Idraulica 41 It PDF
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IMPIANTI IBRIDI
PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE
Sommario
3 IMPIANTI IBRIDI
4 PRINCIPALI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE LIMITI APPLICATIVI
ED ECONOMICI
- Geotermia
- Solare
- Teleriscaldamento
- Biomasse
8 PDC ARIA-ACQUA
42 Defangatori DIRTCAL
Stampa:
Rotolito Lombarda S.p.A. 43 Defangatori con magnete DIRTMAG
CALEFFI S.P.A.
S.R. 229, N. 25
28010 Fontaneto dAgogna (NO)
TEL. 03228491 FAX 0322863305
[email protected] www.caleffi.it
IMPIANTI IBRIDI
Marco e Mario Doninelli
Dal 31.5.2012 entreranno in vigore gli obblighi molto probabile, cio, che le soluzioni pi idonee
del Decreto Legge 3.3.2011 n. 28 che promuove a soddisfare le richieste del nuovo decreto siano di
luso delle energie rinnovabili. tipo ibrido: termine che significa incrocio e che, in
Il nuovo decreto recepisce la direttiva 2009/28/CE campo tecnologico, usato per indicare luso di
del Parlamento Europeo sullimpiego delle fonti due tecnologie che perseguono lo stesso obiettivo.
rinnovabili, stabilendo le percentuali minime del Ci sono dunque buone ragioni per ritenere che
loro impiego in relazione al fabbisogno termico anche nel settore termotecnico si verifichi quanto
totale degli edifici, cio al fabbisogno richiesto per gi si verificato in quello dei trasporti, dove i
la loro climatizzazione, invernale ed estiva, e per la veicoli ibridi (con motore elettrico e termico)
produzione di ACS (acqua calda sanitaria). rappresentano un passo importante verso il pi
Con energie rinnovabili, finora si doveva coprire efficiente uso delle risorse disponibili.
solo il 50% del fabbisogno termico annuo richiesto Suddivideremo il tema considerato in quattro parti:
per la produzione di ACS. Con il nuovo decreto, nella prima esamineremo limiti e prestazioni delle
invece, si dovr, fin dalla sua entrata in vigore, PDC aria-acqua;
coprire il 20% del fabbisogno termico totale e nella seconda analizzeremo vantaggi e svantaggi
poi, nel 2017, il 50%. dei sistemi e componenti che il mercato propone
Valori, questi, che sono molto pi elevati di quelli per la realizzazione degli impianti ibridi;
finora richiesti e che generalmente comportano nella terza vedremo come determinare la quantit
soluzioni assai diverse da quelle finora adottate. di energia rinnovabile sfruttabile da una PDC;
Ed in merito molto probabile che le soluzioni pi nella quarta parte, infine, proporremo soluzioni e
convenienti siano quelle che prevedono luso di schemi realizzativi per impianti ibridi funzionanti con
due fonti denergia, in particolare quelle che caldaia e PDC aria-acqua.
prevedono luso di caldaie e di PDC (pompe di
calore) aria-acqua.
3
PRINCIPALI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE
GEOTERMIA
4
a
Limiti principali:
richiedono superfici di posa molto estese e non
sempre disponibili;
la superficie sotto cui sono posti gli scambiatori
deve essere priva di alberi e altri impedimenti
che impediscono linsolazione diretta;
i costi per sbancare il terreno e per coprire gli
scambiatori possono essere assai elevati.
Limiti principali:
le sonde coassiali, per la loro posa, richiedono
superfici esterne non sempre disponibili;
i pali di fondazione sono realizzati solo quando la
portanza del terreno insufficiente.
TELERISCALDAMENTO
BIOMASSE
5
Le PDC aria-acqua servono a trasferire energia
IMPIANTI CHE UTILIZZANO LARIA termica dallaria esterna al fluido degli impianti e
COME FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE viceversa. Lenergia rinnovabile ottenibile quella che
esse riescono a sottrarre allaria (ved. pag 24 e 25).
Negli ultimi anni, queste PDC hanno notevolmente
I limiti, applicativi ed economici, considerati e gli migliorato le loro prestazioni, soprattutto per merito
elevati apporti di energia rinnovabile imposti di due nuovi componenti: i compressori a spirale
dal nuovo D.L. 3.3.2011 n. 28 stanno portando a e i sistemi di regolazione ad inverter.
considerare con molta attenzione le prestazioni
ottenibili dagli impianti che utilizzano, quale
Compressori
fonte di energia rinnovabile, il calore contenuto
nellaria: calore di origine solare. Per comprimere il fluido refrigerante, o primario,
Per le ragioni che meglio esamineremo nelle pagine fino a pochi anni fa erano utilizzati compressori
che seguono, lattenzione rivolta soprattutto alternativi o rotativi che funzionavano nel modo
agli impianti ibridi che funzionano con caldaie a sotto illustrato:
combustibili tradizionali e con PDC aria-acqua, in
quanto: (1) sono facili da realizzare e da gestire,
(2) consentono unelevata produzione di energia
rinnovabile, (3) non costano troppo.
Di seguito cercheremo di cogliere ed analizzare i
principali aspetti progettuali e realizzativi di tali
impianti.
PDC ARIAACQUA
6
Le PDC con inverter, rispetto a quelle senza,
consentono risparmi del 25-30%. Inoltre, per
lassenza di continue attivazioni e disattivazioni,
possono assicurare una durata maggiore e una
rumorosit pi bassa.
In particolare, rispetto ai compressori alternativi e In pratica le nuove PDC aria-acqua hanno ben
rotativi, la rumorosit ridotta del 25-30%. poco a che vedere coi vecchi modelli: modelli
che, anche quelli di pochi anni fa, erano difficili da
regolare e da gestire e che funzionavano in
Sistemi di regolazione
modo molto rumoroso e con basse prestazioni
Fino ad alcuni anni fa, le PDCA (pompe di calore termiche.
aria/acqua) non erano in grado di regolare il calore Le nuove PDC sono ormai prodotti di sicuro
ceduto allimpianto. Dovevano, quindi, essere affidamento.
attivate e disattivate continuamente. E questo modo
di funzionare penalizzava sensibilmente le loro
prestazioni (ved. grafico colonna a lato).
Ora, invece, le PDCA sono in grado di regolare la
quantit di calore ceduto. E ci stato reso
possibile grazie alluso di inverter: convertitori di
frequenza che consentono di regolare la velocit
dei compressori alle effettive richieste termiche
dellimpianto.
7
PDC ad unit esterna ed interna
PDC ARIA-ACQUA
Nellunit esterna sono contenuti i componenti che
servono ad attuare il ciclo di lavoro della PDC, a
Il mercato offre attualmente i seguenti tipi: meno dello scambiatore che effettua lo scambio di
calore fra il fluido primario della PDC e il fluido
PDC monoblocco esterne che serve limpianto.
In un solo contenitore sono posti tutti i componenti Questa soluzione, rispetto a quella con monoblocco,
che servono ad attuare il ciclo di lavoro della PDC, occupa pi spazio, per contro non espone limpianto
vale a dire: il ventilatore, lo scambiatore di calore al pericolo del gelo. Il collegamento fra le due unit
aria-fluido primario, il compressore, lo scambiatore infatti realizzato con tubi entro cui scorre il fluido
di calore fluido primario-fluido dellimpianto, e la refrigerante che ha un punto di congelamento molto
valvola di laminazione. basso.
Nel monoblocco possono essere installate (varia da Lunit interna, oltre allo scambiatore di calore
modello a modello) anche le apparecchiature di fluido refrigerante-impianto, pu contenere anche
sicurezza e di espansione, il circolatore, la scheda le apparecchiature di sicurezza e di espansione, il
elettronica di controllo, le resistenze elettriche per circolatore, la scheda elettronica di controllo e le
integrare la quantit di calore fornibile dalla PDC o resistenze elettriche per poter integrare la quantit
per poter svolgere unazione antigelo. di calore fornibile dalla PDC.
8
a PDC a flusso daria convogliato
Le cuffie servono a:
proteggere le batterie esterne dal vento e dalla
neve;
limitare, col supporto di pannelli insonorizzanti,
la rumorosit delle PDC;
evitare che i flussi di espulsione dellaria siano
diretti contro persone o finestre.
Inoltre, la possibilit di rimuovere facilmente i
pannelli laterali agevola le operazioni di controllo
e di manutenzione.
a PDC interne
9
Laria esterna pu infatti raggiungere temperature
IMPIANTI A PDC ARIA/ACQUA molto basse e quindi far lavorare le PDC con
valori di COP (definizione COP, ved. Idraulica 33,
Sono impianti che offrono non pochi n trascurabili pag 8 e 9) assai limitati, valori che possono:
vantaggi. Tuttavia presentano anche limiti di cui 1. far funzionare limpianto con costi troppo
si deve tener adeguatamente conto. elevati.
Rispetto ad una caldaia a gas, una PDC lavora
Vantaggi degli impianti a PDC aria-acqua in modo conveniente (ved. pag. 20 e 21) solo
con COP non inferiori al rapporto fra il costo del
Rispetto agli impianti geotermici, quelli con PDC kWh elettrico e quello del kWh prodotto col gas.
aria-acqua: Ad esempio, se tale rapporto uguale a 3, la
non necessitano di terreno esterno e neppure di PDC dovr lavorare con un COP non inferiore a
specifiche autorizzazioni; tale valore. Dovr, cio, per ogni kWh elettrico
non richiedono costosi interventi di scavo per la assorbito cederne almeno 3 allimpianto.
posa in opera degli scambiatori di calore; 2. far crescere troppo il costo unitario del kWh
non limitano le possibilit dutilizzo del terreno elettrico.
sotto cui sono posti gli scambiatori. Con basse temperature dellaria non solo calano
Inoltre laria come sorgente fredda delle PDC i COP, ma cresce anche in modo significativo
non teme, nel tempo, un suo degrado termico: il fabbisogno termico delledificio: fattori questi
pericolo questo a cui sono esposte le sorgenti degli la cui azione combinata pu comportare un
impianti geotermici quando viene sottratto troppo elevato impegnativo contrattuale e quindi far
calore al terreno. crescere sensibilmente il costo effettivo del
kWh elettrico.
Limiti degli impianti a PDC aria-acqua Per questi motivi, con temperature dellaria troppo
basse, consigliabile prevedere luso di caldaie
Rispetto agli impianti geotermici, quelli con PDC che possono intervenire, in aiuto o in alternativa,
aria-acqua presentano limiti connessi alle forti alle PDC aria-acqua. In pratica, le caldaie entrano
variazioni termiche della loro sorgente fredda, in funzione quando il costo del calore producibile
cio alle forti variazioni di temperatura dellaria dalle PDC non pi conveniente.
esterna.
10
MODALIT DI FUNZIONAMENTO Impianti ibridi
con PDC e caldaia in parallelo
Gli impianti realizzati con PDC aria-acqua sono
generalmente cos classificati: La PDC dimensionata per coprire il fabbisogno
energetico dellimpianto fino ad una determinata
Impianti monoenergetici temperatura dellaria esterna. Per temperature pi
basse PDC e caldaia lavorano contemporaneamente.
senza integrazione elettrica
11
Rispetto alle realizzazioni di tipo manuale, questi
IMPIANTI IBRIDI sistemi offrono indubbi vantaggi. Consentono, ad
CON CALDAIA E PDC ARIA-ACQUA esempio, una facile risposta agli obblighi di legge
che richiedono impianti con elevate percentuali di
energie rinnovabili. Inoltre:
Per rendere pi semplice e facile la realizzazione di semplificano il lavoro dellInstallatore e non lo
questi impianti il mercato propone appositi sistemi espongono al pericolo di schemi elettrici errati o
e gruppi preassemblati. realizzati non correttamente;
garantiscono, tramite lassistenza esterna del
SISTEMI IBRIDI PREASSEMBLATI Produttore, la regolazione dei vari sottosistemi
e il primo avviamento dellimpianto;
Sono definiti anche sistemi tutto in uno perch assicurano la compattezza e una buona estetica
racchiudono in un solo contenitore tutti gli elementi della soluzione proposta: cosa molto importante
di base dellimpianto: cio tutti gli elementi che specie in piccole unit abitative.
servono (1) alla produzione del calore e dellACS, Tuttavia i sistemi tutto in uno (come vedremo
(2) alla sicurezza delle apparecchiature e al loro nella pagina a lato) presentano anche aspetti da
controllo, (3) allespansione, (4) alla regolazione del considerare con molta attenzione.
fluido scaldante e allinvio dello stesso ai terminali,
(5) alle modalit e priorit di funzionamento delle
diverse fonti di calore.
In pratica lInstallatore deve solo provvedere al
collegamento dei terminali esterni (lunit esterna
della PDC e, se previsti, i pannelli solari) e dei
terminali interni.
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GRUPPI IBRIDI PREASSEMBLATI hanno centraline di regolazione che consentono
di evitare errori nella realizzazione degli schemi
Sono gruppi che consentono di collegare fra loro elettrici;
i circuiti idraulici delle PDC, delle caldaie e dei
hanno in dotazione un guscio coibentato del kit
terminali che servono limpianto. Inoltre possono
di deviazione molto utile dal punto di vista sia
provvedere alla attivazione e gestione delle PDC e
termico che estetico.
delle caldaie. Sono essenzialmente costituiti da un
kit di deviazione e da una centralina di regolazione. Rispetto ai sistemi tutto in uno i gruppi ibridi
preassemblati:
Il kit di deviazione ottenuto assemblando fra loro
una valvola deviatrice a 3 vie e un raccordo che in caso di malfunzionamento di una delle due
assicura il collegamento diretto al kit della PDC, fonti di calore non si ha linterruzione totale del
della caldaia e del circuito di distribuzione. riscaldamento;
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RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACS La produzione dellACS avviene con precedenza
CON GRUPPI IBRIDI PREASSEMBLATI sul riscaldamento.
Il nuovo kit devia il fluido dellimpianto verso il
Sono impianti con funzionamento ibrido sia in bollitore quando il relativo termostato registra una
fase di riscaldamento sia in fase di produzione temperatura dellACS inferiore al valore minimo
dellACS. Possono, ad esempio, essere realizzati impostato sul termostato stesso; il microinterruttore
con una soluzione del tipo sotto riportato. del nuovo kit di deviazione, attraverso il collegamento
alla centralina di base, comanda laccensione della
Impianto di riscaldamento fonte di calore.
Per il buon funzionamento dellimpianto, bene
realizzato con gli stessi componenti e la stessa
che la temperatura di mandata al bollitore (della
regolazione (nello schema disegnata in rosso)
PDC o della caldaia) superi di 34C il valore della
utilizzati per limpianto, senza produzione di ACS,
temperatura impostata sul termostato del bollitore.
riportato a pag. 13.
In caso contrario, sussiste il rischio che il circuito
di produzione dellACS resti costantemente attivo
Produzione di ACS e quindi resti impedito linvio del fluido caldo ai
Rispetto allimpianto di base, considerato a pag. 13, terminali dellimpianto di riscaldamento.
sono previste le seguenti varianti: (1) una caldaia Se la PDC e la caldaia lavorano con regolazioni
senza produzione diretta ACS, (2) un bollitore per climatiche, va inviato un segnale al loro apposito
la produzione e laccumulo di ACS, (3) un nuovo comando interno affinch, nel tempo di produzione
kit di deviazione, (4) una regolazione che provvede dellACS, lavorino alla massima temperatura di
alla produzione di ACS. mandata.
Il nuovo kit di deviazione installato a valle del
kit comandato dalla centralina di base.
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RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO Il nuovo kit di deviazione installato a valle del
CON GRUPPI IBRIDI PREASSEMBLATI kit comandato dalla centralina di base e serve a
deviare il fluido verso i terminali di riscaldamento o
Sono impianti che, ad esempio, possono essere di raffrescamento.
cos realizzati: Nel periodo invernale limpianto gestito dalla
centralina di base, come descritto a pagina 13, e la
Impianto di riscaldamento via del nuovo kit resta in apertura sui terminali del
riscaldamento.
realizzato con gli stessi componenti e la stessa
regolazione (nello schema disegnata in rosso) Nel periodo estivo il commutatore agisce (1) sulla
utilizzati per limpianto riportato a pag. 13. PDC invertendo il suo ciclo termofrigorifero e (2)
manda in apertura la valvola del nuovo kit che
consente linvio del fluido dalla PDC ai terminali
Impianto di raffrescamento
di raffrescamento.
Rispetto allimpianto di base, considerato a pag. 13,
sono previste le seguenti varianti: (1) una PDC di
tipo reversibile, (2) un nuovo kit di deviazione, (4)
un commutatore estate/inverno con i collegamenti
sotto indicati.
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La centralina provvista di una morsettiera con
GRUPPI IBRIDI PREASSEMBLATI sei attacchi per i collegamenti dellalimentazione
COMPONENTI PRINCIPALI elettrica, della sonda esterna, del kit di deviazione,
della PDC, della caldaia e del regolatore termico
ambiente. Un display d la possibilit di impostare
Questi i principali componenti dei gruppi ibridi la temperatura di alternanza e di visualizzare la
preassemblati: temperatura rilevata dalla sonda esterna.
16
Deve essere ubicata ad una altezza minima di 2,5 m Kit di deviazione
e sulla parete pi fredda delledificio, normalmente
a nord. In ogni caso non deve mai essere esposta
allirraggiamento del sole.
La sonda, inoltre, non deve essere installata vicino
a porte, finestre, espulsori daria o altre sorgenti di
calore e neppure sotto balconi. Per evitare errori di
misura deve essere anche sigillato il foro attraverso
cui passa il cavo di collegamento alla centralina. La
sonda, infine, non pu essere verniciata.
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PROTEZIONI ANTIGELO
a
Protezione con sistema meccanico autoazionato
19
Il costo del suo kWh termico pu essere calcolato
COSTI TERMICI DELLENERGIA ELETTRICA con la seguente formula:
E DEL GAS METANO
Cgas
PCI
C(kWh.g) =
Rapporto costi
fra il kWh elettrico e il kWh gas
C(kWh.e)
R=
C(kWh.g)
C(kWh.e) PCI
R=
Cgas
Costo kWh termico prodotto col gas I rendimenti di combustione variano generalmente
nellambito dei seguenti valori:
= 0,700,80 caldaie vecchie
= 0,900,95 caldaie nuove non a condensazione
= 0,951,05 caldaie nuove a condensazione
20
Relazione fra COP e R
Esempio di determinazione del coefficiente R
In base alle definizioni di COP e di R, una PDC
Determinare il valore di R in base ai seguenti dati: produce energia termica a minor costo di una
0,20 costo energia elettrica [ /kWh] caldaia solo se:
0,60 costo gas [ /Nm3]
9,50 PCI gas [kWh/Nm3] COP > R
0,95 rendimento caldaia
Con la formula riportata nella colonna a lato si ottiene:
In altri termini, conveniente utilizzare una PDC,
rispetto ad una caldaia a gas, solo se la PDC
0,20 9,50 0,95 in grado di lavorare con COP pi elevati di R.
R= 3,0
0,60 Il valore di R ottenuto nellesempio a lato pu, con
R ottenibile anche con il grafico sopra riportato dal buona approssimazione, essere assunto come
quale, in relazione ai costi dellesempio, si pu ricavare valore di riferimento del rapporto che sussiste
il valore di R con rendimento di combustione unitario: attualmente in Italia fra i costi del kWh elettrico
R ( = 1) 3,2 e del kWh termico prodotto col gas.
In Europa tale rapporto generalmente pi basso
Considerando il rendimento effettivo si ottiene: perch lenergia elettrica ha costi meno elevati.
R 3,2 0,95 3,0 Ad esempio in Francia, i costi del gas sono pi o
meno come i nostri, ma lenergia elettrica costa
Dunque, nellesempio considerato, il costo del calore solo 0,100,12 /kWh. Il che comporta valori di R,
prodotto direttamente con lenergia elettrica tre
volte superiore a quello prodotto col gas.
e quindi di COP minimi, variabili da 1,5 a 1,8.
21
IMPIANTI IBRIDI Q imp (T int T alt)
Q pdc =
DIMENSIONAMENTO DELLE PDC (T int T est)
dove:
Si possono considerare due casi: il primo relativo Q pdc = calore erogabile dalla PDC
agli impianti nuovi, il secondo agli impianti esistenti Q imp = fabbisogno termico impianto
con caldaie a cui affiancare PDC. T int = temperatura aria interna
T est = temperatura aria esterna di progetto
IMPIANTI NUOVI T alt = temperatura di alternanza PDC-caldaia
8,0 ( 20 4 )
Q pdc = = 5,12 kW
( 20 + 5 )
5,12 1,2
W pdc = = 2,05 kW
3,0
22
IMPIANTI ESISTENTI dove:
T l.pdc = temp. limite aria con funzionamento PDC
Con gli impianti a pannelli, in quanto funzionano
T est = temp. aria esterna di progetto
con basse temperature, si pu procedere come
per gli impianti nuovi. T int = temp. aria interna
Con gli impianti a radiatori va invece considerato Q pdc = calore erogato dalla PDC
che le PDC funzionano convenientemente solo con Q imp = fabbisogno termico impianto
temperature medio-basse, mentre i radiatori sono Ipotizzando i valori considerati nellesempio della
in genere dimensionati con temperature medio-alte. colonna a lato e una temperatura dellaria esterna
Pertanto, con impianti esistenti a radiatori, le PDC di progetto pari a -5C, risulta:
possono riscaldare solo fino ad un certo valore
della temperatura esterna: limite questo di cui va 4,11 ( 20 + 5 )
7,2
tenuto adeguatamente conto.
T l.pdc = 20
8,0
Questi i principali parametri e dati progettuali da
considerarsi nel trasformare un impianto esistente a COP con temperatura esterna limite
radiatori in un impianto ibrido a PDC aria-acqua.
Si determina, col diagramma COP/temperature del
Produttore, in base alla temperatura limite (T l.pdc) e
Calore erogabile dalla PDC
alla temperatura massima di progetto della PDC.
Questo calore (Q pdc) pu essere calcolato in base
al calore fornito dallimpianto esistente (Q imp)
(deducibile dai dati di progetto o dalla capacit
termica dei radiatori installati) con la relazione:
dove:
Q pdc = calore erogabile dalla PDC
Q imp = fabbisogno termico impianto
T int = temperatura aria interna
T m.pdc = temperatura media di progetto PDC
T m.rad = temperatura media di progetto radiatori
23
Esempio:
ENERGIA RINNOVABILE
Calcolare la percentuale di energia alternativa che pu
PRODOTTA DA UNA PDC essere prodotta da un impianto di riscaldamento ibrido
PDC-caldaia avente le seguenti caratteristiche:
localit: Milano
Va calcolata (con la formula del D.L. 3.3.11 n. 28 consumo annuo riscaldamento: Q ris = 6.000 kWh
sotto riportata) in base allenergia totale prodotta temperatura di progetto fluido: T pr = 45C
dalla PDC e al fattore di rendimento stagionale temperatura di alternanza: T alt = 4C
medio (SPF). Si possono, comunque, considerare tipo di regolazione: climatica
solo i casi in cui le PDC lavorano con: Lesempio sviluppato in base alla stima e al calcolo delle
SPF > 1,15 / grandezze specificate nella colonna a lato:
Nota:
il testo fa riferimento ai termini inglesi: E RES = Renewable Energy Sources
Q usable = Estimated total usable heat delivered by heat pumps
SPF = Seasonal Performance Factor
24
Fabbisogni mensili di energia forniti dalla PDC
Per determinare questi valori, si ipotizzano valide le
formule sotto riportate. Le medie delle temperature
massime e minime mensili (T max e T min) possono
essere derivate dai dati climatici dellAereonautica
militare relativi alle principali localit italiane:
T max T alt
per T min < T alt : Q mese.pdc = Q mese
T max T min
per T min T alt : Q mese.pdc = Q mese
( T pr 20 )
20 T med novembre 850 4,2 202
T man.mese = 20 + dicembre 290 3,5 83
20 T est.pr gennaio 131 3,3 40
dove:
febbraio 572 3,9 147
marzo 775 4,6 169
T est.pr = 5C (temp. minima esterna Milano) aprile 224 6,0 37
T pr = 45C (temp. progetto, ved. dati esempio)
Totali 3.066 712
T med = temp. media aria esterna mensile
Durante il funzionamento della PDC le temperature Fattore di rendimento medio stagionale (SPF)
medie mensili dellaria esterna si ipotizzano uguali (1)
Secondo le indicazioni del D.L. 3.3.11 n. 28, solo se
alla media tra le temperature massime e minime mensili
(SPF) maggiore di un limite prefissato, la PDC
se il calore erogato solo dalla PDC, (2) alla media tra
considerata fonte di energia rinnovabile.
le temperature massime e quella di alternanza se il
funzionamento ibrido. Calcolo del valore effettivo:
In base a quanto sopra considerato possibile ottenere
SPF = Q tot / W tot = 3.066 / 712 4,30
i seguenti valori:
T med relative note in merito al valore di ):
Calcolo del valore limite (ved. formula pagina a lato e
mese Q mese.pdc T man.mese
ottobre 224 13,1 26,9 SPF min = 1,15 / = 1,15 / 0,40 = 2,875
novembre 850 7,1 32,9 Essendo verificata la condizione di cui sopra quindi
dicembre 290 4,7 35,3 possibile procedere al calcolo dellenergia rinnovabile
gennaio 131 4,3 35,7 prodotta dalla PDC.
febbraio 572 6,1 33,9
marzo 775 8,6 31,4 Energia rinnovabile prodotta dalla PDC (E RES)
aprile 224 12,3 27,7 Si calcola, in base al calore totale stimato prodotto dalla
PDC (Q usable) e al fattore di rendimento medio
COP medi mensili e consumi elettrici della PDC stagionale (SPF), con la formula del D.L. 3.3.11 n. 28.
25
26
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA TIPO MONOBLOCCO ESTERNO
E CALDAIA CON PRODUZIONE DI ACS ISTANTANEA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina
stessa.
I terminali dellimpianto sono regolati con valvole di zona a 3 vie comandate da
termostati ambiente. Con entrambi i termostati in posizione off viene disattivata
la circolazione del fluido.
LACS prodotta in modo istantaneo dalla caldaia.
Il gruppo antigelo protegge la parte esterna dellimpianto nei casi di blocco del
circolatore o di malfunzionamento della PDC.
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA A DUE UNIT E CALDAIA CON
PRODUZIONE DI ACS ISTANTANEA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina
stessa.
I terminali dellimpianto sono regolati da un termostato ambiente che attiva o
disattiva il flusso del fluido caldo.
LACS prodotta in modo istantaneo dalla caldaia.
27
28
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA TIPO MONOBLOCCO ESTERNO
E CALDAIA CON PRODUZIONE DI ACS ISTANTANEA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina
stessa.
I circolatori e i gruppi di regolazione in cassetta sono comandati dai termostati
ambiente. Con entrambi i termostati in posizione off risulta disattivata la
circolazione del fluido.
co
nf o
rm E SL
e n o r m e IS P
LACS prodotta in modo istantaneo dalla caldaia.
Il gruppo antigelo protegge la parte esterna dellimpianto nei casi di blocco del
circolatore o di malfunzionamento della PDC.
co
nf o
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a
a
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA TIPO MONOBLOCCO ESTERNO
E CALDAIA CON PRODUZIONE DI ACS ISTANTANEA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina
stessa.
I circolatori che servono i terminali sono comandati dai termostati ambiente. Con
entrambi i termostati in posizione off risulta disattivata la circolazione del fluido.
LACS prodotta in modo istantaneo dalla caldaia.
Il gruppo antigelo protegge la parte esterna dellimpianto nei casi di blocco del
circolatore o di malfunzionamento della PDC.
C
BAGNO
CUCINA
CAMERA
PRANZO
ENTRATA
C. MATRIM.
1 1 1 1 1 1
2 2 2 2 2 2
3 3 3 3 3 3
4 4 4 4 4 4
L/MIN L/MIN L/MIN L/MIN L/MIN L/MIN
C
BAGNO
CUCINA
CAMERA
PRANZO
ENTRATA
C. MATRIM.
29
a
a
30
IMPIANTO TRADIZIONALE ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE DI UN IMPIANTO TRADIZIONALE IN UN IMPIANTO IBRIDO CON
PDC AD ARIA A DUE UNIT E CALDAIA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in funzione della temperatura di
alternanza impostata sul display della centralina stessa.
I circolatori dei radiatori sono comandati da termostati ambiente, mentre il circolatore che serve a produrre ACS
comandato dal termostato ad immersione del bollitore.
La produzione di ACS ha precedenza sul riscaldamento. Tale accorgimento serve ad evitare tempi di produzione
dellACS troppo lunghi, essendo limitata la quantit di calore producibile dalla PDC.
Nota: ved. pag. 14 - paragrafo produzione di ACS - osservazioni in merito alla taratura del termostato del bollitore
e al possibile funzionamento con regolazione climatica della PDC e della caldaia.
a
a
a
FUNZIONAMENTO CON PDC FUNZIONAMENTO CON PDC
FASE RISCALDAMENTO FASE PRODUZIONE ACS
31
aa
aa
32
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA A DUE UNIT E CALDAIA
PRODUZIONE ACS AD ACCUMULO CON INTEGRAZIONE ISTANTANEA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina stessa.
I circolatori dei terminali di riscaldamento sono comandati da termostati ambiente,
mentre il circolatore che serve a produrre ACS comandato dal termostato ad
immersione del bollitore.
La produzione di ACS ha precedenza sul riscaldamento. Tale accorgimento serve ad
evitare tempi di produzione dellACS troppo lunghi, essendo limitata la quantit di
calore producibile dalla PDC.
Nota: ved. pag. 14, paragrafo produzione di ACS, osservazioni in merito alla
taratura del termostato del bollitore e al possibile funzionamento con
regolazione climatica della PDC e della caldaia.
C
CUCINA
BAGNO
CAMERA
PRANZO
ENTRATA
C. MATRIM.
1 1 1 1 1 1
2 2 2 2 2 2
3 3 3 3 3 3
4 4 4 4 4 4
L/MIN L/MIN L/MIN L/MIN L/MIN L/MIN
C
CUCINA
BAGNO
CAMERA
PRANZO
ENTRATA
C. MATRIM.
a
aa
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA A DUE UNIT E CALDAIA
PRODUZIONE ACS AD ACCUMULO E INTEGRAZIONE CON CALDAIA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina stessa.
La produzione dellACS ad accumulo ottenuta col kit di deviazione posto a monte
del kit principale. Tale kit invia acqua al bollitore quando la PDC attiva e lo richiede il
termostato ad immersione del bollitore.
Se lacqua del bollitore non raggiunge la temperatura richiesta, una regolazione tipo
Solarincal (ved. Idraulica 32) devia lacqua sanitaria verso la caldaia e poi la miscela.
Nota: ved. pag. 14, paragrafo produzione di ACS, osservazioni in merito alla
taratura del termostato del bollitore e al possibile funzionamento con
regolazione climatica della PDC e della caldaia.
33
a
a
34
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA A DUE UNIT REVERSIBILE E
CALDAIA CON PRODUZIONE DI ACS ISTANTANEA
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina
stessa.
Un secondo kit di deviazione, posto a valle del kit principale e comandato da
un selettore estate/inverno, devia il fluido ai terminali dellimpianto per il
riscaldamento o il raffrescamento. Il microinterruttore di fine corsa del kit di
deviazione segnala alla PDC se deve funzionare in fase di riscaldamento o di
raffrescamento.
In fase di riscaldamento un termostato attiva o disattiva il flusso ai pannelli. In
fase di raffrescamento i termostati dei ventilconvettori oltre a attivare e
disattivare il flusso servono a comandare il funzionamento dei relativi ventilatori.
LACS prodotta in modo istantaneo dalla caldaia.
IMPIANTO IBRIDO CON PDC AD ARIA A DUE UNIT REVERSIBILE E
CALDAIA CON PRODUZIONE DI ACS AD ACCUMULO
Limpianto gestito da una centralina di base che attiva la PDC o la caldaia in
funzione della temperatura di alternanza impostata sul display della centralina
stessa.
Un secondo kit di deviazione, posto a valle del principale, devia il fluido ad un
bollitore per la produzione dellACS; la produzione dellACS ha precedenza
sia sul riscaldamento che sul raffrescamento ed comandata dal termostato
ad immersione del bollitore.
I termostati ambiente, dotati di selettori estate/inverno, attivano o disattivano
il flusso del fluido ai terminali. Durante il raffrescamento, un umidostato regola
lintervento del deumidificatore.
Un selettore estate/inverno invia il segnale alla PDC per linversione del ciclo
termodinamico in funzione del regime impostato e, inoltre, disattiva il
deumidificatore durante la stagione invernale.
Nota: ved. pag. 14, paragrafo produzione di ACS, osservazioni in merito alla
taratura del termostato del bollitore e al possibile funzionamento con
regolazione climatica della PDC e della caldaia.
35
Prestazioni
aa Gruppo di integrazione
tra pompa di calore e caldaia. HYBRICAL
36
fase di progettazione che di realizzazione degli schemi
elettrici.
a
IT PATENT PENDING
Componenti caratteristici
- Regolatore elettronico
- Servomotore
- Sonda esterna
- Valvola deviatrice
- Kit di collegamento
Serie 106
230 V(ac) 10%
C
SET
7 VA
IP 54
Kit di deviazione
per pompa di calore. HYBRICAL
IT PATENT PENDING
Prestazioni - Servomotore
Fluido dimpiego: acqua, soluzioni glicolate - Valvola deviatrice
Massima percentuale glicole: 50% - Kit di collegamento
Pressione massima di esercizio: 10 bar
Campo temperatura di esercizio: -10110C
Alimentazione: 230 V (ac)
Attacchi: 1 M
37
Kit antigelo
Componenti caratteristici
38
Valvole di zona a sfera motorizzate
per impianti di condizionamento
Particolarit costruttive
La valvola dotata di bocchettone a sede piana con O-Ring di tenuta ad EPDM . Lutilizzo del
meccanismo di intercettazione a sfera consente pressioni differenziali di esercizio elevate e, in apertura
totale, basse perdite di carico. I bassi valori di coppia in apertura/chiusura, contestualmente allutilizzo
di una adeguata coppia di spunto dinamico del servomotore, rendono brevi i tempi di manovra.
39
Disaeratori DISCAL
Materiale:
ottone acciaio
Attacchi:
3/4 da 3/4 a 2 3/4 e 1 da DN 50 a DN 150
servono ad evitare
una laboriosa messa in funzione degli impianti con
frequenti operazioni di sfiato manuale;
il funzionamento rumoroso dei radiatori;
il possibile blocco della circolazione negli impianti con
contropendenze o con pannelli a parete;
minor resa dei radiatori e scambiatori di calore;
fenomeni di cavitazione nelle pompe e possibili forti
vibrazioni, rumori e rotture;
corrosioni, e quindi usura precoce, dei componenti
metallici dellimpianto (caldaie, tubi, radiatori).
40
D I R T
Disaeratori-defangatori DISCALD
Materiale:
ottone acciaio
Attacchi:
3/4 e 1 da DN 50 a DN 150
41
Defangatori DIRTCAL
Materiale:
ottone acciaio
Attacchi:
da 3/4 a 2 3/4 e 1 da DN 50 a DN 150
servono ad evitare
minor resa dei corpi scaldanti e degli scambiatori di calore
per possibili riduzioni sia della portata sia della superficie di
scambio termico;
corrosioni per aerazione differenziale, dovute al fatto che, in
presenza di acqua, uno strato di sporco su una superficie
metallica innesca pile localizzate ad azione corrosiva;
funzionamento anomalo delle valvole di regolazione causato
dallo sporco che pu aderire tenacemente alle loro sedi;
blocchi e grippaggi delle pompe causati dallo sporco in
esse accumulabile sia per la loro particolare geometria sia
per i campi magnetici generati.
42
Defangatori con magnete DIRTMAG
IT PATENT PENDING
43
DI QUA NON SI PASSA!
SERIE 5463 - 5462 - 5469 - 5465
DEFANGATORI MAGNETICI DIRTMAG
DEFANGATORI DIRTCAL
t 4FQBSBOPEBMMBDRVBTBCCJBFGBOHIJ
DIFDBVTBOPQSFDPDJVTVSFFEBOOFHHJBNFOUJ
t 3JNVPWPOPBODIFMFQBSUJDFMMFEJJNQVSJUQJQJDDPMF
t 4QFDJmDJQFSTFQBSB[JPOFDPOUJOVB
NFEJBOUFSJQFUVUJ
QBTTBHHJEFMnVJEP
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