Agenzia Entrate - Come Entrare Nel Mondo Del Non Profit Guida Pratica
Agenzia Entrate - Come Entrare Nel Mondo Del Non Profit Guida Pratica
Agenzia Entrate - Come Entrare Nel Mondo Del Non Profit Guida Pratica
COME ENTRARE
NEL MONDO
DEL NON PROFIT
- GUIDA PRATICA -
COME ENTRARE
NEL MONDO
DEL NON PROFIT
- GUIDA PRATICA -
a cura di:
Conferenza Permanente
tra gli Ordini dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie
con la collaborazione operativa
Lidea di questa guida nasce con Civitas 2003 - Mostra Convegno della Solidariet,
dellEconomia Sociale e Civile - tenutasi presso la Fiera di Padova tra aprile-maggio
2003. In quelloccasione pi persone avevano chiesto di poter disporre di una guida
che fornisse indicazioni generali a chi si avvicinava al Non profit.
Si tratta di una prima risposta a questa esigenza, che potr essere seguita da aggiornamenti e vademecum che terranno conto dellevoluzione normativa in atto.
Una curiosit:
Profit termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il
termine Non profit per indicare lassenza di vantaggio.
INDICE
1. INTRODUZIONE
pag.
pag. 8
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 10
pag. 11
pag. 14
pag. 15
pag.
pag.
pag.
pag.
17
20
20
24
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
25
28
28
28
32
33
34
39
40
40
41
41
42
pag. 44
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
50
52
55
55
58
61
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
63
63
64
64
65
67
68
70
APPENDICE A
B.1 ONLUS
B.2 Enti non commerciali
pag. 71
pag. 75
GLOSSARIO
pag. 80
FONTI NORMATIVE
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
86
90
92
93
93
1. INTRODUZIONE
Cos il mondo del non-profit e a cosa serve questa guida
Le tematiche attinenti al mondo del NON PROFIT stanno acquisendo spazi e rilevanza sempre maggiori sia a livello istituzionale sia nelle
esperienze dei singoli.
Fino a pochi anni fa molte attivit di utilit sociale venivano gestite
direttamente dal sistema PUBBLICO, ma il progressivo snellimento
del medesimo ha reso possibile - talora necessario - un sempre maggiore impegno di organizzazioni SENZA SCOPO DI LUCRO di carattere privatistico.
Con il termine NON PROFIT ed i suoi equivalenti - TERZO SETTORE e ENTI NON LUCRATIVI - ci si riferisce a quel vasto insieme
di aggregazioni di persone e risorse che non si ripromettono SCOPI DI
LUCRO, bens appunto il perseguimento di obiettivi e la soddisfazione di esigenze di natura solidaristica, ideale, culturale e sportiva.
Il fine di questo opuscolo di fornire alcune brevi, ma essenziali informazioni di natura civilistica e fiscale su queste aggregazioni, proponendosi come una guida, sia per chi, intendendo dar vita ad un ente non
profit, interessato a conoscere le opportunit che offre il settore, e le
regole che lo governano; sia per quanti vogliano, in generale, sapere
qualcosa di pi su tale argomento.
10
a) struttura chiusa del rapporto. Il Comitato si propone il raggiungimento del proprio scopo contando sullopera di coloro che vi hanno
dato vita, i cosiddetti promotori, i quali commisureranno le possibilit di successo del Comitato ai fondi che saranno stati in grado
di raccogliere;
b) scopo: deve essere non interno (ovvero mutualistico, a vantaggio dei membri dellorganizzazione), ma con preminente rilevanza
esterna;
c) durata: di regola i Comitati nascono per il varo di una iniziativa e si
estinguono una volta realizzata la medesima, o preso atto dellimpossibilit di realizzarla;
d) patrimonio: si costituisce non gi attraverso apporti monetari dei
fondatori e membri del Comitato (i quali, peraltro, potrebbero limitare il loro apporto allopera prestata), ma attraverso i contributi di
soggetti esterni allente (sottoscrittori), che ritengono di sostenerne
il programma;
e) disciplina della responsabilit: rispondono personalmente e solidalmente tutti i membri del Comitato (voce 7 glossario).
2.5 LA TRASFORMAZIONE DI ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI
La riforma societaria, in vigore dal 1 gennaio 2004, ha innovato
profondamente le ipotesi di cambiamento della forma giuridica delle
imprese.
Tra le varie modifiche apportate stata prevista anche la possibilit
della cosiddetta trasformazione eterogenea, che riguarda il passaggio
da soggetti societari a soggetti differenti o viceversa.
Pi in particolare, con riferimento agli enti esaminati nel presente opuscolo, sono state disciplinate la trasformazione eterogenea da societ di
capitali (art. 2500 - septies del codice civile) e quella in societ di capitali (art. 2500 - octies).
11
12
13
Finanziamenti
Attivit
Realizza il proprio scopo con il varo e Realizza il proprio scopo con il varo e
lo svolgimento delle iniziative ritenulo svolgimento delliniziativa o della
te opportune dagli Amministratori
manifestazione che aveva giustificato
nellambito della missione statutaria.
la nascita del comitato.
Finanzia i propri scopi con il lascito Finanzia i propri scopi a mezzo della
del fondatore ed i relativi, eventuali
costituzione di un patrimonio che non
frutti.
deriva dai contributi dei componenti il
comitato (contributi che possono
anche essere nulli) bensidai contributi dei soggetti esterni (sottoscrittori)
cui ci si rivolge con specifico programma pubblicamente presentato.
Scopi perseguiti
Fondazione
Rispondono dei debiti dellassociazio- Gli Amministratori di norma non Gli Amministratori -nominati in atto Delle obbligazioni assunte -in assenza
ne gli Amministratori (o, comuncostituivo o dai soggetti statutariarispondono dei debiti dellAssociadi riconoscimento rispondono tutti i
que, coloro che agiscono in nome e
mente identificati- di norma non
zione; ne risponde con il patrimonio
componenti, personalmente e solidalper conto della medesima, indipenrispondono dei debiti della
sociale lAssociazione stessa (che pu
mente, indipendentemente dalla tipolodentemente dalla carica assunta).
Fondazione.
sicuramente comprare beni immobili)
gia di attivit individualmente svolta.
Associazione riconosciuta
Responsabilit
degli
Amministratori
strumento associativo a struttura lassociazione che ha ottenuto il soggetta a riconoscimento ed con- Presuppone un rapporto associativo a
aperta, ovvero consente il ricambio e
traddistinta dallassenza di soci od
riconoscimento della personalit giustruttura chiusa, ristretta ai soli prolincremento dei membri partecipanti
associati. Si costituisce normalmente
ridica (ad oggi con procedura di cui al
motori.
(i quali, affinch lassociazione goda
a seguito di un lascito patrimoniale da
D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361).
della normativa tributaria di favore,
parte di uno o pi fondatori.
devono avere diritti sostanzialmente
equivalenti, anche di voto -secondo il
principio una testa, un voto-)
Descrizione
Caratteristiche
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Istruzione (settore 4)
Formazione (settore 5)
23
24
25
26
Nessuna
Opzioni
Libro giornale
Libro degli inventari
Libri IVA
Scritture ausiliarie
Libro dei beni ammortizzabili
Redazione del bilancio e dellinventario.
(voce 11 glossario)
Contabilit ordinaria
Tipo di Contabilit
Obblighi Contabili
Regime ordinario
Ricavi prestazioni servizi > c 309.874,14
Ricavi per altre attivit > c 516.456,90
Per opzione in presenza di ricavi inferiori
Regime Fiscale
Contabilit semplificata
Regime forfetario
a) semplificato limite dei ricavi come per il
regime semplificato normale
b) supersemplificato ricavi per prestazioni
servizi < c 15.493,71;
ricavi per altre attivit < c 25.822,84
registri IVA (acquisti, vendite, corrispettivi) registri IVA; in alternativa si possono annotaintegrati con le indicazioni delle rimanenze
re i costi e i ricavi nei prospetti conformi
allapposito modello.
Nessuna
Contabilit semplificata
27
Obbligo di rendiconto annuale economico e finanziario nonch per ogni raccolta di fondi un apposito separato rendiconto dal quale devono risultare le entrate e le spese.
Obblighi
Contabili
Nessuna
Rendiconto delle entrate e delle spese per tutte le attivit istituzionali Rinvio alla stessa voce degli schemi A, B, C.
e connesse al di sotto dei c 51.645,69. Libro giornale e libro degli
inventari.
Tipo di Contabilit
Opzioni
Obblighi Contabili
Attivit connesse
Attivit istituzionali
Regime speciale di esonero dalla tenuta della contabilit stabilito dal- Ordinario, semplificato, forfetario a seconda dellammontare annuale
lart. 20 bis del DPR 600/73.
dei ricavi. (cfr. regimi A, B e C)
Regime Fiscale
ONLUS
Opzioni
Regime Fiscale
28
29
Altre attivit
RICAVI
COEFFICIENTE
RICAVI
COEFFICIENTE
da c 15.493,71
a 309.874,14
25%
da c 25.822,84
a 516.456,90
15%
15%
fino a c 25.822,84
10%
30
ATTIVIT MISTA
31
32
facolt di calcolare lIrap assumendo come base imponibile dellattivit commerciale, la somma dei seguenti elementi:
il reddito dimpresa determinato forfetariamente;
le retribuzioni spettanti al personale dipendente;
i compensi erogati per collaborazioni coordinate e continuative;
i compensi erogati per attivit di lavoro autonomo occasionale;
gli interessi passivi.
Per riassumere e semplificare:
DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE
Attivit istituzionale
Attivit commerciale
Attivit commerciale
in regime forfetario
33
Detrazioni forfetarie
Prestazioni di sponsorizzazione
10%
33,33%
50%
34
lente associativo; mentre le somme, i contributi e le quote supplementari, pagate dai soci o associati per attivit commerciali che lente
svolge nei loro confronti, concorrono a formare il reddito.
Associazioni con disciplina particolare.
Regole diverse sono stabilite per le associazioni :
1. politiche
2. sindacali e di categoria
3. religiose
4. assistenziali
5. culturali
6. sportive e dilettantistiche
7. di promozione sociale
8. di formazione extra-scolastica
a condizione che gli atti costitutivi o gli statuti, redatti mediante la
forma dellatto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, contengano clausole, dirette a:
a) non distribuire utili, avanzi di gestione, fondi, riserve o capitale,
durante la vita dellassociazione, salvo i casi imposti dalla legge;
b) trasferire il patrimonio dellente, in caso di suo scioglimento, ad
altra associazione con finalit analoghe o ai fini di pubblica utilit,
salvo diversa destinazione imposta dalla legge;
c) garantire leffettivit del rapporto associativo, escludendo espressamente che possano essere poste limitazioni temporali alla partecipazione dei soci alla vita associativa, e prevedendo per gli associati
o partecipanti maggiori det il diritto di voto nelle riunioni assembleari;
d) redigere un rendiconto economico e finanziario annuale (voce 21
glossario).
Per queste associazioni, la regola fiscale per cui le somme, contributi e
quote supplementari, pagate dai soci o associati per attivit commer-
35
36
37
Cessioni pubblicazioni
Telecomunicazioni e
radiodiffusioni circolari
Pubblicit commerciale
Prestazioni alberghiere e
di alloggio
Organizzazione viaggi e
soggiorni turistici
Trasporto e deposito
Somministrazione di
alimenti
Tipi di attivit
Politiche
Non commerciale
religiose
Non commerciale
associazioni
promozione sociale
Non commerciale
assistenziali, culturali,
sportive e dilettantistiche,
formazione extrascolastica
sindacali e di categoria
38
39
Ci comporta, in pratica:
il cambiamento delle regole di determinazione del reddito;
lassoggettamento ad IVA di tutte le operazioni attive che rientrano
nel campo di applicazione di questo tributo;
lobbligo di implementare un complesso sistema di contabilit; ecc.
Una volta perduta la qualifica di ente non commerciale, questa pu
comunque essere riacquistata negli esercizi successivi, qualora venissero meno le cause che hanno determinato il suddetto cambiamento.
Gli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti
civili, e le associazioni sportive dilettantistiche, non rientrano in tale
previsione e pertanto rimangono comunque enti non commerciali.
5.3 LE IMPOSTE DELLE ONLUS
A) Imposte sui redditi
Come gi detto, lo svolgimento delle attivit istituzionali non costituisce esercizio di attivit commerciale se queste sono finalizzate al conseguimento di scopi di solidariet sociale. In tal caso le attivit vengono sostanzialmente decommercializzate.
A differenza delle attivit istituzionali, le attivit connesse, mantengono la natura di attivit commerciali, ma non concorrono alla formazione del reddito imponibile.
Rimangono ugualmente fuori da ogni forma di tassazione:
le quote associative;
le liberalit ricevute;
i fondi derivanti da occasionali raccolte pubbliche;
i contributi delle Amministrazioni Pubbliche per lo svolgimento di
attivit in regime di convenzione.
Tali contributi sono esenti dallapplicazione delle ritenute dimposta in
via ordinaria (voce 22 glossario).
40
Lesclusione dallimposizione sui redditi dellattivit complessivamente svolta dalle Onlus (attivit istituzionali, connesse e accessorie) concerne solo i redditi di impresa; non interessa invece le categorie dei
redditi di fabbricati, di capitale e diversi, i quali dovranno di conseguenza essere assoggettati a tassazione.
B) IRAP
Si rinvia alle regole indicate per gli enti non commerciali nel paragrafo 5.2.1.
C) IVA
Meno incisivo laspetto agevolativo nel campo IVA, dal momento
che le Onlus sopportano lIVA come consumatori finali.
Nello svolgimento di attivit istituzionali o connesse, le Onlus possono effettuare anche cessioni di beni o prestazioni di servizi dietro
corrispettivi, assoggettando ad IVA solo le attivit qualificabili come
commerciali (indipendentemente dalla decommercializzazione stabilita ai fini delle imposte sui redditi).
Se svolte dalle ONLUS sono esenti dallapplicazione dellIVA (voce
23 glossario) le seguenti attivit:
trasporto di malati o feriti con veicoli equipaggiati per tali fini (art.
10 n. 15 DPR 633/72);
prestazioni di ricovero e cura (art. 10 n. 19);
prestazioni educative dellinfanzia (art. 10 n. 20);
prestazioni socio sanitarie (art. 10 n. 27-ter).
Se svolte nei confronti delle ONLUS:
sono escluse dallapplicazione dellIva le prestazioni di divulgazione pubblicitaria volte alla promozione delle attivit istituzionali
delle ONLUS, rese a titolo gratuito (art. 3, comma 3, DPR 633/72);
sono altres esclusi i proventi da raccolte pubbliche di fondi occasionali in concomitanza di ricorrenze o celebrazioni;
sono esenti le cessioni gratuite di beni per i quali stata recuperata
limposta allatto dellacquisto o dellimportazione.
41
42
berare, a beneficio delle ONLUS, la riduzione o lesenzione dai tributi di loro competenza: ICI, imposta pubblicit e affissioni, ecc.
Imposta di Registro
Per gli atti di trasferimento della propriet immobiliare e per quelli
traslativi o costitutivi di diritti reali di godimento (uso, usufrutto, abitazione, ecc.) effettuati nei confronti delle Onlus, il pagamento dellimposta di registro previsto in misura fissa (e 129,11), a condizione che sia espressamente dichiarata nellatto costitutivo lintenzione di utilizzare i beni direttamente per le proprie attivit ed entro
due anni dallacquisto.
Limposta fissa di registro (e 129,11) si applica anche agli atti costitutivi e modificativi dello statuto dellONLUS.
Imposta sugli intrattenimenti
prevista lesenzione totale dellimposta sugli intrattenimenti per le
attivit spettacolistiche svolte dalle Onlus, a condizione che:
siano svolte occasionalmente;
siano realizzate nellambito di celebrazioni, ricorrenze o campagne
di sensibilizzazione;
sia data comunicazione alla SIAE, territorialmente competente,
prima dellinizio della manifestazione.
Lotterie, tombole, pesche e banchi di beneficenza
Le Onlus che organizzano lotterie, tombole, pesche e banchi di beneficenza
devono darne comunicazione, almeno trenta giorni prima, al Prefetto competente e al Sindaco del Comune interessato dalla manifestazione.
Si ricorda che, nellambito delle disposizioni che regolano le manifestazioni a premi, contenuta una disposizione di favore, che prevede
la devoluzione alle ONLUS dei premi non assegnati o non ritirati nei
concorsi a premio, diversi da quelli rifiutati.
Le ONLUS di diritto possono utilizzare, a scelta, la normativa fiscale relativa alle Onlus, o quella della propria legge speciale se pi favorevole.
43
44
45
PRIVATI
(persone fisiche, non imprenditori)
SOGGETTI EROGANTI
RISPARMIO FISCALE
I) Contributi, donazioni, beneficenza versate alle Organiz- Deducibili dal reddito complessivo sino al 2% del reddito
zazioni non Governative (ONG) (3) (Tuir art. 10 lett. g)
dichiarato
H) Erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato a favore di
fondazioni e associazioni legalmente riconosciute e senza
scopo di lucro che svolgono esclusivamente attivit nello
spettacolo (Tuir art. 15 lett. i)
G) Erogazioni in denaro o in natura a favore di enti impegnati in attivit di studio, ricerca, e in attivit di rilevante
valore culturale o artistico (2) (Tuir art. 15 lett. h e h-bis)
A) Somme date spontaneamente a favore di movimenti e Detrazione pari al 19% dellimposta lorda (voce 24 glospartiti politici comprese tra w 51,65 e w 103.291,38 (Tuir sario)
art. 15 comma 1-bis)
EROGAZIONI
PER SINGOLO ANNO
46
Contributi, donazioni, somme a titolo di beneficenza, ver- Deducibili dal reddito dimpresa per un importo non supesate alle Organizzazioni non Governative (ONG)
riore al 2% del reddito dimpresa dichiarato (4)
Erogazioni liberali in denaro a favore di persone giuridi- Deducibili dal reddito dimpresa per un importo non supeche che operano nellambito delleducazione, istruzione, riore al 2% del reddito dimpresa dichiarato
ricreazione, assistenza sociale sanitaria o culto, nonch
nellambito della ricerca scientifica
Erogazioni in denaro a favore di Onlus, delle iniziative Deduzione totale dal reddito dimpresa, nei limiti di
umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni , asso- 2.065,83 w o del 2% del reddito dimpresa dichiarato
ciazioni, comitati, ed enti individuati con Dpcm nei Paesi
non appartenenti allOrganizzazione per la Cooperazione
e lo Sviluppo Economico, OCSE
Erogazioni in denaro a favore di Enti che svolgono attivit Deducibili dal reddito complessivo
diretta alla tutela del patrimonio ambientale (cose immobili, ville, giardini e parchi)
RISPARMIO FISCALE
Le stesse agevolazioni indicate nelle lettere B) E) G) H) I) Deducibili o detraibili con le stesse modalit annotate in
corrispondenza delle rispettive lettere
EROGAZIONI
PER SINGOLO ANNO
SOGGETTI EROGANTI
47
SOGGETTI EROGANTI
Deducibili dal reddito dimpresa
RISPARMIO FISCALE
Costo del personale per servizi resi a favore delle ONLUS Deduzione dal reddito dimpresa, fino al limite del 5 per
mille delle spese complessivamente sostenute per prestazioni di lavoro dipendente
Erogazioni liberali in denaro a favore di enti, per lo svol- Deducibili dal reddito dimpresa
gimento dei loro compiti istituzionali e per la realizzazione di programmi di ricerca scientifica nel settore della
sanit
Erogazioni liberali in denaro a favore di fondazioni e asso- Deducibili dal reddito dimpresa
ciazioni legalmente riconosciute per lo svolgimento dei
loro compiti istituzionali, e per la realizzazione di programmi culturali nei settori dei beni culturali e dello spettacolo
Erogazioni liberali in denaro a favore di fondazioni e asso- Deducibili dal reddito dimpresa per un importo non supeciazioni legalmente riconosciute e senza scopo di lucro riore al 2% del reddito dimpresa dichiarato
che svolgono esclusivamente attivit nello spettacolo
Erogazioni in denaro a favore di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute e senza scopo di lucro impegnate in attivit di studio, ricerca, e in attivit di rilevante
valore culturale o artistico
EROGAZIONI
PER SINGOLO ANNO
48
SOGGETTI EROGANTI
RISPARMIO FISCALE
Cessione gratuita di derrate alimentari e prodotti farma- Tali cessioni non costituiscono ricavi (pur trattandosi di
ceutici esclusi dal circuito commerciale (beni oggetto del- cessioni destinate a finalit estranee allesercizio dimprelattivit dellimpresa)
sa)
EROGAZIONI
PER SINGOLO ANNO
49
50
51
52
b) dichiarazione sostitutiva dellatto di notoriet, con la quale si confermano i requisiti che legittimano liscrizione;
c) relazione sullattivit svolta.
Il procedimento di revisione si conclude con un atto di conferma delliscrizione; oppure con un atto di cancellazione, nel caso di mancata
trasmissione della documentazione entro il termine stabilito, o in caso
di perdita dei requisiti.
Contro il provvedimento di cancellazione ammesso ricorso ai sensi
dellarticolo 6, comma 5, della legge n. 266/1991.
Registro Regionale delle Associazioni di Promozione Sociale (APS)
Per le associazioni di promozione sociale, il Friuli Venezia Giulia, in
attesa di una norma regionale organica, con legge n. 13 del 15 maggio
2002 (art. 13) ha istituito il Registro regionale, demandando ad un
Regolamento la sua tenuta (D. P. Reg. 17 ottobre 2003, n. 0381/Pres.).
Requisiti per liscrizione: vedi paragrafo 3.2
Modalit di iscrizione: Ai fini delliscrizione al Registro, necessario
presentare al Servizio del Volontariato domanda in carta semplice sottoscritta dal legale rappresentante, e corredata da:
a) copia dellatto costitutivo, con espressa indicazione della sede legale;
b) copia dello Statuto. Per le associazioni senza scopo di lucro, costituite prima dellentrata in vigore del citato Regolamento, lo Statuto
stesso pu essere integrato con un documento contenente le previsioni statutarie richieste; tale documento, deliberato dallorgano
competente, deve recepire come vincolanti dette previsioni, impegnando lassociazione ad effettuare la modifica statutaria non oltre
sei mesi dalla data di presentazione della domanda;
c) ambito territoriale di attivit;
d) elenco nominativo delle cariche associative;
e) relazione dettagliata sullattivit svolta, sottoscritta dal legale
rappresentante.
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
APPENDICE A
Indicazioni per le procedure di costituzione e riconoscimento degli enti
non profit
A.1 LA COSTITUZIONE DI UNA ASSOCIAZIONE NON RICONOSCIUTA
Il contratto associativo non richiede forme particolari. tuttavia consigliabile che lo statuto (o, in mancanza, latto costitutivo) accolga
quantomeno i seguenti elementi di base:
denominazione e sede dellente;
specificazione dellassenza di uno scopo di lucro;
individuazione delloggetto sociale, di natura mutualistica o solidaristica;
requisiti per lammissione degli associati;
norme di comportamento degli associati;
indicazione del patrimonio e delle entrate;
individuazione degli organi associativi (consiglio direttivo, assemblea; eventualmente, collegio dei probiviri e/o dei revisori);
norme di funzionamento degli organi associativi (in particolare, per
consiglio direttivo ed assemblea, modalit di convocazione, costituzione, deliberazione);
durata dellesercizio sociale, e termini di rendicontazione del medesimo;
modalit di scioglimento dellassociazione, con indicazione delle
modalit di devoluzione (anche in questo caso non lucrative) degli
eventuali residui attivi.
A.2 LA NASCITA DI UNA FONDAZIONE
La fondazione nasce con un lascito patrimoniale, cui il fondatore (che
non destinato a guidare lente, ma ne attribuisce la gestione ad uno o
pi amministratori) conferisce un vincolo di destinazione non lucrativo.
63
64
lit di costituzione e specifiche norme statutarie, a meno che i promotori non si propongano di ottenere il riconoscimento: in tal caso,
necessaria la costituzione per atto pubblico.
Va per posta particolare attenzione al fatto che specifiche forme costitutive e/o statutarie possono essere richieste da determinate norme
fiscali agevolative.
comunque opportuno che esistano norme statutarie con la previsione:
di unassemblea dei partecipanti, destinata ad assumere le decisioni
di carattere generale;
di un organo di gestione, formato da uno o pi membri dellente che
si occupino della gestione e della esecuzione delle delibere assembleari, oltre che - sulla base di specifici poteri di rappresentanza - dei
rapporti con lesterno.
A.5 LO STATUTO DELLE ONLUS
Per poter acquisire la qualifica di ONLUS gli enti interessati devono
redigere latto costitutivo o lo statuto nella forma di atto pubblico o
scrittura privata autenticata o registrata.
Detti atti devono prevedere espressamente le seguenti clausole:
a) lo svolgimento di attivit in uno degli undici settori tassativamente
previsti dalla legge;
b) lesclusivo perseguimento di finalit di solidariet sociale;
c) il divieto di svolgere attivit diverse da quelle menzionate alla lettera a) ad eccezione di quelle ad esse direttamente connesse;
d) il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di
gestione nonch fondi, riserve o capitale durante la vita dellorganizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano
imposte per legge o siano effettuate a favore di altre ONLUS che
per legge, statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura.
Una deroga a tale divieto prevista per le cooperative con i requisiti
per essere ONLUS, che devono destinare il 3% degli utili ai fondi
65
66
Questo obbligo non opera nei confronti degli enti riconosciuti dalle
confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o
intese.
A.6 LISCRIZIONE NELLANAGRAFE ONLUS E LE SUCCESSIVE VARIAZIONI
Condizione necessaria per accedere al particolare regime agevolato
previsto per le ONLUS liscrizione nellanagrafe unica delle
ONLUS, gestita su base territoriale dalla Direzione
Regionale/Provinciale dellAgenzia delle Entrate.
Pertanto, i soggetti in possesso dei requisiti formali e sostanziali sopra
indicati (cfr. paragrafo. 4), che vogliono usufruire del suddetto regime
agevolato, devono darne comunicazione all Agenzia delle Entrate Direzione Regionale (o Provinciale, per le sole province di Trento e
Bolzano) nel cui ambito territoriale si trova il loro domicilio fiscale.
Occorre a tal fine presentare lapposito modello approvato con Decreto
del Ministero delle Finanze del 19/01/98 con le integrazioni previste
dal D.M. 18/07/03 n. 266 del 4 ottobre 2003, nonch una dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante della ONLUS, nella quale
sono attestate le attivit svolte e il possesso dei requisiti previsti dallart. 10 del D. Lgs. 460/97 (secondo il modello approvato il 29 dicembre 2003).
In luogo della suddetta dichiarazione pu essere allegata copia dello
statuto o dellatto costitutivo.
Latto costitutivo o lo statuto devono essere redatti nella forma di atto
pubblico o scrittura privata autenticata o registrata.
La presentazione della domanda di iscrizione pu essere effettuata tramite spedizione in plico raccomandato senza busta con avviso di ricevimento, oppure consegna in duplice esemplare ( di cui uno viene restituito timbrato e datato per ricevuta).
La Direzione Regionale/Provinciale competente, effettuati i controlli
formali, iscrive o nega liscrizione allanagrafe unica delle ONLUS,
67
68
69
70
APPENDICE B - CASISTICA
possibile consultare la prassi richiamata nel sito
www.agenziaentrate.gov.it/documentazionetributaria
B.1 ONLUS
RISOLUZIONE del 09/09/2002 N. 292 emanata dallAgenzia delle
Entrate - Direzione Centrale Normativa e Contenzioso.
OGGETTO: Erogazioni gratuite in denaro o in natura nei confronti
di altre ONLUS. Beneficenza. Finalit di solidariet sociale.
SINTESI
Ai fini dellesatta individuazione dellattivit di beneficenza, prevista
dallart. 10, comma 1, lettera a), punto 3), del D.Lgs. n. 460/97,
lAgenzia delle Entrate precisa che nella suddetta attivit sono ricomprese:
le erogazioni in denaro o in natura a favore degli indigenti;
le erogazioni che mirano ad alleviare le condizioni di bisogno di soggetti meritevoli di solidariet sociale, comprese quelle effettuate a
beneficio di altri enti che operano direttamente nei confronti delle
suddette persone;
le erogazioni gratuite in denaro o in natura effettuate a favore di altre
Onlus o di Enti Pubblici che operano nel campo dellassistenza
sociale e socio-sanitaria, dellassistenza sanitaria, della tutela dei
diritti civili, della ricerca scientifica indirizzata allo studio di patologie di particolare rilevanza sociale, degli aiuti umanitari.
RISOLUZIONE del 18/02/2002 N. 46 emanata dallAgenzia delle
Entrate - Direzione Centrale Normativa e Contenzioso.
OGGETTO: Cessione gratuita di derrate alimentari a Onlus. Esatta
applicazione dellart. 13, comma 4, del D.Lgs. n. 460/97 e dellart. 2,
comma 2, del D.P.R. n. 441/97.
SINTESI
Una societ, per evitare di distruggere alcuni beni di propria produzio-
71
72
vista dallart. 150 del nuovo TUIR. Gli immobili locati, vincolati o
meno, producono reddito fondiario ai sensi dellart. 25 e seguenti del
nuovo TUIR.
RISOLUZIONE del 29/10/2001 N. 170 emanata dallAgenzia delle
Entrate - Direzione Centrale Normativa e Contenzioso.
OGGETTO: Trattamento tributario ai fini Iva applicabile a prestazioni di somministrazione pasti a favore di anziani nel contesto di un
programma di assistenza a domicilio.
SINTESI
Una cooperativa sociale, Onlus di diritto, chiede di conoscere il trattamento tributario, ai fini Iva, applicabile ad alcune tipologie di prestazioni (quali la fornitura di pasti a domicilio; preparazione ed aiuto
allassunzione dei pasti; cura della casa; commissioni varie come, ad
esempio, la spesa, prenotazione visite mediche, consegna biancheria)
effettuate a favore di anziani ed inabili adulti nel contesto di un ampio
programma di assistenza domiciliare. LAgenzia delle Entrate ritiene
che alle suddette prestazioni si rende applicabile laliquota agevolata
del 4 per cento, ai sensi del n. 41-bis, Tabella A, parte seconda, allegata al D.P.R. n. 633/72, in quanto trattasi di prestazioni di assistenza
domiciliare, espressione che ricomprende anche i servizi socio-assistenziali resi nellambito domiciliare. Per quanto concerne gli acquisti
e le altre operazioni passive in genere (ad esempio, acquisto di pasti
somministrati agli anziani; prestazioni di trasporto rese da terzi) si rendono applicabili le aliquote proprie dei singoli beni o servizi acquistati, escludendosi in ogni caso la possibilit di applicare laliquota al 4
per cento.
RISOLUZIONE del 21/05/2001 N. 75 emanata dallAgenzia delle
Entrate - Direzione Centrale Normativa e Contenzioso.
OGGETTO: Casa di riposo per anziani. Attivit istituzionale di
ONLUS. Gestione di asilo nido-scuola materna. Attivit connessa.
Non tale.
73
SINTESI
Una Fondazione chiede se pu attivare, in connessione alla gestione di
una casa di riposo per anziani (attivit istituzionale), anche una scuola
materna - asilo nido (attivit connessa), mantenendo il proprio status di
Onlus. Alla luce dei criteri indicati dalla relazione illustrativa del
D.Lgs. n. 460/97, lattivit di gestione di una scuola materna - asilo
nido non pu rientrare tra le attivit accessorie per natura a quelle istituzionali di cui allart. 10, comma 5, del citato decreto, in quanto integrative delle stesse. La circolare n. 168/E del 26 giugno 1998 ha fatto
alcuni esempi di attivit che si possono considerare connesse a quelle
istituzionali: a) la vendita di depliants nei botteghini dei musei; b) la
vendita di magliette pubblicitarie e di altri oggetti di modico valore in
occasione di campagne di sensibilizzazione.
RISOLUZIONE del 11/12/2000 N. 189 emanata dal Ministero delle
Finanze, Dipartimento delle Entrate, Direzione Centrale: Affari
Giuridici e Contenzioso Tributario.
OGGETTO: Attivit di assistenza sociale e socio-sanitaria. Case di
riposo per anziani. Agevolazioni. Condizione di svantaggio dei destinatari. Necessita.
SINTESI
Le case di riposo per anziani possono fruire delle agevolazioni previste per
le ONLUS solamente qualora si facciano carico di situazioni personali
effettivamente marginali e disagiate anche sotto laspetto del bisogno economico (facendo cio pagare agli ospiti in disagio economico rette poco
pi che simboliche, ovvero integrate da contributi di enti pubblici, ma non
certo rette allineate ai valori di mercato). Le Onlus possono svolgere la loro
attivit in regime di convenzione con le Amministrazioni pubbliche: in tal
caso lirrilevanza fiscale dei contributi erogati allente - ai sensi dellart.
108, comma 2-bis del TUIR (Art. 143 comma 3 del nuovo TUIR), al quale
fa esplicito rinvio lart. 26 del D.Lgs. n. 460/97 - vale sia per i contributi a
fondo perduto che per i contributi aventi natura corrispettiva.
74
75
76
SINTESI
Una associazione persegue scopi assistenziali e culturali senza fine di
lucro, quali: attivit di gestione di Centri di riabilitazione residenziali per soggetti disabili; prestazione di servizi sanitari, ambulatoriali e
domiciliari; servizi di trasporto di soggetti disabili. Tutti questi servizi sono resi a pazienti disabili convenzionati con le ASL e con i
Comuni, e per le quali lAssociazione, in base a convenzioni a copertura delle spese sostenute, percepisce rette costituenti le uniche entrate dellEnte. Dallo statuto emerge che lassociazione svolge in via
esclusiva:
lattivit di gestione di Centri di riabilitazione residenziali per soggetti disabili, affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali;
la prestazione di servizi sanitari ambulatoriali e domiciliari nei confronti dei suddetti soggetti svantaggiati;
la prestazione di servizi di trasporto per soggetti disabili.
Lattivit essenziale per il raggiungimento degli scopi primari dellente appare configurarsi come unattivit di prestazione di servizi organizzata in forma di impresa e come tale riconducibile fra le attivit
commerciali di cui allart. 51 del vecchio TUIR, ( oggi, art. 55 del
nuovo TUIR ). Pertanto lassociazione va qualificata come ente commerciale. A tale conclusione, non ostano la rilevanza sociale delle finalit perseguite, lassenza del fine di lucro o la destinazione dei risultati, tutti elementi irrilevanti ai fini della qualificazione di un ente. Anche
il fatto che lattivit principale sia svolta in regime di convenzione o di
accreditamento non muta la qualifica dellente.
RISOLUZIONE del 11/08/2000 N. 132 emanata dal Ministero delle
Finanze, Dipartimento delle Entrate, Direzione Centrale Affari
Amministrativi.
OGGETTO: Manifestazioni a premio.
SINTESI
Una fondazione, che detiene il controllo azionario di un Istituto di
77
78
79
GLOSSARIO
Spiegazione dei termini tecnici utilizzati nella guida
1. Personalit giuridica
attribuita ad un soggetto di diritto diverso dalla persona fisica e costituisce centro di imputazione di rapporti giuridici. Con lacquisto della
personalit giuridica si determina la separazione tra patrimonio
dellEnte e patrimonio dei membri: il patrimonio dellente diventa autonomo e indipendente rispetto a quello dei suoi membri, che non rispondono delle obbligazioni associative se non con quanto conferito.
2. Fondo comune
costituito dai contributi degli associati e dai beni eventualmente
acquistati con i medesimi e su di esso si possono anche soddisfare i
terzi creditori dellassociazione.
3. Amministratori
Costituiscono lorgano di governo dellEnte, assumono decisioni
operative e hanno la rappresentanza dellassociazione. frequente
la nomina di pi persone costituenti un Consiglio Direttivo (oppure
Consiglio di Amministrazione o espressioni analoghe).
4. Atto pubblico
il documento redatto, con le formalit specificamente richieste,
normalmente da un notaio. Particolari atti possono essere redatti
con lausilio di un altro pubblico ufficiale (Cancelliere del
Tribunale, Segretario comunale).
5. Responsabilit degli amministratori delle associazioni riconosciute
Contrariamente a quanto avviene per le Associazioni non riconosciute, nelle Associazioni Riconosciute gli amministratori non sono
responsabili delle obbligazioni associative.
80
Va tenuto presente che gli stessi - oltre che per le ordinarie responsabilit civili (ad esempio da danno) e/o penali di carattere generale - restano personalmente responsabili per gli atti eventualmente
compiuti prima del riconoscimento dellAssociazione.
tuttavia fatta salva la possibilit di ratifica del loro operato.
6. Scopo mutualistico
essenzialmente lintento di fornire beni, servizi od occasioni di
lavoro direttamente ai membri dellente, a condizioni pi vantaggiose di quelle che essi otterrebbero dal mercato.
7. Responsabilit dei membri del comitato non riconosciuto
Per gli obblighi sociali assunti dal Comitato non riconosciuto,
rispondono personalmente e solidalmente tutti i membri dellorganizzazione e non solo quelli che hanno agito in nome e per conto
della medesima, come invece avviene nellAssociazione non riconosciuta.
8. Rappresentante legale
il soggetto che rappresenta lEnte nei rapporti con i terzi. La sua
attivit quindi attivit dellEnte e come tale viene ad esso riferita.
9. Scrittura privata autenticata e/o registrata
La scrittura privata autenticata si ha quando un notaio o un altro
pubblico ufficiale a ci autorizzato attesta che la sottoscrizione
stata apposta in sua presenza.
La registrazione la formalit consistente nellannotazione in pubblici registri della scrittura privata, al fine dellacquisizione della
data certa.
10. Contabilit
Insieme di regole che consentono di rilevare i fatti relativi allatti-
81
vit economica svolta, al fine di conoscere la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un soggetto in un dato momento,
o il risultato di gestione di un determinato periodo. Pu essere riferita a singoli comparti di attivit costituendo in questo caso una
contabilit separata.
11. Scritture contabili
Registri obbligatori previsti dal codice civile e dalle leggi tributarie.
12. Categorie di redditi
Si distinguono fiscalmente le seguenti categorie di redditi:
Redditi fondiari: proventi dei terreni e dei fabbricati situati nel territorio dello Stato, iscritti o da iscrivere nel catasto dei terreni o nel
catasto edilizio urbano. Tale reddito si distingue in reddito dominicale dei terreni, reddito agrario e reddito di fabbricati;
Redditi di capitale: interessi, proventi delle obbligazioni e delle
azioni e altre entrate derivanti dallimpiego di capitale finanziario;
Redditi dimpresa: derivanti dallesercizio di imprese commerciali;
Redditi di lavoro dipendente: derivanti da lavoro prestato alle
dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso quello a domicilio nei casi previsti dalla legislazione sul lavoro. Sono inoltre considerati redditi di lavoro dipendente le pensioni e gli assegni equiparati e altri redditi ad essi assimilati dalla legge. I redditi assimilati al lavoro dipendente sono entrate di natura eterogenea, assimilate dal punto di vista fiscale ai redditi di lavoro dipendente, quali
ad esempio borse di studio o di formazione professionale, redditi
di collaborazione coordinata e continuativa.
Redditi di lavoro autonomo: compensi derivanti dallesercizio abituale di arti e professioni (sono escluse tutte le attivit svolte sotto
forma di impresa).
Redditi diversi: categoria eterogenea e residuale in cui confluisco-
82
83
84
85
FONTI NORMATIVE
1. Leggi e Regolamenti dello Stato
- R.D.L. 19 ottobre 1938, n. 1933, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 1939, n. 973 - Riforma delle leggi sul
lotto pubblico, in G.U. 30/12/1938, n. 298, Serie Generale
- Legge 1 giugno 1939, n. 1089 - Tutela delle cose di interesse artistico e storico. G.U. n. 184 del 08/08/1939 - abrogato da: TU del
9/10/1999 n. 490 art. 166 - Nota: Vedi gli artt. 13 e 166, comma 2,
del T.U. 29/10/1999, n. 490
- Dpr 30 settembre 1963, n. 1409 - Norme relative allordinamento ed
al personale degli archivi di Stato. G.U. n. 285 del 31/10/1963
- Dpr 26 ottobre 1972, n. 633 - Istituzione e disciplina dellimposta sul
valore aggiunto G.U. n. 292 del 11/11/1972
- Dpr 26 ottobre 1972, n. 641 - Disciplina delle tasse sulle concessioni governative G.U. n. 292 del 11/11/1972
- Dpr 26 ottobre 1972, n. 642 - Disciplina dellimposta di bollo Tabella
art. 7 G.U. n. 292 del 11/11/1972
- Dpr 29 settembre 1973, n. 600 - Disposizioni comuni in materia di
accertamento delle imposte sui redditi. G.U. n. 268 del 16/10/1973
Regime ordinario, artt. 20, 14, 15, 16 dpr 600/73
Regime semplificato art. 18 dpr 600/73
Regime forfetario gi art. 109bis, attuale art. 145 dpr 917, L. 662 del
23.12.1996 art. 3 comma 166
86
87
88
- Decreto Interministeriale del 10 novembre 1999 - Limite annuo complessivo previsto dallart. 25, comma 1, della legge 13 maggio 1999,
n. 133, per le associazioni sportive dilettantistiche. G.U. n. 275 del
23/11/1999
- D.M. 26 novembre 1999, n. 473 - Regolamento recante norme di
attuazione dellarticolo 25 della legge 13 maggio 1999, n. 133, relativo a disposizioni tributarie in materia di associazioni sportive dilettantistiche G.U. n. 294 del 16/12/1999
- Legge 21 novembre 2000, n. 342 - Misure in materia fiscale. G.U. n.
276 del 25/11/2000 - supplemento ordinario
- Legge 7 dicembre 2000, n. 383 - Disciplina delle associazioni di promozione sociale - G.U. n. 300 del 27/12/2000
- D.P.R. 13 marzo 2002, n. 69 - Regolamento per la semplificazione
delle modalit di certificazione dei corrispettivi per le societ e le
associazioni sportive dilettantistiche. G.U. n. 92 del 19/04/2002
- Dpr 14 giugno 2003 - Regolamento di attuazione dellarticolo 10,
comma 1, lettera a), n. 11, del decreto legislativo 4 dicembre 1997,
n. 460, per la definizione degli ambiti e delle modalit di svolgimento dellattivit di ricerca scientifica, di particolare interesse sociale,
da parte di fondazioni senza fini di lucro. G.U. n. 136 del 14/06/2003
- DM n. 266 del 18/07/2003 - Min. Economia e Finanze (G.U. n. 218
del 19/09/2003) - Regolamento concernente le modalit di esercizio
del controllo relativo alla sussistenza dei requisiti formali per luso
della denominazione di ONLUS, in attuazione dellarticolo 11,
comma 3, del decreto legislativo 7 dicembre 1997, n. 460
89
90
91
92
93
94
Finito di stampare
nel mese di Aprile 2004
dalla tipografia Italgraf di Noventa Padovana (PD)