Progettodimensionamentoalbero 130827065440 Phpapp02
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Progettodimensionamentoalbero 130827065440 Phpapp02
AA 2010 - 2011
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Costruzione di macchine con laboratorio
Indice
1 Inizio 5
2 Dimensionamento ruote dentate 6
3 Calcolo delle reazioni 9
4 Considerazioni sul tipo di metallo e sul coefficiente di sicurezza 10
5 Scelta dei cuscinetti 11
6 Scelta della linguetta (UNI 6604) 14
7 Analisi iterativa delle sezioni 15
8 Verifica a fatica dell’albero 17
9 Verifica deformabilità albero 22
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Andrea Malesani 563946
Si consideri un riduttore bistadio di serie, ad ingranaggi cilindrici a denti dritti, con assi di ingresso
e di uscita coassiali disposti come nello schema sotto riportato, ad alberi sporgenti.
Il riduttore deve collegare in modo coassiale un motore elettrico asicrono trifase al tamburo di un
nastro trasportatore operante senza interruzioni per due turni giornalieri su materiale sciolto di
grossa pezzatura.
Il riduttore presenti tre alberi: un albero di ingresso (1) collegato al motore, un albero intermedio
(0) di rinvio ed un albero di uscita (2) collegato al tamburo del nastro. Gli ingranaggi siano
alloggiati all’interno di una scatola comune, con coperchio smontabile.
L0
Ruota 2
Ruota 3
Albero 0
Albero 1 Albero 2
Ruota 1
Ruota 4
L1 L2
Dati riduttore
M2nu=1350 Nm
n2=84 giri/min
= 16,7 giri/min
f.s.=1,5
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Costruzione di macchine con laboratorio
= 0,96
1 Inizio
La coppia di progetto in uscita viene maggiorata di un fattore di servizio per tenere conto di
eventuali picchi di carico nel normale utilizzo.
=4,09 OK!
Dati albero 2:
Dati albero 0:
Dati albero 1:
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Andrea Malesani 563946
RUOTE 3-4
Da tabella per si hanno zmin=16 denti. A causa di problemi legati alla sezione resistente
della ruota, è stato deciso di aumentare il diametro primitivo delle ruote dentate aumentando il
numero minimo di denti. Quindi zmin=18 denti
Supponiamo che l’angolo di pressione q sia pari a 20°. Da tabella si trova il coefficiente y di Lewis che per
un numero di denti pari a 18 è y= 0,309. Ipotizzo per la ruota un l pari a 10 dato che è concesso di
scegliere un valore compreso tra 8 e 12. Un coefficiente l più piccolo dimensionerebbe la ruota con un
spessore più piccolo. Per ora teniamo il valore pari a 10. Ipotizziamo una velocità periferica pari a 5 m/s e
quindi il coefficiente A della formula di Pomini sarà pari a 6 m/s. Sostituendo, si ottiene:
Il momento torcente della ruota 3 coincide con quello dell’albero 0 e quindi è pari a 515,74 Nm. Il modulo
sarà dunque pari a :
Il numero normalizzato sarà quindi 5,5mm. Verifichiamo che sia lecito supporre il modulo pari a 5,5.
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Costruzione di macchine con laboratorio
Il numero di denti della ruota 4 saranno pari a 74. Ora troviamo i diametri primitivi della ruote 3 e 4.
Dobbiamo controllare che il rapporto delle velocità stia ancora all’interno della tolleranza del 2% rispetto al
rapporto delle velocità totale.
ok!
Considerando dunque che la ruota 4 ha la stessa velocità periferica della ruota 3 sia avrà che il coefficiente
di Pomini è pari a 4. Il momento torcente che consideriamo è quello relativo all’albero 2 essendo la ruota
dentata calettata sull’albero 2. Il coefficiente l lo ipotizziamo uguale a 10. Y per 74 denti è pari a 0,433.
Se l fosse pari a 9 abbasserei lo spessore e quindi anche il costo della ruota. I moduli delle 2 ruote se cosi
fosse sarebbero m3=5,310 e m4=4,665. Entrambi sono al di sotto del modulo normalizzato 5,5 ma teniamo
arbitrariamente l pari a 10.
Otteniamo quindi:
= 253 mm
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Andrea Malesani 563946
RUOTE 1-2
Supponiamo l uguale a 8. Y sarà pari a 0,308. Studiamo per prima la ruota 1, e consideriamo dunque il
momento torcente dell’albero 1 pari a 131352 Nmm.
Analogamente operiamo per la ruota 2 calettata sull’albero 0 che ha momento torcente pari a 515740 Nmm.
Se l fosse pari a 6 abbasserei lo spessore e quindi anche il costo della ruota come fatto per le ruote 3 e 4,
trovando quindi e e potrei abbassare ulteriormente ma incomberei in altri
problemi come le spese di costruzione maggiori. Teniamo quindi l pari a 8.
Otteniamo quindi:
m dp b= *m i
Ruota z
[mm] [°] [mm] [mm] [mm]
1 18 99
8 44 253
2 74 407
5,5 20
3 18 99
10 55 253
4 74 407
8
Costruzione di macchine con laboratorio
x z
Da formule ricaviamo
assumiamo =140 mm
assumiamo =170 mm
Spazio tra estremità destra e sinistra = 40 mm
[
[
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Andrea Malesani 563946
16<d<40
40<d<100
Albero 1
OK!
OK!
OK!
Albero 2
OK!
OK!
OK!
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Costruzione di macchine con laboratorio
Albero 0
Per la verifica statica dell’albero si deve tenere in considerazione che la ruota più sollecitata è la 3 quindi la
verifica verrà fatta rispetto all’appoggio di destra.
= 350 mm
OK!
OK!
OK!
p= 3 CUSCINETTI A SFERA
DATI:
Y=0
X=1
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Andrea Malesani 563946
C=32500 N d = 40 mm C=62000 N d = 40 mm
B= 18 mm D= 80 mm B= 18 mm D= 80 mm
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Costruzione di macchine con laboratorio
SKF 6208
SKF NU 208
ECP
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Andrea Malesani 563946
= cava sull’albero
= cava sul mezzo
Dimensionamento linguetta
PRESSIONE :
TAGLIO:
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Costruzione di macchine con laboratorio
Sezione A-A
d = 40 mm
l ( distanza dall’appoggio SX)= 9 mm
< 41
MPa OK!
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Andrea Malesani 563946
I risultati delle sezioni sono stati riportati in tabella. Notare che le sezioni 1-2-3-4 sono riferite all’appoggio
di sinistra e le sezioni invece 5-6-7-8 sono riferite all’appoggio di destra. Nel disegno sono stati
rappresentati in bozza i cuscinetti le ghiere i distanziali e le ruote dentate.
Ruota dentate DX
Distanziale DX
Ghiera DX
Cuscienetto DX
Ø 80
Ø 60
Ø 60
Ø 50
Ø 50
Ø 48
Ø 48
Ø 40
Ø 40
9.00 9.00
19.00 13.00
31.00
37.00 90.00
85.00
1 2 3 4 8 7 65
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Costruzione di macchine con laboratorio
Lo stato finale della verifica a fatica è confrontare lo stato di tensione dovuto a momento flettente e
torsionale con il limite di fatica reale del materiale ( tale limite rappresenta la (ampiezza della
sollecitazione) alla quale può essere sottoposto il pezzo per un numero di cicli pari a e con una
probabilità di sopravvivenza pari al 50 %.
Il rapporto deve essere maggiore di un coefficiente pari a 1,6 il quale garantisce una vita a
farica superiore al 90% nello stato di sollecitazione considerato. Prima di passare al procedimento da
seguire per la verifica di ogni sezione è necessario ottenere il valore del materiale;
Ora è possibile seguire il procedimento qui illustrato, valido per ogni sezione.
A causa di fattori esterni ed interni al materiale, il limite di fatica dovrà essere ridotto dividendolo quindi
per dei coefficienti.
Con questo coefficiente considero l’influenza sulla fatica da parte della forma della sezione sollecitata come
le geometrie dei raggi di raccordo e degli intagli. Per ricavarlo è stato utilizzato il diagramma che si trova
all’interno del MANUALE DELL’INGEGNERE MECCANICO.
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Andrea Malesani 563946
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Costruzione di macchine con laboratorio
L’effetto della sforzo non c’è e la torsione, visto che c’è flessione, possiamo trascurarla. Il taglio infatti ha la
caratteristica di essere maggiormente influenzato dalla flessione rendendo trascurabile l’effetto della
torsione.
Per il valore di a, riferendoci alla tabella del libro “ FONDAMENTI DI COSTRUZIONE DI MACCHINE “ Lazzarin,
per un acciaio con 590 MPa per interpolazione ricaviamo che è pari a = 0,21. Alternativamente si poteva
calcolare tramite la formulazione del MANUALE DELL’INGEGNERE MECCANICO.
La finitura superficiale determina il grado di rugosità del pezzo lavorato e dal momento che questa rugosità
può essere considerata come una serie di intagli ( seppur molto piccoli ) può influenzare la resistenza a
fatica; i valori di sono ottenibile mediante un opportuna tabella della UNI 7670 in funzione di e .
Le dimensioni del pezzo influenzano la resistenza a fatica prima di tutto perché aumentando le dimensioni
aumentano il numero di difetti interni e quindi la probabilità di rottura e poi perché aumenta il volume
sollecitato alla tensione massima; la UNI 7670 fornisce una tabella nella quale è possibile ottenere Kd in
funzione del diametro dell’albero.
Questo parametro esterno sta ad indicare che la resistenza a fatica viene influenzata dalla percentuale di
superficie della sezione effettivamente sollecitata; ad esempio a parità di tutti gli altri parametri un albero
sottoposto a flessione rotante resiste meno di uno stesso albero sottoposto a flessione piana perché il
volume sollecitato è maggiore ( specialmente quello esterno dove risulta esserci una maggior
concentrazione di difetti ).
CALCOLO DEL
Una volta calcolati i parametri esterni ed interni bisogna calcolare il limite di fatica reale mediante
la formula:
CALCOLO DEL
Poichè nel calcolo della resistenza a fatica si vuole considerare anche l’effetto della torsione è
necessario introdurre il criterio di Gough e Pollard il quale afferma che :
Secondo la UNI 7874, la tensione di snervamento per un acciaio avente diametro compreso tra 40
e 100 è pari a 4101 MPa.
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Costruzione di macchine con laboratorio
VERIFICA FINALE
Al termine si vuole verificare che la e siano al di sotto dei limiti di fatica reale di un
coefficiente come spiegato sopra. Per far questo si calcolano i coefficienti:
Il primo coefficiente non considera il criterio di Gaugh Pollard e quindi trascura la da torsione, mentre il
secondo usa . Per verificare che la sezione resista a fatica basta semplicemente controllare che e
siano maggiori di 1,6.
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Poiché sono presenti più forze non è possibile applicare direttamente le formule di calcolo di rotazione e
freccia. Occorre analizzare gli effetti uno alla volta.
F_t_3
F_t_2
F_r_2 F_r_3
s S D
d
Y Z
Ponendo l’origine dell’asse x nel cuscino a sinistra, a è la distanza della forza, b è il complementare ( ossia la lunghezza l dell’albero
meno a) . Per calcola il momento di inerzia J utilizziamo la formula:
Dove D è il diametro sotto le ruote dentate, visto che il diametro del volume costante è maggiore di quest’ultimo. La
forza totale sara’:
Per quanto riguarda la rotazione dell’albero sotto i cuscinetti si esegue lo stesso procedimento fatto per le
frecce, cioè si tiene conto prima di una forza e poi dell’altra, e in seguito si procederà alla sovrapposizione
degli effetti.
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Costruzione di macchine con laboratorio
Le frecce dovranno stare all’interno di , ed entrambe le frecce sono dentro il campo ammissibile
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