9.57513 Zintek2006
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CMD
Ente SUPERVISORE : E.D. -- Ingegneria dei Materiali
Classe
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FINALITÀ DEL CAPITOLATO
Mod.
Precisare le caratteristiche cui devono soddisfare i rivestimenti non elettrolitici anticorrosione a
base di lamelle di zinco e alluminio per particolari in materiale ferroso.
Definire le modalità e le attrezzature da utilizzare per l’esecuzione delle prove di controllo di tali
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caratteristiche.
Edizione
Il presente Capitolato è composto di n˚ 12 pagine e n˚ 2 allegati
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
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La strumentazione necessaria per le prove è quella specificata dalle Norme elencate nel § “B”.
|B 487 | Standard test Method for Measurement of Metal and Oxide Coating Thickness by
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
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GENERALITA’
1.1
Il presente Capitolato considera i rivestimenti anticorrosione non elettrolitici, ottenuti da dispersioni
acquose o a solvente, di lamelle di zinco e alluminio e successiva cottura, per particolari in materiale fer-
roso.
Le temperature di cottura possono variare da circa 180˚C per i sistemi organici a base solvente, a circa
300˚C per quelli inorganici a base acquosa.
Trattamenti supplementari di finizione (topcoat) possono essere applicati sul rivestimento base per miglio-
rare la resistenza a corrosione ed abrasione, per impartire particolari colorazioni e/o per modificare il coef-
ficiente d’attrito con l’aggiunta, in questo caso, di additivi specifici quali cere o PTFE .
1.2
Scopo
Scopo principale del rivestimento di cui al Presente Capitolato è quello di conferire ai particolari trattati
un’elevata resistenza alla corrosione ed un valore controllato del coefficiente d’attrito.
1.3
Campo di applicazione
I rivestimenti non elettrolitici a base di lamelle di zinco e alluminio, a seconda della tipologia dei particolari
da trattare, possono essere applicati con processo a :
-- immersione / centrifugazione alla rinfusa;
-- immersione / centrifugazione a telaio;
-- spruzzo a telaio, alla rinfusa (coclea) o su pallet.
Come regola generale, i processi alla rinfusa sono adatti per particolari di piccole e medie dimensioni,
mentre quelli a telaio sono invece adatti per elementi di medie e grandi dimensioni.
Per particolari con zone di ritenzione -- fori ciechi, teste cave di viti, dadi -- e/o filettature fini devono essere
utilizzati impianti e cicli di lavorazione in grado di evitare gli accumuli di prodotto applicato in tali zone o
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In tali casi è comunque sempre consigliabile verificare l’idoneità della soluzione scelta mediante prove di
corrosione mirate, da concordarsi tra Committente e Fornitore.
1.4
Flessibilità e resistenza agli urti
Il rivestimento deve resistere alle normali estensioni e compressioni previste per le molle, nonchè alle nor-
mali sollecitazioni a flessione cui sono sottoposte le rondelle elastiche e le molle piatte durante l’assem-
blaggio, senza evidenziare sfaldature o perdite di aderenza dal metallo base.
Esso deve inoltre resistere alle normali condizioni di movimentazione e di stoccaggio senza evidenziare
sfogliature, distacchi dal metallo base o altri rilevanti danneggiamenti.
1.5
Aspetto
Salvo altrimenti specificato a disegno, il rivestimento deve presentare un aspetto grigio argento semio-
paco uniforme (Silver).
Può essere richiesta una colorazione diversa (es. nero), ottenuta di norma attraverso l’applicazione di una
o più mani supplementari di finizione che possono influire sugli spessori di rivestimento (orientativamente
superiori a 15 mm totali), rendendola potenzialmente critica per le filettature metriche a passo fine.
1.6
Classificazione, designazione, indicazione a disegno e impiego
INDICAZIONE
VECCHIA PRESCRIZIONI PER CODICE
TIPO A DISEGNO DESCRIZIONE
DESIGNAZ. L’IMPIEGO MECC.
¡
¡ A discrezione del Progettista, qualora si ritenesse necessario vincolare l’utilizzo di uno specifico
prodotto/ processo, è possibile indicare a disegno la denominazione commerciale dei prodotti utilizzati
e dei relativi Produttori.(ved. All.2 e § 2.5.3)
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© L’applicazione di lubrificanti può essere effettuata anche su rivestimenti Tipo II.
In tal caso la prescrizione a disegno del rivestimento diventa: RIV/EC 5 F LUB Cap. 9.57513 e deve
obbligatoriamente essere accompagnata dall’indicazione dei limiti di dispersione del Cf richiesto.
¢ Eventuali particolari colorazioni, diverse dal colore grigio argento, devono essere espressamente indi-
cate a disegno, es.: RIV/EC 8 PL Nero Cap. 9.57513, oppure RIV/EC 5 LUB Verde Cap. 9.57513 (ved.
All. 2).
£ Limiti di dispersione del coefficiente d’attrito diversi da 0,10÷0,16 devono essere specificati a disegno
(ved. § 2.5).
1.7
Dimensioni e tolleranze del particolare rivestito
1.7.1
Elementi non filettati
1.7.1.1
Salvo diversamente specificato, le dimensioni e tolleranze indicate sul disegno del particolare si intendono
comprensive di rivestimento.
1.7.2
Spessori del rivestimento sulla bulloneria
1.7.2.1
Quando applicato su elementi filettati il rivestimento non deve interferire con le normali operazioni di mon-
taggio e smontaggio.
L’entità dello spessore di rivestimento viene stabilito sulla base della tolleranza della filettatura metrica
ISO, secondo UNI 5541, con classi di tolleranza:
-- g , f ed e per le filettature esterne (viti);
Tali tolleranze nel caso di filettature esterne si intendono prima dell’applicazione del rivestimento mentre,
nel caso di filettature interne si intendono dopo rivestimento.
Dopo il rivestimento, lo scostamento superiore non deve essere maggiore di zero (dimensione nominale)
nel caso delle filettature esterne e minore di zero nel caso di filettature interne.
a) Viti Gli spessori dei rivestimenti per viti sono in funzione del passo di filettature e del campo di
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b) Dadi A differenza dei rivestimenti elettrolitici, i rivestimenti di cui al presente Capitolato tendono ad
accumularsi anche nelle filettature interne.
É quindi necessario che le filettature delle madreviti vengano opportunatamente maggiorate,
in modo da garantire il rispetto della tolleranza 6H dopo l’applicazione del rivestimento.
2.1
Sottoporre il componente alle prove ed ai controlli specificati nei paragrafi seguenti, verificando la
rispondenza del risultato di prova con i valori/limiti prescritti a progetto e/o sulla “Scheda Tecnica del
Prodotto” allegata, relativa al tipo specifico.
2.2
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
temperatura : 23 ± 5 ˚C
pressione atmosferica : 860÷1060 mbar
umidita’ relativa : 45÷70 %
2.3
Materiali e processi di rivestimento
RISERVATO
I materiali e processi di rivestimento attualmente approvati da FIAT AUTO sono elencati nell’Allegato 2.
2.4
Caratteristiche
Le caratteristiche sotto riportate si riferiscono alla superficie significativa del particolare.
Per superficie significativa si intende quella parte della superficie che è essenziale all’aspetto e/o all’im-
piego del componente trattato.
Essa può essere indicata a disegno o concordata all’ordine; in caso contrario è da considerarsi significa-
tiva tutta la superficie del particolare.
Nella bulloneria, la superficie significativa comprende la testa e il gambo delle viti, le cave di manovra,
eventuali rondelle imperdibili e la superficie esterna dei dadi.
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2.4.1
Esame visivo
La superficie del particolare deve essere esente da difetti quali porosità, inclusioni, cricche, vescicature,
gocce, ecc. e da zone prive di rivestimento.
Il rivestimento deve avere un aspetto conforme a quanto prescritto al § 1.5, deve essere perfettamente
catalizzato, non untuoso o appiccicoso al tatto (anche per le versioni LUB) e deve resistere alle normali
operazioni di manipolazione, stoccaggio e installazione senza sfaldarsi, sfogliarsi o comunque perdere
di adesione.
Sulla bulloneria non devono evidenziarsi accumuli di prodotto sui filetti e nelle cave di manovra, tali da
interferire con le operazioni di serraggio.
2.4.2
Verifica dell’assenza di composti del cromo esavalente nel rivestimento
Secondo Norma 7.M5000 .
2.4.3
Spessore
2.4.3.1
Spessore del rivestimento per componenti diversi dalla bulloneria
Lo spessore minimo locale, misurato in zone della superficie significativa con uno dei metodi sotto ripor-
tati, dovrà risultare come prescritto al § 2.4.3.6 , per i vari tipi di rivestimento.
2.4.3.2
Metodo magnetico
Secondo Norma ASTM B 568 o secondo Norma FIAT 50757, utilizzando l’apparecchiatura Magne--Gage,
Mikrotest o altra equivalente che permetta un’accuratezza di almeno ±10 %.
Da adottare nei controlli correnti.
2.4.3.3
Metodo della fluorescenza a raggi X
Secondo Norma ASTM B 568.
Di uso generale, da adottare preferibilmente nel caso dei particolari di piccole dimensioni.
Necessita di taratura specifica per ogni tipo di rivestimento.
2.4.3.4
2.4.3.5
Spessore del rivestimento per bulloneria
Lo spessore di rivestimento depositato sugli elementi filettati non deve pregiudicare le normali operazioni
RISERVATO
di serraggio e smontaggio.
Nel contempo esso deve essere tale da soddisfare i requisiti previsti ai §§ 2.4.5÷2.4.7 .
Salvo altrimenti concordato, dopo rivestimento, i particolari filettati con passo metrico devono potersi avvi-
tare manualmente sugli appropriati calibri di prova ad anello o a tampone passa, con posizione di tolle-
ranza h per le filettature esterne ed H per quelle interne.
In questo caso l’operazione di avvitamento, per i primi 3 filetti, deve potersi effettuare esercitando una
coppia massima i cui valori, sia per le viti che per i dadi, sono quelli definiti dal Cap. 9.56205/01 .
2.4.3.5.1
Zone per il rilievo dello spessore del rivestimento su bulloneria
Data la variabilità dello spessore di rivestimento su viti e dadi, esso viene misurato in un punti significativi
ai fini della protezione contro la corrosione.
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Nel caso di viti a testa esagonale o Torx esterna, tali punti si trovano all’incirca al centro della superficie
della testa o al centro dell’estremità del gambo.
Per viti con testa cilindrica con esagono incassato e per viti con intaglio e impronta a croce, i punti di misura
si trovano sulla superficie piana della testa, tra il bordo e l’esagono incassato, tra il bordo e l’impronta a
croce, oppure sulla faccia laterale della testa. Sono esclusi dai punti di misura le superfici delle incassature
e delle impronte.
Nel caso di dadi, la misura dello spessore viene eseguita su una faccia laterale dell’esagono o su un piano
di appoggio.
2.4.3.5.2
Rilievo dello spessore del rivestimento su bulloneria e minuteria
Su un numero minimo di 10 particolari per lotto omogeneo, misurare con i metodi sopra descritti lo spes-
sore del rivestimento, eseguendo almeno 4 determinazioni distinte per ciascun particolare.
Per ogni singolo particolare la media aritmetica dei valori misurati deve rientrare nei limiti prescritti al §
2.4.3.6 in funzione della prescrizione indicata a disegno.
Non sono comunque ammesse singole misurazioni inferiori al 40% del limite prescritto.
2.4.3.6
Limiti di spessore
I valori di spessore devono rientrare nei seguenti limiti:
-- RIV/EC 5 ≥ 5 mm
-- RIV/EC 5 F ≥ 5 mm
-- RIV/EC 5 LUB ≥ 5 mm
-- RIV/EC 8 PL ≥ 8 mm
Per quanto riguarda le viti, lo spessore massimo, misurato sotto la testa, non deve essere superiore a 25
mm.
2.4.4
Adesione
La valutazione dell’adesione del rivestimento al metallo base deve essere effettuata con i seguenti metodi:
2.4.4.1
Adesione a nuovo
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
2.4.4.1.1
Prelevare n˚ 3 campioni per ciascun tipo di particolare da controllare.
2.4.4.1.2
Identificare sul particolare, come superficie di prova, la superficie più piana possibile, non filettata, di
almeno 1 cm2.
RISERVATO
2.4.4.1.3
Sgrassare con eptano la superficie in esame.
2.4.4.1.4
Applicare sulla superficie, a temperatura ambiente, una striscia di nastro adesivo in plastico vinilico ela-
stico (Capitolato 9.55367) con una leggera ed uniforme pressione manuale, evitando la formazione di
bolle d’aria.
2.4.4.1.5
Staccare manualmente il nastro dal particolare, tirandolo rapidamente dal basso verso l’alto, perpendico-
larmente alla superficie di prova.
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2.4.4.1.6
Considerare il risultato più scadente fra le 3 misurazioni effettuate per ciascun particolare.
L’adesione del rivestimento al metallo base deve essere superiore alla coesione del rivestimento stesso.
2.4.4.1.7
Sul nastro è ammessa la presenza di tracce di rivestimento di piccole dimensioni (<3 mm2) che ricoprano
complessivamente meno del 20 % della superficie di prova.
Non è invece ammessa la presenza sul nastro di frammenti di rivestimento di dimensioni >3 -- 4 mm2,
ne alcun distacco dal metallo base.
2.4.4.2
Adesione dopo invecchiamento
2.4.4.2.1
Sottoporre i particolari in esame a prova in Nebbia Salina, secondo Norma 50180 metodo B1 per la durata
di 96 h .
NOTA :Nel caso di elementi di piccole dimensioni, ove non sia possibile praticare le incisioni (superfici
piane <1 cm2), è possibile effettuare il test su provini di dimensioni adatte, sottoposti a tratta-
mento insieme agli elementi in esame.
2.4.4.2.2
Dopo asciugatura e condizionamento a temperatura ambiente per 10 min, ripetere le operazioni dei punti
2.4.4.1.4 e 2.4.4.1.5 .
2.4.4.2.3
Non sono ammessi distacchi ≥3 mm dalle linee di incisione eseguite, ne la presenza sul nastro di fram-
menti di rivestimento dovuti a distacco dal metallo base.
2.4.5
Resistenza alla corrosione
2.4.5.1
Prelevare, dopo almeno 24 h dal termine dell’operazione di cottura del rivestimento, un numero di partico-
lari tale che la somma delle aree delle superfici significative sia ≥1 dm2.
TABELLA 2
RISERVATO
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2.4.5.3
Salvo altrimenti specificato, la valutazione della resistenza alla corrosione deve essere apprezzata ad
occhio nudo ed a normale distanza di lettura. La presenza di prodotti di corrosione bianca dello zinco, per
un’estensione ≤5 % della superficie significativa totale esposta, non costituisce causa di scarto.
Il numero di focolai di corrosione ferrosa devono risultare ≤1/ dm2 (valori maggiori rilevati sono causa
di scarto).
La presenza di prodotti di corrosione entro zone non costituenti superficie significative, non è causa di
scarto .
2.4.6
Resistenza alla temperatura
2.4.6.1
Esporre i particolari in esame in cella termoumidostatica ventilata per 3 h a 1503 ˚C (temperatura rilevata
sul particolare) e successivamente sottoporli alla prova di corrosione in nebbia salina, secondo la Norma
50180 metodo A1.
2.4.6.2
A seconda del tipo di rivestimento, le durate di esposizione ed i requisiti dovranno essere quelli indicati
nella Tabella 2.
2.4.7
Protezione catodica del rivestimento
2.4.7.1
Sul particolare in esame, o su provino, incidere con idonea punta a tracciare il rivestimento fino a raggiun-
gere il metallo base. L’incisione deve avere larghezza non superiore a 0.5 mm.
2.4.7.2
Esporre il campione in esame in camera a Nebbia salina secondo Norma 50180 metodo A1 per 96 h.
2.4.7.3
Al termine della prova non è ammessa comparsa di corrosione ferrosa sulla superficie d’incisione.
2.4.8
Resistenza alla benzina (Prova da effettuarsi solo in fase di qualificazione)
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
2.4.8.1
Eseguire la prova secondo le modalità e le attrezzature descritte dalla Norma 50473 .
2.4.8.2
Asciugare il particolare e condizionarlo in ambiente di prova per la durata di 120 min, quindi valutare le
condizioni della superficie.
2.4.8.3
RISERVATO
Non sono ammessi difetti superficiali (es. : macchie, vescicature, distacchi) rispetto all’inesposto.
2.4.9
Resistenza al liquido lavacristalli (Prova da effettuarsi solo in fase di qualificazione)
2.4.9.1
Eseguire la prova secondo la modalità e le attrezzature descritte dalla Norma 50473/01 Metodo B.
2.4.9.2
Asciugare il particolare e condizionarlo in ambiente di prova per la durata di 120 min, quindi valutare le
condizioni della superficie.
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2.4.9.3
Non sono ammessi difetti superficiali (es. : macchie, vescicature, distacchi) rispetto all’inesposto.
2.5
Coefficiente di attrito della bulloneria
2.5.1
Salvo diversamente indicato a disegno, i coefficienti d’attrito della bulloneria devono rientrare nei limiti di
dispersione Cf = 0,12÷0,30, prescritti dal Cap. 9.52605/01.
Nel caso siano richiesti valori del coefficiente d’attrito inferiori o limiti di dispersione più strette, ad es. Cf
= 0,10÷0,16, oppure Cf = 012÷0,18, è necessario ricorrere all’impiego di rivestimenti autolubrificati (Tipi
F), oppure all’applicazione di adatti prodotti lubrificanti (Tipo LUB) o di finizioni (Tipi PL) (Ved. Allegato 2).
In assenza di specifica indicazione a disegno, si intendono i seguenti valori di dispersione
-- RIV/EC 5 Cf = 0,12÷0,30
-- RIV/EC 5 F Cf = 0,12÷0,18
-- RIV/EC 5 LUB Cf = 0,10÷0,16
-- RIV/EC 8 PL Cf = 0,10÷0,16
2.5.2
La verifica della corretta applicazione dei condizionatori d’attrito deve essere effettuata attraverso il rilievo
del coefficiente d’attrito secondo la Norma di Sperimentazione 7.G0114.
Altri metodi di controllo devono essere preventivamente concordati ed approvati dagli Enti Fiat Auto com-
petenti (E.&D. /P.T.&S.).
2.5.3
La corrispondenza tra le designazioni adottate da Fiat Auto e le denominazioni commerciali dei rivesti-
menti e dei condizionatori d’attrito approvati sono riportati nell’Allegato 2.
L’impiego di prodotti diversi da quelli indicati è comunque ammessa, a condizione che vengano rispettati
i requisiti imposti dal presente capitolato e da eventuali specifiche indicazioni riportate a disegno, nonché
le limitazioni circa l’impiego di sostanze vietate e/o da monitorare, come definito dall’Allegato CK del capi-
tolato 9.01102.
A richiesta di Fiat Auto deve essere resa disponibile la scheda tecnica del prodotto utilizzato, insieme ai
relativi parametri del ciclo applicativo.
3.1
Il controllo delle forniture deve essere effettuato secondo le prescrizioni riportate nel Capitolato
9.01102/01 (Distribuzione riservata).
RISERVATO
4
PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE
4.1
Il Fornitore deve attenersi alle prescrizioni generali contenute nel capitolato 9.01102 ‘‘QUALITÀ DELLE
FORNITURE”.
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4.2
Forniture per la qualificazione del prodotto
Il Fornitore deve presentare il quantitativo di prodotto richiesto sull’ordine di acquisto allegando il previsto
Certificato di Qualità e Conformità (vedi Cap. 9.01103); saranno verificate tutte le caratteristiche prescritte
sulla ‘‘Scheda Tecnica del Prodotto” allegata, relativa al tipo specifico. Non sono ammesse ‘‘non confor-
mità”.
4.3
Forniture per la produzione
Il prodotto fornito deve essere conforme alle prescrizioni del disegno e del presente Capitolato. Nello stabi-
lire il tipo di processo produttivo da adottare e la severità dei collaudi, il Fornitore deve tenere conto delle
classi di importanza che la FIAT ha attribuito a ciascuna delle caratteristiche cui si riferiscono le prescri-
zioni (vedere § 5).
NOTA : Sia durante la qualificazione prodotto che nel controllo delle forniture, possono essere
effettuati controlli su componente che abbia subito prove di tipo non menomativo (indicate con
NM al § 5); qualora il componente abbia subito prove menomative (M) non può più essere
utilizzato per altre prove o controlli, se non diversamente e di volta in volta specificato.
TIPO DI
CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE
PROVA
Esame visivo Secondaria NM
Verifica dell’assenza di composti del cromo
Secondaria M
esavalente nel rivestimento
Spessore Secondaria NM/M
Adesione a nuovo Importante M
Adesione dopo invecchiamento Secondaria M
Resistenza alla corrosione Importante M
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
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RIVESTIMENTO ANTICORROSIONE A
BASE DI LAMELLE DI ZINCO E
9.57513
ALLUMINIO PER PARTICOLARI IN ALLEGATO 1
normazione MATERIALE FERROSO Pagina: 1/1
CMD
Classe
Condizioni
CARATTERISTICHE LIMITI
di Prova
Esame visivo ---- § 2.4.1
---
Ricerca del cromo esavalente § 2.4.2
§ 2.4.2
nel rivestimento Norma 7.M5000
Mod.
RIV/EC 5 ≥5 mm
RIV/EC 5 F ≥5 mm
2
Spessore § 2.4.3
243
RIV/EC 5 LUB ≥5 mm
Edizione
RIV/EC 8 PL ≥8 mm
Assenza di distacchi del metallo
base.
Adesione a nuovo § 2.4.4.1 Distacchi coesivi ammessi ≤20 %
della superficie di prova.
Adesione Dimensione dei frammenti ≤3 mm2.
Assenza di distacchi dal metallo
§ 2.4.4.2
Adesione dopo base.
e Norma 50180
invecchiamento Non sono ammessi distacchi ≥3
metodo B1
mm dalle linee di incisione.
per 144 h
(solo per
rivestimen-- Prodotti di corrosione dello zinco
RIV/EC 8 PL
ti di colore ≤5 % della superficie significativa.
diverso
dal silver) § 2.4.5
Resistenza
e Norma 50180
alla corrosione RIV/EC 5 metodo A1
1
RIVESTIMENTO ANTICORROSIONE A 9.57513
BASE DI LAMELLE DI ZINCO E
ALLUMINIO PER PARTICOLARI IN ALLEGATO 2
normazione MATERIALE FERROSO Pagina: 1/2
CMD
Corrispondenza tra designazione FIAT Auto e denominazioni commerciali dei materiali/processi di
rivestimento qualificati secondo il Capitolato 9.57513 e la Norma di Prova 7.G0114.
Classe
INDICAZIONE DENOMINAZIONE COMMERCIALE
TIPO PRODUTTORE
A DISEGNO
---
Rivestimento base Finizione
DACRAL S.A. GEOMET 321 ----
Mod.
SIDASA -- UCG ZINTEK 200 ----
2
DELTA TONE 9000
I RIV/EC 5 DOERKEN -- MKS ----
DELTA PROTEKT KL
Edizione
100
1
Pag. 2
9.57513 Modif.
Allegato 2
¡ Finizione 1186 Torque’N Tension Control Fluid della società Mac Dermid
(Diluizioni di riferimento = 3 : 7 in acqua)
© Finizione Gleitmo 605 della Società Gleitmolybdän Schmiermittel Gmbh
(Diluizioni di riferimento = da 1 : 5 a 1: 6 in acqua)
¢ Finizione Merwin 65 Oil della Società Rods Oil Ltd
(Diluizioni di riferimento = 1 : 2 in acqua)
£ Finizione Dacrolub 10 (per Cf 0.08÷0.14) e Dacrolub 15 (per Cf 0.12÷0.18) della Società
Dacral S.A.
¤ Finizione Gardolube L 6255 della Società Chemetall
(Diluizione di riferimento = 1 : 3 in acqua)
¥ Finizione di riferimento Granolube 6352 T della Società Henkel
(Diluizione di riferimento = 1 : 3 in acqua)
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO