti fiaccole accese.
Chi scrive la cronaca di quell’evento è Felice Iacometti (1992a), autore
anche del testo della rievocazione (Cfr. Appendice G), e racconta di come

la gente raccoltasi intorno al palco, ha potuto assistere alla breve


scena della donazione delle reliquie di San Clemente alla comunità di
Trecate e apprendere quanto la fiamma di Fede al glorioso martire,
accesa in quella lontana sera del 1758, abbia avuto la consistenza

   
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La Storia
San Clemente Martire

delle cose vive, fissate negli animi dell’umile popolazione di allora.

Il racconto prosegue in modo coinvolgente ricordando come

i fuochi artificiali scoppiavano e brillavano in cielo, a dimostrazione


che S. Clemente brilla in eterno, come pure il suo esempio e la sua
fede in Dio che devono pure brillare in noi.

Ed ancora, viene tratteggiato ciò che un viandante poteva scorgere e sentire


passando presso villa Cicogna:

sopra un vecchio carro agricolo, simbolo della Trecate agreste e


contadina del settecento, è stata decorosamente sistemata la piccola
urna di pietra, contenente una preziosa reliquia di San Clemente. Il
sarcofago spinto a mano dai membri della Consulta dei Santi Patroni,
era fiancheggiato da Carabinieri in alta uniforme e immediatamente
seguito dai personaggi raffiguranti il marchese Clerici e il suo
seguito: tutto molto devotamente, mentre suoni di banda, di campane
a distesa, e preghiere guidate da altoparlanti in mezzo alle file dei
fedeli raccolti, accompagnavano il suo passaggio, lento e solenne, per
via Garibaldi, tutta addobbata dal comitato di S.Anna, piazza Cavour
e via Fratelli Russi.

Va ricordato che l’urna di cui si parla è la stessa che aveva accolto le ossa
di S. Clemente all’arrivo da Roma, e conservate fino al 1777 quando i resti,
rivestiti e ricomposti, vennero adagiati nell’urna di ebano tutt’ora esposta
nello scurolo.
Al corteo presero parte il sindaco Giuseppe Borando, il maresciallo
maggiore Salvatore Varisco, gli assessori e consiglieri comunali, preceduti
dal Gonfalone civico e dai membri della Consulta dei Santi Cassiano e
   
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La Storia
San Clemente Martire

Clemente e dalla banda musicale di Momo.

Giunti in chiesa parrocchiale, l’arciprete Don Gilio Masseroni espresse


pensieri relativi alla figura di San Clemente e impartì la benedizione con la
reliquia del Santo.

   
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La Storia
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La Storia
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La Storia
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32 (a, b, c, d,e,f, g) - Alcune foto della rievocazione storica

   
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La Storia
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Le feste centenarie ebbero inizio giovedì 27 agosto del 1992, viene riportato
di seguito il programma:

PROGRAMMA RELIGIOSO
GIOVEDÌ 27 AGOSTO
ore 8.30 Messa al Santuario della Madonna delle Grazie per affidare
alla Vergine i frutti delle particolari celebrazioni centenarie.
VENERDÌ 28 AGOSTO
ore 8.30 Messa della comunità.
Dalle ore 15 alle 18 adorazione Eucaristica nella chiesa del
Gonfalone.
ore 20.30 Celebrazione della penitenza in Chiesa parrocchiale
(saranno a disposizione diversi sacerdoti).
SABATO 29 AGOSTO
ore 8.30 Messa della comunità.
ore 18.00 Messa solenne di apertura, omaggio floreale. Benedizione e
consegna delle bandiere ai vari quartieri.
DOMENIA 30 AGOSTO
Ore 7.30 – 9.00 – 10.00 Sante Messe.
Ore 11.00 Messa solenne
Parteciperà ufficialmente l’Autorità Civile. Esecuzione della Corale
con accompagnamento di strumenti orchestrali.
Ore 16.00 Vespri e benedizione.
Ore 18.00 Messa vespertina.
LUNEDI 31 AGOSTO - Giornata sacerdotale e della sofferenza
ore 10.30 Solenne concelebrazione di tutti i sacerdoti trecatesi e della
zona pastorale ovest Ticino.
ore 16.00 Messa della sofferenza.
Un invito particolare a tutti gli ammalati ed agli anziani. Saranno
presenti tutti i gruppi di volontariato e caritativi.
MARTEDÌ 1° SETTEMBRE - Giornata di ricordo e di memoria

   
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La Storia
San Clemente Martire

ore 9.00 Messa in suffragio di tutti i giovani deceduti nell'arco di


questi vent'anni.
ore 20.30 Solenne momento di suffragio.
Concentramento presso la chiesa di San Bernardo dove sarà
consegnata a tutti i partecipanti una fiaccola che poi personalmente
depositeranno sulla tomba dei loro cari. Processione al cimitero.
Messa in suffragio di tutti i defunti della parrocchia. Esecuzione della
Schola Cantorum.
MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE - Giornata della speranza
dalle ore 23.00 di Martedì 1° Settembre in chiesa parrocchiale:"Veglia
all'urna di S. Clemente Martire". per tutti i giovani
ore 9.00 In chiesa parrocchiale: "Recita delle lodi mattutine" animata
dal gruppo Catechisti Giovani delle medie, per tutta la comunità
ore 10.00 In chiesa parrocchiale: "S. Messa per tutti i fanciulli"
animata dai catechisti delle elementari e delle medie
dalle ore 15.00 alle ore 17.00 in chiesa parrocchiale: "Adorazione
Eucaristica" animata dai giovani, per tutta la comunità
ore 18.00 In chiesa parrocchiale: "S. Messa per tutti i giovani" animata
dal gruppo giovani
ore 21.00 Presso il Teatro Silvio Pellico: "Il futuro è nelle mani dei
giovani" serata musicale con la partecipazione del cantautore Albino
Montisci. Ingresso gratuito.
GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE - Giornata della famiglia
ore 9.00 Messa durante la quale sarà offerto un fiore benedetto a tutte
le mamme.
ore 20.30 Messa solenne con la partecipazione di coloro che celebrano
in questo anno il 60°, il 50°, il 25° di matrimonio e di tutti coloro che
hanno celebrato le nozze in questi ultimi dieci anni.
Dopo la celebrazione ricevimento all'oratorio femminile e consegna di
un omaggio ricordo.
VENERDÌ 4 SETTEMBRE - Giornata dell'oblazione e della te-
stimonianza

   
119
   
La Storia
San Clemente Martire

ore 9.00 Messa solenne con la partecipazione ufficiale della


Congregazione Sorelle Ministre della Carità. La celebrazione sarà
condecorata dal coro delle suore.
ore 18.00 Messa per il Consiglio Pastorale e per tutti i gruppi ec-
clesiali.
ore 20.30 In chiesa parrocchiale "riflessioni e testimonianze".
Parteciperà la Corale di Cassolnovo.
SABATO 5 SETTEMBRE - Giornata conclusiva
ore 10.30 Messa solenne con la particolare partecipazione dei trecatesi
residenti fuori Trecate. Subito dopo ricevimento presso l'oratorio
femminile. A tutti i trecatesi della diaspora sarà consegnato un ricordo
dell'incontro.
ore 17.00 Messa prefestiva di preparazione al trasporto.
ore 20.30 Solenne traslazione delle reliquie del Patrono San Clemente
con la partecipazione del Vescovo di Novara Mons. Renato Corti.
Chiusura sul piazzale della chiesa. Presteranno servizio la banda di
Abbiategrasso e la Corale "S. Gregorio" Magno.
N.B. In caso di cattivo tempo la traslazione verrà rinviata alla mattina
di domenica 6 settembre, dopo la S. Messa delle ore 10.

PROGRAMMA FOLCLORISTICO
SABATO 29 AGOSTO P.zza Cavour:
ore 18.00 Apertura del grandioso Banco di Beneficenza, ore 21.00
Musica in piazza con gli "Staff the Band"
DOMENICA 30 AGOSTO P.zza Cavour:
ore 17.00 Concerto musicale della Banda di Carugate.
ore 21.00 Banda di Cameri
Villa Cicogna:
ore 21.30 "Ci sono più stelle in cielo!" Fantasmagorico spettacolo
pirotecnico della ditta Parente di Melara Po.
LUNEDI 31 AGOSTO P.zza Cavour:
ore 17.00 Complesso musicale "Dyapason"

   
120
   
La Storia
San Clemente Martire

ore 21.30 "Musiche-Acque-Colori" con le Fontane in concerto


"Naldy's”.
SABATO 5 SETTEMBRE P.zzale della Chiesa:
ore 17.45 Concerto della Banda musicale Trecatese.
Villa Cicogna:
ore 22.30 "Gran Rassegna Finale Parente". Spettacolo pirotecnico
aereo a chiusura delle feste patronali.
****
Da sabato 29 agosto a domenica 6 settembre: illuminazione preparata
dalla ditta Donzelli di Truccazzano. La paratura è affidata alla ditta
Calcaterra di Magenta.
****
Sabato 29, domenica 30 e lunedì 31 agosto, presso il locale "Manica
Coop" in via Ferraris, con ingresso gratuito: "Trecate e i suoi pittori"
(mostra collettiva di pittura).
* ** *
Il programma folkloristico è organizzato con il contributo del Comune
di Trecate.
La Consulta dei Santi Cassiano e Clemente

Il culmine dei festeggiamenti fu chiaramente costituito dalla traslazione


delle reliquie di San Clemente, avvenuta la sera del 5 settembre 1992.
Lasciamo ora spazio alla cronaca del grandioso evento:

La sera di sabato 5 settembre 1992 è stato vissuto il momento più


saliente delle feste centenarie con il trasporto delle reliquie di S.
Clemente Martire. La presenza del vescovo di Novara, S. Ecc. Mons.
Renato Corti, attorniato da numeroso Clero e da una moltitudine di
fedeli, esultanti per questo nuovo trionfo del Santo compatrono, ha reso
la processione una vera testimonianza di fede, degna della città di
Trecate.

   
121
   
La Storia
San Clemente Martire

Aprivano la traslazione, che si è snodata alle ore 20,30 precise, il


numeroso gruppo degli Scouts, seguiti dai vari quartieri trecatesi, recanti
ciascuno la propria bandiera e una composizione floreale, e la Banda
Filarmonica di Abbiategrasso.
L'urna di S. Clemente poggiava sopra un carro trionfale con parature e fiori
e illuminato con fantastico effetto. La circondavano un drappello di
soldati romani, in costumi d'epoca della rinomata casa d'arte C.T.C, di
Milano. Facevano scorta d'onore due Carabinieri in alta uniforme.
Seguivano il carro con l'urna, spinto a mano, il Gonfalone civico recato dai
Vigili urbani, le Autorità cittadine, con il sindaco Ing. Giuseppe Magnaghi
e il sindaco di Cerano Rag. Mario Quaglia, come segno di una sempre
maggior amicizia e intesa tra le due comunità limitrofe. (Il giorno dopo
l'ing. Magnaghi partecipava a Cerano alla traslazione delle reliquie del
Beato Pacifico). Al gruppo delle Autorità si erano pure uniti il
maresciallo maggiore Salvatore Varisco, il conte cav. Alessandro
Cicogna Mozzoni, i membri del Comitato d'onore (Il marchese Giorgio
Clerici di Cavenago, impossibilitato a intervenire, ha inviato una
lettera autografa di adesione alla manifestazione) e della Consulta dei
Santi Cassiano e Clemente. E, in seguito, la Delegazione di Trecate della
Croce Rossa Italiana e ancora tanta e tanta gente.
La straordinaria processione ha compiuto il percorso tra due ali di folla
e una cornice di drappi, di fiori, di ceri e di lumini, esposti dalle finestre,
dai balconi e dalle porte, mentre piante ornamentali erano disseminate
lungo le vie. Tutto questo ha dato una chiara immagine di come era
sentito il passaggio di S. Clemente.
Giunto il religioso corteo sul piazzale della chiesa parrocchiale, la
suggestività della cerimonia fu accresciuta da una nuova esecuzione
dell'Inno ai Santi Patroni da parte della Schola Cantorum S. Gregorio
Magno.
È seguito il discorso di Mons. Renato Corti: discorso attuale e pieno di
riferimenti niente affatto velati alla nostra situazione contemporanea.
La vita di S. Clemente - ha fatto rilevare il Presule - è stata tutta un

   
122
   
La Storia
San Clemente Martire

cantico alla fede. Egli continua a stimolarci con il suo esempio a vivere
un cristianesimo autentico, non da spettatori, per estendere sempre più
la giustizia nella società.
Mons. Corti non solo si è rivolto alla folla imponente che gremiva il
piazzale e le vie adiacenti, ma anche ai giovani che aveva davanti a sé,
sottolineando le qualità che essi devono avere onde essere completi
nella vita, ovunque, laddove necessita un cristiano comportamento.
Infine il Vescovo ha impartito la sua benedizione.
Poi ancora lui, S. Clemente, fulgore di una serata splendida, mentre l'urna
veniva ricondotta in chiesa, riceveva l'omaggio delle salve d'onore di
ventun colpi di mortaretti, sparati nella incombente notte settembrina.
Un tono di particolare solennità è stato dato alla messa vespertina di
lunedì 7 settembre, celebrata dal parroco Don Gilio Masseroni con
elevate parole di lode ai Santi Cassiano e Clemente. Un numeroso stuolo
di fedeli ha poi fatto gioiosa corona alla riposizione delle reliquie di S.
Clemente nello scurolo, partecipando alla breve processione,
nell'interno della chiesa, devotissima nei canti e nelle preghiere.
Commovente infine è stato l'applauso che ha salutato S. Clemente,
mentre l'urna, dopo aver attraversato i ponteggi, veniva collocata sopra il
suo altare. Una vera esaltazione popolare di amore e di fede, sostanziata
anche dalle ultime preghiere recitate con il sig. Arciprete, che hanno
degnamente concluso, con palesi frutti spirituali, le feste centenarie del
1992. L'eco di queste feste continua nei commenti dei Trecatesi e
l'avvenimento è stato ampiamente riferito anche dalla stampa e dalla
televisione Video-Novara (Iacometti, F. 1992c).

A completamento di questo dettagliato racconto, è possibile aggiungere che


a testimonianza di queste feste centenarie, la Consulta dei Santi Cassino e
Clemente, in accordo con la Parrocchia, decise di integrare il concerto delle
campane. Alle cinque già presenti, in scala decrescente, ne furono aggiunte
altre tre: una di queste campane dedicata a San Gilio e donata personalmente
   
123
   
La Storia
San Clemente Martire

dall’Arciprete, le altre due intitolate a San Cassiano e a San Clemente,


offerte dalla Consulta (Cfr. immagine 34).

33 - La Consulta dei Santi Patroni 1992

   
124
   
La Storia
San Clemente Martire

34 - Le nuove campane

   
125
   
La Storia
San Clemente Martire

   
126
   
La Storia
San Clemente Martire

35 (a, b, c) – I preparativi

   
127
   
La Storia
San Clemente Martire

   
128
   
La Storia
San Clemente Martire

36 (a, b, c, d) – Le celebrazioni

   
129
   
PARTE SECONDA

L’ANNO GIUBILARE
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

3 1758 – 2008 ANNO GIUBILARE IN ONORE DI SAN


CLEMENTE MARTIRE

Dopo aver ripercorso in sole poche pagine 250 anni della nostra storia,
giungiamo ora a scorrere una ad una le ultime perle infilate nella collana
della memoria. Dobbiamo andare con il pensiero al 16 dicembre del 2007,
giorno di inizio dell’Anno Giubilare dedicato a San Clemente.
Il desiderio di indire un anno di festeggiamenti è nato dalla necessità di
riscoprire la figura del Santo Martire, figura cara ai trecatesi: ad essa si sono
più volte affidati nel momento del bisogno,la preghiera davanti agli Scuroli
dei Santi Patroni è stata significativa in molte occasioni. Oggi, nella società
contemporanea, la figura dei santi deve condurci a riflettere sullo stile di
vita, sulle scelte che ogni giorno siamo chiamati a fare. Giovanni Paolo II,
parlando di santità (2005), affermava che “da una parte è uno degli elementi
costitutivi della Chiesa, dall’altra è dimostrazione concreta della coerenza
dei credenti con la propria vocazione. Qui, non altrove, va ricercata la base
autentica del rinnovamento a cui tutti siamo obbligati nella presente
stagione storica.” Se volessimo ampliare questo discorso per poterlo
estendere a tutte le persone, anche quelli che non credono che sono
scettiche, potremmo affermare che la vocazione, aderente a valori e regole
morali, deve essere propria di ogni individuo che vive nella società; i Santi
sono esempio di questa condotta di vita con il valore aggiunto,
indubbiamente fondamentale, del sostegno spirituale.
Le parole del parroco Don Gilio Masseroni (2007), promotore insieme alla
Consulta dei Santi Cassiano e Clemente di questo grande evento, ci
permettono di cogliere in modo ancor più profondo il significato di questo

   
133
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Anno Giubilare.

La Fede è la luce del nostro cammino: oggi tanto necessaria per dare
un senso alla nostra vita e spazio alla speranza.
San Clemente è da secoli in mezzo a noi come un’immagine di fede
realizzata. Un cristiano autentico che ha valorizzato nel tempo la sua
esistenza. La provvidenza lo ha posto come fiaccola sopra il monte
per illuminare la nostra comunità. Lasciamo che questa luce di nuovo
ci sia nella nostra quotidianità, renda fecondo ogni istante del nostro
operare, mantenga viva la tensione spirituale cristiana in tutti gli
ambiti della nostra responsabilità.
In una società dispersiva come l’attuale, ridesta in noi la gioia di
manifestare l’amore del Signore, salvezza di ogni uomo. Ed è per
questo che desideriamo trascorrere con lui un anno giubilare durante
il quale nella preghiera e nella riflessione la nostra lampada prenda
vigore ed illumini gli atteggiamenti di coerenza e di disponibilità.
E questa è anche la ragione per cui apriamo questo cammino il
prossimo 16 dicembre con una rievocazione storica che ricorda il suo
inserimento nella storia di Trecate e la sua protezione ininterrotta da
250 anni.
Un avvenimento dunque che ridesti la memoria, stimoli il senso della
vita e dia a tutti la possibilità di riscoprire la propria identità
cristiana.
Dia a Trecate la possibilità di un sogno: quello di un modo migliore e
più giusto di vivere, in cui emerga come predominante la centralità di
ogni persona, dei suoi bisogni, sia materiali che spirituali; un clima
dove costantemente e concretamente, secondo le personali
responsabilità, si superi la differenza e nel rispetto di tutti si possa
accogliere come la vita sia una grande occasione e possibilità di
bene.
È il dono che mediante l’intercessione di San Clemente chiediamo per

   
134
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

la città di Trecate. E nel cuore vi è la speranza che questo avvenga.

Con queste parole e soprattutto con l’augurio conclusivo, ci apprestiamo


ora a rivivere i momenti che hanno segnato il cammino in questo anno.

37 - Lo striscione che per l’intero Anno Giubilare è rimasto appeso sulla


facciata della chiesa parrocchiale

   
135
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

3.1 16 dicembre 2007 – Rievocazione storica dell’arrivo delle


Reliquie

Domenica 16 dicembre si è aperto ufficialmente l’anno giubilare dedicato a


S. Clemente Martire, attraverso una rievocazione storica sulla donazione
delle reliquie del Santo. Ricordiamo come qualcosa di simile era già
accaduto per le feste del 1992 e fatto ancora più particolare Maurizio
Guaglio, uno degli attori di quel tempo, è ora regista dell’intera
rappresentazione (Cfr. Appendice H). Per la stesura dei testi si è servito di
due autorevoli scritti: "San Clemente a Trecate" (1958) di Giovanni Garzoli
e "Rievocazione della donazione delle reliquie di San Clemente Martire al
Borgo di Trecate" (1991) di Felice Iacometti (Cfr. Appendice G).
Gli scenari che hanno fatto da cornice a questo evento sono stati quattro: la
corte delle magnolie; le vie di Trecate; la Chiesa Parrocchiale e la Piazza
Cavour.

La Corte delle Magnolie


Tra le due magnolie è possibile scorgere il marchese Clerici, la marchesana
e il notaio Terraneo; dietro di loro, sul palco, un coro di fanciulli. La scena
prende movimento, un alfiere a cavallo entra nella Villa e dà annuncio
dell’imminente arrivo delle reliquie.
Uno spettatore attento può notare che non solo la Villa è centro dell’azione
ma anche i dintorni, lungo il Borgoratto si sta muovendo il Clero; il gruppo
è composto da un chierico con la croce; l’Arciprete parroco con il titolo di
San Cassiano ed il parroco di San Michele; due Domenicani, i Francescani
e le Confraternite secondo le loro precedenze: Corpus Domini – Gonfalone
– S.Ambrogio – S. Rocco. A questi seguono le autorità: otto consiglieri

   
136
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

della classe maggiore, i quattro consoli dei rioni, il podestà e i quattro


sindaci. Ed infine il gruppo dei popolani.
All’imbocco di Via Romentino si muove un carro agricolo, trainato da due
grandi buoi bianchi guidato da un contadino; è seguito da quattro frati
agostiniani e quattro armati fanno da scorta al carro su di cui, avvolta in un
raso rosso, legata con un nastro e fibbie auree, è stata posta la cassetta con le
reliquie del Santo.
I due gruppi giungono nella Villa, il Clero e i nobili si avvicinano al
marchese, mentre i popolani e le confraternite si posizionano lungo i viali
nell’attesa di veder entrare le reliquie. Il carro fa il suo ingresso, percorre il
viale principale della Villa, un Agostiniano avanza ed inizia a parlare:

“Eccellentissimo e colendissimo Marchese!


Nobile et eziandio gentilissima e virtuosa Marchesana!
Siano rese a Dio profonde grazie ed a voi, umilissima e devotissima
riverenza.
Io, umile servo agostiniano, dei custodi dei sacri cimiteri apostolici
romani, dal grande pontefice Clemente XIII, regnante sul soglio di
Pietro, porto il dono graditissimo che Sua Santità ha voluto
benignamente a Voi destinare, come pegno di magnanima
benevolenza e della stima grande che nell’eccellenza Vostra ripone.”

Il discorso prosegue, l’agostianiano racconta al marchese il lungo percorso


che da Roma li ha portati a Trecate e di come le reliquie siano state accolte,
lungo la via, da mute preghiere; porge poi la bolla Pontificia.
Il marchese Clerici accoglie il frate:

“Degno seguace del sommo Agostino, scorta pia e fedele; ricevi


l’abbraccio e chiamami frate. Riferisci al Pontefice della fausta tua

   
137
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

missione. Prosternagli tutte le grazie ed ogni mio onore. E pure dirai


che vita ed ingegno, potere e armi dei Clerici, sempre saranno al
servizio della fede.
Che Clemente protegga la nuova famiglia di questo paese e protegga
l’immensa famiglia del seguace di Pietro. Così, o buon frate, riferisci
ed implora.
Ed ora che la notte incombe, a te, ai divoti compagni, sono aperti gli
ostelli e i conforti della mia dimora.
Fate largo all’urna che entra!”

Il carro procede, i fanciulli lo accompagno con il canto “Exultate justi”; il


Marchese, la Marchesana, il Notaio e il Banditore si staccano dal gruppo
prendendo posto sul palco: viene data lettura della bolla pontificia:

“A tutti ed a ciascuno, noi confermiamo che, per mandato del


Santissimo Signor Nostro Clemente Papa XIII, all’Illustrissimo ed
Eccellentissimo Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici,
ambasciatore della Sacra Cesarea Maestà di Francesco Primo
Imperatore, presso il Signor Nostro Papa e la Santa Sede Apostolica,
noi concediamo in dono il sacro corpo con l’ampolla del sangue, di
San Clemente Martire, rimosso dal cimitero di San Calepodio
nell’Urbe e devotamente collocato in un’urna lignea, avvolta di un
rosso panno di seta, ornata di fibbie d’oro e legata e chiusa con
benda rossa e col marchio del nostro suggello. Similmente
concediamo all’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor Antonio
Clerici di tenere presso di sé o di donare ad altri o in qualsivoglia
chiesa o cappella offrire alla pubblica venerazione dei fedeli, il sacro
corpo e l’ampolla del sangue di San Clemente Martire, fatti salvi i riti
stabiliti dalla Sacra Congregazione.
In fede di quanto detto firmiamo e apponiamo il sigillo a questa
lettera.

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Roma, dall’Apostolico Palazzo del Quirinale, addì 9 agosto 1758.


Frate Silvestro Merani dell’Ordine Eremitiano di Sant’Agostino,
Prefetto ai Cimiteri Apostolici e Assistente al Solio Pontificio.”

Il notaio Terraneo redige l’atto di donazione, in seguito il Reverendo


Parroco Arciprete Don Giovanni Battista Bandi, qui convenuto col Parroco
del titolo di San Michele accoglie le reliquie:

“Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità


di Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e
a i nostri tardi nipoti, il dono inestimabile della fede.
Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di
brine, siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero
accadere qualche tempo perverso o calamità naturale.
Voglia infine San Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio
indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a
mantenere vivi i valori più nobili.”

Il coro dei fanciulli riprende a cantare, ora, ad allietare gli animi, sono le
note dell’Inno “Deus Tuorum Militum”.

Le vie di Trecate
Il banditore, annuncia il trasporto delle reliquie, in solenne processione,
nella Chiesa Parrocchiale. Il corteo è cosi composto: Alfiere del Marchese a
cavallo, recante il blasone dei Clerici, accompagnato da due soldati;
popolani (molti reggenti torce e lumi) con i fanciulli del coro; otto
Consiglieri maggiori; podestà; quattro consoli dei rioni; le Confraternite
reggenti fiaccole Corpus Domini, Gonfalone, S.Ambrogio, S.Rocco; il
Chierico con la croce; i Francescani; gli Agostiniani; i due Parroci; i due

   
139
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Domenicani; il carro con l’Urna affiancato ai quattro lati dai Sindaci con le
torce; il Marchese Clerici e la Marchesana; il Cancelliere Notaio Terraneo;
il gruppo dei Nobili; altri due soldati. Tutti percorrono via Garibadi, via
Gramsci e via Cassano, dove moltissime persone attendevano il loro
passaggio.

La Chiesa Parrocchiale
Il corteo giunge sul sagrato della Chiesa, gremito di persone, i figuranti
fanno il loro ingresso e con essi la cassetta contenente le reliquie del Santo.
Ha ora inizio un momento di riflessione guidato dai brani dalla Sacra Bibbia
e brani eseguiti dalla Schola Cantorum “San Gregorio Magno”.
La prima lettura, tratta dal libro del Profeta Isaia, risuona come esortazione
per tutto il popolo accorso: “Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le
ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore – Coraggio! Non temete;
ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarvi.”; seguita dal brano “Presso il
fiume stranir” di Ch. Gounod. La meditazione prosegue con le parole di
Luca: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”; l’angelo Gabriele
annuncia a Maria che concepirà un figlio al quale sarà dato nome Gesù; è
ora l’ “Ave Maria” di J. Arcadelt ad accompagnare la riflessione.
La terza letture presenta la figura di Giovanni il Battista, precursore di Gesù
e simbolo del mistero dell’uomo davanti al mistero di Dio, che si pone in
discussione e si mette in ascolto; viene eseguito il “Canto di Avvento” di Z.
Kodaly. Protagonista della quarta lettura torna ad essere l’angelo, che porta
un grande annuncio: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che
sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide un salvatore, che è il
Cristo Signore. Questo per voi il segno: trovate un bambino avvolto in
fasce, che giace in una mangiatoia.” I brani che accompagnano sono

   
140
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

“Gloria in cielo” di Laudario di Cortona e “La notte del Santo Natale” di G.


Rossini.
Dopo le letture che ripercorrono le tappe della Natività, ci viene ora indicata
da Matteo, attraverso le parole di Gesù, la via per la santità: “Se vuoi essere
perfetto, và, vendi tutto quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro
nel cielo; poi vieni e seguimi ”, il brano “Beatitudini” di F. Liszt addolcisce
anche quest’ardua strada.
La quinta lettura ha come protagonista Simeone che, vedendo stupiti Maria
e Giuseppe, gli parla dicendo: “Egli è qui per la rovina e la resurrezione di
molti in Israele, segno di contraddizion perché siano svelati i pensieri di
molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”, è il brano
“Lacrymosa” di W.A. Mozart che completa la riflessione.
L’ultima lettura vede come momento centrale il dialogo tra Pietro e Gesù
che si conclude così: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le
chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei
cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.”
La corale ha concluso la sua esecuzione con due brani “Tu es Petrus” di F.
Liszt e “Ave Verum” di Mozart
Il Parroco don Gilio Masseroni e il sindaco Enzio Zanotti Fregonara sono
saliti sullo scurolo ad accendere una lampada votiva, che rimarrà accesa per
l’intero anno giubilare. Questo segno è ben spiegato dalle parole di don
Gilio :

San Clemente è da secoli in mezzo a noi come un’immagine di fede


realizzata. Un cristiano autentico che ha valorizzato nel tempo la sua
esistenza. La provvidenza lo ha posto come fiaccola sopra il monte

   
141
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

per illuminare la nostra comunità. Lasciamo che questa luce di nuovo


ci sia nella nostra quotidianità, renda fecondo ogni istante del nostro
operare, mantenga viva la tensione spirituale cristiana in tutti gli
ambiti della nostra responsabilità (Masseroni, 2007).

La Piazza Cavour
I figuranti e la popolazione si trasferisce in piazza dove il Podestà prende la
parola:

“I nostri amati Signori, nella fausta ricorrenza della investitura a


feudatari del nostro Borgo, ciò che avvenne nell’anno del Signore
1734, decretarono, con gesto benigno e a noi sommamente gradito, la
gratuita distribuzione al popolo di gustose cibarie composte di
salamini cotti, pane abbondante e vino amabile.
Similmente io, podestà e reggitore di questo insigne Borgo, col
consenso dei signori sindaci e consoli e consiglieri e il beneplacito del
nostro Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici, nella
gaudiosa occasione in cui Trecate riceve questo grande cittadino
romano e lo fa suo compaesano, ad onore, vanto e protezione della
comunità, decreto che a tutti, in segno di onesta esultanza e di
conviviale allegria, sian date in abbondanza le predette cibarie e
copiosi boccali di vino nostrano.”

Vengono così distribuite le vivande a tutte le persone accorse mentre il


cantastorie declama una BÜSINA’20:

20
FILASTROCCA: Poiché tutto Trecate è convenuto/lasciate che vi dica il mio
saluto./Perché non può avvenire di frequente d’aver gratis tutto un San Clemente./E’ ver
che già Cassiano a noi rimane,/ma è un santo proprio buono come il pane,/si tirerà da parte
e lo sgabello/al compagno offrirà come un ostello./Trecate ha ormai due santi in proprietà, e
per sempre, mai più vacillerà./In quanto a S. Cassiano è un buon omaccio,/gli vuol già bene
e già l’ha preso al braccio./ Gli ha detto:- San Clemente, non t’è doma/la gioventù, ma

   
142
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Di già cl’è caminà chi, tutt Tracà


lasè dima ‘nca mi ‘ra büsinà.
Parché a capita mia tropp d’impardént
d’avé chi tutt par nuta una Sônt Climént.
L’è véra che giamò suma Sônt Casöch,
ma l’è ‘n Sônt talment brav, un tòch ‘a pöch
e a tirarasa da part in sü ‘sso scagn
par laseia 'nca ‘post a’ sò cumpagn.
E rèsta che dü sônt l’ha in proprietà
e pü a bacìla a’ paìs da Tracà.
Cul povru San Casöch l’è un brav umasc
e già a vö beghia e l’è ciapaia un brasc.
L’è diia: « Car a ‘mè car San Climintìch,
t’è gióvnu, ma te piita un bel bastich!
Parché si tracascìtt, fiss ‘mè ‘na pula
i trabülatu sempru par ‘na gnula.

sentirai che soma!/I Trecatesi duri e insistenti/per dei nonnulla vogliono portenti./I contadin
pretendon tempo bello/e che il riso riempia il gran corbello./E quando tuona prendon la
paletta/con l’ulivo, che il sol ritorni in fretta./E guai, se si scatena la tempesta,/mio buon
Clemente, ti faran la festa!-/Cos’, da savio, San Cassian parlava,/e Clemente la mano gli
baciava./E poi gli disse, con del pianto il tono:/-Mio San Cassiano, vi chiedo perdono./Voi
siete sempre preso e affaccendato,/dacche a Trecate foste destinato;/permettete che la mia
mano presti/perché l’aiuto a tal cristiani appresti?-/-Perbacco! Credi ch’io non permetto
quanto mi chiedi, con parlare schietto?-/E da oggi i due Santi hanno convenuto/d’andar
d’accordo e darci il loro aiuto;/e poi contenti delle buone intese/a piedi andaron nel vicin
paese/pel saluto, a Cerano, al buon Beato,/che per grazie pur qui viene invocato./Dopo il
saluto e dopo aver mangiato,/di non abbandonarci hanno stimato./E dunque, o Trecatesi,
ormai non resta/che anche noi facciamo buona festa./Tanto che il Podestà per
esultanza/salamini ci ha dato in abbondanza./Incominciamo bene: ha assai ragione/San
Clemente con questa protezione./Allegri dunque, abbiam due forti tempre,/di Santi che con
noi staranno sempre./E quando avran le crepe le nostr’ossa,/e morremo e cadremo nella
fossa,/anche se sarem stati beccamorti,/abbiam chi ci darà i trasporti,/in terra e in cielo
insomma ovunque andremo/dei Patroni l’aiuto noi avremo./Allegri dunque e un grido

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

I capegüss a piaşia a ‘temp cl’è bel,


e che a’risóch a nasa pö a rabell.
E quônt ch’a truna i ciapu i barnasció
cunt ar’uliva par fè gnì, ‘ncó ‘ssó.
E dininguarda pö sa fà tampesta,
povru Climènt, tè béch luà d’ra fèsta».
Insì a parléva Sônt Casöch,
e Climént l’è başaia pö ara möch.
E pö l’è diia, quasi cu’ magóch:
« O Sôntu Vesc, mi i ciamava pardóch.
Vü si sempru in facénda e sfularmà,
da quônt ch’in mandà-chiva chi a Tracà;
dèma a’parmès da dèva un po’ ‘na möch,
par a tendia a fè traia ‘si cristiöch?»
«Oh, caròncia! Such mia da parmöt,
propi a ti che te parla ciar e s-ciött?»
e d’incö i nòst Sônt inu dicrità
d’andè dacordi e da iütè Tracà;
E pö cuntent d’avès insèma e amis
I ‘ndai a pé a truvè un nat paìs;
i ‘ndai a Sciaröch a salüdè a’ Biat
cl’è ‘n Sônt ch’a fa da ‘bech ‘nca nü’iat.
Elì in başasa e pö in mangià e bivü
E in diisa ch’i ‘bandunanu mai pü.
E dunca, tracascitt, adès a rèsta

assieme fate:/-Evviva ai nostri Santi e a Trecate!- (traduzione tratta da Garzoli, 1970).

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Che ‘nca nü i mangiuma e i fuma fèsta.


E tônt par cuminciè ‘nca a’ Pudistà
ad salamìtt l’è daina ‘na barscià.
I cuminciuma béch; l’ha propi arşóch,
San Climént, cun ‘sa sòrta a’ prutesióch.
Alégar dunca, suma china dü,
dü sônt in gômba chi vöch viina pü.
E quônt par salüt i suma crèp,
e i crapuma e pö induma a’ cômp d’a Şèp,
‘nca si suma stai di bècamòrt,
suma-chi chi l’è ch’a fana i pasaport.
In tèra , in Ciél, insuma in tücc i pòst,
ar’aiüt i darögaru i Sônt ch’inu nòst.
Alégar dunca, e sbragaluma inguà:
«Viva i nòst Sônt , e viva ‘nca Tracà!».

   
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San Clemente Martire

   
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San Clemente Martire

   
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San Clemente Martire

   
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San Clemente Martire

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

38 (a, b, c, d, e, f, g, h, i) – Alcune foto della rievocazione

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

3.2 PRESENTAZIONE DEL FILMATO RELATIVO ALLA RIEVOCAZIONE


STORICA DEL 16 DICEMBRE 2007

Sabato primo marzo, nella cornice del teatro Silvio Pellico, è stato proiettato
il film riguardante la rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie di San
Clemente a Trecate.
In apertura di serata si sono susseguite sul palco le tre corali trecatesi. Ha
iniziato il coro Don Gambino con l’Inno ai Santi Patroni di Trecate (Cfr.
paragrafo 2.5); il maestro Mennano ha evidenziato come questo brano possa
diventare un simbolo della cultura locale. In seguito è salito sul palco il coro
Amadeus Kramerchor che ha presentato il brano “Lacrimosa”, tratto dal
Requiem KV 626 di W.A. Mozart; il maestro Cavallaro ha motivato la
scelta di questo componimento, come necessità di condividere, in tempo di
quaresima, un brano che ha segnato momenti significativi nella vita di
ognuno. In chiusura si è esibita la Schola Cantorum San Gregorio Magno
con “Inneggiamo il Signore è risorto”, tratto dalla Cavalleria Rusticana di
Mascagni, diretta dal maestro Rolfi e come i precedenti, eseguiti con tanta
bravura.
Al termine delle esecuzioni, il parroco don Gilio, ha voluto consegnare una
targa di riconoscimento ai quattro organisti che “ravvivano, allietano” le
celebrazioni con il loro servizio: Cavallaro Gianmario, Menanno Giuseppe,
Mittino Gianfranco(assente) e Rolfi Mauro. È stata assegnata una targa
anche a Maurizio Guaglio per il ruolo di regista della rievocazione. Il
parroco ha poi continuato, ricordando che il suo ingresso nella Parrocchia di
Trecate, è coinciso con il giorno delle feste patronali ed è proprio ai Santi
Patroni che ha affidato il suo cammino pastorale, ha evidenziato inoltre la

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

necessità di mantenere le tradizioni, che si devono integrare con l’attualità


dei nostri tempi. Trecate è una città in crescita, la popolazione è composita;
è quindi necessario portare l’attenzione e la sensibilità di tutti, sui santi
Patroni. È proprio per queste ragioni, ha affermato don Gilio, che la
Parrocchia, la Consulta dei Santi Patroni e il Comune hanno deciso di
spostare le feste patronali alla terza domenica di settembre. Tutto ciò non
per “novità ma volontà sensibile, profonda, aperta, affinchè le feste possano
riacquistare la loro immagine ed il loro significato profondo di religiosità
comunitaria”. Concludendo, don Gilio ha auspicato la nascita di un
comitato, composto da una pluralità di esponenti sociali, culturali e religiosi,
che si possa dedicare all’organizzazione delle festività.
In seguito ha preso la parola Maurizio Guaglio, che ha ringraziato tutti
quanti hanno collaborato ed ha posto in evidenza il coraggio dimostrato
dalla Parrocchia e dalla Consulta dei Santi Patroni, nel proporre un evento
con forti valori religiosi e morali.
Sono intervenuti, successivamente, il presidente della Consulta, Giuseppe
Peretti, che ha ribadito la necessità di costruire un futuro basandosi sul
passato e ha ricordato che le aspettative di tutti erano quelle di un grande
evento e che la grandiosità è stata raggiunta, non solo per la riuscita della
manifestazione, ma soprattutto perché ha visto una grande collaborazione di
associazioni, simpatizzanti e cittadini comuni; il sindaco Zanotti Fregonara
ha espresso la soddisfazione di aver potuto ascoltare e vedere le tre corali di
Trecate in un’unica serata e ha voluto sottolineare l’impegno
dell’amministrazione di vivacizzare il lunedì delle feste patronali per far si
che i trecatesi possano godere pienamente dei tre giorni di festa.
È stato quindi proiettato il film, molto suggestivo, che ha ricreato in sala

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

l’atmosfera di quel sedici dicembre.


Una splendida serata, carica di emozioni, che ha visto la partecipazione di
un pubblico numeroso.

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

3.3 16 APRILE - 10 MAGGIO 2008 PREGHIERA NEI QUARTIERI E S.


MESSA IN ONORE DI SAN CLEMENTE
Il 16 aprile ha avuto inizio, come è ormai consuetudine, il cammino di
preghiera nei Quartieri e la benedizione delle famiglie. In un anno
particolare, dedicato alla figura del nostro Santo Patrono, la nostra
Parrocchia ha scelto di orientare quei momenti alla riscoperta della figura
del Santo rendendola attuale. È stata inoltre composta una preghiera, che ha
accompagnato poi le altre celebrazioni dell’Anno Giubilare:

Signore, guardiamo a San Clemente, martire e Patrono di Trecate, e


vediamo in lui un cristiano che rifulge con lo splendore di una fede
vissuta con generosità ed amore.
La sua profonda testimonianza entra nel nostro spirito e pone alla
nostra coscienza grandi interrogativi. Ci sembra che non abbiamo
ancora imparato a credere fermamente, anche se lo desideriamo
ardentemente. Non abbiamo ancora saputo trarre dalla fede le
conseguenze concrete per una impostazione di una autentica vita
cristiana.
Per intercessione del nostro Patrono, illumina la nostra mente, so-
stieni la nostra debolezza, corrobora ogni nostro anelito. Tu che sei
l'inizio della nostra fede e ne sei il compimento, vinci ogni nostra
resistenza, donaci un cuore che crede, una coscienza che oriente, una
vita che abbia quotidianamente il sorriso della tua presenza. Amen.

Leggiamo dal Bollettino Trecatese del 3 aprile come: “l’arrivo delle


reliquie, la rievocazione di questo evento, significa ridire e riudire tutti che
un Santo ci è stato donato” ([…], 2008). È proprio su questo concetto di
dono che i momenti di preghiera vedono il loro sviluppo, sviluppo che avrà
il suo completamento nella Santa Messa del 10 maggio.
   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Lungo il cammino che dal 16 aprile conduce al 10 maggio, è stata inserito


un’importante evento: un concerto in onore di San Clemente. La sera del 6
maggio, all’interno della Chiesa Parrocchiale, si è esibita l’Ensemble
“Novum Organon”, composta da musicisti di fama internazionale: Glauco
Bertagnin (violino), Roberto Ranfaldi (violino), Matteo Ruffo (violino),
Massimo Piva (viola), Luigi Puxeddu (violoncello), Franco Catalani
(contrabbasso) e Roberto Loreggian (clavicembalo). Le musiche che si sono
potute ascoltare nel corso della serata sono state tratte da Bach, Tartini e
Vivaldi.
La note hanno riempito le navate della Chiesa, in esse si è percepita tutta la
forza evocatrice della musica; è lo stesso Ruffo ad affermare come in essa

“tutto sia superiore alla somma delle singole parti, quasi in una
concezione olistica: qui nessuno risolve la propria funzione in se
stesso, come nel caso di un solista, o nell’essere una parte sostituibile,
come in un’orchestra, giacché è l’interdipendenza reciproca a
rendere ognuno un punto d’appoggio insostituibile per tutti gli altri”
(Mittino F., 2008c).

Questo importante concetto di reciprocità scisso dall’idea di


indispensabilità, ci accompagna al 10 maggio e ci avvicina al significato di
quell’evento:

[…], di fronte ai tanti problemi che incontriamo riguardo alla vita,


alla famiglia, al delicato rapporto con i figli, al senso della lealtà, al
valore della giustizia, al rispetto dell’altro, tocchiamo con mano
l’urgenza di una coscienza equilibrata che guidi la quotidianità e che
la illumini nei suoi risvolti più importanti e determinanti.
La precaria situazione ci dice con forza che questo è il momento di far

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

emergere i valori cristiani per dare un apporto sicuro e decisivo alla


vita ecclesiale e sociale. Come ha operato San Clemente. Questo fa
parte della nostra vocazione battesimale: prendere coscienza di una
esigenza per esprimere con la vita i valori i cui crediamo. È la sfida
che la società pone oggi ai cristiani. Il dono del battesimo ci spinge
ad armonizzare con carità e lealtà ogni aspirazione di bene, creando
sempre più comunione e concordia tra i diversi orientamenti del
vivere comune. Si deve divenire costruttori del nuovo. È questa la
ragione per cui portiamo in piazza, nel luogo centrale, nel crocevia
della vita della città, il nostro Patrono” (Masseroni, 2008a).

Alle 20.15 alcune persone erano già in attesa sul sagrato della Chiesa,
cariche di aspettative nei confronti del grande evento che di lì a poco li
avrebbe visti protagonisti. I membri della Consulta dei Santi Cassiano e
Clemente erano all’interno della chiesa parrocchiale intorno all’urna del
Santo, posta su una portantina. Anche il gruppo di Scout, che avrebbe
effettuato il trasporto, era già presente in chiesa, per organizzare e progettare
manovre e posizioni necessarie alla buona riuscita della traslazione.
Il parroco Don Gilio Masseroni, seguito da don Fabrizio Coppola e da don
Giuseppe Ottina, incensò l’urna del Santo Martire. Gli Scout sollevarono la
portantina e si apprestarono ad uscire dalla chiesa. Sul sagrato la
processione si compose, in apertura erano presenti i chierichetti recanti la
croce, seguiti dalla Banda Trecatese, dalle insegne dei quartieri, l’urna del
Santo scorta da sei chierichetti con le lampade accese, infine il gonfalone
del Comune e quello della Consulta.
Giunti in piazza Cavour, attraverso via Fratelli Russi, il Santo venne
adagiato sul palco, montato davanti ai portici del Palazzo Comunale. La
funzione venne aperta dall’Inno ai Santi Patroni cantato dalla Schola

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Cantorum, le note accompagnarono l’incensamento dell’altare. La voce dei


cantori si innalzò e con essa anche un forte vento che muoveva le vesti dei
celebranti e la paratura dell’altare. La Santa Messa proseguì e giunse alla
prima lettura, in quel momento al vento si aggiunge una pioggia battente che
costringe la sospensione della funzione.
L’urna del Santo venne riportata in chiesa dagli Scout. La piazza si svuotò,
le persone sembrarono disperdersi per poi ritrovarsi in chiesa. La Santa
Messa riprese, molto significative e profonde furono le parole del parroco
don Gilio Masseroni durante l’omelia:

“È difficile essere Cristiano, guardando a Lui che ha dato la sua vita


e guardando Lui che ha segnato per 250 anni questa comunità, l’ha
sospinta, l’ha incanalata, l’ha aiutata; la figura di San Clemente,
meraviglioso cristiano, ci deve stimolare.
[…] Questa sera, nonostante l’inconveniente, la ritengo una serata
profondamente positiva, perché ci siamo trovati insieme. Anche
questo cammino che abbiamo fatto da quartiere a quartiere, un po’
sotto un certo aspetto non sempre dal tempo benedetto, qualcosa è
passato, qualche cosa è entrato, guardiamo con fiducia al futuro.
[…]A San Clemente non la dò vinta, è voluto tornare indietro ma per
le feste patronali la traslazione la faremo ancora e la faremo più
solenne, quindi a San Clemente non la do vinta.”

Osservando la numerosa partecipazione si può affermare come i fedeli


abbiano ascoltato e messo in atto l’invito del parroco don Gilio che dalle
colonne del giornale esortava:

“Aspetto tutti sabato attorno a San Clemente per porre le basi di questo
significativo miracolo: pensare e realizzare una Trecate concorde,

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

serena, generosa e pronta ad un impegno responsabile” (Masseroni,


2008a).

Parole decise, colme di entusiasmo che mettono in evidenza la volontà di


fare delle Feste Patronali un’importante momento di riflessione sui valori
cristiani.
Inoltre questo percorso quartiere per quartiere e la Messa conclusiva attorno
all’urna del Santo Martire ci fa tornare col pensiero alla “Missione
Cittadina”, di cui prima si è parlato, tenutasi in occasione delle feste del
1977.

   
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San Clemente Martire

   
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San Clemente Martire

   
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San Clemente Martire

39 (a, b, c, d, e, ,f, g) – 10 maggio Santa Messa

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

3.4 21 SETTEMBRE 2008 - FESTE PATRONALI: SOLENNE


TRASPORTO DELL’URNA DI SAN CLEMENTE

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente: Peretti Giuseppe


presidente, Iacometti Gianfranco vice presidente, De Vecchi
Piero cassiere, Mittino Filippo segretario, Porzio Mauro
storiografo. Membri: Colombo Giuseppe, Coppi Gianni,
Finocchio Aureliano, Gunnella Graziano, Manfredda Carlo,
Mocchetto Roberto, Pissavini Italo, Ritonnale Angelo, Rosa
Aronne, Ruffo Renato, Sfenopo Mario e Villani Antonella.

Le feste patronali del 2008 portano in sé un’aria nuova: un cambiamento di


data, dall’ultima domenica di agosto si decide di passare alla terza domenica
di settembre. Nella storia dei festeggiamenti in onore dei patroni questa è
non è la prima volta che avviene una variazione (Cfr. Appendice I), ed è
sempre stata la lungimiranza e l’apertura verso i mutamenti della società a
guidare queste decisioni. Le situazioni sociali mutano, così quelle
ambientali e il modo di vivere, e con esso anche l’uso del tempo libero.
Sono proprio tali ragioni che sottendendo a questa modifica. La Parrocchia,
la Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e l’Amministrazione hanno
promosso questo spostamento di data con l’intento di avvicinare ed
integrare tutte le realtà presenti sul territorio trecatese così da vivere una
festa all’insegna della comunione e della fraternità.
Si è inoltre pensato ad un ricco programma:

Programma Religioso

LUNEDI 8 SETTEMBRE Natività di Maria Vergine

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Ore 20.45: Pellegrinaggio spirituale al Santuario della Madonna delle


Grazie; Santa Messa di Affidamento delle nostre feste patronali alla
Vergine.
SABATO 13 SETTEMBRE
Ore 18,00: Esposizione in Chiesa delle Reliquie di San Clemente.
Inaugurazione dei restauri dei transetti.
DOMENICA 14 SETTEMBRE Giornata della Famiglia
Ore 10.30: Messa solenne con ricordo dei vari anniversari di
matrimonio.
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE Giornata dei Cresimandi
Ore 20.45: Chiesa Parrocchiale: Incontro di tutti i cresimandi con i
loro genitori, padrini e madrine.
MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE
Giornata dei fanciulli e del catechismo
Ore 10.00: in Chiesa Parrocchiale - Preghiera e riflessione.
GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE Giornata del Battesimo
Ore 20.30: in Chiesa Parrocchiale: Preghiera e riflessione con i piccoli
battezzati nei 2007 e 2008.
VENERDÌ 19 SETTEMBRE Giornata della Sofferenza
Ore 16.00: Chiesa Parrocchiale - Santa messa per tutti gli ammalati e
gli anziani.
SABATO 20 SETTEMBRE Giornata dei Quartieri
Ore 18.00: Chiesa Parrocchiale - Messa ed omaggio floreale.
DOMENICA 21 SETTEMBRE Festa Solenne Giubilare
Ore 10.00: Messa Solenne e Solenne traslazione delle Reliquie con il
seguente percorso: Chiesa Parrocchiale - via Russi - piazza Cavour -
via Adua - via Matteotti - via Gramsci - via Cassano - Chiesa
Parrocchiale. Presenza ufficiale delle Autorità ed esecuzione musicale
della "Schola Cantorum San Gregorio Magno".
LUNEDÌ 22 SETTEMBRE Giornata della Vocazione
Ore 10.30: Solenne concelebrazione dei sacerdoti trecatesi, del
Vicariato e di quanti hanno esercitato il Ministero a Trecate. Saranno

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

presenti anche le nostre Suore con ricordi particolari della loro vita di
consacrazione.
Ore 21.00: Chiesa Parrocchiale, concerto in onore dei Santi Cassiano e
Clemente: musiche di Vivaldi, Bach, Mozart, Handel, Gounod,
Cherubini, Beethoven, Verdi, Puccini, Ortolani; solisti M Calcaterra
soprano - M.C.Gallo mezzosoprano; "Schola Cantorum San Gregorio
Magno"; Ensemble Isabella Leonardo; direttore Mauro Trombetta.
Offerto alla comunità dalla Consulta dei Santi Cassiano e Clemente.
MARTEDÌ 23 SETTEMBRE Giornata del ringraziamento e del
suffragio
Ore 8.30: Messa agli Scuroli.
Ore 20.40: Messa al Cimitero.
DOMENICA 28 SETTEMBRE
Ore 18.00: Chiusura degli Scuroli.
Durante questi giorni sarà possibile visitare il museo della parrocchia.
Da SABATO 20 SETTEMBRE: grandioso banco di beneficenza in
Piazza Cavour, con ricchi premi. DOMENICA 21 SETTEMBRE. Ore
17, piazza Cavour, estrazione dei premi vincenti della lotteria dei
Santi Patroni.

Programma Folcloristico
GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE
Ore 21.00: Via XX Settembre: Serata dialettale con Neta e Ghita e, a
conclusione, grande spaghettata per tutti. In caso di maltempo, la
serata si terrà nel Teatro comunale.
VENERDÌ 19 SETTEMBRE
Ore 19.00: Piazza Cavour: Cena in Piazza con l'Orchestra di liscio di
Vanna Isaia. In caso di maltempo, la cena si terrà presso la struttura
della Scuola Materna F.lli Russi (Via C. Battisti).
SABATO 21 SETTEMBRE
Ore 16.00: Piazza Cavour: Spettacolo per bambini "La scuola in
piazza".

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Ore 21.00: Piazza Cavour: Lena Biolcati presenta "A tempo di


Musical", organizzato dalla Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e
dal Comune di Trecate. Durante la serata è prevista una raccolta di
fondi per l'acquisto di attrezzature a favore della locale Casa di
Riposo. In caso di maltempo, lo spettacolo verrà rinviato al sabato
successivo.
DOMENICA 21 SETTEMBRE
Ore 16.00: Piazza Cavour e centro storico: Gruppo di "Majorettes" di
Orio al Serio (BG) con fanfara e bastoni. Gruppo Folk "I Tencit".
Ore 17.30: Piazza Cavour: Concerto della Banda Musicale Trecatese.
Ore 21.30: presso il campo sportivo di Via Incasate. Spettacolo
Pirotecnico
In caso di maltempo verrà rinviato al lunedì 22.09.2008, alle ore
21.00, prima del concerto in Chiesa Parrocchiale.
Dalle ore 21.00 alle ore 22.30: Piazza Cavour, Intrattenimento
musicale con il "Duo Cherchi".
Ore 22.30: Piazza Cavour, "La notte dei Sosia".
LUNEDÌ 22 SETTEMBRE
Dalle ore 10.00 alle ore 19.00 -Via Mazzini,Verdi e
Murello,Tradizionale Fiera dei Santi Patroni con esposizione di
animali e tante bancarelle di prodotti agricoli, artigianali, generi
alimentari e casalinghi.
Ore 15.30: Via Mazzini: Ballo sull'aia con giochi e sorprese per i più
piccoli
Ore 17.00: Piazza Cavour, Dimostrazione tecnico-operativa dell’Unità
Cinofila della Polizia Penitenziaria.
Iniziative Collaterali
Da Venerdì 19 settembre a martedì 23 settembre - Sul piazzale
Antonini sarà funzionante il Luna Park con tante nuove attrazioni per
adulti e bambini
Domenica 21 settembre - Dalle e ore 14.00 alle ore 24.00 – Via
Romentino; il mercatino del Luna Park

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

Villa Cicogna: Mostra Fotografica a cura del Cine Foto Club Trecate
Teatro comunale: Mostra del Circolo Filatelico Numismatico
Mineralogico Trecatese.

Momento centrale dei festeggiamenti è stata la celebrazione di domenica 21


settembre. Poco prima dell’inizio della Santa Messa, davanti alla Casa di
Riposo in via Fratelli Russi, si è composto il corteo aperto dalla Banda
Trecatese e seguito dal gonfalone del Comune, dal gonfalone della
Consulta, dalle autorità civili e dai membri della Consulta. Il percorso ha
visto il passaggio per piazza Cavour, via Gramsci e via Cassano per poi
giungere in Chiesa Parrocchiale. Dopo aver preso posto all’interno della
chiesa, si è assistito all’ingresso dei preti: don Vincenzo Barone, don
Massimo Bottarel, don Giuseppe Ottina, don Francesco Spagnolo, don
Mauro Baldi e infine il parroco don Gilio Masseroni. Due carabinieri in alta
uniforme attendevano ai lati dell’altare.
Durante la celebrazione è stata data un’importante comunicazione ai
parrocchiani: don Giuseppe Ottina, da 10 anni coadiutore a Trecate, sarebbe
diventato Vicario parrocchiale, con particolare attenzione alla pastorale
giovanile, in diverse parrocchie della Bassa Valsesia, in stretta
collaborazione con don Italo Zoppis, parroco di Sizzano e Briona,
amministratore parrocchiale di Carpignano. A sostituirlo nella sua missione
all’interno dell’oratorio giungeva don Mauro Baldi, ordinato sacerdote il 7
giugno 2008 e proveniente dalla comunità di Romentino.
La Santa Messa si è conclusa con quello che è stato il momento più
significativo e toccante delle feste patronali: la traslazione delle reliquie di
San Clemente. L’urna era adagiata su un carro agricolo decorato da velluto
rosso e fiori e spinto dai membri della Consulta. Sul sagrato della chiesa si è

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

composta la processione: in apertura i chierichetti con la croce, i quartieri


recanti le insegne, gli scout, i cresimandi recanti le palme, la Banda
Trecatese, gli anziani della Casa di Riposo accompagnati dal personale
dell’Oftal, il gonfalone della Consulta, il carro con l’urna di San Clemente
scortato dai due carabinieri in alta uniforme, il clero e l’autorità civile.
La processione ha percorso via Fratelli Russi, via Adua, largo Carducci, via
Matteotti, via Gramsci, via Cassano, per concludersi sul piazzale della
Chiesa Parrocchiale accompagnata dal suono continuo delle campane.
Suono che, ha ricordato il parroco don Gilio, è continuato per l’intera notte
quel lontano 18 dicembre del 1758.
La celebrazione ha avuto il suo epilogo con la recita, da parte di un
cresimando, di una preghiera a San Clemente e con la benedizione solenne
con la reliquia di San Clemente è stata impartita da don Giuseppe Ottina.
Il momento della traslazione è stato significativo e profondo, molte erano le
persone che hanno preso parte al corteo e molte altre popolavano le strade in
attesa del passaggio del Santo. Quanti l’hanno vissuto lo porteranno come
ricordo vivo nel loro cuore (Cfr. immagine 40).
Possiamo concludere affermando come l’elevata partecipazione alle due
Celebrazioni, quella di domenica 21 e quella di lunedì 22, ha dato
fondamento allo spostamento di data. Il parroco don Gilio Masseroni, dalle
colonne del giornale, afferma:

“La corale partecipazione alla Messa Solenne ed alla sentita e


ordinata Traslazione delle Reliquie sono la prova che Trecate ha dato
una risposta positiva. Le molte coppie giovani ed i tantissimi residenti
a Trecate pur provenienti da altri luoghi hanno dato la dimostrazione
che l’accoglienza e l’integrazione sono possibili e sono oggi

   
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L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

estremamente importanti. La comunità si ricompone in questo modo,


con questa disponibilità, con l’incontrarsi e non con le chiacchiere. E
le feste sono state una validissima occasione. È necessario aprirsi agli
altri con uno sguardo chiaro, preciso e responsabile verso il futuro.
Se non ci si convince del cambiamento della società e non ci rende
ragione che in tale cambiamento bisogna immergersi con impegno, si
rimane tagliati fuori dal contesto attuale ed emarginati. Capisco con
serena attenzione coloro che forse non hanno visto bene certi
cambiamenti, ma la strada da percorrere è questa. Non si cammina
guardando al passato, si percorre la strada tenendo in considerazione
i valori del passato ma sentendoci cristiani del presente e del futuro.”
( Masseroni, 2008e)

Da sinistra: don Massimo Bottarel, don Francesco Spagnolo,


don Mauro Baldi, don Gilio Masseroni, don Giuseppe Ottina,
don Fabrizio Coppola, don Vincenzo Barone

   
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San Clemente Martire

   
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40 (a, b, c, d, e, f, g) – 21 settembre 2009: la traslazione delle reliquie di San Clemente


   
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3.5 18 DICEMBRE 2008 - SANTA MESSA DI CHIUSURA


DELL’ANNO GIUBILARE

Il 18 dicembre alle ore 21.00 nella Chiesa Parrocchiale si è tenuta la Santa


Messa che ha segnato la fine dell’anno dedicato a San Clemente. Il segno
che tutti hanno potuto udire è stato il suono di tutte le campane delle Chiese
di Trecate che ha dato inizio alla celebrazione e ha ricordato quel 18
dicembre del 1758 quando la popolazione fu svegliata alla tre di notte da un
suono di campane che annunciavano l’arrivo a Trecate, più precisamente a
villa Clerici, delle reliquie di San Clemente.
La Santa Messa è stata concelebrata dal Parroco don Gilio Masseroni, da
don Mauro Baldi e don Fabrizio Coppola. Particolarmente significative sono
state le parole del Parroco durante l’omelia, parole che hanno riassunto
l’anno vissuto insieme evidenziandone il profondo significato:

“abbiamo vissuto un anno in cui ci siamo affidati un po’ a Lui, è stato


un anno che io credo, auguro e spero, che un segno l’abbia lasciato.
Quali erano, al di là della celebrazione, le intenzioni di fondo? Erano
due: primo quello di mettere in evidenza a una comunità che
gradualmente andava perdendo una certa immagine e una certo
valore, non solo di tradizione, ma di testimonianza. Il secondo era
quello, in una comunità così dispersiva, di cercare anche
un’occasione, una stimolazione, una possibilità di integrazione, di
comunione.”

Vediamo quindi come gli intenti che hanno mosso quest’Anno Giubilare
sono stati particolarmente due: la riscoperta delle tradizioni, intese come
valore della testimonianza lasciata dal Santo, e il desiderio di raggiungere
una sorta di comunione tra le persone che vivono nella città di Trecate.

   
172
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

L’alta partecipazione alle celebrazioni e alle iniziative ha fatto si che questi


intenti divenissero realtà.
Al temine della Messa il Parroco, don Fabrizio, don Mauro e la Consulta si
sono spostati sullo scurolo, dove è stata recitata la preghiera in onore di San
Clemente ed è stata scoperta una lapide a ricordo di quest’anno giubilare che
reca la seguente dicitura:

“18 dicembre 2008 - A conclusione dell’anno giubilare dedicato a


San Clemente Martire la Consulta dei Santi Cassiano e Clemente, con
Fede e Devozione, tramanda, ai secoli che verranno, la Tradizione
della Comunità trecatese. 1758 -2008 250° anniversario dell’arrivo
delle Reliquie”.

   
173
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

3.6 20 DICEMBRE 2008 - CONCERTO DI NATALE E CONSEGNA


“RICONOSCIMENTO SANTI CASSIANO E CLEMENTE CITTÀ
DI TRECATE”

Sabato 20 dicembre la Consulta dei Santi Patroni ha offerto alla comunità di


Trecate il Concerto di Natale che ha visto come protagonisti, ancora una
volta, l’Ensemble “Novum Organon” con qualche piccolo cambiamento
nella sua formazione: Glauco Bertagin (violino), Roberto Ranfaldi (violino),
Matteo Ruffo (violino), Luca Ranieri (viola), Luigi Puxeddu (violoncello),
Gabriele Ragghianti (contrabbasso) e Ivano Zanenghi (arciliuto).
Le musiche erano di Bottesini, Paganini, Tartini, Telemann e Vivaldi e
l’esecuzione è stata formidabile, un momento con forte valore culturale che
ha offerto la possibilità di trascorrere del tempo in una sorta di sospensione
mentale nel quale tutto lo spazio era occupato dal suono avvolgente (Cfr.
immagine 41).
All’interno di questo evento è stato assegnato, dalla Consulta, dalla
Parrocchia e dall’Amministrazione Comunale, il “Riconoscimento Santi
Cassiano e Clemente Città di Trecate”.
È necessario ricordare che per la prima volta è stato assegnato il premio
sotto un unico titolo, scelta dettata dal desiderio di unire le forze, dando così
maggiore importanza all’evento.
La commissione era composta da quattro membri della Consulta dei Santi
Cassiano e Clemente (Parroco, Presidente e due Consultori) e da quattro
rappresentanti del Comune di Trecate (Sindaco, Assessore ai Servizi Sociali,
Assessore alla Cultura e un rappresentante della minoranza consigliare).
Essi hanno avuto il compito di designare il destinatario del premio che,
secondo il regolamento, doveva andare “ad una persona meritevole di tale

   
174
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

onorificenza che si sia distinta per l’impegno, la costanza, la generosità,


l’altruismo e lo spirito di abnegazione nell’esplicazione di un’attività o
nella realizzazione di un’opera nei settori sociale, culturale, morale,
sportivo, scientifico, economico, assistenziale, ambientale, religioso nonché
civile e che, tramite questo impegno, abbia agito a favore della collettività
trecatese o abbia dato lustro alla Comunità di Trecate”; oppure “ad
un’Associazione/Gruppo operante nel territorio trecatese negli ambiti
sociale, culturale, morale, sportivo, scientifico, economico, assistenziale,
ambientale, religioso nonché civile e che si sia distinta per l’impegno, la
costanza, la generosità, l’altruismo e lo spirito di abnegazione
nell’esplicazione di un’attività o nella realizzazione di un’opera e che,
tramite questo impegno, abbia agito a favore della collettività trecatese o
abbia dato lustro alla Comunità di Trecate”.
Molto importante risulta l’elenco di motivazioni relative al conferimento del
premio, da esso traspare come il denominatore comune sia il bene della
collettività; il bene comune al quale Consulta e Comune tendono. Inoltre la
varietà e completezza di settori, a cui si fa riferimento, allontana la
possibilità di far diventare il premio privilegiato per un determinato ambito
o credo religioso.
Relativamente a questa argomentazione può sembrare contraddittoria la
scelta di titolare il premio a Santi Patroni della città, va chiarito come i Santi
siano un esempio, un modello non solo in ambito Cristiano ma universale.
Questa predilezione potrebbe portare a riscoprire la figura di questi due
personaggi, apprendendo così la loro condotta di vita, sottostante alla
santità; che può oggi essere letta come legata ad una buona condotta morale.

   
175
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

I premiati di quest’anno sono stati i 18 volontari (Berra Giuseppina, Bertone


Laura, Boglio Giovanna, Bolla Gianmaria, Crespi Enrica, Doni Albina,
Fantini Teresa, Leccardi Francesco, Manfredda Natale, Negri Emilia,
Ponzio Giovanna, Ruggerone Cesarina, Ruggerone Maria Piera, Tornari
Franceso, Tornotti Lucia, Travaglini Ada, Travaglino Clementina, Troscia
Luigi) della Casa di Riposo Comunale di via Fratelli Russi, con la seguente
motivazione: “Per il prezioso, intenso e caritatevole impegno Rivolto al
servizio dei nostri Anziani” (Cfr. immagine 43).
Ciascuno di loro ha ricevuto una pergamena e al gruppo è andato un quadro
raffigurante i simboli dei tre enti promotori e la figura dei due santi: un
altorilievo realizzato appositamente da un artigiano (Cfr. immagine 42).
Inoltre sono state anche premiate la classe terza B e terza E della scuola
elementare G. Rodari che hanno partecipato al concorso di disegno indetto
dalla Consulta e avente come titolo: San Clemente Martire Patrono di
Trecate, nei secoli passati ed oggi (Cfr. immagini 44, 45, 46).

   
176
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

41 (a, b) - Alcuni musicisti dell’ Ensemble Novum Organon

   
177
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

 
 

 
 
 

42 - “Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di Treacate”

   
178
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

43 - I volontari della Casa di Riposo Fratelli Russi premiati 

44 - I bambini premiati
 

   
179
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

45 - Il disegno realizzato dalla classe III B – Scuola G. Rodari

   
180
   
L’Anno Giubilare
San Clemente Martire

 
 

46 - Il disegno realizzato dalla classe III E – Scuola G. Rodari

   
181
   
Epilogo
San Clemente Martire

4 EPILOGO

In questo breve scritto sono stati ripercorsi tutti gli eventi legati alla figura
di San Clemente Martire: dall’arrivo delle sue reliquie a notte inoltrata il 18
dicembre del 1758, alla costruzione dello scurolo, alle traslazioni che negli
anni si sono susseguite. Tutti segni grandiosi che la comunità di Trecate ha
desiderato ardentemente e soprattutto realizzato per testimoniare la propria
fede e la propria devozione al Santo Martire. Inoltre, leggendo queste
pagine, si è potuto apprendere come accanto ad ogni ricorrenza legata a San
Clemente sia stato associato un “ricordo di pietra” (Rossi, 1948): nel 1782
è stata completata la costruzione dello scurolo, nel 1891 è stato promosso
l’ampliamento della Chiesa Parrocchiale, nel 1948 si è dato inizio a lavori di
costruzione dell’Oratorio Femminile in memoria delle feste del 1947, nel
1977 sono stati inaugurati i restauri del frontone e dei portici della Chiesa
Parrocchiale, nel 1992 è stato completato il concerto delle campane ed
infine nel 2008 sono stati inaugurati i restauri dei due transetti della Chiesa
Parrocchiale (Archivolto, 2008). L’entusiasmo e la forza trasmessa dal far
memoria del Martire hanno quindi condotto i vari parroci di Trecate ad
intervenire sulle varie strutture della parrocchia per renderle maggiormente
funzionali e agibili. Con l’avvicinarsi del 250° anniversario dell’arrivo delle
reliquie si è pensato di far memoria di questo evento con un anno intero
dedicato alla figura di Clemente. Abbiamo creduto sino in fondo che questo
potesse accadere, sfidando le opinioni avverse e viaggiando in direzione
ostinata e contraria (Smisurata Preghiera - 1996, F. De Andrè 1999). Le
cronache degli eventi, che qui avete potuto leggere, sono la prova che
qualcosa di grandioso è davvero avvenuto.
Proprio per questa ragione si è scelto di ripercorrere tutte le tappe che hanno

   
183
   
Epilogo
San Clemente Martire

segnato questo tempo: esse possono essere considerate come tante


pennellate che vanno a comporre quell’affresco raffigurante il Santo che ci
ha accompagnato per tutto il nostro cammino.
Ora che il quadro è terminato, che l’immagine di San Clemente ha preso
forma, non ci resta altro da fare che osservarla con attenzione affinché si
imprima chiara e limpida nella nostra memoria.

   
184
   
APPENDICE
Appendice A
San Clemente Martire

APPENDICE A - TRADUZIONE DELL’ATTO DI DONAZIONE


Estratto del Giureconsulto
Carlo Giuseppe Terraneo
notaio apostolico e del collegio di Milano,
figlio di Giuseppe ugualmente notaio di Milano,
Procuratore Canonico della Parrocchia di S. Giovanni "ad quatuor facies".

In nome del Signore, nell'anno 1758, lunedì 18 dicembre, nel primo anno
del pontificato del nostro papa Clemente XIII

DONAZIONE

L'Illustrissimo ed Eccellentissimo Sig. Marchese Don Antonio Giorgio


Clerici, Marchese di Cavenago (Lodi), regio feudatario di Cuggiono, della
comunità di Dairago (ducato di Milano), signore della città di Trecate
(Novara) e delle sue dipendenze, dei Magnati (Grandi) di Spagna di prima
classe, dei 60 decurioni dell'eccellentissima città di Milano, tra i decurioni
dell'illustrissima città di Como, cavaliere della Chiave d'Oro, amico
dell'attuale consigliere di Stato, padrone di macchine da guerra, prefetto e
colonnello, proprietario di un reparto di fanteria di Sua Regia Imperiale
Maestà la Regina d'Ungheria e Boemia ecc., e del Duca di Milano ecc. ecc.,
figlio del fu Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore Marchese Don Carlo
Giorgio, ugualmente tra i Magnati (Grandi) di Spagna come sopra,
Procuratore Canonico della parrocchia di San Protasio ai Monaci (Milano)
e, per lui, l'Egregio Illustrissimo canonico Signor Giovanni Filippo
Ramellino fu Saverio, Pretore di detta città, procuratore speciale, come
stabilito da lettera di mandato imperiale ecc.

   
187
   
Appendice A
San Clemente Martire

ha donato e dona alla popolazione di detta


città di Trecate (Novara) il Sacro Corpo con
una ampolla del sangue di S. Clemente martire

ottenuto dallo stesso Eccellentissimo Signore Marchese Generale dalla


munificenza del predetto Sommo Pontefice Clemente XIII, e questo nel
segno dell'amore (stima) che ha dimostrato per l'Eccellentissimo Signor
Marchese Generale della suddetta città.

I Signori
Giuseppe De Medici fu Antonio
Giuseppe Galiazza fu Francesco,
Filippo Maino fu Melchiorre,
Ambrogio Navino fu Pietro
Domenico De Vecchi fu Carlo Antonio,
Carlo Zanoto (Zanotti) fu Giuseppe,
Andrea Bosetto fu Pietro
Francesco Antonio Rosina fu Stefano,
Giovanni Maria Bolio fu Giacomo,
Pietro Rosina fu Filippo,
Giuseppe Bolla fu Carlo,
Cassiano Cerina fu Giovanni,
Francesco Villano (Villani) fu Giovanni,
Francesco Rebuffo fu Giuseppe,

in qualità di Sindaci, Consiglieri e Reggenti della predetta comunità di


Trecate e il Signor Antonio Ciecchetto fu Stefano, rappresentante
dell'Illustrissima Casa Serponte (Serponti) e Pietro Pinarolo (Pinaroli) fu
Francesco Antonio notaio e stimato avvocato e deputato della predetta

   
188
   
Appendice A
San Clemente Martire

comunità di Trecate.

hanno dichiarato e dichiarano

di aver avuto e ricevuto dall'Eccellentissimo Signor Marchese Generale


Clerici, attraverso il di Lui delegato, l'Egregio Consulente Legale Signor
Ramellino, suo procuratore speciale, il sacro corpo con l'ampolla del sangue
di S. Clemente martire, con l'obbligo di custodirlo fedelmente e conservarlo
nella chiesa di S. Maria Assunta di Trecate e di collocarlo in apposita
cappella della stessa chiesa, perché sia sempre più promosso il culto e la
venerazione al detto S. Clemente martire, come proclamano e promettono
detti Sindaci, Consiglieri e Reggenti anche a nome della medesima
comunità, per attestare e avere ricordo perpetuo, con gratitudine, della
munificenza dell'Eccellentissimo Signor Marchese Generale e Signore di
detta città, e perché incessantemente diffondano preghiere all'altissimo
onnipotente Dio per l'aumento e la conservazione della salute spirituale
dello stesso Eccellentissimo Signor Marchese Generale Don Antonio
Giorgio e dell'Eccellentissima Signora Marchesa.

E secondo gli accordi dell'Autorità Apostolica, per la quale esercito, io


notaio sottoscritto, richiesto, ho stipulato l'atto in una delle sale del palazzo
dell'Eccellentissimo Signore Marchese Generale Clerici, posto nella detta
città di Trecate (Novara), presenti come testimoni: il signore Cesare
Francesco Carcano fu Giuseppe, ingegnere del collegio di Milano,
Procuratore, cittadino della parrocchia di S. Babila di Milano, senza alcun
impedimento, ora presente nella predetta città di Trecate, in occasione del
dono, e i Signori Ambrogio Testono fu Pietro e Giuseppe Cariono (Canoni)
fu Carlo, entrambi abitanti in detto luogo e città di Trecate e tutti noti e

   
189
   
Appendice A
San Clemente Martire

ritenuti degni.
Segue la Bolla di autentica delle reliquie di S.Clemente martire

FRATE SILVESTRO MERANO

dell'Ordine degli Eremiti di S. Agostino, per grazia di Dio e della Sede


Apostolica vescovo di Porfireone, Prefetto della Sacrestia Apostolica e Assistente
al Soglio Pontificio

A tutti i singoli coloro che leggeranno la presente lettera facciamo fede che
Noi, a maggior gloria di Dio Onnipotente e a venerazione dei suoi Santi,
dalle sacre reliquie estratte dal Cimitero di S. Calepodio, riconosciute
autentiche dalla S. Congregazione delle Indulgenze e delle SS. Reliquie, per
ordine del SS. Signor Nostro il Papa Clemente XIII, abbiam fatto dono del
Corpo sacro con un'ampolla del Sangue di S. Clemente martire trovato nella
predetta catacomba di S. Calepodio in Roma, all’Ill.mo ed Ecc.mo Signor
Marchese D. Antonio Giorgio Clerici, ambasciatore presso il medesimo SS.
Signor nostro Papa e la S. Sede Apostolica per la Sacra Cesarea Maestà di
Francesco Primo Imperatore dei Romani. E abbiamo collocato
riverentemente tale corpo in una cassa di legno coperto di raso di seta rossa
ornata all'intorno di frange d'oro, legata con una benda di seta rossa, ben
chiusa e sigillata col nostro piccolo sigillo. Allo stesso Ill.mo ed Ecc.mo Si-
gnor Antonio Clerici abbiamo data facoltà nel Signore di tenere presso di sé,
o di donare ad altri, e di esporre alla pubblica venerazione dei fedeli e
collocare in qualsiasi Chiesa od oratorio il predetto sacro Corpo con
ampolla del Sangue di S. Clemente martire, a patto che si osservino le
disposizioni liturgiche a norma del decreto della S. Congregazione dei Riti
in data 11 agosto 1691.

   
190
   
Appendice A
San Clemente Martire

A conferma di quanto sopra, abbiamo fatto redigere dal nostro Segretario


sottoscritto questa lettera firmata di nostra mano e chiusa col nostro sigillo.
Roma dalla nostra dimora nel palazzo Apostolico Quirinale il 9 agosto
1758.
Firmato: Fr. Silvestro, vescovo di Porfireone
Giuseppe Ducci, segretario
****
Il documento è contenuto in una cassettina d’argento racchiusa da una
cordicella da cui pende un sigillo impresso in cera rossa.
Concorda con l’autentico consegnato alla comunità di Trecate e in fede.

J.C. Carlo Giuseppe Terraneo


notaio apostolico

   
191
   
Appendice B
San Clemente Martire

APPENDICE B
Documenti che certificano l’autenticità delle reliquie di San Clemente, il
primo è datato 1885, il secondo 1894 e l’ultimo 1931.

   
192
   
Appendice B
San Clemente Martire

   
193
   
Appendice B
San Clemente Martire

   
194
   
Appendice C
San Clemente Martire

APPENDICE C
Verbale testimoniante la pulizia interna dell’urna di San Clemente (1891).

   
195
   
Appendice C
San Clemente Martire

   
196
   
Appendice C
San Clemente Martire

   
197
   
Appendice C
San Clemente Martire

   
198
   
Appendice D
San Clemente Martire

APPENDICE D
MEMORIALE DELLA RICOGNIZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN
CLEMENTE MARTIRE - A.D. 1998
Felice Iacometti

Lo scurolo dei Santi Patroni, "cuore delle memorie trecatesi", ha accolto


momenti importanti riguardanti il nostro S. Clemente martire. Possiamo dire
di aver visto le tracce del suo martirio attraverso la ricognizione delle sue
reliquie che sono presenti dal 1766 nell'urna di ebano. Prima ancora, sino
alle radici della memoria che risalgono al 1758, anno dell'arrivo aTrecate, i
suoi resti mortali erano conservati in una piccola urna di sasso ancora
esistente sotto l'altare dello scurolo, in un apposito vano restaurato nel 1993.
Da allora la storia di S. Clemente si intreccia con le vicende della nostra
comunità.
Tutto era incominciato mercoledì 13 maggio 1998, festa della Madonna di
Fatima, alle ore 18.30, quando il sacro corpo di S. Clemente era stato levato
dall'urna dai membri della Consulta dei Santi Patroni, e deposto su una
portantina adeguatamente addobbata.
La mattina di giovedì 14 maggio 1998, festa di S. Mattia apostolo, alle ore
10.30, presenti sullo scurolo il Rev.mo Sig. Arciprete Don Gilio Masseroni,
il dott. Mittino Mario Rocco, lo scultore prof. Luigi Teruggi, il presidente
della Consulta sig. Angelo Busto, il vice presidente Iacometti rag.
Gianfranco e il sig. Coppi Giovanni, si è proceduto alla ricognizione delle
reliquie. Via via che venivano estratte le sacre ossa, l'emozione cresceva. Il
dott. Mittino Mario Rocco, dopo averle sistemate su un candido lenzuolo,
procedeva ad una minuziosa ricognizione.

   
199
   
Appendice D
San Clemente Martire

Segue elencazione delle reliquie di S. Clemente martire.


1. Cranio con probabile contusione osso parietale destro posteriore con
evidente ematoma sulla parte destra e sull'osso temporale destro.
2. Frammenti di costole e clavicole.
3. Residuo di parte della colonna cervicale, in evidenza vertebra
atlante, epistrofeo e prima vertebra cervicale.
4. Omero destro e omero sinistro.
5. Radio destro e radio sinistro.
6. Ulna destra e sinistra.
7. Frammenti di ossa del bacino comprendenti: osso iliaco destro e
sinistro con conservazione della cavità acetabolare.
8. Femore destro e femore sinistro.
9. Tibia destra e tibia sinistra.
10. N. 1 perone a destra.
Furono pure ritrovati nell'urna tre documenti storici: l'originale della Bolla
di donazione delle reliquie di S. Clemente martire al Marchese Antonio
Giorgio Clerici (1758), con sigillo pontificio; il documento della
sistemazione delle reliquie nella nuova urna di ebano (1766) e la pergamena
a ricordo del restauro della settecentesca urna (1987).
La ricognizione non è l’arrivo. È la partenza della tappa finale che conduce
alla nuova sistemazione delle reliquie. Alla nuova sistemazione del venerato
corpo. Non vi è altra chiave interpretativa di un “evento storico” come
questo.
C’era di che attendere con vivo interesse il proseguimento dei lavori di
riordino delle reliquie di San Clemente martire, affidate alle mani esperte
dello scultore prof. Luigi Teruggi, personalità di profonda fede religiosa, di

   
200
   
Appendice D
San Clemente Martire

indubbio talento, serietà e dotato di una manualità eccezionale.


La mattina di sabato 23 maggio, festa di S. Desiderio martire, il prof.
Teruggi sullo scurolo, ha eseguito una scrupolosa lavorazione sul modello in
gesso, per innestare le ossa del Santo Martire.
Lo stesso scultore ha fatto notare al Parroco e hai Consultori presenti la
perfetta conservazione delle ossa di S. Clemente, dovuta all'avvolgimento di
queste in un sottilissimo tessuto trasparente (seta?). Con ogni probabilità
tale trattamento e stato eseguito nel 1766, al momento della ricomposizione
dello scheletro, per opera del frate cappuccino Giuseppe Piantanida di
Novara, prima di collocarlo nella nuova urna di ebano disegnata dal pittore
Peracino. E' doveroso registrare questo particolare importante come frutto di
una vasta e profonda devozione al Santo da parte dei trecatesi di allora.
La continuazione dei lavori è avvenuta la mattina di sabato 20 giugno 1998,
festa della Madonna Consolata, quando il prof. Teruggi, sullo scurolo, ha
presentato il modello in legno della figura umana di S. Clemente, sollevando
compiacimento e meraviglia da parte degli intervenuti. Il legno adoperato è
il “Cirmolo” della famiglia delle Pinacee. E' un albero che cresce soltanto
alle elevate altitudini, diffuso in Jugoslavia, dove si produce la qualità mi-
gliore; in Italia si trova soltanto sulle Alpi. Il legno, tenero, è par-
ticolarmente ricercato per i lavori di intaglio. Lo scultore dedica tutta la
mattinata per incidere le scanellature nelle braccia e nelle gambe del
modello, per collocarvi le ossa del Martire. Nel busto, invece, verrà ricavato
un incavo rettangolare dove troverà posto una cassetta in rame argentato che
racchiuderà le rimanenti reliquie di S. Clemente martire.
Siamo ai vesperi d'estate del 3 luglio 1998, festa di S. Tommaso apostolo,
prossimi ad azzurrarsi nel crepuscolo della sera. Lo scultore Teruggi riporta

   
201
   
Appendice D
San Clemente Martire

sullo scurolo il modello in legno. Il lavoro e le scanellature per


"l'assemblaggio delle ossa" e la cassetta in rame sono quasi ultimati. E'
presente il Parroco Don Gilio Masseroni. Ogni succedersi dei lavori ha
sempre trovato garanzie nel personale interessamento del Sig. Arciprete,
dotato di alte capacità pastorali e organizzative. Per la prima volta viene
provata sul modello ligneo la nuova "Armatura", opera dei Sigg. Mocchetto
Roberto, Coppi Giovani, Zanaria Giancarlo e Arancio Giuseppe. Essa
comprende la "lorica segmentata" (corazza), il "cingulum" (cinturone con
pendenti), "l'elmo" (copricapo), "càlighe" (calzari chiodati). Ineccepibile
anche il loro lavoro che non ha cercato sorprese particolari pur arrivando ad
un risultato ben più importante: indurli a completare con mente attenta e
nuove ricerche la loro opera, tanto da farla diventare particolarmente
suggestiva. Un mantello tinta rubino e una tunica ricamata color amaranto
avvolgeranno la figura di S. Clemente, tanto per non dimenticare altri due
aspetti eclatanti completeranno l'insieme dell'accurato restauro.
Determinante ai fini di questi lavori è l'opera prestata dalla ricamatrice
Sig.ra Caccia Annetta in DeMedici, con la collaborazione della Sig.ra Milan
Maria ved. Borando.
E' merito dello scultore prof. Luigi Teruggi e di tutti gli altri operatori, la
puntuale attenzione per gli aspetti storici che fungono da sfondo alle vicende
dei primi secoli della Chiesa, ma anche gli efficaci studi degli usi e costumi
dell'epoca romana ai tempi di S. Clemente. Essi insieme alla Consulta dei
Santi Cassiano e Clemente, hanno reso immortale un'opera grande valore,
dove sono abilmente fusi gli aspetti religiosi con quelli dell'arte e della
tecnica.
Trecate, 25 luglio 1998 - festa di S. Giacomo Apostolo

   
202
   
Appendice E
San Clemente Martire

APPENDICE E
Lettera inviata dalla Fabbriceria di S. Clemente ai trecatesi al fine di raccogliere offerte
per le feste patronali del 1947.

   
203
   
Appendice F
San Clemente Martire

APPENDICE F
Lettere inviate al Parroco don Mario Rossi per confermare la presenza nel
giorno del trasporto di San Clemente:la prima è firmata da S. Ecc. Mons.
Sebastiano Briacca; la seconda da S. Ecc. Mons. Alfonso De Romanis e
infine l’ultima dal Cardinale di Milano Ildefonso Schuster .

   
204
   
Appendice F
San Clemente Martire

   
205
   
Appendice F
San Clemente Martire

   
206
   
Appendice G
San Clemente Martire

APPENDICE G
All’interno di questa Appendice si è scelto di pubblicare, per la prima volta,
il testo della Rievocazione dell’Arrivo delle Reliquie messo in scena nel
1991 e scritto da Felice Iacometti. Per lungo tempo questi fogli sono stati
conservati nell’archivio della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e
ora, come una sorta di omaggio, vengono messi a disposizione dei lettori.

BREVE RIEVOCAZIONE DELLA DONAZIONE DELLE RELIQUIE DI S.


CLEMENTE MARTIRE
AL BORGO DI TRECATE

PERSONAGGI E INTERPRETI IN COSTUMI DEL SETTECENTO

Il Marchese Antonio Giorgio Clerici, Signore di Trecate (in divisa di


Generale).
Il dott. Terraneo, notaio della nobile famiglia Clerici.
Il Banditore.
Comparse (per quanto possibile): i due parroci di S. Cassiano e S. Michele, i
Reggitori della Comunità e alcuni frati, in rappresentanza
Dei Minori osservanti del Convento di San Francesco.

Scena unica

È il 18 dicembre 1758. Alla sera, nella villa del marchese generale Antonio
Giorgio Clerici, feudatario di Trecate. Davanti alla facciata della casa nobile
è stato eretto un palco. Sopra l’assito hanno preso posto i personaggi. Di
fronte al palco, su una decorosa portantina con ornamenti floreali, è
sistemata l’antica urnetta marmorea contenente una reliquia di S.Clemente.
Si ode un rullo di tamburi: poi il marchese Clerici fa cenno al Banditore di

   
207
   
Appendice G
San Clemente Martire

parlare.
BANDITORE – Popolo di Trecate! Il rispettabilissimo signor nostro marchese
generale Antonio Giorgio Clerici recatosi a Roma, in questo anno del
Signore 1758, dopo la morte del Sommo Pontefice, di sempre gloriosa
memoria, Benedetto quattordicesimo, con l’incarico di Ambasciatore al
Conclave per l’augustissima Imperiale Casa d’Austria, ne riportò in dono
dal Papa eletto Clemente decimo terzo, felicemente regnante sulla cattedra
di San Pietro, e del Sacro Collegio Cardinalizio, il venerabile corpo di
S.Clemente martire, tolto dalle catacombe di San Calepodio, con l’ampolla
contenente il suo sangue.
E’ viva intenzione del generale Clerici di donare, stasera stessa, le sante
reliquie al Borgo di Trecate, sua signoria.
In concordia fraterna, e con animo riconoscente per tanto munifico gesto,
esulti la gente di Trecate, laboriosa e cristiana, e renda sempre onore a
S.Clemente.
L’illustrissimo signor marchese Antonio Giorgio Clerici rivolga ora il suo
sermone. Ascoltiamolo, dunque, con il più grande rispetto e la più viva
attenzione.
MARCHESE CLERICI – Sono profondamente grato a Sua Santità Papa
Clemete decimo terzo e agli Eminentissimi Signori Cardinali per il dono
elettissimo delle reliquie di S.Clemente. La bolla che attesta questa
donazione, e che ora il notaro Terraneo leggerà, porta la data del 9 agosto
1758.
(Il marchese Clerici fa cenno al notaro Terraneo di leggere la bolla di
donazione delle reliquie).
NOTAIO TERRANEO (svolge il rotolo della bolla che tiene in mano e

   
208
   
Appendice G
San Clemente Martire

incomincia a leggere con voce sostenuta).


“A tutti ed a ciascuno, noi confermiamo che, all’illustrissimo et
Eccellentissimo Signore Don Antonio Giorgio marchese Clerici,
ambasciatore della Sacra Cesarea Maestà di Francesco Primo Imperatore,
presso il Signore nostro Papa e la Santa Sede Apostolica, noi concediamo in
dono il sacro corpo con l’ampolla del sangue di S.Clemente martire, rimosso
dal cimitero di San Calepoido nell’urbe e devotamente collocato in un’urna
lignea, avvolta in un rosso panno di seta, ornata di fibbie d’oro e legata e
chiusa con benda rossa e col marchio del nostro suggello.
Similmente concediamo all’illustrissimo et Eccellentissimo Sig. Antonio
Clerici di tenere presso di sé, o di donare ad altri, o in qualsivoglia chiesa o
cappella offrire alla pubblica venerazione dei fedeli, il sacro corpo con
l’ampolla del sangue di S.Clemente martire, fatti salvi i riti stabiliti dalla
Sacra Congregazione.
In fede di quanto firmiamo e apponiamo il sigillo a questa lettera.
Roma, dall’Apostolico Palazzo del Quirinale, addì 9 agosto 1758. Frate
Silvestro Merani dell’ordine eremitiano di Sant’Agostino, Prefetto ai
Cimiteri Apostolici e Assistente al Solio Pontificio.”
MARCHESE CLERICI – (riprendendo a parlare con voce alta)
E voi tutti qui presenti siete testimoni che io dono a questo insigne Borgo di
Trecate, mia signoria, le sacre reliquie e l’ampolla del Sangue di S.Clemete
martire.
Il dott. Terraneo, notaro della mia famiglia, ha già redatto l’atto di spontanea
liberalità (calorosi battimani).
Trecatesi! Uniamoci attorno a S.Clemente. Noi non conosciamo la storia di
questo martire. Ma quello che conta veramente non è tanto sapere dove

   
209
   
Appendice G
San Clemente Martire

nacque, cosa fece, come morì, ma il fatto che diede la vita piuttosto che
tradire la sua fede cristiana.
Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità di
Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e ai nostri
tardi nipoti, il dono inestimabile della fede.
Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di brine,
siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero accadere
qualche tempo perverso o calamità naturale.
Voglia infine S.Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio
indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a mantenere vivi i
valori più nobili.
(Calorosissimi battimani).

(seguono, in senso di giubilo, inni marziali della banda musicale e un


suggestivo lancio di fuochi d’artificio).

Felice Iacometti

   
210
   
Appendice H
San Clemente Martire

APPENDICE H
Maurizio Guaglio

SOLENNE RIEVOCAZIONE
STORICA

DELL’ARRIVO A TRECATE
DELLE SACRE RELIQUIE
DI SAN CLEMENTE MARTIRE
A. D. 1758
   
211
   
Appendice H
San Clemente Martire

L’ opera è stata composta comprendendo anche componimenti e testi tratti


da

------------------------------------

“San Clemente a Trecate” di Giovanni Garzoli (1958)

------------------------------------

“Rievocazione della donazione delle reliquie di San Clemente Martire al


Borgo di Trecate” (1991) di Felice Iacometti

----------------------------------------

   
212
   
Appendice H
San Clemente Martire

- Voce f.c. su sottofondo musicale (da Gloria di A. Vivaldi) –


PROLOGO

« Anno di nostro Signore mille e settecento cinquantotto. La notte


del giorno diciotto che si apprestava a nascere, alle ore tre all'incirca,
fui svegliato di soprassalto dal suono delle campane della Chiesa
grande, al quale si unì presto quello delle campane delle altre chiese;
forse tutte le campane stavano suonando, 'chè nell'insieme confuso
pareva di sentire anche quella di San Cassiano al borghetto. I bambini
spaventati si strinsero a me e anche mia moglie non era tranquilla.
Temevamo un grande incendio, oppure una sortita di qualche gruppo
di briganti da una delle nostre quattro porte del Borgo. Scendemmo di
corsa lungo la scala in legno della lobbia. Mi assicurai che la mia
famiglia rimanesse al sicuro giù in casa, al tepore del favrè ancora
caldo, presi il mio mantello ed andai in strada.
La strada era già affollata di gente che, come me, cercava una
spiegazione a quello scampanìo generale. Mentre mi dirigevo con gli
altri verso la Piazza del Mercato, realizzai ciò che l'intorpidimento del
brusco risveglio non mi fece notare: il suono delle campane non era
d'allarme. Era un suono gioioso; lo scampanìo che sentiamo suonare
il dì della festa di San Cassiano.
E poi gli animali nelle stalle non erano agitati, come invece capita
quando accade qualcosa di pericoloso: no, se ne stavano quieti.
"Ma siamo nel cuore della notte!" Una notte fredda di questo freddo
inverno che è già arrivato. Sicuramente il cielo sarà sereno ma la
spessa coltre di nebbia che dalla campagna riesce a penetrare fin
dentro ai vicoli, dal Borgoratto fino a capomondo, da quadroppio fino
alla porta di Novara, impedisce di scorgere in maniera nitida le figure.
Tutto appariva sfumato e scontornato. "Anche quest'anno sarà un
freddo Natale!" pensavo.
Nella piazza grande vi erano già molte persone con torce e lumi,
quand'ecco che , provenendo dalla Chiesa, vidi arrivare il nostro
parroco Don Giovanni Battista, con gli altri preti e i frati di San
Francesco, e le Confraternite. In piazza arrivarono anche il Signor
Podestà con i Sindaci e i Consiglieri.
Dal crescente brusìo della gente intorno, sentii...."Sta arrivando! Sta
arrivando!"
In quel momento capii: stavano arrivando le reliquie di un nuovo
Santo Patrono per noi trecatesi. Da diversi giorni se ne parlava e la

   
213
   
Appendice H
San Clemente Martire

permanenza del Marchese Clerici e della Marchesa nella nuova Villa,


al Castello, in questa fredda e inospitale stagione, non era casuale.
Il Marchese, Signore di Trecate, ricevette le reliquie in dono dal Papa
Clemente XIII che in questo stesso anno fu eletto. A questo Santo
Martire, di epoca romana, fu dato il nome di Clemente in onore di Sua
Santità.
Mi affrettai ad andare a casa per comunicare questa gioiosa notizia ai
miei cari e, tutti insieme, ci unimmo agli altri per seguire il parroco
verso la Villa.
Il Marchese, con la signora Marchesa ed il Cancelliere Notaio
Terraneo, attendevano il ritorno dell'alfiere, mandato ai guadi sul
Ticino per accertarsi dell'arrivo delle sacre Reliquie di San Clemente
Martire.»

Un alfiere del marchese Clerici, a cavallo, entra nella corte della Villa
dall'ingresso principale, si porta al centro della corte e, smontato da
cavallo si appresta a dare l’annuncio dell'imminente arrivo delle sacre
reliquie di san Clemente al marchese che nel frattempo si presenta con la
marchesana, il notaio ed i nobili di palazzo; tutti sono disposti avanti al
I°Palco; il marchese la marchesana e il notaio sono al centro, leggermente
avanzati rispetto agli altri. Sul II°palco si trova già sistemato il coro dei
fanciulli.

Nel frattempo lungo il Borgoratto si muove il Clero, partito “dalla chiesa”.


Precede un chierico con la croce, quindi l’Arciprete parroco con il titolo di
San Cassiano ed il parroco di San Michele.

Dopo di essi, seguono due Domenicani, i Francescani e le Confraternite


secondo le loro precedenze: Corpus Domini – Gonfalone – S.Ambrogio – S.
Rocco .
Seguono le autorità civili del Borgo: otto consiglieri della classe maggiore
recanti il gonfalone del Comune –i quattro consoli dei rioni – il podestà – i
quattro sindaci.
Seguono ancora il gruppo dei popolani che accorrono alla villa.
Arrivati alla Villa: i parroci, accompagnati dai due Domenicani,il Podestà
e i Sindaci raggiungono il marchese; i Consoli e i Consiglieri si dispongono

   
214
   
Appendice H
San Clemente Martire

a sinistra e a destra, lungo i lati del I° palco. ; il chierico e i Francescani si


dispongono ai piedi del fronte del I° palco.
I popolani e le confraternite, rimangono ai lati del campo di scena, lungo il
vialetto d’ingresso principale, in attesa.

Nel frattempo, all’imbocco di Via Romentino, parte un carro agricolo a


quattro ruote; è trainato da due buoi bianchi; alla cavezza sta un contadino.
Precedono due frati agostiniani in atto compunto, altri due agostiniani
seguono; fanno scorta al carro quattro armati.
Nel mezzo del carro è la cassetta avvolta in raso rosso, legata con nastro
pure rosso e fibbie auree.

Il Marchese e la Marchesana, il Notaio Terraneo, con i Parroci, i


Domenicani, il Podestà e i Sindaci , si compongono al centro della corte
per attendere l’arrivo dell’urna dal cancello di ingresso.

Il gruppo dei nobili rimane disposto ai lati del campo di scena, arretrato
rispetto allo schema evidenziato

Ecco, il carro nel brusio compunto e commosso dei presenti, si avvicina


lentamente all’ingresso della Villa.

Suonano le campane a distesa.

I soldati di scorta fanno spazio; il carro si ferma all’ingresso della corte; si


stacca un frate agostiniano, seguito dagli altri tre confratelli, avanzando
verso il Marchese che li attende si inchina ai Marchesi, quindi parla:

Frate Agostiniano: Eccellentissimo e colendissimo Marchese!


Nobile et eziandio gentilissima e virtuosa
Marchesana!

Siano rese a Dio profonde grazie ed a voi, umilissima e devotissima


riverenza.
Io, umile servo agostiniano, dei custodi dei sacri cimiteri apostolici romani,
dal grande pontefice Clemente XIII, regnante sul soglio di Pietro, porto il
dono gratissimo che Sua Santità ha voluto benignamente a Voi destinare,

   
215
   
Appendice H
San Clemente Martire

come pegno di magnanima benevolenza e della stima grande che


nell’eccellenza vostra ripone.
Oh illustre Signore!
Abbiamo percorso monti, valli pianure. Percorremmo le stesse strade che
Clemente, secoli innanzi, seguì con le sue legioni.

Acqua, vento e aperti cieli ci hanno fatto scorta. Il Santo Martire Clemente è
passato fra mute preghiere: leggiadre fanciulle vi hanno sparso i loro fiori e i
bimbi, congiunte le mani, han seguito, con gli occhi incantati, il nostro
trascorrere grave.
Con quale esultanza vedemmo stasera salire dalle cuspidi vostre, il pigro
fumo dei focolari e nel rosso tramonto, la torre del vostro comune!
Le lacrime agli occhi, piangendo, a terra piegammo per rendere grazie.

Ecco a Voi, il diploma del dono, col suggello del sommo pontefice. (porge
al marchese un rotolo di pergamena).
Che Iddio vi guardi e con Voi questa terra; e che il Santo Clemente Vi
assista!

Marchese Clerici: (abbraccia il frate) Degno seguace del sommo


Agostino, scorta pia e fedele; ricevi l’abbraccio e chiamami frate.
Riferisci al Pontefice della fausta tua missione. Prosternagli tutte le grazie
ed ogni mio onore. E pure dirai che vita ed ingegno, potere e armi dei
Clerici, sempre saranno al servizio della fede.
(con tono più alto rivolto anche al popolo convenuto)Che Clemente
protegga la nuova famiglia di questo paese e protegga l’immensa famiglia
del seguace di Pietro.
(rivolto di nuovo al frate) Così, o buon frate, riferisci ed implora.
Ed ora che la notte incombe, a te, ai divoti compagni, sono aperti gli ostelli
e i conforti della mia dimora.
Fate largo all’urna che entra!

(Scortato dai quattro soldati il carro con l’urna avanza lungo l’ingresso
principale – contemporaneamente si eleva l’inno da parte del Coro dei
fanciulli - "Exsultate Justi")

   
216
   
Appendice H
San Clemente Martire

Arrivato il carro ai piedi del palco il gruppo di nobili,( al quale si


aggiungono anche i popolani e i rappresentanti delle confraternite), si
dispone su due ali; gli agostiniani rimangono a custodia del carro con i
soldati.

Il Marchese e la Marchesana salgono sul I° palco ; Il notaio Terraneo si


siede allo scrittoio che si trova in un lato sul primo piano del I° palco.
Dal gruppo dei Consoli si stacca il Banditore.

Il Banditore grida quindi con voce stentorea

Banditore: (leggendo da una pergamena)


L’Eccellentissimo Marchese Don Antonio Giorgio Clerici, Marchese di
Cavenago Lodigiano, Regio Feudatario del Comune Dominante di
Cuggiono Pieve di Dairago Ducato di Milano, Signore del Borgo di Trecate
Novarese, appartenente ai Sessanta Decurioni dell’Eccellentissima Città di
Milano, e ai Signori Decurioni dell’Illustrissima Città di Como, Grande di
Spagna, Cavaliere della Chiave d’Oro, Consigliere di Stato, Generale
Tenente Maresciallo di Campo e Colonnello Proprietario di Reggimento
d’Infanteria per Sua Maestà Imperiale Reale, la Regina d’Ongheria, rivolge
il suo alto sermone a questa comunità di Trecate: si dia riverente ascolto al
colendissimo Signore di Trecate.

Marchese Clerici: Trecatesi!


Il Sommo Pontefice, Signor Nostro, Clemente XIII, delle nobilissime
famiglie veneziane dei Rezzonigo e dei Barbarigo, eletto al soglio di Pietro,
si degnò avermi presente, come ambasciatore dell’Impero, per mandato del
sommo Imperatore felicemente regnante, Francesco Primo. Ed ecco che alla
mia profonda indegnità benignamente Sua Santità risponde con questo
preziosissimo dono e me ne fornisce il presente autentico diploma, che io
con grande riverenza a voi tutti, diletti miei borghigiani, ora consegno al
Cancelliere Notaio Terraneo per la lettura:

   
217
   
Appendice H
San Clemente Martire

Notaio Terraneo: (svolge il diploma in pergamena)

«A tutti ed a ciascuno, noi confermiamo che, per mandato del Santissimo


Signor Nostro Clemente Papa XIII, all’Illustrissimo ed Eccellentissimo
Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici, ambasciatore della Sacra
Cesarea Maestà di Francesco Primo Imperatore, presso il Signor Nostro
Papa e la Santa Sede Apostolica, noi concediamo in dono il sacro corpo con
l’ampolla del sangue, di San Clemente Martire, rimosso dal cimitero di San
Calepodio nell’Urbe e devotamente collocato in un’urna lignea, avvolta di
un rosso panno di seta, ornata di fibbie d’oro e legata e chiusa con benda
rossa e col marchio del nostro suggello.
Similmente concediamo all’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor Antonio
Clerici di tenere presso di sé o di donare ad altri o in qualsivoglia chiesa o
cappella offrire alla pubblica venerazione dei fedeli, il sacro corpo e
l’ampolla del sangue di San Clemente Martire, fatti salvi i riti stabiliti dalla
Sacra Congregazione.
In fede di quanto detto firmiamo e apponiamo il sigillo a questa lettera.

Roma, dall’Apostolico Palazzo del Quirinale, addì 9 agosto 1758.


Frate Silvestro Merani dell’Ordine Eremitiano di Sant’Agostino, Prefetto ai
Cimiteri Apostolici e Assistente al Solio Pontificio.»

Marchese Clerici: Ora Cancelliere Notaio Terraneo, redigete l’atto di


donazione, e voi, Signori Magistrati della Comunità e Reverendi Parroci,
siatene testimoni, che io dono a questo insigne Borgo di Trecate, di cui sono
Signore, i sacri resti e l’ampolla del sangue di San Clemente Martire.
(calorosi battimani di tutti)

(il Notaio torna allo scrittoio per redigere l’atto; il Podestà si inchina al
Marchese e pure i Parroci si inchinano con reverenza – l’Arciprete parroco
di San Cassiano si appresta quindi a rivolgere al popolo il proprio
sermone)

Banditore: Popolo di Trecate! Ascoltate ora, con fede e devozione, il


Reverendo Parroco Arciprete Don Giovanni Battista Bandi, qui convenuto

   
218
   
Appendice H
San Clemente Martire

col Parroco del titolo di San Michele.

Parroco Arciprete: Io Parroco del titolo di San Cassiano, rendo grazie o


eccellentissimo Signore, a Voi ed alla gentil Marchesana; possa il dono del
santo Martire vieppiù rafforzare nella fede d’Iddio, questi onesti
borghigiani.

(rivolto al popolo con voce stentorea)


Trecatesi! Uniamoci attorno a san Clemente. Noi non conosciamo la storia
di questo martire. Ma quello che conta veramente non è tanto sapere dove
nacque, cosa fece, come morì, ma il fatto che diede la vita piuttosto che
tradire la sua fede cristiana.
Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità di
Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e a i nostri
tardi nipoti, il dono inestimabile della fede.
Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di brine,
siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero accadere
qualche tempo perverso o calamità naturale.
Voglia infine San Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio
indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a mantenere vivi i
valori più nobili.
(calorosi battimani da parte di tutti)

Il Coro dei Fanciulli esegue il secondo Inno: " Deus Tuorum Militum"

Banditore: (proclamando con voce stentorea) Il trasporto dell’urna ha


ora il suo inizio passando per la contrada di Borgoratto e, in prosieguo, al
sagrato di Santa Maria Assunta. I quattro Sindaci del Borgo di Trecate faran
da scorta alla sacra urna recando le torce.
(Il Banditore si riunisce al gruppo dei Consoli)

Si compone quindi il corteo lungo il vialetto laterale della corte conducente


all’uscita verso il Borgoratto, secondo il seguente ordine:

   
219
   
Appendice H
San Clemente Martire

-Alfiere del Marchese a cavallo al passo, recante il blasone dei Clerici,


accompagnato da due soldati
-Popolani (molti reggenti torce e lumi) con i fanciulli del coro
-Otto Consiglieri maggiori (innanzi al centro il gonfalone comunale, due
file da due ciascuna e una linea da tre )
-Il Podestà (solo e al centro)
-Quattro consoli dei rioni (leggermente staccati dai precedenti e disposti su
unica linea)
-Confraternite reggenti fiaccole Corpus Domini
Gonfalone
S.Ambrogio
S.Rocco
-Il Chierico con la croce (leggermente staccato dai precedenti e al centro)
-I Francescani (in due file da quattro)
-Gli Agostiniani (in due file da due)
- I due Parroci (leggermente staccati dai precedenti e affiancati al centro)
- I due Domenicani (leggermente arretrati rispetto ai parroci e poco più
allargati verso i lati)
-Il carro con l’Urna affiancato ai quattro lati dai Sindaci con le torce
-Il Marchese Clerici e la Marchesana
- il Cancelliere Notaio Terraneo
-il gruppo dei Nobili (disposti a coppie)
- altri due soldati

Il corteo segue il percorso lungo le attuali via Garibaldi, via Gramsci, via
Cassano.

Al passaggio del corteo di figuranti lungo il lato nord della Piazza Cavour:

voce f.c. su sottofondo musicale (da Gloria di A. Vivaldi)

«.....Fu immediatamente dalla Casa Clerici portato alle tre ore di


notte nella Chiesa Parrocchiale in mezzo ai due Parochi,
coll'accompagnamento di quattro torcie portate dai quattro sindaci della
comunità, col seguito di tutto il Consiglio e di tutto il popolo. Fu collocato
sopra l'altare maggiore a petizione del popolo tra tanto che si recitassero
cinque pater ed ave ed indi tosto trasferito per mano del Signor Arciprete
Bandi nella sacristia, fu riposto interinalmente in un armario chiuso a tre
chiavi, una delle quali si consegnò di comune consenso a sindaci della

   
220
   
Appendice H
San Clemente Martire

comunità, e le altre due restarono nelle mani dei paroci....»

All’arrivo in Chiesa Parrocchiale i vari figuranti si dispongono nei posti


riservati; il carro sosta sul sagrato e, quindi, l’urna viene scaricata dai
domenicani e trasportata dal Parroco Bandi presso l’altare maggiore:
accompagnano, precedendolo, l'ingresso del parroco con l'urna, il chierico
con la croce, il parroco di San Michele, i due domenicani , i quattro
sindaci.

All’interno della Chiesa si svolge la Funzione Religiosa

Con Esecuzione corale a cura della Schola Cantorum “San Gregorio


Magno” di Trecate

Al termine i figuranti popolani e tutti i figuranti borghesi e nobili (compreso


il Podestà) uscendo dalla Chiesa, conducono il popolo in Piazza, attraverso
la via F.lliRussi per il momento conviviale finale.

All’interno della Piazza, secondo la tradizione riportata dalle cronache del


tempo, sono allestiti punti di distribuzione di salamini cotti, pane cotto a
legna e vino.
Nei pressi è inoltre allestito un piccolo podio, sul quale si appresta a tenere
un breve discorso il Podestà, affiancato dal Marchese e dalla Marchesana.

Il Podestà: (rivolto a tutto il popolo - legge)


I nostri amati Signori, nella fausta ricorrenza della investitura a feudatari del
nostro Borgo, ciò che avvenne nell’anno del Signore 1734, decretarono, con
gesto benigno e a noi sommamente gradito, la gratuita distribuzione al
popolo di gustose cibarie composte di salamini cotti, pane abbondante e
vino amabile.
Similmente io, podestà e reggitore di questo insigne Borgo, col consenso dei
signori sindaci e consoli e consiglieri e il beneplacito del nostro Signore
Don Antonio Giorgio Marchese Clerici, nella gaudiosa occasione in cui
Trecate riceve questo grande cittadino romano e lo fa suo compaesano, ad
onore, vanto e protezione della comunità, decreto che a tutti, in segno di
onesta esultanza e di conviviale allegria, sian date in abbondanza le predette
cibarie e copiosi boccali di vino nostrano.

   
221
   
Appendice H
San Clemente Martire

Proveniente dal gruppo dei Consiglieri, il Cantastorie sale sul podio e legge
la BÜSINA’ (filastrocca)

Cantastorie: Büsinà

Di già cl’è caminà chi, tutt Tracà


lasè dima ‘nca mi ‘ra büsinà.

Parché a capita mia tropp d’impardént


d’avé chi tutt par nuta una Sônt Climént.

L’è véra che giamò suma Sônt Casöch,


ma l’è ‘n Sônt talment brav, un tòch ‘a pöch

e a tirarasa da part in sü ‘sso scagn


par laseia 'nca ‘post a’ sò cumpagn.

E rèsta che dü sônt l’ha in proprietà


e pü a bacìla a’ paìs da Tracà.

Cul povru San Casöch l’è un brav umasc


e già a vö beghia e l’è ciapaia un brasc.

L’è diia: « Car a ‘mè car San Climintìch,


t’è gióvnu, ma te piita un bel bastich!

Parché si tracascìtt, fiss ‘mè ‘na pula


i trabülatu sempru par ‘na gnula.

I capegüss a piaşia a ‘temp cl’è bel,


e che a’risóch a nasa pö a rabell.

E quônt ch’a truna i ciapu i barnasció


cunt ar’uliva par fè gnì, ‘ncó ‘ssó.

E dininguarda pö sa fà tampesta,

   
222
   
Appendice H
San Clemente Martire

povru Climènt, tè béch luà d’ra fèsta».

Insì a parléva Sônt Casöch,


e Climént l’è başaia pö ara möch.

E pö l’è diia, quasi cu’ magóch:


« O Sôntu Vesc, mi i ciamava pardóch.

Vü si sempru in facénda e sfularmà,


da quônt ch’in mandà-chiva chi a Tracà;

dèma a’parmès da dèva un po’ ‘na möch,


par a tendia a fè traia ‘si cristiöch?»

«Oh, caròncia! Such mia da parmöt,


propi a ti che te parla ciar e s-ciött?»

e d’incö i nòst Sônt inu dicrità


d’andè dacordi e da iütè Tracà;

E pö cuntent d’avès insèma e amis


I ‘ndai a pé a truvè un nat paìs;

i ‘ndai a Sciaröch a salüdè a’ Biat


cl’è ‘n Sônt ch’a fa da ‘bech ‘nca nü’iat.

Elì in başasa e pö in mangià e bivü


E in diisa ch’i ‘bandunanu mai pü.

E dunca, tracascitt, adès a rèsta


Che ‘nca nü i mangiuma e i fuma fèsta.

E tônt par cuminciè ‘nca a’ Pudistà


ad salamìtt l’è daina ‘na barscià.

I cuminciuma béch; l’ha propi arşóch,


San Climént, cun ‘sa sòrta a’ prutesióch.

Alégar dunca, suma china dü,

   
223
   
Appendice H
San Clemente Martire

dü sônt in gômba chi vöch viina pü.

E quônt par salüt i suma crèp,


e i crapuma e pö induma a’ cômp d’a Şèp,

‘nca si suma stai di bècamòrt,


suma-chi chi l’è ch’a fana i pasaport.

In tèra , in Ciél, insuma in tücc i pòst,


ar’aiüt i darögaru i Sônt ch’inu nòst.

Alégar dunca, e sbragaluma inguà:


«Viva i nòst Sônt , e viva ‘nca Tracà!».

Caloroso battimani di tutti i partecipanti.

Ha quindi inizio la distribuzione a tutti delle vivande.

   
224
   
Appendice H
San Clemente Martire

Composta, e diretta su richiesta della Parrocchia B.V. Assunta di Trecate,


Arciprete Don Gilio Masseroni, e della Consulta dei SS. Cassiano e
Clemente di Trecate, Presidente Ing. Giuseppe Peretti.
Rappresentata in Trecate il 16 dicembre 2007, in occasione dell'apertura
dell'anno giubilare in onore di San Clemente Martire nel 250° anniversario
dell'arrivo delle sacre reliquie.

A gloria ed onore dei Santi Martiri Cassiano e Clemente

Trecate, dicembre 2007

   
225
   
Appendice I
San Clemente Martire

APPENDICE I
All’interno di questa appendice si è pensato di proporre alcune riflessioni
relative alla data in cui festeggiare San Clemente. Si è scelta questa
collocazione all’interno del libro perché l’argomento è trasversale a tutti i
capitoli.
Nella prima parte del testo si è appreso come il primo trasporto delle
reliquie del Santo Martire, nel 1782, si sia tenuto l’ultima domenica di
ottobre. Questa data è stata mantenuta sicuramente sino al 1811:
all’interno dell’ Archivio del Comune di Trecate (faldone 34, II serie,
fascicolo 2) sono contenuti tre documenti, rispettivamente del 1807, 1808,
1811, che attestano la solennizzazione della festività di San Clemente
l’ultima domenica di ottobre. Un ulteriore documento, contenuto nel
medesimo faldone (faldone 34, II serie, fascicolo 2; Cfr. immagine 47),
datato 1° settembre 1813, firmato dal prefetto, esprime il desiderio di voler
festeggiare il Santo Martire l’ultima domenica di settembre. Tale scelta di
anticipare a settembre la ricorrenza è stata probabilmente dettata
dall’esigenza di porre una certa distanza tra la commemorazione del Santo
Patrono e la festività dei morti.
Un’ulteriore cambiamento si è verificato nel 1860, quando la festa di San
Clemente è stata collocata nell’ultima domenica di agosto e questo
cambiamento è testimoniato da un documento conservato nell’Archivio del
Comune di Trecate (faldone 271, III serie, fascicolo 1; Cfr. immagine 48).
In esso si afferma che il Comune di Trecate ha ottenuto l’autorizzazione per
promuovere una Fiera annuale che duri tre giorni a partire dal lunedì
successivo all’ultima domenica di agosto e, al fine di rendere più
interessante l’evento, si notifica che la festività di San Clemente è stata

   
226
   
Appendice I
San Clemente Martire

trasportata la domenica antecedente la Fiera. Inoltre, per accrescere la


grandiosità di queste feste, si istituì un treno speciale che collegava Novara
e Trecate (faldone 271, III serie, fascicolo 1; Cfr. immagine 49).
Questa anticipazione è stata dettata con molte probabilità dall’origine
contadina del Borgo: settembre è periodo di raccolta per i contadini e
quindi per aver una maggior partecipazione alle giornate di festa era
necessario variare la data.
Infine nel 2008 è poi stata fatta la scelta di spostare nuovamente la data e di
collocarla la terza domenica di settembre, con l’intento di avvicinare ed
integrare tutte le realtà presenti sul territorio, vivendo una festa all’insegna
della comunione e della fraternità.
Possiamo quindi dire che questi cambiamenti sono sempre stati dettati dalle
esigenze della società ed in particolare quest’ultimo spostamento è da
intendersi più come una sorta di ritorno alle origini che una rottura con la
tradizione.

   
227
   
Appendice I
San Clemente Martire

47 – Documento che attesta la solennizzazione della festa di San Clemente


nell’ultima domenica di settembre

   
228
   
Appendice I
San Clemente Martire

48 – Documento che attesta la solennizzazione della festa di San Clemente


nell’ultima domenica di agosto

   
229
   
Appendice I
San Clemente Martire

49 – Documento che comunica l’istituzione di un treno speciale


Novara - Trecate per la festa patronale del 1860

   
230
   
Appendice L
San Clemente Martire

APPENDICE L
All’interno di questa appendice vengono riportate alcune note che hanno
come protagonista la figura di San Clemente e che sono contenute nel
“Calendario” di don Mario Roccio. Questo scritto è depositato all’interno
dell’Archivio Parrocchiale e riporta una sorta di diario compilato da don
Roccio dal 1835 al 1842, anni in cui era parroco del Borgo di Trecate. In
queste note si ritrovano cronache di funzioni religiose e civili che hanno
segnato quel periodo.

1835
Settembre
Nel giorno di S. Clemente messa parrocchiale ore 71/2. Messa solenne ore
101/2 vespri ora 4. Nella messa parrocchiale si promulga il triduo a S.
Clemente per legato di Gio. Ambrogio Rosina con breve elogio alla pietà
del testatore. Si promulga la festa di S. Michele e del Rosario conla
processione.

1839
Settembre
2821. Alle ore 5 prima dei vespri. Si cominciò quell’anno prima di cantare li
vespri di recarsi tutto il clero processionalmente allo scurolo di S. Clemente
Martire per aprire solennemente l’urna; uscito dalla sacrestia il Clero si
suonò l’organo sino allo scurolo; intonante l’inno alternativamente si
suonava l’organo tra una strofa e l’altra, e successivamente si cantava dal
Clero, terminato l’inno si suonò l’organo sino al principio dei vespri.

21
I numeri riportati all’inizio di ogni annotazione stanno ad indicare la data.

   
231
   
Appendice L
San Clemente Martire

29.Dom.XIX dopo Pentecoste. Ave Maria ore 5. Messa Parrocchiale ore 7.


Messa Solenne ore 10 che si cantò per la prima volta dal [termine
illeggibile] del Coadiutore Titolare D. Bardelli. Vespri ore 31/2.
30. Triduo di S. Clemente ore 91/2 si suona l’ufficio di tre notturni. Messa
Solenne all’altare Maggiore a tre apparati. Ore 51/2 si da il Segno della
Benedizione.
Ottobre
1.Il tutto come ieri. N.B. chiudere le porte dello scurolo prima del Rosario
per evitare molti disordini.
2.La Messa Solenne si canta nello scurolo. Il tutto come ieri.
Novembre
3.Dom. XXIV dopo Pentecoste festa delle Sante Reliquie. Ave Maria ore 6.
Messa Parrocchiale ore 8 previa esposizione dell’urna di S. Clemente.
Messa solenne 103/4. Vespri ore 3. In tutti i giorni dell’ottava dei morti
l’ufficio si suona alle ore 5. Alla sera Benedizione ore 41/2 si suona.

1840
Settembre
27.Dom. XVI dopo Pentecoste festa di S. Clemente. Ave Maria 51/4. Messa
parrocchiale 71/2. Messa solenne 101/2 perché non vi è panegirico. Vespri
31/2.
28. Triduo di S. Clemente. Ore 91/2 ufficio. Messa solenne
dopo pranzo Paramenti
Primi vespri di S. Michele con Benedizione ore 5 /2 1 tela d’oro
usata
29. Come ieri. Vespri come ieri.
30. Come ieri. Tranne i vespri, si chiude la cassa.

   
232
   
Appendice L
San Clemente Martire

Per evitare alcuni disordini morali sarebbe bene prima del rosario far
chiudere le porte dello scurolo.

1941
Settembre
26.Dom.XVII dopo Pentecoste. Ave Maria 41/4. Messa Parrocchiale ore
7.Messa in canto ore 10. Vespri ore 31/2.
[…]
Triduo consueto a S. Clemente.
29. S. Michele. Ave Maria ore 5. Messa Parrocchiale ore 7. Messa solenne
nello scurolo di S. Clemente premesso l’ufficio come ieri di tre notturni 91/2.
Si canta una sola messa solenne nello scurolo perché parte la solennità di S.
Michele. Vespri ore 5. Successivamente si chiude l’urna del S. Martire.

   
233
   
Appendice M
San Clemente Martire

APPENDICE M
LA BATTAGLIA DI MAGENTA E LA LEGGENDA DI SAN CLEMENTE
Proprio nell’anno di pubblicazione di questo volume, 2009, cade il
centocinquantesimo anniversario della battaglia di Magenta: 4 giugno
1859. È possibile affermare come questo sia stato uno degli eventi più
significativi della seconda guerra di indipendenza, segnando l’apertura
delle ostilità tra gli eserciti Francese e Piemontese nei confronti di quello
Austroungarico.
Il Borgo di Trecate ospitò il Primo Reggimento della Guardia Francese, i
reparti di supporto e lo stesso Napoleone III, presso l’osservatorio di torre
Mandelli, a San Martino; assumendo così un ruolo centrale nella fasi
preliminari della battaglia. Inoltre Trecate, nel mese di aprile, subì
l’occupazione Austriaca: il Generale Giulay, su ordine dell’Imperatore
Francesco Giuseppe, aveva invaso parte delle provincie piemontesi con
un’azione dimostrativa a seguito della mobilitazione dell’esercito di
Vittorio Emanuele II (Peretti, 2009).
La storia della Battaglia di Magenta si incontra con quella raccontata in
questo libro per via delle medaglie al valore che i combattenti trecatesi
donarono a San Clemente in forma di ringrazi mento per essere
sopravvissuti, medaglie che ancora oggi si posso ammirare sullo scurolo.
Vi è anche una leggenda, qua sotto riportata, legata a quel periodo storico
che è stata pubblicata sul Bollettino Trecate (19 agosto 1944) in un
momento doloroso e drammatico della storia mondiale contemporanea: la
Seconda Guerra Mondiale..

   
234
   
Appendice M
San Clemente Martire

La leggenda di San Clemente


C'era una volta... Così incominciano tutte le leggende. Invece, quella di S.
Clemente incomincia : Cento anni fa, quando c'era la guerra...
Di guerre a Trecate cent'anni fa ce ne furono parecchie, ma la leggenda
parla di quella che gli austriaci e i francesi combatterono nel 1859.
Che cosa avvenne, dunque, cent'anni fa, quando c'era la guerra?
Una mattina, svegliandosi, i trecatesi videro sulla sponda lombarda del
Ticino cavalli e cavalieri in perfetto ordine di battaglia. Immaginatevi lo
spavento delle donne e dei fanciulli, che scapparono a nascondersi nelle
stalle e sulle cascine, dove, tremando, si raccontavano tante cose paurose.
Chi diceva d'aver visto gli archibugi, chi raccontava d'aver sentito tremare la
terra per il colpo di una bombarda.
Ad ogni nuova notizia l’inquietudine aumentava e dopo mille esclamazioni,
i gruppi di persone si raccoglievano negli angoli delle case, intorno
all'immagine di S. Clemente, soldato e martire, trecatese di elezione.
Una mattina, una vedetta a grande velocità giunse in paese, per annunziare
affannosamente che la cavalleria, varcato il confine, marciava a spron
battuto verso Trecate. Tutti scapparono, senza, dimenticare però di portare
con sé l'immagine di San Clemente. Poco dopo sullo stradone principale già
si vedeva sollevarsi un gran polverone che segnava l'avanzare delle truppe.
Giunsero alle prime, case del paese. Per le vie non c'era anima viva. Il
denso polverone cessò. Quelli che da lontano seguivano il movimento,
capirono che i cavalli avevano arrestata la loro marcia. Che cosa sarebbe
mai avvenuto? Il paese sarebbe stato certamente depredato e poi bruciato.
Già correva voce che qualche colonna di fumo si era vista, sollevarsi verso
il cielo.

   
235
   
Appendice M
San Clemente Martire

Passarono lunghi momenti di aspettativa. L'attesa aumentò l'ansia e la


curiosità.
Qualche cosa doveva pur essere capitata. Infatti i cavalli, giunti al limitare
del Borgo, si erano improvvisamente fermati ed erano rimasti irrigiditi al
loro posto.
Si fece alloro avanti il generale, che portava due lunghi baffi, ed impartì
ordini con la voce e con la mano. Ma i cavalli con i loro cavalieri non si
mossero.
Era la prima volta che il generale non vedeva eseguiti i suoi ordini. Tutto
adirato, tolse dal fodero la sua sciabola e minacciò severamente. Allora i
cavalli oh, meraviglia! Piegarono le ginocchia fino a terra, quasi in atto di
adorazione e di preghiera. I soldati trattennero il respiro e fu profondo il
silenzio.
Il generale guardò in giro, poi, puntando la sua sciabola per terra, esclamò :
“Non ho mai visto una cosa simile. Qui c'è qualche santo che protegge
questo paese.”
In quel momento una donna attraversò la strada, più coraggiosa di tutti gli
altri perché aveva un fratello generale.
La donna fu subito fermata e il generale le domandò: “Qual santo pregate
voi in questo paese?”
E la donna rispose : “Noi preghiamo S. Clemente, il quale era un soldato
come voi.”
I cavalli, inginocchiati, chinarono la testa.
II generale allora si tolse dal dito un anello d’oro e. lo fece portare all'urna
di S. Clemente. Quindi diede ordine avi suoi soldati di cambiare strada per
non calpestare la terra

   
236
   
Appendice M
San Clemente Martire

così visibilmente protetta da un santo soldato.


I cavalli si alzarono e le truppe partirono a grande velocità. I trecatesi,
ritornati alle loro case, fecero grande festa.
La leggenda dice la fiducia dei trecatesi verso il loro Santo, specialmente
quando la guerra si avvicina alle loro case e alle loro campagne.

   
237
   
Bibliografia
San Clemente Martire

Questa bibliografia si pone un duplice obiettivo: il primo, più canonico, è


quello di permettere al lettore di completare le citazioni rinvenute nel testo;
il secondo è quello di elencare le pubblicazioni, anche semplicemente
consultate, nelle quali è possibile ritrovare tracce della storia narrata.

BIBLIOGRAFIA

 […], (1930), Attorno all’urna di San Clemente, Interessanti Lavori,


Bollettino Trecatese, 8 novembre 1930.
 […], (1944), La leggenda di San Clemente, Bollettino Trecatese, 19
agosto 1944.
 […], (1947a), San Clemente Martire, Bollettino Trecatese, numero
straordinario nelle feste cinquantenarie per la terza traslazione delle
reliquie di San Clemente, 1947.
 […], (1947b), Come le ossa di San Clemente vennero a Trecate,
Bollettino Trecatese, numero straordinario nelle feste cinquantenarie
per la terza traslazione delle reliquie di San Clemente, 1947.
 […], (1947c), Il Cardinal Schuster a Trecate per San Clemente,
Bollettino Trecatese, 5 luglio 1947.
 […], (1947d), San Clemente, Bollettino Trecatese, 19 luglio 1947.
 […], (1947e), Terza traslazione del Martire San Clemente,
Bollettino Trecatese, 26 luglio 1947.
 […], (1947f), Il comitato d’onore, Bollettino Trecatese, 2 agosto
1947.
 […], (1947g), Le feste di San Clemente si annunciano solenni. Un
Cardinale e sei Vescovi vi prenderanno parte, Bollettino Trecatese,
9 agosto 1947.

   
239
   
Bibliografia
San Clemente Martire

 […], (1947h), San Clemente Martire, Bollettino Trecatese, 16 agosto


1947.
 […], (1947i), La terza traslazione San Clemente. La giornata
trionfale chiude la settimana delle feste, Bollettino Trecatese, 6
settembre 1947.
 […], (1947l), La chiusura di S. Clemente, Bollettino Trecatese, 13
settembre 1947.
 […], (1958a), Le prossime feste di San Clemente, Bollettino
Trecatese, 9 luglio 1958.
 […], (1958b), Verso il bicentenario di S. Clemente a Trecate,
Bollettino Trecatese, 26 luglio 1958.
 […], (1958c), Premesse per le feste di S. Clemente, Bollettino
Trecatese, 2 agosto 1958.
 […], (1958d), Il bicentenario del Martire S. Clemente in unione con
Dio e con la Chiesa, Bollettino Trecatese, 30 agosto 1958.
 […], (1958e), Le solenni feste bicentenarie in onore del nostro
martire S. Clemente, Bollettino Trecatese, 6 settembre 1958.
 [F.P.], (1984), Che cos’è lo scurolo?, Bollettino Trecatese, 26 luglio
1984.
 […], (2007), 1758 – 2008 San Clemente Martire Patrono di
Trecate. Consulta dei Santi Cassiano e Clemente (pieghevole
stampato in occasione della rievocazione storica del 16 dicembre
2007, apertura dell’Anno Giubilare).
 […], (2008), Cammino Giubilare. Benedizione delle famiglie,
Bollettino Trecatese, 3 aprile 2008.
 AA.VV., (1782), Versi al solenne trasporto con Sacro Triduo del

   
240
   
Bibliografia
San Clemente Martire

Martire San Clemente nell’insigne Borgo di Trecate Novarese li 27


ottobre 1782. Tipografia Patria, Vercelli.
 Amministrazione Comunale, (1960), L’amministrazione del comune
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Trecate. Novara.
 Associazione Trecatese per la Storia e la Cultura Locale, (2009),
Tacuìch da Tracà 2009. Ar Uratòri di fiòl.
 Appoloni M. F., (2000), Canova. Giunti, Firenze.
 Archivolto, (2008), Restauro dei transetti, Bollettino Trecatese, 11
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 Baruffa A., (1992), Le catacombe di San Callisto. Libreria Editrice
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 Consulta dei Santi Patroni, (1958a), Il programma delle feste di S.
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Duecento anni fa arrivava a Trecate S. Clemente, Bollettino
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 Cremona A., (1917), Trecate nella storia. Stabilimento
Cartotecnografico P. Frappolo & C., Galliata – Novara.
 De Andrè F., (1999), Come un’anomalia. Einaudi, Torino.
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Trecatese, numero straordinario nelle feste cinquantenarie per la
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 Giovanni Paolo II, (2005), Parole sull’uomo. Riflessioni su Fede,
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 Iacometti F., (1980), Feste dei Santi Cassiano e Clemente Patroni
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 Iacometti F., (1989), Trecate feste patronali in onore dei Santi
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 Iacometti F., (1991), Rievocazione della donazione delle reliquie di
San Clemente Martire al Borgo di Trecate. Consulta dei Santi
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Bibliografia
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 Iacometti F., (1992c), Celebrato il centenario con nuovi palpiti di


Fede nel nome di San Clemente Martire. Consulta dei Santi
Cassiano e Clemente.
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Clemente.
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Assunta di Trecate. Parrocchia Beata Vergine Assunta.
 Locatelli P.L., (2007), Il castello e la chiesa di S. Michele. In
Quaderni di storia trecatese 2-2007. Associazione Trecatese per la
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 Masseroni don Gilio, (2007), Il perché di un Anno Giubilare. 1758 –
2008 San Clemente Martire Patrono di Trecate, Consulta dei Santi
Cassiano e Clemente (pieghevole stampato in occasione della
rievocazione storica del 16 dicembre 2007, apertura Anno
Giubilare).
 Masseroni don Gilio, (2008a), Per una Trecate concorde e
responsabile, Bollettino Trecatese, 8 maggio 2008.
 Masseroni don Gilio, (2008b), Vacanze serene e positive. Verso le
nuove Feste Patronali, Bollettino Trecatese, 24 luglio 2008.
 Masseroni don Gilio, (2008c), Feste Giubilari. Per scoprire il valore
di San Clemente, Bollettino Trecatese, 4 settembre 2008.

   
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Bibliografia
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Patrono, Bollettino Trecatese, 18 settembre 2008.
 Masseroni don Gilio, (2008e), Grazie Trecate!, Bollettino
Trecatese, 25 settembre 2008.
 Melchiori S., (2008), Verso le feste patronali, Bollettino Trecatese,
10 luglio 2008
 Mittino F., (2007a), Riconoscimento “Santi Cassiano e Clemente
Patroni di Trecate” – Non per dividere, ma per unire, Bollettino
Trecatese, 22 novembre 2007.
 Mittino F., (2007b), Anniversario del 1991 e ricognizione delle
reliquie, Bollettino Trecatese, 6 dicembre 2007.
 Mittino F., (2007c), 1758 – 2008 San Clemente Martire Patrono di
Trecate – Rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie, Bollettino
Trecatese, 20 dicembre 2007.
 Mittino F., (2008a), 1758 – 2008 San Clemente Martire Patrono di
Trecate – 250° dell’arrivo delle reliquie, Bollettino Trecatese, 28
febbraio 2008.
 Mittino F., (2008b), Continua l’anno giubilare, Bollettino Trecatese,
6 marzo 2008.
 Mittino F., (2008c), Concerto in onore di San Clemente, Bollettino
Trecatese, 1 maggio 2008.
 Mittino F., (2008d), Il significato delle feste, Bollettino Trecatese, 10
luglio 2008.
 Mittino F., (2008e), 1758 – 2008 San Clemente Martire – Chiusura
anno giubilare, Bollettino Trecatese, 11 dicembre 2008.
 Mittino F., (2008f), Concerto di Natale, Bollettino Trecatese, 11

   
244
   
Bibliografia
San Clemente Martire

dicembre 2008.
 Mittino F., (2008g), Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente
Città di Trecate, Bollettino Trecatese, 18 dicembre 2008.
 Mittino F., (2009a), I momenti più significativi dell’Anno Giubilare,
Bollettino Trecatese, 8 gennaio 2009.
 Mittino F., (2009b), Papa Clemente XIII, il Papa mecenate,
Bollettino Trecatese, 12 marzo 2009.
 Mittino F., (2009c), 19-20 settembre. Feste Patronali 2009. Alcune
riflessioni, Bollettino Trecatese, 30 luglio 2009.
 Peretti G., (2009), 4 giugno 1859 – Battaglia di Magenta, Bollettino
Trecatese, 28 maggio 2009.
 Peretti G., Iacometti F., (1994), Trecate tracce della sua gente.
Parrocchia Maria Vergine Assunta.
 Roccio don Giacomo, (1835-1842), Calendario. Archivio
Parrocchiale, Chiesa B.V. Assunta - Trecate.
 Rosa A., (1984), Altorilievi in onore dei Santi Patroni, Bollettino
Trecatese, 23 agosto 1984.
 Rossi don Mario, (1948), Finalmente la bella novità, Bollettino
Trecatese, 4 settembre 1948.
 Stoppa A.L., (1987), L’antica pieve di San Cassiano a Trecate.
Parrocchia Maria Vergine Assunta.
 Teruggi L., (1891a), S. Clemente Martire, Patrono di Trecate –
Memorie scritte in occasione delle feste centenarie per la seconda
traslazione delle sue reliquie. Tipografia Reina Vescovado, Novara.
 Teruggi L., (1891b), I SS. Martiri e specialmente S. Cassiano e S.
Clemente martiri e patroni di Trecate – Scritto in occasione del

   
245
   
Bibliografia
San Clemente Martire

solenne centenario di S. Clemente. Tipografia Reina Vescovado,


Novara.

   
246
   
Indice delle Immagini
San Clemente Martire

INDICE DELLE IMMAGINI


Si è pensato di concludere questo scritto con un indice relativo alle
immagini presenti nel testo al fine di renderne maggiormente fruibile la
consultazione. Va specificato come le immagini siano state tratte
dall’Archivio Parrocchiale della chiesa Beata Vergine Assunta di Trecate e
dall’Archivio della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente (fatta eccezione
per l’immagini 47, 48, 49 raffiguranti documenti depositati nell’Archivio
del Comune di Trecate).

Titolo Pag.
Immagine
1 Alcune Immagini Sacre raffiguranti San Clemente 7
Canova A., (Roma – San Pietro), Monumento
2 11
Funebre a Clemente XIII
Peracino, una stampa raffigurante il disegno dell’urna
3 21
di San Clemente
4 Un’antica cartolina raffigurante lo scurolo 22
5 Peracino, L’apoteosi di San Clemente Martire 23
Manfrini, Altorilievi bronze raffiguranti San
6 24
Cassiano e San Clemente
7 1777 - Antica veste di San Clemente 25
Alcuni momenti della sistemazione delle reliquie di
8 (a, b) 26
San Clemente
9 Le reliquie di San Clemente ricomposte 27
L’urna di San Clemente scortata dai giovani vestiti
10 28
da soldati romani
Annuncio per comunicare l’inizio del triduo per il
11 56
trasporto di San Clemente
Don Luigi Teruggi promotore della seconda
12 57
traslazione delle reliquie di San Clemente
Mons. Carlo Allorio, Don Mario Rossi e Mons.
13 70
Sebastiano Briacca
14 Il Cardinal Ildefonso Schuster 71
15 La chiesa parrocchiale addobbata 72
16 L’urna di San Clemente posta nella chiesa 73

   
247
   
Indice delle Immagini
San Clemente Martire

parrocchiale prima della traslazione


La piazza gremita di persone al termine della
17 74
traslazione delle reliquie di San Clemente
I momenti conclusivi della traslazione delle reliquie
18 75
di San Clemente
19 Comitato del Cinquantenario di S. Clemente 1947 76
Fascia indossata dai membri della Consulta durante il
20 77
trasporto di San Clemente del 1947
Fascia indossata dai membri della Comitato durante
21 77
il trasporto di San Clemente del 1947
Inno a San Clemente, testo di Don Mario Rossi, 78-
22 (a, b)
musica del Maestro Bruno Finocchio 79
Alcune delle banconote offerte a San Clemente per le
23 80
feste del 1947 e ritrovate nell’archivio parrocchiale
24 Permesso per ricevere la benedizione del Santo Padre 80
25 Il programma del pellegrinaggio a Roma 81
26 Mons. Ugo Poletti 89
27 Manifesto del 1958 90
28 Medaglia commemorativa delle Feste Centenarie 106
29 Le urne dei SS. Patroni prima della traslazione 107
Inno ai Santi Cassiano e Clemente, parole di
108-
30 (a, b) Giovanni Garzoli, musica del Maestro Giuseppe
109
Menanno
31 Consulta dei SS. Cassiano e Clemente 1977 110
32 (a, b, c, 114-
Alcune foto della rievocazione storica
d, e, f, g) 117
33 La Consulta dei Santi Patroni 1992 124
34 Le nuove campane 125
126-
35 (a, b, c) I preparativi
127
36 (a, b, c, 128-
Le celebrazioni
d) 129
Lo striscione che per l’intero Anno Giubilare è
37 rimasto appeso sulla facciata della chiesa 135
parrocchiale
38 (a, b, c,
146-
d, e, f, g, Alcune foto della rievocazione
150
h, i)

   
248
   
Indice delle Immagini
San Clemente Martire

39 (a, b, c, 158-
10 maggio Santa Messa
d, e, f, g) 161
40 (a, b, c, 21 settembre 2009: la traslazione delle reliquie di San 168-
d, e, f, g) Clemente 171
41 (a, b) Alcuni musicisti dell’ Ensemble Novum Organon 177
“Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di
42 178
Treacate”
I volontari della Casa di Riposo Fratelli Russi
43 179
premiati
44 I bambini premiati 179
Il disegno realizzato dalla classe III B – Scuola G.
45 180
Rodari
Il disegno realizzato dalla classe III E – Scuola G.
46 181
Rodari
Documento che attesta la solennizzazione di San
47 228
Clemente nell’ultima domenica di settembre
Documento che attesta la solennizzazione della festa
48 229
di San Clemente nell’ultima domenica di agosto
Documento che comunica l’istituzione di un treno
speciale Novara - Trecate per le festa patronale del
49 230
1860

   
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Indice
San Clemente Martire

INDICE

Presentazione (Giuseppe Peretti) pag. I

Prefazione (Don Gilio Masseroni) pag. III

Perché raccontare? Come un’introduzione pag. V

Parte Prima – La Storia

1 L’arrivo delle reliquie di San Clemente nel Borgo di Trecate pag. 3

1.1 La figura di San Clemente pag. 5

1.2 Papa Clemente XIII pag. 8

1.3 Lo scurolo pag. 12

2 Le traslazioni di San Clemente nella storia pag. 29

2.1 1782: prima traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 29

2.2 1891: seconda traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 38

2.3 1947: terza traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 58

2.4 18 dicembre 1958: 200° anniversario dell’arrivo delle reliquie pag. 82

2.5 1977: quarta traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 91

2.6 1992: quinta traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 111

Parte Seconda – L’Anno Giubilare

3 1758 – 2008 Anno Giubilare in onore di San Clemente Martire pag. 133

3.1 16 dicembre 2007 – Rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie pag. 136

3.2 Presentazione del filmato relativo alla rievocazione storica

del 16 dicembre 2007 pag. 151

3.3 16 aprile – 10 maggio 2008 preghiera nei quartieri

   
251
   
Indice
San Clemente Martire

e Santa Messa in onore di San Clemente pag. 154

3.4 21 settembre 2008 – Feste Patronali:

Solenne Trasporto dell’urna di San Clemente pag. 162

3.5 18 dicembre 2008 – Santa Messa di chiusura

dell’Anno Giubilare pag. 172

3.6 20 dicembre 2008 – Concerto di Natale e consegna

“Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di Trecate” pag. 174

Epilogo pag. 183

Appendice

Appendice A – Traduzione Atto di Donazione pag. 187

Appendice B – Documenti che attestano l’autenticità

delle reliquie di San Clemente pag. 192

Appendice C – Verbale testimoniante la pulizia interna

dell’urna di San Clemente (1891) pag. 195

Appendice D – Memoriale della ricognizione delle reliquie

di San Clemente - A.D. 1998 (Felice Iacometti) pag. 199

Appendice E – Lettera del 1947 pag. 203

Appendice F – Lettere di Mons. Briacca, Mons. De Romanis

e Card. Schuster (1947) pag. 204

Appendice G – Testo della rievocazione storica del 1991

(Felice Iacometti) pag. 207

Appendice H – Testo della rievocazione storica del 2007

(Maurizio Guaglio) pag. 211

   
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Indice
San Clemente Martire

Appendice I – Considerazioni sulla data della festa di San Clemente pag. 226

Appendice L – Note dal “Calendario” di don Mario Roccio pag. 231

Appendice M – La Battaglia di Magenta e la Leggenda di San Clemente pag. 234

Bibliografia pag. 239

Indice delle immagini pag. 247

   
253
   

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