Nunzio Incardona - Tempo e Idea
Nunzio Incardona - Tempo e Idea
Nunzio Incardona - Tempo e Idea
FACOLTA'
ACCADEMICO
TEMPO
TESTO
DEL
LETTERE
~I
ANNO
PALERMO
FILOSOFIA
I97I-I972
IDEA
REGISTRATO
CORSO
DI
TENUTO
PROF. NUNZIO
DALLE
LEZIONI
FILOSOFIA
MORALE
DAL
INCARDONA
R.Savatteri,A.Tulum ello
Mauritius_in_libris
C A P I T O L O
I0
QUESTIONI ORIGINARIE
~.
- Giudizio e pre-3iudizio.
Tempo e idea si iscrivono in un discorso 'pi
~lobale
che B.?-
se~ito
che mi
interessa per quest'anno condensB.bile nel rapporto che deve indirizzare il tem;>o all'idea; un rapporto che deve indirizzare il tempo
all'idea per comprendere il tempo nello stesso snso nel qusle comprendere il
tem~o
con~rendere
l'idea
E-sistenzia.lit dell'esistenza cio in ci che l'esistenza in qualche ri1odo in rodo da toccare tutti
~li
p&rlare di esistenzialit per questo motivo, allora dico: ls. esistenzielit dell'esistente
~u
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il discorso nei confronti dell'esistenza, il discorso che interessato in questo caso al tempo, nei confront:i delL'P-sistenza come se
fosse il discorso che in partenza necessitato dell'esistenza stessa;
come se fosse il discorso che in line& di
P.rir:iciP.~o,.in
senso tem-
pre-~iudizio;
sce~li
l'esistenza, perci abbiamo due discorsi diversi o contrastanti o contraddittori; il.discorso che accetta o rifiuta l'esistenza , nello
stesso womento nel quale accetta o rifiuta ltesistenza, un discorso
vincolato al giudizio che esso consurna come discorso nei confronti
del
necessario di se stesse
con~
se fosse un
1iud~zio nnticip~to
nei
tornar~
c01.~e
, - 2 . L'ebolizione dell'idea.
Se dovessi ri111anere fen10 a questo nodo iniziale di probleraii
dovrei condurre il discorso in linea assolutamente e rigidmnente teoretica e del tempo non pcrleremmo pi;J. Non solo, se potessi, de un
punto di vist& teoretico, bloccare nell'ambito rigido ri1oroso e in
qualche modo escustivo di questo notJ.e iniziale, io potrei dire: come se noi non avessimo mai pensato l'idea; sto fecendo un'e.ffermazione
~rave
ric~vuto
corso teoretico di s stessa che riattraversandola la abolirebbe teoreticaruente; abolire teoreticamente. 1 1 idea significa capire colile sia
possibile che il giudizio, non
so,
n~ corr~
~i corr~
che anticipo il giudizio, come se questo giudizio fosse stato compreso nella sua validit teoretica. Viceversa noi esistiamo esattamente perch non abbiamo bisogno di questo; la esistenzialit dell'csistenzl nel suo nucleo pF1 fecondo e anche
pi~
difficile e pi radi-
cale sta proprio qui: nel fatto che io esisto esattamente perch il
mio esistere non avere bisogno di tutti i percorsi che abdaliscono
l'idea teoreticamente perch come se il mio esistere fosse in
e ?er s il conceotreto
n~scosto
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'
'
....
...........
,..
quendo poi noi dobbiamo pense.rc che Cluesto, il Verbo che assolutamente esiste nel Padre non solo percq ci. che il Padre pensa raa perch il pensare del Padre. . !il Padre stesso che pensa, .teologicailcnte
pe.rlando,
c.~~ando
s~tesso,
carnandosi- esiste.: esiste: secondo come noi esistiamo. Quando si incarna le, .difficolt pi. immediata ohe. l 'uor.10 vive nei confronti
d~l-:
l 'cssere,:incarnatc' ~ifficolt di, ..intendere in Colui che .,si incarnato il suo essere Logos; visibilmente. le. difficolt di vedere
quello che. &ppunto non puoi vedere; cio ci che non posso vedere;
dove vedera significa ci che .non :)osso contemplare, theoro nel senso prc5nantc greco,
questo
sog~etto
perch~
nella esistenza incarnata il Logos e noi siruno cbitunti filosofica1<1ente a intendere ch n sua volte. il Logos le sede propriu delle idee;
il Iogos l'mnbiente specifico intrinseco di ci.che siamo stati ll.bitue.ti a pensare, a chimnarc idea per dire: ci che di tutto quello
che conosciairio e pensiamo ci interesse. come il punto di inizio <li tutto ci che conosciamo e pcnsiorno, come l'essenza
ori~inaria
ch vale
solte.nto in Guanto ori3inaric: e non. soltanto perch essenza {il discorso che non ha capito. Kant).
~ori
d,.i ljtci:E.fo_p:
il. nostro esistere non hP.: .lo .stesso problE:.,.
ma \lisibile dcl -Figlio dcll 'uonio; per il nostro esistere indubbinmcnte nel suc),cssere c,ucllo che questa esistenzio.lit_ dcll'.esiste,rc,
l' inH1edia.to abolire tutti i ?ercorsi che poi dovrebbero riondurre ,
l'esister c. cap~re l'idea; 1 'e$istere do questo pun.t() -di vista co111e
zo fosse 1' abolizione di tutti i percorsi che debbo fc.re per otte-
riattrc.ve:rs~te.
ricomp.r.l~sa~
f.>Cr es-
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scorso che parte di nuovo pcrch il suo partir0 di nuovo sono io stesso come esistenza che esiste. Che significa una esistenza che esistendo parte di nuovo? Pertc di nuovo come esistenza nella ttisura in cui
il suo esistere un
s~.pcrc
percorsi dell'idea nel senso che. questi percorsi sono gi aboliti nel1' atto stesso che potrern1o chiemarc l'atto esistenziale che mi fa esi-
un~
'~i,
~u
essere
con~
vist~
lerc.bilc, questa necessit sono io stesr:Jo come esistente. Ma le necessit che io sono come esistente, che vuol dire? Il fetta bruto appunto di esistere? Non cvr8bbe senso; la incontestabilit del mio essere
in carne e ossa quello ch0 03nuno ? Non avrebbe senso; non avrebbe
senso non nei confronti delln eventUG<le filosofia,
n~
dell'esistente
stesso; non cvrcbbc senso nei confronti del senso della mia necessit;
cio se fossi
ncccss~rio
"
tono 3li esistenzialismi di c.:uclunque tipo; da quello agostiniano classico e quello kicrkc3c.nr(lir:.no,
heide31~eriano
f~tto
disco~so
attravcsso il
t~uale
~vremmo
bisogno di imbarcarci
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lh::lcc.; un raiJporto tre tempo e iden che un rEti"porto pericoloso pcrch non un ra?porto univoco un rapporto er:uivoco in quo.nto dcl
in
di fugc o
tern~o
;>crch, cttrcverso la nioltiplicll.zione dei rapporti,, dovrei identificare il rapporto come tele nelle. misure. in cui il repporto come tale
interesse il tempo e l' idee: in t:uella misure per l: quA.le pu sembrare allore. che se il ra?porto interesse. il tempo
l'idcc l'interesse
cl tempo e ell' idea co111e se dovesse sernprc r:vere ineludibile rnr. irrisolvibile il problema di i:11c.ntenerc presente l'esistente a s stesso
se sembra, per ora, che non posso
non
c~pisco
interess~niii
di questo rnpporto se
rc.p~:>orti
rc.pporti che le~&no 1 1esistente al tempo s rnn anche ~dl' idea, all' idee crto mc non per esaurire questo perch mi riii1balzeno poi sul terii-
po e nel tempo come esistente, per cui de. questo 3ioco di rin1bl'.lzo
che l'esistente in certo rnodo subisce di st stcGso frn il tempo e
l'idea, 1el tempo e.ll'idec,, dell'ideo.. nel tem?o e di nuovo c. s stesso e dr;. s stesso di nuovo, e.ttravcrso il tempo, nncorn all' idee,
con1e se l'esistente dicesse: mc io in questo -,,ioco di rimbc.lzo dove
sono? Chi sono? Che cosl'. sono? f'Jlche se riuscir n s!perc che cosn
..
l~
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ini~ialmcmte ~uesta.maniera:
che cose sono io? ecc. que$to .s.ccomune tutti e tutti i discorsi e seiubre che tutti se_??ie.Iuo tutto questo. Tutta la difficolt del discorso
filosofico sta proprio nel fntto che tutto ci che riusciamo a pensare non un proble11m di essere ancgrafato a questa manieri'!: stato
pensatoprima, qur.ilche cosl mai pensato; questo significa. ridurre
la filosofi<l ella nnagrafe d"lle questioni e delle sue morti. Se voglicri.o stnre a fare l 'epit.::.ffio della filosofia possiamo, fare l 'anagrc.fe rnortuc.ri.::i dello filosofia e nllorc'.i diciamo francaruentc che .la
filosofie., ci che noi faccicmo come filosofia, si esaurisce nel corupito poco simp.::.tico di certi anime.li che hanno il compito di. rivoltolare' i rifiuti; rifiuti qui nel senso migliore del termine_, per. cui
e un certo n.omento :i.1 pensiero sarebbe c.d un cert,9 punto. una enorme
i;>nlla che endie.mo sempre
j:>H1
si~nifica
insr~noto
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disper.~ta;
per noi, non filosofi, me povC:ri uomini che esistiamo e che esistendo
forse bene o mele il probler11n di iritP.ndcr 11 .senso autentico d~-1 nostro esistere dobbia.mo averlo come problema, per noi questo modo di
.s~oce.re
~n
sernbr~no
in~diate:rc1ente*
e, un certo livello.
c~uesti
con~ un~
necessit che
necessitc s stesse; e che necessitando se stesse lescia che la possibilit sfu15ge, cio le.scie. che il discorso filosofico
&vvolto tutto in s stesso
co~e
riman~c
come
esistente riruen:JO radicclmente libero per cui siamo tutti uoruini r:.utcnticiriellc stesse rnisurn nelln quale sie.ruo capaci di uno perfettr:
ironia nei confronti delle filosofie che riusciamo a fnre, cnchc delle filosofi<? pi sublimi.
~~a
mini e come. uomini e.bbierno interesse elle cose che interE:ssano la vi-
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IHente i giudizi fino o. quel punto per cui potremmo dire: in fondo il
criterio esistenziale dcl giudizio corrisponde alla necessit dell'anticipo di tutti i giudizi che io sono come esistente, per un motivo semplice: perch a qualunque livello il soggetto di ualunquc giudizio sono sempre io; sic esistenziale, sie scientifico, sie filosofico, sia storico, il soggetto di tutti i giudizi sono io come esistente e non 3i perch di questo ho fatto una filosofia. E potrei
dire addiritture: perche di questo il r11io stesso espriri1errui csistenzio.le che mi rende re.1ione; se intendiamo il fatto che noi come culture. occidente.le sicrno lc3ati ad un modo grarurna.ticale di intendere
il so33ctto secondo il quale noi possiamo intendere che il sog3etto
ven~El.
dc~li
~raruraaticnle
e formale.
. 5. - EsistEmza e lin1uag~io.
'erec~
del
lin1uag~io
nella c;,uale
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10
lin~ggio,
come un certo senso s1Jecifico dcl linguaggio che non rui interesse pi');
E'd un discorso discrirnincnte, ':uesto; in uesto senso: un ebreo e
quindi une civilt che potremmo chiruimre in qualche modo oriente.le,
quindi non cl'.ssica, per conserve.re la identit del
so~getto,
grcrnmP.-
ticalli1ente penscva e rendeva il soggetto inalienabile per cui declinava le sue detcrn1inazioni me. non mai il _soggetto, perch? Perch declinare il soggetto pu significare ln paura di perdere. l'identit
del soggetto pEr cui se in ebrc.ico dovete dir<:: la casa dcl pl'.dre ci
che cambie non il padre
Iil
e ci che cambia una sue. dcterrnine.zione di possesso che ppunto nel1 'o-sgetto canie se dovesse n1agnificare questa fissit essoluta dcl
soggetto, una fissit che evidentemente tradisce una preoccupazione
tutte.. esistenziale di non perdere l'identico, non di non perdere l'identit
r1~e
hc il probl~rne. delln identit del soggetto e ha il probicma de11 identico; il soggetto a questn m.sniera l'identico dentro il c.;unlc l'idE:ntit non problerne e perci cllora dicendo la casa dcl padrE dico in
mnniera d& non declinare il padre, il soggetto e lascio ser;1pre il sog~etto
parl~re
di un possesso del
so3getto come in questo esempio, ln cnse dcl pcdre, nel senso lo.tino,
domus f c de soggetto di une detenainazione che poi non gi la dctermin.c..:.zione della casn. r.ll ci che veramente determina questo soggetto
che la case. grcri1I1.1<-s.ticalmente; cd come se in latino dicendo cosl,
come se stessimo dicrndo: noi possie1no declinnr' il soggetto perch
la declinczione
d~l
tenderne la identit; ma questo significa che noi dobbiamo essere conSll.pcvoli, dobbie.:i:10 CE.pire" tuttn la difficolt di questo discorso ?Cr
cui decline;re il soggetto nello stesso r.t0mento nel quale declinare
il sog~etto df've riuscire cd essere rnantnere la .ridcclincbilit dcl1' identico come se fosse
~rar.aul'.ticalrnente
3i in nuce il grosso
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11
filosofic~m1cntE
declin~zione
vo~lio
e uindi, a kJ<::.rtirc da questo livello, csister'e secondo tutti i livelli delle csistenzialit eutcnticc, quindi esistenzialmente declinE.re:
il soggetto significa le obbli3azione del soggetto che decline s
stesso all'identico indeclinabile che esso deve rit.icnere. Cio: la
obbligazione o quell'identico indeclinabile dcl quale esso, sosgetto
conio declinazione di s stesso non deve fare probleliin, deve riuscire
o. non
fnr~
lo del fctto che perci posso declinare il soggetto pcrche il soggetto riu,c.nc sempre
so.~getto
ti'e
il vero so3getto
delle. determinazione in osni detenuinc.zione dcl so.ggetto anche 3reli1I1Cticalmente pur sempre il soggetto. La case. del ;>c::drc significr:.
pur sem?re, nei confronti di questo determinato che il pe.drc, il
che vero determinante non ln case
i11c
proprio il dcterminnto; se
le~a
o che
~1,r:z
1110.
pcrl~vn
P.
e unndo
parl~ndo
f;~zzar
questo n.io tnlt!lente che i.o sono tutto questo che io ho; tutte le
dEterrilinazioni di cui sono capace sono io stesso: e ci mor sopra.
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12
t;~azzar
bene o
mr~lc
sinn,o tutti noi nel senso che se non stiamo attenti, noi risebiarao di
rimanere tr.::diti proprio dal lin3uaggio che usiamo perch chi stn c.d
e.vvcrtirci che nel vincolo appunto che lega detencdnato e deterrai.nente, questo vincolo che io graiinne.ticalmente consumo, consur11ato il qunle perci p.::rlo, chi mi ste ad avvertire che questo consumo del vincolo non deve essere un consuiuo c.nche del soggetto vincolato n questo
vincolo? Chi mi .-::-.:verte di czusto? Le dcterminnzi.oni di cui sono cape.ce? Questo discorso che vale n livello globale, complesso; la roba di cui possiamo parlare in tenriini. letter2ri e forrrrali tutto ci
che io sono come esistente; quella robfl che in t;_azzar ere. conte se
fosse visibi.ln,ente tutta le. estensione delle sue esistenze;
L~azznr
il mio coestendcrmi. con tutte le cose che ho, le sua logica coerente: io debbo
~ortere
corr~
se potcs-
nordiche
d~
is~)irata
dove e;;>;:mnto 1 1 infernnle in quell0 fr.wole nordiche stava nella diraensionc di un ~)crsonl',Ksio che npparivn chi.ara1~1ente a dire e.ll 'uo1.10: rne
tu cnricn te stesso di tutte le ose che hci perch ti
in
L:~.zz~r
~p~arten~ono;
dall.:, sua. grm!lfittica. come c..ccnde n noi. Se noi stic:.mo cttenti per un
etti.mo a pensare che tutto ci che il nostro avere, le deter1.1inezioni di cui siamo cape.ci, in fondo ridotto nel discorso che interessa
!'esistenze csistenziclnientc p:.rlcndo, corrisponde esattamente a tutto ci che io sono corne esistenze. e se corris;::>onde e tutto ci che io
sono come esistenze., in questa corris;?ondcnza io esistenzinlrnente esigo di non doverrr.i intEressnre ei vincoli eh<:: legnno o uniscono l' id(mtico ell'identit: io sono suell'identico nel suale l'identit non
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13
".P.
cio coerentemente e logicar;iente, se.condo quella che una grer11111atica visibile, perch ce le scen.biarr.o tutti quando pcrliex.10, che corrisponde a.1 una
grc.mructic~
invisibile che
~oi
in fondo le sintassi
pe:rch~
il discorso stc c.d avvertirmi che fl deteru.in.:ito corrisponde al deter1iinante me questa corrispondenze dc chi dccisn.? E c;,uando comincio
il discorso in questi termini, il ?rimo risultato que.l ? E' come se
ci trovassi1ao
~i
1..0 i_)resto a n.cttere le cose a posto: dn queste. parte stanno i dctcrwinr;.;ti; dl'. qucst' el tra il determinante; e chi li mette c..ssierr1e di
nuovo? Pere cos che la filosofia debba risolversi nell'essere uesta
sorta di benefnttric della povcrn umanit, che pietosamente si cariCll
re invece divise.
La necessit di coraprendere che cose nvvertri il soggetto esistente quando e se l'esistente vincoleto ud une sorta di dissidio
interno n s stesso in quanto :;>er un verso si ritrova dctern1incto e
per l' c.ltro verso deter1uincntc, si ritrova tale da questo punto di
vista, da questa grm.imc.ticn che edoperio.mo per parlare che un li1odo
per corii?rendere che il sogectto come tele esercita,
E'.
livello esisten-
ziclc, une forze <li s stesso ta.lP- per cui pu subire di essere dcclin":to ettr.;.verso tutte le d0ten1,inazioni che Jli sono proprie: in quanto non che
si~no
1ua
sono le
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punto di vista classico, in liner.:. forme.le cio nella misura, nel senso, nel lir..ite nel c.;u.:,le parlare non pu nvere cor.1c probl0mc di intendere s stesso
Ii1C.
ontolo:~ico
ri11ian~e.
quel
~ossibile
~nrlo
1~1odo
siJnific.~:
che il COiiLplcn,ento mi rictcn1ine in rncniera tale" che io divento 1 1 appendice dcl so::;getto che non sono pi'.:1 io: la verit che quando il
sog~etto .
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15
~uesti
si~ificc
;?roposiz~one_
confronti di un
so~gctto
o~gctto
detcrmi.nnto nei
so,~getto
reduplicantc
dcre s;- tanto,, vero che la casa del padre significe. che il possessore delle. cc.se prO_)rio 1uello che viene determinato rispetto elle::.
ccsa; per
csistcnziclit,
sog~etto
te di
c.ttuos~
esistenzialmente ivcnt2
-~uesta
s~
sog~ctto
so~~etto
sog~etto
so~3ctto ri111~ne
E'. une. qu12stione fondc.rnentalc perch le questione d' c.vvio al le questioni che vo3lio fare; e quello che cve
css~rc
chiaro que-
i1~a:1iedic.tarnente
e:
lin:~uaggio,
cs~)rir.1e
con-
linc~u.;,"lg~io
quc.ndo dicendo
IiiC
lin,~arnio
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1>
lo stesso sog5ctto non c.lt!ro che un rnodo che il soggetto di reduplic.::rc s stesso; cio il
ruodo c.str',tto che il
lin~uaggio
so,33et~o
pcrch(~
~lobale,
il mio perle.re di me pretenderebbe di dare C!Uelcomplessa, esaustive. di rne stesso nelle.. (_iuale
dovrei o~ni volte, per qU:c.nt:e volte pcrlo, ritrovanni tutto intero.
~e
t~.utcntichc ~
sog~etto
1' autentico della iJarolc. dell 'uoio. Per auesto cutentico che cos
d~l
~orre
t:ucsto .s.:!.rcbbe ;>er primf'. e ulti111a cosa non 'pnrlare, che , tre pc.rentesi, ucllo che si potrebbe chialliare le crisi di tutta l'arte conternporane.::. proprio a. ucstc. rncnicra.; perch tutte 1' erte conterii:poro.nee, dico l' l'..rte nel senso pi' esteso dunque le poesia, percht! qunndo
l'~rte
ra .ell 'uolilo che deve cs;>ri1ucrc, chiaro che dovendo :)orrc in c:uestionc il mo.Jo nuovo di dire ci che hc perduto, avendo perduto pro:?rio ci che dovrebbe fc.nni dire qualunque moJo cnche nuovo di dire
l'uomo, indubbi.r.t1cntc deve ridursi al silenzio; e qui silenzio vuol
dire tutti gli espcririnti che l'arte contemporenec invente per sostenere il sil2nzio, cio per are un senso al silenzio :,:>erch diversamente se il silenzio fosse vuoto anche di questo, che senso avrebbe
il silenzio? Nessun senso se non appunto questo di cercare il soste-
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17
s~
gno di
stesso.
Dc.l i?Unto di viste c'l.cl discorso chE. ci interessa, lu. csistcnzil'.lit della questione corris:.;.>ontlc elle. inl.ucstioncbilit ,folle questione; pE:rch.2: l, csiatenzialit di 1._.uestc. questione stc. a. si3nificerc
soltanto che io sono uot.io nelle rnisurr-! in cui il mio essere u01uo
coruo se fosse l<! conde..nn4 ella pRroln; le. condenne metafisica al logos
vol~te
e se
'-~ucsta
~lt~esto
se riusciasimo per Liucsto a dire: r.ie. coMe proprio Gorgic che parlando
dcl 103os co1.1c il potente s.ovrtmo
cG~ac,e
opere che somi3lic.no e.llG cose che fe. l'asaoluto, rnc se proprio Gor~i.s.
il riistruttore delle.
p~role. ?Crch~
:~i
i1~ipc~nato
contro e
tcnt~zione
pcrch~
?OV~ri
u01 .. ini qu.::n.o fccci2.r.10 3li uorc.ini cosiddetti 3or3L;mi o i lettori cosiddetti 3or:5i.::mi, sia.io coloro che esercite.no non le. tentnzionG r..&
di ~~uellc. tentaflzionc, le tentazioni di cui possiruno csocrc ca.peci,
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18
che sono sempre quelle piccole, che sono quelle r11inilnc: non le tcntczioni al livello dcll'.Q.!! e dcl
lii.C
n~scono
(;S-
sere ince.?c.ci di noi stessi e questo livello, cllora noi .siamo vcrorHcnte condannati c. non capire Gor3ie e e dirgli male.mente e sulle falsc.ri3E',
~nchc
e non un sa?ichtc; e noi sere:r1irHo sapienti perch non sofisti? E S8.!)icnti di che? Del f.stto che pre:ten:aaruo che, se siamo condanna.ti foetcfisiccmente c.l logos, Jobbictllo da ucsti::. condanne:: mctnfisica al logos
cnvare il bene r:; non subire il .1.-1le: e.vere:: il L1e1lio e non viverne il
pe--r1io e soltr:mto il pe3gio; cevarne il pacglio perch il mc3lio che
ci interessa ceree.re di 1~~etterc e.ssiemc il fatto eh<::: se io sono condcnnc..to al logos, il logos al tiUalc sono condnnncto deve serviniii; il
lo~os
~ual
c..l
vili delle regione. E il discorso dci nostri Jiorni, 1 1 arc~isiiiO inutile, an<icronistico del trc:3ico contcrilporO.rteo, <li.. vari Lacc..n, Fouceult
COfiipll3ni O fratelli. l::C. quando il discorso in LiUCSti ten11ini, il
stesso, une necessit ncccssitnnte nelle. 1.1isura ncll.=. quelc rai con-
di
~i
c~uento
il suo es-
qu~llo
che di' I1iE. io posso Essere come le. parola nelle qule :i.o ,,~i vivo c011ie
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cog3etto C;utenticaracntc esistente; :->er come r;uella :;>c.roln riel la c:unlc io vivo nelle 111isur<! e nel limite nel quale il possibile di rac che
cui
[.>Cr
.'
;?Fl
n'!. meno di
. }ue 11 o c h e i o
~uesto
pcrch~
possibile n ci
~Jossibilc
&
~Jotrci
essere le.
stoss~
IU:.
cl-
impossibili-
te.le il f:>OSsibile in rclc..zionc a ci che io sono come necessit ncccssitcnte rna come necessit neccssitc.nte verso il possibile di L.iUcsta
stesse. necessit. necessitante che quando chiude il cerchio lo chiude
a t;.uesta rinniere,: io sono 1::: stessa impossibilit del possibile. Questi discorsi hcnno un unico senso se un senso
vo~liano
avere o pensa-
. 9. -
Il di~lcttico e l di~lettica.
C::ucndo le.
cultur~
'uo1~10 ~x~rcl1,.;;
L~ ~~e3ne.nzc
perch le
~erch
-~ucstioni
~ucstioni
~:ucllc.
misura in cui la
'~ucstioni
tradite. la filosofie.,
trc~dito
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20
crocifi~3crlo
to esistente scnzc di.-::le:tticc. L'uor,10 in que:nto esistente cor.1c il c1iaL2ttico che , senza dic.lctticc e non pu pretendere ell.-. dialettica; dico pretendere e rc.gion vedute: non pu e.rabire e:.llc. c!ie.lcttica
perch il 1i.oraento in cui crnbiscc elle dL::lctticc. il dorncnto in cui
il
di~lcttico
?O dei giudizi che l 'uo1ao cor11c csistLnzc. in uanto per potere cc.pi-
dL~lcttico,
l 'uol110 csist8nzicll.;entc:: s1.icntiscc. il suo essere dic.lettico; e cio dctcnrrini dcl dic.lcttico che ceco tutto il Cl.11:;1ino &llc spalle di
.~ucsto
princi~Jio
dcl ir..lcttico
COiite
ln
~ubito
i11.s.
~Jcnso
~
Jerchi non
I.
cc: ?erch altri, nl posto rd.J, hc. ;,x.nsato d:cl mio essere dialettico
tutto ci che lo fe essere cluc::llo che io sono, il dialettico che io
sono e sto e fcr C{Ut!Stionc (\i ci che le. dialetticr::. e di ci che ln
dielE:tticQ csoeno, come ca?acit di fcnd vivere o di fcnai
'~1orirc
be.n~na )Cr
~Jicdi
~ono
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rilc51crc le. sborie. dell 'uor.10 'le que::sto processo, dovremno Jire la verit: non che io
cru1.1~.ino
dc~bbo
fc.rc
~x.r
~oGsibilc.
1.i.c
il dialettico che io sono cocc uor.:o in ::ucsti tennini per cui 11 posallr.~
ucst~
col ?Ossibilc
c~i .~uGste,
~Jossiorao
dire
~ La
che senso ha dire: se io sono non posao non c;sserc: nessuno; se non
il senso che noi
vo~licrao
so consiste nclln filosofiQ che fcccio; e suendo la filosaiia che faccio la faccio :-. c:;uccto
i1;os~o,
le. filosofia nc3c.tc ..a.l buon senso secondo il quale non c' bisogno
~i s~x:culcrc
~)cr
su questo
)Crch~:S
"-~:ucsto
1.~uc.sto
!,)U
<":;
.:~ffidc.to
che io sono in cue;nto io stesso sono il )"1io essermi cniJito; per cui
Mauritius_in_libris
22
tutto l' nttivo che io sono cornc capirE: consiste nelle impossibilit
ji distinguerlo ,'J.l riflessivo che io sono come l 'eszcn.1i capito,
conte cuell 1essermi ca''"iito
che corris":>onde
scm""'rc
/:"
...
t"
~
r.1fl.
.:il i"io pr2scntc. Ei sono cc1.iprc cc.pito e ?erci il 1io ce1.->irc questo
esso stesso ci che,: cmim.iicrno il vivere per cui 1 1esistere: il tenere essielllc questa sintassi, c:uest'ordine delle proposizioni che i.ii
servonq. t>Cr penserc al livello csistcnziclc; esistere si3nific.s. detcrIiiincre uellc. sintc.ssi, .Aucll 'ordine
necess~rio
delle proposizioni
.:cY"""
che rili servono per :xmscrc c.l livello esistenziclc ocrche: al livello
pcns~rc
esistenzicle
no cc;:n:ce tutto il pe:.csato che io sono cJ.e:l mio essere il capire scm(~uel
'
111::.
c~ucsto c~?i..rc:
J.lcsto otcsso
~ucllo
~;
~ucnto
ci che io posso G;_)cncrc contro te che ui stci cscoltcndo se per cc::.so tu che Ii1i stai ascoltando
~cnsi
..
vero che;: esiste noi Ii1ici confronti comincij ld essere io; perch il
vero che l1ii serve per L::: spendi te. 0.cl vero contro 1 1e.ltro cio il tu,
non sei tu come :Ju sc1.;brE:.rc, rnc. sono io co ;ic pu non scr11brcre anzi
co1ac non deve scrnhr ~re
?Crch:'~
cui il tu V(.;ro che r;ii intcrcss2 sono. io; D.llorc.. il vero di '.1uesto ca)ire l 'uo1.-.o ci che <livide l 1uorno dc.ll 1uo1.:o i_)Crch':.; uQ.ndo dicic:::.rno
che '=ucato dun<uc r.-;ro, il vero di
1;,i CiviJc de. mc stesso; :Je::rch mi
-~ucsto
ricsc~
.~ucsto,
n~:m
stc. nel fatto che dun::uc di1 .ostrcto che io in '-:.u.:.nto capirmi n quel-
Mauritius_in_libris
23
le menierc. cho abbiamo ccrcc.to di cc.pire, sono qu1:l cc.pinai che dunque' :x~rci vero e che perci Gnscndo vero C!UClche cosl'; di cui posso convincere voi r1Kmtre invece soltc.nto
rics~o
~ualche
cosa
~i
cui non
o. convincere si-
;_JesentLrncnte drc.r;r1atica.raentc
vero c;_u2sto, per cui <:iJp1.mto il vero dcl senso del r.iio ccpirmi, cio
il vero dC:.l senso del cn:)ire l 'uorno che l 'uorno stesso , ci che
st,"'.: contro l 'uorn.o
~Jcrch
lc~eto
-~ucsto,
dir~l!
).)Gr
cui proprio pcrch4 legeti o sono stati divisi una volta o debbono tor
ne.re .i visi un' cl tre
voltl~.
di rimcncre solo un raii:o della rngionc; un mito nel senso proprio, non
nel senso dc;ll<..:
deritizz~zioni:
tutti i :'.niti, hc. posto in essere sucll 'unico mito che non si potr
i~1ai
.~iorni,
Ari~totclc
per ce.-
pire il mito).
Il vero esistenzialrncnte mi si propone come il mito della ragione, come la ragione r11isteriosa nelle sua origine in quanto tutto il
capire di cui sono capace consiste e corrisponde a tutta la verit di
cui sono incapace csistcnzialmente; tutta l,e capacit del r11io ca?ire
tutta r:>roporzionatc:i. e rerc:V> pare
~i
so, e tutto il yero di cui non capace; in qunnto il vero i cui non
ce?ece non il vero che sta nell 1 empirco knntiano, non il vero
knntiano, non il noumeno, perch il noumeno prima di essere stato
d& Ka.nt dOJiletizzc.to
trette.nto
scol~sticaraente
dogrnatic~iicnte
Mauritius_in_libris
24
pE.:nsnre. 1'.iB. perci sto Jiccndo, non il mito dclln r.::gionc come t;;tJ:clL--_
forz[! dEll'. ragione che rimcnc nour.:cnicc. cio che i?Osso pensare~ (neanche i?latonico il discorso e Ilieno che pl.:.tonicn)
ori~ine.ria.
('.-~sistonzil"11oontc
?assnto
in (;:uanto il
ce corris?onde
fon.
pnsaato tutto il
pensar~
che non posso continuare cd essere perch il mio E.ssere ora non il
rdo :?ansare rne. il raio capirmi, e il uio co.pirmi pu essere tale solt.:.nto se ha. questo p.:-,ssnto che .;:;_)punto il ;:>cnsarE, ma quel
pensar~
che come pnssato non il :xmsar!O: che io sono un pensare che altri
liie
eone esistente.
~ucsti
ten11ini,
c~_i:>ire
che
sono csc;urisco tutto il capire che posso essere, csistcnzic.ln1ente parlo.i:ido; tutto il cepire che io sono corrisponde non solo a tutto il capire che posso essere ios
t~le,
t:1l
cssore,coi:K~
r~c.
sono le
rc~ole
autc-ntichc dcl pcnse.rc) e quindi tutta Ls. cronaca dE:lla cultura filosoficc
l~
l~
~Jcnsiero
l~
storie. dcll'es'isteriz&
cio~
csGere rnccontato n de. t.:arcel n.:! dl'. Scrtrc; quindi non storie. del
:---,nsicro pcrch;'.! il pensiero non
pu~
que-
Mauritius_in_libris
25
.1ucsto rne. pcrche storie. dll 'csistenz{'.. in qu[!.pto 112 ragione posta _in
c:uc;:sta t".lternc.tive _una r::.gionc che
~i
stcss2; e cllorn: n,i inJiffcrcnte che la ragione sia nel lirn.itc, rni
nltrctt.:::nto indifferente che l.a re.gione siu. fuori, oltre il lirnitc
perch in tutti e due i. cc.si la,., rngionc dentro e lcJ. rc..~ione fuori
lll ragione chE; senz.:>._ le. rc.gionc in qutmto 1.'.:'.. regione che viene
.
fette. ncscerc de.llc sua copc.cit o dl:!.llc. sue. inca?acit di e.vere o non
cverc rclczionc {;'.l li1dtc e
COiiiC:
esistenza,
dcll<:~
~Ji'',_
i_Jcns~:~ ~-li
~iocc.rc
.~rnndi
li~1itc
non m::lV:. n1isur<!'. in cui il suo pcnsc.rc il suo 1x:ssato: esistere si0-nificn non pcnsnrc; uso il non nelle. r..cc-zionc
re
si~nifico.
~or3i.-::.no;
esister(~
cio esiste-
si1nificc.. Je ccpc.-
cit di tenere nss_ic111c il pensare nl non dcl pensare che sono io stesso mc non come non nssoluto,
i .. ,~
yc:ns[~rc.
Alloro
il non-:x:nsc:.rc che io sono co,.1c .::sistcnte tutto ci che, io ho ;>ensr.i.to; tutto il iuio c::>aure stc.to
~Jcnscto
lv~
Sec'
si vuo-
t~ologicfl.
si
Mauritius_in_libris
pensare r>. queste r.umic.ra rcdicc.lc, ori.3inaria per cui tutto il non-pt.;nsare. che io sono mi toccc: ontologicarnente perch senza questo io non
s~rci.
pcss~to
come se dicessimo: positivo che io non pensi e perci rischic. di rimanere iJOSitivo che io, non
pe~sendo,
. 12. -
co~~
si~nifica
o essere la
impossibilit del ?OSsibile, tale in rapporto alla necessit neccssite.ntc nei confronti dcl possibile di s; il punto dirci ancora tcme.tico di questo discorso
~roprio
quosto: l'esistenza
con~
capecit
'-~ucl
gi nel suo essere atto cio il possibile rnn nel suo essere 1 1 imt1ossibilit di s perch ln impossibilit del possibile per un verso ci
che non pu essere l'etto dcl possibile co11<e impossibilit e per l 'e;ltro verso ci che sc11brn s11i.entirc .:incor! di pi i l possibile perch
lo ne$a; dunque il possibile non ne3ato
d~ll'atto
di s stesso, mc
Mauritius_in_libris
27
nc~arc
ir:. iI&ipossibili-
chi, e.nzi si'3. 0u(::sta ii.1possibilit del ;?OssibilG che dl'.l punto di viste. c.sistenzinle richic:lercbbc di essere intese non in
bilit dcl possibile
lit
~kl
Ia.
i..~uanto
ilipossi-
possibile. L'csistenzinlit
dcll'esistcnz.:~
nc 11 1 ar.tbito del
0
quale pu intcrQssermi CO'Jc; ci che io sono in qu'.nto esistente richiede di s soltBnto 1 1 ntto cnzi dirci richiede di s soltanto l'atto
ncllL1. misura in cui soltcnto l'c.tto significa tutt l'atto in atto;
p(.;r cui le totelit .cll'r.i.tto corrisponde anche e quelle che possiru. ..o
chicrncre (1uclle.
~ttuosit
citarsi come !l.tto, p0.r cui 12. totalit dcll 'e.tto richiede
la
su.~,
ca
s quel-
c,11 'c.tto non pu 111ai essere distinto dc.11 '~tto cm.1c totclit, in questi tannini, l'esistenzn stessa
co~uc
eh~
s~
sce:, non pu i,1c;i essere uno nstrczionc o una astrc.ttczzc; cio io posso .:mchc dichie.rr:n.1i
i1.~pos:;ibilit d~l
11;.::
capi-
possibile signi-
c01,i~Jrendcrcbbc
ontolo3icru~1cntc
inco~'1prcnsibilc
?Crch:
i;;i risultc incor.;;,:>rensibilc a non potere dire che <".:_)punto ci che r.1i
Mauritius_in_libris
28
cddirittur~
.ire
(;;Sscr~-
eh~
qu~lchc
~i
il suo contrario; il
t~le
filosofie~
se sucstn
Se
esistcnzi~lizzo
schematizzo in
qu~sti
~ssiernc;
impossibile? La s1acntitn sta nel ftto che io sono, stc. nel fc.tto :.kl
mio esistere; ma nllore. il mio esistere non n ?OSsibilc n irHpossi-
Mauritius_in_libris
29
~)ossicr.:io
che cos'?
)Crch~
dobbic.rno Jirc
r::.e:~lio:
;~ioco
tita
.:~ucnjo
c.~uel
dire
coniu;~c,r{~
::;og~etto,
dunl~ue
si)nifi-
cori.e tut-
dcl verbo, il
dun.:~ue
che ste.
sera~)rc
t~ucst,.-.
risul~e.
declinare il
so~qGtto
r.;a
coniu~anJo
biso~no
c.nzi in tutto ci che fnccio suppon30 che lr. identit dcl soggetto sin,
nin tolritontc le. suppon_so che tuttn lD. identit dcl so11otto tuttl'. la
Carte~ sio,
cio c.llc.
su~J~)05izionc
:~
c.l
~'
.18
i odo,
:Jrc sc: nei lir.:ti in cui il suo co11prc..ndcrsi non il suo essere c0Iliprcs0; il suo co1,Qrcm:l.::rc
s~
Mauritius_in_libris
30
to non pu essere
rn'~i
1;1.2
condannG-
il~ipcdronirsi
l'esplosio-
ne dei so1getti, c.llora il so83ctto finisce. per capire che il suo stesso co1i?rendersi unG illusione bcni3ne o i;u:ili3f1a, capace di bene o
ca.pace .i racle, ?Ositivn o nc::}:ltivn, non hn itport.::i.nzc; perch che
questo r:::.bbia come
correL::~to
~>unto
so.~3ct
co~1tc
identit
cupa.ce di idcntificcre.
Esistenziclmente f.>er t..:ucsto gioco non D.vvicnc,
t di es!?losione _a
-~ett'? i~temJe:
c~tena
--~ucsta
possibili-
il possibile che il soggetto , non tnlc in rapporto all 1 inpossibile mc t.s.lc in r&?porto nlle. i1.ipossibilit
stesso.
i11a
hilt.
~vere
chiuso in un circolo
~ssoluto
le spc,lle: e tutto ci che l<ii stc. di fronte, con una diffcrenzn: che
ci che mi stc.::. -'J.llc s;_):.lle tutto blocc2to e ci che r.1i stc di fronte pu essere tutto vcrificE,bilc e cio tutto ci che mi st.:: elle spalle tutto il pnss'.:'.to; tutto ci che mi sta di fronte
tutto il
futuro ;ac. tutto il futuro lr:3c.to a quel presente che io sono come
capacit d.-..:1 p&sslto, n r:ucl presente che io sono couc rnerJQric cssolut.a di mc stesso; per come (:uc l la meuorie. di r.c stesso che non deve
mc.i torne.re presente:; c.
s~
stcss<.1 o ncrmncno
Mauritius_in_libris
~)rcscntc
31
sem~rc
rime.nere iJrcsrmtc
s stesse. e basta.
Le. mm1:oric hc. une presenze che ve.le ncll: Iilelloria stessl:
~Kr
te.le,
sto
Coi:it0.
perch.~
di rinvio sempre ell'infinito e io non sl'.rci wei nuto; io non esistercd se io esistendo .ovcssi e.vcrG continucj.icnte il problemc di tutto
ci che elle uic
s~c.lle
io posso fare: r.llc; raie sp.::.llc, il rinvio che posso fc-.re <1.llc mie
esisten2~.
sp~l
cui le:
l~;cri1oric.
~)cnsarc
coiac
p~ssc.to
dell. 'esi-
stente, ;.x.;r cui Lq rac::moric do. c:ucsto )Unto di vistn 1.1i serve nelle. rdsurJ. in cui
le.~
s~
eh(~
la n,ia. pros0nzu. dentro (:ucllc. l)rcocnzc., c.lloru. cominciano i 3uai csistcnzi:.lr:ie:ntc: il suicidio non
1:10
ri~:>ortc,n.,i
~crch
~i
ca-
nato
elle spc.llc
r~1i
1ac.
il 111.io e:ssc:rc nc.to in un ncrnc('..;re r.ncorc.. che dnto che non ;;>u e.vere fu-
turo e deto che: non r.iu() c.vGrc ncs.nche r:>e..ssc.to finisce "x~r essere solt.smto L::"".. nicntificczionc di s8 stesso. Non che nssurdo il volere
ne.se.ere e.hcore; cscurdo che il volere n::-:.sccrc cncorc. coinvolg,::. il
~rinci}io
b~nc.
rJe.l c:uL'.lc bene o 111.:llu sono n2to; e i'l principio dal c:uelc
Mauritius_in_libris
32
come ci nel (:uc.le il mio nc.cccrc si1nific& il mio sapere l' e.ppiettirncnto ncccsscrio che io sono :1.t.l
questo
e.~1?iettin1cnto
~)rincipio
solt.::nto il mio
contro il principio e dn
;_Jrolun~an;ii
in avanti, cio il
i..1io vivere ?Cr cui il 111io vivere non che soltnnto invecchiare:. e
non che il uio invccchiQrc in senso fisiologico che; il pi evidente perci pe:.rc che sir. fccilri1entc visibile perch ad un certo punto
ci sono vari12 cose che ci fenno cc.pire: che non sierno pi giovani coroo
prime. e ';ucsto stancc.racntc
re~
sc1~1brc..
~crch~
se fosse solo
EsistcnzL::.lmcntc il
ticcrucntc, profonJcr.1cntc
c::u.2.'.~~ro
si:~nificG
visibile in
--~ucsti
tcr1ini cuten-
qullnto e;:>punto il iaio vivere devo tirc:rc fuori rJall' c.ppiattirncnto che
io sono sto.to Jnl ;_Jrinci)io contro il principio, tirare fuori dc questo la. fissit .lcl ?rincipio che non clcv8 iJi"''.1 intcressanid e dc queste
fissit del ?rincipio
C~?irc
~uell
'csserc
ettivo in
--~ucsto
~ttivo,
l'attivo
~lcll
qualum:~ue
ti-
r.~
vedere, non
;~rnn::k
l~, ~)rOfondit
.-fol
SUO
Mauritius_in_libris
33
oi.::1;10
e cor11() sic.mo. Il
.Co:ii!C
co; non _::>ocoo L:::scic:.rc.~uori d.&llc: )Orta il i.iodo delle cose che f.::.ccio
~x~rch::!
il iao(lo
::~elle
<-~ppa.rticnc
intrinsccD.liiE.ntc c.l
livello lcl r.:ii.o essere cttivo c.utcntico. Allorn c. .:;uesto ;JUnto di vistr: le.. :Jrofon:.!it ,dcll 'csiGtenzc., cio il rnio essere. a.ttivo, attivi. sc;nso :) i''.J. r<:L.1cc
. -'I. ..
1 e, :_:>oss1...
i..;:.
. i o in
. quc.nt a in
.. 1.n. 1 e, pcrcu..e
.. senza ??::' i ncip
to il suo ncsccr, nn.scc .allc. crisi .::ssolutc che nello stesso tcnipo
~:J.er'.)
stere si.
:~)Cr
.~ucot.o
rc cd
et~J;_Jia.ttito
:asor~
e~
il ni-0 co1.1incin-
(~unlcuno
che
sta-
to cf.l:_)C.Ce dr.:l vuoto :C..f>i)Un'to cli .. tir,e.rrai fuori ex nihilo, a qua,lunuc li. vc;llo _:-:
c~e: clu&lum~uc
2unto
i'.~i
cai.Jecit di co1ll.inciarc; c.io tutto il vuoto s'l,11 quale l'esistere co1.iincL::. cprriapondc ci tut:tc. ls. i,dcntit, ~..,otrcrLJ:.,10 dire, csistcnziD..l dcl
ho ncss-u:n .n".oblc1;1_q, .e c,nzi :le.lle.. cui identifice.zio11c io csiste.nz:br:lraentc ho pc.ur[1. perch.:5 ,non debbo sepcrc in che senso e fino e che punto
io 9osso capire che il nulle. non - il niente e il niente. a sue. voltQ
non il nuililc.
r~G
cucstc. identit
lcsolu,tc. fr<?. il ruill.c. e il niente
.
rc
c01;.c: ~:ucst.o
ec:;c~c
d2l
,:>rinci~)io
-~uc.lc
sono ncl-
~ri
lc subire:. di. e.vere il princil)io np:)ir:ttito tutto in s stesso in maniere. eh~ ~ de; CiUf~sto ;?roprio che io posso n;:;sccrc e nnsccndo
Lii
ritrovo
;_)cr :;ucsto scnzc. princi,.:>io; e ritrovandoui acmzc. rincipio, perci tutto il iaio nc,S(;rc sciaprc si3nificc. dovere avere: . sciaprc il r:>roble:1.e. Ji
cor;iinciere.
Mauritius_in_libris
. 15. -
Inizialit e ?rinci2io.
Io non comincio csistcnziclracntc ,:uando sono ne.to; anzi 'iuc..n-
do sono nc,to r.ii h.snno .,,e; ssi in tcst:1 che fc:i.n;;i nesccrc cvcrc fl'.tto
l& lllie. anegrc.fE dcl ?rincipio: I.ii h<'.'..nno tolto, 1<1i hanno scariccto je,l
?CSO mete.fisico
.~i
sit~nifice
stess~
cipio che non debbo capire tutto ci che li d la possibilit di comincinrc, cio tutto ci che mi d le possibilit dell'inizio che
nii lli:>pc.rticne. Allora il princi)io non rili appartiene csistcnzi.::i.lrente,
e il non
~;:>;>artcncrrui
;;>adrone dell'inizio; un discorso che non nemmeno ontologico, ser11I1.e.i un r.iodo di coraincia.ra, di fare ontolo3ia. Intendo dire questo:
tutte. le libert che io coM:: esistente sono nei confronti dcl principio dal u1lc dipendo, corris?onde o tutta la libert che l'inizio che
rii! appnrtienc, non ho nei confronti dcl principio; quindi: tutta la
libert dcl principio che io cor.1e esistenza sono nei confronti el
principio dal
l'inizio
qu~le
dell'~sisterc
Possiamo
c.:
t dcl possibile; il i10ssibilc nell 'esisterc questa pri1acri6t originale .Jcll 'esistenze come .-,ossesso ontico ::ell' inizio; mc il possibile non vale per s; cio t;ucstn C<\')C.Cit onticc dell'inizio, queste
padronanza onticc.
raio stesso
c~rll'
cm:iinci.::~rc
n.ccor:~crci
perch
non il mio esistere come tele che rni fo intendere:: suesto inizio dcl
niio esistere; perch il possibile di cui stiCI&-i.0 parlando non il ;?Ossi bile in confronto cl possibile ne il possibile concretato dalle.
;>ossibilit, il possibile che mi interesso nelln misure in cui liii
ncsce trn le rncni S<J.pcndo che quando tr8.. le M:mi i.ii nasce il possibile,
tra le meni liii nasce io stesso; cio sono io stesso che co11i'2 se fossi n questo ?Unto c01c inizio dcll 1csistcnzn, il mio di
il proprio esistenziale, il
pi~)
iJrofondo.
Mauritius_in_libris
i1C
stesso:
35
COiiC:
te.le anche
~~uesta,
(~_ctcr1ainctc.
COil!C
r~.cterr11innto
it~possibilit
~erch-8
c~uella
che essa ; in
obl>li~azionc
n non
idcntificc~re:
ne: niente mc il non dirne niente non snr per un cscluJerlo me. , snr
c;ucll' nvcrlo serarc incluso che ocrchci si esclude
si include
scI~prc
?C1~io
scIJ~)re
tutto,perci
f'..
signi-
ficcrc che,: il Vu.oto che 1.1i st.:;, elle spnllc un vuoto che non potr
iuni e.bolir0 perch non :>otr n:o.i abolire una obbligazione radiccl e
Mauritius_in_libris
tit debbo essere c<1;>P-ce id.c;;ntit chE nasce, che si detennine dul
nulle conie niente e non dcll 1 iJentico che io sono. Que.ndo i sofisti
battevuno o frust&vano ln logicn socraticc, perch una frusta quelle dei sofisti., sapiente e sottile, secondo questa questione: la determinazione detcn1iinnta pu condurre: alla deterr1dnazione come tale?
Per i. sofisti no; o.llora non evr raai la dcterr.iino.zione; il dcterrnint':to cor1C:
t~lc,
deterfainazionc.
la nicrnori
Do~~o
t~ssolutr.
le cose tutto l
Socrntc 1 1 eidos platonico essere capecc. <li quelche corrisponde all' e.vere visto, e tutto il sl1perc
'.~.vere
viccvcrs.~?
?rincipio
?crch~
principio~.
prch
ecccttc.rc~
csistcnz,~_
~'.)ieno
divcnt~ un~
Mauritius_in_libris
punto~
37
~rin
?Crch'~
[JrO~)rio
r'.lcvc riuscire
r:c~
}Crch senza
9rinci~)io;
cio proj:>rio
'c.nch' ess. filosofin senza ?rinci_:Jio, '.Jcrch le. filosofil"" non pu i11e:ttersi in Ceun:,ino c.lle
s~x.11(:
Ji s e c.n:le.rc
non fc.ccicr.10 filosofie, r.1c. noi rinuncir.'.1110 ad esistere i>crch rcduplichimno l 'esistenze. in. ~jua.nto lG. filosofie. che fccciar.10 cost une. sinossi nei confronti delle. stcsac. esistenze.; e di
~ucste.
sinossi l 'csi-
stenzn non he niente l fare, enzi dirci eh.: l'esistenza non ha biso3no Jcllc sinossi da questo :)unto c!i viste; cnche se poi invece ncll 'esistenzn io co1;1c uo1Ho ho bi so ~no di cr:.;>ire il Jiscorso sinottico.
Esistenzic.lri1ente le.
e del niente. che ::>cr s nc~c.nchc esse interesse. rna interessa nel limite nel qunlc 1 1 identit ::lcl nulla e dcl nie:ntc obbligando alla non
iclntificc.zione: __ ~li ..,ucsta identit, :Jr:ioictta questa impossibilit verso il iJOSsibilc.. e
c~.cntro ~ucste;
perch~
,~llo
cornin~ie.rc
na-
stesso; 'kl ne.scerc: qui vuol dire; Jcll 'esistere in senso proprio cio
dcll 1csisterc alle. ?rofondit
re e che non cs::;cnclo
ori:"~inarin
ori1inr-~ric.-:
;:>U.
cr..~~)flCC
ori.~inr.rio;
esse-
csist~n
~nzi
tutto
~a
obbli~r:to
a non
idcntificc.rc (l'originario). Allora non che l'esistenza pernJossu.lc ?Crchi la rc.3ion.' non 12
~)U
chi~
Mauritius_in_libris
38
ncll'csistenz~
re.;~ione
non pu
e secondo l'esistenza e
scconrlo ciS. che 1 'uomo ; anche )erch: [). lc.3gcrc sul S(;rio Kicrice3aard
bisogne clmcno cci.'?irc che vcreracntc tutti i dizcorsi kicrkc3aardiani
:~eornc.: ..
Certo
SC:
gc.m~tc.;tria c~i
c'l
~)rofcssort::?
evidcnt~mente
~"Jovcro
Iiunicr~;
raziona!~;
e viceversa; allora
non si sa bene che cose sin nelle sue capacit originaria di s stcsGo~
Perch~
siertio capaci di tenere fede all'esistenza; cio del punto di viste csi ..
stenzialc rifiutiCJ..10 di vivere il pare.dosso esistenziale secondo s
stesso, e lo dobbi~.-.o ;1agnificnre secondo 1a ragione; ecco perch dico gli E:sistcnzic.lisr11i sono intcll6ttualisrni, dci peggiori che ci siano perch sono tutti i :iiscorsi che la ragione fc. per nia3nificcre l'esistenz~
le Jiffercmz.s pcrch'i non :Ju0 Ca)irc 1.:: iJcntit dcl nulla e dcl niente e non pu cc.irc 12
iffcrLnz~
~ll'csistcnzQ
Mauritius_in_libris
39
c~.uclzione,
lezio nc
filo~ofico,
intrinsecit '.lei
r~p:,orti
Mauritius_in_libris
....
40
C AP I T OL O
II
ESISTENZA E DETERHIN.AZIONE
. 1. -
to senso pot.rebbero cnchc essere dichicrete non questioni, non .questio.nl:.bili perch pi che questioni sono rnorn0nti che l'esistenza vorrebbe
capire .nella r11isurc in cui il ca?ire questi rnorncnti coincide con l 'e:sistenzn come cc.pire s; e cos il discorso si va indirizzando verso
une sorta. di termine del discorso stesso che rischin di blocccrc il
discorso. A queste condizion0 ii discorso indirizzato verso un termine (nel senso rosr1,ini~no) cio verso un suo andarC' verso ci che
~li
s che
?U
esse-
re svolto per quanto si voglia e fino o. quanto si pu, ma chE in fondo i.JOi
necessitato e dcstinc.to
potrebbe cnchc significare il discorso che noi possimno fnrc una volta ;.Jer tutte Uiolto scrnpliccraente in rnnniera tale da potere anche ricnvarE. la necessit di non f.nrc un discorso, perch questo finire dcl
discorso, in fondo cor11e s0 rendesse c.stratto il fatto che l 'csistcnzo, ?Otrcnimo dire, per definizione, finita; non interessa n perch,
ne cou1e, n dn che: ma se111bra che per il fatto stesso di essere esistenza, l'esistenza finitn; ?er cui il discorso che ad un certo
;>unto Jestinnto n finire, come se fosse l'unico modo che l'esistenza ha di rendere astratto ci che l 'esistenze. COiC il concreto che
esso. come tale; per cui l 'es.istcnza nel suo essere finito; come
se fosse destinata a rendere infinito il suo essere finito, nelle misura nelle quale rendere infinito il suo essere finito
rc discorsi . Questo .
r,>e;r un
ruo~ivo
che
~rave ~Jer
ri~uarn.'2.
~ignifici2
fn-
~sistcnzialc,
Mauritius_in_libris
'ontolo~ia.,
41
c;uc~le
dichi~rc.tc
stiru10
ccrce..nc~.o
chic.rata ille3ittima. J)n questo punto cii vista l'esistcnzialit del1' e:sistcnzo. come se stesse ad avvertinai che
me:todic~miente
addirit-
com~
quest~
stcss~
e per s stes-
non-pens~rc,
per cui
pensare a,pe.rte dell'esistenza in rapporto e questa pausl che possiamo co,5lierc frC. il n2!! e il pensnre (quella po.usa fra il
~
~uesto
nQ!! e
il pen-
st,-=. p.:.usa fondDJent<:.le perch il Iliio esistere e se da questo punto di vista pense.rc nllore si111ifice il cuneo tre l'essere finito dcl1 '(.:Sistcnza e l 'esistenze, corue se fe.re discorso, pcnsnre, signifi-
cessc fcre slittare in nvanti l'essere finito in maniera che l'infinito che mi intcrcssLl sie un percorso che io debbo fnre per raggiungere
il
i~.io
Su linen assolutcrncntc esistenziale, l'essere finito mi appartiene t<:llrnentc che non posso farne discorso; dn molte ?t:rti rni si pu
ribattere: l'csscrE:: finito come esistenze n:on mi nppartiene n questa
mcniera:
liu
c. me )e.re di
l'~si-
sterc hc talmente in s l 'csscre finito che ?Otrerur.10 Jire cos: ner..iHcno si cccor5e esistendo di essere. finito se non nell.:: i.iisurn nelle
Mauritius_in_libris
42
qu~lP
stenza e !'esistenze. per cui dfll punto di vista dci limiti, dunque non
.j.c:.l, punto cli vistn clcll 'esistenzn,
rnD..
ohe non posso vnlicr:re, ullorc. dal punto di vista delle cose che 111i
tre.scendono, dF.. questo punto di vista torno a mc esistente e rngiono
cos: dunque se ci sono cose che non posso supernrc vuol dir' che io
sono finito; cio io ho un complesso di lifoiti che mi chiudono,
lii('.
questo perch io mi pongo del :_:>unto di vista. dci limiti, non solo;.
1fin
cc,tturare le cose che posso. chiamare limiti e questo allora che viene
ritJropo$tO in senso ?ro;>rio e intrinseco sta
che di t:utti i: limiti che posso
~vere
l signifi~are
sol.tanto
Iilll
ci che addirit-
tura ! 'esistenza corac esistenze esse. stessa come li11dte nei confronti di s.
t-~c
dichi~ra
regione in e ln ragione cd. E nllora da questo punto di vista il discor.so si sposte. di nuovo perche da questo punto di vista l'esistenza
bcll.:irucntc .e cocrcnteuiente fc. presto n dire: dunq:uc semmai nttrcverso
questo lili1itc esaustivo. il r.iio esistere un dichiEtrnrc nd.ticc la rf.'.gione e quando c.l limito sil'.rno a questo
~unto
! 'esistenza bcllmucnte
e coerentemente continua nd esistere ma continua ad esistere vuol dire continua nd cssrc quello che secondo s stessa: ma c:.llorn continua. ad e:sscre
l~cssero
Mauritius_in_libris
43
con tutto l'essere finito de:ll' sistcrc che non coincide con
'i' esisten-
EL
que-
S C
da
nell'esistere~
si-
ste inclusione: l'esistere rimane da questo punto di vista eutenticc.rnentc e fondc.I1tcntalri1cnte idiota nei confronti delln inclusione che esso
della coscienze necesse.rin nll'uomo; tdiote. e cio senza strwnenti:
l'esistenza
da
tenere incluso ucllo che r.ii interessa, che mi fa essere uomo e qunn-
to ?are; ;;>crche _pc.re che r11i facic. essere uomo l'essere cosciente. E
questi sono Jiscorsi che hll.nno risvolti irnmcditi; se noi stiamo attenti al senso dcll 'esistenza e queste maniera, ci rcndiarilO conto delle
molte cose che sembrano invece senza chiarezza c;uando accadono; per
cui per es. ~d -~cr-to-~Ju~o-- s.i- C.l)pisce per.ch. 1~.i.gnor..anza.,: .1 1._i_gnore.nZlt
de.
rifiuto jell'csscre
idiot~
Ul~
. qu~l
Mauritius_in_libris
44
11:Rg....
?Oi nsswaeva c~i sr.cre il ]li. saputo di tutti i saperi, non il t>i,)
sl'..9iente
ma il oi
SC.iJUto; il pil saputo nel senso socratico-ple.tonico.
..
..'
.
.
Perci, ,:~.ico, l' i-Jiota, in questo senso, come colui che non hc
.
quest~:
i..~uclla
fondatr'., su queste base indubbicmente assur11e di e.vere 3i 3li strWienti se.nzc. ;_)rcoccupersf di conquistare -sli strumenti. L'esistenza, dc.
questo ,)unto di viste, si ritrova trndita sulla sua bnse fondcraentr.lc
:per cui l' ignorcntc in s.unsti tc:nuini non una offeso elle culture
,un'offesc'. e.ll'uorno; perch V: culture. o la filosofia
~uasti
~nchc
riman~ono
quel-
biso~o
'
di s quello. che ;>oi un discorso astrotto dichiara per Ps. essere le.
coscic~za;
~ono
~li
stru-
l)r01.Jri in questa inclusione Jc.to che queste inclusione t<:.le al livello csist::mzic,le, sono stn.uu(mti che come tali sono tutti totnlizzni
'
ti con le inclusione
stcss.~
L'csistenz~ 3
un certo pu~to i::;f..cscc cr1 ~str.c.rre dn s 1.m ~uo.sto c.strnrre cle s si3nificr~
1;1c..
punto
nito
ncccss~ri.'.lmcntc
ncl_ruonK~n~o
,~ivcnta
Mauritius_in_libris
st che 1 'essere
45
finito si. distin3uc, dc.11 1 csist~rc solo perci pu essere discorso i;>crch~
si~nificc.
l 'cssere discorso
la totr:li t delle inclusione ch, sutoescludc s; al lor e. in questi tc.;rllLini il discorso coincide con l' aytocslusione della stesse inclusione;
non perch interessato ad escludere
<=:~.?>
u~nto
in
s~perc
s che
cq~t
cos~
si3flificn?
Si~nifica
sap~ia,
soltcnto
~stratto
signi-
1~1ai
ceuu.1inc.rc).
scfo~rc
si3nific~
;x~rch.:i
sic.;.:10
:n~.rtiti
conclusivo e si Ilotrcbbc dire: co:1C si fo. e continuare? Perch dall 'obbli30 Ji non idcntificcxt. 1' Lkntit nasce L:. possibilit di finire
t1.
~i~
fc.ccic
un
obbli~o
~11
uri
'csistcmzc e . c:.llorn si
)U
obbli~o
che ste in
rE; obbli3c.zioni ori:1in3.ric non si3nifica soltP..nto nvcrG una obbli3azionc che io ?Osso rclc:3r.rc elle mie Sf:H!llc ?er cui queste. obbli3azionc
Mauritius_in_libris
45
non
IiiC.
'
cvntinuc. r:, riguer.nnii perch il mio n1sccre, il r.iio cssre
ncto, il
.,,~le
csisten-
zielc sic un rnnlc chir:~rissirno che COli1e chic.rissir.i.10 costituisce il bene dci..;. uiia csistenzn, perch il bene .ella r11l; esistenza corris2on-
dc cid une. min lontananze dal principio dc. cui sono senza principio.
:1ir.1c..ne: bene quello che ;m sembrare imrrn.::dictruncntc un rnele, i l rinmcrc lc:~ato .:cd un.:. obbligc.zione che mi interesse. soltanto perch r11i stc,
c.llc SlJCllc e ;,x:rch
c~i
mi 18.scic; ?Cr cui mi lascia nuJo e vergine sulle. terra del mio (Sscc~cl
re e
rncniC'~re. t,~lc
pcrch(~
mi scarica elle
tutto ci d<:. cui bene o mele sono stato tirc'.to fuori per essere
cie:ttl.Gto e questa menicrc.. Al lor e::: scmbrr, che n queste.. rnnnicrc. l' csi-
po-
sto di liuesto, il mio essere che cosn se non vivere il fntto che
qull& obbligc.zionC: che mi stn ~llc; Sp&llE: I.ii si ripercuote SCii>rc
dirn:.nzi neccssnriruiicntc ?Cr 1a. min esistenza? Per cui il Dio vero problcmn csistcnzL:.le di rirnc::nerc e1JpGso
bli:3.:::.zionc
30
hc.
;_.~nencic~to
9..
Htc
nclV~ vit,~
C8rto c.nche cos., iJCr cui quumio ;>cr es. il elio che "odio lo
lo odio 1..Jerch6 ,.,,T'"'Unt:>
un
l.r'
dis~rc.zic..to
--
wO
dis3rc.zinti si.3nific:a il ritrovc.rsi e3li stesso cnta;>Ultc..to sulle tcs to. dcli 'uo1~10. in mnni.c.r'. te:lc che l 1uo1110 non CC?iscn da dove vcnv:i. n
che r<:.~JJ.JOrto Ci sin tre l 1UOI'.l0
chi
r;
::kHo.nti indisponente,
r~.obbimno
S(~
chiss
lo vede seraprc
Mauritius_in_libris
47
o;_J~rc.zionc
rlii~
~x~r
cc,tc?ult.::ntc gli
o.~3(.;tti
eh~
~ura ~erch
un~
trcgedia che vi
Sto dicendo
~-cl
~1er
ci~
si~ni
questo pun-
to quello di starf; :tten.:o e non rimanere sganciato dn '1-UCsta trciettoria che cata;_Jultc l 'obbli:sc,zione che mi stn elle spalle cou1c unr.'.
obbli~c.zion~
~Joi
sti~ao
al nostro stesso esistere,; riuscic.1;.lO e non fare filosofie, e pu schibrc.re parc.oss:le; se stie.mo nttcnti al nostro stesso esistere e se
l'~ttenzione
all'esistere
si~nificn
si~nificc.
f~rc
cP;Jirc ln
fe..rc in~,i;>cndcntem(::;nto de.i discorsi che pos:::;o fnrc corne filosofia per
cc.pire che le filosofie. non ; unc1 sorte. di mnnia dcl 101os anche mernvigliosn, se si vuole, une. 111eraviglic di tutte le cose
perch~
nJ un
certo punto le. iJOE:sia dcl tutto _)Crcvc. che fosse tiiognificc. per questo
uotivo: il logos coi.ic
)C.rlc.nc~o
c;_ucst~
tc.nti iscorsi i unli cm ..c cliscorsi hc:mno tutti le. loro c.utcnticit
senzc che questo
si~ifichi
la filosoficit Jci discorsi; :>er cui cos come non ha senso dire che
Mauritius_in_libris
48
tutti
.~li
dire il contrn.rio
~)erch'!
~~0rci
spie;~a.zioni
'uo1.10
de.re !'1.t',llc. sue stesse. culture'. nei confronti di s stesso: . uer cui
.
fc:~re
dell 'u01uo. perch in fondo dliquesto punto di vista le f;i.losofie del1 'uomo nascomfono 1 'uorno, cio nc.scondono il fatto che 1 'uomo non riesce e.
cc.~)ir.si
~c,rc
1 'uOiiiO dispone sir.: sol tento quello filosofico; rcr cui se filosofico capire, se non filosofico non si se che cosa sia. QuE;sto pu
~.Jnrtc
seiubrarc e in
zi:.ln.entc; 1)crch r:. questo punto noi potremmo dire, ma nllore, perch
uesti discorsi? Un :)crch8 intrinseco, sostr.mzinlE.; non solo
percbe~,
mr.. per'chi? &.chi servono questi discorsi? non solo: se questo rl.iscorso in t?..nto si
~)U
si tragiclrncntc, un discorso che riesce a vivere soltnnto dcllD necessit di finire; tutta. le vita del discorso che })Osso esistenzialmente
viver.e corris?omk ;::, tutta ln necessit che il discorso di finire
?erche il liOmcnto nel quale- il discorso questo fanni c1.1pire 1 essere
finito
~cr
s, quel
f~rrni c~pire
r.ia
continuan<lo
ad esistere ;>u e.nche diventnre n sua volta qucst' e.ltro discorso: dunque l 'csscrt; finito se finisce il discorso va bene, iaa se finisce mc
non vn bene;
perch<~
rll finito che liii interessa. csistenzial1 ..ente 1 'essere finito eh(; dcve rirnc.ner<. scfll.)rc 1 'osscrc finito 8ttrav<0:rso il quo.le io continuo n
vivc;rc; non
essere
~)U
~inito
sia, un essere finitci hc nel suo stesso essere tele e.li1;;cnta il suo
.:ss('re finito;
suo.
essere finito attravcr. .
.
49
sic. ;>ro?rio il
cm.a~iino
Iila
~)cr
~:,t":l
103icm~1ente
tut-
dire: u<:: che csGcre finito mai questo, tele da essuo contrnrio cio cofoc fc ad essere l'essere-finito
nito rari non l 'cs::;r;re finito stesso; cr cui l 'esserc-finito infinite.mente mi viene pros?ettnto seraprc dinnanzi e questo infirtitamcnte del1 'csscre finito tiene l 'csscre finito serare come fisso. Allora l 'csistere
~:1odo
cluesto modo infinito ell 'esscrc finito non appaia. diverso d<1ll 'csscrc
finito;. tutte le modnlit dell'essere finito dal punto ji vista dell'essere finito co10 tnlc, non possono essere escluse della inclusione fondan1entalc della mo:.lalit co11ie tale che l'esistere come esistere non pu
E:SSt0 re
Ji queste.: inclusione ;:>rovocr'. questo 3UC.io; l)Cr questo 3UBio csistcnzil:.h1cnte rn.i
a;>~)c.rticnc iJCrch~
ritroso
c..~uesto
Mauritius_in_libris
so
;,)F~
t e
tc, ;i.l vero i cui $Ono C<:)CCc questo: non vero che il 111io p.'lrtirc
rl~lll'.
fine; ed ovidentefilen-
ji
c<:~)irc
se:copr~o
stenzP.
(~ucsto
ii.a
che
co~JinciE.
~crci
pcre e
ll
ra~porti
che
che c.rriv.c:. c.l ;,Jrinci;.)io, c::rrivc. c.llc fine; non solo. E sic.mo abituc.ti a vivere
~Jsicolo ~ic<J11cntc
pro~Jrio
mento,
1..omcnto
via.T~io
in qucnto il
~:tomento
Jcll' arri-
?Sicolo~ica.1entc?
Cer-
te: -7:::-JVenturc del senti111ento che si ?Ossono spiegare soltanto psicologicci1K:ntc, i)Crch;..; t:j)punto dcl I.iondo che noi cos truinfiio inseriamo unn
sortn di
.::.nD.lo:~ic
;_:>rinci~io
~>sicolo3ico;
il
1,,0.fo
le:~
losofie un modo che posso chie101:.re UliLCno :-.:. queste. mnnicra psicolo.1icc. e non
csistcnzL~lc ~er
fxe in rnoG.o che ci-:'> che: vo3lio sic. qu.:..lchc cosn ch8 nello stesso
rc.3~iunto
tutto, vi(me
r.23~iunto
fo0-
in un rnodo i.Jcr
cui re.33iunto tutto continur. r. farmi "olere c:.ucllo che voglio o quello
Mauritius_in_libris
51
~Ju
'C
pn.rV.mcto .il pcnscrc l' iden, che la filosofia. nel suo senso pi
~ene.riccmcnt0. cli. lss~co, 1 1idea. c1.evc essere tele dc i)Otere in qualch8
me.nicrn fnrr.i un cmnntc scI.ti)rc insoddisfatto dell 1033ctto ch0. ?Ossic1
,.
1.,ju~lche
All;: . stessa. mnnif:rA cornc noi i.JOVeri uo111ini SC}piamo che quando le co~)icn&mente,
dcl ?OSsc.sso stesso induce alla sue rnorte, e il tema dell.:: morte de.
questo :1unto rli. vista. )t'.rc lc:,1Qto :--.1 tcr.1n della vita; e tutta le. vite
che mi interesse consiste nel
nicrc~
che sic. il
~JF!
~ir:g3io
io ;:,ruoio.
Questa ?Sicolo3ic delle c!ucstioni dcll 1uomo, non soltanto r;ucsto, clcssiccr11entc stato un rnodo J.i fc..rc nascere le filosofi.<!, e:.ppunto, ):)latonicc,rnentc;
re. ?Cr cui ucsto
~cr
~Josscsso
cui debbo IJOSscderc l'idea in quelle manienon csnurisce. il possE::rlcre stesso; invece
esistenzi.s.lrncnte l'esistere vive l'obbli3ezion0 alle spcllc che. coincide con 1 1obbli.'.1ezionc di fronte P-11' esistere ?crch, ecco le par~
dosselit 1cll 1esistenza stesse, in rcclt eiistcr si3nifica sapere
che il :pnrtirc d&l l_)rinci~>io 'si3nific[:. anche ortire dalla fine; e.llorc. le:. inclusione c. c:ucsto ?Unto verm1Cntc 1t1assiccia, perch la fine
che mi sta dinanzi ci d'.'. cui io pcrto non ci in cui io finisco;
mn Jeto che ci
re
c~i
nuovo verso il
cui io
~rto
;,1rinci~)io;
nuovo verso il ?rinci;:Jio, mi fc :procedere contro il principio: l. :)icnczzn 0.cll 1esistenze'.': pu c::nchc corris)onclcre: alla messa in questione
dcl princi;Jio rkll 'esistenze.; in c;uento csistcnzial1cntc a.ttin1crc la
fin~
~-,crch~
;>rinci~1io
posso
~Jrincipio.
~vere
Mauritius_in_libris
Mc~
llllorc essere-fini-
52
L)l.
1-
c..,,~c.:t;:,
',''-'
.L
~=-
t.
(iUan~o
torne.re
in1~Jossi:)ilit
1:::
~)OSsibilc
~ossi bile;
,.k, 1
mi f,::. essere contro il ;Jrincipio; .-.:. :.:1esso :)otrc1m.10 dire: mc3lio: non
....
che- io
il
l~iio
~ono corris~;~n
ci~
,,...
riuscire
(. ~
.-~
lui
1.:: 1 ~~ 1v1..x:~
1~1c.nicr,~,
'J.PP~::.rtienc:,
cosL che mi
m~ss~no
quindi corri-
~x'-r
~rin
non
l~:
lo SOnmI
. .. 7..
.
.~
tc~rminczione,
uo~.1i'tli .x~rch(:
siciuo
l'r~soere
c~.ctcnuin.:::.to
SG~uti
r:c-
le. <.1c-
e doppb sen-
<!
l'~ ~ktcrrninazione?
Ln
filosofi~
che riuscic.li.u c.
(lt::.l -.x.:n:.;c:rc; e ci
rcntE.1iicnt<:.
csii.1~c :~rl
b~:nc.lmcntc urn:no.
te Ufiicno si 1nificc:
-.w:.
r.:~.>;_:mnto cof~r0ntemcntc e
?Crch
inoor.nn.~. se c~ieo.
si~nificn
;xq~io:
banalmen-
c.
~.ucat.:-:
Me.nicre.,
si:~ific.e..
Mauritius_in_libris
53
~'
~.
Ii&W.
che
~.
lu dctcr1ainnzionc
DU essere.
Allorc, l' ir;.:;>ossibilit lcl i1ossibile: 1 1 ir11possibilit l 'es nere determinato :lal cui. ')Unto di vista il possibile ri.1uer-:a le determinazione; e per esistcnziclt.cnte questo ?Ossibilc scnzn il senso
di s perch tutto il suo senso sono io in que.nto tutto ci che cl.ella
dctenainazione
~Josso cn~)irc
~)er
'csistcnz~
foC
~)orrc
~1ore
in dubbio non
co111c vinco-
CC? ire
&
ci nei cui
so;:r:~ctto
so~nctto
Mauritius_in_libris
54
L~
Ge
non fosGe:
~)re sente
l 'es3crc: diviso' l '\')Ss:rc diviso che inerisce s.11 'esistere (le.l cui
fUnto cli viste. l 'esistenze. non ci che viene esaurito dcll 1,int:rcnzc
dell'essere-finito 11ll'2sistcrc stesso. Quindi l'essere determinato
che: intercss.::. l..'esistenza.:{Isi ritrova lhn 1increnzu all'esistere che
l'essere :.ivi so, ?er l 'css.crc diviso che inerisce o.11 1 esistere nei
confronti
Jcll 1 csistcnz~
COLE
se costituisse l'esistenza
coli~
ci
.~cll
za signific.:
'li
1..tr.
c~c.
ucsto
~>unto
dc., libert dr,lL:-. stesse. inerenze. dcll' essere finito cll 'esiste,;-
re.
L' esistcnzo.
co1;ic
'
.
.
libcrt~
dall'inerenza
significa in re.alt. uno
.
.
~cll' csscnz.::
cs~cnz,io.li Glr.1
?" r raotivi di increnzn. intrinseca alla esistenza in quanto 1 1csistenzn cofoc libert d<:,11 1essenze costituita tale dalla inc-
trnaento di tuttL: le
~~scnz(:
im?ossibilf~
55
sue libert, da l:uellr. libert costitutivr; che libert dc.11 'css( nzc.
Questu. libf rt costitutive. coue libert .c.11 'essenza non si.1nifica
;_Jer questo motivo libert dalla filosofie o contro le. filosofia o comunquc si
vo,~lic:,
'
L& libert si ritrovc. costituita dc. un fatto astratto che costituito 'ial suo dire di no a ci che la deiiniscc, perch se l'esistenza si trovasse dcfinitn dal suo dire di no e ci che la definisce,
l 'csistenz,1 si ritroverebbe definite dc:lla filos0fia co111e ci n cui
l 'esistcnzc1
filosofi~,
n.ic~
~unnto
no in
ln filosofie ur
~llu
lc~ittirnit
ro~orto p~rch
a ci che r.lcfiniscE,
IiC
~r..rc
nito sin esso invece dcbitort: in assoluto 1".lla filosofia: senza il suo
essere definito la filosofia non sarebbe il definire, senzn il passivo non avremmo l'attivo e viccvcrse.
Il discorso esistcnzielc non in questi ter111ini; cio non ni
,.
termini di une poh;r1:icl: cssenziu.listicv. o no9, i.ictafisica o non, ontolo3icn o, non; il discorso csistcnzinlc nei tcr1~1ini rndicnli di un
fatto costitutivo
eh~
le
stcss~
stenZ: mn l 'c:,sistenza. co1;1c libert e l 'csistenzn come libc.rt Jall 'cssenzc perch proprio il suo esser(. libert dall'sscnzc. costituisce
l 'esistenze in ra;,)orto a quelln 'inerenza fonJarncntale
l'essere finito e
l'~sisterc
eh~
ri6uc.rda.
st~sso.
ul-
tiIG'. libert che intcrcss: l 'esistenze. )Ur seraprc e soltc.nto l 'csistcnz.:. come t::l(, 1..fl.
l'~sistcnzn
ess~rc
l.o. esistenze. cmue tale cio non riuscirebbe c. essere le libert co11ic
Mauritius_in_libris
prili,r.
Jell~
inerenza
r~porto
SC'
ci
che non la riGolvc, it;,?lica che ci che non le. risolve nc.sce co1ae inerenza .i risoluzioni che si, esauriscono mdl' ambito di queste inerenze.
?Otr(:1i.lI~iO
Allora
l 'unice esscn.z~. che a qucs.ta maniere fa. l 'e:;>istcnza libera dall 'essenze stesse ra[;. liberc, in quel r,1odo in cui l'essere libera e l'essere
c,,~Jiritttura
t iall 'csscnza; nic libert dall 'c::ssenzll vuole pur sCI1i?re dirE' un certo
ti~o
c01.1E:
vivert:~.
Iill
ri.~arda l '<-:si_.
stcnZ:, ci fonclmncnt,~lc ~Kr l'esistenza; se fondarnentclc.: pr 1 1 csi- .st..:mza il f.cttto che l 'm>icti;;rc controlli l 'asscre-finit; non esclude
il :fr.t:t6 che 1 1 e sistcnz.:::.; essendo l'essere-finito controllato d~ll 'esistere, non :-lc,bbr1 r. sun. voltr, essere essere-dctcn.J.ne.to nei cui confronti l'esistenza 'si ri't?rovn c. dovere essere per un verso il soggetto e
?Cr 1 1.nltro verso .::. non Jovcre essere il so,3gctto o, meglio, per un
vcre-6 il so3gctto rn<. ~Jcr l 'nltro verso non deve essere il sog3ctto.
Pcrch.;! ;.Jer un verso il co~~ctto dell'essere dcten1inato? Perch l 'essere so33c tt0 (:cll 'essere. (letcr1.1inc.to ri3U<'lrda l'esistenza totnlizzentc l' inerenze,_ rk:ll '(" sscrc-finito cll' esistere; uini ;>0trcrnruo dire
cos~:
Mauritius_in_libris
57
conte ess(rc
so1~ctto
so3~ctto
dcl sog::;ctto,
un dOl)?io so':metto in qucnto l 'c,sscrc deter1iiinato riguc.r.o 1 1csis tenzc in ?roprio e
SE
c~ctcn'linato
intrinsecmncntc.:
dcl
so~~c
sog~ctto
so_~getto
~rdvnto
t degli uolilini i c;.uc.li pc.re che vivano, csistcrtdo, la cosiddc.:tte ineggatt:..vabilit dcll 'csistenza: .)t>trcria110 05gcttivcrc tutto tranne 1 'I;.!si. stcnza ?crch l 'cstst.:::nza se1ilbrercbbc non 03gcttivabilc in quanto l 'csistenzn hon ;>otrE:bbc costituir8 1'03gE:.ttd o uri oggetto nei confronti
ji u~leiasi sog1etto pcrch noi non nvrernmo dall'esistenza e per la
si~nificei.
so3~ctto ~rit;icrio
COElP
co_r!~S)Ondc
o~i
esistente co-
.~te.
questo
~)unto
s~
t rJi rnc come sin3olo, r.:.llorc che senso ll.VTcbbc ?arlare di sog5ctto
senza o con 1'033ctto ?ro?rio?
Mauritius_in_libris
58
Il discorso non che non sic in questi termini; io errivo a dire che
t~ire
~ossic.rno
~Jossibili.
in (1u.anto
Jiviso indivisibile ?Cnscto cornc tele cio come indiviso indivisibile come se fosse div:iso ;,xr. tutti noi in quanto non baste essere sin~oli ~)er
essere
;,JCns~ti
tr~
di noi
si3nific~
unirsi 'Jci sin.~oli che ri?rO~)n~ono pi. pcsnntemcnte di .:?rime il fetta che il singolo l'indiviso indivisibile tanto pi rimnncndo tele
t:uanto ;)E1 J.)are che tutta le sua vite si!.l n continuo dividere questo
suo essere diviso. Questo discorso si ?crcepiscc subito in uui.nira
ir..:.i1.C:li.:.tc: ciaare e oJicrc <.. ucsto livello significc in fondo tutto
ucsto, con il fctto trc3ico che l'crncr e l'odierc non seranno
vercrncntc teli ?Crch
scrn?rc
?i~)
ri?rO~Jorrnnno
in
o~ni
rnomento
c~uesto
~~i
indiviso
vissuto il suo csi:;crc Jiviso. Viceversa nel momento nel qunl noi :li
1.:'ucsto
essere indiviso .'.JOssim.io ':Jcnsarc il suo essere diviso 11 mo
mento tcorticcmcntc scnze senso delle divisione di un pane im,1tilc
?Crch crn.:10 se noi S?czz2ssi1.io noi stessi a quclc fine? Per alilaentc.rc il nostro essere ;!ivisi? No, ?Crch riutnnic.mo sin3oli co1te :_Jri111c
.:U fine di ct::_1irc cor,1c fe.cciru10 n. circolcrc tra di noi in maniere che
il circol:..:.re tr.::. di noi sin c.:uosto anGcre: in giro :!i tutti
visi che non dividono r.:iei se stessi
1i1c,
~li
indi-
inJ.iviso scm;>rc ;_)i indiviso, riescono invece e dividere il loro cndc.rc in 3iro come c;,ucsti indivisi assoluti? E che
Mauritius_in_libris
biso;~no
c' di pcn-
59
se.re per vbrcrc cucsto? Bnstn vivere.: e- livello uri:inoo por cnpirc liUcsto
i;.c:. ~x~r
so:~-
3cttoiduc volte nel senso che 1 'essere .ctcnuinc.to non le. sog:5c;ttivit '.:11 l~Ucsto
es-sere 'ri?-11ctto
/11ento nel. qu&lc . ti.le nei confronti de;l suo so:r~c-tto che ; 1 t esi~tqi;l
zn stc.
tl
so~3ctto
.fote:t;-
-":":'!...,..~
S0'~3ctto
dctcnnini!to e se l 'csiste:nz,-:,
cs:;e:rc ctenr1incto, iL suo
e~:;serc
essere non pi o soltc.nto 1' ir.1possibilit del possibile uie 1' impossibilit oossibilc in (:uc.nto '1 'essere so:mctto rispetto all'essere dctermim::to Si~nifica fare S!ltarc tr0. 1 t iri;_:>ossibilit
un cc.ne.le contr:::.tto di dcten11inllzionC:: che
modo di vincer<::.:, di
su~Kro.rc,
~1otcve
il possibile
rirnnncre ancore un
bile in rn.nnicrC. ta.lc dc potere c'liviclerc il possibile dc.11' i11i_)ossibilit.. t.:C il momento nel ,uc:i.le 1 'esistenze come sog3etto dcl suo essere .ctertainc.to fa sc:.ltc:rc il ::lcl, cio fc soltcre il ccnclc delle. determinazioni e vincolc. il possibile ellr:-, i1;,possibilit, vincolendo.
il
~)dssibilc
~Jossibilc.
~)ossil>ilc
2.?;_)erc\1fiivcor~cco
(~.e:tcrr,1innto
'~k:l
sog-:i;c tto
r~ulmdc
cli non
~1r0_rio
une. cl'o;.:i:>iczze;
'.~.ovcrc-::
1' c:sistcnzl'..
~)r~
~actc.fisicn
:Krch~
c~ucsto,
essendo il sog3etto
c;~L
r~.i
pcrch!j
questa.
::_~o;J
c01a
Mauritius_in_libris
;o
~Jcrch
cmc se l 'esisten-
ze C!l~)issc soltanto, non lr; dopi?iczza me.' l'essere do;?~Jic, cio come
se l'esistenza rctenJcssc, non volcnc:o le dop:tczzc. dell'essere dctcrti.inat.o (vcdreIJlo orc.J,_n che senso doppiezza dell'essere determinato),
l'esistenza dicendo no
t1
che il ce.so di dire no o sl ?r' il fe.tto che essendo esse so3ectto dcl
l!UO,
,cor1ie ,se l'esistenza fosse esse stessa soggetto dO??io, i.Jer cui dire
di no e.lle '.iO?piczzu l'c.ver detto di s ell'esserc doppio. Infatti
l 'e'sistenza si ritrova, in un pessnto r.1olto rc1i.i0to per un verso mc.
molto prossi1.0 :,-.>cr l'altro, verso il suo essere: dop::>io perch 1 1 ,esistcnzc. ritrova nell'essere dop~;io il cane.le di raIJportc e gucll' inerenze
nella guclc le risoluzioni vengono bitte riso-lte. in mcnicro. che gucst' incrcnzc non risolva l'csistcnzn. Cio nel rapporto essere finitoesistcrc fino all 'csistenzn questo tai d l 'esistenze come quel fatto
costitutiyo. fon:111U1entnle che per, da questo punto di vista, si3nifice
c.llora dentro sci stesse l 'c::rnerc do?;.:>io, l'essere doppio ?Crch l 'csi. stenza l'esistere nel ::;cnso che
l'csistenza.co~
Nel senso mol.t0 bc.rutlc si :iircbbe subito: non interesse definire l 'esistenze. nelle sue. cate:~oric. in quc.nto la 'catc5ori<::. (kll 1 esistenza
pur sempre ci che se;rvc per capire dcll'csistcnzo l'esistere e se
l
'csistenz~
cc.se~
una filosofie o
muor(~
un
si~ifica
~sistenza
anche se potrebbe
c:sscre de (jUesto )Unt'-> :ii viste. -.,,rclir1o un eventuale pensru.1cnto di -iuesto ti?O e queste i1w.nicrn.: forse i_)u esscr che l'unico .u10do che l' essere hl di cs::;erc essere sia il non essere dell'esistenza fino nll'csistc-rc., Dico ,')otrebbc c.:sscre;: se un'ipotesi mctafisicc. posso f.:.re dc.11 'csiste:hzc. uesta;
mi J la
~si
r;.c.
queste ipotesi-mcte.fisicc.
~nnnnzi
tutto non
, O l' e.nti~tc-si dcll 'cs.istcnza perch t:uest i?otesi non s'olo non Iiti c'l.
Mauritius_in_libris
l'essere in racnicrc. te.le r\-:. :)otcrE: r:irc che dunque l'essere ,, rna
i~)otizzc.nc!o
dirittur1'!,,
dell'esser~
stesso che il non-essere dell'csistcnzc. corne tesi nei confronti dell'esistere cio nei confronti di se stess2.
Ecco
.1nrch~ .~lico
il fatto che l 'csistcnza interessate a ncv1rc l'. Jop?iczzo. d.cll 1csserc ckterr11incto;
rc do~Jpio in
~)crch
(~ucnto
perch l 'csistnzc. )(:r un verso hn rr.;.>porto o.11 'essere finito ~aa per
1 1cltro v0rso ! 'esistenze. come .:::vere rapporto cll 'esscrc finito non
significe
l'csistcnz~ ~suntcte
treiikilO coree.re di
rl:giom~rt; ~)cr
-~re scon.ta~o
che
_a
tui
~>osso
11m
talri~cntc
essere ca;_:>c..cc
si~
co;J esiste-
:.;ioo?rio ur questo r.iotivo. Voglio dire questo: pu scmbre.rc che l'essere finito stesso che interesse. l'esistere e che nel suo rb.;_:>porto
dctcrr~1incto_ )Crch~
r~ctc;n.<incto ~cr
l'css~rc
dctcnilinato. Le io dico che c..llore. ?roprio per questo l'esse.re detcrr11ine.to vcreiuente rni rii.iene fuori, qui il ?Unto esistenziale, e non
un 3ioco di ~:>e.rolc. Pro?rio p-cr t:ucsto:.l'~.$.S,C:!'Q. ~c~~errainato mirirur.nc fuori e c. questo
~unto
Hill ~)cr
1.io~Jcn
to fondcraentc:.lc dcl lisc'orso co~1e ..liscorso esistenziale che corrisponde e queste. _?rccisc.zionc: foncr.1cntc.le: l. 'essere detcrrninato non '!iene
Mauritius_in_libris
52
c!'.ssunto
COliiC
filosofico che lo
~Jrcscnti::
che
~'.>U
?U
l'essere finito '.:ucl1' incrcnzr: cll' esistere che bloccc in s, ris9lvcndolc, tutte le risoluzioni. Ed chiaro che se noi dovessiL10 dire
quol ' il ti;o,Jo cttrcvcrso il uc.lc. si capisce che l 1csserc finito inerente
~ll'csistcrc
tjucst'incr~nza,
il risol-
re.~),::iorto
co711C so33ctto suo interno il finire (1 i tutte le risoluzioni, cio tutte le risoluzioni finiscono m:l ?rincipio che qucst' incrcnzr. cor:ie
principio tcriiitit:
risoluzioni
~fono
~-i
confronti di -1ucllo che e:sc .. ; sono e c;ucsto snre:mmo noi come esistere
Iila
Corno
esistere noi,
CCCO
il ~>Unto della
<.~ucst'
su,~
~Jro)rio
\~U;::ctn
fC
<...IUCSto l 'esi-
ncc~ssc.rL.r1cntc
3r~vc ~.c;::ll.:.
essere dcten.1ineto.
c~d
si,3nific~
che
Mauritius_in_libris
53
~ktcrminc.to
tirc -1 cll 'csiste:nzn, secondo ;_)Cr il processo che .';lbbi&rno visto finorc.,
ncllr: c;uo.lc le cktcn;,inc.zionc non ; cio: (:Sscrc dcten.1innto lo
stesso che il non
~sscrc
!!S!!' esistenza,
nf:l~
osEwre che : tele ncll 1 esistenza fc. s che 1 1 esistenze si!:. il sog3ctto
:lcll 1 essere ckten1inct0
pcrch~
~JCr
.'Jrctcnd.crcbbc
If,
di tutte
ciru~10
e;sictcnzc
~0rche
non co1aprcndim,10
che~
\~uci
tcrr.1ini
.:ucl rnio essere dc tcnninato che nescc dcl fc.".tto che ncll 'esistenze:
le, Jctcn..int".zione: non ,
~Jcr
~:!8llll
dctcr111i-
_i1c.
nostrr.~
1;~odo ~~i
non
~K.nsc.rc
s.:;,rc invC..'.cc elle cose COii.ode ,Jorchi 10 c:_;,sc comoc!c sono le cose conformi; de questo
essere
~x:ssivi
~unto
Mauritius_in_libris
54
c~UC;llo
,~
sono fornito di !.ir.1iti ;;cx cui tutto ci che ste dentro ucsti limiti
v~
non lo
?Osso ;?ensare i.Jerch 1' c.sooluto in un cc.:rto t.10do por cui la regione
che io ho non ;,:;u essere ci che pcnse l'assoluto in quant:o l'. rcqionG
non fornita. dc3li ctrJiiicnti o delle chie.vi per arirc la porte. clicl~ ucl~
tro
-~ualche
(}l
ll~
;_)cnoo rclc.tivn a se
ci
~~
r.1c che
stcss~.
Non
JU
Questo vuol
~)H'.,
:~irt;
un discor:::;o
.
. ..
,.
.. .,,..
;3ros~o
in una
sc::~c
...
Pur c:ualc r11otivo (;Sistcnzi.s.lr.1cntc non comprendo l' cssoluto? Non perch
io s~no relctivo e l ';.~soluto l'assoluto; tloppo banllle, tro~Ji.Jo
.
Shl.
rm-.
bnrn.:.le ;)(:::r l 'l'..saoluto non ;;>cr noi. Per e . W~<fi'b--1 1 essere cli;;>cndcnz~
Schleirmacher
da ( Gcmtit&1cnto rcli3ioso) e stc un p nlla fonte di tanti diecorsi ;><:rD.tclo3ici u toolo3ici contcriii)Orenc.:i perch ln Ji_?endenza significa
un anonir.10 rcL:.tivo n.:;i confronti .;-li un' monil.ia c.ssolutc, l 'csGcrc
rclijioso come
r~.iiJcn.Jcnzc. ~k.,.
numinoso a queste. rnnnie:rr.:.; c_ucstc le via 1)i<: como1JE:. ~cr dir.:: di non
cc.pire niente n di r,1(: n:~ di Dio 111a <ucsto bano.le per l' l:.ssoluto,
non solo bo:.nclc y r l 't..wsuluto 1.u.:. dcfon:;o.ntt; 1 'esistenza pcrche
! 'esistenze; :xr ncc.:;snit sua non ca;.::iiscc le
,-,u~.lc
lL (ctcrrainc.zi.:mc
~,.cter1.1in.::::zion0 tC
dun.~u.:.
dcterrHinazi~nc
(~ucsto
~',clL:.: :~e:te:r1.1inazionc
?rcsu~?~)on0
ncll 'ccscro
ci
.)U
essere un 0sscrc
c~ct0n11inato
Mauritius_in_libris
dctermin~to
dctcrrnin~
zionc e
essere
se non
r~unquc
la dctcnllinc-
che esaurisce in
55
tcntc tento
c~uanto ?i~'?.
tU:tt~::
la dcitcndnc,ziono
:)0-
ch il
SUO
CSS crc
dctcrrdne.to
'cssE~rc
detcniinc:to non si caiscc sc,nza lD. detc.r1dnc.zionc;. l1a questo pro luce
c.nch.:. il 1uaio ucte.fisico,
~rosso
risol-
e;
detcrrninE~-
l 'csscrc :ictcrrdnato,
.~}i
sa
che esercito.
ril'.
S'-!
cor.ic ci che
.I
Ji f.::rc un Lo:;,
cr.;
..
-~uello
1,1c.
"
le. stesse. cos&? Per cui ;Jcr noi storicruacntc f'lichelangclo per s non
~)i)
interesse
tutte~
c:.nzi, e
le. fc..ticc. di
(~ucsto
lc~1e:re:
.::ccadc )Cr i
)OC ti
~Joeti
in IiiCnicro e:semiJlarc,
)Fl
1rcfi<.::. che interesse. ~~ci ~)octi 1::-, i.iortc dcl poete. nelle sue O?Crc,
in
~~u.::.nto
vive.: e
c~ur..sto::.
~csto
o~Jcrc
vive
(~
~)octc
LcoryarJi
il
L:~
s~Jc.urirc:
1.ir:.
cc.~>cre
rdnciEno i -:u<?.{ ~:>crhf:: ci u:;i1;1im110 ?.nchc dal se;_Jcrc queste piccole nor
tizie
bio~r.:.fichc
Mauritius_in_libris
.
bio3re.fichc.. non
sQJlQ __
i~UE:StO
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....... . :,. (
c~etcn1inazionc <'-
<:luestn
mnniere..cd
.:.
iJO(~ta
perch il iJOC:ta
c~.cll 'uo1,,o
riman(.;rc s1.31:19rc c;ucllo che esso nellE cose che hfl scritto iuc;di.unte
tutte le coac che' . stc.to nella. vite che ha vissuto e dobbiamo stare
~
l!ttcnti noi
rendere
~;rc;zius(_~
2ncho le.
noie~,
\~uclln
be.nalc, delle.
vitn di un ;>octc, :)cr CD{>irc )Oi che la sue O;?crc 3rD.nc non ;:>crch
~Ji 1J
_jre.ni::e
r~.i
1..lu8llr:, noif'.
~)(~rchi:.!
di un I)001;_f. )crch _lt l 1uor.;o vcrc.nent<:. 3randc, poi i)er, nelle cose comuni,
ri11.;nr~
prendo lo. pcnnr. e L::. bruni.lisce: corno une. specie di spade. rnctafisicl'.
su tutto il li'Jondo', n.llorc vcre.i-nentc grcndc, CD.iJirc ma come e ovc?
Nelle. rctoricc. c:.cll 'csiotcnza che il ;_Joeto stesso c. non volere perchi se il ;.:>octc. c;:u,lcoGc.. rn'inscgnn, i.L'insegna eppunto a non rctorizzare :1roryrio 1 1 csictc~nze>.
...
sK~ratc.mcntc
r. :c,
la
-:>crch'~
.i.
s~)crcnzc.
::c::ll 'coistcnza.
~ ~Ji
che non
?os.~o
Mauritius_in_libris
)7
Il soggetto
c~l
~e,
COlilC
rlo?~Jio
essere
do?~>io,
dell' (;SscrE: dctenuinnto, non d0l soggetto cor.ie tale; l'essere doi:.it>io
dcl soggetto si,snificc. una dopi)iczza ncd cui confronti il so3getto
cmue dO?i:JiO ?ercib
ne~azione
delle.
do?~iczze
do~J?iezzn
~(;ornetrie.
soggEtto, che non ndllc. E:Sistenza e che costituisce perci l'esistenza come so3getto e all'essere determinato che ?roprio dell'esistenz.:: nella quclc le. dctcr1.1in.s.zione non , corrisponde l 'csscre doppio
co111c soggetto de. una ?C.rtc e ln
Jo:>~Jiczze.
~)U
so.~gc;tto
co-
u1e tale: non un rc,)~)orto che ~Ju essere coru~)rcso per s, non una
corris;_Jondcnza che
)U
essere cornprc.s6:.
~cr
s; una corris.tJOndenza
che com::>rcsa. nell 'csscre COI!Qrcso, nell 'c:.:sser0 cor.1preso per cui le.
}ro;;>0rzionc
com~)resc.
Mauritius_in_libris
i;m
l'essere cor.h)rC;SO dcl so3getto stc_sso; cio .il soggetto, il sog3ctto seru?rc- nelle. 111isurr. o ,nei lirniti in cui il s3getto, l 1c~sscrc
~orn~rc;s0
~
che
cm1~rcnde
;n
c;uesto
3nif:f:c~
stenza.-~
al.
i~104;J ~)er
.Jall~esscre so~getto
lfi ('!eterruinazione che nort essen.o ncll 'esistenza perci 1 1 esiessere 'ktcni.in,to coriie
so~gc::tto.
L'csscrE'
do}~)iO
coflic
a~)r>artenenza
so~ee:tto
so dcl. soggetto con?rcnde: non Co'.:ic l'essere doppio qel so3gctto uu1
com.e le.
cio;>~Jic.zzc
so~gctto
'
tale non ;?U essere, cnchc se esse c'; esso.. c' perch l'essere deterr11inato cio 1 1 esistenze corue essere detcrruinato.
do~pio,
;_Jerch ;>er un verso il suo essere soggetto il suo avere in .s ln dcterminczionc che non nell 1 esistenza, e.vere in s la dcterr.1inazione che non ncll' e sisten~c stessa, cio in questo particolare; tipo
,d_i
~soggett9:
m!nlzionc;
quest~:
all~J;"a
za, de. ?erte. rlcl so1getto, dcll 1 esistenza, un essere doppio con)e so3getto,perch ._ un l'..VL:rc il non essere, nell'esistenza, della dcten11inazionc, per: un verso; per l'cltro: essere
si.~ifica c~J;>unto
so~getto
a questa maniern_
~erchE!
l'ave-
~sistenza,
tale in
qu~nto
di fronte a
C'
non un esscrf':
dctcrmincto che sic t[!.l,c rer s rac. l '0ssere dctcn11inato stesso dell.::.
esistenza.
_Per l'essere dcterrnineto della esistenza quando viene visto
dall '.esistenze e. ?artirc delle. esistenza verso l'essere dctcnninato
Mauritius_in_libris
non viene visto co1'lc l 'cssere dcterrliinato ma vi(;nc visto eone essere
cfotGr'I.ineto, l ' ( sistcnza come essere detcn1&in.::ito. Nel rnorncnto nC;l quale iL dH;corso
riconiinci~
nnto?
natu;
una
~i
Jctcrmi-
ici nel qu.18 l'esistenza.. . esso. stesse l'essere compreso, per dovere
1 ricfot~;>renderc
'
. dctcn11ine.to ;'
cio~
pot~
re . essere tale nei confronti rlcl suo essere dcte-rminato;, sarebbe couc
.
'
~Junto
di viste,
co1~ie
essere deten11inat:o, il
neutro dell.::.. dctcn.1inazionc nello stesso senso nel quale questo neutro
significa che il so.1gctto doio. In quEsto per un verso l 'c_sistcn-
~ui ~unto
di vista la determinazio-
ne si dcterruina cfoterr.-1inctamentG ?er cui non posso capire la dcterndnazionc se 'non cotiiC l'esistenza che come essere dctenninato ;_Jcr.
i)rin&& Ji questo stesso, le. dcterrilinc..zionc coae l'essere detcrr11inato
dell'esistenza stessa per un verso,
mll
ess~rc
ta-
~)crch
come soggetto ~)ro;_Jrio questo non CEJ.;?irc e qrn:sto non capire significa un discorso fondruacntnlc che cou10. C'Sistenza non _possibile fare
ed il seguente: 1 1 essere
indcterr11inatarncntc e
t~uesto
(~cterrnihcto
se
ta~c
Mauritius_in_libris
70
delle
~cll
'essere
.ct~r1ilinato.
la ;_Jrcsen-
-.'.~(;terminazione
?U
"'
;::>rcsenza
lJure delle ,Jctcrri.inezionc a s stessa, come se fosse 1 'esi-
stenza capace di rinunzie.re c.ll'csistere e allora come se l'ccsistcnza (;Sscndo, non fossC;: (:ucndo sappiamo che proprio dell 'esistenze.,
essendo, di non essere e, non
csscnc~.o,
~)er
di essere. Cio:
1 'esisten-
ze non che cori1c se usscndo non fosse e non essendo fosse, ?Crch
se l'csistE:rtza ;?Otcssc rinunzierc al suo essere, diciarno cos, che non
sia apunto t;ucsto essere che non e questo non essere che ; ?Crch
ricordiamo che l'esistenza rinanc
scra~.Jrc
\~ucsta
iden-
tit l'unico 1o.-lo cli essere dcll 'essere ncll' csistcnz.:; ciucstc obbl:i.3nzionc a _non hk:ntificarc queste. identit, non la identit ruu gucsta identit,
de.l l)unto di vista .ell 'esistenza, l'unico modo di es,
sere cll'csscrc ncll'csistcnzc; COr~ispondP allora al fatto che !'esistenze nel suo c:sscre
non e nel suo non essere , che il discorso
.
'
un
~Joco
pi".
~siste:nzic.lri.cntc con~)licato
~JensL.rc
l '-csi-
'
ln contin3cnza. L'esistenza
Mauritius_in_libris
71
si.~nifica
conti~cntia
fon:la.mcnteli;1cmte
scc ral potere essere e dal ,?Otcre; non essere (1.i ci che ; ma tanto
~:>u
ci chE.
1' esistenzr-. non interess2 effltto ccl evidente dc.to che il .Jrirno e
l 'ultirno atto .i
'.~ucsto
;_)oterc c;sscrc e
ca
n~
davanti n
~vere
~Jerch
non essere che ; :xrch ap:Junto l'unico raodo di essere dell 'esserc
nell'esistenza s_ucst2 obbli3azionc alle. necessit di non idc:ntificnre 1 t i:k:ntit lcl nulle e clcl niente; ;,Jer cui sarebbe come dire: la
identit del nulle e del niente tutto l'essere che interessa quell'unico rnodo Ji essere 0.cll 'essere ncll 'esistenza che l 'esistcnz~
obbli3E;.t.n e. non idcntificl!re; :1cr cui di fronte n tutto l'essere che
di fronte cll'Gsistcnzc. l'identit di nulle. e di niente, nei confronti
~Jro;_Jrio
cui .uando e se t:ucllo l 'czscre, il suo corrisi,'>ettivo il non essere mn non il non essere
il discorso
~xrch
r~cll'csscrc,
c. c::u:::nto
?~re
l'essere ac1.irittur.s. co11i. iJcntit di nulla e niente da: parte dcll'C'sistcnzc 0vL:kmtcmente; e viccvcrsn l'essere che interessa l 'csistenzo,
c;u.::ndo e
stenza,
~e
int~rcssc.
m:~sto.
SUC:
il niente.
L'essere deve 'Jr ima fD.rc i conti col nulla e col niente nella identit dcl nulla e del niente; l'essere che deve fare questi conti l'essere che non vr:. all 'csistcnzn;
l~ucsto
Mauritius_in_libris
12
(~uc.lchc
to in cui l
scli;:Jrc c,l
mf'. h-1~x~c:ronirsi
'esisi:cnz~
1.1x:icnto
fosse ca;_:>llCC di
quc~to
corrispondE";rebbc
(~Sscrc
ccr~~c
s6 stcs-
te . li s. h_s un
cps8rc
~c.llo_
inc.:ctcn . i~ato
e:::;~..;rc
13!=..SG_ao
.~j..
di
viste:<
.. lE, :Jrcs.cnz.s.
)urr, (ielL'.:
. . ...
...
......... - ....... - - . . ..
. .. ---- -- .
..
c.lle
dctcr1 .. inazionc
.
. .
.
che~
non
sc~:;:JiD.i.-io c~ovc
trovi~.10
le
~Jarolc
"
;~cnscbilc
:foten~1inc.zionc
non possibile c:r..l unto di vistn cll' esistenza; e per qucstlo di-
'~ucsto.
non debbo pensare che non _Josso _xnscrc, Jovc trova l(; ,Jerole iJcr dir-
..c1
~c::rch~
l'esistere appunto
che cosa ? Qucll: incnmzG- dcll 'e sacre finito all 1esistcrc stesso.
nellll. quale tutte le risoluzioni
risolt~
steto della libert nei confronti dcll '"'.;sscnzo. dal cui ;>unto di vistn
il diGcorso si
~)u-1
c~O)i'io
essere
il sog3ctto non casere c10nio: e vicevcrs.:::. il sonctto
..,.>
.
;fo~J,)io
'~.i
vece ~e. c~O))iez,zc, non dc.terrainc,bilr dcll' cssorc doiJiJiO :>erch 1 'essere;. clo;,J:)io tc.lc
cmii;~
Mauritius_in_libris
73
nato,
~ctcnain,-::t'!Iaentc,
un verso te.le
indctcn.:ine.t.:-..ri<entc);
sere c'.cterrdnllto,
f~llora
~uc:sto
't(;;rr~1inc.tcrncntc
qucs.to essere:
c~.cterrninc.taI:1cntc
essere
serc
(~Etcrriiine. to,
ser::
ctctcn~iinato,
llUcsta. .ltl
do:J~)i6zza
nc1c.tc nell'essere
clo~Jio
dcl
sog.~etto; Iiln (1ue:st2 clo~1)iezzc. ncqc]:a ncll 'esserc dop;_Jio .Jel soggetto
non nc,1a l 'e o sere ctcnninc.to; nege. che 1 1 essere dctcrrllinato sic tale
c011iC
do~))iczze:
do~);_)io .
s'tcnziclc che 1 'esistenza cot:i.c so.11ctto .Ju so;)'.)Ortcre .i essere dv2;,io e. tensione infinite me. non pu tollcr.3.re di essere do;)?io nei confronti o di fronte 2.lln 0.oppiczza cornc t.::ilc.
~)assono
dividere esistenziail.rncn-
te, che ;>ossono Jividcre un um.zo in s stesso, l'esistenza n(.:ll'esistcnza, come se tutt2 le cose che ci ;>ossono dividere essendo scm;irc
le cosCo: che sono
tc~li
~)ossono
~)cr COiliC
~ui
vi-
iviso che non vc:-lc mai s Gtcsso couc essere diviso; rlic si illude
chc l'essere diviso non csiGt<J.
me ..:_.uC;dl'esscrc diviso che
~>crch
~-Jcr
Jividono; e questo corris:1ondc nlla be.nc.lissima cosa che diciar.10 quando dicic.rno: noi p0ssi<:n1iO f::::.rc tutti 3li atti rJOlteplici e;: indefiniti
delle.
1;.o.
nostr<~
scu~)re
noi stessi. Quc.ndo dicie.r;10 questo fcccinmo finte. di ca;:>irc che co-
scrH~Jre
~rcci
il me.le lo
Sl'J-
)iamo forc in infiniti r;iodi? Le cbbia110 Sl'.?Uto do)?O 1 1 esperienza cristiane; che
re in
r:i.&
c~uc3li
)Urtrop~;o
~)C:1~io
cli
~)rirna
su~J?i&i10
riuscire a fare tcn'to bene il l,J.!.le che alla fine l'unica cosa che
Mauritius_in_libris
74
rii.~c.ncrc
..
i..o )Otcrln e.vere per :;uc.rc:nrci allo. s;_:>ccchio e fc.rc finta. rli riconoscere il nostro conoscersi. E bene o liialc tutts le cose che facciru.10 ri-
-:::hc rin.e.ne scr.1.;;rc ln stesse. r.:.ttrc.ve:rso h.; mille cose che quin:li non
riescono c. dividGrci? 'Oll lliscorso deve: essere fc.tto fino in fondo in
qu0sti tcnaini: :Jcrfcttr.mcntc inutile che: noi fcccif:JiiO ricorso c.llc
scie.nzc :;_Jcr farci dire che cosa questa cose che rimcne scrapre identice.; e non che inutil(; )crch ci sic biso3no cli :::!i1t1ostra.rlo;
inutile iJCr il
l
s011&~licc
le filosofia., la filosofie verrebbe ridotta a c.:uesto livello di c!iscorso fra i discorsi che 1;osso fcrc, di scienza fra le
scicnz~
che ?Osso
fere o non fc.rc o l 'cticr., o la r..orelc o la tcolo1ia o 1 1 economia, comunue sic. e.cl un certo ;?Unto io debbo sta.re attento a convincermi che fra c:ucste vcric scienze che ho a
~x:r
dis~Josizione
co1.ie risroste
ccpir12_ chi sono ettr2vc::rso le 1.1illc cose che r.ii fcnno essere: tale
scm~)rc,
soc:io~11ctric.
o dll.llo.
?Sicologie? Il
cosL~cletto ~strnttisr1io,.
~Jro;>rio )Crch~
clinico,-chc ci
si~no
livello
csistcnzi~lc
~osso
~)unto ~:i
.Ji Jiroi
biso~no
)Otrc1~no
co1~9licc.to
cd il
Mauritius_in_libris
75
~:Ji')
storicamente l 'uo1110 vive tento ?i il f&re storia significa accresc8rc questo )Cso, ivcntn ~cs~nte h~ il so33etto Jell'esistere cane ~si
stenze
l2
queste. maniere sin questo essere "lO??io nei cui confronti 1.s
c~.oxdczzl
ma
ci che fa
do~)pio
la i:lo)iezzc.; non so se:; riuscimiio {',. ce;_:>irc .che questa forse 1 'ambizione inctnfisico. della stcssr. esistenza che ci da.nnc. dentro a vivere
me.le cio e. vivere vcr:focmte rischicn.:1,o sempre 1 'esistenze stessa;
f>Crch.~
c~ucsto
d:',
necessit cssoluts. che noi stessi sil'..rao come esistenza quando l 'csiotcre di cui sLs.11!0 il
so:~~~ctto
do)~io
nia non
doiJ~,iczzc
~)U
?U
tollcrc.rc la
che
~u
fuori d2ll'csscro
~;u
.lO)~'ie;zzc
cio non
..--~.o~Y,)io
nei confron'=i
do?~)io;
cto~ric
esistcnzn
si,~nific2
r~.Oj.Jpiezza
d..?~)~icz
corllc doppiczzn
pcrch;Z; significD. 1 'e:sistc;nzr.: 3iudic.:.tc.: le. dop;Jiczzn diventa un criterio o il criterio eoosoluto che '}iu<lico.ndo l'esistenza fe st che de
gucsto ;')unto
stcs:.e
perch~
~a
tta.
<: l:'.'.
queste conizioni,
re dc.to dc.
)<:.rt~
si~nificc,
~iudicc:
E.
sarebbe il
~u
essere
questa ruanicrn
~rezia
co1.1C esse-
Jop~)iczza,
giudicc.ndo
dato che
s~rchbc:
d':to; nel litorncnto in cui ,_l,1. l 'ca3crc dato intende che 1' essere ck:to
non tele: come csscrG d.c.to n'! tQlc come l'essere clnto
suo essere dato
l.1c.
O?~)unto
nel
75
to
stc.tto
(~<.:.
z.:. ru.o. E:bolirlc. non 3i ne 11' inizio o '.l }rinciiJio, abolirle, in s8 s tc..:..ssa cio llbolirl.s co1Hc ci0 che
~ssa
in
SOgf~i.::tto
COlil.C
ch. ta1
li.s: il ri-
fiut;o delle do?Qiczzc c011.c rifiuto dcl giudizio, l' ar11bizionc 1.ietEfisi-
il
-~ifiuto
cui de. questo rifiuto dovrebbe na.accrc inveco il fatto che o.3ni 3iudi. zio 3iudizio
eh~
cfo~)pj.o,
qucll 'cssere
do~Jpio
nel quclc
ma
)Gr
c~ucsto
'-~o~)
l'essere della Jo::):>iczzc :.>erch:! l'essere del mio essere dop:)io, 1.1a.
non_ pcrch 0~ io
contern~) lo
uestn
.. Questo pu chiarire
;_Jcrch.:~
t di fo.nc,arc ,il
to nell 'C$sere
ra~))Orto
r:~c:tcr1 ..inn_to;
stcssE'~,-
,Jrcscntc a s
alla ca?eci-
rc un i_)roblcz11c. c:.sistcnzicle
non
condot~s.
ri~c.rdn
1 esistenzc.,.
~)U
.~:ella
~~)punto
non 1lcl-"
pptrcbbc~
avere
intcrcasn s stesso in
c~uanto
1 1 1ptcrcssc
a?~ni.rticnc
:,ll 'csistenza,
77
~)c.rte;
a~nartie;nc
,,
si
<~11
stenza, attr:vcrso 1 1essere; alloJ:'.e ci che cklla dctcn.1inazionc cvarticne in ;?rO;?rio ell 'esistenze ci che: della detcn.inazione non e. ..):;>c.rticnc in ;?ro.Jrio .s.11 'Gsistcnza; in
~uanto
?ro~rio all'esistcnz~
zionc appartiene tn
il determinato che
~cr
E.iJpartiene in ?roprio o.11 'esistcnza ;>crch le C.?;?artienc ir.roprier;1ente perch il clctenaincto c.ttrovcrso l 1cGscrc non attrnvcrso l 'csistcnza; attraverso l'essere vuol Jirc non 3i la necessit i cst:Jrirnersi
che abbiamo anche )C:rch
~)otrc11u10
~ar
conte1,,~)orenec
come
contc.:rapor~mca
culturn significa, so
un
se~)Crc,
se.:x~rc
c~uczti
in questi tcn1tini
ca~)irc
~>crch
appunto
111c-
cere
r~.al
,
0i~1
..J.
Jrenc~o ')ictrc
"
.a.
Oi~gi
f~ccio ~resto
)Fl
e farmi convin-
disselciando le strale e
/U
c~ltro
J.~,3nc c~i
::ic rar:.
il poco, cio il miniiii~ dc. ~on c.verc ficc:~ch- ~Ji il problema di capire se .!.\.J:;JUnto non sia il cc.so di vedere oc io sono o non degqo ..d~~l~
..
i.
scandelo
dc-~li
tire~r
2.
iJ.
,.~
di ucsto vivere 1..:ucsto; che s(, quczto poi vi~le cc;_)ito a.llorq_ facio
presto n cc.;>irc che que.n.o ;mrto le pietre mi illudo di
sulle. strncln che rd fa portcre le pietre, }erch le
stc 'iJietre cer.irninc_no oono
~)rO)rio
cari1pincr~
.strac~c.
su cui
io
\.rue-
'
strt1.cla che non s<:-. .a che cosn condotta e.. camminare; perch cvil?ntcspi~
1.ient n questo ?Unto non be.sta.no nez.:t.1eno pF1 i nostri piedi per
gc.re il fatto che ca.-ai;inio.tw; e e; f'Ucsto
~)unto
CC)isco i,')crch
Lo.r~::
q,nc
volta erl! t-'.:crx ore invece siD. ncomnrxismo; perch non bnstnno ;>Hl ;L
;liedi ;_)cr fcr c.:.:-.pi.1;'.'c c0L2 r.tc.i cmr.r;iinc ln
ore. non !Jf.ls teno
?i'.~l
~torie;
bcstnvnno allora mc
e_l ncor.inr:;dm.1u.
do~T;::iio
do~J?iO
in
qufi~to
do?~')iczza
qo~1~
che nm ..<leve
1' cs:l.stcnzc
Ecco le dop;_)ie2z,-::
tnt'.l
cio c..
riiim::.tcracntc te.le
Ic.
~-Jcxtirc
indctcrrnine_tarnentc tale.
Mauritius_in_libris
r~.ctcr
79
C AP I T OL O
III
L'IDENTICO E LA DIFFERENZA
ne~li
stessi termini in
Mauritius_in_libris
30
~questo
CJ
~Junto
l'ide~tit,
allora la corrispondenze.
I..:1
si~nificc
proprio che
diffcr~nza
to il suo essere il suo arrivcre all'identico, evidentemente tuttll. lei differenze che non
COiite
vist~
Mauritius_in_libris
81
si~nificn
q~sto
suo propotreb~
chierire il fatto che ln differenze come stato non interessa la dif fercnzc, perch le differenza pu essere interessatn e s stessa nel suo
E.tto.cio in ci che la fe. essere differenze.. non in ci che la fa terrnincrc come differenza. perch il tcnnincre della diffcrenzn cio 1 'essere delle: differenze. in ci nel uale le. differenza differenza, significc in realt 1 1id(.mtico nel que.le l'essere dritcrr11innto come essere
detcnf~ncto
l~
~iusto
chicrn Werdcn.
Mauritius_in_libris
cl1t-;
Hegel
82
111.:::.
pi~
stn maniera non ;_)otr mni essere intcrcssnto ella differenza conic Jif":"
fercnzt'l; ?Crch-2 l'identico a c1uesta rnenierc interessa 1 1 esistenze!. ne3li stessi tcn,1ini in cui l 'csistenzn in rec..lt cozHe se volesse sa.J.)Cre in che rncnicro. l'essere dQterminato irn;_)lichi quella differcnzn
fre s e s nelle quale le differenze frc s e s significo identicamC!ntc che:: l'essere dctermincto rnn c.nchc c.ltrettcnto identicc.mente
che questo essere detcrminc.to lo in maniern diversa dc.11 'esserc dcterrnincto chE: come Jire: 1 1 essere dcterminc,to nel suo concetto non
possibile come s stesso perch ner.tIJrc possibile non 3i come l ' cltro do s, wn come: s che :ltro nei confronti di s pE:rch non
posso pcnsc.re l'essere determincto come tale se non come essere determinato in quanto non posso pensare escurito nell'essere determinato
lo stesso essE:re: dcterr.1innto; 1 1 essere determinato cio non il terliin(;; es soluto di ci de. cui 1 1 essere
deterr.1irn~to
quello che ; un termine che st:mpre un termine possibile nei confronti dell'essere dctcr111inato: 1 1 impossibilit dcl ;_Jossibile o 1 1 impossibilit sempre possibile. E uindi l'essere
dctennin~to
come s
dctormin~zionc
qualche cosa uttrnverso le. f.::uale l'essere detcn11incto riesce c. caprendcrc eddiritturc. l'indetcnaine.to. Cio: l'essere dcteniline.to co~ne
tnl0 non pu spie 5E,r0 1 1 ind0tennine.to come t.nle; per cui non ,
Mauritius_in_libris
e c;_ucste detcrtaim:tczzl!
d~ll
~-
..
scendont~lc
trcscendGntel~
.1
trc.~ccndentist.ica
per l
'altr~;
q lc.3lio:
dentalisticp; ?Cr
!X~r
~x~rch
rer:.lt sono due tesi .che hc.nno un certo 1)Unto di viste inizinlc che
lo stesso perch il presupposto fondcmentclc questo; tutto ci che
dctermin~zione
deve
necesac.ricn~nte
corrispondere, sul
pi~no
S?ecu-
oper~
ziopc per un verso include il suo potere, L:-:. Junrunis, l.:.;.. su."J. forze di
opers.rc come rnc:ic.zionf..;, per un verso, mn per l' D.ltro , escluse da.i
termini nei cuc.li esse. onern pc:.rch6 ess<: deve essere scm:-\rc
di o. i:.) dei
r
.&..
...
...
tcrt11ini che use. Quindi ;>E;r un verso le, mE::dinzione cor.1c'. dunnmis, com.e
pot:n.za delle. ragione, che csocndo intesa o trascendentalmente o trascende:ntnlistic:cr;1entc,, come u0stn OIJcrnzione dineruicc. che la stessa
dcterr11inazione in ntto, intende s stesse in
~.:ucsto
lir,iite o secondo
rncnte si esclude: dc.i tcn11ini che c.dopcrc..; cio, per. un verso sta c. fare dc medio trll. i
ter1~;:j.ni
Mauritius_in_libris
tw:l
per
pub~esscrc
interl~rctc.re
~
un~
ist<'.lnza
forrl~-
cvrei11L10
c.~.umrl.K:
mentc:
e se; non
~Jresuppone
stesse
?Crch~
'~pera.zionc
cose~
c.~uclla
c~uesta
non ci che
~ossia.io
chio.mare la detcn11innzionc
in ntto.
Esistenzielmcnte il discorso finore in questi termini mn spc:culr:tivmE:ntc il discorso non in ucsti tcnaini; spcculntivornente:
nel senso '..1.c!l rl",):;JOrto non 1i c. discorsi diciamo cost culturali dcl.le. filosofie. (;:>~r es.: il r:~iscorso lrnntic.no o cc.rtczL'.mo) me in re?;:)orto c.l discorso ;;>i propricmcntc teoretico delle filosofie. corc filosofir, che sono
e~'?unto
cristotclico-touua~ain
Mauritius_in_libris
85
C.
~>unto ~)crch
quc.nto il suo esser(; potenze dinoruicn o 11iediazione nnscc dlll suo ?Otcrc essere t:ucll 1 includere i t8n;dni. delle.;; suu operazione che costituisce l'escludersi <lui tcn.iini c:i
;.~ucstc:
me termine di
t~rminc..zione
l'escludere s so-
~)U
spcculet:iv~.mcntc
minazione,
~~ucstc. O~)cr.nzione:
ser.lpre concepito \_:unlchc cos.:l che l 'unicc cose. che interessa per le
raedie.zionc stesse: pens.:,re si3nificc scmpro e.vere pensato, sia. trcscendcntc::lmcntc, lincw.
"
aristotclico-to1.:irn~sio.nc.,
sic trc.scendentalistica-
ori3incr~o
ori::~innrio ..
CO'
in
c.nnlo:~i&.
pi~
?Cricoloscmcntc che
~cr
Rosmini
te rischiosissimo di unit
tr~
null~.
E quindi, dc gucsto punto di visti:., sic p8r Rosr11ini slhE. per Hcgcl ci
che le. dctGri:.,inc..zionc
mente;lc, in
s~s
cou~
1.1c. cor1illnC!UC
unnto il riconoscere l'indeterminato c..ll'originc; per cui noi IJOtrcr.imo dire: in linea speculctiv:, cio une.. necessit assoluta de 1 diMauritius_in_libris
vcrcmcnt~
cstrc.ttc. o lo spcculc.tivo
so, non pcns8rc chG Dio ~sistc o ponsnrc che Dio non esiste, duJo~trc
rc che 1 1cc::;cre t n n, O??Ure: .imostrc.rc che l'unico essere che
ncll~
l'cozcntc
qunlsivo~lic;
non
clfr~
diffcrnzn
conk
senso in cui i'l suo essere ind.e:tcrr.;inc.to si 1nifica il suo non nsserc
dt;tcnninc:-,to~
'
unn
c:uale lr: dctcr1i1inc.zionc tnil:.: ?cr cui il suo ioodo di esncre pu essere tele f'.nchc'
c01.;e-
r.~r>:porto
Mauritius_in_libris
lc }OZso
un-
rc~lt
l 'indctcrwinnto
pc~
s, mn
Hcgcl il
mm;iento nel y_uale l 'e o sere e il nulle< trc.l)asso.no l'uno nell'altro, le.
EcweRUn1, il rnovi1.J.Cnto c.ttrc.verso il t;.ue.le l 'esscre possn nel nulle e
il nulle. torne ncll 'essere (; 1 1 ess0.rc torn<J. cncorc nel nulla, -1uesto
movimento dell'ess0re verso il nulle e dcl nulle verso l'essere un
11~ovimcnto
:11n
che
C~)unto
inesprimibile, non ;?U essere svolto fuori di s:; che quello che
~Jcnsc.vc.
~;ucl tc1~:10
nosccrc e il morire
che; in
~.ucsti
s; il
pcnsc.to
~er
z:,xcificc.rli e rJividcrli e
file: scm)rc ins icn.c
ia,
1)i~1
&.
.'.1
questo
~)unto
di -...1ucstioni: coistcnziclm:m-
...
Mauritius_in_libris
sh~.
il COlf(JrcnJsrc: siu
detcr1~in.:::to
essere
ri~ro?onc
prendere si3nifica.
si~nif:i..c2
vi~te
c::;si-
drcsticcmc~ntc:
rc.~JJ:Jorto
nliL~ntnti
dnllo
st~
sono perch cp?unto sono tenuti in vitn come queste esnustionc continue che il possibile come necessit. E potrcl'l'ilo obiettare: ollora
il discorso csistcnziclc
Jiscorso csistenzic..lc
~:.iE1
pi~!
oscuro :li
~ossc33a
~:ucllo
r~10no
chi~rczzn
D. essere chiero cmchc <uc.ndo le. sue. chic.rezzo significe l'enclisi del-
le
su~
oscurit
(Hc~cl c.::
c~iscorso
r.:.Jic,~li
~~ui
~sGcrc
il
ra.icnte un Jiscorso
il.11Joscibilc;
11.C.
Mauritius_in_libris
89
pi~ difficil~
non in rc.pporto cl discorso spcculctivo; interesse caire se il discorso s:;>cculc.tivo hc quc..lchc cosa et:. offrire c.l discorso csistcnzi.::le c.
questo punto. Il motivo scrnplicc: il riferimento e. Rosr.'tini o c. Hcgcl
o ad /.ristotclc non un rifcriracnto cc:auale,
un discorso
iii~licc.
un discorso
cht~
clK:
c~c
~osso
t;cnte se voglicmo intendere un discorso delle qualit dell 'uorno dobbiamo -riconoscere che
~1roprio
r;~_cier;io ei
.~rc.ndi
~:>Unto
uomini n
c~i ?i1~,
corrisponde
e:..
che o che non non mi interesse pi; mc c.llorc dico: esistenzielmentc rischicmo di rc3ionc?.r mc3lio
rnente:, di essere
cvvilupl~ati
;_)rO~)rio
l:;ttica che esclude il pF1 1iJn rC??Orto .s.l meno e il meno in rcpporto
.::.1 ~Ji~! ?Qrchi csistenzic:lrucntc 1 'essere dctcrmin<J.to mi interssn cor.ic
scnzc. 06 stcsnc..
E c.llorc.: in fondo esistcnzic.b.:cntc questo si3nific2 la. necessit dcl possibile;
B.'.',
e questo iJUnto pu si3nificP..re solt-.nto il riuscire a condurre l 'csncre r:lctcrrninnto'-i: cuell'essere dctcr1.1inc.to di s cttrc.verso il l~ucl.e;
l.:i. differenze tre. 1 1 essere: dctcn1.im:to e 1 1 essere deterriinuto sic il
suo stesso
e~scrc
Mauritius_in_libris
90
Q.
<jl\lCsto pun-
;)Crchc'.~
stesso,
c~cl
~uestc
r;uest~
identit
questo
:::ii-'2 O
re dcterr.1inato, il riuscire
d(;terriLinc.to che un cc sere Cl.ctennine.to come essere determinato, queste presenze delle.. dctcrr,1inczion0 elle dcten11inc. zionc che non possibile
~JCrch&
...
...
l'unico :Jossibilc e
stcnzc ed e l'unico
~:>ossibile
qucst~
Ne lo. rc.gione di tutto questo in che cocc. sta? Dentro ucsto cli-
scorco
~u
ncsccrc
un~
tutto ;__ucsto vero, vero talr1.entc ne3li stessi. termini in cui vero che non pu
~vere
~ual'
si~nificcto
c.nccstrolc dcl
sc?crc~
l'avere il
il sc:le dell 'ccistcnzn? Queste. necessit che sono io; l' csistcn-
Z:. COl.lC
CjUCStC.
nccc~sit
si ?Otrebbc dire: se
che il :_JOSSibile
~ucsto
nllorn
cr~.:pirc
ato dicendo: se \'Ucsto vero ~..uosto incffcbilc, non pu evcrc perolE,, non se ne ;;>U ;_J.<:rlc. rc, lo tociru:Jo tutti co11ic une specie di segreto
che tutti sr..:Jpir1no :Jc che nessuno riesce e, .ire per cui ucstc cose.
che sc..pj_Jic..mo, n.z come: co3rcto, si3nificn solo che non dobbicmo dirl<.1
:;_)er in verit non c.bbic.rao
biso~no
Mauritius_in_libris
91
s~ess. dl'.
non
c~l
si;:>erc fa. dc. contenuto, che cose ? qualche coso. di diverso :lc:l
dif.rcorso'?
C' s
nutorit~
l~
~e
stscimo
l 'csistcnzn in confronto c.
C;
s~
e il
~orrc
s8 fuori
:..a
:;i.~nificn.
discorso;
(~Uindi
sticrno e.rrivcndo
.l,
bile perch per un verso tutte lr. esposizione di cui l 'csistcnzc. dcv;
essere ca.pece tutt2.
i' esistenze.
"
:x~r
e(~
i.1.r:
-vn: o ri111cn30 con il discorso scnzc l 'esistcnzri o rirJcn30 con l 'e.sistcnzr: senzr. il Jiscorso. ns cc le. ;_)otrem:.110 cnvcrc con il fc.tto che
poi direr1no: .c. si trcttc Ji ::accorso csistenzic.l(;: pro:_Jrio il discorso csistenzicle che rrivQ G
~uestn
s~
c.'.;
-~ucoti
c~cbbc
(3SS!'.
, i:1n <-:ucsto
stcss..
Mauritius_in_libris
92
~unto
pi~
ti dcl discorso
n~i
confron-
co1;~
se
fosse, nei confronti di une. necessit che i)Otreu,rno chiamare purl'. o. questo punto. La difficolt cos questa.: in rc;;clt, in questo 1tt0do, il
discorso non continue. o non pu continuare, in questo modo l'esistcnzc
come se avesse risolto il suo vivere talmente secondo il suo esiste-
re de. non Everc biso3no del discorso; dc non .e.vere biso5no dcl discorso coliie discorso dctermincto indipendcntcri1entc; dcl fatto che la determinazione come te.le non pu essere quella ;_)Urczzc. dclLs. presenza delle
determinazione a s stesse in quunto se esse , ln determinczionc cori1c
tnle, non nell'esistenza e non essendo nell'esistenza e da questo
punto di vistn, appunto, l'esistenza uell 1essere dctcni1incto che in
tento si rivol3e c.l suo essere detenninnto in quanto essere <lctcmdnato significn condurre alle neutralizzazione cttraverso l'essere dcterrdnczionc delle detcriinnzionc:.; rendere neutrn la
detern1innzion~'
nel
r~iodo,
t;:.lr~i.ente
verifica degli enti che sono le dcterrainazioni in etto di tutta le neutralit della detcrrliine.zionc determinata come essere dctenilinato; in
. ' ~
'-l.
D. t:~ucsto
iJUnto ci che siaro come esistenti non ?Ossicdc il suo essere csistcnMauritius_in_libris
93
te ?erch~ 1 1 csistm.te
blcrnc., senza le ?Ossibilit di _ _?ropor~c s stesso perch senze. problcmn sono io come l'io che vive il suo essere esistente: il gunle essere esistente non ?U essere condizionato delln possibilit che l'essere esistente ven1c reso pro2osizionclc nei confronti di s stcs'so;
cio: io non posso proJ.Jorre a mc di essere c.;uello che sono, perch sono quollo che sono. Il discor.so clemc-ntare in questi tert.lini: il nostro esse:rc cme esistenti si3nificc. indu:t>bicu1ente il nostro essere il
con3lobcmento in etto di quello che possiru110 chiamare l 1esistenzn per
un verso e l'esistere i?Cr l' l'!.ltro secondo il quale parallc.:lislllo le. conl~
~:m
pnralle<bo; quinr.li io sono cnte1Kin quanto il t11io esse>re ente risultc essere il punto di convcr3cnzc. di due lince le qucli possono essere cnSl.tc in quanto il pensc;re le due lince si,1nifica pensarle co11ie due linee
che nel loro essere ?Cnsc.te non si incontrcno me.i nel senso che qucndo
io penso l'csistonzc. ?Cnsnrc l'esistcnz& non si:;nifica pensare l'esistere e pcnsnro l'esistere non si311ific2 ;>cnsarc l'esistenzei.. Dc:-; questo
punto di visto potrer.uno dire che il penscrc l'esistere non il penserc
l'esistenza.; non solo
i.12
~li
p~rc
~ncora:
il ?Cnsc.rc,
?OSt-cristotclici (t ntos),
~li
birano ci che in ci che , gli elementi sono quelli che possono essere dcterminnti nelle. iaisura in cui io
qu~lc
~)osseggo
il mezzo nttravcrso il
cp~Junto
cler.K~nti
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94
l'identico che non rni conduce nmi all'identit come tale ma , cucll
'...
identico c.ttrs.verso il quale l'identico scnze l'identit; n l'icntit di t.:uesto identico pu essere l'esistenza pcrch8 chiaro che
trcmn~
;!O-
lt1D.
pensar~
rapporto che le30. il pensare el !!Q!1 per cui a;;>punto dal punto di viste,
esistenziale il ?Cnsarc esistenzicle il non
cl pcnscrc,
d~
vuoton~nte
repportato
?i~
ci
lclc a quel punto di conver3cnzc nel quale 1esisterc sic. stato l'esistenza e l'esistenza torni ad essere l'esistere: in quanto se riuscissi e penscre questo, il pensare questo sarebbe un dovere tornar0 elle
spalle di questo stesso; se riesco e pensare l'esistere in rcpporto
all'esistenzc in uelln mcnicrc ?er cui il rapporto dell'esistere all'esistenza
uno
senz~
l~
convcr~onza
sie n l'uno
n~
l'oltro, ellora
vogli~:mo
~cnsnbilc
s:'
....
...
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95
inn~nzi,
pro~orrc,
c. mc stesso ,se
qu(~sto
porro
TiiC
dl.
quel rnoJo nel quc.lc il i:1io essere stnto posto non il mio essere ;_Jroposto nf il 111io essere ;:iroyosto stnto il mio essere stc.to posto priconver~cnzc
.:~uclc
l'uno
ct~ll'essere?
f~nno
nncorc.
che~
dunc;.ue lo stesso nulle; sic; c. sua volte :;>rima dcl!-' essere che ' prime,
di s stesso, cio dcl suo essere dc s stesso? e fncen,lo che il nulle sie te.le debbono nel null~ stnre ~ ce?irc e ved~re come mai sie
possibile che 1 1essere. sic:. tc.lrncnte ,Jrescnte dopo,~ da essere stato
seuore iJrcscntc ;Jri112? Tc.nto da dovere e potere soltcnto pensare
il nulle. une belle e
rn.nli~nc
cht~
perch serve ell 'os tcticc. dsl discorso, serve i"crch cos il discorso
diventc su'r;ostivo; non
incomprensibile; co11iprcnckmdo
~x:r
cc.~issil10 c~ucsto
~onerare
C.)p~rc
2~ltrcttanto
c~ue.nto
:?~rnllclc
tele
scnz~
~li
Mauritius_in_libris
...
9'5
~cstc
q\K'~sto
perch l'esistere in rapporto ell'csistenza continua ad essere divergente cio parallelo nll 'esistenzl i,n quantq_ .P.cr capire il ca?irc che
l'esistenza debbo sempre riferire l'esistcnze., all'esistere: mc. il
riferire l'esistenze cll'esistere non eltro dell'esistere dell'esistenzc, lo stesso esistere dell'esistenza fino a tal punto per cui
appunto dico: non possic.rno in realt eliminare le linee parallele enche se sembra che il nostro essere esistenti sia la risoluzione senzc
problemc del probleme della convergenza dell'esistenza e dell'esistere
In nltri termini: non possiamo fare
ontolo~ic.
dell'esistente questo
non significa che dunque non posso fere il discorso ontologico sull'esistente ?erch l'unico discorso ontologico che si pu fare quello
che si pu fare sull'ente; per cui dc un punto di viste, non esistenzialistico, si potrebbe diro: se ontologio c', c' ontologia dell'essere non dell'esistente; cltrettonto
con~
dell'esser~.
zioni come se sceir11biassero i termini per dire: quando sono onto 101in
dell'essere, intendo essere, c.ttravcrso questo, discorso oull'esistcnte; quando sono ontologia dell'esistente intendo essere, attrevcrso
questo, discoroo sull '(.'ssentc. Dire che non possibile ontolo3io. dcl1 'csistente, invece dire c:ucsto ri3oroscinente: il pensare che ;_:>ossibile csistenzic.lmentc, il penso.re che condennato 1.l p.::.ro.llel o
dell'esistere: e dcll'esistenze, un perallelo inamovibile in que:.nto si
risolve somtcnto nel fatto che in tanto l'esistere possmbile in unnto esso stesso il suo riferirsi ell'esistcnzc e in tanto
pu avere
re~porto
l'csistcnz~
rif~ritn ~ll'csistere.
Mauritius_in_libris
97
Gi che noi ?OSsierao fare o vieggiando sull'esistenza o vin33iendo sull'esistere; voglio dir~: o dcll 1esistcmzc. vivendo il flusso dincrnico
o del flusso dinernico comprcndC;:nclo ci che dentro il flusso dineraico
ri1ac.nc acrnpre qualche cose. di irn1i1obile e che 1 1esistenza; per cui se
vi['_Ggicmo per un VGrso sempre su un binagio e per 1 1 altro verso sempre
sull'Lltro
bin~rio,
~ossono
~ucn~o
fnrc in
i discorsi che si
possono fare sono il r.ioltiplicarc continuo.mente 1 1 csistenzn nell 1esistere e il raolti?liccro queste stesse molti?licnzionc che 1 1esistenzc" nell'esistere, d[d ;,)unto di viste dell'esistere che torna all'esi-
che
eh~
dcl fntto
il raio )lurnlizzare
corris~Jonde
csistcnzi~le G
non
rh1an(; coperto, occulto, r;1itico nel fatto che tutto la ricchezza esi'stenziclc del vivere corrisponde n tutto ci che nel blocco psicologico dell 1inconscio. A un certo punto non si cc.;_Jiscc che cosa
sta
si~
Cjue-
p~.sticcio
d fcstidio; per
tinue.mente davnnti
fastidio per cui
.~li
~llevn
:~li
viscere e.ncestr.?.li, edil.)iche collunque si voglio.; e c. questo punto visccrcle, discorso per discorso, le cose migliore sarebbe casere tc.lrncnte o scrie.rucnte rnc.lcti da. non sepcrlo nmwJcno e perci de essere beati:
e: inv8ce
si~mo
Mauritius_in_libris
98
parch~
rilll.
nll~
~;uesto
C'lamino
ln li"iosce.
Tutto questo lliscorso che pu sembrc.re non so se ironico o rn n
so se cltro, o non soltanto invece discorso che nasce dn une
~ictes
f)Hl
drarnmctico di
quanto non sia quello del Tobia che noi siarno e quella numiera.
Esistcnziclr,icnte il ?ensarc questa moltiplicazione dei discorsi
ettr~verso
scorso non essendo, per questo dicevo: dunque il rnornento nel quclc
l'esistenza pone s
st~ssc
;~ossi
tir~r
~:mr
~:ucllo
:~ucs te
tr~
l'esiste-
cc le. ?ossiruno cc.ve.re dicendo: il luogo proprio dcll'e;sistente mll'uor110, anzi l 'uorao il
luo~o
re uomini si3nificc. c.ppunto essere esistenti secondo li'l detcrrninezione finita dell'essere
csistcnt~:
Mauritius_in_libris
99
chi~risco
con~
pens~
l'csist:enz~
l~
cfotcnninczionc
finite., esistente dcll 'csscrc corac esistenze; non solo: e l'essere cor.1e esistenze; nel iu0111onto nel quale errivc.
l.1.
lhitc che riii ri3Ucr;, in pro;::>rio, non rni c.rrivl2 corno esistenza r.1n corac
esistere: cio rai arrivc come processo dincraico che
to che io sono in etto;
~1otrer.i:JO
si~nifica
il f.nt-
~li.::.
questo essere ncll 'D.tto dcll 1 etto essere scm;_:>rc ncll 1 etto cll 'etto
che corac se continulmente si cate.pulta.sse dentro di s ;_Jer cui vivere n questa 1ncniere. per ce.pirrni eGistente significherebbe essere un
poco il clo't,m elle. rnenicre di Rounult, non il clmm del circo equestre,
mc
~uello
Roucult
perch~
"~uesti
ovessir.~o
detcrr.innre o
IJC
Mauritius_in_libris
100
convcr~cnzn
punto di convergenze. Sin.mo in un vic.olo, cieco e perch:! nel ce:.so sce.nde.lizza.rci di '.1uesto? Il vicolo cosa corrisponde cl non potere avere
discorso? nel non potere essere dcl discorso come tnle? o il vicolo
cieco corris?ondc
~ll'csistentc
schic di rimanere il vicolo cieco dell'essere come essere per cui tutta ln ..,ienezzc.
dcl suo esistere
corrisnondc
a tutta le cecit dcll'cs..
.
.
sere, corrisponde e tutto quell'essere cieco dell'essere che n un certo punto ha. limite nell'esistente stesso come esistere riferito elle
esistenza e con1c csistenzll che non pu sterc per s come csistenzo;
Si Jotrcbbe nllorc dire, o cercere di dire, che il vicolo chiuso oprc
forse
un'~pcrtura;
s~x1llc
~li
st~nno
~11
esistente? dove
3rc.r~aatic~
l~
sintas;,~i\
o meno sc3rcti ci sono (si ?U panse.re: che nel discorso che vado facendo, c' dentro il ;!1crchin3e;3no che Sf>Unte:. allo. fine per cui i
st~3gi
?C.S-
questo, ed
~re.ve
le cose che
i_)Cn~iruno
c.
~ensiQLlO
in quelle 1uo-
101
c.11~
lo~ami
ln
convcr3enz~
necessari'mcnte,
~odo
re, fe vivere
~ll'csiatente
cl~ll~csisten
~Junto,
~Jos
di unr\ purezza delle neccsait dcl discorso c011ie tnlc che dovrebbe
riuscire a rimnncre tele nei confronti dell'esistente che sm;rprc
l 'e sis tentc che torne,
1~
~1otremrno
dt~
spor~cnzc.
ct::~')irc
ta ucllc h9urit, c.
tutte~
un
ca~>ire
chi~rificnzione
r_1ucstioni ln ternaticc. clc.ssicc. dcl raporto fre. coscienze e autocoscienze.: non posso essere cosciente i me se l'essere cosciente di
Mauritius_in_libris
102
il pro..
~)(~r di1~1ostrcto
go~itcns
che dovrebbe,
diu~Strando
s stes-
clcll'~ns
~Jensnrc
per cui queste. forze. clcl c:ubbi0 o un c.ve:r pensato tutto o non . M...~
non che questo non ud Gerve in filosofin; non mi serve i)Cr 1 'esistenzn ;>crch6 questo non
I>U
stere; in nltri ten11ini, sc,rebbc come dire: il se.pere: di pensare. !'esistenze non
dimostro il
stGnzc non
s:..:.~)erc
~u
sn~Jere
pu~
Jrinci~io
nttrovcrso il quale
di ;_)cnsc.rc 1 'esistenze.;
_)Crch'~
pcrch~
ess~re
esistente;
perch6 vivendo cc1ii:;;re mele, l'unico bene che posso capire dcl mio vivere
:?U
r.-il'. ~er
un motivo
c~i
Risulta verclilente cotiiOdo che io non debba prcoccupnrmi da che cose. provenge il fntto che io ho in tcscc., e 1.::. tascu. pu essere enche
Mauritius_in_libris
103
..
..
ccomo~it
Ji rycnscre il )rincivio
a;
"'
~rorrio
cilc da essere st11to fatto per sempre, e: ;?Gr sel':._)rc su 1;:iisurn delle.
mi.2 3rcnjczzc c:ti uoi.io;
~)erch~
su
raisurr~
i.ii~
st0sc2 3rc.ndozzc..
,Si tratta di sapere qual il posto dell'esistente in rapporto all'esistere e all esistenza;' non possiamo chiedere che cosa sia per un
1110-
tivo metodico senerale secondo il quale noi non saprernmo che senso
potrebbe avere il chiedersi che cosa qualcosa; ma vedremo qual
il motivo i)ei:' cui difficile capire questo per cui non possiamo risolvere il problema ponendo come proble1ua qU.Csto che pu sembrare il probiema classico o il modo classico di qualunque problema filosofico:
che cosa l'esistente? Il discorso invece un ?OCO pi) radicale perch addirittura si tratte di sapere o di capirE; uale sia il ?Osto
dell'esistente nel confronto all'esistenza e all'esistere, e cio in
confronto
vist~
possibile l'esi-
essere determinato. Questo significn che se il punto di vista questo, dall'essere deterillinato nll' essere detenllinato come essere dctcrininato, da essere determinato come essere determinato fino all 1essere
detenninato, problema non ci pu essere perch il proble10.e, se fosse
possibile, sarebbe l'uscire fuori di s di ci che non nemmeno den
tro di s perch ci che dovrebbe uscire fuori dovrebbe essere o po-
Mauritius_in_libris
104
trebbe essere soltanto le. dcterminczione.come tale: la quale determirtazione, come tale, se , in quanto non
esnttamente l'esistenza co:rie punto di
ha senso questo
~apyorto
~in
vist~ d~l
ui punto di vista
signi~ica
il suo essere esistente, per cui si potrcbbt: dire che la domanda retorica e certo tnlnEnte retoricc che perci l'unica domanda interna
di queste dornnndc non
le~
sun espr(;_ssione
ll'1
all'esistere 2nche se possibile comprendere che l'esistere e !'esistenze. sono cii) nttr:'.verso, mcdie..nte i quali, ! 'esistente :. e per
ci mediante i qunli l'esistente in quel modo per cui l'essere del-
Mauritius_in_libris
.;1.05
l'esistente.significc. che per un verso l'esistere e iJCr l'altro l'<=sistenzc. sfuggono all'esistente. E vorrei che fosse chiaro questo: non
~-
~)cr~
cl} l'esistenzc non risolve in s l*esistente; sfuggono perch l'esistente in tanto ?U essere pensato, se
puesserepens~to,
in quanto
il suo essere pensato non significa il suo essere pensto co1ue esistente
IfiO
'
ti .che. c.ostituiscono
1 1.csistcnte
sono ci che in rult. 1., es.i.sten te
.
"
.
COiil
~'esistente
.ch non .
e-sist~nte;
es~stente
forse si
potrebbe ca.pir<:: 1ue3lio dc questo punto di vista perch ci che stn nlle s~),e.llc:: di ucsto discorso esistenziale non l'essere come tale,
r.1'.
lc.. identit del nulle.e del niente; r>crch r'Cr arrivare e..ll'csistente
il ?roblem<?. , . e c;.uindi non pF1 problemn, in questi termini divcntr:
situazione, le. questione di fare non essere l'essere in t!UG.nto l'esistente in rcclt
cor~
d~ter
10)
quc.le l'essere viene condotto al noRcssere, non 11 momento nel qunlc l 'esserc, attraverso il suo c2sscrc condotto.. al , non essere, ritorna
..
co~;1e
essere~
l 'cssere del;non
Il
momento nel quele l'essere viene condotto al non essere,_non il problema nel quale questo stesso problcm4 ritornq. rnc.lruuente perch pare
-
.t,
s_e_~e~sere
~:. -
f":'~sere
mo <lire che il non essere . co1ne. non csserE:; che 1 ar~omcnto classico
che
?~re inquestion~bile
incontestabile
esser~~
per ?Otere
~sere ~'essere
e invece
e;bolire il dovere penscre che l'essere non sio; qui il punto drcrnIMtico. delle questione perch il dovere pensare questo
siE~nifica
il
q~ale
tutto ci che
~empre
;:1et.nfis~co
sempre libero
sto motivo che possinmo dire, cor.IC' si_ dice volgcrmente, che siamo tutti filosofi
senz~
sic.mo sic une. filosofia che tutti fc.ccieJ.ao. Non solo: si3nificn il non
~vere
a_viver~
studiando i
trattati di filosofit'., mli questo non vuol dire che ossend,9 cos., dunque i trettnti di filosofia non servono. Qui il .piccol~ punto della
.
' uestione, perch~, clcto eppunto che non necesse.rio st\,ldiare le metafisiche o 10 non 111etc.fisiche, pcrchci vivimao lo stesso, dunque per que
sto le. filosofin non serve; potremmo irc pE1 rcdicalinentc: la filosofia tanto non serve che non che non serve a me me non serve neanche
n s stessa se tu.tto ci che dlla filosofia ?OSSO cc.pire come esistente quelle. mcrHoria che ?rcsente a s stessa come la memoria di s
Mauritius_in_libris
107
stessn. E quindi potremmo dire in questi te:n.iini: se torna in vita Socrcte la civuta non che gliele, di.:u110 noi, mc se l' dct.e: lui
pc'rch~
non il Socrate che ryoi stnto detto classico da.lla comodit s;:,ccuL?.tive. di penso.re in un certo r.1odo, rnn il Socrate vivente secondo la sun
stessn filosofie. ere il Socrnte che veramente non cc.pive. 1 1 esistente
perche era il Socra.tG che si ponevc.. o.l qucdrivio delle fcccende Ulite.ne
e ch e quel quadrivio pretendcvc <li essere nssunto in ~roprio attrcverso il discorso che c3li
f~cevc
L~
proprio questo o nllorn: il problcrnc. sta nel f".r storie delle filosofie. in questi termini: si trntte di fcre SOiJportr.re <2ll 1uomo
secoli di storin in
socratico, cio
l~
mcnicr~
lun.~hi
r.~or
Socr~tc,
in maniere che
perch~
~)ro3rrunmc,
cvidcntmJentc il discorso
stn nel fntto che in rcclt -;uc..ndo non r;zuore l'uomo o. questa
Mauritius_in_libris
108
non morire che non corrisponde e,lle. vite dell 1uomo '?Crch intanto l 'uomo continua e vivere diversc.r.1ente da come non mure nclie. filosofie.
~
ch8 riuscirebbe
sofia. E
diventato il mo::lCnto polemico contro c_i'uel 'non morire che perci cpparc
divc~sq d.nl vivere: per cui noi oggi, in nillniere. nssurdamente filoso-
1.~ucstc
dell'uomo che ouello che e uuel suo diverso non 1aorirc che non
riusci2Ilo n vedere come riesce. cd essere esso stesso:idcntico c.l vivere dcll 'omo .E f!!ccirano presto n dire che allora quando pnrUi.amo del-
1 'uoino cosiddetto in s, dell 'umo in quanto tele, dcll 'uomo nel suo
concetto~
questo a?particnc
.::
.&
storiogr~fico,
cpeurisc~
n~sc2
non e cc.so iJroblcrna nel senso platonico della relc.zionc fra le idee);
Mauritius_in_libris
...
109
l'idee dcl diverso non lili propone l'idc;n dell'identico dcl diverso
c011t: diverso? E baste. sultr.mto chE: aprimuo la maglie di questo problem& :>er non occu?arci pF1 di ci dal qunlc questo problemc scaturisce,
?Crch8 in un pri1:10 temi.')o in tu.nto rni interessa il diverso irt que.nto
il diverso su;>?one i tcrii.ini nei cui confronti il diverso nasce come
diverso; e per il rno1aento nel qua.le il diverso nc.sce com.e diverso abbc.ndonc, i termini per i "iuc.li stc.to chiru11nto in vite, e, abbandonando i terrnini per i queli stato chiamato, in vite. il diverso diventa
1 1 es?losione
Ili~
trngefil~sofia
~i
come il diverso che tnle, fr.:-. il non r11orirc e il vive.re,, me. come il
diverso che tc.le in s stesso tc.lrnente per s stesso che ci che mi
ri1.1c:ne non
liiC
chicro che ln fugn del diverso siamo noi; fre il non morire e il vivere il diverso che fugge sicmo noi che esistiamo: io esistente, sei tu
esistente, sei ancora tu esistente e cosl vie; tutti diversi in quel
diverso che non riesco a c&pire perch non lo debbo capire perch se
cnpisco il diverso, il diverso come tale, io non esisto e io non esisto vuol dire io non sono l'esistente che pu stnre in questa maniera
cos IJ<?rl'..dossolmente equilibrc.ta tre. il non morire e il vivere.
Pcrch~
l'esistente sie,
~ddiritturc
l'essere condotto cl non CSS(;re fino c.. quel ;?Unto e.ttrnvcrso il quale
l'essere condotto [.l non essere non ri.)ropone pH1 l'essere; in quanto
l'esser(. condotto <:.l non essere non ri::>roponc l'essere perche pro_l)one
l'esistenza attroverso l'esistere non potendo ;>erci ?roporre l'csistcntE.; il non roporrc; l'esistente significc. che l'esistente non pu essere
~)roblcr,m
;>crci non ?roblemn, nessun ap;;>iglio c.l quc.le e.ttacccrsi per pcnscr<2.
Questo ?Ositivo perche ne3n che il pensare sia un appiglio cio un
Mauritius_in_libris
. 110
chio:io cl
c~uc"::.le
s.::;mto o. che cosr;. stc npp0so il chiodo; che la s1.1cntite csistenzinlc 0.el discorso di Giovcnni Gentile o del discorso attuclistico c01uc
esito fine.le di tutti gli intellettuelismi:plntonici, rerch, appunto,
il chiodo cl qucle l'-??endo tutto 1 'eidos ;ma 1 'eidos, che il chiodo,
a sue. voltn n. che cosa sta appeso? Se l'esistente non proble111a vuol
dire che l'esistente perci non pu essere il principio di nessun problema non essendo esso stesso problerne; e se 1.'esi$te.nte, non essendo
;?roblcrne.9 perci non'd il ?ermesso a s stesso di porre nltri problemi,. (}Ucsto significc che 1 'esistente per s stesso mi avverte che il
pensnre non i:1u esser, .. dc.l. punto di vista esistenziale, un problema
perch se il pensnrc ?roblerno, dal punto di vista esistenziale, il
suo .ossere problema il suo essere une. sporgenzn necessar;i.a.__ il suo
essere qunlcosl! di cui io ho.bisogno come esistente per appendere c.
quostoqualche cose 11 liiio essere esistente. In altri termini: se la
filosofin chiclilatn a spiegare il sensu dell'esistenza, la filosofia
questo chiodo metnfisico che nnsce, stranamente, dalla stessa esisten1
ze, chE,. deve, S;?ie.'5Elr, perch il chiodo al qunle 1 'esistenze deve ap-
te.le in ra;_:>porto
.~
s stesso,
si5nific~
~n
domande perci reto!'ica, della _sue quaiit; e cio. d,i un.a, de-
~)rcsenzc E'.
s stessa, non
poss~bile
pcrche -essl
Mauritius_in_libris
111
sistente rni hc. fatto cavire che l'essere ;;>u essere condotto cl non
essere e l '.esscre cpndotto al non essere, pro;;>rio perch l'essere
condotto cl non essere, nel non essere finisce come essere, non ricornin~ia
E~sser~,
q~esto
colilpctcre
df~l
non essere
~11 'essere
rende infinito .il finire dcll 'essere nel non essere; e se verrunente
l'es.serc non , iL non essere rigucrdn tutto l'essere; iua il non essere che riJUe.rda tutto l'essere l'unico modo attraverso il: .quale se .
l'csistcre:;, pe,rci io sono esistente in quella raisura in cui l'esistere nti
bcst~ cor.~e
qu~lE;
dic~
io E:<Sisto,
sul piano
..JU
com~
essere
dctermincto c.ttrcvcrso l'esistente diventc, il 2rincipio della dcterri1inezione;,: :l'essere cmnc essere dctcrmine.to e:.ttre.verso l'esistente fa
nasccrcdintinzi c.ll'csistentc le dctcrminnzione; ci che era quella
imt>ossibilit che veniva intese. cos: : l,.a dcterraiinazione la cui purezza
Mauritius_in_libris
112
vist~
l~
dctrminozione che
luo~o
sraentitc~
sistenzn; r11a se l'esistere dcll 'esistente implica il raprorto al! 'esistenze, l'esistere, nttrnverso l'esistente, torne nll'esistenzn e !'esistenze. dell'esistente irnplica. quel rapiJOrto nll'esistente nttrt2vcrso
il quale si deve .CC?irc che nell'esistente l'esistenza si hloccn fino
a non potere intendere l'esistere? O, viceversa, attrnv0rso l'esistente l'esistenza torna all'esistere? per cui cepisco il rapporto tra il
verbo e il sostantivo e debbo capire che il soggetto di questo rap?orto l'esistente come ci attrnverso il qucle il verbo e il sostantivo
hanno
re?~orto
cos~
~Ju
stesso tJerch qUt:mdo chir_;do che cos' l'esistente, abbiamo sempre saputo che chiedere questo signific<'l definire l'esistenza. Si potrebbe dire che ci che ?enso dell'esistente l'esistenza, l'astrntto non il
concreto perch il concreto l'esistente; ma che differcnzn c' fr;:.
Mauritius_in_libris
- . '113
questo tipo di
logie~
lun~o
l'essenz~
discorso storico e classico nnche; cio: rnentre dal punto di vista dcl1 'essere il discorso che CC?iSCC l'ente parte dnl
senzc: dell'ente
si.~nificn
presu~posto
Che l'cs-
stente il discorso non lo stesso; k)erch dnl punto di vista dell'esistente l'csscnzn non significa l'esistenzn corne tale-mn significa del1' esistf:nza o nell'esistenza l 'cssc-nza che viene condotta fino nll 1 csistenzn senzn che 1 1 csscnzn dell'esistenza si identifichi con l'cisse.nzn
.come tnle; cnzi le differenze. stcl;"ebbe ;>ro;>rio nel fatto che il mio
essere esistente la differenza trn l'essenzn e l'esistenza
rt~ntre
se
dovessi .ire o potessi dire,: il mio essere 1 'ente, allora non potrei
pi. dire: ln differenze tra l 'essenze e 1 'essere perch se pos'so dire
~.i
me: il mio essC'rc.. l'eptc, c.llorc dovrei dire: il mio essere l'en-
te ln identit di essenzo. e di essere, dunque l'esistenza in assoluto. Problerne che stato reso superficiale heila stessa logico classica in questi tcni1ini: la differenza tra l'o.ssoluto
l'ente firiit"O,
prop~io
stente nnsce dcll 'essenza che ckve fnre un lun10 percorso di c.vvlcinf.1.mento ell'esistcnzc senza che questo
si~ifichi
Mauritius_in_libris
114
sistcnza con l 'essenze. he. un suo identico che sono io 8Sistentc: 1 1 esistente l'identico dcll'csscnzn e dell'esistenzn che 2er s non
coincidono,
Lll'l.
.s!2!:!2; il coincidere dcll 'essenza e dcll 1esistenza nell 'Esistente costituisce l'esistente cone luogo delln astrattezza: il luogo dell'esistente dunguc le astrcttezzo ?erch il coincidere dell'essenza e delle
esistenze tele soltcnto nell'esistente n ?atto che questo coincidere significhi lo stato delle
~strezione:
l'esistenza astratte dalla non coincidenza dell'essenza e dell'csistenzc che il suo concreto; il concreto dell'esistente il non coincidere dell'essenza e dell'esistenza, il concreto dell'esistente
l'esistere in quanto l'esistente si3nifica tutto il processo che conduce l'essenza ell'esistenze in maniere. che non coincida l'essenza
nell'esistenza; nic quando ucsto non coincidere dell'una e dell'altra
conduce l'essenza all'esistenzn, io esisto; ma quando io esisto il ruio
esistere il mio essere esistente, r11a il mio essere esistf:nte un
rendere astratto quel crunrnino che rni ha fatto nascere e che il mio
concreto; ed un renderlo astratto, perch un fare identico qunlche
cosn che non che non sia identit
Ii1ll.
non
coinci~cnza,
non iden-
~uesta
stnte l'nstrattezze e il suo luogo questa qualit. Cio: la qualit Jell'esistente l'estrnttezza e il suo luogo questn qualit,
non l'astrazione; l'nstrnttezzc cio lo stato di tutte le cstrczioni possibili; non 1i non l'estrazione,
11u:i
lo stato di tutte
re~lt
minazione?
Mauritius_in_libris
115
-,
....
. :; .
. .,
'
"I
. 3. ---Essenza ed esistenza..
La
~ualit
il suo luogo 1
non si potrebbe dire che questo stesso sia un modQ di essere della
detenninazione? Se l'esistente quella Cl\lalit di s stesso che
la stessa astrattezzs, come se potessinK)dire: in realt il proble
"'- della detenninazione non sussiste; la determinazione come se, d~
uesto punto di vista, fosse tolta de.ll'eventuale problema della deten,iine.zione stessa in questo senso: le determinazione talmente
c_iuello che , da ?Otere essere tutta non
~i
secondo s,a stessa me. in c:uello che essa secondo un certo modo di
essere:, non la detendnnzione come ci che :;::m essere secondo s stessa. un le. determinazione come ci che secondo un certo i:nodo di. esse
re nel (;uale essa tutta. Quindi: se riusci.;lrno a intendere che' il
:liscorso esistenziale oer ora si
~
~)arlere
esistenzial-
1,,ente cli astrettezza in senso specifico fino e te],. pnto che_ ia i:;pecificzzione dell'astrattezza.costituisce il luo30 stesso dell'esistente, filosoficamente non e' pF1 luogo per il problema delle deteru1ina_?ione; non c' pi il modo di c.rrive.re ed un eventuale problema della
detert"iiinazione coli-ie tale. f.:ia filosoficemente che si3nifica? Speculc,tiva.mente, teoreticamente o critica.mente? Finora il discorso che stiarno tentando di fare un discorso che si svolge secondo une linea
ccistenziale di discorso, secondo la quale il discorso non interessnto e s stesso ma alla linea esistenziale attraverso l~ quale il
Jiscorso si viene fc.cendo e facendosi in uel modo per cui i temi che
toccc non sono temi del discorso come tale rna sono temi che nel discorco riproducono o ripropon3ono pur sempre la esistenzialit del discorso: sono temi che io non del tutto paradossl.lrnente definisco non-filosofici, non e.filosofici ma non-filosofici cio sua.si una sorta di ne~ativo
115
qu<!i?to punto di vista :rer quale motivo noi dobbiamo ad un certo punto
interesserei del proble1:.m in questi terndni: la deterndnazione che
non possibile com.e probleme; nel senso nel quale il non potere essere
problema della determinazione un 111odo di interesso.re questo discorso
ud un eventuale modo filosofico di s stesso.
La qualit dell'esistente l'astrattezza e questa qualit costituisce
~l
<l
il problema il seguente: ma ellora questo stesso non pu essere inteso couie un modo di essere della -detenllinazione? Per cui e.ttraverso
un discorso esistenzi.s.le che !)resunie di non essere filosofico :fX>SSibile che
l~_detenninazione
~uando
tennini non mi interesso dell'esistente nei tennini nei lfUali l 'csistente . Dunsue esistenzialrnente, non esistenzialisticamente, la dter111ina.zione non costituisce problema; il peradosso della questione
sta nel
f~tto
soficamente, cio dicie1no per adesco,, per <lare un corrispettivo irn1.iediato, non esistenzie.lmente) pu casere che la deterrainazione anche
non esistenzialrnentc non sia. nemmeno in ..:iucsto caso problema; cio:
che sul piano esistenziale le deteni1inazione non sia problema te.1mente vero che c:uesto stesso pie.no esistenziale d il piano non csistenzia.le nel quale la determinazione non sar mai pi. problema;
Mauritius_in_libris
.LJ. /
c;uindi mentre sul piano esistenziale che la determinazione non sia pro...
blema pu essere abbestanza chiaro o ovvio o comprensibile, non
~1-
c~uesto
GO in rapporto
~::ue::;ti
l~
?U
catr~ttezz&
che
dell~
~Jcrch
~sserc,
il
~')rincipio
l'~strattezza:
Mauritius_in_libris
J..10
forrnaln~ntc l'astr~ttezze
de~bo
mente dagli otati della &str&zione stessa; dn dal punto di viste esistenziale non posso nem.Jeno av.ere il problema della r.:strc..zione come
tale non
~i
cc.it il Kant,
1 1 cf:listente il
c~uale
'fondcincntale che lo costituisce e che il suo stesoo luo30, la asttrattezza, esso stesso diventa il princl?io
dell~
ni
e:
arnente.le alla
estrett~zza;
punto di vista che l& deteni1inc..zione non sia probleme., non un probleina che riguardc o che r.icttc in c1uest:l.onc le. ra.3ione nei suoi lir,dti
o nei suoi principi;
lil6.
tcsi.clr~stica:
l'esi-
fr~
to.~lie
il non coincidre dell'essenza con l'esistenza. Il non coincidere dell'essenza con l'eoistenza costituisce il concreto dall'esistente me
l 'esistcnte lJerch.5 to3lic (:ueoto concreto:
~llora
il toqliioonto del
possic.r.-~o
non siamo mc.i presenti el li:ouento nel qu?.le siamo ?Osti in essere
~Jcr
. -
119
a.str~.tti
~ar
'
..
c~ucl
DU
j;
stess& determinazione che, in rapporto all'esistente elimina ogni problezaa. della rleterraine.zione; lo elimina filosoficamente in c:ua.nto esistenzia.lmentc non ho biso3no di elirnincrc niente perch non c' nee.nche il :problema di elil11inarc la dcterininazione, r>et'chP. esistenzialmentc le detcrminc.zionc arriva a me in quella impossibilit o impensabi-
~otcre
n~sce
l'essere dcter111inc.to come essere dcterr1rl.nuto. Esistenzic.lmente im'._Jensebilc la ?Urezze della prcoenza della dctcnainazione
;?Crch esistenzia.lmente lu
deterriiine~zionc
s stessG,
signific.::;. niente. E' come se, da questo punto di vista, le. astrattezza
che mi costituisce come esistente avesse risolto per sern::>re lo. deterliinazione co11ie problema; ;>er con una aggiunta: questo pu accadere
filosoficruncnte; cio pu essere che allorc anch filosoficamente ro n
ci si.e. luogo al problema, dc.l punto di viste esistenziale sempre;:,
ri~
in modo diverso da quel modo di essere che l'esistente- secondo 1 1 . eoistcnte. Dal punto di vista ecistcnzic.le,
insornrn~,
rG nessuna. filosofie.. L'esis-tcnte e c,;uesta maniero una. sorte di c.bolizionc aosolut& di tutte le filosofie poasibilf; esistenzialrnente
non
~)ossiamo
~s::mme
(~ualche
perch~:
120
e.nch~.
?~r
che E:p?erP- e.llc. fine del discorco per fcr c<:.pirc che cd 0311i r110do,
bene o 1,1elc, tinche qucGto, un discorso che cerca di .-:33anciarc questo discorso alle. filosofie o a.llc filosofie;. Vero . che esistcn.zic.1r;:cnte noi si.s.-no sempre distretti dn.i diocorsi che
discors~
zialit del
si costituisce in
~uesti
f~cciruno;
la esisten'-~ue
tenjfini o s:Linificc.
sto; tutti i .discorsi che fc.ccic.mo sul pieno esistcnzic.le'sono fondamentalmente discorsi distr.:.tti perch sono un modo di cscoltre c.ltri
discorsi; corue se il discorso esistenziale andasse a.ccurmilando temi
e problemi che poi lo stesso procedere dcl discorso esistenziele si
prcoccu?a di
c..llont~ncrc;
esistcnzi~le
Ls. dcterminu.zionc,
esistcnzic.lmcntc noi potrernuo cominciare e capire che il discorso cosid.:-letto asictcnzinlc consiste in tutti r:uci discorsi c..ttra.verso i
quali l 'csistentc e.ncoltc. altri discorsi non f&ccndo per i discorsi
che ascolta. Per cui da questo ~)unto c::i vist.". il filosofica.mente
vucllo che
~
potreliil~iO
~
chiruaarE: lo c,x,culc.tivo
-
:~recente
~
ncll' esistente:
;::i~:.rtc
sc~cndo
ziale, il l)ensc.re c1.cll 1uorno non un pensare che viene peso privilc-;iato .cl fctto che si csprirnc in tcrr.1ini tcormtici o ri1cta.fisici ::Jiuttosto c.hc in tcnini bs.nali; il '._)ansare dell 'uor.10, dc questo punto ::i
0
t~uccto
ente, ?Cnsantc che l 1uomo , perch C1Uando 2bbiarno dtto che l'uomo
ente pensante come se e.vcssimo detto che un bipede un bipede! ~Lu
esistenzialit del discorso in rcQlt si3nificn che il discorso csistenzi&le qucndo,
si che esso non
~ttrcvcrso
f~; rae
allorc lo
n~cculativo
che
cos~?
Dal ?unto di
vista esistenziale non :_)OGso chiedere che eone: l'esistente, esistenzialmente non ?OSSO chiedere l'essenza dell'esistente; se esistcnzialmcnte ho ccpito che l'esistente il termine nel quale l'essenza viene condotta c..11 'coistenz.::, se
csistcnziL~lrncntc
o~ni
Q pcns~rc
dor.1&nr:l2~
iile
da. ci
~ivido
ci
d~
cui sono in
r~?porto
filosofi~? ~crch
coot:c~.1-
l 1unit a cui torno Gono sempre io: l 1e:cistcntc cornc quclls. astr&ttcz-
Mauritius_in_libris
122
ze
nell~
qw:;.lc
l'esaenz~
1 'esistente, e come
e l'esistcnzi
esistcnt~
ce di s stesso, al posto di
eh~
~orre
~ucstioni
rcpporto a s stesso in certo modo dc..l cui mo(fo di re.pporto nasce l' esistente. Allora se pon30 questioni le
esistente riguardano il
mi fanno esistente;
hiC
coincid~re
~ueationi
non ri3Uardano
&1C
era stD.to
~uanto
zc 1 ovviamente chiaro il
f~tto
che
l'cssenz~
~ucsto
stello critico per riiri10stre.rc che; l 'esistenze essendo una dctcn.1inazione che si
~3giunge,
idea e delle
met~fisicc;
do che
croll~
d'~ccordo
me chiaren-
K~nt
K~nt
sco-
fa~cile
rc.ccontc.re.
re un terna nobile; non posso ruccontc.rc 23li uoi.1ini che sono nssurdi
Mauritius_in_libris
123
gli uomini, debbo racconturc che assurda la loro vita perch da questo poi
ric~vcrern:mo
1 'uomo in qucnto la
nel f2tto che l'uomo s&rebbe une specie di essere beeto e felice, strananlente beato e felice perch nnsce da una infelicit assolute che
a?punto l'esistenza come assurdo. Perci; dico, quando debbo raccontcre queste cose il racconto di uestc cose r;1i condanna c. rendere magni:fico il
fcre l
tcro~
'esistcnz~
~u
da e so;::>ra poi:;oo farci foagnifichc !_')c.ginc di poe:siu e retorice cltissiQuendo raccntiamo sic.1ao abilituti c.l bluff e !JOssiar..:lO anche stn-
r11c.
re
~:l
~Josso
qu~
za c. questo punto perch, molto pi drarmi.aticamente, assurdo il discorso o rischia. di rircaancrc il discorso che si attorciglia a queste.
maniera attorno a s
ztesso~
Dcl punto di vista esistenzio.le che ltcsistcntc sia questo luogo che l'astrattezza, sta a si311ificare che dal punto di vista dell'esistente posso anche filosoficcraente a questo punto pensare che
non Dotr~
mc.i 0F1
essere oroble111e..,
me. allora
.
~
~
..
le. dctcnninezione non , e non ~ significe. non posso, ceco il punto,
dunoue
lG.
~
deterr.:;.i.n~::?
to onc
~enc2re
chi~dere
t"~ucsto,
o perch
; una do-
.-
124 .-
mani~ra
radicale la stes-
se.. filosofia co11.ic tale; ma non perch la filosofi& come te.le sia
~i
non nossibilo
assuu~rlo
rista
pi~
ul.l
da un punto di
sem~re
il termine
rc~norto
all~
.. J.
che costituisce discorso che ripropone tutte le questioni fondcracntuU. delle. Ltetefisic&. <::~ristotclicu come difficolt cio co1Je probl&rni.
Oro questo discorso, ?Cr cltro verso, pu essere cost inteso: necesscrio, una necessit secondo la quule nccessurio pcrlnrc delle
eporie in rapporto sllc scienza: quindi in relazione 3ll'epistme che
k...ristotele cerca meccsscrio che lu
stess~
Mauritius_in_libris
125
rnodit di discorso? Non si pu dire che ci sin un discorso che univoccrncnte si vede sciogliendo cr cui ed un certo punto ip?arc chi&risaimi che Aristotele c,ll' inizio c.ffronti le ni)oric sulla base delle necessit; c' un
rao;:n~nto
csem:;:>lare e che costituir il testo che terremo ;>rcsente !)Cr fo.rc c.va.nzc.re il discorso: annkc inai ti t '1hi';nmcnon; le. trcduzionc lc.tinc.
nbbcstanz& accettabile: necesse est aliguid esse suod facturn est;
e cio: necessario che sia. c;ualcosc. 1 ci che diviene; questa frese
non hu un signific:..:to proprio; questo discorso vele in (1UQnto non
pi fctto contestuclmcntc; se lo fccciamo contestualizzlndo la questione gi risolte..
AssW-i1iii10 questa tesi in rapporto al discorso che stiruno facendo; possibile che d[l punto di vista dcll 1csistcnte la determinnzionc filosoficc.m.ente non sie pH1 problema e non lo sia ::>cr sempre; e allora cerchiamo di cc:.pire perch il discorso csistcnzi.:oilc, _essendo il
discorso che, fs.ccmlo i discorsi che fa, .::.scolte i discorsi che non
f.::., cor.1e se un discorso che csistenzialtnentc non faccimno eia quosto:
annlce inai ti t;: 1hi:1Ilmenon; coitie se esistcnzic1lmentb f2.ccndo i
discorsi sull 'cssere detenidncto come essere dctermins.to ascoltassimo
1 1 c.nnlce inai ti t 0hi0nmenon scnzc. per che il_ discorso esistenziale sin questo discorso. Dc uesto punto di vista, lc3gcre alcuni fil osofi esistenzialrncnte sir;iificc. questo. capacit che 1 1 csi~tcmza deve
riuscire t.IJ. essere di <:;.scolte.re i discorsi che .sse. non fu fnccndo i
discorsi che essa esistenzinlmcntc deve fare; per cui in questo caso
il cosi<lr'.ctto 111c..cstro dcl cosrnolo3ismo, pro?rio Aristotele rischi.ci. di
essere o di ri111c.nere il uc.cstro segreto dell 'esistcntc, il demone interiore cdl 'esistente. E
ucsto
~:mnto
~uesto
f~
te hs il dovere di riconoscere e di
s~pcre
Mauritius_in_libris
pe:rch~
fi .?crch6 sit.:LtO uol!lini o vicevcrse; rac non fc. f.ilosofio.., vuol dire;
non fG filosofir1 nel senso nel cua.le il auo non fare filosofi<i il
~
fcre dci discorsi che poi sono ascoltare il discorso che non fa: far8
~
l 'esis.tentc che
lc;:r~c
filosofil: hc. un
modo di 3iuotificere (lUesto suo lc33erc filosofie:.? Vorrei radicalizzare il discorso in . .~ucsti terr.tini: del ryunto di viste. dell 'esistenze.
4
c.ttraverso il qu.sle si
pervi~nc
estr~ttezzc.
c~uanto
esistcnzic.le rna. in
~;:uento
discorso, si rD.ddop-
un r.;odo
Cittrc~vcrso
?roposizionc
cristotclic~;
l~
pro-
i1iC
~;ue:stc.:
necessit,
.:~tl0sso
c~ucllo
che
~Joi
(~ucsto
~uestc"
ca}ccit
c~incmicc.
in r2.pporto elll'.. ,;.:;iodissi stesse. dello. scienze. c:'.'.D. c.nche a tenere fcr-
Mauritius_in_libris
127
~11~
rn~ccsoit
che:;
le aporie;
cere~
non
scienza.; se
rncdiE~ntc
e attrc-
verso non tc.nto la risoluzione delle c.poric (:urnto ::>iuttosto ';ttrt?:.vcrso la CCi.p&cit di esprimere le
Gtl.
C.~)Orie,
necessit
~)ura
~ucstc;
n8lla stesse misura per n<iscono per 11iczzo della acicnzc )Crchf:.: in
relazione alla zc.icnzc. che ci sono le aporie:.
Al~orE.l.
s1Joculc.t~V:?,.
..
lo spccuL::tivo
snccul~:tivo
.
in c1-1e
consiste nell'
cap['.cit di tenere le necessit co1ae ncccc.sit ;;iure.; di 1L.cc.ntcncrc l 'o.nnk0 .come 2nankc tutta pure; :?Otrcrm110 c..nclK: dire: lo socculativo
consiste nelle.
stesse~
per cui le necessit tutte. :mr2; cio tutt.:: libere dei suoi ra.:;:>::orti, rnc. libera dci suoi ra:;:>:)orti in
c~ucl
suoi n:;.?porti si3nifica libert dtii rc.:.norti per liiezzo dci rc.i.Jporti.
Per quezto la necessit tutte. pure. nel sonso secondo il c:u<::lc Gi
Mauritius_in_libris
~JU
128
pensare che tutta pure significa tutte libere dci suoi repporti, per
le filosofia che cerca le scienze di s6 stesGa, come se
~rospettas
COIIE
present~
come cseUJPlare
scienz~, un
mct~fisicc
l'unic~
sa~cre
~~
~rincipio,
e quin-
~uulcoca,
diviem~
ki m::
~::m 't
3h.r,netei, ma
Mauritius_in_libris
cl;;issic~nte
129
:mete.fisico o tefac.tic.:.mcmtc
ci che diviene e ci
::";.e.
s~)ecuL:.tivo:
'~uc
te
,;uclche coca ci che diviene: quod fe.ctum est ci che ste.to crecto,
ci che non
ultir.rwa
d2;
s; ed et ex quo fit e ci
in~enitum.
1~e
si
~)c.rtenz.:.;
csrchim~10
fondcnentcli
~uest2
qu[.lcosc; non solo ci che diviene, rr.2 Qnchc ci .u cui ci che diviene diviene; e non colo ci dc< cui ci che d.ivienc diviene, rn<.: e..nchc
di tutti questi necesse.rio un termine ultirno e in-3cncrato. Questa.
c.rn::.nkc
rr.p~;rcscnt2
~1ronunzin
dcll '-
.:.nanl~c
sc~x:re
c~nche
~>unto:
p~oblci.<Ul
i c\i convincersi
cui se dovessi-
c~so?
Il co111-
o:1renJere cornc sic.. :Jensc.bilc che ci che diviene dcbbc. essere sottopocto cllu necessit Gi essere pcnseto come ~ualchc cose che si~; ~crch
~x.re
invece;
c~1c
~>crtcmzc..
si coraplica
[)Cr
(~u:lcozc,.
La
c~ucstionc
~)otrcm
Mauritius_in_libris
130
c~u.2lcbet1
elcmentcre di (!Uestc:
(a
rapporto
cor.runc nl discorso, non di rap'.?o:rto che. potrc-bbc ocrabrerc gi prc3illdiceto dal fatto che sticiilo cercando di pcnscrc e .. di ?Cr;l.e:.re filosoficcrnentc, me ccrcc,ndo di
co1~rprcndcre
clement~rr;entc p~rlnndo?
Ui~no,
che senso
viene. Debbo riconooccre che trcdurre srve poco perch non ?OSsicr.10
conservare nella tr8duzione il Gcnso ?ro;:>rio dcl discoroo fatto secondo i suoi tcndni; dc:. questo punto di vista dovrem,10 dire che la filosofi~
vere.mente
intr~ducibile
U.J
1mJ.
distin~re
lc,,.t")'cre
O.:>
le pmo -
i.
me cultureli,
ca~)iscc
elll1Cttcndo o dbbiano c.rianesao che ci che diviene E.ppunto ;_:ierch diviene in ue.lch.c modo hc. dentro il suo otcsso essere ci che diviene-.
Di-Jerscrnentc cosi'. se.rcbbe l'accedere di -.:ucllo che e.ccc.dc? Accade qualcosc. di quclchc cosa che
(~ucllo
cose, che cii) che sta.to; mc'.l allorc. che senso h.: sostenere che
necesse.rio che sia flUc.lcosc; cFJ che diviene.
Scil discorao non si intende nel suo senso proprio, il diacorso senze. senso; se lc33imao elci.1cnt2.rmcntc il rischio che corri.::..t.10
di
le:r~cre
il non
s~nso
Mauritius_in_libris
131
~llorc
col ci3nificcrc il
cerc~rc
scorso e il senso dcl discorso in che consiste? Aristotele sto escludcndo la ?OSsibilit i chiedere che cose. sia ci che ; cio
st~
esclu-
ncccs~;it
che diviene sie (:ualcosc: una necessit che pocso CD.!)irc soltanto
nel liruite del diacorao e che non ;>osso ce.pire nel limite dcl ci> che
diviene.
Dun,~uc
illm pcrchl il
il
problcrn.~
;:~hi:;nmenon
continucincnte con s e in s
~Jiuttosto
l'essere scputo
su.~Juto
re l 1csscre
~-
~Jrofondc.mentc
~Jerch
o radi-
il auo un
co3,~etto
dcl
suo essere divenir~~; o c.:uinJi l'essere so3~ctto dcl divenire, nel scmso e.hche
pC~
c.bbic~
soc;;~ctto
come
so.,o-etto 7'roorio
in ('urnto
,,,""
C>t.~
som~etto
A:
'.:..
non-~ctto
o.JJ
so~gc.tto
proprio non il
dcl
div0nirc,
so,., 0 etto ::>ro-orio
1
....
-.;,e~
in c~ucnto so.:;3etto dcl scpcrc; cio .in clucnto co~3:3ctto pro~Jrio dcll 'inai ti in c;.unnto
so:~3etto
q~lcosc
dc
c~scre
Mauritius_in_libris
1...~uc.l
stcto qusl-
'-~ue.lcosc.
elle.
132
d~ll'esistenZl;
ncccsscriamente la filo-
dcll'c~istenzc,
perch~
il
q~l
che cosa, l'inci ti dcl 1hxnrnenon deve ?Oter essere proprio del 5hi~nnx;non.
~p;,:>unto
cos~
pro?rio dcl
come eterne; vero che questo <.:d l.ristotcle serve per affermare che.
se ingenerata
l~
c-~ue s te:
to .ihignmcnon, cio come t:ucl neutro nel quc.le tutti gli esisten-
fondeL~ntcle
questo, chiedere che cose. l'esistente. Si :_-:>u ce.pire meglio non solo
lJerch la filosofie non si pu f e.re con le dome.ne.le 1 non solo perch
l 'esistcnte non pu chiedere di s stesso che cooa. esco , mc. errivc.ti
cd un momento nel quz.lc semhrc che lo. filosofie. poosa essere chirulctc
in
cc~usc. ~)crch
Mauritius_in_libris
133
l'csiotcnz~
inci ti in
pro~)rio
che:
per le necessit
ra~J;Jorto
n t
~ssolutc
~";hi;iz.~cnon.
COliiC
~osso
il pensare
pens2re
Ii8.
~29cre
dcll~
cstrcttczzc che
Pjhi~{;raenon;
re il . .-~uc.lc, rimc.ncndo l 'c;sscrc che , ~nche ci che 2ttrc.verco l 'esocrc che coso , fc.. s. che ctl divenuto, che ci che diviene, divcn'jll..
L' cncnkc CIUi si3nificc:. c.lloro. ncccsoit delle. re lezione; c.llorc
l
'~nc.n:::c
ll!Oi
c~llc.
qucndo 1 1 c.nc:ngc secondo le, c2uclc noi poesie.mo chiederci: rnh 1-'1
rclc,zione
Z~i)onderc
~'~llc-.
r.n
c.~ucllo
c'l.Jb~st.s.nza
che in relazione .::llc. scicnzE':. che ccrchinr,10 , lcttcrclr.Cnte ;:>nrlcndo; mc. n-ocGul.::tivci,Kmtc ccrcc.ndo di :x::ncc.re o critic.2!acnte
di rc.3ionure cos<..:. dobbiar.io
~)on~crc?
ccrcc..n~lo
chi).Ino le. rclc.zione e.ttrc:.vcrao L:: 1.:uc.lc il pensiero si irnbctte nelle aporie che si trovcno fuori dcl pensiero o ln relczionc ell2 scicnMauritius_in_libris
13!~
,~norie?
e;>o<litticc., in Cc;rr.1ini lettere.li delle;. r.-;ctcfisicc e.ristotclicc, o della mete.fisica come scicnZl cristotelicamente intcoc, una costruzione
che si presta r,i c.l debito hcgolic.no
~erch
sto motivo iniziale :i.cl III Libro Aristotele stesso nvcssc c.nticipato
Hegel senza .:.vorc pensc::.to come Hcgcl, se queste. r.w.nicre lqBcndo, ro i
possicrno in fondo dire che
~roprio
ccpecit~
delle scienze
suo cerco s stesse, non la copccit di essere il cuo trovare s ctescc mc le cc.pc.cit
di '1rodurre
il modo c::ttrc.vcroo il ouclc cc:::iu. si co~
sa9~Jicmo
".lello che ,
l'1le.
norm~le
.X~nsare
met.sfisic~
delle.
lo~ic<='.,
una Wis.::>enschaft
c:1p~cc
di es-
SE.-
r~uo.lchc
cona che
mctt~
si~
come una scienza mist:Griosissirna che non si se. bene che cose aia; n8
metcfisice n filosofin perch il nistcro del
cc~crc
Mauritius_in_libris
103ic~
135
l~
ca~K'.cit
si~nifica
:i.i '.:Jcnso.rc
cci:~ire
s:'
tcrr~ini ~ooro
,Il;
:i;
..L 4
...
elle scienze che ccrchic;.,10: cio se le; dfifficolt a.ppcrtcn3ano in ;,Jro;_)rio o non
nll~
d~llr.:.
vice~Tcrsn
dobbiamo amriletterc
:x~r CC.?O.Co
di troYa-
dovrcr:u.~10
f~rc
fare ruetcfisicc..
r.u.-:-.
kantic.no
perch~
lc,3~cro,
lc33cr~
::>lc.~io
storico
tristotolc
~x.icoc.to
dobbi~~10
delle~
ragione? Non so se
i.10
se:
r:.~x:!rtu:.c..
invece:~
1-'.~t.sfisicc.
l'.ri-
c..~)oric,
racl:c~fi::i
cc. come scienze. porre il ._.,robl.-:mc dci liuiti delle ragione; dove lL:aiti
Mauritius_in_libris
135
st~
per ll:,oric. e dove metafisica c011ie ccienza ste appunto per la mete.-
fisica. che ccrchi2t"110 coi:.x; ocienzD...- oerch f..ristotcle C!Uc.ndo ota dicnndo delle
:~10
ocienz~
scien~
~ltrirr~nti
scienz~
t~ualche
modo
Hcgel perch stc dicendo che proprio per la r8lazionc ella scienza sono cc.;>ccc di ce.pire le o.porie e quindi 1 origine delle aporie in filosofin sta nelle relezionc cl se.pere:
l'ori~ine
fia sto nelle. relrtzionc dclln filosofia alla filosofia. AnuLletto che
poi proprio il fatto di ?Otcre iacttcre in fila le cporie come Aristotele fn, in qualche modo prc3iudica la aperture dcl discorso, lo pregiudica cio lo rende critico perch fa ccpire che, in realt, questa
12pertura anche oristotcliccracntc un ;1iudizio che le Ctporic stl!nno
anticipando su s stesse. Cio: in rapporto alla scienza dal quale
ncsccrebbero le aporie pur sempre ci che tiene le scienza come giudizio in qualche modo gi anticip~to sulle aporie in quanto le diffi
colt che le
ricerc~ dell~
nascere. Allorc
con~
sEl
chc modo se. che cosa , perci dc.l snpere questo, stn dctermincndo
le difficolt che potrebbero essere un modo di non sapere proprio qu::;sto. E questo torna che
per un
~10tivo
c~ebbo
Mauritius_in_libris
137
n~cessit
si~ificc
si~nifica.
c-1uesto di-.
pur~
COhie
IJU
essere discorso puro? In che termini questo discorso pu essere un discoroo che non distrs.tto de. condizionamenti che siano te.li l.1.ttorno
.s.l discorso stesso? Qunndo dicevo che in fondo cor;1c
tenesse presente!, c:dombrc.nciolc.., le scicnz&
d.:~l
~ucli
'~uc.ndo
S(:
AristotclG
prie dell'esistente, non consiste proprio nel fe.tto che queste. o.strattezza cio che l'esistente, nel luogo che 3li proprio, l'astrattczz.:. i:.:io che l'esistente, nel luoeo che 3li proprio, l'cstrc.ttczzc.,
significa un ed.ombr.:rrc l'esistenza e l'esistere per necessit propria
dell'esistente? Per cui
l~
difficolt
pi~
di essere ridotto esso, esistente, all'csistcnzc come sue propria cssenzr. e le possibilit che 1 1 esistente sente :,:>i"! ?rO?ria non
altro~
te.rito cuclla
di non dovere essere esso >!esistente riJ.otto e. ci .e cui
.
'ooistcnt~
1 1 esistente
esist~mtc,
che-~
scta conccpitl. e dctcrr:iinc.ta l 1asistcnzc; ma 1 1 eE:istentc co11ic c.strc.ttezzc.. non un se.pare, e.don,brend.oL::., l'csiste:nzn nell'esistere:? E' un
volere,
nw~cndolc.,
nc.c~scit
che cssn
~u
toro~
concrete, e ui il ?aradooso,
~er
cui
1'0sist~ntc
138
ncc~ssit
cessit, ?Cr
,.
cos~
c~ucsto
indipendente dcl
neutro tutti gli
esistenti che sono, essendo non sono perch non che per essere eGistenti perci din.ostr.:.to che sono ci hc sono come individuo o colilc
singolo ne.per essere csi~tcnti dirnostr&t:o che sono ci che sono perch_: sono ci c~1c sono dall~ divisione :-lc.11' essenza che: 1 1 esistenza
per cui- l
~csistcnzE
1.:1C:
ch pu
,~:s$e]:'e
,, _.
proprio_pe-r~
--
- perci non n il rnpssimo delle detcrr.1in.:.zioni nG une dcten1incziohc perch 1 1 f'.strlittczza stesse i ci che ci che diviene., di c-i
che il fcnor.i.eno perch ?roprio il fcnorneno in quanto tale a questo
punto reelmente radicc.lrnente non concreto non pu essere concreto e
ne.::.nchc_ &atr.;itto, le. c.strattczz.D., lo stc.to di tutte le estrazioni possibili, dietro davanti e cttorno e s.
A <zesto punto dobbic:.mo chiederci: wc. allora perci non debbo
chiedere che cosa l'esistente e per questo qucndo faccio filosofia
b~sc
vol~re
il concreto di
~ucsta
f~
esaere
~uello
divisione dcl-
prio perch qucotc. divisione, perci ! 'unico 1.1odo che 1 1 e.strettezze. di e.v0re il suo concreto mc di e.vere il suo concreto in quc,nto il
suo concreto ri111an3c schlprc Jiviso cio in quanto il concreto proprio
Mauritius_in_libris
della astrattezze
sir~
139
un concreto proprio in
:JU
l
~ll'csistcnte.
?ens~rn
filosofie, dell'-
e: ire
;.:~uu.nto
inccpccit delle filosofia, le filosofiD. tenut<.;. e.11' c.nenkc in rcl.nzionc c. ci hc ci::is.:.:. stesse. in rl'{)porto e s& stcsn.:J. dcl cui ;:>unto
di viste
che
n~scono
sctiibr~
le difficolt
~ttrcv~rso
le
su~li
poi l difficolt
.~ttrnvcrco
~.iodo
rni3lio-
rc ?C:r non s.:.perc l'uofilo; c:uindi l'essere u01i1ini cio l'oss0rc questi
enti dcteni1inc.ti il 1,iodo rni3liorc per non sa;::>crc l 'u01.1.0 non per non
sc.:x:rc di csocrc o per non sa.pere cho cose. cic l 'uorno, tac. .x:r non s<:.-pcrc l 1um.o;
~Jroprio
occlusione di s6
qucll~
stesse~
;>cr
cui
..
le~
r1~ssi1110
dctcn11inczionc nel
~:>oc so
~hi~n111enon,
S('
l'essere che non divico dal suo easerc esccrc e dal suo non essere
m&
o fct.:.lmcnte o
nccccsu.ric.i:icntc~
cos~_ ~-,cr
ore., rnistcriosru.i..:mtc
continul':l11C.:ntc unito
~)rO~Jrio
c.. ci
.t)erch
se l 1csistcnte dovcs!:o
cc~;)ire
dovrebbe cn::irc che cllorl! vercmente niente , non solo ua che vcrc:.Iaentc il
nulll~
stotele, non dico i franL.!1enti di Gor3LJ. per intero, per rendere iiapensnbili tutti gli ecistenticlisr..i;
bc:::.nt~
stotclico i_)Cr dovere intendere che i)erci l 'coistenzialisr.10 irnpcrw'.bilc perch so fosse pcnse.bilc l ' L.szurd.o c. cui d luo30 1' :.ssurdo
Mauritius_in_libris
140
~9punto
il nullG ,
IJD.
non il nul-
le. dcl nulle che sc,rcbe: 3rosac.. i.L1prcsc:.. speculativa (che poi il discorso in C!U.-"1lchc modo hc3elie.no: il nulle.
COI&le
il nulle. dell 'esistenze.; cio il nulla di iuc e non il nulle. di tac co me ci0 che oono,
11k?.
riguard~
cor~ie
fJerch~
quel nome
in rea.lt ne::
disgr~zic inutilrr~ntc
assolute.
Mauritius_in_libris
141
CAPITOLO
L'ANANKE E LA PRIVL'"2IONE
. 1. -
diolettic~.
Dialcttizzczione e
Il concreto che possimno individuere necessario, non possibile, quello che potrer1a.i10 chiaracre l'unico i.:odo che lL filosofia hc
di essere ?re sente all'esistente; (;uindi d& questo t)Unto di viste. potrmill".10 dire: l 'nico modo che le filosofie. h.:: di e o sere presente cll' esistente il concreto stesso che ri,3Uarda
te, ci che l'esistente
come
L:~
cou~
l'~strcttezz~
dell'esisten-
fondc.rn~ntalc?
potre1~no
lJ~
, si~ific!lre
che que-
dun~uc
Mauritius_in_libris
142
IJregiudizi~lit
posaibile:;
c0111C
ne-
chf~
qu~nto ?rc~iudiziele
nc::.i confronti dell 1csistcntc, in C_'.U<J..nt_o Jmt:icipazione di tutti i 3iudizi ?Ossibili nei confronti dell'asistentc. E ?er
qucst~ prc~iudi
zialit nei confronti dell'esistente si presenta come necessit assoluta, necessit cssoluta che si3Ilificc una necessit incondizionate,
une. necessit che nei confronti di ci che fa nc:sccre come se dovcsse riuscire c.d avere il problema di capire dc che cose. nE:scc come necessit;. proprio
~Jerch
nE":llo stesso tempo che necessit 1)urc assoluta, nello stesso tcn;.po
in
qu~nto pre~iudizi~lit
o anticipczione di tutti i
~iudizi
possi-
dcll'esistsntc~,
l~
in~lobc;.t'.
'csistcnt~..:
ha di capire
il critico cor.-;c. tnle; ?Crch ci che critico come tale, dal punto
di vistn dcll 'esistentc, ;:>U essc,rG soltanto ci che c_;>punto prc3iudiziale, ci che anticipp i
~iudizi
8.
1hi~nrncnon;
le~arc
~Jroblc
Mauritius_in_libris
143
i11inazionc possibile c.11 1 antici?O dcl giudizio che esso nei confronti
di ci che deve legcre: perh da un punto di viste diverso se questo,
t ghignmcnon corsie tnlc 3i legato all 'inai ti e l' i nei ti co111c
(
udni
lcg~to
anch'esso a t
~hi-:tn:rLJ.cnon
(in ter-
~ucllo
tallr~nte
u1~nicra
come ci
che , pu essere
~hi7,11li1enon,
la necessit dcl legarae non evrebbe senso: necessario che sia qualcosc ci che diviene.
E' da ,lrecisc.re serapre che cuesto discorso ve.le nei termini in
cui non pi contestUc'.J.lc e.l luogo specifico dcl discorso delle aporie dcl Libro III; in realt se pcnsimno che tutto il discorso delle
e.poric del libro III si ricollcgu elle 2pcrturo. delle aporie, l'ancnke
pi pura non l'cnanke che vale nei confronti dell'inai ti, cio
non l'anc.nke che vele nei confronti degli stoikia 1 dc3li elementi;
l'ennnkc che vale nel confronto del
sorm~rio
sistematico, l 'apodissi, il
cornpiri~nto
stesso
~)unto
con~
di
discorso suliempo e
vist~
sull'ide~.
Allorc: da questo
~)erch
Mauritius_in_libris
l 'nnen!<c fondc.mentcl(;
filosofi~
biso~a
costruire; e il
""
Il.
:.,rio l'ano.lisi delle c:Joric sto. e signific.2re: che in tcnnini lettcrc.1rncntc e.ristotclici come cc L\.ristot(dc e.vcssc anticipato tutta la
forzn probler11c.tice, criticc, pregiudizic.lc dell& filosofia come capo.cit di anticipt:re i 3iudizi solo in rc:p:)orto cll 1 esistente, mci in
rapporto e s; per cui in r.:::pporto e s. lt'. f ilosof ic. non potr mai
Gssere criticc per uanto criticc ricscn cd ccacrc in
r~~porto
all'-
d~l
discor-
so filosofico unt, di1;1ostrazione: delle esistenza dcll 'esistentc; proprio :x:rch questn dirostrc.zionc si.'1flifice il concreto di quelle ostrcttezzc. che coatituiscc lL. c:unlit stess[: .cll 'csistcntc ...Ulor& ccrccrc di intendere 12
intendere l&
~~:ucstionc
qu~s-tion"' c.~)punto
si&. quc.lche cose. ci che diviene, r1uanto piuttosto necessario ca:_:>irc che: le necessit dcll 'csscrc .:.iuc.lchc cose. dn parte di ci che diviene st:-:.
Gi3Ilificw.n~
c~co
~ro:Jrio
i:;hic~nr.ienon
cE> 1 1 inei nel :::iocto dell'eidoo c.~ .1hi)Ilmcnon riel mondo dei fenomeni;
iar.
risolvere, non ci
~)U
nclilracmo porre
~)cr
cui csistenziclr1ientc io
filosofi~
Mauritius_in_libris
145
il capire
~"1
~uello
essere
~i~\
~osso
}OGso
iIJpcns~bile
te sia
GUO
~strazioni
possibili dalle
astrcttez~a
filosofie come fc
vist~
i~~dinnte
il rischio di tutte
10 astrazioni possibili che sono io cor'.1C esistente proprio i'.)cr la qunlit che rni compete, che mi inerisce. in quanto la qualit che mi inerisce anticamente proprio la nstrcttezzc, che,
sto
~unto,
potren~o
~ia
dire e que-
Jroprict, ci
i-.ui
alln stes-
fu0~
l'~str2ttczz~
per cui
!g,
e.i&
r~gionare
SG
~)otcssiICio,
per aIU.lo-
sul pir..no dcll 'esistente sionificc. condurre l 'e.strettezza. ull 'cstrczione; peccc:.rc o fc.ro il rn.2lc si111ificu, <la
ncnc.re il concreto
T1c.;
'~ucsto
punto di viste.,
cio se:;n'.rc..rsi, 1ividore, dividersi fino o.. quel punto nel c:tmlc il
dividersi verrunentc un essere diviso in assoluto e cllorc tutto il
w;::.lc ch8 fe.ccio non tutte le cose che mi pese.no perch in tern1i11i
Mauritius_in_libris
14G ..
GUO
csiste~
te; cio 1 1 unicc. filosofie. c..d un ce;:rto punto che posso fare, iunico
consumo de.lle nstrnzioni che r.1i pennesso sul piano nel quc.le il mio
essere l'esistente che sono si3nifica c.:_uestu qualit ontica dell 1astrnt
tczzc, tutto il male che il uclc che non 3i perch nega Dio o
uccidG l 'uor110 nei mille modi in cui si pu uccidere un
UOl0 9
con une.
1110,
~uesto
~ucsto
si30ificn
qu~lc
drar1u~1aticamente,
si.~nifice.
tc nei cui confronti 12 sue essenze sempre une ?rovc perch noi a:>nfronti clell 1 r;sistcnte 1 1 osscnzn che gli proprie, stc a. significnre
ci che continuemcnte lo divide da s, dcll'cssenzC1..: perch l'esistente non pu essere ci nel sue.le si risolve la. stesse essenzl dell'esistente. E ;_:>cr c2ucsto r:;i3nifica
~)ur
Mauritius_in_libris
147 -
esistenziel_~,
~strutto
che non
ln vita, ma 1 1 cs-
scnz.:i. proprio quell! prova che r.11i c"ocifigge come esistente cttr.:-.vcrso lo. forze del pensiero che costituisce qocsta croce. E ccrti.1f11cnte, da questo punto di vista., assai difficile accetta.re poi nel suo
senso pi ryroorio la croce vere.: ocrch6 de cuesto :>unto di viste le.
..
..
,A
o~'Jincbile,
m~.:;nifico
o.rimle ce 1 1 he per conto suo e ce l'ha proprio perch.ci che lo prova 1.:.
s~
Dio; significa letterc.lrnentc 1 'essere privo di Dio proprio perch pare che 1 1 essorc privo di Dio ci311ifichi
che ricsee
.l
tutt~
costituire tutta le. forze. le.ice dcl foio essere uomo. Pe:r-
ci possiclllO fare discorsi laici e perci?J <lobbi<:!IllO sempre fare discorsi laici, per ucsto motivo; e per c:uesto 1ootivo tutti i contro-.iscorsi, sic. CJU.clli che L!i voglionch im;..:>orre Dio accondo Dio, sia quelli
che mi vogliono negcre Dio sem:)re secondo Dio, sono discorsi cleric<.:l:t;
.::lL~.
~uel
cc~tt:olici
~Jcr
l' c.ltro
r~.o
vcro essere con Dio secondo Dio o contro Dio occondo Dio per ir.1ooizionc, 3li unici a rimcncre in contose screbbcro loro perch c:ppunto
frctelli di unn rissa che li rig"Jcrde in pririW. persone e
~uesto
discor-
c~uesto
c~uc::ito:
~:>D.. rL2rc
ne~a
Mauritius_in_libris
140
J ..
c.
f.:.1orc,
faC.
si'.3flificc, discoroo
Cl112:
'~utcnti
cit csistcnzic.lc dcll 'udrno m.qli stessi termini in 'lii quGstl'. i)rova
~r:rch(:
attra.v~r
il pensiero il l-ilOdo
prov.::::. non une prove. che si coc.uriscc con i discorsi e con le ascesi
e con i cliscoroi dcd 3r2Ji di porfczionc o di imperfezione, che poi
ri3Uc:~rdc
pi~
viv~re
coistcnt:i.
E per, cnche, attraverso questot questo discorso perch cos
p~rlc.rc
in senso filosofico
~)crch
se foss'.:; tutta 1!
filosofio:.~
confronti di ucllo che io sono co1.1c ci che debbo sta.re assierae :l11 inai ti che mi ri1Uardc. in quello che io sono
cot~iC
t ghignrnonon.
r~pporto
c.l i-.:iio essere 'iunlche cosa, non sol tento quo.lche cose che diviene; r.1c
l!llo stesso h1odo il 1.1io essere u<:'.lche cosa non pu essere qualche cosa soltanto in rc.:y_;.orto e:. (.,;ucllo che itesoo9 ma cue.lchc cose soltcn.. L
to in
ra~J:)orto
'"'
""'
3hi~nenon,
neutro, ta.1-
(;uc.l(~
c~uesto
llOdO
attra-
~ucoto
dc.:c~,urrc
ccso, da
~u~sto
Mauritius_in_libris
149
Significa
distr~rre
da ci che in uesto ceso il concreto perch in questo caso il concreto l'unico modo c.ttrcverso il quc.lc l 'esistcnte rimane diviso
dc. ci G cui unito,.o.ll'esscnzc.: il concreto Guesto. Concreto nel
suo senso pi flroprio quel mio essere un unico modo dcllesscrc che
nello stesso terJpo l 1inai ti e t Rhignmenon, ;::>erch significu un
aw11entcrc
G~.t:tregcndor.1i,
crescere c..ssicri1e. Cio: io dovrei riuscire cd essere (1ua.lcosa che cresce casiemc n. ci dc: cui sono diviso; questo il mio essere concreto;
il mio c:sscre corrisponde c. queste. necessit che dovrebbe riuscire c.d
es cere i)ropric di n&e, e non proprin di mc, secondo le. quelc io dd;bo
riuscire cd c.tuncmtarc mc stesso essendo unito e ci de. cui sono diviso;
l!lt:
~c>resentc.
dinc.t~1isr.-io
cc.pir:~
n~
tr.:v~ico
p~rch
tutti
L~
wt.
vitD. stesse
t~ui,
questo~
Mauritius_in_libris
.:::1
~aventnro
vecchi;
150
rir.~cnere c.dolcsc~m
re brucic:ti
CC?lllC
..
il verbo inco.::tivo
&(l es~scre
ci
~tl:tc
ilosof~c
.
--
~iro
dal
~ucno
.cap~rc
lr:.
h2 risolto niencc r1.E":i foiei problenu, o dci ;?roblemi che sono i proble-
1..ai della. rni: vite; il discorso teoretico dc. questo punto di vista
un modo
pc;;dc.go~ico
non ?Erch
~ucsto
111c.
av~nti;
(tento che potrei dirvi, e potreste nnchc rirn;>roveren.llo, che il discorso teoretico non ve. per nicmte e.venti, posso
.addirit~uro
dire che
non comincia nc1i11ucno; nlmeno pe:r ore. e dal uio punto di vista). Non
cor;iincia !'.>crch
il discorso
teoretico co1Itc se fosse Dor odcsso in...
.
..
csistcnzi~.le
in~loba
in
nello stes-
dunque questo
se~
~llora
fO
?Crci possi2-
divicn~'
ci che :Jivicne:. Allorc. dl'. not11rc che come se il teoretico dcll 1.:i.nankc non fosse un discorso ?ro:)rio, r11a fosse (:uc.l discorso improprio
che
15:1:
m~
1hl;~nctai;
etddirittur~
l 'ultiliio tcnninc
in:~r.m.:r2,
to di tutti questo e cllorc. il discorso si chiude. E dunc:ue: il teoretico, ci che spcculntivo di. questo discorso, il procec!c:rc iu9ro~rio
111c
stc.? Non ncll'inei ti: ecco il senso speculativo .cl discorso; l'inc:.i
ti ha une. necessit di essere che non necessit di essere in s:S stcsoo
It;,::
~ossirui.lo
. .
signific~rc
&
diu.lctticc~
;_:>cr il uD.lc queste questioni v..::lgono. Cio: chi pro;Jono le parte dcl1 'esserc senza dialettica l'esistente; il mio essere esistente corris;>onJc al mio fcre, nl raio tenere la ;_:n1rtc dcll 'esscre scnzn di1:letticn; ;_x;r cui non .Jonso cor11c esistente cccctte.re che 1 'esistcnzl, che
Mauritius_in_libris
152
1~1i
che re.:1!)rcs.
:ntl"" le. rycrtc dcll 'es cere senzc. dic.lcttictl nei confronti
..
J.cllc: di.::lcttizze.zione delle:: questioni che lo ri5ucrdano, questo discorso non SiJ.entito dc.llc. filosofie., sr11cntito dall 'esist.-:.ntc. Non
si~
all2. stessa. e1o..nicre:. cornc non serve a niente che ci sic. un pcdc.3030
consola.tor(~
zc.zione delle
~Jc.rti
raiJ~)rescntc.
G.iclcttizz~
otitutivi dcl discorso stesso nelle. raisuru n0lla uale, du questo punto di vists. di discorso, l'csietcntc cp;:>unto il rn?prcscntc.rc lw. parte dcll'cssGre scnz& dielettica. In che senso l'esistente rappresenta
le :?Crtc dcll 1 usscrc senza. dio.lettic1? Il discorso non pu, secondo
lr:: ie.lcttizzazione degli elementi che esso subisce dl s stesso, com-
vrcndcr.-; che ci .ebbe. essere; unn dic..lettic<=., proprio perch la dinlctticc. che
L~
~1ut)
una dic.lctticc talmente csercitatf:'. per cui l'esercizio della dia.letticc. corrisponde :lln dinlctticc in etto; e allora
dio.lettizza.~'88li
dielcttizz~zionc
sta a si30ificarc lo
Mauritius_in_libris
153
si~nifico.re
una unit
do e.ssicr.1c, cio pro)oncndo la c:ggrc3uzioni fra i vari clementi; e o.1lorc.: t ,5hignmcnon cx . :1hi.1tlctci ki t:-)ton t sch.:::.ton aghneton.
Einni ti ci che tiene a:rnic.:mo ci che diviene, ci de. cui diviene
ci clK diviene, fino c.llc.
a0hncton deve csacrc
necr~ssit
pcrch~;
dcll'in~i
ti si1nificc il
~ro?orrc
ci nel
qu~le
1 1 inei
ti finisce c011e non finito, cio co1D.c ci che essendo tenaine perci
non tenjiinc in l::m::nto
<::~)l)Unto
t .schc.t:on
a~hnc::ton;
dun:.~;uc
un te:r-
1ain(; ultimo nt:llc. Iid.sur.-:: o scconcto le. condizione ?er le sue.li essere
ultir.iO non pu si3nificarc essere ultimo se non in questo sensol cio
non pu
si31hi~icr.rc
[~11
r~.isura
in cui
c,ttrc..vcrso le cuc.le l 'ultifao ultil.10. E ocr cttraverso le c.uuli l 'ultimo ultimo si:111ificc le cose che ,c.ttr.s:verso le quc.li l 'ultirno
ultimo, sono ci che dipendono clall 'ultimo; le cose <.!ttrc.verso le quc.li l 'ulti1ao ultimo nono lo stesso dir:>cnclcrc dall 'ultilHo; nel!lliteno
uotrm!1r110
dire sono le cose che dLJCmdono Jall 'ultimo iaa sono lo stes
so <lii.lendere dall'ultimo pe:r cui o'3licrc l'ultimo, l'schcton si3nificc. sr:pE:r co3licrc il dipendere .2all 'schaton. In
sch~ton
rtialcttico
s~nzc
~ues'l:i
termini l' -
154
ultimo un essere
scrn?re
neccss~rimacnto
ncc(~ssnricJnentc
senso dia.lcttico;
r~12
com~
tale; perch
s~rcbbe
sempre
primo de:_:>prir11e, e rnQi ultimo cio riroorrcbbc sc1a,rc r::.l principio senza
poter essere, <l.::: c:ucsto punto 1i viste., il principio: scrcbbc sempre
c.l principio nel principio.
l'lr.- ~)crch l'essere c..l princitJio pu essere nel principio fgori
scnzc~
nei cui confronti l'ultimo ultirno, non nesce 1c. un.:. dialettica che
fondcmfo s stecsc. riesce c. co3licrc l'ultimo nc;l suo essere ..-:.1 princi;_:do il .Jrinci)iO nc:.l princi)io; che sc.rcbbc c1ovcrc e.vere poi il problcr.1c non
,~i
lc~clmcmtc
come
si illude.ve Ke:.nt, ran. :-lE?.clurre le c&tc3oric: alla maniere. hc3clinna. seconjo l<. qu2le le. d.c;cluzion8 delle
c~.te,goric
cm~.c
~Gr
~~rincipio,
il divenire,
s'~
non
nellu r.-1isur.::. e secondo le. condizione dcl Wcrden: cio il Wcrclcn rimarrebbe allora le. tei.utolosie
pi~
dE~llo
he~cliancr,1entc
l~1isura
rn.:~
nicre. 0.i lettur&. secondo la quale 1 1 inni ti 1 1 elemento il cui sli ttc. rncnto provoca c.ucstc. dialcttizzazionc o.ttraverso la quale la dialct-
Mauritius_in_libris
155
~Ju
1110-
dcl ?CBBicro un
mo~.iE.:nto
~cnsiero
che repprescnta la pa_rtc dcll 'essere scnzc. dialetticc.. Non si pu, aristotelic~1entc, ~Jorrc
il :?roblcm.::: delle:
di.~lctticc
perch ad essere
avviene la clic,.h:;ttizz12zionc
confronti il discorso
c:~ucstc
che il discorso
(~c.11
I11<:~
Non solo,
~x~r
r1'.D.
il senso finelc
dc~ll'uno
<~cl .~liccorso:
il senso dcl
ra)~::;.orto
2i tutto L:ucsto
<:.)~Junto L
n~ccss.::.:rio
che. sii:..
20hncton;
so dc..to non c'.c,l fo.tto che ci che c1.ivicn(; oic. :::u":-.lcos& O)pure elle
1 1ori3ine :a ci~i che diviene sic, c.ltrc,tt.-:.nto c::uc.lchc cose:, '~u:::.nto :_"Jiut1
tosto dcl fctto che 1 'uno e 1' c,ltro sono lc13c.ti e collc,30.ti al se:nsJ
che ricevono per i&te.zzo .,lc..:11 'sch:ton 2;;}1ncton; uc. il s<.:aso che ricL:vono ;_-.>er n.tez:::o dcll ' cc~:.:-. ton C.)hneton un senso :Jotru:a:no
3uo, che h2 due ponti
~x.rcrl"~
L,i~)licc
:~lire
m.ibi-
156
vono, ci che
biso~nc.
ulti1.10 non ; cio ci che col30 alle. fine ci che tiene asoicmc tutto ci c.:.ttrc.vcrso il C!Ut:.le
~nificc.
riuscire
t.
pcrvcn~o
cm.Qorre il
cci~uino
vic~vcrsc,
c~hncton?
;;hr~nc
O t scha-
ton c,:1hne;ton eh(.; costituisce si.;. l 'un:t si"- 1 1 c.ltro? O il ter1'1inc ultir.-:o di (.:ucsti clementi che corn?on3ono il discorso dic.lcttizzcto c. c:u:;o tu r.1r.:nicrc.? Quc::;to tcro. ..inc ultil.:o i:Jerch(, prh.e. di ci nttrc.vcrso
il uclc esso viene colto coi.!C ultiuo; perci ci che <J.lle. fine P-,
cvidcntC)r11cnto, cJovremuo cc.;_:>irc, ci che coctituiocc ci
(ruc.le viene colto. E se
cos~.
:?otrcrn.-10
dire~
<:.ttraw~rso
il
tc;: c.ssurclo; perch,: ci che stc. nllc fine ;ione in r::sscrc ci che -,cr-
ch6 sic.
~)osai bile
co3licrc cib
eh~
c..lL~
~;
r.ic
a~)~)unto
&
c.llo-
1:2
ci cl.:: cui
c~ucl
si~nifi
~ttre::ver-
p~rte
le:ttic:=.'. ai3nificc, e questo punto, lfi salvezze: dcll:-:-, .~li.:.ldtt'icc, L:.:. rioervc.
ciellc~
su;;;. rnc.ncc.nzc., il
;:x~rn:;o.rc;
cor,ie
~xmscrc
)U
f<'.vore o contro le. dic.lctticc '._")Crch6 tutto ci che il pcnot::rc corJc pen-
Mauritius_in_libris
157
~~.:.vorc
di2lct:tic,~.
~)U
s;.>cculctivo~Kmte
si~ificcrc
e.nello
che
~)U
risultcrc piJ.
ser.1-
1 1 esistente mo.
c~ic.lettice.
J)c,
~nchc
(~ucsto ~>unto
.ji vist:_
pcrtirc dl.11 1 esistente dc.to eh:; 1 'esistente hc. co1.ic ruolo, uso uuolo
~Jcrte r..~c.
rc~J_Jprcsentc.,
letticc non . E ::>otrerino 123gcrc une. ris?osta nc3c.tivCl n (!uesto diocorso pt'o;?rio nttrcvcrso I'ircn::kllo; 1c:rch fl Pirc.ndcllo che drcr.ir.12tizz.2
~ucsto
~in
radice
c~sserc
~)arte
re come prote.3onists. :lcllc. dic.lctticu esso si:csso; e allorc pirandcllie:.na:1ente siamo 1olto :)iJ. t1:'c.3ici di suanto non sic. )OSsibile vivere vivendo i ?r:rsona33i ::}i Pirc.ndcllo ~Jerch6: ::>irandclliunainentc se vi\mn.~o
questi pcrsone33i riu3cic.r.io c. ~:icnsarli, il ::ienscrli -igniflcc. il :?Cnseme le trc.3c,:L..
~::;ura,
e.ssolut~:
'~ove
si~i
fic. c;.uestn forzEj. dcll' oistcntc che fe. nesccre 1.::. prcsenzo. dall 'c"sscnzc, o :che vive lr,: c.sscnzc. coli<.: prcscnzn assoluta. In .:.,ucsto senso ..:ovrc1i:!rno rJirc che Pir{;:ndcllo unLi. cnori;.le lezione di filosofia cor.ic cl
solito fette. dc.i i:iocti
rJ
dun~uc
c~uesto
c01i1c
cc.so pure.
fisiolo3i~
'-~
p.::r-
il discorso
e:.~
une.re
i termini dcl ._1.iocorso chG ccso :x;r destino, cio per necessit 3i
'.:)r0dctcrrninc.tc. nei confronti
~cl
Mauritius_in_libris
158
)Cr cui l
'cs~stcntc rC.f)I)r..:;s~ntc.
le.
}~rtc
i.:c.n~c.nzc.,
prcsenz;:.~
prcscnzL cfolln essenza hc. scopcr.to il discorso o ha sco:>erto chi iisposto non 1i
.'.:l
c~i.s.lett;icc.
r.~
m11:
~,11 esserc
:~li
urmto csistc:ntc. In terr.dni invece aristotelici:, il concreto attrllvcrso il quc.lc cc9isco ::'..i.)i)Unto queste sorte. di
c.gr~re~c.zione
che cresce,
ci u.ttr:::;vcrso il uc.lc l' ag3rcgczionc che Grcscc 1:1i blocc.::!. nell '~~il':)Dto
schcton .'J.t;hncton; e a.
dole,, la
trc.c~uzione
;_Ji~
dcl
3rcco o rcic3lio lo chicriscc in ~1ucsto senso; il lc.tin~ tr6.duce t schcton C.)hncton con ultil.n.u.; inr;cnitui:.1 e pe;r
c.~ucnto
rigucrda l'schaton,
ultil,\llil chir.:.ro e'l - c'..cl tutto connesso; cr qunnto riguardc 1 1a:;hncton,
inr~E~nituia
sch~ton
c~uclche
cose ci
eh~
diviene e 'che
!:!!!!-
mum in1enitUia 2 c.ghnuton. Non gcncrc.to si3nificc. che di tutto cll che
~cncrL:to
rG dc cib che
:;cn;:-:rl"~to
3cnerc.to ncceosc.rio
cl1e;
.o e
c~u':sta
esistenz~
secondo
. 1
.i.
<~rrive.re
non_ ri3ue.rdc. ci eh.:. o..rrivr.. nel tcrrdnc cio l'esistente, rllll. ri jUGr,lc
il termine come tele; per cui l'esistente hc
r::: eh(; il suo
~sistere
l~
necessit di intende-
159
G.
ca~ccit
<~uiruli:
di tutto ci
qur~
~)ossic..mo
vista, oo n-
c.~ucsto'
cose ;>erch
ch8
.:.~ivicne,picr
~.iversl:rncntc
non
1,11_:
solo sarebbe un divenire s0nzn s6 nte;sso, dunque perci non solo devo
in~i
essere
ti come. t a;hi;;;nr11cnon,
i~1Et
im.-:i ti che; ri.'}U2.r::l2. .::nchc ci .J.c::: cui esso :J.:.:riv&. A questo unto ~)o
trcbbc ser,1brcrc che le: questione dcbx.:.: usscrc chiuse: io
csioto~
ccss~rio
n-
&~
)Unto chicr.:;., consc.pcvole;, dcll' csse:rG '-:unlchc cose.: il mio cssurc csistent<;! si3nificu. quc.lche cosa, cio si.'.;nifico. essere qui:J.lche cose. Il
che sc.rebbc co1.ie; Jiru: non beste:. esistere, debbo cmche se.pere.: non 3i
fa.t~o
s~cre
sono
iii<.:
,J.cb-
li;ll
~Jossibilc
col chiuJcrc
o.~,3ctto
di ?roblc1ac.;
cl.i ,3rCililranticc. filoaoficc., per il motivo scEiplicc (i un 1:1odo di ;_)e.rL.;rc in filosofie:. non -;i di ?Cnsc::rc 1i in
moc~o L,n11cclic.to
filosofie~,
~hia;nhienon,
c.:.~Jirc
che
(~uc.lcbsc.
c..sser(~
sono,
-~ucsto
stesso
qu~lcosn
~)2rc
coocrc c..dcliritturc. csc,urientc, c:::.nzi ese.uctivn; :-1cbbo cc.:x:rc che qualche cose.. ci che io sono come ci che t ;hic;n11tenon
Mauritius_in_libris
COiiiC
ci che ;
160
debbo sc.::iere che ncce:ssc.rio che D.nchc ';uc.lchc cosa ci do. cui dcriVi:.:
C(~
~u~ndo h~ ~osto
:::!!
?cr il s..-:-
)8r sf: non rJ senso n6 cll'uno ncS c.11 1 cltro; e pure chic.-
l'essere
<}U\~sto
c~;J'.)Unto
.Il. ...
c~.ucllc.
ci che
tc, il contin3cnt2 nel senso aristotelico rn<licalc come ci che he. biso3no ncccssEricr.1ente
d"~l
.:11 'essere come te.le rnc. c.11 'essere c2uc.lche coa di ci che . E se cl0vcasi.i;o chiederci r:. questo
c~hncton
~Junto:
cssolutc pure e
quest~
u~o:
t 3hi3n11tenon, ci che esso in c;uanto t 17ahi;:;n1nenon, l'essere qunlchc cosa di ci che in ;:,;ue.nto t
~hi,')nmenon,
io potrei chiedere
forze~
ol.i0nto e..ristotclico
i ..
lico ckl
~:>cns~re
l:i:::.
~)ossic.mo
che ;:>oscicr.10
fare
n.Jc.culo.tiv'..
c~cl
c~i
~olo ~Jcr
ri~c.rda
il moraento
r::.~cl
i_)Cnsa.rc
co11te
~:...e:n
151
<:uost:i tre clm.ienti, 1 'ccscrc in ::}U<:.n.to c_sscrc c!1c cose ri:-;uc.rdc.? Qucle , di questi tre elcraenti, l 1clel1cnto che potrebbe cesc;;.rc
a5~c.ncic~
to e, t n n? E' -ororyrio
dci trG un cle"L&cnto che .)cr s stesso csclu....
de 03ni :;uestione in ...~uc.nto dci tre G il seconJo, non l'inai ti;
1
~hi!)Il1.iCnon
t~ui
~~rci ~ensato G
queste. m.snic.ru., se: 8 in quc.nto esse-re, deve 8Sscre; )nCsEJ.to secondo uno.
c.ssolut<1 i.JUrczza di ,.::_iocorso filosofico, perci in <uanto;
r~uesto ~)unto
~)rO~)ulsiv(.
t ;;hi;mi:acnon t:J.lmcntc
t.ll1
::>ercQc~;
ji vista, nel
:~hi;:;nmenon
nel
cresi~
l'essere non stn nell 1 cGscro rycrch se le. forze dcll'case:re stesse nel1 1essere ucstc. forze. rovinerebbe ontolo3ic~.1s:~~c 1 1 essere; S8 12 for'
.i::.
ze dcll 'essere stesse ncll 'essere l'essere non sarebbe 1.i.::.i un roblc1it6.
~ucstionc
filosofica e non
scrobDc raei r).65siblit di discorso .. Tanto non possibilit di discorso, che discorso
ti t
.'1
~hi71mcnon 1
i:11c
c.
c~ucsto
proprio ;.Jer
COl,!C
c~uc sto;
cio~,
'.)enoar~
c:;ucstc necessi-
t~lmcntc
chic.ri8sil.1c.-
chie.rissimamcnt~
oscure, :)cr-
:.x~r
ch6 l 1oocurit etc. nel f~1tto che; :ucstc c.nu.nkc nc.scc sul nnscon":lir..~nto
dcll' essere in c,:uc..nto cc ocre e c~uin'..li culle. ii~i~Jre1iuc.licc.bilit clcll' . 1..~uc..n1..o
~
'- essere .::.1..
-'-tr.s.verso
.._,
"
1
c::occrc in
1.0 :~;.:.l.;-;nor.icnon.
Mauritius_in_libris
o
'
152
rcr ucst:o motivo t schcton a:;hneton, l. necessit di un termino ultiuo non 3encr.:.to, ei'1nificc: che s_ucsta necessit deve essere
un modo
l.ttrc.v~rso
r...~uclc
il
~uc.lo
il. pence.re,
e:~
~~ ~x;;rch5
CG}cCit
c~.ucsto.
papacit,
in r,:uc.nto solo '::.ttr.:::vcrso 1 1enankc e.osolute, pur<:. :-. questo punto c!_ivent::.
lo:~ico
o riuu-.nc
lo~ico
)U
~vc
che hc. rnr. stc.t:o il ;:>osto nel qu.::12 ere quc.ndo hc. cor.dncicto il
gio che lo ho. concJoi:to
o:~
e.r~~1neton,
'
s stesso. Il tr::rminc nel (1uc.lc ci che 3encra.to e ci che h.:. ori3inc .e. quclche csc che:: qualche coso. che lo 3cncra, il tcn1inc di questi due e lomenti a7punl:o 1 1csccr0 u~timo CO..JC c.;;hneton, l'essere
scheton come cr;hncton, cio l 'csscrc ultiuo
ci che
~Jrirac. si~ificn
cot1X;;
lcttica, dcl tempo ncd confronti c".cll' ccistcntc; lo scarto dul tcr.r110
scn~c.
mc~uc
scrcbbc raor.x:;nto
t~r;,-
essere prim.s. non 0Gs'-!rc T)rir.10. L' ~'jsserc ultimo ci che .:>os-
oo co3licrc
attr~~vcrso
~Josso
cnchc ccpi-
rc chE: l 'ultir.:.o c1cll,:t serie bene o r.ic,le le0.::.to ;llu serie. E allorl:'.
se io ho novi::, e.rri vo c.l lcc ii:.o e oc do?O il
te il 1.-lecirao . l ulti1J.o;
ncton lcciwo in
t~uc.nto
:..10.
ck~c iu10
non e 1
~)i~J.
nicn-
1-
uno . lo zero, pro:_)'rio un e.cc idcntc venuto fuori 11cr caso o non t.::'.nMauritius_in_libris
133
~Jolcra
ciu~~sto
tipo di
-:I
I~K."'i""J.n
~li
1' essere i.Jrir,-;a dell 'ul tiri.o. T 1hi-:;nrJrncnon hc" una. cu3 ori3inc che
tutte une: oritjinc cont8stue.lc n t ;hi:mr1icnon: t 1hio;rn)r.;:.mon e:;: '
pc.re:~miati
dc.11 'csscre
)~K..ri
ri-
spotto elle. ncc<;;ssit dcll 'inci ti: dunc:uc deve essere (!UC.lcosc non
ci cho diviene soltE:.nto, mc. anche ci c!c. cui ci che diviene. AlloO'~ni
)Ossibil~
uno
riportcrc ella
zero; riceve, hc quell.:;. oti-;ino che c.::;punto c:uclV. ori3ine che interesse. l'uno co1;1c uno, il
1hi?inmenon
cose~ ~nchc
t~lc
in
c~UC!
rc~);_Jorto
m2
cos~.
11.'.E'. &lJ~)unto
~'
cl<:~.
~~uE.lcoon
une~
(~m::sto
serie inckfinitc; di tl
tutti
e::~
lc.~.:1ti
'..')hlgnct:ai
~liscorso
~.:.2
'~.ul';.nto l~hnc;:ton
~~uc~nto
co1;1c ultii.t0
:.:i2.
c:~cl
(~ucsta rc.p~)reoontc.
~i3nificG
le:
stesse. intcmporalit r.icl tc1apo, lo zero che 11d serve non per lo zero
rnr
'Jcr 1 'uno~.,. i 1 tetill)O
zero.., r.luncuc
~)ur
r--" L
scnzc~
l'uno,
tc1t1po in quc.nto
~)crcb6
~Joi
.,
...
l.
i..lC
l'essere
varco l'uno il
:~"..ls,
il tre ccc.,
t~lc
tm1r~;o
)icno;
~)crcll.S
d.tG
1!!E
ontolo-
i.1isurr... 1 1 essere mo
~10.nie.;rc..
E1izuro.
c;.u,~sto
~ue;;
c.uucntnre per
ccc.; o. il tm:. o
c.g3rc~3uzionc, cc~.
faOrJcnto nel qu.:.lc tutto il tcm)O c_hc r.1i r.iisurc., uinimo e c' un
r.:10-
rncnto nel uclc tutto il tci:ip che r;ii uisura t11cssirno; 1.ic il rac.ssirJJ
dcl ta.;:JO che ui uicura il mor:icnto nel c:uc..lc dcl massirJO dcl tempo
~ttin10
lo zero, cio il
~)rinci;_)io:
vcrso il qus.le 1 1 psictcntc micur.::. l:; ouc, CO.)D.cit di .:i.rrivc"rc all 'ultimo :li e(; ne. l 'ultiuo ri:JrO!JOnc il principio; cd csictcn::iclrncntc !lon
rx~ns8,to
e.n~3rcfico.
Ii~anicrc.
in cui pu
le~
c~uc:lc
nccsuno
e~
~lU ~'cncc.re
una ialcttice
di~lcttico
ep~Junto
il vivere
i l r.10rirc corno
cli viete. oi
s&~)erc
c.~\U~cte
SC..)Crc
S~)iritualc
j?Crch
atcnz!l. e non
talracntc
r.~orcno
in~inito
:Jlarc }crclt 8 l
ci illudicmo
re o.::.r
::;~)irituc.lc
il vivere
'unicc~
coca che
rila~rr !el.~?re
sc~i1;,:>rc
v~l3:J.
sci:.r~Jrc:
aperto
come quc.no
~)crch
il me-
co11;0' ~o
sCl;!pre l 1ultilt.o orizzonte scu.;,Jrc co1~ic ult:il.10, ;)otrcra.,io dire i.1c..i co1.K.!
ultiI.10 che .:.nchc 1 1a.0{1neton
c~1c ')Osco .)osncderc <:;. \'.Ucstc. rnmlicrn.
d
o
t
..
<lo
Mauritius_in_libris
Hcl sonso di un discorso che c.nchc un dizcorso che ir.lpegna l 'uomo sul pie.no dcllr: sue. vit.'.'.'.. spirituc.l (dove vita. spirituale vuol
::lire ccnccit dcl concreto, non sto :x:.rl.ndo di vite. soirituc.lc ::>cr
~
c2irc le, vit.:i degli c.nacorcti del r.1ondo e dcll2. societ o dcl non-r.1onclo
e clL:.:. non-cocict: ucstc sono questioni clcriceli e clcriccli in
sen~
~Jc,
questo punto <li viste. le. vita spirituc. le c011ie c1ucot:o assero dic,-
lcttico ;,)crci r,1isurn il suo kc..irs cd r:iisuro.to Ja.l suo kcirs perch
l'o??Ortunit dcl
c~.:~
tera~o
op~ortunit
s~Jcndere
spen-:b
male o in uo-
o~i
momento dell'esistcn-
non 3i che sic tele ;:>crch chiunque non se. qunnto teri!po lo nttcn-
sap~iauo
~luceto
tcr~o
c:uc.lc
I~i
divcroo U.c.l
to .O. r:.oi pcrch~ ci che poosic:.mo ridurre nel u1Cssiiuo perch ridurre
nel Iuc.ssirno oignificc. ri:>ortc..rc c:llo zero, necesse.rio come zero pcrcb.t
ci dhigcui kJOsoo ;.>c.rtirc. In
<~ucoti
c~ucsto
~cncrato;
sch~
schcton c.?;hncton serve pro::>rio per ci che generato pcr.t <;hi:1Ilr:enon; dunque non pu essere ci che nc3c.
l'c~scrc
ecnero.to, u.e ci
che co;2c ultit.JO, in tanto ::Jriiac c:.)punto come ultirno in quanto il cuo
css(!rG
)rirn~.
il suo ccscre la
~rivczione
.)r:tr~8
dcll 'csserc
z~mcrato
per cui
1s.:;
. 2. - Euivocit dcll 'c0hncton. Il non cot1ie priv.::i.zionc e le. differcnzo conle discrezione ontica,
Nei confronti clcll' c.nc.nkc :;urc, csist:e un' cl tra ana.nke impura;
l'nnankc ?Ura l'cncnko zecondo le uc.lc
biso~~ ~rrivarc
oll 1 ultimo
tenninc che in 1.~uanto ulti1.10 non 3cncrc.to, 1 1 .::.ncnk pura ci e.ttrcvcrso il 'lucle 1 'esistente se riesco riesce in quclchc modo a pe;nsare
che sic. pocsibilc pcnoc.re; per l'esistente che riesce in que..lche modo
u uenscrc che sic possibile vense.re si trova
4
.A
':JOi
..
periplo dci suoi stessi c;lct:ienti costitutivi, di fronte e.cl une. ane.nke,
a.cl une. necessit che co1.ie se rif)roponosse le nccesoit dc.llc quclc
il
~1scoroo
;:::icrtito
rycr non 9i\
cm!lc 11:ccccoit
.a.
...
t secondo s stcss.,
rac~
come
nece~;sit
~-,urc
o come ncccssi-
..
~:uello
Dc che cose
l~
l~
lii.E:.
che cosa le ncccsoit <li intendere la necessit pura fino alle necessit inipur.:i., dc che cose. le ncccscit di inseguire o di
pcrsq~uire
il
Cc.tllf,iino attrc.verso il (1uclc il processo attraverso il qua.le una ncceosit ?Urc come qucllQ iniziclc dcl discorso
~rriva
a~oretico
sc. perch necessit che non pF:i. neccsiit puro. rac necessit ir.1pura.~
Questo i)erch 1 1 aetteneton se non inteso nel fondo di s, non inteso secondo s stesso, ?Crch l'ingenerato inteso secondo s stesso
come se fosse il punto di partenza della plurulizza.zionc dcll'ananke
e quindi
corr~
11ic.
Mauritius_in_libris
teso nel fondo o cornc il fondo di s stesso finisce >cr essere un 1_)rincipio che plurlilizzn la necessit?
rar11ente
inge~E'?reto;
Dobbiru~io
ve~
sa ensicrao?. La possibilit di
COi1K.:
!2n
1~~3ic.r,io
non si
G io.
t~
vist.:.~
scl'!f:.!:2~'
dun-
1hL7,nrncnon
IiL
t _schcton c.1hfl;,s:_-
tanto in rapporto a t 1hignr,1cnon e: c. ox ;1h}-1nctrd, mc.. anche in rc..;:>porto a s stesso; per cui se c3henuton ult:h:-10 in
questi stessi tennini l
'c~hcneton
-..;u~~sti
tcnui.ni, in
2crch~
:~i
1.1c.
la univocit
e quando bbiamo detto non genl-::rato non sticr.10 dicendo ci ::hu dicL:1no,
se intendiamo dire non 3encrato in un nltro senso nncorc:; cio: non
gcnerlto significc. ci che , ;:)urch non ;cnernto o ci che non
perch non 3cncre.to? Ingeniturn p(;rci ivcnta un
~iscorso
:,)Fl costrut-
si:~nificE:.
parente!~
consufo,~v1.:-.
,':vcss~
fil~
Mauritius_in_libris
co~sc:1nc..ti
signific~
cos ctrc.-
tuttr: um.
stesso verbo
~er
u~o.re
stes~
so verbo; il quale a.l pP.ssivo non che c.sstunc 1 1 essere come. copula mn
come principio in
non dc
~e,
~uanto
stesso verbo
nell~
forma
.~ttivn
so~o
lo
~arsdossale.
in qunlche
m~niern
risultn
e~uivoco
~)w.ssivD.
corrisponde al mio
tenere dentro di me la mio. stessll forma nttivn al modo formale per ora
secondo il quale si pu capire che lo stesso verbo che nel fondo di
s quella attivit di s che poi si
os~rirnc ne~ando
s stessa perch
vcran~nte
e~hncton
con~
ultimo di questo ; per cui l'essere ultimo delln priv::,zionc dell'essere 3cncrato ci che nasconde il fondo di s stesso cd l'nghencton.
In questi termini dunC!UC
l'a~honcton
159
foomcnto nel quclc io ma.neo o rae stesso perch qualche. altro mi genera
?Cr cui, gencr&ndomi 1 il moracnto iniziclc che mi ri3lJerda originaria
foi;..mtc questo IruJ.nc<lre a me stesso che per attivo perch mi fa essere, mi pone in essere; essGre
si~ificc.
so dell 'aghencton; non, r11i crea, mi genera cio 111i pone in une dcter
winzionc e mi pone in quelln det~rminazionc attraverso la qu<:llc quello che: io sono, t ghi1nroonon 1 ha bisogno:. di capirsi in rapporto al
l~&nanke
?Ura fino
all 1 an~nke
serve soltanto nella misura nella cruale il suo essere consiste nel
suo fondo; il suo essere consiste nella sua bas, non nel suo fonda111cnto, rnn in ci che ne trattiene tutto la. pluralizzazione equivoca
~cr
che ;mro corac non essere in qU'.lnto tnlc, mn il non essere di ci che
u.1possibilc pensare diversar.1cnte; ullorn questo potrebbe sembrcre e,
dc.
'~:ucsto
trebbe sembrare (:ucl non 3enerato in senso c.ssoluto dcl cui ?Unto di
vist.:::. potremmo condnciare il discorso per dire: finailrr."3nte abbiarno
Mauritius_in_libris
170
co-
ste.to crccto, perch sono stato fatto nascere; allora questo L1io essere ncto, che il mio, cppunto, essere qualche cosa per cui posso dire che non sono nghcncton,
in;-~cncrato
uio (;Sscre: ne.to quando devo ceree.re di capire che si3nifica il non
;3cncrato pu ce..Jirc il non Gcnerc.to in senso assoluto? O deve ca.pire
il non 3encrcto in senso
ner~to?
rel~tivo?
senso assoluto, cio quel non essere secondo il quale non potremmo
n:c.nche pensare
~~morato
puro
uc~sto
::x~rch
r~
1 1 aghcneton cli cui sticrao parlando i)Cr un verso <.Iucsto non generato
3.ssoluto,
r1ui.
per.l'altro
~nchc
non generato, m.::-. non gencreto relativamente c. t rthignmcnon; infatcosn che in qualche modo a sua volta nasce
ti ten1.inc ultimo o
l~ualchc
de ci che hc fatto
n~accre;
fr~
ci che l'c3hcncton fc
n~sccrc
::c, ci che esso hc. fl:tto nascere. E cnchc questo deve css!re chiaro
)crch sto cercendo .i dire questo: non potrei avere il probletila neanMauritius_in_libris
171
che di pn.rlc.rc c-lcll 'c3hcncton se non e.vessi la necessit cl.i ov0rci parlcto di t :7.hi<;nmcnon, di ci che diviene, che nel suo essere secondo
co1.ic ,
~:rcsuppon;.:;
ci~
che diviene
per cui appunto essendo stato detto 3cncre..to, perci il suo essere
ghi)Il1.icnon il
~;rcsup?orrc
a~bia
detto di
. ----
Ji&
scb.ll~
ton serve crch6 sucll'csscrc stato detto sic ancora dctt9 a partire
da t ?J1i0nrnenon,
Quindi se noi lcsci2Ino il cliscol'.'so tro. l'a3hcneton e l'e3heneton
non possie.r.10 fare d.iscoroo, perch il discorso fra. l'aghcneton e l'aghcncton perde il rc.;_:>)orto trl". l' c~3hencton e 1 'agbeneton; perch dal ?un..
to di
vist~
di
ci~
~cncrati,
da que-
a~heneton
per s stesso
~W.
chi d vc.lorc :_-,r:)rio all 'c.lfc rbditivu? Che cose. decide 11 senso delle. :;>rivczionc? E' q:ui il ;_)unto; c.llorn non 3i per rispondere u questo
problcrac.,
EL"'.
irc ncccssa.riaJct1te che r:3hcncton qucll 'anankc b.:9ura, dobbiamo ncccssc.ric 1Cntc sostcne:rc che e..3hcmcton significo propriamente privazione clcll 1 essere
:~cne:r.:.to
si3nificc~
~)roblcdD.
dori~
)Crch~ corris~)ondc
l~~(~
dell'a~hc
172
dc-vc~
nc-
tcutoli~isti.10,
ma significa in fondo
pli6& 1 _originc. Dc questo punto di vist:ri_:_-'dunquc l 'nghoncton non ul.timo se non nella e c-or11c privc.zione dell'essere gcnarcto; perch :Jroprio cichc rni
l'c.3hcneton cor.ic qucst&. forza propulsive: di ripetere l'ori3;ne, di moltiplic~.rc l'origine lcsciando che 1 1ori3ino si<..-:
sempre s stessa e
:x~r no;~c.nr:o
G:)._JUn-
to moltiplicc.ndola ell 1indefinito. In questi tenaini ellora ci eh,; interesse il discorso il cc.pire le ?rivc.zione dcll 1esscre 3enerato _co
me necessit dell' a3hcneton per; le
~)riva.zione
in tutte,
possibile dc.:11 'csscro gc.:ncrc.to perchr~ il fc.tto cl-w le i.Jrivc.zione cll 1esscro gcne:rc.to riguc.rdi 1 1aghe:neton :;ignifiCE poi, .:: vc..rlQ
~)luralit
dcr~li
lnscic~rc
~erch
st~to
gi fatto e quindi
con~
~1 1h~ete.i,
priv~:zione
Mauritius_in_libris
173
rato cori.C se fosse il fondo. stesso non pi\) o soltanto clell 'cgheneton
trlc'.l
divicn~
ci
~hi:mr.Kmon
o,hi;mri:icnon in t!U.S.nto l'uno e 1 1 c.ltro in s, per quello che sono, hanno il loro ch0 cosE'.; 1.lf: c:ucl chG cose dcll 'uno e dell' nltro, secondo
l 1uno e secondo 1 1.~lt-;-o, che ho. il ?roblcrn..-: di essere chiarito corno
qualche cos.s. e non
~i
cose.. Dobbia110 insornrne ceree.re di cc;_Jirc non .~i che cose. t ~hi::;n
r.-1cnon o che cose:. 1 1ori3ine di t :1hL:;nwenon, ma dobbic.mo cercare di
ca:_:lirc sa.pendo chet 1h1':;nmenon u12llo che , e snpcndochc 1 1 ori3inc quello che , in che rannicrc possibile dovere pensare che ci
sic la necessit di un
Se sti<!l-no fenai
e~
in~i
perch<~
r~h;:;netai,
il problc-
e~.
G:.
174
l'essere e se lc3go
ull~
C;sserc dcl divenire; e perch uscire fuori dc questi due termini dcl
::.iccorso )Cr intcnd8rc une terza questione che non n;;; l'una. n l '21trc n l'une pE1 l' cl tra. n tutto e due a..ssieme? Perch6 ll discorso
'~J}.(iritturc.
<.~l
c.rriva
~i.
ctc~rno
cbi :tl senso clcl non Generato u csocrc il contrario dcl non 3cncrato
:::;t::.sso;
3cncrato in s8, e
IJOSSO
~.;--:;.1tro
ci.un i':.
co~11c
?U
essere e perci
~cnerato
c.ssoluto
t.:3L-:.:noton c. quostc maniero. cose. sto dicendo? Sto sr11entcndo ::ucllo che
C:.ico :x~rch8 caco: colui o ci che 'lcncrGto in s stesso, in quanto
bu il :uOdo di uscire; fuori dall 1 cghcncton perch poi debbo invece con~inc&rc
~~
iid
~oooo
.::nchc
si0nifice
bcstn,?crch e.3hcno-
e;
.un-
175
que &tebe Dio cghencton. Cos lo stesso Dio che pu 8Sscrc a;Jheneton
in un senso, lo stesso Dio ?U coGcre nghencton in un cltro senso: non
1cn~rato
~ll'esistcnza
~cnso
rn n6 che Dio esiste n che Dio non esista; ma questo non privila:;;io
che il pensiero um.:mo .:.ccordc. e. Dio; tutto ci che io
p~noo
di mc ron
c~ucsto
:Unto:
111C
)Gr
9i~)
Nient~,
opinione c1iffusissi1JC
t~estio
o 11icglio
s~oric<::ucn~e
mo~.ncnto
zc
:Ji~J. fc:-~rc
pi~
vivere son-
filooofia
dc~
fill
c.llorc. se il cliscor-
ccrt~mcnte,
lu privazione
dcll 1 essere 3nncrato rai servo per COli!)rcndorc che 1 1 o.3hcncton implica
uno stato dello. ciffercnzc o l *aghcncton irQlicn ll: c!iffe:renza nel suo
stato cio nc:llc:.
sue~
mine.tczze inscnseta; in une. dctcni1inctczzc che non pu nvcre nessun senso in s perch6 l'&gheneton si3nificc lo stato clln differenza in qua.n*o
tlell'a3hcncton l'a3henaton stesso l& differcnz~ di tutto ci che 1 'cehencton c:.ttr2vcrso le quclc 1 essendo le differenza steto della differenze. e dunque detcnaina.tezzo. inscnaC:.tG., attraverso h: quale l' e3hencton non rni fc pc!nscrc j?Crch non solo 1 1 Q.3hcncton pluralizza, la
moltiolicczionc indefinite dcl fondo di s stesso me, in questl! rnoltiplico.zionc, ci0 che non liii fa:
~Jen.sc.rc,
175
non vuolb dire non. 3cnera.to perch si311ifico... e vuol dire non :3cncrc.to
cor.JC ingenerato, non come non genereto, e cbbo ca?irc che pu
fice..re o ci che
l'uno
sia
ne~to
si~
sia l'eltro e benbinndo cllo stesso modo sia l'uno sia l'c.1-
tro perch ?Osso cnchc dire che Dio ucsto di cui eto pcrlcndo; alle
stessa r.umier.:. in cui ;_:>osso, usando lo stesso torrainc di cui ho uscto
per ::lire Dio,
~)nrlc.rc
che,~llc
conclusione del
discorso, il discorso dcl i11io :.1odo di essere o dcl rnodo di essere dcl1' assoluto non si.:;nificn niente come s:_Josta.r;icnto ,:Jcll 'esistenza i.JCrch8
io continuer s essere C1Uello che sono e Dio continue c essere cucllo che . Lic. allor:.: perch il discorso? PcrchP. :-,cnsarc:? Ecco il
blcmc. csistenzi'.lc
~l
~Jro
~uesto
csiotcn::dclu~cnte
il )Cnsc.re
1.11..<:".
(.~uc.nto
l2~Jpm
to
si~~nifice.
ori3inc, conoscere
(il conoscere
EH.~ StCSGO
il
~JrinCi)iO
~cns~rc
cane
~ensare
eocrcitcrlo soltnnto
n~lle
di QSercitcrc il
~J.i
vivere Ls.
1.~r~
~Jcnserc
non
cora
~crch8
~cncrcZ
Il :_Jroblcmc. ri.Iac.nc: come fc.cciarno a. ca.pire che il txmsare si i:fove esercitare fino a tal punto du csercitcrsi
n~i
confronti
dell'c3h~
neton che cost plurivoco, ha tente voci tutte dello stesso verso,
tutte per un vcroo identiche e tutte
so non identiche, per cui dobbiai10
fino a questo P,unto si30ificc.
~cr
cc~)ire
lo stesso verso e
~er
un ver-
c.ddiritturc._csiti~enzialrnentc
Mauritius_in_libris
chiederci,
177
Llll
si:~nificc?
~>i:;nificn
--...u--------
~cnsarc?
E il per che
so ce.:._Jirc se non come iJrivazionc, non come ne3azionc; ci che del non
posso C:.pire csistenzic.lmentc ci che il non diventa nell'uso che
ma le.
~Jrivczio
pietose di ci che
nc~uzione,
nnsccrG c
che le nc3czionc
n~scondcrc
si~
cost
mie~
no~',
n~scosto:
anzi la ?rivczio-
privazione~
p~r
]ener~to. Esistonzi~lmen
questo stesso, in
te vero che debbo rime.nere ferino l;.11 'a3hencton e ncll 1 aghcneton, c.11~
~JGCCllto,
r1iancc.nzn,
nc dell'essere 0encrcto,
ne; m8. il non ei1crc
l'csistcnz~
l~ ra.;~ionc
non
h~
ln
r~3ionc
della privazio-
seLi~rc
che ! 'esistenze., nttrD.verso le. privazione, non ricevere il !!E!! rnc. del
non riceve tutto l'esercizio del non che ln n23ctivit, cio che
tutto ci che stato il ?roblew.'.:l. clcl
si
?U
risolverc
bler.m.? Se
~)erch
ne~D.tivo
csistcnzic~lm<..;nte
~)roblcma
tc.nto che ci
hanno messo sem?rc in teste., e non clc, )Ochi 3iorni mc. dc molti secoli,
Mauritius_in_libris
178
che il
1~1.:.le
dcll 'cso12rc
~'rivazionc
'~cncrc:.-
dcll ~es
(~elle.
quc.lc
nc.scc il discorso, o tLi.c3lio che tutto il discorso che possibile fr:.rc in rcpporto all 'inai ti che interesse. per CC.?irc in
ro. to 1hir;n1i1Cnon e 1 1 ex
1) ~h~ctai
c.:~ualchc Iit'..nic-
di t :)hi)tlL1cnon. Se intendiD,,o
che n3hcneton dcbbn cssorc inteso in c;.uesto rn.odo secondo il 1.:uc.lc lr.
;irivc..zionc dcll 'essere _scnercto ri3\}Crda propriD.mcntc 1' .:..::;hcncton, iac.
non gi l' l:Jheneton secondo s stesso
di s sta:?so,
d~
1~1e
:Jro.)ria.raente
che lu '"lrivc..zione
clell 'essere .Jrrcncra.to ri "Jro"Jonc
le. cuc..
"'
&;
stionc dcl rnpporto trn 1 1 n.ghcmcton e cib che nnsce cl.c.11' c.3hcncton; e
cio: 1 1 in&i ti rigua.rdn t ;shi!;nrnenon e 1 1 e::.:i:
riiisura nelle quale c:uesto non si3nificc
sa:x~rc
~~ ~ht<;netai.
in c:ucllr'
che cose, sic 1 1 .!lltro; perch il che cose. dcll 1uno e dcll t altro s<::condo l'essere dell'uno e
dell'~ltro;
1 1 .s.n~nkc
ris~>etto
,~ur..nto
ulti1110 in confronto
e~
s stesso e
dun(~Ue
3encrcto, liii~~ (!Uesto suo essere ultirno si3nificc. l'essere ;,)rir.1t''. cio
coL~c
,~ui.:,
ulti1~.o;
~x.:r
cui
- 179
rendere
~unnto
il suo divenire un
n~scondere,
nire stesoo, che scrcbbc il 9rocesso attraverso il quclc l'essere Jrimc., lo stare in un certo :)osto, che il ter11po ori3inario, l 1csscrc
primr... da questo passe attrc.verso ci che ;_)roducc fino ed
che ulti1'io, non ci che
corris?onde o uella
do~.,o .Allora
esscrE.~
ci
di .s stesso secondo le quale questa ultirait si3nificc, cs;,Jrirne 1 1essere pri1Jt;l; 1 1essere ultimo conduce, detenninc fuori di s6 1 1es sere prime, r.1a 1 1es sere ultimo che dc teniline.
ulti~it
fllori di s dcll 1 essere pri1JJ.a, 1 1essere ulti11t0 in qualche me.niern problem~tico pcrchci 1 1essere :-:>rime. non si13nificu ;::>er 1 1esquesto
CD sere
~Jrirao
essere che
cpme primo essere l'essere che per questo viene identificcto, essun--
r.10-
do suo cli essere che non un ossere perch l'essere ultimo signific.:::.
quest& ultimit il cui essere pro?rio 1 1css<::;rc cornc <=.3hcneton; e se
dovessimo dire, in senso r>i. pro?rio, che cosa l'essere ulti1110 dovremmo dire indifferentemente tutto l'essere e tutto il non essere: dell'essere tutto il non essere, del non essere tutto l'essere in quanto
essere ultimo; c'9?Unto cor11c se 1 1essere ultin10, a queste mcniera,
fosso ooltanto il L10do di essere di ci che col.le essere soltcnto ngheneton, cio in3oncrcto; e si direbbe dunr;_ue un modo di essere che hc.
come essere un ulteriore lodo di essere, un modo di essere, questo Ji
essere ultirao, il cui essere costituisce un.:. ultcriorit dcl modo di
essere che c. sue. volte. costituisce 1 1csserG che tiene cssieme l'essere
ul~imo
fosse
blocc~to
nel fondo di s stesso, ne.llc. o come privazione dcll 1essere generato, 1 1c3hcncton, d&l ~unto Ji viste csistcnziGle, scrcbbc il f)Unto di fu~n di tutte le de;torminntezzc nttraverso le ue.li 1 1e.3hcneton r:>fu];gc e. s6 stesso; tanto che, cl12 questo ?unto di vista,
3i chiaro que.m'.o si clice cho a0hcncton u essere non nnto e ncto:
ci
eh~
non
encor~
e ci che
d~:
Mauritius_in_libris
160
ccL~crc
e.a
~n
i.te.
allora il non csscr0 3cncrato eh.e co111C tele: si prof il<. co111c ultimo,
in
rc~lt;
c~
~)rima.
Lo stare
;_Jriti1~
in~cncrE:to
di questi termini finisce )cr essere un termine che meno cli ci clL
come
:~hi1nmcnon
qu~ndo
dicimi10 che 1 1 essere in (:uc.nto .'.!strutto non interesso., anche se arru..lC:tticr.10 eh.:: sic o che possc
esser~ ~)cnsoto,
intondic.mo dire, in
~Ualun
~uesto
suo
essere meno ris,?etto e ucllo che io sono scm?rG ?i. di questo meno,
non
?i~
q~llo
che so-
no caoendo soltanto il ~)i~ dei r.icno: un pi) ris:x~tto c.l meno, non un
pi-:t ris~")ctto nli *unit o ello zero es soluto, i1ic un pi risp8tto al meno. E* il meno l'essere che nC;ll.:i. sua cstra.ttczza i?er ci stesso costituisc~
pcns~rc
c~bbi.'.:~
un senso, vr.lc
:x~r cttin~erc~,
q~le,
come
cccnde 1 viene
c~tturnto
nel fondo
r.'2~)~~orto
181 -
ra~:)orto
~)cr
cui qucrrlo
&bbio.:.rno
detto in3encr.:.to
finorc
e fino c. questo momento, cornc so uvcs.
.
.
.
simo ?r0supposto dt&c l'in3cn0rc.to pon scrvc ?Or s, mc. serve cor.1c termine ultitr.o che stanto )rime stc. iJrir.m ::ierch dn questo che poi ricootruisco ci che co1e casere 3cncrc.to. Allorc. se dovcssi1.o stare fcrcli~corso
r11i al
si detcnainc le.
so
a~~honeton
c~utmto,
~1c.rlc.to i.i&
j,JU
fermi e.l fctto tcstuclc del 999b .cl Libro III rlclle. Lctr..fisicc di
nc.cesscr.io di tutti
~-:ucsti
in3cnercto. Cost sembra che l' l:;3hencton debba essere cai)ito sol tento
;::>cr CD.f.>irc in che r.-1c.nicra sic esso, c.l princiriio, un L1odo di derc ori3inc
l1.
s~
~Jcrch6
~Jer
stesso come
ci dc. cui
;x~rcb.6
:~
pens.:;.rc? si::;ni-
i;.
COh1C
ori3inc di tutto
~uesto.
~)ure
~ )Oi
Il perch
ll
ci
ha. inte-
l'esistente cc.)iscc; il :?crch st.::. nel fc.tto che l'e.3hcn<;:ton come t::lc,
per s6 stesso, il,f)licc.nd.o
~~ucsto rc.,;>~;orto
3i tcllacnto clcciso nel suo modo cli csGcrc dc. essere perci confin.o.to
Mauritius_in_libris
102
in un ?Unto nei cui confronti non c' discorso ?Ossibilc, dato che l'
e.3hcncton in f:IUC.nto in1enercto chic.roche serve.solo perch debbo
f:nic,,c..rrai il
.L
'
<~'!JE.li,
sc:x~re
....
;3cnr.rr.ti, esister E.l princi;?io di tutto ':ue:sto quD..lche cosa che, perch c.l principio, :)erci non 3encrato c.. sue.. yolte. Divcrsemcmte
dovre111mo fc.rc quel discorso di rc8resso c.11' infinito che Aristotele no3c che si :_Jossa f&rc )roprio ?C:r il iscvrso come struttura logica. e
fonacle nello stesso discorso, nelle misure.. in cui se debbo ccvirc i)Crch6 il
princi~io
va~
tcn~iini
a?~Junto
come ci
?Orto c. ci che il
.J(~ncr.src;
c;:ucsto punto st::: o consisterebbe nel fa::.tto che e.vendo in mc.no tutto
ci che cliviene, tutto ci che diviene in qucnto 3enernto, allora
poss8dcndo tutto ci che
rato, le privczione, cio
~ 3cner~to b~stc
b~stn
a33iun3crc un'alfc
priv~tivc,
?Cr in-
tendere che :Cinali.cntc ho pcm;;eto, posoesso ci che ,'}en,er.:i.to nGl mo7Jcnto iniziale nel t:ue.lc si 3encrc o viene 3enerato. Cost ohe basterebbe ridurre tutto ci che concreto nei tcn,1ini e.strutti (non concreto in quel senso secondo il quale il concreto proprio invece, dc
questo [>Unto di Viste, il )Otcr
:i,)CllSt'~re
corris:)onc.:~
.!.
DrO'.)rio
..
)f.
c~lLs
1nro;.:;,ria,
su.::! csDrossionc ir.y
.L
)crch il concreto e.filosofico consiste nel fatto che ci che concrcto cornc
c~uesto
ci che
G..tlrl1(.mt&rsi per
soli(~O
e~nrc3c.ziono
c 1~
st0.s-
concr~to
sie ci che si
pensa.;
:,:iF1-
183
cos~.
tae.nicrc,
~Jcr
cui
;,x~r
eh~
c.u~ate.
raisur~
~riv~zionc
~rivazione
qui si-
ilcl ciiscornirnc.mto. Per cui ncll '.~:ml>ito de:l concreto a.l ue.lo
n~turc
fil-
re gencrcto c1.::l suo non essere 3cncre.to. E cio: divido l 'eascre 3ene:rcto da ci cho sta ell'inizio dcll 9csocre 3cnereto corile ci che il
?rivere l'essere generato stesso di SG stesso, l'eghcncton; e
cr.~:>isco
sic
allor~
~uesto.
la <ffif fcrc:nz&
.:~
~cncre.to
5,},
iffcrcnzc. tutta ne.scosta. Ulorc: c' differenza. fra l'essere 3cncrato e 1 1 113he:nc,;ton? O c' unn differnzc. che, viste.. secondo s stessn,
e nel rC.??Orto fra l.1 essere generato e il non essere ,3encrato, non
une cliffercnzc.? O
Perch.~?
risce?
ner~to,
le
u~3lio
diffcr~nza
e 1 1 in3cnc.rato.
In cltri ten;.rl.ni: che c<jhencton sia t sch.s.ton, significc. quel-
Mauritius_in_libris
184
- .
~)rir,ic;
punto :2i viste. che l 1ultiuo aie.. il :,;)rirao si.:;;nificn che nel rc::;.>porto fra
l'inzoncr2to e l'essere gcncrcto, e vicevcrsc. nel ra??Orto frc il ~e
ncrc.to e l' in3cncrc.to, corac se il cc.mbi&1cnto o L: divcrcit fosse
soltento c1 i :)ros:Jcttive:.: mi
ue:sto )Unto <li
viste~
r~ictto
to. E::. questo differire dell'uno ::cll' c..ltro e scll' .-:~ltro dc.11 'uno u
un differire diverso dcl differire che l'uno 8 noi confronti .!ell' tl. tro
e viccvcrcQ che 1 12ltro nei confronti dell'uno? O lo stccso differir-::? Cio: il jiffcrire differisce c.. c::uccto punto? Certc..rnente do.l punto ,}i viste. coistcnzia.lc, perch: l' c.,13hcneton non :;>u essere inteso secondo s stesso se non e. patto di essere inteso secondo s stesso contro c stesso:
'.'JU
cbbo decidere
3i~
.)rinu-~
di
o(:
o:J~Jurc
1..~ucsti
visl:o in c:ucsti tcn;iini, (kntro s6 atcGso une differenze. i s6 stesoo con s6 stesso che differisce, tc.ltK.:mtc iffcriscc che ci che Gli
esistenti sono, e. pc.rtire dc.il *c:.ehcncton, sono 3li csist.::;nti le cui
di.:ffcrcnz.:. c.iffc:riccc
contin'l.U'.I1K~ntc.
renzc. che continus.::1cntc rGnJc divcrGa le. differenze. stcss& nei termini
secondo i c!ucli eaiotcnzi=.lr..icntc ll', differenze.. tre :;li esistenti lo
ot~sce.
~tesse.
nel rc.)porto tr<:< 2li coiotenti, 1.,e non le otccsn nel rapporto fra c
e a stessa;
)Crch~ uost~
ifforcnzc
t~lL~ntc
~i
e tu cc:i un
~ltro
differente esse,
n~
~L .
:fo.
r:u.cato ?unto
c~.i
vista il nostro
unw
sorte~
di
rofo)?ica~:,o
c.ncl1c 103ico o l.ilCtc.fiaico ?erch6. non riuocirerno llCi c.. capire., co1:::ic e.eMauritius_in_libris
185
cede che ucsto essere diverso ?Cr cui 03ni individuo 0:3Ili individuo
secondo s stesoo, suppone per che questo essere diverso ncsconc~t2 c.p~)unto
ci ?Cr cui diversi non siamo; !.1e.lgrado l 'csscrc diversi che noi
sic.i~o
fr~
non ri3Ucrdc l'io nei confronti dsll'cltro e viceversa raa rigucrdc cddiritturl'.. l 1csoe:rc diverso co1<10
t.:::.l~.
?0 i
stc~rnc
su
in <?,uu.nto
~tcssD.
se
il to311erc
~uesta
~ucstc
pro~rio
c~csto
~
pi~no
.i.
ucsto nostro Liodo di essere diversi c. qucst.::. ma.nicr: per cui il diver:":~ivc:rso
so vero il diverso
c~ucsto
Jn s stccso; in
ltl:C
sunso l'altro il
q_uestc C.:i~ersit divercc. dc. s stesse, .::.ttra.vcroo le. quale lie:. senso
che io sic. io nei confronti c".i mc e
ca~nci
cos~-
:)cr cic..scuno.
Gi~l.O
tcluentc
ca~x:cit
ill~)otcnti
:_")(::rch
~:mnto
~dccoo
sil'.i.no
ca~~ci,
avendo
ca~ito
che il
cc.~K~ci
di non
uccid~rc
sc.~)piCL10
eh~
coc~. rnnl~,
sc.p~ic.rno
ucwo~o
ft:.rc cosl.
c.obh'csso.
Sono (;ucstioni,
c.~ucstc,
zic.. lc, c.l nostro csaerc uor:ini, )rO~Jrio' perch su ucsto i-:iiuno cli discorso esistenziale il diverso '3 (:uesto clivrso aeconc1o s6 stesso 11 cliMauritius_in_libris
185
verso in rc)porto e. s6 stesso; nia d.::l !Junto di visto. dcll 'a.nnk$ inc.i
ti, 1 1 c:e;hc:ncton in qU.?.nto to..lc hc une. differenze. che non differisce
in c::ucnto li:! ''-.ifforcnzu che c', cio lo. discrezione, il discerniI.;cnto
dcll 'esscrc 3cncrc.to e: Jcl non essere gcncr.s.to, un discerni1.;1Cnto che
d co1.<o pari
le~ ~~iffe:rcnze
l'~ltro
tr& l'uno e
to il moGo
c:.u~mto ll~
differenza
~ttrcvcrao
il
~~"le
~esse
all'es-
ch0
discrc~ionc;
)Ft
~:iffe:renzc..
e 1 'cs~;cre
3cncr.::~to
I>.ir~omctto
Un
l~
fl.ntrolo~o
~)ctri
tra i
sa
raccontevn
~ltri
1iletto. L' 1'lstrolo30 intende dire che le. con3iunzionc di due segni ife.
<~vento
c~c.vc
fa-
clusivo le. L1orte: ; e dunque due eventi intos.1 co110 differenti per s
stessi nel
st~.
i~v .. :ento
c~ovut[~
to un evento rniatcrioao
~x~rch
non si
a~Jic3~.
nascite~
di
~1lJ.ouict
in s8 Gtcsso e sccorr-lo
risultcrablx~
t.~i
s6 ctcsso;
e; cos~
Mauritius_in_libris
11ic
diver-
107
~otrcua-.;o
celcol~rc
le
con~iunzionc
esistere il tentativo di
c~i
~'erch6
?i~'.t
~nc~c
c. unit frc.. di loro, Jic.no luogo e:. un diverso ch8 sic un diverso che
t~n3c
~.1
s~condo
st~sso
stc~rno
coi.te so fosse
10-
Lici l 1unit
COI1C
c~i
rc.cconto dcl-
1' 2strolOJO noi co1.prendic.1110 che le differenze rir.1c.n3ono non in s.s uc.
fuori di s e sono io: un plc.tonisuo rovcscilto, )Crch laddove ;_->latoniccr.1ente direr.ano: le differenze riiucn;;ono corae differenze che fanno identico scr1f1.,re il diverso, in c1unnto l'identico del diverso pur scz;rc
il fc.tto che 03ni idea quella che secondo s stossn rnc unchc scconc~o
~sto
diverso platoniccb
s'? E' un
cliv~rso
)Ur
ic~cntice.mcntc
diverso
i~JerurE".nico;
cc~J.'.lCe
renzf.: che fJOi esso finisce )er ncgcrc; ::>cr cui se; stiauo e.l rcccontlo
d.ell' astrologo,
ho Q.ltro LJ.Odo
~~ovrc4it~iO
~)cr
spic3arc
COi:1lC
(~.c~llt"!
c.lr1lC:no 1 'cstrolo3ie servir IJCr uci::to, deto che filosofiG., poesia, lcttcra.turG,
rclL~ion0,
~on3ono.
Mauritius_in_libris
rQ~">~>orto
186
InfD.tti, .nl
~,Junto
?Ur
ser~.)re
quelle diffe
renzn che rirae.nn sempre cliffcrenzfi nel rc..?porto chG :;onc tre il non eo~uesto ~unto
nel
r~??Orto
le differenze
risolt.:.; cio: l'csscrG 3enercto in qunnto tale, dnl non essere 1m1erc.to non un to,3liere le.
d.iffcrcnz~
~if
fcrenzc.. che lega 61 non essere gener&to .:::.ll 1esscrc 3enerc.to, :x;;r cui
nello stesso mor~:ie:nto n(;;l qucle il non 3enercto differisce da.l generato,
nello stesso moracnto questo differire non differisce esso e non differendo es::; fa sJ. che il differire c~cll 'uno de.11 1altro sia un essere
~)er
l'esser~
il non essere generato non rni ri3'Jlrclc. ;_Jur fa.ccnclomi essere essere 3cnc:rato; e l 'c::sscrc generato non pu risolvere in s il non esscr8 3Emcrc. to l)Ur essendo c:ue1il 'esistere che quanto pi' tanto pi allontana
s stesso cfa ci do. c.ui .
Il proble111c. e
c~ucsto
le ;>roblcr.ic. non c :1crch il discorso si troncc imn1cdiatamente e c.ssolutru.ientc in qunnto esistenzia.ll.1ente l 1unica differenze. che ce.piaco
verso diverso c1c. s stesso Non che qucGto cic cost son.1vlicc; teorizzic. rno questo, Platone, Lucdiatc, elementare, le. conclunionc: teorizzare il diverso corr.ie diverso dc. s stesso si;311ificn cc.ire che l 'idE;ntico dcl diverso consiste m:ll 1csscrc diverso dn s st(:sso; se vo3lio
St:.)cre cos' il ,livorso
c~cbbo
r~iverso
~Jrojri
confronti;
iu&
J.
q~sto
re l'identit conic
~)robloue.,
cos~.
ho
sc~Juto
Mauritius_in_libris
:.~.c:ll 1 identico
dunqw.~
ni lJGnso.rc ncssune filosofi<:. e non ;_:>osso fare dell'identit n principio, n6 probler:x. csistonzie.lt.tentc e r,,nchc
s~Jccule:.tivamcntc
nelle misu-
ro. in cui speculctivcmcntc si}nifica l'utilizzo dcll'anankc ?UrG. uristotclicc. Spe:cul&tiv.:.mcntc :Jroprio il dovere ccpire 1 1 ori3inc di qucst:.r.
identit dell'identico conduce a.l contrerio di ucctc. identit dell'idenall~
l~
differenz~.
E allorc
o~ccul~tivrunentc
Jiff~renza,
se
l~
differen-
termini
~cri
differenza d il
in que:sto senso dobbimno dire che questa differcnzn che non differisce
esist~nziclc:
ori%inerin.rJcnte io sono un
~u
~iscreto,
il lirl.o esse-
tico non l'uso storico dcl discreto che tocca tutti 3li uoLlini. Desta
vivere per essere questa indiscrezione vivente dcl nostro essere discrc
to, ori3im:rio; il discreto
e:sscrc delle.
mini tra i
mi trovo
diff~rcnzr:
qu~li pon~
dis~rrr.c:.to
ori:~int:.rio
COL1C
esistente
~osscr:~go
il diverso
1~.:.:
que-
J~l
che liii fn essere esistente nei cui confronti dovrei ?Ot0rc usere l'arfilll
iilicil:ialc
sono fornito
delle~
ori3in~riruncnte
qu~lle
discrczion~
di cui
?~ri
gezione; ma
J;
Gc
..
..
rr~-
--
~1ucsto
nc.~c.zionc
.._
..
&.
INDICE
CAPITOLO I
QUESTIONI ORIGINARIE
pag. 1
C A P I T O L O II
ESISTENZA E DETERMINAZIONE
" 40
C A P I T O L O III
L'IDENTICO E LA DIFFERENZA
" 79
CAPITOLO IV
L'ANANKE E LA PRIVAZIONE
" 141
Mauritius_in_libris