Bruniana & Campanelliana Vol. 5, No. 1, 1999 PDF
Bruniana & Campanelliana Vol. 5, No. 1, 1999 PDF
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<2?
?
CAMPANELLIANA
Ricerche filosofiche
jilosojiche ee materiali
materiali storico-testuali
storico-testuali
anno
v
1999/1
ISTITUTI
ISTITUTI EDITORIALI
EDITORIALI EE POLIGRAFICI
POLIGRAFICIINTERNAZIONALI
INTERNAZIONALr
PISA ROMA
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BRUNIANA
&
CAMPANELLIANA
anno
1999/I
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SOMMARIO 1999/1
Abbreviazioni e sigle
Studi
13
M.
che
L.
47
Spang,
Kabbala
Simoni
Br
67
Varan
per
G.
il
2000
Ernst,
Gli
117
Ancora
inediti
sugl
Discors
M.
165
Casubolo,
F.
189
Giancotti,
4-6
203
Giornate
Granad
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lettera
di
Guido
Oldrini
247
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STUDI
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TESTI
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ABBREVIAZIONI E SIGLE
Giordano Bruno
Animadversiones
Ars rem.
Ars reminiscendi
cos atquephilosophes
Articuli adv. Perip.
Artificium peror.
A rtificium perorandi
Cabala
Camoer. acrot.
Camoeracensis acrotismus
Candelaio
Candelaio
Cantus
Cantus Circaeus
Causa
Cena
De camp, architect.
De imag. camp.
De immenso
De lamp. combin.
De magia
De magia
De magia math.
De magia mathematica
De minimo
De monade
De Mord. cir.
De progressa
De rerumprinc.
De somn. int.
De somnii interpretatione
De spec. scrutin.
De umbris
De vinculis
De vinculis in genere
Explicatio
Figuratio
Furori
Id. triumph.
Idiota triumphans
Infinito
Mord.
Mordentius
Orai. cons.
Oratio consolatoria
Orat. valed.
Oratio valedictoria
Praelect. geom.
Praelectiones geometricae
Sig. sigili.
Sigillus sigillorum
Spaccio
Thes. de magia
Theses de magia
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1985)
Bruno, I)
Roma 1957
Tommaso Campanella
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Citt del Sole La Citt del Sole, a cura di L. Firpo, nuova ediz. a cura di G.
Ernst e L. Salvetti Firpo, Laterza, Roma-Bari 1997
Discorsi ai principi Discorsi ai principi d'Italia e altri scritti filo-ispanici, a cura di L.
Firpo, Chiantore,Torino 1945, pp. 91-164
Op. lat. Opera latina Francofurti impressa annis 1617-1630, rist. anast. a
cura di L. Firpo, Bottega d'Erasmo, Torino 1975,2 voli.
64-326
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pol., oec. tationum in quatuor partes suae philosophiae realis libri quatuor,
Parisiis, ex typographia D. Houssaye, 1637
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Stephan Otto
GLI OCCHI E IL CUORE.
IL PENSIERO FILOSOFICO IN BASE ALLE 'REGOLE'
E ALLE 'LEGGI' DELLA SUA PRESENTAZIONE FIGURALE
NEGLI EROICI FURORI
SUMMARY
a valid access to
distinction be
from the seman
figurative sign
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14
Stephan
verso
una
Otto
rapprese
forma
logico-dialett
sono
in
grado
di
ris
pensiero
astratto
sia
in
base
chiarire
il
questa
lin
riferimen
sentazione
testuale
blema
di
importanz
Intendo
dimostrare
una
strategia
semato
una
volta
sul
prob
Proceder
quindi
se
una
considerazione
tessitura
di
questi
d
cifrazione
di
quelle
stemica
l'intero
del
testo
deg
sistema
nola
rori
osservava
crit
derne
n'a
voulu
rete
vait
rester
cohrent
nition,
le
dbordait
A
dire
il
vero
amb
'leggi'
del
sistema
n
2. Des fureurs hroques, texte tabli et traduit par P. H. Michel, Paris 1954, pp.
72-73.
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Gli
occhi
il
cuore
15
amato e nello stesso tempo cercato sulle tracce di una sua rappre
sentabilit forse pensabile. Il quadro nolano di tale coscienza dise
gna il modello di una soggettivit n fondata su un 'io' n trascen
dentalmente strappata dal mondo vissuto. Bruno disegna invece il
modello di una soggettivit quale teatro del mondo finito3 sulla
scena del mondo infinito. Tutto ci viene chiarito nel quarto campo
tematico, il quale non solo tiene congiunti i tre precedenti, ma, oltre
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16
Stephan
Otto
ro'
poeta,
n
devon
concetti
speculativ
presentare
figur
lano,
che
la
poesia
e
le
'regole'
della
s
difatti
basate
su
in
denza
alla
struttur
nolana
mostra
una
ventiva
manifestan
furori,
dal
segno
s
segno
semiotico-vis
tillante');
una
via
in
vocabolo
e
porta
ad
gni
significanti.
Lo
tramite
la
trasform
tura
sematologica,
teoremi
filosofici
f
tazione
da
effettua
una
struttura
inve
tico.
La
guida
sulla
via
tologica
l'impresa
conosceva
bene
le
quecento.
Quella
d
nava
l'impresa
com
imprese
che
si
trov
mio
avviso
l'impresa
tro
da
manda
paradi
sotto
l'im
fuori,
acc
che
cosa
v
mente
la
sua
doma
cante
e
significato.
motto
'circuit'
rim
bolo
nient'altro
ch
due
circoli,
invece,
rilevanza
7.
8.
Ivi,
L.
p.
dimos
957.
Contile,
Ragionam
2 r.
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Gli
occhi
il
cuore
17
zione
nella
quale
il
s
cante
puramente
ver
nolana
opera,
quindi
conoscenza,
formulat
gere
possumus
qua
L'impresa
fun
cose
gno
semantico-verb
spiega
perfettament
del
'cuore
scintillant
sono
figure
poeticam
significante
semanti
lizzante
o,
come
pr
per,
la
via
inventi
non
si
chiude
qui?
Pe
un
moto
nel
quale
il
stato
di
quiete.
E
co
meta
del
proprio
pe
del
concetto
filosofi
pre
da
pensarsi
in
u
moto.
In
base
ad
una
dei
concetti
non
solo
questa
potenza
figu
poesia
con
un
'propr
un'interpretazione
de
solco
platonico,
tene
immagine
esemplare
interpretazione,
talv
tica
della
poetica
no
C',
inoltre,
un'affi
zante
l'arte
poetica
questa
operante
con
quindi,
obbligatorio
Nolano
descrive
sia
Ambedue
possiedon
bali,
perci,
signific
nale;
significano
co
zione
ad
ea
in
prop
in
modo
figurativo:
10.
De
umbris
idearum,
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18
Stephan
Otto
gni
pittorici,
invec
sformazione,
comp
gure,
cos
il
Nolano
ficativo
specifico11
mulate
nella
mnem
applicazione
nella
p
Bruno
nel
De
umbr
format,
componen
trahens,
ordinans,
muove
lungo
quest
zione
di
immagini:
tale
semiosi,
sulla
v
mezzo
di
regole
de
stra
veramente
poe
una
poetica,
che
ne
gurare
visualmente
astrattamente
pens
della
lingua
figuran
Riassumendo:
le
im
un
pensiero
astratt
significativo
di
ord
che
di
trasformazi
chi
stillano
acqua'
cielo,
overamente
a
mutato
in
una
'pi
nima14
si
spiega,
magini,
immagini,
gure.
Per
questo
m
di
se
stessa,
dantes
umbris.
idem
enim
in
ipsum
idem
opo
fxionem
facias
in
11.
De
imag.
comp.,
BO
non
dicuntur
imagines
gnifcantium
conditio
cant,
sed
ad
ea
ex
quib
12.
De
umbris,
13.
Furori,
14.
Ivi,
15.
De
p.
cit.,
BDI
940.
umbris,
994;
cit.,
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p.
p.
Gli
occhi
il
cuore
19
deve
estendersi
vers
capace
di
fissare
la
s
prio
facendo
ci
la
inventivo.
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20
Stephan
Otto
presuppone
una
'fig
qualit
visuale.
Asss
zione
del
concetto
di
gura
est
non
sine
q
non
pura
quantitas,
unum19.
Basta
gett
scere
che
il
concetto
stema
nolano;
non
m
nella
costruzione
sis
sario
un
secondo
sgu
ha
il
rilievo
di
un
co
figura.
'L'essere
in
'coincidenza
modale
gittimo
dire,
che
su
tegoria
non-aristote
vicissitudine
del
pen
lingua,
poeticament
que,
del
concetto
di
terpretarsi
quale
ve
nolano
da
un
lato
Secondo
punto:
negl
correlazione
recipr
gia
non
solo
la
semi
tate
in
modo
recip
mento
della
contrar
infinito.
Questa
seco
un
accordo
spezzato
differenza
gurarsi
stinti
i
fra
un
l'infinito
due
modi
l'infinito
rap
da
di
universo
si
Questo
modo
di
pre
l'immagine
di
Diana,
19.
Sig.
sigili,
griindung
BOL
seiner
II,ii
20
konkreten
ihre
Voraussetzungen,
pp. 37-50.
20. Furori, BDI 966.
21. Ivi, p. 1007: cio nel specchio de le similitudini, nell'opre ove riluce l'effica
cia della bontade e splendor divino....
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Gli
occhi
il
cuore
21
tro
modo
di
presenta
consiste
in
un
figurar
come
in
ombra
e
sp
in
certa
raggione
po
sto
in
propria
pres
rizzonte
della
vista
u
che
contrae
la
divin
si'
dell'infinito
meta
mente
non
distrugge
correlazione
recipr
mente
questi
testi
eroico
possiede
la
cap
ri-presentativa)
l'ass
nito
resta
'presentab
unicamente
sulle
tra
siero
bruniano,
intes
una
ripresentazione
(
diante
segni
linguist
zione
fra
un
rappresen
parte
del
soggetto
f
opposizione
non
sup
cissitudine
modale.
Derrida23:
una
tesi
o
Ma
questa
filosofa,
i
nito,
non
voleva
neg
nel
mondo
finito,
neg
rendeva
possibile
pe
struttura
di
un
'rapp
Da
trattare,
al
fine
dottrinale.
Sia
la
'co
contrari'
trovano
un
stasi.
Bruno
eredita
q
dall'ari
oppositorum
nire
l'antiperistasi
n
rio
da
quel
che,
fugg
barsi
quanto
22.
Ivi,
concentrars
pi
pp.
s'allontan
996-997.
23.
J.
Derrida,
Sending:
Transforming
the
hermen
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22
Stephan
Otto
vantaggio24.
Ed
zante
l'astratta
log
Eroici
fiirori
fa
u
esempio
la
figura
v
tra
loro
sia
cuore
e
che
esprime
la
legg
sima.
Il
fuoco
mio
de
gli
occhi
han
so
dicono:
L'infinito
passo;
quindi
gemin
come
l'arte
dei
co
stasi,
viene
quasi
in
tire
la
legge
della
eroico,
che
sequit
tesi,
che
fugge
e
Infine
la
figura
di
manda
ad
un
quar
doppia
trasformaz
estesa
dal
Nolano
n
tutti
i
contrari,
ci
nito
ed
infinito,
di
amore
dell'oggetto
legge
dell'antiperis
nello
stesso
tempo
linea
'anti-peristati
un
trasmutarsi
vic
dell'oggetto
conosc
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Gli
occhi
che
il
23
constatazioni.
'sistema'
spieganti
si
cuore
separa
nolano,
il
La
in
rapporto
dalla
definendosi
sua
vero
fraintendere
la
poe
sua
goria'
del
pensiero
per
usare
anch'io
un
due
prospettive,
ch
sguardo
su
un
assetto
contrazione
trasfo
figure
con
carattere
tima
istanza
di
carat
pu
abbozzare
una
p
dipendente
da
teorem
te'
i
concetti
astratti
ramente
visibili
le
regolatura
poetica:
l
di
vicissitudini,
legg
opposti.
Non basta quindi dire che queste leggi - quali leggi epistemologi
stessa.
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24
Stephan
Otto
rappresentazione
p
nel
59
della
Criti
tale,
in
nessun
mod
questa
lingua
appar
cetti
a
priori.
La
se
concede
al
pensi
parlato,
ma
insiste
mente
articolato
in
racissimo:
Wie
de
Wort
wenn
es
v
siero
si
'fa
uso'
del
sia
gi
segno
'vero
significante
in
mod
significazione
caso
tutto
tion'
quale
leuze
pare,
corso
ver
il
discor
'rptit
prende
le
quindi,
che
un
alla
distinzion
un
'figurarsi
l'ogg
meditare
nuovam
27.
Enzyk.lopa.die
28.
J.-F.
1989.
Lyotard,
der
Le
29. Testo italiano riveduto dalla dott. Maria Vicinanza, Napoli - Miinchen.
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ph
Dif
Giancarlo Alfano
SUMMARY
One of the major philosophical works of the sixteenth century dealing with
love is the Dialoghi d'Amore, first published in 1535 and written by the Jew
main aim of this article is to analyse the dialectic between the framework
of the arguments and the dialogic structure of the treatise. Whereas the ful
filment of love means, both at a microcosmic and a macrocosmic level, the
disappearance of the lovers into a new unity, the form of the dialogue, by
support the rational argument of the Dialoghi ultimately provides the imago
fabulosa of the lascivious god Pan and his love for the nymph Syrinx, which
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26
Giancarlo
Boccaccio,
Alfano
che
va
usato
vitale
dei
Rerum
vulg
formule pi prontament
plessa innervatura di rep
tezza prosodica cos idon
tempo. Per un lettore av
zione doveva risultare pr
tore avvertito non cercas
un
manabile
di
fraseolo
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Amore un fuoco invisibile, il quale, dagli occhi nel core acceso e dalla
speranza del piacere in quello nutrito, ci impregna l'animo di un desiderio
di assicurarsi con la prova se tanta dolcezza nello amato si ritrova quanto
Amore negli occhi ci dipinse; tal che giorno e notte in altro non pensiamo
n bene ci par sentire, finch al disiato fine non siamo pervenuti. Quivi
ogni nostro senso cerca di sodisfare al voler suo con l'operare la sua virt
ne lo amato obbietto; nella qual cosa, restando ingannata la speranza, il
fuoco s'intiepidisce, ed a poco a poco, scemando la sua nutritiva cagione,
in breve manca3.
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28
Giancarlo
Alfano
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30
Giancarlo
Alfano
gica, disponibile
cio alla possibile
a una d
configu
scambio propriamente
zione dei protagonisti pe
sto scritto di una comme
opere prodotte nei decen
che, diegetico mimetic
nichi.
testi
che
si
possono
terrompendo bruscamen
Caramella e poi Sergio F
cui nel 1540, cio cinque
tore di Spagna Diego de
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direttamente a testo.
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32
Giancarlo
Alfano
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34
Giancarlo
Alfano
zione
dell'opera:
possibile
di
si
qu
smarrimento
Abarbanel.
Filone
ed
Se
alla
accommiata
con
da
Filone,
senza
assunto.
il
quale,
fermarsi
perso
poi
in
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12. L'analogia tra macro e microcosmo viene dunque applicata proprio al rap
porto tra fruizione e produzione, come risulta evidente dalla generalizzazione al
l'intero universo (operazione garantita da Aristotele che pone essere tutto il corpo
del cielo un animale, p. 85) della descrizione dell'apparato genitale e della produ
zione del seme (cfr. pp. 81-3). Ovviamente l'analogia si converte in strumento euri
stico - in questo senso razionale - che consente la scoperta delle regioni del cielo
(cfr. pp. 88-9). S. Finzi, op. cit. ha contestato a Leone l'occultamento del coito nell'o
rizzontalit del matrimonio: la dimensione verticale dello spargimento del seme
come operazione del padre cui il figlio risponde con lo sgomento, sarebbe invece te
matizzata da Giordano Bruno. Impossibile dissentire dall'osservazione secondo cui
il Nolano avrebbe spostato l'asse concettuale verso la soggettivazione, tuttavia si
tenter d'individuare la strategia che Leone Ebreo oppone allo schiacciamento
operato dal Padre.
13. Questo il contesto della citazione: F. l'amor ne l'intelletto prodotto la ten
denzia de la prima intellettiva del bello intelligibile ne l'ultima unitiva, che la per
fetta, e la dilettazione in lui non altro che la medesima intellettiva unitiva di esso
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36
Giancarlo
Alfano
rispondere? F.
un poco. F. Tu
Chi mi
sei qui,
ch
pio,
pp.
canza
zione
di
178
della
estatici
275-76).
espressione
di
voce
Filone
nel
lingu
non
grid
pos
non
di
vi
Jehudah
ha
luogo.
Abarba
E interessante osservare
condo dialogo, quando Fil
dell'amore come vincolo
pur
essendo
durre
(p.
il
suo
166)u.
verace,
simile,
La
che
constatazio
lude a quell'abbandono es
viamo il personaggio all'i
lo smarrimento di s che
razione' a risaltare per co
vece prospettare Leone n
more consistono nel legam
dell'amore
della
sull'amante
perdita
sconvolgente
mostrare l'identit di si
morte per bacio) e per c
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d attualit al modo che gli daria essa medesima bellezza divina esem
plare: onde ella si fa divina, e cresce e fassi maggiore in lei sua bellezza
quanto maggiore la divina cio l'umana, e perci l'amore di quella viene
s intenso, ardente ed efficace, che rubba li sensi la fantasia e tutta la
mente, come faria essa bellezza divina quando retirasse a s in contempla
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38
Giancarlo
sponde
in
Alfano
maniera
ambi
subito
prima
di
tornare
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18. M. Ariani, op. cit., pp. 169 ss. Non concordo tuttavia con l'
oppone l'orrore della molteplicit a fronte dell'unione mistica
pu anche essere il male, ma quel male necessario che spinge
gli effetti dell'unione non generano orrore, ma terrore. Vicev
trove lo stesso Ariani (op. cit., p. 39), non forse Eros, copula
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40
Giancarlo
Alfano
stabilito
tra
le
divers
di un thesaurum astratto
dunque, col racconto fav
possibilit di accesso ad u
incomunicabile, sostie
giunge che l'antica met
blasone della nuova form
pica e retorica, in un sist
esterno
interno,
all
stema di corrispondenze
Dafne. Formula immagin
sione degli elementi e la l
di Eros, essa stabilisce un
nel secondo dialogo, in cu
siderio, generato da la
113) viene spiegata per m
Pan. Dopo il racconto, So
deH'allegoria:
Oltre
il
senso
istoriale
rato si diede alla musica e fu inventore della fstula con li sette calami con
d'un
giunti insieme con cera, non dubbio che ha un altro senso alto e allego
rico, cio che Pan, che in greco vuol dire 'tutto', la natura universale ordi
natrice di tutte le cose mondane ... Dicono ancora che questa natura uni
versale, cos grande potente eccellente e mirabile, non pu essere priva di
amore; e per am la pura vergine e incorrotta, cio l'ordine stabile e in
corruttibile de le cose mondane, perch la natura ama il meglio e il pi
quella diversit ordinata e pluralit unificata che l'obiettivo della sistemazione
razionale di Leone?
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mira21, non corrisponde alla fstula, alla sua origine e alla sua
funzione.
20. L'equivalenza Pan/universum era ben presente a Ficino e Pico, come anche l'e
quivalenza tra gli elementi del cielo e le parti del corpo di Pan, che peraltro era gi
stata stabilita dalle Genealogia Deorum gentilium boccacciane. Cfr. anche E. Wind,
Mystres paens de la Renaissance [1958], Gallimard, Paris 1992, cap. XIII Pan et Pro
te, p. 210 ss., nonch le indicazioni inj. Seznec, La rinascita degli antichi dei [1980],
trad. it., Bollati Boringhieri, Torino, 1990.
21. Sulla divisione tra Ine ed ES in base all'opposizione tra mira genitale e ripri
stino delle teorie sessuali infantili, cfr. S. Finzi, Nevrosi di guerra in tempo di pace, De
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42
Giancarlo
Alfano
del discorso
divinit:
di
chie
114).
macchiata;
gli
memb
le due coma sono li due poli del cielo; la pelle macchiata che ha indosso
l'ottava sfera piena di stelle; la faccia ignea il sole con gli altri pianeti, che
in tutti son sette come ne la faccia son sette organi; li capegli e la barba
longa sono i raggi del sole e altri pianeti e stelle; li membri bassi e rozzi son
gli elementi inferiori, pieni di grossezza e di rozzezza rispetto a li celesti;
dalo, Bari 1989 e Id., Effetti, cit., nonch tutto il lavoro teorico che ha portato alla
trasformazione de Il Piccolo Hans ne Il Cefalopodo.
22. Leggo i due testi in: L. G. Gyraldi, De Deis gentium, varia et multiplex historia.
Libris sive Syntagmatibus xvu comprehensa, in Operum quae extant omnium, Basile, per
Th. Guarinum, 1580, pp. 433-437; V. Cartari, Le imagini con le sposizioni de i dei de gli
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44
Giancarlo
Alfano
(gi in Servio),
quale la verga
aggiung
pastoral
La
spiegazione
sar
allo
Ecco, allora, cosa sono gli effetti dell'amore di cui parla Filone: di
cui parla perch non ha mai smesso di parlarne e di esserne parlato,
volto, sulla sua veste, egli passa alla creazione di una sua verga melo
e del ricordo e la memoria la Madre di tutte le Muse la musica che esce dalle
canne di Pan offre una fantasia cogitabonda che inibisce la coazione, J. Hilmann,
Saggio su Pan [1972], trad. it., Adelphi, Milano 1977, p. 108.
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tum.
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Salvatore Serrapica
DISCUSSIONI CAMPANELLIANE NELLA NAPOLI
DI FINE SEICENTO
SUMMARY
1681 to Campanella's philosophy and medicine, praising him for his con
tribution to the critique of antiquity, but taking issue with his spcifie scien
tifc views. Not long after came the reply of the Marinist poet Giacomo
Lavagna. Distancing himself from the new scientifc culture, Lavagna, in
his Dialoghi, also published in 1681, mounted a defence of Campanella.
Virtually ignored in Naples in the early years of the eighteenth century,
Campanella regained a position of honour thanks to Antonio Genovesi,
who regarded him as a precursor of Newton.
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48
Salvatore
Serrapica
bene
In
tale
per
interessam
che
comincia
lungo oblio; ma
poco2. Il testo
gl'indolen
di cui fac
nardo
alla
Nicodemo
Bibliot
soggetto
Campanella
ne
accennava
ad
stimonianze
quelle
di
alcune
di
stima
Gassendi
ediz
ver
di
nei manuali italiani di storia della filosofia del XIX secolo, Bruniana & Campanel
liana, II (1996), 1-2, pp. 295-305.
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Si come col partir della fredda stagione, dal grave peso delle nevi sgombra
la terra, tutta lieta, e festeggiente ringiovanisce; e allo spirar de' tiepidi zef
nella en France au XVIIe sicle, Bibliopolis, Napoli 1995; per Gassendi vd. T. Gre
gory, Scetticismo ed empirismo. Studio su Gassendi, Laterza, Bari 1961, p. 185 ss.
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50
Salvatore
Serrapica
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riporre10.
Dove ritornano tanti dei temi propri della querelle tra antichi e mo
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52
Salvatore
Serrapica
viso
3.
di
Campanella15.
Leonardo
di
Capua,
de
Mundi
structura,
Praefatio
in
all'
15.
G.
Valletta,
Opere
filosofiche
Campanella e il machiavellismo vd
Tommaso Campanella e il tardo R
capp. 2-5.
331-372.
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54
Salvatore
Serrapica
21. Ibid.
22. Dice egli che caldo sia cagione dell'umido: e freddo del secco; perciocch
il caldo solve le cose, e le allarga, e le costipa. E questi due principj, dice egli, esse
sostanze, e forme essenziali, le quali accozzate alle lor materie formino il Cielo e
Terra; perch anche due, e non quattro vuole egli, che sian da dire gli elementi
(ivi, II, p. 16)
23. T. Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, rist. anast., Prismi, Napoli 1980
p. 2.
24. Quel che pi ridevole in lui si , che dice egli esser altri principj incorporei,
che tengon parte nel componimento delle cose; da' quali vuol egli, che prenda di
rivo ciascuna operazione, la quale da' volgari filosofanti alle qualit occulte delle
cose si attribuisce. E questi principj incorporei, primalit, ch'egli chiama, vuol
egli, che siano la potenza, la sapienza, e l'amore (L. di Capua, op. cit., II, p.
16)
25. Ibid.
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di fare scienza.
26. M. A. Severino, Vipera Pjthia, id est de viperae natura, veneno, medicina, demon
strationes et exprimenta nova, Padova 1651, p. 385. Sull'appellativo di Timeo di Locri
vd. M. Tonini, Tommaso Cornelio e la ricostruzione della scienza, Guida, Napoli 1977,
pp. 35-6.
27. M. Tonini, Lettere inedite di Tommaso Cornelio a Marco Aurelio Severino, Atti e
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56
Salvatore
Serrapica
in
pi,
Van
accostamento, ch Van H
Thema del Divino Fra T
campanelliana
presentato
delle
come
della
medicina
30.
di
31.
L.
Ivi,
cose
vd.
seconda
Capua,
II,
G.
p.
galenica
op.
sul
Giglioni,
met
conclude
17;
del
febb
importan
cit.,
richiamars
Campanella
Seicento,
Giglioni:
II,
Il
Br
medico
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lattie, sulle loro cause, sui sintomi, oltre che sulla terapia da
adottare.
noscenza della natura del corpo stesso, delle sue malattie, delle
relative cure. Di qui, l'esplicito richiamo del medico napoletano alla
lettera di Campanella: Se il Campanella fondar voleva sistema di
razionai medicina, conveniva in prima molto bene la natura del
corpo investigare, e di ci, che a quello avvenir possa; si come fe
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58
Salvatore
Serrapica
Riguardo
alla
teoria
delle
allo
spirito
del
quale
tro
sentimenti, concludendo n
vello del Campanella solo, e
Si detto in precedenza com
dello Stilese fosse erroneo n
alla genesi delle malattie,
tare, ai medicamenti. In f
Capua proprio non potevan
occulte, come a simpatie,
Di qui la critica alla teoria c
composti di 'somiglianti' ch
nella
sero
malattia,
con
essi
il
Riferendosi,
come
di
male39.
nello
'co
specif
36.
L.
di
Capua,
op.
cit.,
II,
p.
38.
L.
di
Capua,
op.
cit.,
II,
p.
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siva 'riabilitazione':
nella;
Ho inteso che il signor Giacomo Caffarelli si ritrova cost e che sia suo
amico e perch so che il detto fu grande amico del padre Campanella e
di G. Getto, vol. II, I Marinisti, Utet, Torino 1976 (1954), pp. 85-6.
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60
Salvatore
Serrapica
sepolto
con
Specificava,
qual
poi,
pompa
il
co
motivo:
medicina, ma pi in genera
nella gli sembravano intoll
sotto il nome di Corrado V
una critica tout court del
della filosofia campanellian
dell'opera del medico inves
Lettere
Napoli
dal
1978,
Regno
II,
p.
ad
728.
Antonio
45.
Ivi,
p.
8.
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e titolo di quel libro non parere del Sig. Lionardo di Capua, ma parere di molti
scrittori dovrebbe egli dirsi (ivi, p. 49).
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62
Salvatore
Serrapica
abbino
Mondo,
sia
no53
da
queste
facendo
Medico,
il
contrade
l'ufficio
quale
forte 1700 (contiene anche la Staffetta da Parnaso del 1676), pp. 167-69.
54. Vd. M. Cambi, Giacinto Gimma e la medicina del suo tempo. Storia di una polemica
nella Napoli di G.B.Vico, Bollettino del Centro di Studi Vichiani, XX (1990), pp.
169-84.
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si
di
fac
II, p. 19).
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64
Salvatore
Serrapica
Argomento, quest'ultimo,
tizzando una necessit dell
ordinasse:
Ma che questa sostanza, di cui ragioniamo, altro non sia che corpo diviso
in minutissime particelle di grandezza, di figura, di sito, di moto, e d'ordine
62. Ivi, pp. 170-71; cfr. sempre del Lavagna, il sonetto La materia prima: Princi
pio del tutto, a cui dal niente/ chi principio non ha principio diede;/ invisibile a
l'occhio, e da la mente/ appena l'esser suo s'intende e vede.// Senza forma restar
non mai consente,/ e le forme nell'amar tant'ella eccede,/ i contrari per lei pugnan
sovente/ finch l'uno abbattuto a l'altro cede.// Fa, n grave n lieve, e lieve e
grave,/ or fa bianco or fa nero, e pur vicende/ e di bianco e di nero in s non
have.// Cos a noi l'esser suo scuro si rende,/ che de' Sofisti entro le scole brave/
461).
63. L. di Capua, op. cit., II, p. 192; cfr. quanto recitava, in Arcadia, il duca di Te
lese, Bartolomeo Ceva Grimaldi, nel 1695: Che ne dite Aristotelici? Siete voi
quelli che infamate la filosofia corpuscolare come quella che dependa da coloro
che davano il caso per autore, e non vi accorgete, che in uno de' vostri creduti
evangelici dogmi, lo confermate, e con tanta maggior infamia, quanto che voi siete
Cristiani, ed essino eran gentili: voi l'insegnate adesso, e quelli lo scrissero pi di 20
secoli addietro. Il discorso pubblicato in M. Tonini, Atomi in Arcadia, Nouvelles
de la Rpublique des Lettres, 1984, 1, pp. 81-95.
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64. Faceva eccezione per molti versi Sebastiano Battoli: vd. S. Serrapica, Seba
stiano Bartoli (1630-1676). Un episodio della polemica tra antichi e moderni: dalla
disputa sulla macerazione dei lini nel lago di Agnano alla Astronomia del microcosmo,
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66
Salvatore
Serrapica
ricondotte nell'ambito di u
vedeva ovunque presente ne
tagora,
scritti
filosofo di Stilo
di
di
Platone,
Genovesi
di
Car
insieme
videbatur, sed quasi inscius, eo rapi quo veteres illi omnes qui archeon
quoddam principium universo dedere, aut quo recentores newtoniani, qui
mutuam corporum omnium attractionem, haud dubium ab hylarchico
principio manantem, aut induxerunt aut instaurarunt illustraruntque67.
66. V. Ferrone, Scienza natura religione. Mondo newtoniano e cultura italiana nel primo
Settecento, Jovene, Napoli 1982, p. 613; precisa poi: Con la Disputatio egli offriva,
infatti, agli studiosi napoletani e italiani una singolare versione della metafisica ne
wtoniana: un'interpretazione che ignorava il nesso Locke-Newton e gli effetti della
"Newtonian revolution" in campo scientifico per cercare conferma dei principi vi
tali di Cardano e Campanella e della platonica anima mundi, e per esaltare il carat
tere pio e religioso della nuova scienza (ivi, p. 616).
67. A. Genovesi, Disputatio physico-historica de rerum corporearum origine et costitu
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Michael Spang
SUMMARY
Giordano Bruno's De monade is both in its content and in its formai prsen
tation a remaxkable text. The prsent article lays down that Bruno's sp
cifie prsentation of his monad theory is apparendy intertwinded with the
erarchical structure of the cosmos. This is not to say that Bruno made use
of the Christian cabbalists merely as a source for his philosophy, but it can
be claimed that Bruno's De monade is readable as a transformation of cab
balistic thought. Many of these parallels, however, may be effected by the
cepts.
schen Einheit, aus der heraus die Vielheit des Seienden, faBbar in
den verborgen wirkenden Kraften der Zahlen, erzeugt wird. Ich
mochte im folgenden auf einige signifkante Parallelen hinweisen,
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68
Michael
Spang
gestellung stehen, in
die sie durch ihre chr
nade wiederfndet; w
Gedanken auitreten, wie sie auch als eigentiimlich fiir die christli
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Brunos
De
monade
69
receptio
(bemahme
ton
verstanden8.
Ein
Kabbala
1492
durch
triebenen
Juden,
di
groBerem
Mafie
beka
auf
Autoren
wie
Reu
Das
philosophische
sehr
vielfaltig.
In
ihr
platonisch
geprgtem
telalterlichen
Aristot
dischen
Mystik
und
klar
voneinander
abz
Programm
der
chri
prinzipielle
Identitat
heller erstrahle11.
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70
Michael
Spang
Uber
Branos
Quellen
gleichende
Gegeniib
Es
wird
sich
zeigen,
Die Erzeugung der Welt aus der Monade wird von Bruno hufig
durch die Metapher der Geburt beschrieben. Der Aufbau der
Schrift vollzieht diese Erzeugung nach: An ein einleitendes Kapi
tel, das auf den Gegenstand hinfuhrt und inhaldich wie metho
disch den Rahmen des folgenden absteckt, schlieBen sich zehn
12. C. Agrippa, De occulta philosophia libri trs, hrsg. von V. Perrone Compagni,
Leiden 1992. Zu Agrippas weitreichenden Quellen vgl. den dort ausgewiesenen
Kommentar.
13. F.A. Yates, Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, Chicago 1964, bes. Kap.
XIV: 'Giordano Bruno and the Cabala', S. 257-274. Yates (S. 258f.) betont v.a. Bru
nos Abhngigkeit von Agrippa, insbesondere fur die Schrift Cabala del cavallo
pegaseo.
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Brunos
De
monade
weitere
71
Kapitel
an,
14. A. Huttg, Maaobius im Mittelalter. Ein Beitrag zar Rezeptionsgeschichte der Com
mentarti in Somnium Scipionis, Frankfurt / Main-Bern-New York 1990 (Freiburger
VI, New York 1941, Kap. 44, 'Mystic philosophy: Words and numbers', S.
437-465.
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72
Michael
ben
Spang
Textpassagen
dition
au
weitreichend
zierung von Buchstaben mit Zahlen, die sog. 'Gematria', dar; die
sten Texte wahlweise auch als Zahlenketten lesen und iiber diese
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Brunos
De
monade
73
Mafie
diese
Numerol
diert
wurden:
Pico
e
Zwei
mit
dem
Verwe
der
Genesis
zufolge
'es
gut
sei'17;
die
Vie
kennbar
etwa
an
den
ren
in
der
Vision
de
des
Werkes21,
da
Go
vollbrachte
.
Bei
der
vornehmlich
aus
bib
luterungen
zu
gebe
kannt
voraussetzen
k
monade
diese
vielfl
men,
indem
sie
kat
biblische
Zitate
und
Rolle
spielen,
auflist
eine
Reihe
von
num
258.
18. De monade, cit., S. 61 (BOL , 386); Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 261;
Reuchlin, De arte cabalistica, cit., S. 788; Agrippa, De occulta philosophia, cit., S.
263.
19. De monade, cit., S. 56 (BOL , 381); Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 267;
Agrippa, De occulta philosophia, cit., S. 264.
20. De monade, cit., S. 60 (BOL , 385); Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 267;
Agrippa, De occulta philosophia, cit., S. 265.
21. De monade, cit., S. 94, 96, 100 (BOL , 419, 42lf., 426); Agrippa, De occulta
philosophia, cit., S. 271.
22. De monade, cit., S. 96f. (BOL , 422f.); Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 277;
Agrippa, De occulta philosophia, cit., S. 271.
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74
Michael
zunchst
er
etwa
Spang
auf
die
das
Geb
pythag
Quelle
der
Natur
mit
men
aureurr.25,
dana
Zahl
der
Pythagorer
sodann
biblische
Be
als Grenze der Zahl, bei der der Zhlvorgang wieder zu seinem
Anfang zuriickkehrt (siehe Kap. 2), mit der Eins identifiziert.
Daran schlieBt er Errterungen iiber die Zwei und ihre Bedeutung
mens JHWH baut das dritte Buch von De verbo mirifico auf, in dem
25. Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 261; Reuchlin, De arte cabalistica, cit., S. 788
263.
26. Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 261; De monade, cit., S. 59 (BOL I, 384
Agrippa, De occulta philosophia, cit., S. 264.
27. Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 263; Reuchlin, De arte cabalistica, cit., S. 791
264.
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Brunos
De
monade
deutungen
gen
des
75
zueinand
hebrische
Hilfe
des
in
diesen
Erfahrung
Zahlanalog
an
Vorgaben
enthi
des
hebrischen
Al
und
zwlf
'einfache
als
Grandzahlen
ver
sammen
die
'32
We
andeutet
als
darste
lage
stelli
Postel
Spe
die
er
in
verschiede
Dabei
iibertrgt
er
ten
Schpfungsakt
versteht,
so
daB
die
Interpretationsmus
genannten
Buchstab
sich
etwa
in
den
auch
den
sieben
Fre
Erklrungen
zur
Zw
32. De monade, cit., S. 114 (BOL , 440); Agrippa, De occulta philosophia, cit., S.
275, 358ff.
33. De monade, cit., S. 113 (BOL , 440); Agrippa, De occulta philosophia, cit., S.
280.
34. De monade, cit., S. 110 (BOL I,u 437); Agrippa, De occulta philosophia, cit., S.
281.
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76
Michael
Spang
lichkeit des Menschen mit dem Verweis darauf, daB Gott wie
Mensch tber einen Begriff von der Zahl verfiigen. Reuchlin ver
sucht, diese Affinitat zwischen Gttlichem und Menschlichem
nicht durch theologische Argumentation, sondern zunchst - wie
er sagt - auf dem 'lbungsplatz der landlufgen Philosophie' auf
zuzeigen. In diesem Zusammenhang verweist er auf die wirkende
Auf diese Weise nmlich bringt die Einheit, die weder Anfang noch
Ende hat und deshalb als unendliche Wesenheit bezeichnet wird, durch
[ihre] Kraft und Ttigkeit, obgleich sie keine Zahl ist (diese ist nmlich
die Anhufung einer Menge), gleichwohl eine Zahl hervor und wird mit
einer Zahl verbunden; ihr unterschiedlicher Verkehr in der Gemein
schaft der Zahlen bewirkt auch Unterschiede in deren Substanz, und sie
regiert das gesamte Zahlenreich gleichsam als der oberste Knig... Nun
aber gelangt sie durch einen zweiten Ausgang zu dem mit ihrer Natur
mehr iibereinstimmenden ungeraden ersten Nichtzusammengesetzten
der unteilbaren Kugel, welche gleichwohl eine Art Anditz der zusam
mengesetzten Natur vor sich her tragt, der geraden wie der ungeraden,
wirft sie Strahlen auf den festen Krper, die sinnlich wahmehmbaren
Dinge vermittels der Kreiszahl der Anderheit durchdringend und auf die
wurdige Mitte jeder Zahl, die sich, durch einen gewissen Kreis der un
teilbaren Ungeradheit, in einer wundersamen Umkehr genauestens [?]
Mitte der Zahl] zusammen mit dem obigen zweiten Ausgang ein gemein
sames Zeichen aufgeprgt hat36.
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Brunos
De
monade
77
keit. Unendlichkeit lBt sich nur in der Einheit denken. Fiir Bruno
gibt es nur
eine Unbegrenztheit, die ailes begrenzt. Ein erstes Mafi fur ailes. Ein un
begrenztes Universum, das ailes umfafit37.
Drittens findet die Entfaltung der Einheit in die Zahlen bei der
Zehnheit einen Einschnitt. Einheit, Zehnheit und auch die Vier
heit bilden bei der Explikation der Monade wichtige Stufen.
Reuchlin verweist durch die Erwhnung der Zehnerpyramide ver
mudich auf die sog. pythagoraische Tetraktys, also die Vierheit40.
Dahinter steht die Vorstellung, daB die Entfaltung der Einheit zu
nchst bei der Vier bedeutsam wird, weil in der Vier die fiir den
39. De monade, cit., S. 20f. (BOL I,n 344), vgl. auch S. 22 (BOL , 346).
40. Durch ihre Darstellung wurde die Harmonie der Zehnheit symbolisiert, die
auf den vier Ebenen mit den Zahlen 1 bis 4 ein Dreieck mit Seitenlnge 4
erzeugt:
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78
Michael
Spang
Addition
der
Zahlen
standige
Ausbildung
Die Arithmetiker bezeichnen die Eins ihrer Potenz nach als Viereck.
Wenn sich die Eins nmlich in Bewegung setzt, ist sie die Zahl des Vier
ecks: als die erste, die die gesamte Vielfalt der Zahlen vollstandig eriullt
und mit ihren [vier] Gliedem die vollkommene Summe der Zehnzahl er
gibt. Die Zahlen 1, 2, 3, und 4 gebren nmlich die Substanz der Zahl
1041.
Die Vier schliebt also in sich zugleich die Zehn ein. Fur den Men
schen ist die Ausrichtung der Zahlentfaltung bei der Zehn been
det, sinnfallig durch die zehn Finger, die beim Zahlen verwendet
werden. Entsprechend ist fiir Bruno die Zehnheit zunchst ein Ab
schluB der Entfaltung:
Die Zahl des Einfachen beschliebt und erffnet die Zehnheit. Aus dieser
Zehnheit] enthlt die ganze Gattung der Zahlen, und die ganze Gattung
richtet sich auf sie: Auf sie zielt jede Rechnung und jedes Zahlenverhlt
nis, und in ihrem Gebrauch bei den Menschen ist sie die Wendemarke
[:meta], die die Anfange der Monade wiederaufnimmt42.
So ist also die Zehn die Zahl, mit der sich die Kenntnis der physi
mehr als einer Weise prgnant44. So ist (zumindest fur den Men
41. Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 263; hnlich Pico, Conclusiones cabalisticae nu
mero LXXI, cit., 56.
44. Auch diesen Vergleich hat Bruno mglicherweise aus der numerologischen
Tradition iibernommen: Philon von Alexandria, De opifcio mundi 42: Werden
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Brunos
De
monade
79
schen45)
die
Entwick
abgeschlossen.
Reuchlin
nimmt
di
ten
Buch
auf,
wo
er
delt.
Hier
setzt
er
w
Merkmale;
die
Einhe
haltet
in
sich
die
En
... die Eins ist das Gerade, das Ungerade, das Ganze und die Reduktion.
Nichts kommt vor dem Unendlichen, nichts vor der Eins, nichts vor dem
Punkt, und dieser selbst ist der Anfang aller Dinge. Femer erstreckt sich
ailes nur bis zur Eins und bis zum Punkt, und jenseits der Eins und des
Punktes gibt es nichts. Hier liegt also die Grenze der Dinge.
Hiermit haben wir nun also den ersten Buchstaben des Tetragramma
tons, der auch die Figur des Punktes zeigt und 'Yod', d.h. 'Anfang', ge
nannt wird und der auch die 10, d.h. die Grenze der Zahl, bezeichnet
und jedwede Zahl aufs einfachste durchdringt, da er das Merkmal der
Einheit an sich trgt. Die Einheit aber ist das gemeinsame MaJ3 aller
Zahlen... Sie ist nmlich immer ein und dieselbe und unvernderliche
Entfaltung dieser Einheit wird die Welt erklarbar, wie aus der
nmlich die Zahlen von 1 bis 4 der Reihe nach zusammengezhlt, so ergeben sie
die Zahl 10, die stets in der unendlichen Reihe der Zahlen die Grenze bildet, um
die sie wie um die Biegung der Rennbahn sich drehen und herumbewegen, in
Werke in deutscher bersetzung, hrsg. von L. Cohn, I. Heinemann, M. Adler u. W.
Theiler, I, Berlin 1962.
45. Brano betont in Anlehnung an Nikolaus von Kues, daB die WelterschlieBung
iiber die Zahl fur jede Art von Lebewesen eine andere und der AbschluB bei der
Zehn spezifsch menschlich sei, vgl. De monade, cit., S. 7 u. 9 (BOL , 329 und
331).
46. Reuchlin, De verbo mirifico, cit., S. 269. Vgl. hierzu auch Postel, Kommentar zjum
Sefer Jezyrah, cit., S. 92f.
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80
Michael
Spang
Entfaltung
werden kann.
des
unbe
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Brunos
De
monade
81
das
Mysterium
des
G
sen.
Gegeniiber
diese
lin,
die
Darstellung
d
Zahlen
auch
die
'ar
seien:
Eine viel einfachere Gestalt [se. als die Hieroglyphen] haben die Zahlen,
und zwar die abstrakten, die wir auch genauer betrachten als die Figuren
und die, wie wir meinen, dem Gtdichen naherstehen. Um wieviel er
Name selbst, der mit den Figuren der Schriftzeichen die geo me tri -
schen wie mit den Formen der Zahlen zugleich die arithmeti
schen Sinn. Mit der Bezeichnung 'Geometrie', die sich als Lehn
verkiirzte, verstand man eben genau die Methode, die die Gleic
setzung von Buchstaben mit bestimmten Zahlenwerten als Gru
lage fur das Verstandnis von Beziehungen vornahm. Geomet
im kabbalistischen Sinn ist also die 'Vermessung' der Buchstabe
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82
Michael
Spang
ist...31.
disches Grundkonzept.
Daher symbolisieren fur beide Autoren die Zahlen auch Krfte,
die in der Natur wirksam sind und die auch andererseits vom
durch die Macht der Zahlen ein totes Mdchen wieder zum Leben
erweckt52.
Aufbau der Welt. Daher ist auch fur Postel jegliche Erkenntnis
zahlgebunden. Ohne die Zahlhaftigkeit des Intellekts kann Er
kenntnis als eine Art Nachschpfung der Welt nicht vollzogen
nens:
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Brunos
De
monade
83
Weil
nmlich
dies
vo
Dinge
durch
die
Kraf
den
Mglichkeit
in
si
nehmen,
bevor
sie
in
erkannt
werden,
ist
a
griff
von
keiner
einz
ihm
den
ganzen
Weg
es,
daB
die
erste
Quel
auch
gesagt,
erfaBten
Diese
die
Zahlen
See
liegt53
Vorstellung
mente
der
Zahlen
Erkenntnis
zu
den
kann,
finden
wir
in
chen
Wegemetaphor
zentuierung,
so
geh
Ja, die Monade, die selbst auf keine Zahlen zuriickgefuhrt wird, verviel
facht sogar mittels der Unterscheidung der Zweiheit und der Dreiheit die
Ergnzungen und bringt dadurch die Arten hervor, wobei sie das je Ein
schauende Licht des Geistes vor, mit diesen Zahlen den Blick auf die
gtdiche Vernunft emporzuheben, und die Wege der Weisheit zu voll
enden, welche sich bestandige, in die Vielzahl verbreitete Arten zueig
nen54.
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84
Michael
erfaBbar
Spang
sind,
ist
pla
hat, ist es iiber diese Kenntnis mglich, EinfluB auf die menschli
zung sein in Texten, die der Sprache oder den Zahlen transzen
dente Krafte zuschreiben. Die Dreiheit der Welten ist jedoch
nicht striktes Konstruktionsprinzip Agrippas. Zwischen den drei
Denn von den ganz allgemeinen Welten [mundi generalissimi gibt es drei.
Die erste ist die matrielle, die zweite ist die formhafte, die dritte ist die
formlose. Oder wenn man so will: Die erste nenne ich die unterste, oder
56. W. Beierwaltes, Marsilio Ficinos Thorie des Schonen im Kontext des Neuplatoni
smus, Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften, Phil.
Hist. Klasse, 1980, 11. Abhandlung, Heidelberg 1980; J.C. Nelson, Renaissance
theory of love: The context of Giordano Bruno's 'Eroici Furori\ New York 1958.
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Brtinos
De
monade
85
auch
die
Sinnenwelt,
di
auch
die
intelligible,
un
hchste,
oder
wenn
ma
unvergleichliche
und
g
Innerhalb der Sinnenwelt ist auch fur Reuchlin der Mensch wie
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86
Michael
Spang
Jenes Gute aber, das Goti genannt wird, kann wegen der Zerbrechlich
keit unserer Umstande uberhaupt nur durch Stufen und Leitersprossen
von uns erklommen werden, die freilich - wie ihr entsprechend von der
homerischen Kette zu sprechen pflegtet, so sprechen hingegen wir Juden
gemafi dem gottlichen Ausspruch viber die Gestalt der Leiter unseres
Stammvaters Jakob die also vom Uberhimmlischen auf die Erde her
abgelassen wurden, gleichsam eine Art goldener Strick oder Seil, das
sich vom Himmel bis zu uns erstreckt, sozusagen eine sichtbare Linie,
die die verschiedenen Naturen durchdringt63.
Sonne und Auge, einem Bild, das sicher auch auf Platons Meta
phorik im Sonnen- und im Hhlengleichnis und die neuplatoni
sche Lichtmetaphysik zuriickgefuhrt werden kann. Reuchlin ver
Aufstieg durch die Seinsstufen erreichen. Das Eine und das Selbst
knnen dann gleichgesetzt werden.
64. De monade, cit., S. 61 (BOL I,n 386); Brunos Quelle ist hierbei Ficinos Kom
mentar zum platonischen Timaios, Opera, Basel oj. (1576), II, cap. X, S. 1442.
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Brunos
De
monade
87
Bruno
geht
in
De
durchgehaltenen
K
aus;
zugleich
mit
de
tung
der
Welten
st
den
Zahlenkapiteln
und
funi67
Welten
phischen
Kontexten
Fiir
Bruno
wie
fur
teilung
im
Dtail
e
punkt
weitere
Eben
Betrachter,
eine
un
nem
mittelpunkdo
und
Ausgangspunkt
aber
bei
der
Zehn
e
mit
'Die
Welt'
iiber
Welt am besten:
Zwischen zwei beliebigen Gattungen ist ganz hnlich eine mittlere, was
du mit folgender Begriindung verstehen kannst: weil nmlich die Leiter
der Natur in einer Art Verbindung und Verkettung von ganz oben nach
ganz unten fiihrt. Indes wird keine Zahl fur die Aufteilung der Dinge
passender erscheinen als die Zehnzahl68.
Bruno fordert an mehreren Stellen in der Monadenschrift dazu
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88
Michael
Spang
Die
Sprossen
der
Le
faBbar,
wenn
er
die
gefacherten
Katego
scheinen hinter der Vielzahl der von Bruno in den einzelnen Ord
72. De monade, cit., S. 126 (BOL I,n 453); Agrippa, De occulta philosophia, cit., S.
450ff.; Reuchlin, De arte cabalistica, cit., S. 875.
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Brunos
sten
ner
Stelle73.
De
monade
89
Buchstaben
ersten,
der
seiner
vi
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90
Michael
Spang
AuBerdem trgt er
Textpassagen zusamm
genannt sind79. Ezec
Durch diese [Liebe zur Gottheit] erheben wir uns mit den Tieren und
den Rdern des Ezechiel von der Erde, so daB wir mit den Gehenden
gehen, mit den Stehenden stehen. Hier ist allein das Feld der wahren
Kontemplation, deren einzelne Worte einzelne Weihungen [saaamenta]
sind, und deren Reden, Silben, Wortzeichen und Punkte voli von gehei
men Sinngebungen sind, nicht nur fur uns Autoren, sondern auch fur be
kennende Christen81.
Zahlen von Eins bis Zehn identifziert und als zehn Attribute oder
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Brunos
De
monade
91
Kabbala
und
ist
in
kabbalistschen Autoren zu fnden82. Brano beschreibt die Se
phiroth folgendermaBen:
Daher werden ihr [se. der Zehnheit] zehn Umhiillungen (die die Meku
baren Geister...86.
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92
Michael
Spang
tung
dieser
Einheit
Wirkungskrafte,
di
iiben. Die Kenntnis der zehn Sephiroth und der Nachvollzug ihrer
Krfte kann umgekehrt fur den Mystiker den kontemplativen Auf
stieg zur Gottheit eroffnen. Dieser Aspekt der Benutzung der Stu
fenleiter als Erkenntnismethode ist bei Bruno ebenfalls angedeu
tet.
6. ZlJSAMMENFASSUNG
christlichen Kabbalisten; in De verbo mirifico, cit., S. 227, setzt Reuchlin die oberste
Sephirah 'Kether' von den anderen ab und spricht nur von 'neun Gewndern' Got
tes. Vgl. auch Pico, Conclusiones cabalisticae numero LXXl, cit., 4.
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Brunos
De
monade
93
mengroBen
der
mit
dere
deren
Adaption
gen, in der sie bereits eine groBe, auf die Wirkung der Zahlen
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94
Michael
Spang
sich
aus
dem
von
Bru
Riickgriff
auf
die
pr
stulat
setzte
Altem
und
tung
Bruno
Neuem;
dieses
Denken
Selbstzweck.
Mochte
suchen,
wo
die
"alte
so
war
das
eine
Selbs
derholungen
des
spruch89.
89. H. Blumenberg, Aspekte der Epochenschwelle: Cusaner und Nolaner, in Id., Die Le
gitimitat der Neuzeit, Frankfurt / Main 1988, S. 700.
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SUMMARY
* Ringrazio la prof. Lina Bolzoni, preside della classe di Lettere e Filosofa della
Scuola Normale Superiore di Pisa, per la sua disponibilit e per i preziosi suggeri
menti; il prof. Amleto Spicciarli e il dott. Paolo Vitali, rispettivamente canonico bi
bliotecario e direttore della Biblioteca Capitolare di Pescia, per avere gentilmente
messo a mia disposizione tutti i documenti richiesti, facilitando molto il mio
lavoro.
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96
Laura
Simoni
Mazzatinti3
della
met
Varanini
che
del
cos
sec.
lo
de
XVII,
scorsi,
con
questi
risult
il
titolo
originale:
Il
del
periodo
primo.
Nel
Libro
1682-1711,
alla
da
cini a nome del fratello defunto Andrea, seguita dalle firme di tutti i
bera contiene il medesimo elenco della Lista allegata ali 'Index sette
centesco, dove figura, come sappiamo, Il corriero della sconosciuta
3. Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, LX, Pescia, Biblioteca Capito
lare, n. 86.
4. Index operum ac voluminum bibliothecae Capituli Piscensis / iuxta rerum in pluteis lo
culisque distributionem /perdiligenter exaratus /A. S. 1860 Scafi. XXIII, p. 33, Manu
saipta et libri antiquiores / Palco VI, numer. antica abrasa n. 29, corretta in 30. Il ca
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98
Laura
Simoni
Varanini
fra
manoscritti,
testamentario
di
mon
data di composizione, g
credo senza possibili
1626
cher
il
di
libro
second
illustrare
gli
centrale,
che
Mi
liane
limito
di
qui
consultate:
concetti
a
citare
Notizie
alc
degli
8.
Cfr.
9.
Il
D.
fatto
Ciampoli,
che
Un
ami
personaggi
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10. Nelle stanze di Teofiside (la fisica) sopra le porte, nei fregi, sono esposte que
ste scritte: Quae circa nos parum ad nos. Bona fortunae magna sed maiora igno
rantia creduntur. Vitate quae Casus attribuit. Illustrt Fortuna quos vexat. Munera
sortis insidiae sunt. Omnia mea bona mecum porto. Nullius [indiget] Virtus. Cod.
B. C, I, Cap. X.
11. Impietosa l'ironia dell'autore nei confronti della turba de' poetuzzi, de la
poetica turba anche quella che stava nelle stufe con gli alchimisti delle pi basse of
ficine, che gridavano ammazza, ammazza contro la Fortuna. Cfr. Cod. B. C., I,
capp. VI e VII. Sonavano le campane di Parnaso a martello, e Capitan di po
pulo per nome l'Entusiasmo (in nota: Il furor poetico), a tocco di tamburini e suon di
zufoli raccoglieva battaglion d'ogni sorte. Tutta gente era sott'arme e popolo pi
minuto dei Poeti, armato a furia di baston geometrici tolti dall'officine matemati
che, non senza mazza, frusta e manganelli, tutto strabocchevole precipitavasi a fu
ror gridando: dalli, dalli tambussa, tambussa, muoia la fortuna e vivino i letterati
(ivi, cap. V).
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100
Laura
Simoni
Giudizio.
Varanini
Dal
momento
visitatrici passano al p
gina Chiara (la Matema
Come
danti il
evidente, l'autor
metodo scientifi
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Vili14.
13. Dopo corner sul ms. c' un'intera frase cancellata dal correttore: sonando
con tromba di eletto argento a rimbombo della valle di Parnaso.
14. Nella lettera a Galileo del 12 agosto 1623 Francesco Stelluti scrive che mons.
Ciampoli non solo resta nel suo luogo di segretario de' brevi de' Principi, ma fatto
anco Cameriero secreto: G. Galilei, Opere, XIII, Firenze 1968, p. 121. Cos anche
la Biografia anonima (ovvero: del segretario del Ciampoli, Domenico Santi Ales
sandri), ... con s speciosi auguri si dette principio al Pontificato, e la prima sera (il
papa) conferm il Ciampoli nella carica di segretario, con l'aggiunta di Cameriere
segreto, in Notizie degli aggrandimenti, II, cit., p. 109.
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102
Laura
Simoni
Varanini
verate
nei
personaggi
la
in
festa
giubilo
capigliatura
tut
sonora,
Ma subito la descrizione
stico-religioso della poes
di Apolline. I
de'poeti... Ma
Salomone...15.
dardi acuti
le son di v
Ritroviamo in quest'ulti
del barocco cristiano: il
apparivano
sparse
nel
scritte gi dall'antica pr
armi, la donna dall'adun
foglie della Sibilla, vene
15.
16.
Cod.
Cfr.
E.
C.,
II,
Cap.
Raimondi,
XI.
Anatom
di
Monsignor
Cardinal
X,
Girolamo
Discorso
I,
Giovanni
Cia
Colonna,
in
pp.
28-29.
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104
Laura
Simoni
Varanini
la conversione e la purifi
compianto alle esequie di
lugubri22 . Lo stile qu
gusto tra pindarico e bib
ponimenti poetici di ques
sia lasciva purificata), sp
nimo appartiene alla cerc
riprendevano l'aulico lin
cetti ispirati allo stocismo
alla luce della fede. Maff
purato25 il Davidico P
scorrere le dita su la nob
di comando alle pi alte c
nuovamente di corde lati
21.
Cod.
minentiss.
Cfr.
Signor
E.
Raimondi,
Anatomie
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sec
di Pind
modello
Galileo, bench lo scienziato sia citato solo una volta in tutta l'o
pera, in nota31. La lettura del manoscritto rivela uno stretto com
mercio intellettuale tra due uomini pur tanto diversi: probabil
mente il Galilei ha solo bisogno dell'appoggio di quest'amico vicino
al potere, mentre l'Anonimo si gioca la sua fortuna economica e so
ciale nel sostenerne esplicitamente per scritto le scoperte e le teo
Hor che gran cosa poi, formatene le divisioni et intese solamente d'un
modo, cavarne con evidenza le conclusioni... s'io mi contentasse di pren
dere i principi dell'Universo come volle Aristotele Epicuro e non mi cu
rasse di determinare se siano tali in opera quali si rappresentano per ima
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106
Laura
Simoni
ginatione,
Varanini
chi
non
vede
guenze manifestissime: al
d'Aristotele e di Epicuro3
Mi sembra rilevante il fatto che i nomi indicativi di due diverse con
commissura salda s, che dissiparsi da sieme elle non possono, e con ima tal tessi
Cap. XV.
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Nel suo Sidereus nuncius (1610), Galilei scrive: sed, missis terrenis,
ad Caelestium speculatones me contuli38. Chiara anche l'allusione
alle galileiane stelle erranti: ac Lunam prius tam ex propinquo
sum intuitus... Post hanc, stellas tum fixas tum vagas... , termino
logia gi corretta dal Galilei nella lettera del 1 gennaio 1611 a Giu
liano de' Medici, in cui affermava essere i pianeti e i satelliti tutti di
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108
Laura
Simoni
Varanini
mostrano di conoscere be
stoph Scheiner (1573-16
ser 2, relative allo stesso
sivo
Apelles
latens
post
cordi43.
tampoco
per
l'orecch
Direi che l'anonimo riveli qui la conoscenza non solo delle teorie
galileiane, ma anche del linguaggio 'familiare' dello scienziato. Cito
un passo della lettera di Galileo a Giuliano dei Medici, scritta il 13
novembre 1610, che si riferisce a Giove e Saturno: Or ecco trovata
la corte a Giove, e due servi a questo vecchio, che l'aiutano a cam
minare n mai se gli staccano dal fianco44. Nella terza lettera di
Galilei al Welser del 1 dicembre 1612 ritroviamo l'immagine del
desco del sole: E se alcuno pur volesse opinabilmente stimare,
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essere48.
Nel XXV capitolo del Libro Primo l'Astronomia dona alla For
tuna un lunghissimo e complicatissimo pastorale da offrire al nuovo
pontefice: raffigura la linea ideale che unisce la terra alla Luna, alla
stella Diana, a Marte e a Mercurio su, fino al Sole, quasi a simboleg
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110
Laura
Simoni
Varatimi
benignissimo Principe P
di Augusto, reddolcisce
la
piet....
Sappiamo
ch
fatto
che
l'autore
non
espressioni in bocca a Fi
stata scritta poco prima
venne il 29 settembre 1
essere posteriore al 163
rini, che l'autore celebra
nel cap. XI, Antonio Bar
come un fanciullo.
scritti e dalle notizie che abbiamo della sua vita. Ma non c' diverti
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nasse.
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112
Laura
Simoni
Varanini
pontificato53.
Probabilm
zione del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, il prezzo da lui
55. Nella Biografia anonima citata, si narra che quasi a volerlo consolare della
rotta dei papalini a Mongiovino, gli si disse " morto Mons. Ciampoli, vacato un
canonicato, e quarantamila scudi di luoghi di monti". Il papa rispose: " morto an
cora un grand'uomo" (Notizie degli aggrandimenti, cit., II, p. 115).
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Avvertenza
zione del filosofo, gli Articuli dovettero sin dall'inizio essere consi
derati come la base di un pi ampio testo, quasi sicuramente fin da
allora progettato e che due anni dopo sarebbe stato da lui pubbli
cato a Wittenberg con il titolo di Camoeracensis acrotismus.
E. C.
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118
lordarli
Bruni
Nolani
SENTINELLA*
OSSIA
Si anticipa in questa sede una prima parte del lavoro di traduzione che s
mente conducendo sul Camoeracensis acrotismus. L'apparato di note che
pertanto carattere provvisorio e si limita a segnalare le diversit di lez
edizioni considerate e ad alcune note esplicative. Si ringrazia Carlo Mo
preziosi suggerimenti sulla traduzione. Il testo di riferimento quello
negli Opera, a cura di Francesco Fiorentino, BOL , 53-190 (che nelle no
tato con la sigla F), assieme al quale si tenuta costantemente presente
tra i due testi non rilevate nell'edizione di riferimento. Non si considerano le corre
zioni di stile quali unquam anzich umquam judicii al posto di iudicij, che
ricorrono frequentemente. Ci si basati, per questa anticipazione del testo, sulla
grafa dell'edizione Fiorentino relativamente all'uso delle iniziali maiuscole/minu
scole. Fanno eccezione i titoli delle opere citate, che nell'edizione Fiorentino sono
in carattere tondo e non sempre hanno l'iniziale maiuscola; nella presente tradu
zione i titoli vengono dati nella versione italiana latina corrente, in corsivo, con
l'iniziale maiuscola. Analogamente, in merito alla punteggiatura, ci si attiene, in li
nea di principio, al testo di riferimento, limitando gli interventi ai casi in cui la tra
duzione in italiano ne richieda l'adattamento. In particolare, il segno dei due punti,
che ricorre con molta frequenza nel testo latino, stato reso per lo pi con il punto
e virgola. Laddove i due punti, tuttavia, apparivano segnalare una pausa di mag
giore minore intensit rispetto al punto e virgola, sono stati resi rispettivamente
con il punto fermo e con la virgola. Ove richiesto, si lasciato il segno dei due
punti. L'uso delle parentesi tonde, frequentissime nel testo bruniano, stato mante
nuto fedelmente, tranne quando le stesse racchiudevano vocativi l'inquit,
adjicit, incidentali. Nel primo caso le parentesi sono state sostituite con le virgole,
nel secondo con i trattini. Le questioni relative alla comprensione del titolo dell'o
pera bruniana non risultano aver sortito, fino ad oggi, una sistemazione ed un esito
definitivi. Si ritorner sul problema in altra sede.
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Camoeracensis
acrotismus
119
3. AB, 4r, 17: Sapientia; F, 58, 18: sapientia. Cfr. Metapk, II 3, 995a
3-6.
36D).
7. AB, 4v, 8-9: inter duas contradictionis partes constituti iudices, ordinarii exuti
affectus caligine.... F, 59, 9 sopprime la virgola tra iudices e ordinarii, ma non
vedo l'opportunit di riferire ordinarii a iudices, piuttosto che ad affec
tus.
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120
Iordani
Bruni
Nolani
quelli
che
possono
Io,
uditori,
esse
paven
vedendo
ch
cercare
di
abbattere
l'e
suoi simili, e tirar fuori dal profondo della caligine la verit per cosi dire
insudiciata. Ma chi conterr pi a lungo occulto nel petto il fulgore di
10. AB, 5r, 18-9 e F, 60, 14-5: spesque in eo sita, quod necessarium est...
fieri.
11. AB, 5r, 18-21: necessarium est rerum vicissitudine fieri ut quemadmodum al
ternatim diurna lux noctisque tenebrae mutuo succedunt, ita in orbe intelligentia
rum veritas et error. F, 60, 15 inserisce una virgola tra fieri e ut.
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Camoeracensis
acrotismus
121
cose
naturali.
Non
vi
servo
albero18,
l'inizio
si
vi
presentato
si
il
nascon
duro
lav
pochissimi;
cosicch
di
qui
cos
dire,
ci
ritiriamo
in
una
cer
1.
16. AB, 5 zi, 2-3: videbunt non esse antiquam opinionem quae aliquando nova
non extiterit. F, 60, 27 legge una virgola dopo opinionem.
17. AB, 5v, 15 ha sicubi, che F, 61, 10 corregge sicuti. Seguendo AB si tradur
rebbe: senza dubbio giudicher buona la pianticella ovunque si dia infine il mo
dello di un nobilissimo albero.
18. AB, 5 zi, 13-5 ha: Hinc mihi quantumvis in radice obscuram atque salebrosam
faciem contingat inspicere, probabitur.... F, 61, 8 aggiunge giustamente una vir
gola dopo mihi.
19. AB, 5v, 17 e F, 61, 12 hanno in questo luogo la virgola, ma nella resa italiana
risulta pi opportuno il punto e virgola.
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122
lordarli
Bruni
Nolani
mentre
nulla
guardo22?
Per
pu
esserv
quanto
gran
mettermi
che
l'opinione
Dica
3.
dunque,
chiunque
21. AB, 6r, 14-5 ha: alienum, inconstans et infrmum.... F, 62, 7 aggiunge una
virgola dopo inconstans.
22. Si ritenuto opportuno, per una migliore intelligenza del testo, sostituire i
due punti presenti in AB, 6 r, 18 e in F, 62, 10 con il punto interrogativo.
23. AB, 6r, 23-4: contorctum; F, 62, 15: contortimi.
24. AB, 6, 11 non ha la virgola tra veritas ipsa e quam sepe communis opinio
convellit, che F, 62, 28 aggiunge.
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in AB
nostr
Camoeracensis
acrotismus
123
Senza
dubbio
nulla
giova,
26.
Verae
historiae.
Vd.,
in
partic
Si
sostituisce
la
virgola
30. AB, Ir, 12 non ha la virgola che F, 63, 25 inserisce tra quid argumenti quaeso
erit e si dum ex una parte unum video Nolanum proximum....
31. AB, Ir, 20 ha una virgola tra sive sensum spectemus ipsum e et authorita
tem, che F, 64, 4 sopprime.
32. L'espressione di AB, Ir, 21 quales sunt Chaldei, Pythagorici si trova in F, 64,
5 compresa tra virgole e Chaldeis corretto: Chaldaei.
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presen
124
lordarli
steri33
in
sapienza
tante
Bruni
Nolani
metafore;
umana,
regioni,
dall'alt
con
cos
il
lor
ottim
nessun
altro,
perc
AB,
Tr,
34.
AB,
Ir,
35. AB,
egregie
23:
posteriroib
24-5
ha:
protop
AB,
Tv,
mnibus
20:
Ubi
praeter
contradicunt.
quam.
38. Si sostituisce nella versione italiana la virgola presente in questo luogo in AB,
Tv, 25 e F, 65, 6 con il punto e virgola.
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F,
Camoeracensis
acrotismus
125
della nostra natura. Memori della divinit che abita in noi, e della luce che
permane nella roccaforte del nostro animo, rivolgiamo gli occhi della con
gno, nulla di pi affine alla verit di pi consono alla natura che chiama
a s a gran voce, n di pi fermo contro i sofismi ingannevoli e la credulit
di profezie deliranti.
Allora si potr vedere l'animo capace di levarsi in volo, quando gi da
molto tempo era stato rinchiuso in questo angustissimo carcere, da dove
come attraverso fessure e fori pi stretti tendeva l'ottusa pupilla degli occhi
verso le orbite lontanissime delle stelle; le ali del quale inoltre (ovvero i
suo abito) come incise dal coltello di un'ebete credulit non si dispiega
39. AB, 8r, 9-12: Illud ego considero quod beadus est citra opiionem in rei ver
tate... sapere...; F, 65, 19-20 inserisce una virgola dopo considero e corregge:
opinionem.
40. AB, 8r, 12: presertim. F, 65, 21 corregge: praesertim.
41. AB, 8r, 16: relligionum. F, 65, 25 rende: religionum.
42. AB, 8r, 23: ignorantum. F, 66, 6 corregge: ignorantium.
43. AB, 8r, 28-8), 2: potentiam illam discretvam et contemplatvam quae est d
substanta.... F, 66, 12 inserisce una virgola dopo contemplatvam.
44. AB, 8, 6-11: illam certe nottiam nos videbimus esse consequutos qua nil
pulchrius... invenitur. F, 66, 18 inserisce una virgola dopo consequutos.
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126
lordarli
Bruni
Nolani
infinito,
di
tanti
AB,
infnitum subit....
9r,
non
ha
la
virgo
47. AB, 9r, 3-6: ipsique octavae illius, nonae illius... et aliarum quas philosopho
rum caecitas mathematicorumque vanitas sibi finxit sphaerarum, moenia evane
scunt; F, 67, 15-6 inserisce la virgola dopo aliarum e dopo finxit omettendola
dopo sphaerarum.
48. In AB, 9r, 7-8 solertissimae inquisitionis clavibus non inciso da virgole
come legge F, 67, 17-8.
49. AB, 9r, 14: Solis Lunae caeterorumque astrorum per habitacula discurre
rent. F, 67, 24-5: solis, lunae, caeterorumque astrorum per habitacula discurre
rent.
50. AB, 9r, 15-7: siquidem ea ipsa quam huic quem incolimus mundo similia,
quam dissimilia... possint existere apertissime videbitur; F, 67, 25-68, 2 inserisce la
virgola dopo ipsa e dopo existere.
51. AB, 9r, 20 e, come segnala Fiorentino, il testo del Gfrrer, non hanno virgola
tra ne ultra e eam sine anima corpus esse existimemus. Non risulta, tuttavia,
strettamente necessaria l'integrazione di F, 68, 5.
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Camoeracensis
aaotismus
127
causa, e siamo condotti per mano alla contemplazione della divinit non
come fosse al di fuori, separata e lontana da noi, ma in noi stessi (in quanto
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128
lordarti
Bruni
Nolani
per
il
loro
cap
Ad con ad.
65. AB, 10, 8-11: eos maxime omnium formidabo, qui magis fide, famaque il
lius doctrinae, quam ejusdem intelligentia commoti, tanto plures orationes quanto
pauciores rationes effundent. F, 70, 17 aggiunge una virgola dopo rationes.
66. AB, 10, 11-6: Ut ut autem sit non propterea ab incepto desistam, qui non
huc me contuli ut comender, sed ut quibus rationibus damnari possim appareat,
non importune oppositam partem negaturus, sed rationes quibus aliter sentire co
gar inquisiturus. F, 70, 18-22 inserisce la virgola tra sit e non, dopo contuli
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Camoeracensis
aaotismus
129
nella
causa
non
tanto
veritate.
69. AB, 10, 28-llr, 2: sed tempore, ad maturitatem iacta semina profectura
expectanda proponuntur,.... F, 71, 3 sopprime la virgola dopo tempore.
70. In AB, 11 r, 3-4 sed certo temporum discursu non compreso tra virgole,
come invece in F, 71, 6.
73. AB, llr, 12-5: dum vel adversariorum seu alienarum, vel amicorum seu pro
priarum tenebrarum aut saltem incertissimae lucis perspecta veritate.... F, 71, 15
pone una virgola dopo tenebrarum.
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130
Iordani
Bruni
Nolani
Ho parlato.
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Germana Ernst
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132
Germana
Le
Ernst
prime
tiones
tre
politicae
all
pr
scritti,
che
annov
Genova,
anche
ora
mum
Pontifcem
quella
al
granduc
volti
ai
signori
it
dall'umiliante
e
con
la
libert,
la
chiamo
a
un
pass
dizione
di
volont
vidit
di
un
guada
ricavato
dal
regn
sotto
forma
di
un
il
prezzo
di
attir
riati.
Quanto
a
Vi
le
false
promesse
degli
Spagnoli,
di
padre,
che,
destre
loro
conflitti
un
ora
sarebbe
solo
di
perder
tutto
scana,
Ferdinand
chi
sulla
realt
d
griffone
uccello,
toscane,
e
ad
abb
con
mani6
chi
lo
tiene
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brava nella voce di Firpo nel far riferimento allo scritto, che consi
derava il pi bello fra quelli ritrovati, nel quale l'esule Campanella
testo:
smarrimento avvilito, come la vera guida morale, come colui che esorta
ad affrontare le responsabilit e a guardare lontano, toccando le corde
della persuasione, stimolando il coraggio e l'orgoglio, attingendo inesau
ribile energia dall'odio e dal furore.
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134
Germana
Ernst
non
parla
pi
di
temi
di
propaga
testimone
delle
op
che
grida
la
sua
in
occasione
liberatri
Delle
la
sette
prima
scritt
delle
Avvertimenti
a
V
rivista.
Il
presen
10
scritto
bono
ad
che
principes
del soggiorno a Padova), fra gli elementi del quadro che invece
8. Cfr. la Nota al testo, numero 4. Per talune indicazioni sul contenuto del testo,
senz'altro da identificarsi con l'opuscolo citato nell'Index come Politica consultano
contra praedeterminatores ad Venetos, cfr. Firpo, Gli opuscoli, pp. 324-28.
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136
Germana
ligioso
Ernst
di
separa
dita
con
forza
la
neando
la
fondam
politico
che
la
S
condo
quanto
si
vengono
vivacem
monini
e
di
Paolo
risultano
deleter
punto
di
vista
pol
Monarchia
Alli
di
Franci
Veneziani
biso
Francia
e
con
la
Ch
cessit
del
papato,
d
Cremonino
ateisti
h
pato
commune,
e
p
aiuti
e
signoria
in
m
e
che
se
ben
non
pa
zarla,
sapendo
che
q
lega
gli
animi,
da
qu
se
cominciassero
a
c
popoli,
uccideriano
sempre
scontenti,
c
tro.
Non
ci
pi
gr
ruinar
presto
.
Come
nima
in
di
altri
ogni
suo
org
unione
degli
anim
beni.
Chi
pertant
taglio
ogni
sicure
spregiudicato,
ri
commette
un
im
mento
che
li
reli
polo,
il
qual
d'as
soggetto,
perch
disce
al
principe
e
uniti
i
popoli
con
Dissolvere
tali
leg
11.
Cfr.
Venezia,
p. 608.
12. Mon. Francia, p. 554.
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in
Nota al testo
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138
11).
2.
Germana
cc.
Ernst
8-11:
Memor
3. cc. 12-27: Discorsi ai principi (cc. 12-19: Discorso primo a principi sopra
l'utilit e necessit di promover il papato; cc. 19-22: Secondo discorso, in
prova che il Francese non pu affettare altro venendo in Italia che promo
vere il papato; cc. 22-27: Discorso terzo, come corollario del primo e del
secondo, a Venezia, per l'union sua col papato, per ben suo proprio e del
cristianesimo e d'Italia: testi qui pubblicati).
4. cc. 28-45: Alla serenissima repubblica di Venezia avvertimenti intorno
ai dogmi e opinioni teologiche, in particolare de praedestinatione et reproba
zione).
5. 45-53: A Genua (pubblicato in Firpo, Ultimi scritti politici, pp. 780
88).
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etc.
non deve sottostare alla parte in quanto parte, ma a quella parte che emi
nentemente, unitamente e causalmente e pi nobilmente contiene in s
tutte le parti con miglioramento, e in questa maniera solo Dio, quando si
facesse uomo, dicea Platone, pu volere ragionevolmente esser padrone
dell'universo, et in questo senso Aristotele non dissse male, che un prin
cipe non deve, n pu esser re di tutti gli uomini1. Ma che il papato aspiri
con ragione alla monarchia universale e sia agiutatob da tutti, si persuade e
prova0 facilmente alli credenti, perch Cristo sapienzia di Dio umanato
per quam reges rgnant et legum conditores iusta decernuntd2, essendo
scritto: est rex regum et dominus dominantium, iudex vivorum et mor
tuorum, haeres universorum, constitutus a Deo rex haereditate usque ad
terminos terrae3. Et reget eos in virga ferrea4, iure creationis et redem
ptionis, e per resuscitato disse: data est mihi omnis potestas in coelo et in
1. Per un sovrano di natura superiore e divina, cfr. Platone, Leges, IV, 713 c-d;
Politicus, 271 d. La critica a un sovrano unico in Aristotele, Politica, VII, 1326 a ss;
De anima, II, 414 a.
2. Prov 8, 15.
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140
Germana
terra5,
Ernst
ergo
et
pater
maritalis,
quoniam
scriptum
in
femore:
see8;
ergo
ordinem
et
sacerdota
Malchisede
nardo
in
papa
vicarius
versam
libro
De
cons
Christ
mundum,
et
naturali,
divino
et
p
colmo;
infatti
come
ste,
sar
il
secol
di
prova
nella
Monarch
Ioann.
213;
rex
imp
profeti,
e
Isaia
in
pa
peribit15.
Quam utile sit cunctis christianis exaltare papatum ex politica catione quam vo
cant de statu.
5. Mt 28, 18.
6. Is 9, 6.
7. Io 2, 9.
8. Ap 19, 16.
9. Ps 109, 4; cfr. Hebr 5, 6; 7, 17.
10. S. Bernardo, De consideratione ad Eugenium 111., cap. 3, in PL 182, 758 ss.
11. S. Tommaso, In II Sent., d. XLIV, qu. 11, art. 3; De regimine principimi, III, 19
(ma dall'art. 4 del 1. II il testo da attribuire a Tolomeo di Lucca).
12. Mon. Messia, capp. 3 e 12, pp. 61 ss., 105 ss; Mon. Messiae, capp. 3 e 12, pp. 14
ss., 45 ss.
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plebei, talch una signoria questa che da tutti deve esser stimata e affec
tata e promossa e aggrandita, massimo da virtuosi, essi in essa solamente
santa Brigida11.
Tal che in generale utile a tutti popoli, e per sostenta tante scole e col
legi e seminari per tutto il mondo, e acci tutti studiosi potessero farsi atti
del sangue, non della virt; dunque, con ragione fundata nel ben com
mune, pu e deve il papato procurarsi la universa! signoria.
ognuno s'assicura del suo stato in lui, perch mantiene la giustizia sopra
tutti, e quando uno assaltato ingiustamente dall'altro, il papa, come pa
dre commune, aiuta il figlio debile, s per l'amor paternale, s anche per l
giustizia di Cristo, che l'obliga secondo scritto: Sedebit super solium Da
vid iudicans et reddens velociter quod iustum est17, et altrove: Humilia
bit calumniatorem18, e finalmente perch cosa dannosa al papato che
un principe si levi sopra gli altri e venga tanto potente, come dice Polibio1,
lui, come si vidde al tempo delli Enrichi e Federichi svevi con gran
19. Cfr. Polibio, Hist., I, 83, 4 (anche in Discorsi ai principi d'Italia, pp.
106-07).
20. Allusione ai conflitti fra la Chiesa e gli imperatori Federico I e II, Enrico IV e
VI.
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142
Germana
Ernst
arme
pende
la
Victor
e
gentili,
perch
con
contra
i
nemici
com
V21,
talch
<se>
il
pa
gere
i
principi
suoi
f
cora
temporali
(la
qu
gustino:
foelix
nce
riano
oggi
nel
mond
die
nostre,
come
si
stianci23,
e
quel
che
un
regno
che
or
han
sangue
e
tanto
forze
Lombardia,
quanto
b
secondo
il
papa
loro
che
il
Sueco
si
face
3.
Perch
assicura
i
principi,
quando
nas
rentini
e
li
Genuesi
nesse
la
giustizia
tra
che
mantiene
giustiz
in
tempo
antico
era
fetto.
Ma
io
dico
ch
Dio
posto
un
tribun
suoi
successori
(com
suum25,
e
altrove
i
lem)26,
nel
2
Ps.
Cr
zioni:
Dabo
tibi
gen
nos
21.
terrae,
Urbano
et
II
reges
eo
(1088-9
cerc,
senza
successo,
d
conquista
di
Costantino
promotore
della
crocia
cristiano;
Pio
V
(1566sui
Turchi
la
vittoria
22.
Agostino,
Contra
23.
Composta
a
Padova
ferimenti
anche
in
altr
24.
dei
Gustavo
II
tient'anni,
cattolica,
25.
Is
26. Tob 13, 13-14.
52,
Adolfo
consegue
morendo
15.
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sul
reges nutricii tui et reginae nutrices tuae, vultu ad terram demisso adora
bimt te, pulverem pedum tuorum fingent28, il che fanno tutti i principi,
quando basciano i piedi al papa, vicario del Messia. Per questo io dico che,
dove Dio ha posto il rimedio, i cristiani, lasciando questo di Dio e ricorren
do1 ai rimedi proprii, fanno poco profitto e mala prova, e vengono dam
nati. Item, cosa chiara che, se il tribunal posto da gli uomini pende dal re,
rere ad altri tribunali che a quel di san Pietro, come determina il Canone
Cuncta per mundum e il Canone: Omnis oppressus liberei ad sacerdotum auxi
lium confugiat'1.
vassalli, e chi non mira questi punti bene impazzito dall'amor proprio
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144
Germana
pria
per
bert
Ernst
pretesto,
di
signoria,
si
tempo
di
Francesco
va
provedendo32.
4.
Di
pi,
pi
utile
un
altro
principe
ch
memoria
e
la
gloria
di
Carlo
Magno,
de
terra,
chi
ebbero
a
g
tendoli
lasciare
in
te
rano,
e
gli
Visconti,
duto
il
principato
og
nit
cristiana,
che
n
5.
pi
utile
ad
un
tro
principe
suo
em
gno
di
Napoli
stesse
dendolo,
meglio
vo
etiam
<con>
molta
r
famiglia
d'ima
naz
mondo,
talch
quand
in
commune,
dove
c
a
dignit
ecclesiastica.
perch
il
papa
con
m
l'infideli
e
dall'altri
p
mici
loro
con
li
den
Spagna,
il
re
di
Fran
ciate
e
altri
emolume
de
ammirare
che
zione
per
beneficio
6.
Di
pi,
quel
che
d
gelosia
de
gl'altri
pr
32.
C.
si
riferisce
al
33.
Assieme
con
gli
Sf
forse
fa
riferimento
a
gnori
della
Romagna,
stato
pontificio,
e
i
M
Massa
e
Carrara,
fino
cordata
sopra
Matild
eredi
lasci
i
propri
v
34.
La
devoluzione
Urbano
Y
Vili,
Avvertimento
presenti
mali
nel
al
re
de
162
di
d'Italia,
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meno che quello divente magior loro, oltre che si privano dell'aiuto ch
hanno della comunit delle forze del papato. E se mi dicessero0 che, cr
scendo il papa di dominio, poi divorerebbe tutti gli altri principi con la p
tenza spirituale e temporale, respondo che questo timor falso, almen
minor di quello che sarebbe crescendo un altro principe, perch senza
dubbio ogni principe crescente formidabile all'altro, e, se potesse (tanto
vasto l'appetito umano), tutti gli altri e tutto il mondo a s suggetteria, ma
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146
Germana
Ernst
onde
il
Turco
disse
e
di
tutti
gli
altri
che
li
nemici
odian
per
benefcio
univ
Sequita
il
secondo
AFFETTARE
Orator
ALTRO,
Gallorum
cor
Il
re
di
Francia,
ve
scritte,
non
deside
nima,
quanto
de
st
desidera
un
passo
d
cipe
forastiero,
e
nelle
mani
del
padr
rie
che
li
Turchi
e
cente
regni
solo
pe
gna,
vostri
figlioli
Vostra
Santit,
on
Turco
assalta
qualc
lui,
egli
si
sforza
a
esso
pace
con
crist
tornare
ai
nostri
li
lontano),
tornano
guerra
tra
l'imperi
ropa
e
di
Africa;
l
ziani,
e
Fiandri
e
S
la
Morea,
Tunisi,
A
regno
di
Napoli
han
in
Africa,
Otranto
e
Francesco
man
Calabria
hanno
f
PAlemagna
l'Ing
zia,
tanto
che
quas
stre
discordie,
e
p
Sueco,
mentre
l'A
Mantua36,
dopo
re
36.
Allusione
periale
Danimarca.
sceso
al
sacco
in
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Ital
loro forze".
tersi servire delle sue forze contra infdeli che <se> stesse in mano di esso
riano emolumenti grandi del papa dal regno, posto in balia del com
37. Sono nominati alcuni fra i pi potenti signori di Francia: Cesare di Borbone
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148
Germana
Ernst
mune
padre,
quai
n
d'Italia,
quanto
oggi
timore,
odiariano
qu
fare
Vespro
sicilia
venne
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Carl
poli,
e
subito
ebbe
Tal
che
el
nostro
re
stra
Santit,
che
di
per
le
ragioni
prede
vostro
poeta,
mai
n
traro.
E
di
pi
ma
della
santa
Chiesa,
n
l'ha
dato
liberalmen
la
ducea
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Beneven
Magno
trasse
il
tito
lor
fu
dato
dal
med
Carlo
Pio
don
il
re
bene
esperimentato
nit
a
signoria
gran
con
l'armi
spirituali
contra
infdeli
e
tir
gnorio
quasi
dell'Eu
per
s
e
per
li
suoi
primo
zelo,
non
ave
A
questo
mirando
gno
farla
sopra
l'inf
mento,
per
vole
perch
si
potesse
se
traria
stando
in
ma
nel
qual
caso,
per
di
offendere
la
Turchi
Ha
visto
Vostra
San
dalla
schiavitudine
d
ad
uno
minimo
seg
dunque
Vostra
Sant
guere15
quelli
40.
41.
L.
le
che
tra
pr
vorrebb
Ariosto,
Carlo
Sicilia.
liti
Orland
d'Angi
42.
Gregorio
V
consac
eleggere
papa:
alla
mo
tere
nelle
mani
dei
p
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d'Italia.
44. Allusione alla disastrosa sconfitta ad Agnadello (1509), inflitta dalla lega di
Cambrai, cui si era unito il papa, in seguito alla quale Venezia fu costretta a resti
tuire molti territori, fra cui Rimini e Faenza.
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150
Germana
Ernst
gando
con
Roma.
E
s
l'hanno
ottenuto
con
quella
potenza,
a
cui
terram
erit
solutum
non
che
cristianame
dona
legge
alla
politi
Di
pi,
cosa
chiar
estinta,
s'estingue
la
come
si
visto
in
Su
parte,
e
tutti
gli
filo
n
mantenere
stato
nimi
uniscono
i
corpi
vincolo
della
religion
son
quelli
chi
fanno
forza
che
il
principe
promettere
eterni
be
chi
disobedisce,
fa
sta
di
rebellare,
per
strarsi
disprezzatore
principe,
e
disprezza
sequitato
dal
Machiav
stato;
ma
si
pur
li
po
del
principe,
tanto
p
sia
arte
di
stato
per
che
li
viene
comodo,
blica,
e
di
pi,
cresce
vano,
come
fecero
i
cino
con
suoi
seguaci
commodit
e
denaro
cipe
proprio,
non
ave
Veneziani
monstrare
vassallo
li
trader
ap
bono,
si
penza
fare
s
bin
in
Franza
contra
pensa
fare
una
strat
45.
Cfr.
Mt
16,
19.
46.
La
guerra
dei
conta
ckenhausen
nel
1525
d
47.
Nato
ad
Ossola
nell
Apostolici,
cui
impress
simo
originario
e
le
dot
di
resistere
con
le
arm
frate
fu
arso
sul
rogo
48.
Allusione
ai
due
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re
in loro aiuto.
Valois, fu ucciso dal frate domenicano Jacques Clment; nel 1610 Enrico IV da
Franois Ravaillac.
49. Cesare Cremonini (1550 ca.-1631), celebrato professore all'universit di Pa
dova, dove ebbe come collega Galileo, fu autore di commenti ai testi di Aristotele.
Fra Paolo Paolo Sarpi (1552-1623), l'intrepido consultore e difensore dei diritti
(1606).
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152
Germana
Ernst
9.
Il
papa
quello
c
tanto
cristiani
che
principi,
come
arbi
odiata,
perch
com
soggezione11
ad
un
pato,
in
cui
sta
la
s
10.
Di
pi,
deve
dis
che
di
principi
for
nienza
con
Roma
Ve
ogni
male,
mentre
c
dal
papa
non
posson
acquista
stati,
ma
co
ch
non
principe
sovente
li
succede
qu
vecchi,
che
pi
atte
10.
Onde
io
ammiro
era
bene
partir
l'Ita
sero
contrapesare
le
bene
che
dentro
d'u
testa
d'asino
e
le
m
un'anima
quanto
razional
meglio
disse
nostro
stato51.
11. Pertanto io dico che Venezia e Roma si deveno unire e servire del
l'armi forestieri per cacciar l'altri forestieri, e mettersi in securo quel che
possedeno, perch averebbe Venezia per li commodi tutta Ghiradadda52,
e la riviera di Puglia e d'Otranto, come prima aveva, onde ne trae le vitto
vaglie, ogli, e vini, mandole e altre cose necessarie, ch'ella non ha stando
in mare, e gi si vedeno ancora l'armi di san Marco in Trani, Bisceglia,
Barletta, Monopoli etc.
12. N mai si guster il secol d'oro, se non si arriva a questa libert com
mune a Venezia e a Roma, per m'ammiro <che> per un passo di terra e
per bagatella i prudenti Veneziani tengon discordie con il papa, e non vo
gliono la sua grandezza, cosa che nel secreto dell'animo loro altrimenti
intesa, perch sanno assai, sono scola e orologio di principi53, e bene inten
50. C. si oppone a questa proposta anche nei Discorsi ai principi d'Italia, per soste
nere l'egemonia spagnola; come indica Firpo, Gli opuscoli, pp. 322-23, 336, nota
74, lo scrittore veneziano P. Parata, Discorsi politici, Venezia 1599, II, 7.
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dono che i cristiani e l'inimici loro non desirano altro che questa discordia.
E nelle meschitte di Maometto per questa si prega ordinariamente.
Ma io vedo che la prudenza oscurata spesso dall'odio e dal disprezzo,
pi questo disprezzo generato da falsi dottori che l'anima mortale, il
mondo eterno, la religione arte di stato, laonde subito si odia e sprezza il
papato chi mantiene la religione e dogma contrario: sendo dunque peripa
tetici puri li lettori di politica, e il fra Paolo <inclina> a Democrito54, che
nega il senso e l'intelletto e Dio al mondo <e> al tutto, e lui ch'era una par
ticella di questo mondo avea intelletto a provar questo, n pu dir donde
l'era venuto questo intelletto, se non dal mondo, come s'un dicesse: io solo
son caldo da me; or quando tutto fosse qual che dice Aristotele e Demo
crito, non saria pazzia sprezzar questa religion finta, con la quale si man
tene la republica1", e senza la quale subito ruina?
Trovateme uno che faccia un principato republica senza metter avante
il temor di Dio, e dir che costui pi che Dio. Or se Dio il senno di tutti
Canone, Rivista di storia della filosofia, XLIX (1994), pp. 353-66: 363.
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Note
Luciano Albanese
mento fra l'elenco delle triadi non affatto casuale, e risente di una tradi
Les Sages Magiciens estimoyent qu'il y avoit trois principes sur le Monde,
Oromasis, Mitris, & Ariminis. c'est dire, Dieu, la Pense, & l'Ame: Car de
Dieu treshaut est propre l'unit. L'ordre ou le pois de la Pense ou Sagesse:
1. Agrippa von Nettesheim, Opera, Lugduni s.d. (rist. anast. Hildesheim 1970),
vol. I, pp. 164-65.
2. F. A. Yates, The French Acadmies of the Sixteenth Century, London 19882, p. 91.
Cfr. C. Vasoli, La 'prisca theologia' e il neoplatonismo religioso, in P. Prini (a c. di), Il
neoplatonismo nel Rinascimento, Roma 1993, p. 96.
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158
Luciano
Con
tini
Albanese
Ormuzd
[i
Magi]
chiamano
mens,
Tuttavia
il
successo
d
fatto
che
il
francesca
realt
temi
fciniani:
cese
stato
ben
niani
ripresi
Essa
fa
la
sua
nico (1469):
dimost
da
Zorz
compar
Il tema era stato poi ripreso nella Theo logia platonica (1482):
Trs sunt praecipui (ut Magi putant) principes super mundum, Oromasis,
Mitris, Arimanis, id est, Deus, Mens, Anima. Dei proprium est unitas,
mentis ordo, animae motus. A Deo solo prima ipsa fit in mundo unitas
partium & totius. A mente virtute Dei fit ordo partium unitarum. Ab anima
E evidente che, prima che a Zorzi, la presenza di questo tema nella lettera
tura accademica francese va fatta risalire direttamente a Ficino. Ed quasi
sicuro che lo stesso Ficino fosse anche la fonte diretta di Bruno. Peraltro,
nel De monade palese l'influenza di Agrippa, e Bruno ebbe certamente
modo di conoscere l'opera di Tyard durante il soggiorno parigino (i possi
bili contatti tra Bruno e Tyard sono segnalati dalla Yates in French Acad
mies)4. Detto questo, stupisce che n Zorzi, n Agrippa, n gli accademici
francesi, n Bruno rilevino una palese incongruenza nei passi di Ficino:
mundi? Tuttavia tale difficolt balza agli occhi, ed rilevata, ad es., dalla
Yates, che la attribuisce ad una certa confusion of thought amongst these
Renaissance syncretists5.
In realt facile capire che n Bruno, n gli altri autori che, prima e
dopo di lui, ripresero il passo fciniano erano interessati ad approfondire la
natura e il ruolo esatto delle tre divinit. La trinit richiamata da Ficino era
un esempio fra i tanti del potere del numero tre e della triade, e fu scelta,
probabilmente, perch proveniva dalle ancora scarse all'epoca testi
3. F. A. Yates, ibid.\ cfr. Id., Giordano Bruno e la tradizione ermetica, Roma-Bari
19812, p. 196.
4. Id., The French Acadmies, cit, pp. 101 ss.
5. Ivi, p. 91 nota 6
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glexi)6. Questo vero in linea generale, come vero che la raccolta deg
Oracoli di Pletone sembrerebbe ricavata da quella di Psello (che alla su
volta la ricavava dal commento di Proclo, come ha dimostrato Kroll). Tu
tavia occorre notare, in primo luogo, che Pletone, come ha rilevato Fra
Cumont, doveva disporre di un codice - e quindi forse di una raccolta
diversa da quella di Psello7; in secondo luogo, che il commento di Pleton
si allontana in molti punti da quello di Psello, la cui principale preoccup
zione, ignota a Pletone, era quella di evidenziare i punti di contatto, o
vero di distacco, fra Oracoli e dottrina cristiana. Ci vale in particolare p
la parte finale del commento, che frutto esclusivo della mano di Pleton
e che non a caso presuppone il sistema teologico esposto nel Peri nomo
Riportiamo qui il passo, dando il greco in nota, nella traduzione latina d
Opsopeo (1599):
Haec Zoroastris oracula [gli Oracoli dei Caldei, come noto, sono ch
mati da Pletone Oracoli di Zoroastro] frquentes et clari viri consimil
opiniones secuti confirmarunt, sed praecipue Pythagorici et Platonici
quandoquidem illis etiam Zoroastri<s> dictis quae de eo Plutarchus refer
7. J. Bidez, F. Cumont, Les Mages hellniss, Paris 19732, vol. I, pp. 158 ss. Le o
zioni sollevate in proposito da H. Lewy, Chaldaen Oracles and Theurgy (nouvelle
Par M. Tardieu), Paris 1978, pp. 474-75, non mi sembrano risolutive.
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160
Luciano
Albanese
plane
consona
Platon
tarchus,
quod
res
om
rum
parti
sive
gener
cula
patrem
vocitant
alteram
mentem
ora
Cyrus
dicitur,
se
trip
Quibus omnino Platonica illa respondent: omnia sunt circa regem uni
versorum, et eius grada sunt omnia: idemque omnium honorum causa est;
secunda vero circa secunda, tertia circa tertia occupata est. Trs autem par
tes in quas Zoroastres et Plato res universas diviserunt sunt istae: prima
quidem aeterna; secunda vera tempore coepit, sed aeterna est; tertia de
mum corruptioni obnoxia est8.
Si evince senza difficolt, da una prima lettura del testo, che di una identi
ficazione esplicita di Ahriman con l'Anima qui non si pu parlare. Il primo
responsabile di tale identificazione, quindi, deve essere ritenuto Ficino
stesso. Tuttavia esistono non pochi elementi, nel brano di Pletone, che
possono aver condotto Ficino verso tale conclusione.
Nel passo appena citato, Pletone si riferisce alla sezione sulle dottrine di
Zoroastro (in realt esse riflettono elaborazioni posteriori) contenuta in
Iside e Osiride di Plutarco, capp. 46-7. Occorre notare, tuttavia, che in Ple
". , ,
, , .
Oracula magica Zoroastris cum scholiis Plethonis et Pselli nunc primum edita e biblio
theca regia studio Johannis Opsopaei, Parisiis MDXCIX, pp. 50-51. Cfr. J. Bidez, F.
Cumont, Les Mages hellniss, cit., vol. II, p. 253. Vedi ora l'ed. critica degli Oracoli e
del commento di Pletone a c. di Brigitte Tambrun-Krasker (Corpus Philosopho
rum Medii Aevi - Philosophi Byzantini), Athens, Paris, Bruxelles 1995.
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nima mundi.
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162
Luciano
Albanese
Theologiam
sphaeraru
beat,
unam
in
cognos
cando
atque
regendo
pheus
nominat,
hanc
Il
ruolo
sto.
Si
non
tratta
malefico
del
famoso
ma
che
Ficino
attribu
Theologia
platonica
I
5
premessa
alla
sua
trad
In
questo
scolio
si
pr
che
in
realt
uno
svi
che
e
soprattutto
onto
Porfirio.
Secondo
tale
parlare
del
demiurgo
miurgo
(lo
Zeus
celest
cura
del
mondo
del
di
nare,
tone14.
nel
testo
- Wissowa, s.v. Hekate, col. 2779), addirittura Empusa (Aristoph. Fr. 500-1
Hall-Geldart) - e quindi la sua identificazione con Persefone (Lucano VI
700, Proclo In Crat. 95.19, Roscher, cit., col. 1896), mentre da un lato con
fortavano Y interpretatio graeca di Ahriman/Plutone, dall'altra dimostravano
12. Il riferimento di Ficino soprattutto agli inni XVIII (XVII) e XXIX (XXVIII)
della raccolta. Cfr. I. Klutstein, Marsilio Ficino et la theologie ancienne, Firenze
1987.
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grec
disordine15.
ciato in piazza anche per aver sostenuto non gi che Y Anima mundi Ahri
15. M. Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, vol. II, Firenze 1980, pp.
316-17.
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164
Luciano
man,
ma
Bruno
Albanese
soltanto
che
condivideva
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col
Claudio Buccolini
dottrine dell'infinit dei mondi. nel 1624 che Mersenne, nell'Impit des
Deistef, testimonia, con una confutazione condotta attraverso richiami
circostanziati ai passi, la conoscenza diretta dei testi bruniani. Una lettura
motivata dalla diffusione delle opere del Nolano in quegli ambienti 'liber
tini' contro i quali si rivolgono i moniti dell'apologista. Il dato dell'attualit
e della circolazione dei testi bruniani emerge nettamente dalle preoccu
pate pagine di Mersenne, che avverte delle insidie panteiste e delle impli
cazioni anticattoliche della filosofia bruniana uno stuolo di seguaci equipa
rato a quello dei lettori delle Quatraines du Deiste, della Sagesse di Char
ron. le m'estonne de ce que nos Franois s'amusent a lire ce meschant
liure [De la caus\6, afferma il Minimo, che indica con l'appellativo di
'Iordanistes' la falange dei seguaci di Bruno7.
1. M. Mersenne, Qustiones celeberrimae in Genesim, Lutetiae Parisiorum, Cra
moisy, 1623.
2. A. Del Prete, L'Univers infini: les interventions de Marin Mersenne et de Charles So
164.
l'univers....
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166
Claudio
testi
Buccolini
che
Mersenne
runi9,
il
De
l'infinito1
gillus
per
le
tematiche
la
metafisica
la
cosm
nei
manoscritti
di
M
esemplare
delle
Qus
delle
sue
letture
bram
Nell'esemplare
conda
delle
(poi
edizione
scritta
riguardante
B
nus
Branus
de
l'infin
lando
una
blicazione
opere
del
conoscenz
della
qu
Brano
Qustiones
di
cui
rim
thque
Nationale
di
P
alcuni
passi
in
cui
si
colare,
la
conoscenza
nade,
dialoghi
italiani
una
qustio
lasciata
i
citazioni
indirette,
in
stenza
di
nuove
stelle
Galilei
e
Kepler.
Anco
1627
custodito
presso
critico della filosofia italiana, LXXV (1996), pp. 21-51: 25-9; A. Del Prete, Universo
infinito e pluralit dei mondi, La Citt del Sole, Napoli 1998, pp. 139-61.
13. Quanto alla datazione dei mss. mersenniani si adotta, per comodit di esposi
zione, l'ordine cronologico proposto da R. Lenoble, cit., pp. -, sul quale non
mancano perplessit cui si far cenno pur non potendosi affrontare in questa sede
tale questione in maniera esaustiva.
14. M. Mersenne, Qustiones, cit., esemplare Paris, BM 867D, col. 1082.
15. Suite manuscrite des qustiones in Genesim, Paris, BN ms. latin 17261, 17262. No
tizia in Lenoble, Mersenne, cit., pp. -; d'ora in poi SM.
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constat19.
16. La critica di tali argomenti presente gi nel testo del 1623 contro Giorgio
Veneto ove, significativamente, non si fa ancora riferimento all'opera di Bruno:
Problema lxxxvi. Cut aues, & ammalia munda septena, & septena in arcam intro
ducta fuerunt? ... In problemate 86. Idem de numero septenario obseruandum est,
a quo non minor, aut maior mundities, quam ab alio numero procedit: nec obstat
quod multa mysteria in hoc numero collocata sint...quae Bongus vsque ad nauseam
refert, septenarij laudes celebrare videantur: quippe quae solinnmodo post, non
ante peracta, atque nota mysteria tribuuntur. M. Mersenne, Obseruationes et emen
dationes ad Francisa Georgi Veneti problemata, Lutetiae Parisiorum, Cramoisy, 1623,
coli. 107-110. Cfr. SM, p. 692 in cui si espone una critica dei significati attribuiti al
ninner 7.
p. 349).
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168
Claudio
Buccolini
Quot sint, aut etiam esse possint dubie circa fixarum aliquas circu
Venerem, et cum Cusano, Bruno, alios ibidem, hoc initio facto, detec
Dissertatio, p. 106
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Nolano deriva l'infinit del mondo dei mondi: mundum hunc infinitum
l'anno in cui sta scrivendo: a mundo condito usque ad hunc annum Christi 1628.
Ci discorda con le considerazioni di Lenoble: Ces pages ont t rdiges peu de
temps aprs l'ouvrage publi. Certamente l'interesse per i testi bruniani in Mer
senne sembra situarsi negli anni a ridosso della pubblicazione dell 'Impit (1624),
ma l'argomento non decisivo laddove si consideri il vincolo alla disponibilit, cer
tamente ristretta, dei testi bruniani.
23. Ibid.
24. Ibid.
27. Si riscontra solamente qualche lieve modifica. Cfr. Appendice, testo III.
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170
Claudio
La
Buccolini
strategia
secondo
sembra
essere
quella
i
l'elenco
delle
tesi
che
g
rismo
infnitista.
Mer
bus
addit
quae
adversario...28.
Malgrado
quaestio
si
sequan
interrom
documenta
l'att
nimo,
nella
quale
conti
bruniana
gi
ampiamen
corso
di
letture
dal
manoscritta
aggiunta
s
Necessitarismo
infni
sovente
presenti
nella
dell'incompiuto
Livre
fra il 1625 e il 1627. Trattando della causa delle virt che i suoni esercitano
de
30. Livre de la nature des sons... Paris, BNA ms. 2884. Notizia in R. Lenoble, cit.,
. Per la datazione cfr. M. Mersenne, Correspondance, d. par Corneliis de Waard
et alii, Puf, Paris 1932-1988, vol. I, pp. 195-96.
33. Il fatto che Mersenne richiami solamente l'IdD II senza fare cenno ai poemi
francofortesi sembrerebbe avvicinare cronologicamente questo passo al 1625 e in
durrebbe a considerarlo anteriore alla qustio.
34. Quant Iordan, encore qu'il se serue de mauuais fondemens, neantmoins il
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est ass probable que le monde est infini s'il le peut estre. Car pourquoy voulz
vous qu'une cause infinie n'ait pas un effet infini? J'ai autresfois eu d'autres dmon
strations contre ceci, mais la solution en est aise, M. Mersenne, Correspondance,
cit., vol. III, p. 275; cfr. R. Lenoble, Mersenne, cit., p. 275; N. Badaloni, Appunti, cit.,
pp. 490-91; S. Ricci, La fortuna, cit., pp. 93-5; A. Del Prete, Universo, cit., pp. 157-59.
Pur in un clima mutato rispetto ai temi aspri della polemica apologetica, il teologo
ribadisce qui la sua condanna dei 'mauvais fondemens' (vale a dire del necessitari
smo) da cui Brano trae l'infinit, che non , di per s stessa impossibile, al punto
che gli argomenti che Mersenne stesso ha presentato, nell'Impit e altrove, a fa
vore della finitezza dell'universo, possono essere rovesciati.
Le ricerche presentate in questo articolo rientrano nel quadro delle attivit coor
dinate dalla Chaire Internationale Blaise Pascal, auprs du Collge de France, Pa
ris retta per l'anno 1998 da Tullio Gregory.
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172
Claudio
Buccolini
Appendice
Si
allega
la
trascrizione
nale;
non
si
sono
sciolt
tino.
Le
abbreviazioni
brani,
vanno
cosi
interp
sim,
Paris,
BN
ms.
latin
ris,
BNA
ms.
2884.
Testo I
Versic. 2
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* Glossa: Cur 7 ammalia munda rese- & ipsi subijcereatur arte ali
ruata quando.
Testo II
Vers. 13, et 14 c. 18
Dixit autem Dominus ad Abraham. Quare risit Sara, dicens: Num ver pa
ritura sum anus? Nunquid Deo quidquam est difficile? Iuxta condictum
lium.
Quaestio
Num Deus ita necessario agat, et amet, quaecumque vel agit vel diligit, vt
non possit illa non agere, vel non diligere: an vero liber possit ab illa ope
ratione, vel dilectione desistere.
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174
Claudio
Buccolini
rum
mundorum
actual
tas,
quantum
ad
ea
quae
quod
impijs
subterfugi
stimet
me
vim
argume
bertatem
diuinam
dest
Bruno
dialogis
quos
loc
bus
pag.
188,
et
deince
nobis
et
illis
vult
esse
Modus
possendi
sequit
modum
possendi36.
4.
sitio
potest
esse
vel
di
est
esse,
posse,
agere,
v
de
Deo
ver
dici
potest
luntas
est
super
omnia,
que
per
aliud.
7.
Conse
sed
edam
est
ipsa
nce
sed
ipsa37
impossibilita
vllo
modo,
neque
ina
inaequalis
potentiae.
9.
midandum
quod
cum
a
imo
omnino
non
liber
imo
natura
ncessitas
re
infinitum;
non
est
inqua
enim
impossibilis
est40,
et
vel
mundus
in
hoc
spatio,
ablato
possumus
acqual
in
quo
est
mundus
sim
neque
faciat
esse
finit
set
huic
mundo
imped
ruere
illum,
qum
ille
secundum
rei
veritatem
rum
quae
sunt
in
vno
esse
qum
non
esse;
di
ponere
ens
et
verum
i
nihil.
15.
Poten
finitam
durationem
sp
impossibile
referretur
tensiua)
ad
esse
frustrar
est
spatium
infinitum.
&
ornari,
ita
et
simile
De
-
immenso\
Modum
sed
ed.
1591
possendi
edam
ipsa.
- Necessita.
istud.
non ens.
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cons
huisque mundi perfectio nihil est quod addat vel substrahat vel sufficien
tia, vel indigente praestet ornamento, atque perfectionis alius cuiuscum
que spatij quominus non ita actuari exigat illud, qum actuatum rerum ple
nitudine fit istud. 19. De Deo, et natura quam optim sentiendum. 20. De
rebus maximis nil timre citra sensum, atque rationem defendendum.
Quibus addit quae sequuntur. Hisce ita constantibus, probandum est
aduersario esse vim, et causam, qua infinita essentia, atque potentia finit
operetur. 2. Qua constare possit potentia actiua infinita cum possibilitate
finita rerum. 3. Qua spatio quod hoc mundo absente comprendimus, cui
simile semper accipimus esse, minim vltra adiectum possit esse spatium.
4. Qua tota materia est finita, et margine illius extimi coeli comprehensa.
5. Qua Deus non vult quantum potest. Qua esse plures hoc nobis manife
sto mundo non sit conueniens. 6. Necessitatem in Deo aliud esse a liberta
posse item velie quod non vult, stante quod non possit esse quod non
est.
[SM, 580-581]
Testo IV
Theoreme 19
II faut rapporter la cause de la vertu que les sons exercent sur nous, ou sur quel
qu'autre suits aus mouuemens, par lesquels ils sont produits, et aus angles selon le
squels Hz sont reeues dans l'oreille, ou ailleurs.
... Si ie voulois me laisser emporter aus imaginations, ie dirois que les sons
diuers, qui nous ouyons, et qui nous affectent, sont les diuers gemissemens,
et les parolles de l'air, ce qui fauoriseroit grandement ceus qui deffendent
l'ame universelle du monde, car ilz diraient que les diuers corps qui se
frappent, et qui rompent l'air, seroient comme l'epiglotte, et que l'air serui
[LNS, 15r|
42. - istus.
43. - qua.
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Marco Casubolo
del Sole tenuto a Genova nell'a. a. 1996-97 da T. Tornitore nell'ambito del corso di
1. Cfr. Ju. M. Lotman e B. A. Uspenskij, Tipologia della cultura, trad. it., Bom
piani, Milano 1975, p. 42.
2. Per una discussione relativa a tale concezione, di derivazione peirciana, si ve
dano almeno le pagine introduttive del mio articolo Per una semiotica del colore nell'e
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178
Marco
Casubolo
colli
di
lavoro
adeg
analisi
complete
di
problemi
2.
Il
interpretat
testo
dizione
base
curata
formato
La
da
elettronic
possiamo avanzare l'ipotesi che nella Citt i domini semiotici del colore
siano fondamentalmente tre, quello relativo all'abbigliamento, quello le
gato alla complessione fisica e quello che definirei metaforico.
Al primo vanno riferiti 63.6 (59) in cui si fa riferimento a vesti di co
lor vario e bello e 65.5 (63) in cui si dice che gli abitanti della Citt del
Sole per quanto riguarda gli abiti aborreno il color nero, come feccia
6. L'opportunit di tale procedura risulta dal fatto che essa permette di includere
nel lessico del colore termini che al di fuori di legamenti co-testuali non sarebbero
ascrivibili al dominio cromatico e di mostrare meglio la rete di rapporti culturali di
cui il colore viene a far parte.
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in definitiva, brutte.
care).
10. Per l'uso del termine complessione con questo significato cfr. GDL1, s.v., acce
zione . 1, attestata fin dal '200 ed esemplificata con lo stesso passo di Campanella,
in cui oltre alle definizioni costituzione e struttura fisiologica si trova anche
aspetto esteriore di una persona; il testo dell'edizione 1637, p. 49 ha proprio co
lorito vivace.
11. Qualche esempio di uso metaforico di termini cromatici presente nelle Poe
sie. LXVII, 14; LXXIV, 55; XC, 5-6; l'edizione 1637, p. 63 trasforma in con il
pretesto.
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180
Marco
Casubolo
ambiti
d'uso
appena
gamenti
presenti
ne
tivi
(per
esempio
var
colore
e
altri
concet
vero
e
proprio
(nero
notiamo
che
la
pista
Citt,
s'arresta
subit
sente
nel
testo.
Pi
duce
una
seconda
riani
usano
cappelli
secondo
l'offizio
e
a
Anche
qui
l'ambito
d
la
co-occorrenza
di
b
lore
di
quest'ultimo
termini,
certamente
risce
la
natura
(poli)
La
strada
aperta
mente
a
completare
nica
occorrenza
di
n
prende
solo
6
occorr
lessico
che
potremm
tivamente
rilevante
specifici,
per
un
rap
sono
nomi
propri
,
rapporto
scende
a
1
4:
63.6
(59),
64.8
(6
rita
1:
64.14
(62);
b
(63);
bianca
1:
59.9
65.5
(63);
rosso
2,
d
di
cui
Tale
vario
lessico
1:
si
63.6
pu
12.
Il
VLI
s.v.
vario
att
variopinto'
e
il
Trama
dizione
1637,
p.
103
per
unici,
secondo
il
mes
13.
Le
parole
in
maius
porto tra numero totale delle parole e numero dei termini cromatici) medio
estratto dal corpus dell'epica quattro-cinquecentesca 518,8.
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XC, 5; CLXIII, 1), nera 3 (LXIII, 6; LXXVI, 25; LXXVII, 23), neri 3 (LV, 14;
LXXIX, 42; XC, 6), negro 1 (LIV, 1), annegrica 1 (LIX, 11), atra 2 (XCIV, 11;
CXXXIV, 7), atre 1 (LXXVIII, 39), brun 1 (XXVII, 5), moresco 6 (LIV, 2; LV, 12;
CV, 4; CVI, 6; CVII, 6; CXIX, 11), moro 1 (CIX, 9); colore 10 (13,3%): color 4
(XXIV, 10; XXIX, 49 e 122; LIV, 5), colori 2 (XVII, 1; LV, 3), pinge 1 (XVII, 2),
tinge 2 (LXIII, 5; LXXVI, 51), tinti 1 (L, 10); rosso e verde 7 (9,3%): rosso 1 (XXIV,
10), rossa 1 (LXXVI, 79), rosse 1 (XXIV, 34), rossor 1 (XXIV, 34), rubro 1 (LXXX,
73), purpuree 1 (LXXXVI, 105), sanguigno 1 (L, 10); verde 4 (XXIV, 10; LXXXVI,
104; LXXXIX, 12 e 29), verdi 3 (LXXXVI, 105; LXXXIX, 28; CLV, 2); giallo 6
(8%): giallo 2 (XXIV, 10; XXIX, 49), biondo 1 (CLV, 1), bionda 1 (XCIX, 7), innaura
2 (LXXXVI, 104 e 105); azzurro e vario 1 (1,3%): azzurro 1 (XXIV, 10), vario 1
(LIV, 2).
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182
Marco
buiva
sono:
Casubolo
senza
dubbio
59.9,
59.20
(5
Genovese
che
sta
s
incombenze
degli
zione
interna
e
il
lo
camisa
bianca
di
lin
come
gi
visto,
par
loro
abbigliamento,
63,
dopo
aver
spie
chezze
materiali
ecc
ricevere
in
dono
gh
(65.3):
bench
tutti
citt
vestono
a
zione
sul
nero
ritroviamo
il
rosso
di
cu
citat
copricapi.
La prima cosa che salta agli occhi di fronte ai contesti citati la domi
nanza quantitativa e qualitativa del bianco: quantitativa perch come gi
rilevato il colore che compare pi spesso, qualitativa perch quello che
simboleggia i valori positivi. A questo punto sar utile fare ricorso all'inter
testo costituito dalle Poesie nella speranza di riuscire a spiegare meglio al
17. Cfr. L. Firpo, p. 422 nota 44, dell'ed. Mondadori e ora T. Tornitore, cit., pp.
195-6 e 215-6.
netti d un totale di 292. In tutto quindi avremo 30 termini cromatici con un rap
porto di 1:9,73.
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19. Cfr. per es. il Vocabolario della Crusca del 1612, s.v. rosso (sostan
simile a quello del sangue, di porpora.
20. Per altri valori positivi del bianco cfr. Poesie, XLI, 11 e LXXVI
21. Cfr. per es. Poesie, LXXVI, 25; LXXVII, 23; in LIX, 11 in partic
gine quella della terra arsiccia da cui esalano come fumo i vizi (v
perbia e crudelt) che ammorbano il mondo (i verbi utilizzati sono tutti
tratti semantici negativi: infetta, acceca, annegrica e consuma, e quel
particolare si connettono all'idea di tenebra).
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184
Marco
Casubolo
(sono
infatti
passat
bianca
la
nube
e
b
con
ovvia
citazione
nismo
alba)
infine
semplicit,
di
pace
gurio)25:
si
ripropo
veicolo
di
quella
fra
polo
cristiano
e
pag
Credo
che
a
questo
terpretare
meglio
mento
(simbolico)
n
assumono
le
vesti
b
in
absentia
(in
quan
del
Sole
che
le
ab
Giapponesi
perch
valori
opposti).
Pi
problematica
in
dividuazione
del
guarda
il
rosso,
tutti
gli
autori,
e
Poesie
tenendo
col
le
a
cont
rubro).
La
chiosa
al
mente
negativi
conn
chiederci
come
mai
notte
e
fuori
dalle
posto
al
bianco
indo
casa,
berrette
rosse
paiono
assolutamen
sono
portatori,
seg
mente).
Una
breve
r
elemento,
per
cui,
s
42.
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lore, che per s si vede e fa veder gli altri enti, di cui si riflette tin
negli occhi con la tintura di quelli e cita ancora San Paolo per
Aristotele il quale avrebbe fatto il colore oggetto della vista,
pra), che a contatto coi corpi opachi (la materia impura), assum
del colore citati in una scala graduata (giallo, azzurro, rosso e v
dai pi puri (meno contaminati dall'ombra trista: giallo, azzu
compromessi col mondo della materia (rosso e verde). Quanto d
a confermare alcune delle ipotesi fatte in precedenza. In tale o
tutti i colori, se da un lato partecipano della positivit della luc
essendo il risultato dell'incontro con la materia sono, ognuno
verso, impuri e partecipi della negativit della tenebra. In que
razioni gi forse possibile rinvenire alcune delle ragioni dell
28. Su questo punto si cfr. le tesi sostenute da vari trattatisti nel cor
del '500 e in particolare Leonardo da Vinci, Trattato della pittura, do
nero e bianco, bench questi non sono messi fra i colori, perch l'uno
l'altro luce. Cfr. anche Poesie, LXXXIX, 47. Per quanto riguarda poi
aristotelica che Campanella sembra rigettare, ma che era quella dom
condo Cinquecento essa ben riassunta da un passo del Trattato dell'
tura, scoltura et architettura del pittore e scrittore milanese G. P. Lom
1584): Colore, come dice Aristotile, la estremit della cosa giudicata
corpo terminato, overo qualit visibile terminata nella estremit del
la quale innanzi che sia allumata, visibile in potenza e per beneficio
vede in atto. Percioch colore cagionato dalla luce nel corpo opaco,
rando insieme le prime qualit (cfr. Barocchi, Scritti, cit., p. 2231 : il r
ad Aristotele, De sensu et sensib., 439a e b).
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186
Marco
Casubolo
mente
negativi
e
in
di
opposizioni
individ
vs
fuori,
puro
vs
im
spirito
puro
parag
come
enno
lo
il
sono,
ed
spirto
rosso
sente,
viziosa.
l'impuro
una
in
occhiale
alt
impuro,
per
ful
rap
per
alla storia sacra, precisamente alla sommersione degli Egizi nel Mar
Rosso: e que' ch'ai lido rubro / ostinati perir, giungi al mio esempio30,
presenta la variazione lessicale nobilitante costituita dal latinismo rubro.
cardinalizia).
29. Cfr. G. Devoto, Avviamento alla etimologia italiana, Le Monnier, Firenze 1968,
s.v. colore, lat. color, astratto di *colere, vb. causativo di *celere, col significato primitivo
di far nascondere.
30. Il legamento lido rubro per riferirsi al Mar Rosso presente anche in
Dante, Pd., VI, 79, ma vd. Virgilio, Aen., Vili, 686; il passo biblico Ex., 14,
26.
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neutralizzata.
definito, nel gi citato passo del 62. Qui il termine complessione sem
bra fare ancora, forse meno nettamente di prima, riferimento al colore del
32. Cfr. l'ed. 1637, p. 39 e nota b; per la chiosa di G. Ernst cfr. p. 60 nota 58 del
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188
Marco
Casubolo
4.
Bench
nelle
pagin
pi
completo
possibi
teso
in
generale
c
Citt
e
dei
suoi
moti
tutto
delle
note
per
ac
ognuno
avr
potuto
r
potuto
trovarvi
posto
corso,
abbia
rilevato
rispetto
al
lessico
cr
ambiti
semiotici
spec
che
non
potevano
ess
presentavano
estensi
questa
sede
l'opportu
prima
di
concludere,
renze
relative
a
un
c
estraneo a tale dominio (almeno rispetto alla Citt). Mi riferisco alle occor
renze di termini perlopi derivanti dal verbo (di)pingere^.
L'analisi ci ha permesso di verificare che non si trattava di occorrenze
connesse con il colore in quanto pur in presenza di un forte riferimento
alle attivit pittoriche, queste sono considerate soltanto dal punto di vista
del disegno: la pittura una disciplina utile perch serve all'educazione in
quanto un mezzo fondamentale di trasmissione del sapere, come dimo
stra il fatto che le varie cerchia di mura ne siano ricoperte. Eppure, nono
33. I luoghi della Citt da tenere presenti sono: 49.4; 49.24; 51.5; 51.6; 51.12;
51.22; 51.23; 52.5; 55.6; 55.29; 58.1; 60.7; 63.6; 73.30; 79.28; 84.2.
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Francesco De Paola
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190
Francesco
De
Paola
tempi,
dei
singoli
episo
ad
una
visione
globale
zione
oggi
a
disposizio
indagine
aperta
a
tutto
indica
da
sempre
come
zione
umana
e
cultural
Padova
(dove
egli
avre
dalle
ragioni
e
le
moda
nel
mondo
cattolico
(v
verse
e
parallele:
ingle
dalle
circostanze
che
c
la
sua
collocazione
nell
condussero
alla
sua
rov
motivi
che
lo
portaron
Europa
di
un
pensiero
scientifiche.
Per
quanto
riguarda
la
ramente
cronologico,
valorare
la
tesi
di
una
perch
il
giovane
Vanin
sfer
a
Napoli,
dove
ri
vamente
si
trasfer
a
P
medi
presso
i
Gesuiti,
scuole in otto classi e la loro Ratio Studiorum in due corsi di studi: uno infe
civile e canonico:
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Le materie previste nel corso di laurea seguito dal filosofo erano invece:
diritto canonico, diritto civile, medicina ed artes, cio logica e grammatica,
in ordine di importanza; la presenza della medicina tra esse spiega certe
conoscenze in quel settore mostrate in alcuni passaggi delle sue opere da
Vanini (in Francia pratic quell'arte per qualche tempo). Quanto ai pro
grammi delle singole materie, per il diritto canonico erano previste letture
sul Decreto e sulle Decretali; per il diritto civile, letture sulle tre parti tradi
zionali del Digesto ( Vetus, Infortiatum e Novum) e sulle due del Codice, e qual
(sulle orine) e di Filareto; doppia lettura dei libri sulle malattie acute e una
dei libri d'Isac; c'era poi la possibilit di assistere a lezioni di anatomia dal
vivo, generalmente molto frequentate. Per le arti si effettuavano letture su
68-69.
4. Cfr. R. Trifone, L'universit degli Studi di Napoli dalla fondazione ai giorni nostri,
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192
Francesco
De
Paola
stimonia
come
Venez
nei due anni successivi e del suo definitivo ritorno nel mondo cattolico.
Essa attesta, infine, che Vanini a Venezia frequent gli ambienti vicini alla
figura di Paolo Sarpi, che intrattenevano stretti legami con i circoli della
cultura protestante del centro e nord Europa attraverso gli addetti alle am
basciate; egli divenne dunque un elemento di quel complesso intreccio po
litico, diplomatico e religioso che alimentava il clima antipapale negli anni
successivi all'Interdetto. Nell'ambito di queste attivit egli partecip alle
prediche quaresimali del 1611 in qualit di lettore, su incarico conferito
dalla Signoria, con il compito di leggere ad alta voce, e far ripetere in coro,
dai pulpiti della basilica di San Marco, la Sacra Scrittura e le vite dei Santi,
commentandole al popolo. Questo incarico, accettato con le modalit ri
cordate, significava, in quegli anni, una precisa scelta di campo a favore
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ospite la sua vera identit; non si taglia i ponti alle spalle, ma mantiene se
greti contatti con esponenti del mondo cattolico, in modo particolare con il
il 15 gennaio 1612 e il 24 febbraio dello stesso anno. Quelli contro Genocchi e con
tro Vanini erano rispettivamente il quinto e il sesto provvedimento annotato dal
religioso in detto foglio del suo registro.
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194
Francesco
De
Paola
complessa e si inser in
nalit d'alto rango, auto
protestante a quello cat
negli archivi vaticani e
e noti personaggi coinvo
legajo 7.025 - Libro 368
General de Simancas co
Acu a, ambasciatore spa
sponsabile degli affari t
tivi alla difesa della fed
ben
noto
conte
di
Cas
lavoro8,
spagnoli
nostante
tanti
8.
A.
mettendo
in
in generale e d
l'autorevolezza
mesi,
Dures,
il
rientro
English
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dei
Cath
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196
Francesco
De
Paola
traprese
il
viaggio
ver
gnolo
a
Londra;
poi
si
Castro,
dal
cardinale
M
materiali
e
recuperand
sta
di
perdono,
insieme
al
solito
ambasciatore
a
non
certamente
isolati
zione
del
papa
e
delle
apostati
italiani
e
il
lor
pero'
del
frate
ferrarese
gatori
ed
accertament
tefice
in
persona,
egli
in
carcere,
come
accad
di
Vanini,
Genocchi,
e
lentino,
se
si
fosse
con
che
prova
ancora
una
apostati
verso
le
autor
nei
luoghi
d'origine
de
cilmente
dimenticate.
portante
che
emerge
d
momento
comunica
Sant'Uffizio
di
resping
Bollano,
gi
noto
al
po
del
tono
arrogante
del
dere
che
invece
nei
con
l'ambasciatore
caldegg
mento
che
fine
diverso,
del
febbraio
c'e
161
cenda10.
Al
termine
d
reale
sfondo
storico
ed
nell'ambito
cattolico,
s
tanto
eminenti
person
della
riconversione
di
V
il
suo
desiderio
concre
gione
per
cui
egli,
di
r
Dai
documenti
esistent
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avere altre notizie che quelle contenute in una lettera di Vanini pervenuta
gli per il tramite di un signore inglese cattolico, in cui si conferma che Ge
nocchi ha gi lasciato il suolo inglese, ma che egli invece ancora detenuto
in una prigione a Londra. Informa che risponder al carmelitano per la
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198
Francesco
una
De
lettera
Paola
per
raccom
il
tribunale
dell'Inquis
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esclusiva sulla vendita del libro per sei anni, con divieto a chiunque di
stamparlo, farlo stampare, venderlo diffonderlo, pena la sua confisca e il
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200
Francesco
De
Paola
sottile e meritevole. Ma
bienti della Corte perch
a quello che Vanini e il s
vono essersi levate forti
tobre,
la
Facolt
parigin
quali
non
avendo
rinve
Ivi,
pp.
373-375.
15. Ibid.
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come aveva fatto con autori ben meno famosi, oppine se ne troverebbe
traccia nei documenti del Parlamento di Parigi, nelle lettere del nunzio,
che pure seguiva con attenzione le operazioni di stampa sul suolo francese,
nuove n rivoluzionarie per la societ francese nel cui ambito esse circola
vano da tempo, perch, ci si chiede, il De Admirandis venne accolto con
tanta ostilit in certi ambienti della cultura francese, fino ad essere la causa
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202
La
Francesco
pagina
De
Paola
nera
della
citt
di
Francia
blico
ed
imprigionato,
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Francesco Giancotti
anche per l'eventualit che potessero intanto provocare apporti di altri stu
diosi. A tale criterio conto di attenermi anche in seguito.
Le verifiche dirette sono state cortesemente eseguite per me dal dr. Jiir
gen Weber della Stiftung Weimarer Klassik Herzogin Anna Amalia Bi
bliothek. Esse vertono specificamente su lettere e numeri scritti a mano
sull'esemplare di Weimar. Le nuove informazioni sono utilizzabili, ben in
teso, per la storia della fortuna dell' editio princeps della Scelta. Nulla ho da
rigi L'Anno 1621..., c' una stampigliatura impressa con un timbro ovale
della G.H. Bibl. Weimar. Tale timbro fu usato dal 1815 al 1920, ma
18151.
* Le Postille 7-3 sono state pubblicate in questa rivista, IV (1998), pp. 423-26. Ri
cordo (cfr. la Postilla 1) che i rimandi fatti soltanto con l'indicazione delle pagine
con analogo riferimento abbreviato riguardano la mia edizione delle poesie. Di
questa presuppongo anche la Bibliografa e le relative Abbreviazioni.
1. Possibilit gi indicata dal dr. Weber ad A. Di Benedetto, del quale cfr. la nota
Un altro esemplare della Scelta d'alcune poesie filosofiche di Tommaso Campanella,
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204
Francesco
Giancotti
stampa
dell'
editto
Ritorno ora sull'accenno di p. civ, nota 15, ai legami che con Weimar
ebbe Adami. E ricordo che fu per accompagnare Alberto di Sassonia-Wei
mar che nel 1619 egli riparti dalla Germania avendo come meta la Fran
cia, dove soggiornarono per due anni. Cfr. p. ci. Nel 1621 - l'anno indicato
in calce alla dedica della Scelta (Di Parigi L'Anno 1621...) - Adami era
effettivamente a Parigi.
Oltre ad Adami, altre figure evoca alla nostra mente il nome di Weimar.
Possibili lettori del nostro esemplare? Come per l'esemplare di Wolfenbiit
tel ci si pu chiedere se lo abbia letto Lessing, che della Herzog August Bi
bliothek fu bibliotecario, cos per quello di Weimar facilmente vien fatto di
pensare a Herder (cfr. pp. cu e cu), a Wieland (che fu precettore dei figli
della duchessa Anna Amalia), a Goethe, a Schiller. E nemmeno Lessing
del tutto estraneo alle considerazioni che possono svolgersi se pensiamo a
cerca?
5. L'esemplare di Wroclaw. - Dei sei esemplari della princeps della Scelta dei
quali oggi nota l'esistenza, restava da collazionare solo quello che nella
Biblioteca Universitaria di Wroclaw ha la segnatura 402.963 (cfr. Note e ta
vole..., 2, p. cui, e la Postilla 3). Posso ora comunicare che l'ho collazionato
attraverso un microfilm ottenuto dalla Universytet Wroclawski Biblio
teka Uniwersytecka, inviatomi dal direttore, dr. Adrzej Ladomirski. A lui
e ad un suo collaboratore, il signor A. Konik, devo alcune informazioni e
chiari.
stituzione e alla critica del testo. Anche al confronto con esso si riconferma
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oscillazioni.
che, anche per ragioni di spazio, non fu possibile sviluppare. L'analisi non
chiusa entro una sfera astratta: procede da determinati problemi testuali.
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206
Francesco
Cercando
Giancotti
possibili
solu
xcm-c),
non
ci
un'informazione
furtive
nota.
fond
commoditas;
ex
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Inoltre va considerato che le poesie costituirono solo uno dei vari argo
menti dei quali Adami s'occup nei rapporti con Campanella. Nel seguito
del periodo della Praefatio che poc'anzi ho cominciato a citare, specifica:
quibus de variis rebus et omni quasi disputabili philosophatum est inter
nos invicem. E nel Syntagma, I 3, p. 34 (cfr. Note e tavole..., p. xcix, e per
l'attuazione del programma di pubblicazione p. c) Campanella menziona
le diverse opere date ad Adami e a von Biinau: dedique illis quae Sciop
pio antea concesseram, et insuper Metaphysicam, Philosophiam realem, Medi
cinam, Astrologiam et multa opuscula epistolaria: fueruntque ipso diligentio
primo esemplare intendo la raccolta dei primi autografi delle singole poe
sie successivamente comprese nella Cantica. Erano poesie scritte in tempi e
in condizioni differenti. Nella stessa Scelta si trovano, ad esempio, poesie
assegnabili alla giovinezza di Campanella, come il n. 68, e altre composte
fra il 1612 e il 1613 (gli anni a cavallo dei quali Adami e von Bnau sog
giornarono a Napoli): i nn. 69 e 70. L'insieme dei primi autografi sar stato
assai disomogeneo. Alcuni dovevano recare tangibili segni del travaglio
della composizione in circostanze avverse. Si pensi alla fossa di Castel
Sant'Elmo e a quelle povere strisce di carta a cui il poeta consegnava i suoi
versi (cfr. p. lxv). Si rammentino anche le parole del Syntagma (cit. sopra):
... cum dabatur furtive commoditas.... Sia per materiale fragilit, sia sotto
scritti da Adami.
Occorreva fare una copia del primo esemplare della Cantica (una 'bella
copia', si potrebbe dire) e questa dare ad Adami. Un secondo esemplare.
Del resto, pu darsi che esso esistesse gi prima dell'arrivo di Adami a Na
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208
Francesco
Giancotti
straordinaria.
annota: ... questo ultimo verso dicea nel primo esemplare: "E fa le genti
di virt infiammarsi". Una variazione d'altro genere troviamo nelle ter
zine Fede naturale del vero sapiente (n. 3): consiste nell'omissione di parte del
l'intesa che gli fosse restituito. Ma, questa della restituzione di un secondo
esemplare, un'eventualit che prospetto per completezza di analisi: non
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note alle singole poesie sicura e non modificabile, tale da provare una
chiara dipendenza dalla successione delle poesie quale si trova nella Scelta.
Potremmo in tal caso concludere: Campanella scrisse Y Esposizione presup
ponendo l'ordine delle poesie che proprio della Scelta. Ma le note dell'
sposizione non costituiscono un insieme che di per s escluda la possibilit
d'una disposizione delle poesie diversa da quella che presenta la Scelta. Ri
mandi e nessi interni individuabili in note dell'Esposizione sono tali da toc
care particolari, non l'intera struttura della Scelta. La menzione della Can
zone a Berillo nell'or/), al madr. 3 del n. 73 di per s mostra solo che previ
Cantica. Chi vorr credere che in questa le poesie distribuite in sette libri
fossero messe insieme a caso? Sembra plausibile supporre che Adami ab
bia tenuto qualche conto dell'ordinamento dato ad esse dall'autore. Ma
non meno plausibile sembra congetturare che Adami, ponendosi il pro
blema dell'ordinamento delle poesie nella progettata Scelta, si sia consul
tato con Campanella, durante una visita per lettera, e lo abbia interro
gato sui criteri osservati nell'architettura della Cantica, gli abbia proposto
qualche quesito circa la disposizione da delineare adombrare per la pre
vista pubblicazione antologica. Del resto, lo stesso Campanella avr avver
tito l'esigenza di qualche accordo in proposito. In definitiva, pare verosi
mile che i due abbiano concordato, pi meno precisamente, l'ordina
mento delle poesie selezionate per la pubblicazione. Ma, concepita questa
ipotesi, non v' modo di precisare se l'accordo si sia concretato nella mate
riale disposizione delle poesie gi durante il soggiorno di Adami a Napoli.
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210
Francesco
Giancotti
talvolta
Adami
uno
per
la
stesso
Scelta
fog
ve
panelliani
Adami
si
non
integrale
secondari
sia
degli
deciso
autogr
ricorrere della parola e dell'idea della morte dal madr. 1 in avanti. Alla
luce delle riflessioni sopra esposte si pu aggiungere: pensabile che il ti
pografo abbia stampato questo verso avendo sotto gli occhi l'autografo di
Campanella (secondo esemplare); ma la menda tipografica pu essersi ve
rificata anche se il tipografo lavor con ima trascrizione dell'autografo ese
guita da Adami: questi pu avere scritto notte in un modo che favor lo
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Adami abbia annotato, magari nel margine del proprio manoscritto, la dif
ficolt in questione, ma si sia poi dimenticato non abbia avuto modo di
della stampa della Scelta, quando non era pi possibile rimediarvi ricor
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Cronache e notizie
GIORNATE DI STUDI
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Bruno sono stati forniti da Maria Pia Ellero. Ellero ha rilevato come en
trambe le arti abbiano a che fare con la natura, con le immagini, e con la
magia, sviluppando il tema del rapporto tra l'incantesimo magico e la re
torica, e mostrando la retorica come una pratica di vinculum e, viceversa,
furore eroico elaborati dai due. Per Farra, come per Bruno, l'impresa
non veicolo solo di contemplazione, ma anche di trasformazione.
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Cronache
notizie
215
di
Bruno
stesso
in
messo in relazione la
comico enunciata da
Atte
stru
Socra
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Venerd 22 ottobre
Bovelles
dell'amore
mento.
E.C.
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Cronache
nismo
teoria
ed
notizie
217
atomismo.
La
dell'indifferenza
tra
dello
come vittimaysacrificio; E
terpretazione dei 'dialoghi
del hombre y la filosofia;
lectura y distorsion fenom
Come un uomo si fa Dio. U
Lerner, Sur Telesio et Bru
Bruno;
Ordine,
La
re
DI GIORDANO BRUNO
Convegno internazionale
Napoli, 24-27 gennaio 2000
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con Dio\ Antonia Lezza (titolo da definire); Paolo Lucentini, La metafora 'er
metica' della sfera infinita da Cusano a Bruno-, Adriana Mauriello, Il lavoro fi
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Cronache
notizie
219
Ben
tura
Bruno:
nutrito
in
Bruno,
Giordano
la
filosofia
il
gruppo
Maurizio
Bruno
de
Cam
'umorista'
di
Spaventa-,
Maria
Assunt
Oreste
Trabucco
l'anti-filosofo.
Zezza,
Gadda.
Il
Inoltre
luoghi
pittore
sono
di
in
Napoli
(ttolo
partire
da
da
Giovan
cantiere
nel
Be
al
Candela
Sa
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fica.
persone
scrittura
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Cronache
IIa
notizie
Sezione:
221
L'idea
di
bruniano
Bruno
A. Del Prete (Scuola Normale di Pisa): Presenze bramane nella Francia del
Seicento
Ottocento
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COLLOQUE PARIS
- CNRS
Bruno
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Cronache
notizie
223
Bruno
M.-D.
T.
Couzinet
Dagron
Bruno
(Paris)
(Paris)
Br
L'ide
A.
Ingegno
(Florence)
Contre-Rforme
B.
Levergeois
Bruno-Klossowski
(Paris)
Bruno
Renaissance
Department of Science and Technology and the Centre for Italian Studies
of University College London, with the Dipartimento di ricerche storico
filosofiche e pedagogiche dell'Universit di Roma La Sapienza, with the
Centro Intemazionale di Studi Bruniani (sponsored by the Istituto Italiano
per gli Studi Filosofici), and with the Comitato Nazionale per le cele
brazioni del IV centenario della morte di Giordano Brano organizes an in
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losofo' nel senso specifico del termine. E questo, ma anche assai di pi:
nella sua figura si sono concentrati in un nesso a volte inestricabile mito
leggenda storia, anche per i caratteri eccezionali della sua vita e della sua
morte sul rogo. Bruno, per intendersi, non n Ficino, n Pico, n Pompo
nazzi: al contrario, una figura nella quale si intreccia una pluralit di fini,
dei quali occorre tener conto proprio in un'occasione come quella del cen
tenario della morte. Basta pensare a ci che il Nolano ha rappresentato
nella coscienza etico-politica italiana, anche popolare, del secondo Otto
cento per rendersi conto di questo.
Naturalmente, quando si propongono iniziative per Bruno, occorre pure
tener presente un altro tratto proprio dell'esperienza bruniana, del suo
connotarsi in termini schiettamente europei. Italiano, anzi napolitano
nato sotto pi benigno cielo, gir attraverso le principali citt dell'Europa,
da Ginevra a Londra, da Francoforte a Wittenberg, da Parigi a Praga, fre
quentando ambienti intellettuali e politici di primissimo piano, a comin
ciare dalle corti di Enrico III, di Elisabetta e di Rodolfo II d'Asburgo. Della
complessit di questa esperienza occorre oggi dar conto in maniera pi
adeguata, svolgendo ricerche specifiche nelle citt della peregrinatio bru
niana. E un fatto, del resto: dopo le importanti ricerche di Spampanato e
pi recentemente di Luigi Firpo, non sono state fatte indagini specifiche in
sua.
ciare dalla identificazione dei maestri con cui si venne formando nello Stu
dio della citt di Napoli, la quale deve essere dunque - anche per questi
Comitato.
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di Bruno.
vestrini;
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Cronache
Ma,
come
notizie
si
227
detto,
le
inizi
1. Una nuova edizione critica del III volume degli Opera latine conscripta
di Giordano Bruno (Opere magiche: Lampas triginta statuarum, De magia
mathematica, De magia, Theses de magia, De rerum principiis, De vinculis in ge
2000.
3. Una nuova edizione dei Documenti della vita di Bruno, a cura di Euge
nio Canone.
toni.
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8. La realizzazione, in collaborazione co
Scuola Normale Superiore di Pisa, di un
ideale di Giordano Bruno, e, quindi, alla
Comitato.
Michele Ciliberto
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Rinascimento.
utenti.
sor con una barra laterale che permette la navigazione all'interno del testo
visualizzato (con una struttura simile al 'layout di lettura' di Word per Win
dows). Le opzioni di ricerca del testo si presentano notevolmente artico
late. Sono previste le ricerche per stringhe con maschere e caratteri di
troncamento, l'utilizzo degli operatori booleani, operatori di prossimit, la
ricerca per famiglie di termini, le ricerche per livello di stile (un certo ter
mine solo quando appare nel titolo, ad es.), per lingua e per forma esposi
tiva (poesia/prosa). Durante ogni ricerca il programma presenta la lista di
tutti i termini presenti nel corpus che si sta consultando, dando una rispo
sta immediata in un apposito quadrante del numero di frasi che corrispon
dono all'impostazione della ricerca. L'esito della ricerca viene quindi vi
sualizzato in diversi modi: facendo apparire il termine in un contesto di un
certo numero di termini che lo precedono e lo seguono (numero che pu
essere scelto) facendo apparire le frasi complete in cui viene fatto uso di
un certo termine e il numero delle frasi presenti in ogni opera dell'autore
che si sta consultando. possibile chiedere un ordinamento dei passi sele
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nato.
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Cronache
notizie
231
bile
ordinare
il
CD
blia.it/philosophica).
via
speciale
di
L.
100.000.
E. C.
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convocato magari in Francia dal nuovo sovrano. Gli Ebrei erano il simbolo
di questa grande riconciliazione religiosa e politica, per questo si rivolgeva
a loro con toni suadenti, ma precisando nel contempo che una serie di se
gni astronomici e rivelazioni, pienamente confermate da una corretta in
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Cronache
notizie
233
Roma dall'amico Clemente Vili non appena eletto papa nel 1592, ma la
sua opera Nova de universis philosophia, gi pubblicata nell'anno prece
dente, finir inesorabilmente all'indice nel luglio 1594 nonostante l'amici
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IV.
rentino, e non soltanto nel noto sonetto a lui dedicato. Le tematiche dei
due discorsi di Pucci sembrano richiedere ulteriori riflessioni su questo
'incontro'.
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bili.
rue d'Ulm, come viene chiamata in Francia, ospita ima biblioteca ricca
di 550.000 volumi, tra cui edizioni antiche e rare (anche di Ficino e di
Pico), un fondo cospicuo di testi filosofici antichi e moderni, e molte col
lane di riviste umanistiche. Tra gli istituti parigini regolarmente impegnati
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la Laurenziana.
Da parte loro i colleghi inglesi della Socit Ficin, e cio la Society for
Renaissance Studies e la London School of Economies, terranno un conve
gno ficiniano a Londra, i 25 e 26 giugno prossimo: Marsilio Ficino, his
sources, his circle, his legacy i cui partecipanti saranno: MJ.B Alien (Ope
ning address: life as a dead Platonist), C. Salaman (Hermes and Plotinus:
authentic echoes of Egypt in Ficino?), S. Gentile (Ficino's library), J. Han
kins (The tradition of pia philosophia), A. Field (The Platonic Academy of
Florence), J. Monfasani (Ficino's position in the Plato-Aristotle contro
versy), A. Levy (Ficino, Augustine and the Pagans), M. Idei (Prisca Theolo
gia: Ficino, Pico and their Jewish contemporaines), S. Toussaint (Ficino,
Mercurius and the Celestial Arts), J. Kraye (The impact of Ficino on Re
naissance Philosophy), D. Lackner (Ficino and the camaldolese order), V.
Rees (Ficino's advice to Princes), M. Reeves, A. Collins (Egidio da Viterbo
the Ancient World and Mythology), F. Ames-Lewis (Neoplatonism and
the visual arts), S. Hutton (Ficino and the Cambridge Platonists), S. Cuclas
(Ficino and the poetry of George Chapman), A. Voss (Orpheus redivivus,
the musical magic of Ficino).
Infine il Centre d'tudes Suprieures de la Renaissance di Tours, cele
brer dal 7 al 10 luglio 1999, a Tours, il suo XLII Congrs International
d'tudes Humanistes sotto la direzione di Stphane Toussaint, con i se
guenti relatori: M. Fumaroli (Le De Triplici Vita: un genre de vie pour la
Rpublique des Lettres), C. Vasoli (Ficino e la Francia), S. Gentile (Ficino
tra Platone e Lucrezio), P. Laurens (Le De Amore de M. Ficin), F. Zini (Ficin
et Politien: les deux dialectiques), V. Rees (Ficin et ses Princes), F. La Bra
sca (La lettre de Ficin Landino sur le Commentaire de Dante), J-C Margo
lin (La notion de raptus chez Ficin et Bovelles); P. R. Blum (La religione di
Ficino), G. Fioravanti (M. Ficino e Alberto Magno), C. Celenza (Pythago
ra's presence in Ficino's philosophy), E. Rudolph (Ficino platoniker oder
neuplatoniker?), T. Leinkauf (Mens und intellectus bei Ficino), T. Dagron
(Ficin et la problmatique platonicienne de la matire), Ph. Morel (M. Fi
cin et la fonction talismanique des images), P. Castelli (Pillole di luce: erbe
e pietre nell'opera di Ficino), E. von Samsonow (Architecture et criture
dans la mnmotechnique de la Renaissance partir de Ficin), A. Fogarty
(Yeats and Ficino's influence), T. Katinis (Il ruolo dell'immaginazione in
contesti fciniani).
Per favorire gli scambi tra gli studiosi, la Socit Ficin promuover un
bollettino bibliografico e una rivista annuale, Accademia (direttore della
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Cronache
notizie
237
pubblicazione S. Toussaint,
tfico composto da M. Fum
MJ.B. Allen, M. Y. Perrin,
ospiter gli artcoli di A.
Commentaire la Rpubli
Commentaire de Plthon s
Symposium organizzato il
denden
Kiinste
di
Vienn
sance.
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Recensioni
cabile nel suo paese con la pubblicazione dei testi di Nifo, Cardano, Cam
panella. Sar poi proprio a partire da queste opere che il libertinismo fran
cese si interrogher in maniera originale, come il volume di Bianchi mette
in luce, sulle pi urgenti questioni politiche e filosofiche del suo tempo:
dall'attenzione per il ruolo svolto dalla religione nella nascita e nella du
rata degli Stati, al rifiuto in nome della ragione naturale di ogni inde
bita commistione tra filosofia e teologia, fino alla denuncia della falsit di
ogni pratica magica pseudoscientifica come l'alchimia.
Eugenio Di Rienzo
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sto scritto diventa allora una vera e propria biblioteca politica ad uso dei
politici e degli uomini di corte e trasmette quell'attenzione per i libri, il
loro ordine e la loro organizzazione che gi avevano portato Naud a pub
blicare un classico della biblioteconomia quale YAdvis pour dresser une Bi
bliothque (Parigi 1627). All'interno della Bibliographia occupano poi uno
spazio del tutto particolare sia testi e autori legati alla 'ragion di stato', sia
scritti composti per l'istruzione di ministri e cortigiani, di ambasciatori e se
gretari, con un'attenzione per quel tema del disciplinamento dei compor
enunciato fin nel titolo stesso nelle edizioni tedesche e olandesi del 1641 e
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Recensioni
241
tore
che
con
pi
sentarsi
come
u
zione
storica,
c
nuova
teoria
p
spettive
cultur
questa
prospett
rio
che
precede
nell'opera
grafico
si
del
trasfo
analisi
dei
'coup
tivata
entro
un
Utile
e
import
rato con una ampia introduzione (I libri della politica, pp. 13-68), in
quanto rende disponibile uno scritto mai pi riedito dopo il XVIII secolo,
se si esclude la riproduzione anastatica della prima edizione veneziana ri
pubblicata a Torino dalla Bottega d'Erasmo nel 1961, ma ormai irreperi
bile da molti anni. Bosco ripubblica il testo latino dell'edizione di Leida
del 1642 (Lugduni Batavorum, ex officina Ioan. Maire, 1642), che suddi
vide in paragrafi e che fa precedere, per comodit del lettore, da un som
mario analitico ripreso dall'edizione di Lipsia del 1712 curata dal Gladow,
e fa seguire da una tavola degli autori stabilita secondo l'ordine delle
materie trattate, originariamente pubblicata in chiusura dell'edizione
francese della Bibliographia curata da Charles Challine [La Bibliographie po
litique du Sr. Naud. Contenant les livres et la mthode ncessaires estudier la
Politique... Le tout traduit du Latin en Franois, A Paris, chez la vesve de Guil
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secolo.
Lorenzo Bianchi
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Recensioni
243
di
cogliere
la
r
dico,
del
frate,
bert,
la
fede
delle
pigre
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Si
procede
cos
specifici
del
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giudica
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di
quest
primo
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e
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pi
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prima
parte
di
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uno
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nella,
un'esatta
rati
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comples
vita
culturale
e
rigini.
Cos,
la
si
configura
m
Chi
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della
vita
del
C
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complesso
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del
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della
Francia.
P
e,
soprattutto,
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contributi.
Per
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forme
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confrontarsi
in
di
un
Campane
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rico.
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Recensioni
245
un
lungo
capit
chia
idea
ad
un
colo
turco
e
da
panelliana
non
bellinismo:
il
r
dell'imperatore
suo
riconoscim
conosca
prima
vrano
eletto.
H
Monarchia
di
Fr
siano
legate
alla
di
un'unit
dell
anche
il
luogo
Campanella:
la
brio
del
mondo
del
regno
di
N
nuovo
continen
modo,
perfetta
litica
e
di
capir
librio
delle
pot
Tuttavia,
come
sta,
in
tale
sist
prema
autorit
quindi
uno
dei
paradossalment
forma,
collega
platonismo
pol
e
apocalittica,
naturale
e
graz
cristiana.
Il
cap
panelliane
sulla
zazione
del
Mon
infatti,
di
fare
Headley
fu
il
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grande
tr
anche,
grazie
a
nea
e
dei
progr
sianica
e
profe
Campanella]
pe
Corre d'altronde lungo tutto il libro, come un filo rosso, quel concetto di
'crisi' che organizza la materia e viene presentato come una specie di spina
dorsale di comun denominatore delle varie parti. E sembra di vedere poi
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Jean-Louis Four
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Dibattiti
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Universit di Bologna
E.C.-G.E.
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Giugno 1999
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Supplementi Testi, II
diretti da Eugenio Canone e Germana Ernst
ANTONIO PERSIO
TRATTATO DELL'INGEGNO
DELL'HUOMO
a cura di
Luciano Artese
Indice:
Ernst.
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In corso di stampa
BRUNIANA & CAMPANELLIANA
Ricerche filosofiche e materiali storico-testuali
Supplementi Studi, II
diretti da Eugenio Canone e Germana Ernst
LETTURE BRUNIANE
DEL LESSICO INTELLETTUALE EUROPEO
(1996-1997)
a cura di
Eugenio Canone
Indice:
Eugenio Canone, Premessa Giovanni Aquilecchia, Il linguaggio filosofico
di Bruno tra comoedia e tragoedia Barbara Amato, Il concetto di 'termine'
nel De minimo Paul Richard Blum, Saper trar il contrario dopo aver
trovato il punto de l'unione: Bruno, Cusano e il platonismo Eugenio Canone,
La Summa terminorum metaphysicorum. fisionomia di un'opera hruniana
quasi sconosciuta Michele Ciliberto, Fra filosofia e teologia. Bruno e i
puritani Delfina Giovannozzi, Fides e credulitas come termini chiave della
scienza magica in Agrippa e Bruno Miguel A. Granada, Blasphemia vero
est facere Deum alium a Deo. La polemica di Bruno con l'aristotelismo a
proposito della potenza di Dio Amalia Perfetti, Motivi lucreziani in Bruno:
la Terra come 'madre delle cose' e la teoria dei semina Sandra Plastina,
Legge e virt civili in Patrizi e Bruno. Un confronto tra i Dialoghi della historia
idearum di Bruno.
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be written in English, French, German, Italian or Spanish, and should be
sent to the Editors. Typescripts will not be returned.
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