Teoria Delle Reti Elettriche Teoria Delle Reti X1appello
Teoria Delle Reti Elettriche Teoria Delle Reti X1appello
Teoria Delle Reti Elettriche Teoria Delle Reti X1appello
- Santomauro Mauro -
E-mail: [email protected]
Bibliografia: Chua Leon O., Kuh Ernest S., Desoer Charles A., Fondamenti di Teoria dei
Circuiti, McGraw-Hill, 1987
CIRCUITI DINAMICI
CIRCUITI RESISTIVI
CIRCUITI LINEARI
BIPOLI DOPPI BIPOLI
CIRCUITI NON
LINEARI
1
IntroduzioneaiBipoliLineari
LeggidiKirchhoffeOhm
LeggediKirchhoffperleCorrenti(KCL)
Dove S perci una superficie chiusa che contiene al proprio interno un numero determinato di
nodi del circuito.
2. Per qualsiasi circuito concentrato, la somma algebrica delle correnti uscenti da un nodo
nulla in ogni istante
A B C
2 4
1 3 5 6
D
, , , sono i Nodi del grafo
2
Grafo:
A 2 B C
4
S
3
1 5
6
S
D
necessario indicare per ogni lato il verso della corrente (da stabilire in modo arbitrario).
Quando si parla di superfici chiuse si intende delle superfici che racchiudono uno o pi nodi
separandoli dal resto del grafo. Ad esempio, S una superficie chiusa che contiene solo D dentro,
mentre contiene A, B e C fuori. S contiene invece A e B.
Si introduce la nozione di insieme di taglio per rappresentare una superficie chiusa S nei grafi come
un insieme di lati tolti i quali il grafo risulta suddiviso in due grafi separati.
Esempio:
S S
A B C A B C
D D
La Legge di Kirchhoff per le correnti quindi: 0
Esempio:
M N
Si scrive la KCL per il nodo M e per il nodo N; si ottiene che la legge di Kirchhoff relativa ad una
superficie chiusa che ha allinterno un certo numero di nodi (ad esempio M e N) la somma delle
Leggi di Kirchhoff dei singoli nodi.
3
Tornando al caso in esame, per ottenere una formulazione compatta delle Leggi di Kirchhoff per
ogni nodo, si pu descrivere il grafo come una matrice con tante colonne quanti i lati e tante righe
quanti i nodi:
1 2 3 4 5 6 7
A +1 +1 0 0 0 0 +1
B 0 -1 +1 +1 0 0 0
C 0 0 0 -1 +1 -1 -1
D -1 0 -1 0 -1 +1 0
Nota: stata usata la convenzione +1 per le correnti uscenti dal nodo, -1 per le correnti entranti e 0
per indicare che il nodo non ha correnti entranti o uscenti provenienti dal ramo corrispondente.
Questa convenzione stata scelta a priori.
Si osserva che, scrivendo la KCL per A, B e C, la KCL al nodo D linearmente dipendente dalle
altre; infatti, la Legge di Kirchhoff al nodo D la somma di quelle precedenti cambiata di segno.
Si possono quindi scrivere N-1 relazioni indipendenti e la matrice risulta ridondante, in quanto una
riga pu essere cancellata e ottenuta dalla combinazione delle tre righe precedenti:
1 2 3 4 5 6 7
A +1 +1 0 0 0 0 +1
B 0 -1 +1 +1 0 0 0
C 0 0 0 -1 +1 -1 -1
D -1 0 -1 0 -1 +1 0
La matrice che si ottiene prende il nome di matrice di incidenza e, nel caso in esame, risulta formata
da sette colonne e tre righe.
Questa la formulazione implicita per la KCL, ovvero nella forma del tipo F(x,y) = 0,
4
LeggediKirchhoffperleTensioni(KVL)
Essa afferma che: La somma delle tensioni lungo una maglia uguale a 0.
A 2 B C
4
3
1 5
6
Una maglia un percorso chiuso che inizia da un nodo qualsiasi, passa attraverso elementi a due
terminali e termina al nodo di partenza.
Di solito si utilizza la stessa convenzione per tensioni e correnti per non scrivere pi grafi per lo
stesso circuito.
5
Si vuole ora scrivere un numero di equazioni alle maglie che sia linearmente indipendente, e ci si
fa attraverso la definizione di albero che legata al grafo.
1. Il grafo albero connesso (cio da un nodo vi sempre un cammino verso ogni altro nodo)
2. Il grafo albero NON ha maglie
Esempio:
A B C
In nero si ha lesempio di un albero. Il lato tratteggiato in rosso NON fa parte dellalbero e forma
una maglia, poich sta tra due nodi tra i quali, per definizione, c gi un cammino.
Vale la regola generale che se si prende un qualsiasi lato non facente parte dellalbero considerato si
ottiene sempre una maglia. Si pu scrivere la KVL per ogni maglia cos ottenuta.
A 2 B C
4
3
1 5
6
Si costruisce una matrice mettendo nelle colonne, vicini tra loro, i lati che formano lalbero e poi gli
altri lati in posizioni arbitrarie. Nelle righe si posizionano le maglie, che si formano con laggiunta
di un lato specifico, nello stesso ordine di come sono stati posizionati i lati nelle colonne. Le maglie
sono tante quante i lati che non sono di albero.
6
Maglie Lati di Albero Lati di Coalbero
2 3 4 1 7 5 6
M1 -1 -1 0 +1 0 0 0
M7 -1 0 -1 0 +1 0 0
M5 0 -1 +1 0 0 +1 0
M6 0 +1 -1 0 0 0 +1
Matrice Unitaria
Ogni maglia si indica con Mx, dove x il lato di coalbero (unico) che forma la maglia stessa.
Il verso di percorrenza quello fissato dal lato di coalbero che forma la maglia (+1).
La matrice formata dalle prime 3 colonne e dalle 4 righe relativa allalbero, la matrice quadrata
formata dalle restanti colonne con le righe corrispondenti relativa al coalbero e si pu osservare
che questa matrice di rango massimo e risulta unitaria per costruzione.
Indicando con , matrice delle maglie fondamentali, la matrice formata dallunione di albero e
La dimensione data dal numero di lati del coalbero, che sono tutti i lati (L) meno quelli che
formano lalbero stesso, i quali sono pari al numero di nodi (N) meno uno:
Perci per trovare tutte le soluzioni di un insieme di L bipoli si hanno 2*L incognite. La met delle
relazioni cercate (L) si ottengono, come finora ricavato, con le Leggi di Kirchhoff per Tensioni e
Correnti.
0
0
7
Si pu osservare che:
Per scrivere le KVL occorre prendere un albero e fra tutti gli alberi che si possono ottenere vi
lalbero Lagrangiano, la cui particolarit di avere la forma a stella, cio da un nodo che fa da
centro si raggiungono tutti gli altri. Questo nodo prende il nome di nodo di riferimento (terra,
massa, ground). Mettendo il - del voltmetro sul nodo di riferimento si possono ricavare N-1
tensioni, che possono essere assegnate al nodo e prendono il nome di potenziali o tensioni di nodo.
e1 e2 e3
+ + +
e4
+
0 -
Nodo di riferimento
Si pu osservare che una tensione la differenza di due potenziali ed definita sul lato in funzione
dei potenziali che stanno ai nodi estremi di quel lato.
, , , 0 la forma implicita.
0
Dove g un vettore (g1, g2) :
0
8
Dimensionalmente, poich ,1 e 1,1 , la matrice deve avere dimensioni
pari a , 1.
Questa solo una delle possibili soluzioni, che dipendono dallalbero scelto.
Si ottiene quindi:
0
Il vantaggio di questa formulazione che la topologia del circuito data dalla sola matrice che
molto facile da ricavare.
Nota: Si ricorda che la divergenza e il gradiente sono luno loperatore aggiunto dellaltro.
LeggidiOhm
Per arrivare a un metodo di analisi bisogna descrivere la struttura dei bipoli tramite le Leggi di
Ohm.
Con bipoli lineari si intendono quei bipoli la cui caratteristica o rappresentazione geometrica data
da una retta.
In forma implicita: 0 I
V
Formulazioni esplicite:
Chiamando: , , e
9
Si ottiene:
Se 0e 0: 0 , corto circuito
Se 0: conduttanza (G) G
Se 0e 0: 0 , circuito aperto
Si pu vedere che mentre il resistore ideale ammette sia la formulazione serie che parallelo, i
generatori ideali ammettono o la sola formulazione serie o la sola formulazione parallelo.
In notazione matriciale:
La matrice di diagonale.
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0
Osservazione importante: Non detto che le due matrici siano invertibili, ci possibile solo se:
, 0
10
MetodidiRisoluzione
MetododiAnalisitramiteTabellaSparsa(STA)
0 0 I1
N-1 0 N-1
L
IL
L 0 1 V1 0 L
L
VL
L 0 e1
L
N-1
eN-1
L L N-1
Questa tabella prende il nome di Tabella Sparsa (Sparse Tableau) in quanto contiene pochi numeri
diversi da 0.
11
Esempio:
0 I1
0
IL
1 0
0 V1 0
0 1
VL
x 0 x 0 e1
x x 0
0 x 0 x eN-1
MetododiAnalisiNodale(NA)
A differenza del metodo della tabella sparsa che usa la formulazione implicita per la legge di Ohm,
il metodo dellanalisi nodale richiede che tutti i bipoli devono essere in formulazione parallelo.
Lequazione definitiva dellanalisi nodale si ottiene dalle Leggi di Kirchhoff e dalla Legge di Ohm
in formulazione parallelo:
Sostituendo la ricavata dalla KVL esplicita nella Legge di Ohm e poi sostituendo la ricavata
dalla Legge di Ohm nella KCL implicita si sono cos unificate le tre equazioni in una sola:
1, , , 1 1, 1
Vi il vincolo che non possono esserci generatori ideali di tensione ( necessaria la formulazione
parallelo). Tutto descritto da generatori ideali di corrente e resistori.
12
Se un generatore ideale di tensione ha una resistenza in serie, si pu fare lequivalente Norton,
altrimenti non pu essere usato questo metodo.
Nei bipoli quasi sempre ottenibile, nei doppi bipoli pi complesso, e non detto che esista la
formulazione parallelo.
Esempio:
5
A 2 B 4 C
1 3 6
0
una matrice 3x3:
A B C
A 0
B
C 0
Il metodo di Analisi Nodale adottato nei simulatori circuitali, in quanto la matrice direttamente
ottenibile dai dati in ingresso che descrivono il circuito (vedi P-Spice).
Esempio:
Nome N+ N- Valore
R1 A 0 R1[]
R2 A B R2[]
Il programma legge ogni riga e scrive informazioni sulla matrice fino a completarla.
13
Questo metodo prende il nome di Stamp Method:
A B C
A 1 1 1
B 1 1
C
Si individuano le 4 caselle di intersezione tra i due nodi e si mettono le transconduttanze in ognuna
di esse: se gli indici sono uguali si mette il +, altrimenti si mette il .
Se uno dei due nodi il nodo di riferimento (indicato con zero), lunica casella interessata quella
con indici uguali (di volta in volta AA, BB, CC)
Il vettore dato dai generatori di corrente che entrano od escono dai nodi.
A Nome N+ N- Valore
0 B I5 A C I5[A]
C I6 0 C I6[A]
Propriet: utilizzando lanalisi nodale, si pu dimostrare che un circuito che abbia resistori e
generatori di corrente e tensione accompagnati (cio con resistori rispettivamente in parallelo e
serie) comunque lo si costruisca, con valori di R e G > 0, ammette sempre una e una sola soluzione.
R,G>0
R
R
Bisogna dimostrare che la matrice non singolare per qualsiasi valore. Ma poich
diagonale e definita positiva, moltiplicata per e rimane definita positiva e ha determinante
diverso da 0.
14
Per avere pi soluzioni o nessuna soluzione bisogna avere generatori di tensione o corrente non
accompagnati.
Esempio:
R R
R R
V1 V2
V3
Se, nel secondo caso, i generatori hanno valori non coerenti ( ), allora il circuito mal
posto e non si hanno soluzioni. Se la maglia funziona ( ), allora vi sono infinite
soluzioni.
Unaltra possibilit per avere nessuna o infinite soluzioni avere solo generatori di corrente entranti
o uscenti da un nodo.
In conclusione, condizione necessaria e sufficiente che un circuito di questo tipo ammetta una ed
una sola soluzione che i generatori siano accompagnati.
15
TeoremadiTellegen
Se si considerano due circuiti aventi come unico vincolo di avere la stessa topologia, si ha:
Cio i vettori di tensioni e correnti tra i due circuiti sono ortogonali tra loro:
Sostituendo :
Si osserva che si portata la matrice del circuito 1 al circuito 2 e in quanto i due circuiti hanno la
stessa topologia:
Concludendo: 0 0
Nota: e sono chiamate potenze virtuali. Se i due circuiti hanno anche gli stessi bipoli
allora sono potenze e da ci deriva la legge che la sommatoria delle potenze in un circuito pari a 0.
16
DoppiBipoli
Si considerino doppi bipoli lineari caratterizzati dalla convenzione degli utilizzatori a entrambe le
porte:
I1 I2
V1 V2
, , , 0
, , , 0
0
0
I termini c1 e c2 tengono conto di eventuali generatori indipendenti contenuti allinterno del doppio
bipolo, ma questi possono essere tirati fuori e quindi si ottiene la formulazione implicita stretta (con
0):
0
0
In maniera compatta: 0
Affinch sia possibile scriverla, deve essere una matrice non singolare:
ibrida , che prendono il nome di formulazioni cardinali. Queste hanno le due variabili
indipendenti una per porta.
17
Vi sono inoltre le due formulazioni con le matrici di trasmissione:
I1 I2
V1 V2
Bisogna porre attenzione al fatto che stata utilizzata la configurazione dei generatori a destra,
degli utilizzatori a sinistra.
Si pu infine osservare che, per le formulazioni cardinali, le variabili dipendenti sono gli strumenti
che misurano, le variabili indipendenti sono i generatori che forzano.
Propriet:
Le quattro formulazioni cardinali hanno la propriet di avere una variabile indipendente e una
dipendente per porta. Le variabili indipendenti (cause) si rappresentano con generatori equivalenti,
le variabili dipendenti con misuratori (voltmetri e amperometri).
Esempi:
+ +
I1 R I2
+
+
I1 H V2
18
GeneratoriPilotati
0 0
I1 V2 0
0 0
V1 I2 0
0 0
I1 I2 0
0 0
V1 V2 0
19
ProprietdeiDoppiBipoli
1. Direzionalit
2. Reciprocit
3. Simmetria
4. Passivit
1. Direzionalit
La direzionalit pu essere dalle porte 1 alle 2 o viceversa: i doppi bipoli possono essere sia
unidirezionali che bi-direzionali.
Un bipolo unidirezionale tale da non presentare variazioni sulla porta 1 a fronte di variazioni sulla
porta 2 mentre presenta variazioni sulla porta 2 a fronte di variazioni sulla porta 1.
I1 I2
V1 V2
In quanto non si pu fare il rapporto tra due generatori si pu ricorrere ad artifici e ricavare 1 , vi
tuttavia un metodo migliore per il quale bisogna prima introdurre il bipolo nullore.
Nel piano I/V si consideri il bipolo che si trova nellorigine degli assi ed ha contemporaneamente
I = 0 (circuito aperto) e V = 0 (cortocircuito). Tale bipolo degenere prende il nome di nullatore.
20
Il circuito che contiene un nullatore risulta avere troppi vincoli e non perci risolvibile:
R V
Vdd 0 I
Nel piano I/V si consideri il bipolo che comprende tutto il piano e ha V = qualsiasi e I = qualsiasi.
Tale bipolo si chiama noratore.
Il circuito che contiene un noratore risulta avere infinite soluzioni in quanto ha troppi pochi vincoli:
R V
Vdd I
Si pensato di creare un doppio bipolo comprendente sia un noratore sia un nullatore, questultimo
prende il nome di nullore:
0
0
21
0 0
Il nullore caratterizzato da una matrice ed lunica formulazione esistente.
0 0
Il nullore il doppio bipolo caratteristico della matrice di trasmissione .
V1 V2
0 1
0 0
0 0
Perci, oltre alla formulazione cardinale unica ammessa, permette anche la matrice di trasmissione.
Il termine diverso da zero si trova in posizione diversa per ognuno dei generatori pilotati e si pu
infine osservare che il nullore pu essere visto come il limite per un generatore pilotato quando il
suo parametro caratteristico tende a .
1A 1 1
0
1V
2V 1 1V 1V V2
Permette di calcolare: 2 e 1S
2A 1 1
2V
3V 1 1V 0 1A I2
Permette di calcolare: 3 e 2
2 3
In questo caso si ottiene perci:
1 2
22
Il nullore viene anche utilizzato come modello per lamplificatore ideale:
I1
I2
V1
V2
Nota: Di solito si rappresenta con un VCVS con guadagno elevato , ma in realt pu essere
rappresentato da uno qualunque dei generatori pilotati con il valore del suo parametro .
2. Reciprocit
Con una causa C1 applicata al doppio bipolo si ottiene leffetto E1; applicando una causa C2,
compatibile con la misura delleffetto E1, dove prima si era ottenuto leffetto E1 si ottiene un
effetto E2.
Esempio:
I1 I2 V1 V2
C1 E1 E1 C2
23
Utilizzando la convenzione degli utilizzatori per entrambi i bipoli, cio:
I1 I2 I1 I2
V1 V2 V1 V2
Si pu ricavare la relazione di reciprocit nel modo seguente: si inseriscono due bipoli uno a sinistra
e uno a destra di ognuno dei due doppi bipoli (, e , ). Si fa ci per poter utilizzare il
teorema di Tellegen che si pu applicare solo a circuiti chiusi.
I I1 I2 I
V V1 V2 V
I I1 I2 I
V V1 V2 V
0
0
24
Esempio:
I = I1 I = I2 = 0 I= I1 = 0 I = I2
V = V1 V = V2 V = V1 V = V2
Si ottiene:
Perci per le matrici G e R la matrice deve essere simmetrica, per H e K gli elementi dellanti-
diagonale devono essere uguali in valore ma opposti in segno.
Si pu osservare che il bipolo lineare (resistore) reciproco per definizione e anche un doppio
bipolo contenente solo resistori perci reciproco.
Nota: Un doppio bipolo pu essere reciproco anche se non contiene solo resistori.
Per le matrici di trasmissione si deve avere determinante unitario affinch siano reciproche:
| | 1
Esempio:
2 3
Il bipolo caratterizzato dalla matrice , ricavata in un esempio precedente, reciproco (il
1 2
determinante di uguale a 1).
25
3. Simmetria
Un doppio bipolo si definisce simmetrico quando sostituendo alla porta 2 la porta 1 e viceversa non
cambia niente:
Si ottiene perci:
Esempio:
2 3
Il bipolo caratterizzato dalla matrice , ricavata in un esempio precedente, simmetrico
1 2
(il determinante di uguale a 1 e ).
1 1
26
Riscrivendolo come:
0 1
Si ha che e si pu osservare che non reciproco (gli elementi sulla diagonale sono
1 0
uguali ma non opposti in segno, mentre la condizione ) e quindi non si pu applicare
la definizione di simmetria vista precedentemente per la prima matrice ibrida ( | | 1) in
quanto presuppone la reciprocit. Infatti:
| | | | | | | |
Invece nel caso in esame si ha e quindi affinch la matrice sia simmetrica deve valere
| | 1 come effettivamente .
4. Passivit
0
0
0 0 , , , 0
0
0 , 0
2 2
Esempio:
2 4 2 6 0 2
8 3 6 3 2 0
La parte emisimmetrica di una matrice non contribuisce alla forma quadratica associata.
27
Teorema di Sylvester (per matrici 2x2):
Una matrice simmetrica (per questo necessario prima simmetrizzarla) definita positiva se
0 e il determinante maggiore di 0.
Esempi:
2 6
2 0 ok; 2 3 36 0, non positiva e perci il bipolo non passivo.
6 3
8 3
8 0 ok; 8 12 9 0, positiva e perci il bipolo strettamente passivo.
3 12
Nota importante: Per determinare la passivit della matrice se non si hanno le matrici cardinali
non si pu applicare la regola vista precedentemente. Tuttavia lunica formulazione che ammette
0 0
solo la matrice il nullore ed esso non passivo.
0 0
Dividendo per :
Si ottiene:
0 1
28
CollegamentodiDoppiBipoli
Si possono collegare le porte 1 e 2 tra di loro in serie o in parallelo. Ci sono 4 possibili
configurazioni:
A A
B B
Serie/Serie Parallelo/Parallelo
A A
B B
Serie/Parallelo Parallelo/Serie
Le porte collegate in serie sono percorse dalla stessa corrente mentre le porte collegate in parallelo
possiedono la medesima differenza di potenziale.
A B
29
Propriet dei bipoli: Nel collegamento in serie dei bipoli si sommano i parametri serie, nel
collegamento in parallelo si sommano i parametri parallelo.
Si suppone inizialmente che questa propriet sia valida anche per i doppi bipoli e si dimostra come
in realt essa sia sottoposta ad un vincolo.
Esempio:
1 1
2 1
A 1 1 2
Serie 1 1 Serie
B 1 2 1
1 2
3,5
Si ottiene tuttavia: , che non la somma di .
Nota: le resistenze sono state prese di valore unitario per facilit di calcolo.
Se invece si considerasse:
Serie Serie
30
4 2
Si ottiene: , che la somma di .
2 4
Esiste un test che permette di capire se vale la sommabilit dei parametri o no, prende il nome di
test di Brne:
Esempi:
S/S P/P
A A
V V
B B
Esempio:
P/P
31
Un altro esempio di doppi bipoli (stelle) collegati in parallelo:
In questi due casi sempre soddisfatto il test di Brne grazie alla topologia del circuito.
Osservazione: Il test di Brne serve a verificare che conservata lidentit dei doppi bipoli.
4 2
Si vuole ora ottenere partendo dalle due stelle viste precedentemente senza modificarne la
2 4
posizione.
1:1
Il doppio bipolo rimane invariato e collegando un altro doppio bipolo in qualunque configurazione
si mantiene comunque lidentit del doppio bipolo e pertanto la sommabilit dei parametri.
32
Si consideri ora la cascata di due doppi bipoli:
La matrice di trasmissione si ottiene dal prodotto delle matrici dei singoli doppi bipoli e si pu
osservare che in questo caso non serve il test di Brne in quanto i doppi bipoli mantengono la loro
identit.
Nota importante:
V1 V2 V3
Si ha che, mentre la matrice di trasmissione sempre il prodotto delle due, tale propriet non si pu
tuttavia sempre applicare alle singole funzioni di trasferimento.
Esempio:
I1 R I2 R
V1 R V2 R V3
33
Si pu provare che per il seguente circuito, disaccoppiando i bipoli, si ha sempre:
V2
Esempio:
R R
V1 R V2 V2 R V3
1 0
La matrice di trasmissione di C :
0 0 0
Perci se si disaccoppiano i due bipoli impedendo che il secondo circuito carichi il primo si pu
fare
34
AnalisiNodaleModificata
Questa tecnica usata soprattutto nei simulatori circuitali e lidea che sta alla base la seguente:
lanalisi nodale esamina tutte le correnti che entrano in un nodo e poi le tensioni espresse con i
potenziali.
2 3 3
1
4
1 2 4
0 6 5
Si consideri che i lati tratteggiati in rosso non permettano formulazioni parallelo: vengono chiamati
bad-branches e ai potenziali bisogna aggiungere le correnti passanti in quei rami:
I I I I 0
I I 0
In quanto vi sono due incognite in pi, vi devono anche essere due equazioni in pi affinch il
problema sia risolvibile: termine
incognite noto
e1 e2 e3 e4 e5 I4 I6
1 0 0 e1
2 +1 0 e2
3 GN 0 0 e3
4 -1 0 X e4 =
5 0 +1 e5
I4 Leggi di I4
I6 Ohm I6
Dove la matrice GN si costruisce normalmente applicando il processo Stamp come la matrice nodale
pura e le colonne I4 e I6 si ricavano considerando solo il grafo ridotto alle linee rosse e indicando
con -1 una corrente entrante e con +1 una corrente uscente da un nodo (indicati sulla sinistra con i
numeri che vanno da 1 a 5).
Infine, la parte sottostante della tabella si ricava applicando le Leggi di Ohm ai rami considerati.
35
Si effettua ora unanalisi dei vari generatori di corrente e tensione pilotati e non e si stabilisce caso
per caso quali introducono una o pi variabili e quali non introducono nuove variabili.
1. GENERATOREIDEALEDICORRENTE
Non introduce nuove variabili. Il suo contributo deve essere posizionato nella colonna del termine
noto.
2. GENERATOREIDEALEDITENSIONE
Introduce una variabile IK. Il suo contributo deve essere inserito nella colonna del termine noto
corrispondentemente alla riga introdotta da IK.
N+
IK
VS
N-
Dove VS letichetta con cui viene indicato il generatore, mentre VS il valore numerico del
generatore stesso.
N+ N- IK
0 e1
+
N -1
GN 0
X
=
-
N +1
0 eN-1
IK 0 +1 0 -1 0 0 IK VS
36
3. GENERATOREDITENSIONEPILOTATOINTENSIONE
Il lato di comando essendo un circuito aperto ammette formulazione parallelo e perci non
introduce nuove variabili. Il lato comandato necessita invece dellintroduzione della variabile IK.
NC+ IK N+
VJ VK
NC- N-
Si dovranno fornire i dati al simulatore circuitale nel seguente modo: FXX N+ N- NC+ NC-
+ - + -
Dove N e N sono i nodi pilotati, NC e NC sono i nodi pilotanti e il fattore di pilotaggio.
Si ha: 0
N+ NC+ NC- N- IK
0 e1
+
N +1
NC +
GN 0
X
=
-
NC 0
-
N -1 eN-1
IK 0 +1 - + -1 0 IK 0
4. GENERATOREDICORRENTEPILOTATOINTENSIONE
Questo generatore ammette formulazione in parallelo e perci non introduce nuove variabili
NC+ N+
VJ IK
NC- N-
Si ha:
37
5. GENERATOREDITENSIONEPILOTATOINCORRENTE
Sia il lato di comando che il lato comandato non ammettono formulazione parallelo e perci bisogna
aggiungere due variabili.
NC+ Ik N+
IN
VN Vk
IJ
NC- N-
La seconda riga di comando dovuta al fatto che necessario mettere un nodo aggiuntivo con un generatore
di tensione nullo VN=0 per distinguere il ramo di comando da eventuali altri rami posti in parallelo.
In Spice necessario inoltre che la corrente si consideri uscente dal generatore nullo di tensione VN, ma ci
non modifica in alcun modo lanalisi del circuito.
Si ha: 0 e 0
N+ NC+ NC- N- IK IJ
0 0 e1
N+ +1 0
NC+ GN 0 +1
X =
NC- 0 -1
eN-
N- -1 0 1
IK 0 +1 0 0 -1 0 -Rm IK 0
IJ 0 0 +1 -1 0 0 0 IJ 0
38
6. GENERATOREDICORRENTEPILOTATOINCORRENTE
Sia il lato di comando che il lato comandato non ammettono formulazione parallelo e perci bisogna
aggiungere due variabili.
NC+ N+
IN
VN IK
IJ
NC- N-
Si ha: 0 e 0
N+ NC+ NC- N- IK IJ
0 0 e1
N+ +1 0
NC+ GN 0 +1
-
NC 0 -1 X =
N-
-1 0 eN-1
IK 0 0 0 0 0 +1 - IK 0
IJ 0 0 +1 -1 0 0 0 IJ 0
Nota importante:
Il circuito seguente lineare in quanto quando i generatori forzanti sono spenti, tutti gli elementi al suo
interno sono lineari.
A V
INPUT OUTPUT
CIRCUITO LINEARE
39
Esempio (numerico):
5 1 2 3
V3
4
0
Nei lati che non ammettono formulazione parallelo sono presenti dei generatori cerchiati in rosso.
Bisogna inserire il generatore nullo tra i nodi 1 e 5 (e il pi si pone verso il nodo 5) per
rappresentare lamperometro e misurare che pilota il generatore di corrente (nota: deve
uscire dal nodo + del generatore fittizio di tensione)
1 - - 0 0 0 1 0 0 0
2 + 0 0 0 0 1 0 0
3 0 0 0 0 1 0 1
4 0 0 0 0 0 1 1
5 0 0 0 0 1 0 0 0
bipolo
1 0 0 0 1 0 0 0 0
*
bipolo
0 1 1 0 0 0 0 0 0
6
bipolo
0 1 0 0 0 0 0
7
bipolo
0 0 0 0 0 0 0 1
9
40
I vettori delle incognite e dei termini noti sono dati da:
5 1 2 3
0 4
La matrice quella che si ottiene dalle Leggi di Ohm per i membri che non ammettono
formulazione parallelo.
41
Metodidirisoluzione
Vi sono metodi diretti e indiretti per risolvere . I metodi diretti ottengono la soluzione
esatta in un numero finito di passi (considerando eventuali approssimazioni). I metodi indiretti
hanno un numero di passi variabile a seconda della forma della matrice e portano a verificare se la
soluzione e convergente tramite iterazione.
I metodi diretti sono quelli pi utilizzati nei programmi; uno di questi metodi quello a
eliminazione gaussiana: da un sistema di partenza si tende a risolvere una variabile in funzione
delle altre fino ad ottenere ununica equazione. Risolta questultima si procede con sostituzione
inversa a determinare le rimanenti variabili.
Scomposizione:
U
A =
L
U
U
L A L
A
Sulla diagonale non c conflitto in quanto si pu dimostrare che esistono N gradi di libert pari al
grado N della matrice (quindi la diagonale di U pu essere riempita di 1 ad esempio)
Il tempo impiegato risulterebbe essere enorme. Analizzando matrici si evidenzia come esse siano
piene di 0. Ci implica inutili moltiplicazioni per zero e somme con zero come addendi. Se si tiene
conto della sparsit della matrice si ricava sperimentalmente che in realt il costo compreso tra
, ,
. un risultato sperimentale.
42
Tecniche ad hoc vengono utilizzate per limmagazzinamento dei dati, utilizzando strutture dati
lineari (liste) anzich matrici.
1 2 3 4 5 6
1 x x x x x x
2 x x 0 0 0 0
3 x 0 x 0 0 0
4 x 0 0 x 0 0
5 x 0 0 0 x 0
6 x 0 0 0 0 x
6 5 4 3 2 1
6 x 0 0 0 0 x
5 0 x 0 0 0 x
4 0 0 x 0 0 x
3 0 0 0 x 0 x
2 0 0 0 0 x x
1 x x x x x x
Tutto quello che stato fatto pu essere riutilizzato per i circuiti non lineari risolvendo N circuiti
lineari.
Un circuito non lineare dinamico potr essere risolto tramite la risoluzione di K circuiti non lineari
(resistivi).
43
Riassunto ed Esempi delle Propriet
R R
0
R 2
2
44
Esempio di doppio bipolo non passivo:
R R
0
0
I1 R I1
Se si mette un generatore di corrente qualsiasi da un lato e lo stesso dallaltro lato invertito di segno,
risulta che in R non scorre corrente.
Se allora 0 .
45
Doppibipoliparticolari
A. Trasformatoreideale
Ammette solo quattro formulazioni (con le matrici ibride , e con le matrici di trasmissione , )
V KV 0
H
I KI 0
V KV 0
T 1 1
I I 0
K
Dalla matrice si ricava che reciproco, ma non simmetrico in quanto | | 1.
V
bidirezionale e poich: P V I KI 0 inerte.
K
Nota: Per 1 come una prolunga che effettua tuttavia anche un disaccoppiamento elettrico tra
le due porte; reciproca ed anche simmetrica.
V KV 0
H
I KI 0
46
B. Giratore
0
0
C L
47
Analizzando una stella con la resistenza centrale negativa si osserva che:
R R
0
0
Riassumendo:
0
PIC (Convertitore Positivo di Impedenza):
0
0
NIC (Convertitore Negativo di Impedenza):
0
0
PII (Invertitore Positivo di Impedenza):
0
0
NII (Invertitore Negativo di Impedenza):
0
48
DispositiviNonLineari
Diodo: 1
ID ID
VD
VD
IS
Ci che cambia che non si ha pi un sistema di equazioni lineari da risolvere, ma sono equazioni
non lineari e varia perci il metodo risolutivo.
ID ID
RS
VD
VS
VD
VS
IS
Sostituendo :
1 0 0
49
Si osserva tuttavia che la funzione risultante non pu essere risolta analiticamente.
F(VD)
VD
soluzione
Si adoperano perci delle tecniche numeriche: si cerca di trovare una serie di valori per lincognita
che tende a convergere alla soluzione.
ID
gm0
gm1
P2
P1
x2 x1 x0 VD
I S1
1 VD
IS e V
VT V
50
Dal punto di vista circuitale si risolve il seguente circuito lineare:
ID
RS
I S0 gm0 VD
VS
Dove gm0 e IS0 cambiano ad ogni iterazione mentre la struttura circuitale rimane la stessa.
Considerando 0:
x2 x1 x0
Si ottiene:
51
Nota importante: Il procedimento non funziona in alcuni casi, ad esempio nel caso seguente:
ID
x0 x1 VD
Inoltre si pu osservare che un altro problema la presenza di esponenziali che possono causare un
over-flow dei dati. Anche per risolvere questo problema necessario far partire literazione da
soluzioni vicine a quella cercata.
Esempio:
ID
x0 x1 VD
Literazione stabilito che debba proseguire fino a che la funzione non assuma un valore scelto
dallutente: ; oppure che la variabile valga un certo valore:
stabilito dallutente a seconda del processo in esame.
infine stabilito un numero massimo di iterazioni superato il quale il programma deve segnalare la
presenza di un problema.
Nota: viene anche chiamato residuo, quando zero, si arrivati alla soluzione.
52
Interpretazione vettoriale considerando 0:
Dove lo Jacobiano e consiste nella derivata di rispetto ad ogni variabile, una matrice di
numeri.
In realt non si prende il circuito non lineare e gli si applica il procedimento, che una
linearizzazione; ma, a partire da un certo punto di lavoro si costruisce non il circuito linearizzato,
ma il circuito formato con gli elementi linearizzati:
Circuito base: L NL
NL L L
Companion Network: L
L L
Il circuito che sostituisce gli elementi non lineari con gli equivalenti linearizzati il Companion
Network ed costituito da Companion Models.
Non dunque necessario calcolare le derivate parziali dello Jacobiano; ma, bastano le derivate
scalari dei singoli elementi calcolate nel punto di lavoro.
53
Per evitare errori dovuti a scorrette approssimazioni meglio avere unidea di dove dovrebbe
collocarsi il punto di lavoro e partire con il processo iterativo da un punto il pi prossimo possibile
ad esso.
R1 R2
Doppio e2
e1
Bipolo
Questo un circuito elementare di un doppio bipolo con sia alla porta uno che alla porta due, due
bipoli rappresentati da un equivalente o Thevenin o Norton.
, , , 0
, , , 0
Nota: Esistono Doppi Bipoli non lineari che permettono tutte e sei le rappresentazioni.
Si pu scrivere:
54
MetodoRisolutivoGraficoperDoppiBipoliNonLineari
BJT
I2 = IC C
B I1 = IB
V2 = VCE
V1 = VBE
E E
, ,
I1
0 0,1 0,2 0,3
e
R
VCE = V2
V1
e
I2
IB = I1
e 0,4
R 0,3
0,2
0,1
V2
e
Le rette che passano per ed e e per ed e sono determinate dal vincolo sui resistori.
R R
55
Le intersezioni sono a prima vista numerose: prendendo un punto a caso nel grafico si
determinano specifici , e ; tuttavia il corrispondente punto nel grafico pu non trovarsi
sulla retta corrispondente al carico sui morsetti 2 e non essere quindi una soluzione accettabile:
I1
e
R
A
B
C P
O
N
M V1
e
I2
e
R
O C
N P B
A M
V2
e
Si costruisce limmagine della retta filtrata dal doppio bipolo nel secondo grafico ottenendo una
curva (non una retta in quanto il doppio bipolo non lineare).
Si pu fare anche linverso portando la retta di carico dei morsetti 2 nel piano ; in questo caso
si ottiene che il punto P il trasposto del punto P.
Bisogna inoltre porre attenzione al fatto che talvolta i doppi bipoli sono unidirezionali e perci non
la stessa cosa partire dal piano o dal piano .
56
I1
I
V1
V1
Il metodo di Newton nel caso di pi soluzioni possibili trova la soluzione pi vicina al punto di
partenza.
V1
57
MOSFET
I2 D
G I1
V2
V1
S S
I1=IG
V1 = VGS
ID = I2
VGS = V1
e
R 2
1
0
VDS = V2
e
Si pu osservare che inutile porre una resistenza in serie al generatore del morsetto 1 in quanto
I 0.
Inserendo una resistenza non lineare in uscita al secondo morsetto questo funziona da inverter.
ID = I2
VGS = V1
2
1
0
VDS = V2
R1 R2
e1 | | e2
V1
e
I2
I2
R11
I2
e I1
R
V2
I1
I1
I1
e R22
I2
e
R
Essendo il doppio bipolo lineare, la retta di carico rossa del grafico rimane una retta (blu nel
disegno) nel grafico (viceversa per il passaggio inverso) e lintersezione la soluzione
cercata.
Nota: Se i termini R12 e R21 sono nulli significa che il bipolo non bidirezionale.
59
ProprietdeiBipoliNonLineari
La caratteristica , interamente contenuta nel primo e nel terzo quadrante e passa per
lorigine degli assi.
Tipo diodo
I V
60
Dimostrazione per assurdo della propriet di non-amplificazione:
Tutte le tensioni dei bipoli che finiscono nel nodo M devono avere il verso segnato in figura, ma
perci, essendo tutti i bipoli strettamente passivi, allora tutte le correnti sono uscenti.
Per rispettare la Legge di Kirchhoff delle Correnti, la somma delle correnti entranti e uscenti dal
nodo deve essere nulla: 0, ed essendo le correnti nel caso in esame tutte
positive devono perci essere nulle.
Uno stesso identico ragionamento pu essere effettuato per determinare che il potenziale nullo il
limite inferiore.
Questo teorema vale con qualunque componente purch sia strettamente passivo, quindi devono
essere tutti bipoli la cui caratteristica passi per lorigine e stia nel 1 e 3 quadrante.
61
Unaltra categoria (o classe) di bipoli non lineari che gode della propriet di chiusura sono i bipoli
monotoni (crescenti o decrescenti):
V
I. II.
V
V
I I
I I
Propriet: Se il bipolo strettamente monotono crescente, allora vi unicit della soluzione (che
pu tuttavia non esistere, ma se esiste unica).
Diodo: 1
ID
1
2
3
VD
IS 4
Mentre per la retta 4 non vi nessuna intersezione e quindi la soluzione non esiste, per le rette 1-2-3
vi ununica intersezione e quindi la soluzione esiste ed unica.
62
Se si vuole che la soluzione esista, oltre che sia unica, bisogna imporre che quando una delle due
grandezze tende in modulo allinfinito anche laltra grandezza tenda allinfinito: se | | , allora
si deve anche avere che | | .
Esempi:
63
AnalisidiPiccoloSegnale
RS
vS(t)
NL
E
I Strettamente v(t)
passivo
NL
V t
E la polarizzazione (costante) che porta il dispositivo non lineare a lavorare nella zona di
interesse.
Nota: Rimane sempre valida la propriet per cui essendo il dispositivo non lineare strettamente
passivo, allora .
Esempio:
B
A
Per determinare se un bipolo localmente strettamente passivo in un punto bisogna perci calcolare
la sua resistenza (conduttanza) differenziale in quel punto: 0 0
64
Tornando al circuito in esame, si consideri il caso in cui 0:
I0
V
V0 E
Quando 0 la retta si sposta mantenendo tuttavia la sua pendenza che data da RS:
I
I0
V
V0 E
Se si suppone che abbia una piccola escursione (vari di poco), si pu sostituire alla curva non
lineare la sua tangente in quel punto, come gi visto nello studio del metodo di Newton.
I
ID
I0
V
V0 E
65
Circuitalmente equivale ad avere:
RS
vS(t)
ID GD
E
Il punto di lavoro si muove lungo la linea blu e non pi lungo la traiettoria originaria in linea spessa.
Se ci si sposta di poco la linearizzazione e la vera traiettoria non lineare sono pressoch uguali.
GD
vS(t)
(RD)
La sovrapposizione degli effetti permessa solo per vS(t) molto piccoli in modo da non allontanarsi
troppo dal punto di lavoro I0, V0.
66
Esempio: I
2
V
1
Se la retta di carico (in blu) quasi coincidente con landamento della curva caratteristica (retta 1):
Nota: Essendo il dispositivo strettamente passivo il valore massimo raggiungibile dalle tensioni al
suo interno , si ha pertanto:
v(t)
67
AmplificatoreOperazionale
un dispositivo globalmente passivo.
E+
IN+
OUT
IN-
E-
Per funzionare, E+ deve essere collegato ad una sorgente di tensione positiva, mentre E- a una
sorgente di tensione negativa.
+ E+ IN+
IN
OUT Vd OUT
IN-
IN- VOUT
E-
Vd
68
Dove la zona cerchiata in blu prende il nome di zona di saturazione ed il legame non lineare,
mentre la zona cerchiata in rosso prende il nome di zona lineare ed a pendenza elevata.
Quando Vd molto piccola, lamplificazione elevata (la retta molto pendente), quando Vd
grande lamplificazione minima.
Vd
Nota: Il morsetto di terra si inserisce nel disegno per ricordarsi che la corrente di uscita prodotta
dalle alimentazioni interne alloperatore amplificazionale ed quindi soddisfatta la legge di
Kirchhoff delle correnti.
Se si considera loperazionale ideale (senza saturazione) la posizione dei segni + e sui morsetti
pu essere invertita senza alcun problema (la caratteristica cambia invece se presente il fenomeno
della saturazione).
69
Esempio di Giratore realizzato con amplificatori operazionali e resistenze:
I2 V2
R3
R2
I1 R1 R4
V1
La seconda relazione del giratore si ricava facilmente osservando che la corrente I1 entra tutta in R1
e si ottiene: V RI
Questi circuiti prendono il nome di filtri RC attivi o RC + op.amp. (attivi poich contengono
lamplificatore operazionale che a sua volta contiene i generatori di tensione delle alimentazioni).
V2 V1
I2
R R
V1
V1 V1 R
V1 R 2V
I1 R
R
V1 R
V1 V1
V1 RI
70
Esercizio:
R2
R1
VIN
VIN
VOUT
| |
71
CircuitiDinamici
I circuiti dinamici contengono condensatori e/o induttori.
In forma differenziale:
i v e q
T
KCL (implicite) i e
r
m
KVL: 0 v i
X = n
i
Leggi di Ohm (R) e
n
q o
Leggi di Ohm (dinamiche)
t
i
Sono state inserite le due nuove variabili q e .
72
Se si considera lanalisi nodale (NA) si vuole che vi siano le espressioni parallelo
equivalenti:
Per il condensatore:
Per linduttore:
Per il condensatore:
Per linduttore:
73
MetododelleEquazionidiStato
Questo metodo ha come variabili solo delle grandezze legate agli elementi dinamici, vi perci un
insieme di N equazioni differenziali di primo ordine in forma normale, che prende il nome di
equazione di stato:
, , 0
,
,
,
Ci sono situazioni in cui non tutte le grandezze legate ad elementi dinamici possono essere variabili
di stato, si parla perci di candidate.
Se il condensatore o linduttore non sono lineari allora la scelta tra le due variabili dipende caso per
caso.
1. Indipendenza Dinamica: tra le variabili di stato non vi deve essere alcun legame algebrico,
deve cio essere possibile assegnare arbitrariamente le condizioni iniziali
2. Completezza Dinamica: ogni altra variabile si deve poter ottenere dalle variabili di stato (e
dagli ingressi) con legami algebrici
Accanto allequazione di stato vi perci la seguente equazione che prende il nome di equazione di
uscita:
74
Nel caso di elementi lineari si ha:
Il motivo per cui nella teoria dei circuiti compare dovuto al fatto che si utilizzano strumenti
gi modellati (condensatori ed induttori).
Il secondo sistema agisce come filtro passa-basso e rispetta di pi alcuni fenomeni fisici. Tuttavia
nellanalisi delle reti i condensatori e gli induttori sono modellati in maniera non fisica ed inoltre vi
una risposta istantanea fisicamente impossibile. Per questo necessaria la presenza di che
considera la presenza di elementi non dinamici. A volte anche presente il termine della derivata
dellingresso.
75
DegenerazioniTopologicheeParametriche
I tipi di legame possono essere topologici o parametrici.
I primi dipendono dalla struttura del collegamento, mentre i secondi dai valori assunti dagli
elementi.
Il fenomeno di degenerazione, che consiste nel passaggio dal legame differenziale ad uno algebrico,
pu essere puro se coinvolge solo elementi dinamici, ibrido se coinvolge anche generatori
indipendenti.
Magliedisolicondensatori
C
V1 C C V3
Vi un legame algebrico tra le tre tensioni e perci al massimo due di esse possono essere variabili
di stato per la propriet di indipendenza dinamica.
Magliedicondensatoriegeneratoriditensione
C
V1 C C V3
VS
Vi un legame algebrico tra le quattro tensioni e perci al massimo due tra le tre tensioni dei
condensatori possono essere variabili di stato per la propriet di indipendenza dinamica.
76
Insiemeditagliodisuperficichiusediinduttori
I1 I2
L L
I3
L
Vi un legame algebrico tra le tre correnti entranti nel nodo centrale e perci al massimo due di
esse possono essere variabili di stato per la propriet di indipendenza dinamica.
Insiemeditagliodisuperficichiusediinduttoriegeneratoridicorrente
I1 I2
L L
IS
I3
L
Vi un legame algebrico tra le quattro correnti e perci al massimo due tra le tre correnti degli
induttori possono essere variabili di stato per la propriet di indipendenza dinamica.
77
Esempididegenerazioniparametriche
1.
C C
2.
C V1 V2 L
78
TeoremadiSostituzione
Supponendo non vi siano degenerazioni, le variabili di stato sono x, dove si hanno le tensioni per i
condensatori e le correnti per gli induttori.
Leggi di Ohm:
Esempio:
R R
C L C L
R R R
79
Si sostituiscono perci a induttori e condensatori i rispettivi generatori di tensione e corrente:
Le variabili di stato sono perci i nuovi generatori inseriti, mentre gli ingressi sono i generatori pre-
esistenti.
1.
L R R C
1
1
R R R
1 1
1 1
80
Si ottiene perci la seguente equazione di stato:
0 0
0 0
2. Si consideri un circuito dove gli elementi dinamici sono stati messi in evidenza nel seguente
modo (due condensatori e un induttore):
Resistori
e
Generatori
Resistori
VC e I
Generatori
VC
Se si suppone che non vi siano degenerazioni strutturali topologiche o parametriche, il circuito che
ne risulta puramente passivo e ammette una ed una sola soluzione.
81
Se si scrive il legame costitutivo degli elementi dinamici usando la convenzione degli utilizzatori
sui bipoli si ottiene:
C VC IC f VC , VC , IL , u
C VC IC f VC , VC , IL , u
L IL VL f VC , VC , IL , u
Le variabili complementari (che non sono variabili di stato per lelemento dinamico) possono essere
espresse in funzione di tutti i generatori che ci sono nel circuito e si ha perci la dipendenza di f()
oltre che dalle variabili di stato anche dai generatori eventualmente presenti (u).
R3
VC
C
R VC C C VC R1
Si esamina prima il caso in cui non vi siano generatori di tensione nella maglia, ovvero, il caso in
cui la degenerazione sia pura (o omogenea). Essendovi una evidente degenerazione topologica non
si possono usare contemporaneamente VC , VC e VC come variabili di stato, in quanto non
rispettata la propriet di indipendenza dinamica (non si possono assegnare arbitrariamente le
condizioni iniziali).
Bisogna perci togliere una delle tre tensioni dalle candidate variabili di stato.
82
Se si elimina VC dalle candidate variabili di stato, cio non si sostituisce al condensatore C3 un altro
generatore di tensione evitando cos di formare una maglia di soli generatori di tensione e avere di
conseguenza infinite soluzioni, si applica il teorema di sostituzione inserendo un generatore di
corrente:
IS
R3
IC
IC
R VC VC R1
IC
C VC IC f VC , VC , IC , IS
C VC IC f
VC VC VC
C VC VC VC C IC f VC , VC , VC , VC , IS
Si ottenuto un sistema di due equazioni in due incognite del primo ordine differenziale lineare a
coefficienti costanti.
Infine, affinch sia in forma normale, bisogna spostare tutte le variabili con la derivata a sinistra
della funzione, cio bisogna passare alla seguente formulazione:
VC
VC
Per far ci bisogna considerarlo come se fosse un sistema in forma implicita ed esplicitarlo in
funzione di VC e VC
Il risultato finora ottenuto valido quando ci sono degenerazioni strutturali topologiche omogenee
pure, cio maglie di condensatori o insiemi di taglio di induttori senza generatori indipendenti.
83
Si considera ora il caso in cui la degenerazione topologica sia ibrida (non pura / non omogenea),
cio quando vi siano maglie di condensatori che contengano anche generatori indipendenti di
tensione:
IS
R3
VC3
C
R VC1 C C VC R1
VC VC VC VS
Effettuando quindi la sostituzione immaginando di far uscire dallinsieme delle variabili di stato
VC , si scrivono le due equazioni dinamiche:
C VC IC f VC , VC , IC , IS , VS
C VC IC f VC , VC , IC , IS , VS
C VC VC VC VS C IC
Si pu osservare, che facendo il generatore parte del legame algebrico nellequazione della
degenerazione, quando si deriva questultima per eliminare una delle candidate variabili di stato si
deriva anche il termine noto.
Sostituendo quindi IC :
C VC IC f VC , VC , VC , VC , IS , VS , VS
C VC IC f VC , VC , VC , VC , IS , VS , VS
x t Ax t Bu t Bu t
84
Vi perci la dipendenza dallo stato tramite la matrice A, dal termine noto tramite la matrice B e
dalla derivata dal termine noto tramite la matrice B. Questultimo contributo causato dal fatto che
si utilizzano modelli pre-costruiti per rappresentare condensatori ed induttanze.
In conclusione si pu osservare che, nelle equazioni di stato nel caso di degenerazioni strutturali
non omogenee (o ibride) che contengono anche generatori, viene fuori la derivata dellingresso.
Commento:
dI t
V t L V s sLI s Z s sL
dt
Il sistema descritto da equazioni di stato in cui siano presenti le matrici A B C D con D 0 si
chiama improprio, mentre con D 0 si chiama proprio (questo dovuto al fatto che il
denominatore della funzione di trasferimento risulta di grado maggiore del numeratore).
85
SoluzionidelleEquazionidiStato
Ax t Bu t
A A
A
Dove prende il nome di Matrice di Transizione, il cui calcolo pu essere effettuato in vari
modi, ad esempio con lo sviluppo in serie dellesponenziale:
1
2! 3!
A
Il primo termine, , dipende solo dalle condizioni iniziali e prende il nome di risposta
ad ingressi nulli.
A
Il secondo termine, , lintegrale di convoluzione tra la matrice di
transizione e gli ingressi, dipende solo dagli ingressi e prende il nome di risposta con condizioni
iniziali nulle.
x t prende il nome di movimento e sono necessari 1 assi per rappresentarlo dove lordine
della funzione.
Esempio:
x x1
1 2
t t
x2
Si chiama traiettoria la proiezione del movimento nello spazio di stato, cio nello spazio a
dimensioni.
86
Nel caso a 3 dimensioni la traiettoria viene proiettata sul piano x1/x2 che prende il nome di spazio di
stato o di fase:
x1
x01
x2
x02
Linsieme di traiettorie per diverse condizioni iniziali prende il nome di ritratto di fase:
x1
x2
Si definisce Punto di Equilibrio ogni punto del piano di stato per cui valga 0
In un circuito autonomo: Ax t BU
Esempio: x2
x20
x1
x10
87
Considerando le variabili:
Si ottiene:
Esempio:
Esempio di rango 0:
V1 C1 C2 V2
0 0 0
0 0 0
Il circuito del secondo ordine 2 , il rango di uguale a 0 e perci tutti i punti sono punti
di equilibrio.
88
Esempio di rango 1:
R
I1 I2
V1 C1 C2 V2
Si suppongono:
0
0 0
In quanto si ha che:
Si ottengono:
1 1
1 1
La matrice risulta essere singolare ed ha rango 1.
V1
V2
La bisettrice del primo/terzo quadrante , in questo caso, linsieme dei punti di equilibrio.
A partire da una qualunque condizione iniziale i punti tenderanno ad andare sulla retta.
Si pu infine osservare che se il circuito lineare si possono avere uno, nessuno o infiniti punti di
equilibrio, mentre in un circuito dinamico non lineare i punti di equilibrio possono essere un
numero qualsiasi.
89
CircuitiLinearidelIoOrdine
I circuiti del primo ordine sono quelli con un solo elemento reattivo o con pi elementi che sono
tuttavia degenerati a una sola equazione.
Si pu osservare che, mentre la forma dellequazione del primo ordine equivalente alla forma
dellequazione di stato, per il secondo ordine questo non pi vero:
Primo ordine:
Secondo ordine:
Per un circuito del primo ordine si pu sempre fare un equivalente Thevenin o Norton:
R C
Bisogna quindi considerare la condizione iniziale: (si pone uguale a 0 per semplicit).
90
La soluzione si ottiene scrivendo il polinomio caratteristico:
1 1
0
interessante studiare i circuiti autonomi, nei quali il termine noto costante: se nullo, il punto di
equilibrio lorigine, altrimenti vi una semplice traslazione dassi nel piano di stato.
Per semplicit si pone il termine noto uguale a 0 e perci 0 (risposta libera del sistema):
Se 0 0 :
x
Punto di
Equilibrio
Asintoticamente
traiettorie
Stabile
t
Ritratto di Fase
Se 0 0 :
x
Punto di
Equilibrio
traiettorie Instabile
t
Ritratto di Fase
91
Esempio:
Esempio:
Dove il valore del punto di equilibrio a cui tende la soluzione e dipende dal generatore :
R V
Se 0
C
t
Se 0, prende il nome di punto di equilibrio virtuale e consiste nel punto a cui si arriva
percorrendo lasse dei tempi allindietro . , di conseguenza, il punto da cui provengono tutte
le traiettorie.
Unaltra osservazione che le curve per 0 (stabile) e per 0 (instabile) sono le stesse ma
ribaltate rispetto allasse delle ordinate.
x0
x t
t
x t
92
Se si vuole invece trovare a partire da :
0
0
Si ottiene:
Questo applicabile anche a circuiti non lineari la cui componente resistiva esprimibile con una
curva lineare a tratti (spezzata) e la componente dinamica lineare.
Esempio:
Diodo Tunnel
93
CircuitiLinearidelIIoOrdine
I circuiti lineari del secondo ordine possono essere descritti in modo equivalente da una delle due
seguenti forme:
Ax t BU
0
2
0
0
Nota: Le condizioni iniziali nella seconda espressione devono arrivare fino alla derivata di ordine
pari allordine N della funzione meno 1.
IR IC IL
IS(t) R C L
Si ottiene:
Ponendo 2 e si ottiene:
94
In forma matriciale:
1 1
1
1
0 0
| |
R C L V
2 0
La soluzione per :
95
Le soluzioni e possono essere reali, complesse coniugate e immaginarie pure:
Nel caso 2 si scrive:
Nel caso 3 si scrive: cos
Se 0, cio se 0:
1 Sovra-smorzato 2 Smorzamento
Critico
Dal punto di vista elettrico, mantenendo costante si pu cambiare modificando il valore della
resistenza: per aver grande necessario avere piccola.
96
Considerando il piano complesso:
Im
3 4
Re
1 2 1
3 4
In rosso indicato il luogo delle radici al variare di . Per diventa una semicirconferenza
di raggio .
Quando le singolarit sono nel semipiano sinistro il circuito asintoticamente stabile, se sono
sullasse delle ordinate con molteplicit 1, allora il circuito stabile:
Si vuole ora ricavare la soluzione tramite le equazioni di stato: questo metodo risolutivo fornisce
due variabili e permette di tracciare il ritratto di fase.
Gli autovalori di prendono il nome di frequenze naturali, in quanto il polinomio che si ottiene lo
stesso che per la funzione del secondo ordine:
1 1
1 1
2 0
1
97
Se si moltiplica un generico vettore per la matrice si ottiene un vettore qualunque:
x2
x1
Quando un vettore rimane allineato con il vettore di partenza, quello prende il nome di autovettore,
cio la moltiplicazione per la matrice uguale alla moltiplicazione per uno scalare:
x2
x1
Esempio: Nello spazio funzionale, rispetto alloperatore derivata gli esponenziali sono autovettori
dello spazio
Se gli autovalori sono distinti, cio , la soluzione si pu perci scrivere nel seguente
modo:
98
Si pu osservare che lautovettore non altro che una direzione e quindi nel piano una retta.
x2
x1
Scrivere la funzione in questo modo rappresenta lo stato secondo una base formata da e e
non pi x1 e x2: , dove il segno sopra e indica che sono considerati ad
un determinato istante di tempo t. semplicemente un cambiamento di base.
Gli autovettori sono perci particolari traiettorie che passano per lorigine che punto di equilibrio.
Si considerino 0e 0 reali:
x2 Im
x1 Re
Dove il punto indica la condizione iniziale, le frecce blu la sua proiezione su e e le linee
tratteggiate in rosso sono le parallele rispettivamente a e
(nel caso in esame) indica una costante di tempo grande e d origine a un autovettore lento.
(nel caso in esame) indica una costante di tempo piccola e d origine a un autovettore veloce.
99
Per 0 (o per gli istanti di tempo che provengono da ) le traiettorie tendono ad adagiarsi
su , lautovettore lento trascurabile
x2
veloce
lento
x1
Esempio:
2 3
1,1
3
x2
x1
Tra i punti che si prendono si considerano quelli che hanno direzione parallela agli assi:
0 2 3 0
0 3 0
Si sono ottenute due rette con traiettorie parallele agli assi e che si incontrano nellorigine.
Nel caso lineare sono delle rette e si chiamano null-cline (nel caso non lineare sono curve).
Quando le due frequenze naturali sono reali e negative, lorigine prende il nome di nodo stabile e
corrisponde al caso sovra-smorzato.
100
Nota Importante: Cambiando il segno a ea gli autovettori veloce e lento si scambiano di
ruolo e le frecce cambiano direzione. Il punto si dice di equilibrio instabile e per crearlo con un
RLC bisogna implementare una resistenza negativa.
101
AnalisiGraficaalvariaredelleAutosoluzioni
La conoscenza della matrice permette di costruire il ritratto di fase.
0 ,
Im
Re
Lautovalore vicino allasse immaginario prende il nome di autovalore lento, mentre lautovalore
lontano dallasse immaginario prende il nome di autovalore veloce.
Esempio:
2 1
1 2
Si ricavano i punti di equilibrio:
0 0
2 1
2 1 2 1 2 1 0
1 2
Si ottengono perci i due autovalori 1e 3
Si pu osservare che:
4 3 0
102
Parentesi storica: Il polinomio si chiama secolare perch questa tecnica stata utilizzata nella
meccanica celeste per calcolare la parte principale delle orbite dei pianeti, il movimento lento dei
pianeti che si sviluppa nel corso dei secoli.
Tornando allesempio:
Im
Re
3 1
2 1 2 1
1 3
1 2 1 2
Per ogni autovettore sufficiente risolvere solo una delle due equazioni, in quanto forniscono la
stessa informazione sulla direzione, perci:
2 1 1
2 1 3
Lautovettore perci la bisettrice del 1-3 quadrante, mentre lautovettore la bisettrice del
2-4 quadrante:
x2
lento
x1
veloce
2 1 1 0
2 3
1 2 1 2
2 0 2
Tutti i punti della retta sono punti in cui la traiettoria tangente a e si pu osservare che la retta
passa per lorigine degli assi.
x2
lento
1
x1
1
2
veloce
Metodo di Jordan:
Se la matrice 2x2 si pu moltiplicare a destra e a sinistra con due matrici create con gli
1 0
autovettori e si ottiene la matrice diagonalizzata: che presenta gli autovettori sulla
0 3
diagonale.
Nel nuovo sistema di coordinate i due nuovi assi sono gli autovettori.
2. Se e sono reali positivi gli autovettori si scambiano (lautovettore veloce diventa quello
lento e viceversa), lorigine sempre un punto di equilibrio e prende il nome di nodo instabile e
le frecce sono direzionate verso lesterno.
Le condizioni iniziali che si trovano sullautovettore stabile tendono ad andare nellorigine per
in quanto non vi il contributo dellautovettore instabile, viceversa per le condizioni iniziali
che si trovano sullautovettore instabile.
stabile
x1
105
Con passaggi matematici si possono ottenere sinusoidi smorzate, dove lo smorzamento e il
periodo di oscillazione.
x1
x2
x1
Gli autovettori e risultano a loro volta immaginari puri e si possono ricavare seni e coseni.
106
Graficamente si ottengono delle ellissi che sarebbero delle circonferenze nel caso in cui fossero con
la stessa fase e la stessa ampiezza. Il verso di percorrenza delle elissi stesse dipende dalla
convenzione utilizzata nella definizione dei parametri del circuito.
x2
x1
Esempio: Circuito LC
C L
Loscillatore lineare caratterizzato dal fatto che lampiezza delloscillazione dipende dalle
condizioni iniziali, mentre il periodo delloscillazione dipende dal valore di LC.
107
6. Se e sono coincidenti allora si ha che:
Vi sono due autovettori coincidenti, deve inoltre valere che non vi sia interazione tra le due
variabili.
Esempio:
0
Se :
0
0
0 ,
0
La soluzione :
Ne consegue che tutte le rette del piano passanti nellorigine sono traiettorie e il verso di
percorrenza dipende se maggiore o minore di zero.
x2
x1
0
Se la forma canonica di Jordan che ha sicuramente come autovalori due valori
identici. I due autovettori tendono a coincidere ed perci sufficiente determinarne uno solo. I due
sistemi non sono disaccoppiati, bens sono unidirezionali.
108
Si riscrive quindi la seconda equazione come:
E la dipendenza del tempo da si ricava dalla soluzione della prima equazione differenziale:
1 1
Quando 0 si ha:
0 ,
0 0
x2
x1
109
Il primo autovettore dato da:
Si ottiene perci:
x2
0
x1
Esempio Circuitale:
V
1
C C 1
2
R 1 t
Se inizialmente vi una diversit di carica sui due condensatori vi una corrente in R che li porta
ad avere la stessa carica a regime.
Il punto di equilibrio dipende dalla carica accumulata sui condensatori allistante iniziale: in quanto
la carica non pu uscire dal circuito sempre vero che vi un punto di equilibrio diverso da zero
(uguale a zero se e solo se i due condensatori sono precaricati esattamente con carica opposta).
110
Nota Importante: La presenza di insiemi di Taglio (superfici chiuse) di soli condensatori rivelano
la presenza di una frequenza naturale nulla.
C1 C2
2 2 2
1 1
0
3 1
2
x2
x1
1 1
1
1 2
1
2
111
Dividendo la seconda equazione per la prima si ottiene:
1 1
2 2
x x
0 0
x x
0 0
8. Se , 0, cio entrambi gli autovalori sono nulli, tutti i punti del piano sono punti di
equilibrio.
Esempio:
0 0 0
0 0 0
Vi sono due insiemi di taglio di condensatori e quindi , 0, le traiettorie sono tutti i punti del
piano e ha rango 0.
0 0
Se invece fosse:
0
0
0 , 0
Si ha che:
0
0
112
Prendendo un qualsiasi punto iniziale, rimane costante, mentre cresce e decresce sempre a
seconda del segno di e di .
Punti di
x2 equilibrio
x1
Es. di condizione
iniziale
Esempio Circuitale:
V1 hV1
1 1
Vi un ulteriore caso da esaminare, quando :
1 1
1 1
0 , 0
1 1
Si determinano i punti di equilibrio:
0 0
Le traiettorie risultano perci come quelle del caso , ma ruotate:
0
x2
x1
113
Grafico riassuntivo:
Im
,
, . . 0 , . . 0
, 0 , 0
Re
, 0
, . . 0 , . . 0
Il termine esponenziale legato ad un autovettore prende il nome di modo naturale del sistema.
Quando ci si posiziona su un autovettore come condizione iniziale, vuol dire che si eccita solo quel
particolare modo del sistema, mentre se il punto iniziale fuori dagli autovettori allora si eccitano
tutti i modi.
114
CircuitiDinamiciNonLinearidelIoOrdine
Si consideri il caso quando si ha un elemento dinamico e qualcosa di resistivo dove risiede la non
linearit.
V NL
I
Caratteristica
resistore non lineare
V
V2 V1 V0
Il movimento del punto iniziale pu avvenire solo sulla curva del resistore e prende il nome di
percorso dinamico.
Per sapere il verso delle frecce bisogna esaminare la derivata di V: finch la corrente positiva la
tensione decresce (a causa del segno meno), viceversa quando la corrente negativa.
V
V=0
0 0
115
La corrente varia a seconda dellandamento di V:
V
V1
V2
t
t1 t2
t
t1 t2
V
V0
V
P3 P2 P1
,
Vi sono pi punti di equilibrio, sia stabili che instabili:
116
Tornando al caso di partenza, si pu linearizzare a tratti la curva non lineare:
I
V
V2 V1 V0
V IS GM
Esempi:
I
1.
O V
N
Per rappresentare una curva di questo tipo necessario avere non solo resistenze ma anche
generatori; infatti essendo la caratteristica presente nel secondo/quarto quadrante vi generazione di
potenza e non solo dissipazione.
117
I
V NL
Equazione dinamica del condensatore: , dove il meno dovuto alla convenzione scelta.
Se 0 decresce, se 0 cresce.
N G
IS
M
O V
VV
N
Si consideri di trovarsi nel punto N, nel primo tratto il suo andamento schematizzabile come:
V C GM IS
118
V
VN
t
t
VM
VV
VN = VN
t
t t t
VM = VM
Pu essere fatto con due BJT collegati in maniera opportuna ed un circuito autonomo che
necessita anche di alimentazioni.
Landamento della corrente si ricava dalla curva precedente considerando la presenza del
condensatore:
I
t
t t t
Si costruito un oscillatore con un circuito del Io ordine, purch la caratteristica resistiva sia non
lineare e siano presenti generatori.
Si suppone che il passaggio da VM a VM sia istantaneo, cosa fisicamente impossibile ma che rende
accettabile il circuito.
119
Si sono trascurati gli effetti induttivi: se si inserisce uninduttanza il circuito diventa del IIo ordine
ed il passaggio tra VM e VM non pi istantaneo: pi piccolo linduttore, maggiore la velocit
del passaggio da VM a VM.
2. V
V L NL
I
3.
I
I P
M
V L NL
O V
N
Q
Se 0 decresce, se 0 cresce.
120
Questo circuito, avendo due punti di equilibrio stabile, prende il nome di bistabile.
Se si in uno dei due punti di equilibrio stabile, per passare nellaltro necessario agire dallesterno
con un generatore di tensione:
E da P a Q
I T
t
V L NL T
da Q a P
Il segnale (londa quadra) per passare da P a Q e viceversa prende il nome di segnale di Trigger.
Si vuole che , in questo modo si ottiene un punto di equilibrio che non Q, ma poi
spegnendo il Trigger il punto si sposta in Q, essendo un punto di equilibrio stabile.
Il Trigger deve avere ES VM e durata T sufficiente a far attraversare lasse delle ascisse.
V
ES
121
CircuitiDinamiciNonLinearidelIIoOrdine
,
,
x1
Si considera ogni punto di equilibrio e si studia il suo contorno scrivendo lo Jacobiano e il circuito
linearizzato corrispondente. Si ottiene cos:
Si verifica quindi lintorno di ciascuno dei punti di equilibrio risolvendo i circuiti del secondo
ordine equivalenti.
Si tentano poi di collegare le traiettorie ottenute nellintorno di ogni punto di equilibrio tra loro.
122
CircuitiDinamiciLinearinelDominiodelleTrasformate
Lo studio dei circuiti dinamici lineari avviene applicando la trasformata di Laplace a tutto il circuito
oppure applicandola al singolo elemento considerando la legge di Ohm e la condizione iniziale del
componente stesso.
Esempio:
Per uninduttanza: 0
Trasformata di Laplace:
Loperazione di derivata nel dominio delle trasformate di Laplace avviene moltiplicando per la
variabile e tenendo conto della condizione iniziale.
Esempi:
Per uninduttanza: 0
Per un condensatore: 0
Per un resistore:
Tutte le leggi valide nel dominio del tempo sono applicate nel dominio della trasformata di Laplace.
1 2 3 1 2 3
Per il condensatore:
123
Per linduttore nellanalisi nodale bisogna esprimere I s in funzione di V s .
. .
Dove:
Si pu scrivere:
Dove:
Perci, nel dominio delle trasformate di Laplace, forzanti e condizioni iniziali compaiono nella
stessa equazione e si pu considerare il circuito equivalente con condizioni iniziali nulle inserendo
un generatore costante nel dominio della trasformata; equivalente ad un generatore impulsivo nel
dominio del tempo.
124
Esempio:
C R
0
0
C 0 R
Si ottiene quindi:
125
CalcolodelleFrequenzeNaturali
Sparce Tableau:
Dove:
Analisi Nodale:
Dove:
Equazioni di Stato:
Dove:
126
Si vogliono calcolare le frequenze naturali della rete, quelle per cui sono nulli i termini noti. Si
cerca se sono ammesse come soluzioni particolari degli esponenziali puri, cio delle soluzioni che si
trovano su un autovettore.
Si determinano in questo modo gli autovalori di e si pu osservare che tutti i metodi hanno lo
stesso polinomio caratteristico a meno di una costante.
Esempio:
1
1 2H 2
1 5
8
0
Si vogliono trovare le frequenze naturali del circuito.
1
8 0 8
1 2 10
5
2
8
10 16 0
2 10
2
, 5 3
8
Nodo 1: 0
Nodo 2: 0
1
1 0 1
8
2 1
0 1
5
1
1 1
2
Le frequenze naturali sono date da:
1 1 1 1 1
0 0 0 1 1 1 1 0 0
8 5 2 5 8
Si ottiene:
80 10 16 0 2; 8
128
Un altro metodo consiste nel considerare direttamente lunica maglia delle tensioni fornita dal
circuito. Derivando e sostituendo lunica corrente incognita si ottiene:
0 0
5 8 0
2
L
C C
N
L L
C
Fisicamente: le cariche si possono spostare ma non scaricare e perci per si hanno delle
tensioni finite e 0
Matematicamente: Applicando la KCL al nodo N vi una riga dove comparare in ogni elemento
diverso da zero. Quindi il calcolo del determinante si pu fare calcolando lo sviluppo lungo quella
riga.
0 0 0
1 2 3
1 2 3 0 0
Dove si sono presi i singoli elementi della riga e si sono moltiplicati per il determinante della
matrice ottenuta eliminando la riga e la colonna corrispondente a quellelemento e poi si sono
sommati insieme tutti i risultati cos ottenuti e il risultato stato posto uguale a 0.
129
ApplicazionedellaTrasformatadiLaplace
0
0
0
Dove:
sono dei numeri che tengono conto delle condizioni iniziali (trasformata della funzione
impulso nel dominio del tempo)
il vettore dei termini noti
Si ottiene:
Sia al denominatore che al numeratore vi un polinomio nella variabile . Ma quindi ogni variabile
rappresentata da un rapporto tra due polinomi nella variabile :
Questa non la soluzione del circuito ma la sua trasformata e per tornare nel dominio del tempo
bisogna anti-trasformare.
130
Il metodo usato scrivere la funzione come moltiplicazione di trasformate note:
Del rapporto di polinomi bisogna perci scrivere lo sviluppo in frazioni parziali nel seguente modo:
Esempio:
lim
Ottenuti i residui si ottiene la soluzione come somma di esponenziali che possono essere sia reali
che immaginari:
131
FunzionediRete
Si definisce matrice di funzioni di rete il rapporto tra la trasformata di Laplace delle uscite e la
trasformata di Laplace degli ingressi con le condizioni iniziali nulle.
Si pu scrivere:
Le dimensioni sono:
,1 , ,1 ,
,1 , ,
ingresso uscita
generatore lettore
G S
Quando generatore e lettore sono sullo stesso ramo si parla di impedenze e ammettenze, su due rami
diversi di trans-impedenze e trans-ammettenze.
132
Si chiamano zeri di le radici del numeratore e poli di le radici del denominatore.
Per le frequenze naturali le soluzioni sono dove lordine dinamico del sistema, mentre in
questo caso vi pu essere il fenomeno di cancellazione tra numeratore e denominatore.
Esempio:
Considerando il circuito precedente, se la funzione di rete presa in modo corretto, allora vi sono
due poli: 2e 8
1
1 2H 2
1 5
8
Prendere in maniera corretta la funzione di rete corrisponde a non avere modifiche nel circuito a
generatori spenti:
CORRETTO
CORRETTO
NON CORRETTO
Lultimo circuito non corretto in quanto il generatore di tensione spento un corto circuito e il
circuito risultante non pi corretto.
133
Esempi di casi in cui i poli siano un sottoinsieme:
1.
1 frequenze naturali: 2 8
2.
V gmV
Se si eccitasse con un generatore di corrente e si leggesse con un voltmetro si avrebbero due poli:
V gmV
V gmV
V gmV
134
Ritornando a considerare la funzione di trasferimento e considerando per semplicit il caso in cui
uno scalare:
Se ci sono degenerazioni ibride, il grado del numeratore pu essere superiore di ununit al grado
del denominatore, in quanto la derivata nel tempo delluscita esprimibile nella trasformata di
Laplace come loperatore : | | | | 1
Esempio:
I(s) L V(s)
1
| | | | 0
1
Esempio:
2 3
1
Non pu essere unimpedenza o unammettenza in quanto | | | | 2
135
Considerando ora due bipoli con la stessa struttura e stessi valori dei componenti:
1 1 1 1
I 1F 1F V 1F 1F
Questi due circuiti hanno tuttavia frequenze naturali diverse, infatti, considerando la rete spenta,
(generatori posti a zero) si ottengono due reti diverse:
1 1 1 1
1F 1F 1F 1F
Pertanto i poli di sono diversi dai poli di . Ci ovvio se si osserva che i poli di
risultano essere uguali agli zeri di Y e viceversa.
A 1 1 I 1 1
1
I 1 V 1F 1F A 1F 1F
V
B B
I due circuiti spenti sono uguali e perci le frequenze naturali del primo sono le stesse del secondo.
Si pu osservare che qualsiasi sia la funzione di trasferimento i poli sono sempre pescati tra le
frequenze naturali del circuito.
136
LegametralaFunzionediReteelaRispostainFrequenza
VIN C VOUT
1 1
1 1
Dimostrazione:
137
Si scrive come somma di esponenziali complessi:
1
1
2 2
1
2
Dove: un numero complesso e un numero complesso coniugato.
Poich il sistema lineare, si applica la sovrapposizione degli effetti valutando prima separatamente
e e poi sommando i risultati ottenuti.
1 1
2
1 1
2
1
2
Si osserva che non serve calcolare i , in quanto, nel dominio del tempo, risultano moltiplicati per
e, in quanto il circuito asintoticamente stabile per per costruzione, il loro contributo
a regime nullo.
Lunico termine di interesse dunque , che si pu calcolare con il metodo dei residui:
1
lim lim
Ma quindi:
1
2
Antitrasformando:
1
2
138
Per , con conti analoghi, si ottiene:
1
2
Ricordando che vale la propriet per cui:
Si ottiene:
| |
Quindi lampiezza risulta moltiplicata per il modulo di mentre vi uno sfasamento pari alla
sua fase, infatti indicando con: | | e | |
, si ottiene:
| |
139
ProcedimentograficoperlanalisidiH(j)
un vettore che parte dagli zeri e si congiunge allasse immaginario nel punto
un vettore che parte dai poli e si congiunge allasse immaginario nel punto
Im
d2
j
d1
l1
Re
d3
| |
| |
| || || |
# #
| |
140
Se vi fossero poli e/o zeri sullasse immaginario:
Im
Re
Esempio:
Im Im
d1 l d1 l
Re Re
z1 z1
p1 p1
ha sempre perci fase maggiore di che pertanto prende il nome di funzione di rete a
sfasamento minimo.
Ma quindi se una funzione ha uno zero nel semipiano destro si pu sempre scrivere come una
funzione con lo zero nel semipiano sinistro moltiplicata per lo sfasatore puro.
Nota importante: Condizione necessaria per ammettenze ed impedenze e che sia i poli che gli zeri
si devono trovare nel semipiano sinistro. In quanto i poli degli uni sono gli zeri degli altri.
141
Esempio di calcolo delle frequenze naturali di un circuito:
1 2 3
0
Si considerino tutte le resistenze e le capacit di valore unitario per facilit di calcolo.
Per risolvere il circuito, bisogna scegliere un metodo di analisi, ricavare la matrice relativa e porre il
suo determinante uguale a zero.
Considerando tutte le resistenze uguali e di valore unitario come per ipotesi si ottiene:
2
3
Considerando anche le capacit uguali e di valore unitario, come per ipotesi, si ricava la matrice e
si calcolano i suoi autovalori:
2 1 2 1
3 3 3 3
1 2 1 2
3 3 3 3
2 1
3 3 4 4 1
0
1 2 3 3 3
3 3
3 4 3 3 3 4 1 0
142
Si ottiene in conclusione che gli autovalori sono dati da:
2 4 3
,
3
4 3 0 1
1
,
2
1 2 3
1 1 0
2 1 2
3 1
1 2 1 0 0 1 1 0
1 2 2 4 2 2 2 0
3 4 1 0
lo stesso risultato calcolato con il metodo delle Equazioni di Stato a meno della costante
moltiplicativa 3 .
143
Metodo delle correnti di maglia:
1 2 3
I
1 2 1
0 1
0
1 2 1 0
0 1
4 4 1 1 3 4 1 0
lo stesso risultato calcolato con il metodo dellAnalisi Nodale ed lo stesso risultato calcolato con
il metodo delle Equazioni di Stato a meno della costante moltiplicativa 3 .
144
SintesiPassivaRLC
Si possono individuare alcune condizioni necessarie e sufficienti ricavate per la prima volta da Otto
Brne.
Teorema 1:
Una funzione si definisce positiva reale (PR) se e solo se valgono le seguenti due condizioni:
Vuol dire che tutti i coefficienti che compaiono in devono essere numeri reali.
Im Im
Re Re
II. 0 per 0
Cio un punto del primo semipiano destro finisce sempre nel secondo semipiano destro.
Im Im
Re Re
145
Dimostrazione RLC un PR:
Se si considera un bipolo:
convenzione convenzione
dei generatori degli utilizzatori
Si ha che:
Dove si sono evidenziati i contributi delle resistenze, degli induttori e dei condensatori contenuti
allinterno del bipolo.
| |
Allora si ha:
1
| |
Dove:
1
| |
146
Nella definizione di una funzione PR sono nascoste le propriet di passivit e stabilit del circuito.
Teorema 2:
2. Poli e zeri, cio le singolarit, devono trovarsi nel semipiano sinistro aperto; se si trovano
sullasse immaginario devono essere semplici e con il residuo maggiore di zero (condizione
sulla stabilit)
Si definiscono polinomi di Hurwitz quei polinomi con parte reale delle radici negativa. Si dice che
sono strettamente di Hurwiz se le singolarit sono nel semipiano sinistro aperto.
Si osserva che:
0; 0; 0; 0;
Di conseguenza formato da soli termini pari che vengono poi elevati al quadrato e
anchesso reale e maggiore di zero; reale, mentre
immaginario.
147
Esempio:
2
4 3
Applicando la formula ricavata:
2 3 4 2 3 4 6 2
In quanto si verifica essere maggiore di zero per ogni , allora la condizione sulla passivit espressa
dal test 2: 0 verificata.
Determinare se le radici sono negative pi complicato quando lordine del polinomio maggiore
o uguale al terzo. Ad esempio: 0
Infatti la condizione che i coefficienti siano tutti maggiori di zero sempre necessaria ma non pi
sufficiente.
Esempio:
6 6 25 2 0
1
1 2
1 2
Im
Re
La condizione che i coefficienti siano tutti positivi perci necessaria ma non sufficiente.
148
Infatti si pu osservare che:
Im
Zona
Proibita
Re
Zona
Proibita
Dove N lordine della funzione.
1 Im 2 Im
Re Re
; ; ;
Affinch un polinomio sia di Hurwitz, condizione necessaria ma non sufficiente che deve essere
completo, cio contenere tutte le potenze di fino allordine considerato.
Esempio:
149
Lultimo test consiste dunque nel sommare numeratore e denominatore e verificare che il polinomio
ottenuto sia strettamente di Hurwitz.
150
Comerealizzareun fisicamenterealizzabile
EspansioneinFrazioniParziali(SviluppodiHermiteoneipoli)
Dove:
Si osserva che non si pu avere il grado del numeratore pi di due volte maggiore di quello del
denominatore ( 2), in quanto si stanno trattando impedenze.
La presenza dello zero corrispondente ai poli complessi coniugati dovuta alla scrittura adottata:
Tuttavia se vengono dei numeri negativi pu essere realizzabile ma non si hanno sufficienti
informazioni.
151
EspansioneinFunzioneContinua(LungaDivisione)
1 1
1
1
1
1
1
Si ottiene perci una rete a scala:
Se gli scatolotti cos ottenuti hanno coefficienti positivi, allora la funzione fisicamente
realizzabile, tuttavia non vale linverso.
152
Esempi:
3 3
2 1 1
Im
Re
3 1
3 1 2 3 3
2
1
Im
Re
2 1
1
2 1
2
2 1 2
2
1
153
Si ottiene quindi:
1
1
2
La cui realizzazione circuitale e diagramma di Bode sono i seguenti:
| |
1H
1F
2
1 2
2 3 4
3 4
Im
2
Re
3 3
4
2
2 3 4
3 4 3 4
4 3 2 3 4
2 2
4 4 1
3 3 1
154
Essendo e positivi, realizzabile con due bipoli in serie, ognuno formato da due bipoli
in parallelo:
1 1 1
3 4 3 4
Realizzazione circuitale:
1 1F
3
1
1F 4H
155
ImpedenzeconsoloLC
Di tutte le realizzabili si studia ora un sottoinsieme che consiste nella realizzazione usando
solo coppie LC, RC o RL e ci si concentrer in particolare sullo studio di LC.
RL
RC LC
Le funzioni che sono realizzabili solo con induttori e condensatori (LC) prendono il nome di
funzioni reattanza .
Dimostrazione:
Se si considera un bipolo:
convenzione convenzione
dei generatori degli utilizzatori
Si ha che:
Dove si sono evidenziati i contributi degli induttori e dei condensatori contenuti allinterno del
bipolo.
156
In quanto si pu anche scrivere:
| |
Allora si ha:
1 1
| |
1
0
Lo stesso ragionamento si pu fare per gli zeri della , ma essendo questi i poli di , allora
anche questultimi si trovano sullasse immaginario.
Si ottiene che: LC
Si ottiene che: LC
Perci si ha sempre un rapporto tra funzioni di diversa parit e i termini contenuti possono essere
solo o .
A B C D
157
Esempi:
4 1 1 9 4
A B C D
1 4 4 1 9
Nel caso A, per la funzione va allinfinito, perci un polo, mentre 0 uno zero.
Nel caso B, per la funzione va a zero, perci uno zero, mentre 0 un polo.
Nel caso D, per la funzione va a zero, perci uno zero, ed anche per 0 la
funzione va a zero, perci anchesso uno zero.
In conclusione si pu affermare che lo zero e linfinito sono sempre delle singolarit (o zeri o poli).
Per le funzioni LC si pu ricavare unultima propriet: poli e zeri sono semplici e sono
alternati sullasse immaginario.
Im Im
B A
Re Re
SviluppoinFunzioniParziali
Dove:
158
, e sono i residui calcolati nel polo e devono essere positivi affinch si possa dire che
fisicamente realizzabile utilizzando questo metodo.
Esempio:
NON NON
Possibile Possibile
159
Teorema:
0 0
sempre una funzione reattanza s .
Si chiama canonica poich non possibile realizzare con un numero minore di elementi.
1
1
160
Esempio:
1 9
4
Si vuole realizzare .
Poich il grado del numeratore maggiore del grado del denominatore , si divide il
numeratore per il denominatore:
10 9 4
4
6 9
Si ottiene:
6 9
4 4
4 6 9
9
4 9 4
6 15
4
9 15
1 1
4 4
4 4 4 1
9 15 15
16
Realizzazione circuitale:
4
2 F
15
1
1H 4
F
9 15
H
16
161
Se si scrive la , questa ha due coppie di poli, quattro frequenze naturali, al finito:
Questi due bipoli sono equivalenti; non hanno le stesse frequenze naturali.
Poich vi una maglia di induttori e generatori di tensione (2) vi la frequenza naturale nulla.
162
SviluppodiFunzioniContinue
1 9 10 9
4 4
10 9 4
4
6 9
10 9 1
4 4
6 9
Si procede nuovamente con la lunga divisione:
4 6 9
3 1
2 6
5
2
1 1 1
1
4 1 1 1 1
6 9 6 6 9 6 12 1
5
5 5
2
18
I coefficienti nei riquadri devono risultare positivi affinch il metodo sia applicabile.
163
Realizzazione circuitale:
12
1H H
5
1 5
F F
6 18
ha un polo allinfinito:
non ha un polo allinfinito, ma ha uno zero allinfinito essendo il grado del suo denominatore
maggiore del grado del suo numeratore per costruzione.
La Ia Forma Canonica di Cauer procede quindi estraendo di volta in volta i poli allinfinito da
e alternativamente.
Si pu infine osservare che la configurazione quella naturale, cio i condensatori si trovano sul
lato parallelo (verticale) mentre gli induttori si trovano sul lato serie (orizzontale).
Se la funzione che si vuole sintetizzare ha un polo nello zero si pu estrarre, se avesse uno zero in
zero bisognerebbe invertire la funzione ( ).
1 1
10 9 9 10 1
1 1 4
4
164
Si pu osservare che i poli sono diventati zeri e viceversa.
9 10 1 4
9 9 9
4 4
31
4 1
9 10 1 9 1
4 4 4
31
1
4
4 31
4 1
4 16
31 16
31
15
31
9 1 9 1
4 4 4 16 1
31 31 961 1
1
4 60 15
31
Tornando alla variabile si ottiene:
9 1 1
4 16 1 1
31 961 1 31
60 15
Realizzazione circuitale:
4 60
F F
9 961
16 31
H H
31 15
Si pu osservare che la configurazione quella non naturale, cio i condensatori si trovano sul
lato serie (orizzontale) mentre gli induttori si trovano sul lato parallelo (verticale).
165
Avendo sintetizzato tramite una impedenza bisogna inserire tra i morsetti un generatore di
corrente per poterla valutare.
1 2
2 1
Si osserva che nelle forme di Cauer vi un insieme di taglio di generatori di corrente ed induttori
(1) e quindi vi una degenerazione. Vi anche un insieme di taglio di condensatori e generatori di
corrente (2) e quindi vi la frequenza naturale nulla.
Si pu osservare che dalle funzioni si ricava che per un polo ed infatti per i
condensatori sono dei cortocircuiti e gli induttori sono dei circuiti aperti e dalla rappresentazione del
circuito si ottiene la stessa soluzione.
In conclusione, per:
1 9
4
Le forme di Foster coincidono con quelle di Cauer per un numero di elementi pari o inferiore a tre.
166
Si consideri:
0 | | | |
Im
3
2
1
Re
0 0 1 2 3
1
2
3
In una nelle frequenze pari agli zeri, il bipolo equivalente un corto circuito, per le frequenze
pari ai poli un circuito aperto. Linverso avviene per la .
| | | |
| | | |
0 1 2 3 0 1 2 3
| |
1 1 1 1
approssimata
167
Se si considerano le reti RC e RL si pu osservare che hanno tutte le singolarit sullasse reale.
Si possono associare tutte le singolarit sullasse reale a coppie di singolarit sullasse immaginario
e da qui si ottiene che tutte le propriet ricavate per i circuiti LC si possono riportare ai circuiti RC e
RL.
Im
Re
168
ProcessodiNormalizzazioneoScaling
75 3 H
200 F 200 F 75
Si pu applicare un processo di normalizzazione o scaling per poter trattare con grandezze pi facili
da comparare:
Le normalizzazioni non possono essere per scritte indiscriminatamente, ma devono valere le stesse
regole che valevano per le quantit non normalizzate:
1 1
c
1 1
Perci:
1 1
c C
Si deve avere:
C 1
169
Imponendo lo stesso vincolo sullinduttore si ottiene:
L
1
Si ottiene il vincolo:
C 1
Scegliendo: 75 e 200 :
3 H 8
1,125 10 H H
1,125 H 3
8
1 3
1 1 1
Si ottiene quindi:
8 22 22 8 22 22
75
8 14 11 8 14 11
Si controlla se realizzabile:
In quanto maggiore o uguale a zero allora la verifica ha dato risultato positivo, come era
evidente.
170