Impianti Di Climatizzazione
Impianti Di Climatizzazione
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Impianti di climatizzazione
Impianti di climatizzazione Impianti per il riscaldamento ambientale 2
• la temperatura desiderata
• un’umidità relativa accettabile
• un’adeguata purezza dell’aria ambientale
• un valore della velocità dell’aria
• temperatura;
• umidità relativa;
• velocità;
e garantire una buona qualità dell’aria in ambiente al fine di
assicurare condizioni di benessere.
Unità terminali:
•bocchette; Terminali
• diffusori; aeraulici
•griglie di estrazione; terminali aeraulici
•radiatori: Terminali
•ventilconvettori ( fancoil); idraulici
•induttori.
Organi di regolazione
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Impianti a tutt’aria
Impianti a tutt’aria
U.T.A
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Impianti a tutt’aria
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Stagione estiva:
L’aria, sufficientemente deumidificata nella centrale di
condizionamento, consente di ottenere buone condizioni di umidità
relativa, evitando la formazione di condensa sulle batterie delle unità
terminali.
Stagione invernale:
l’aria primaria viene opportunamente umidificata per mantenere
negli ambienti l’umidità relativa nei limiti di benessere.
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Impianti ad
acqua
Condizioni di progetto
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Condizioni di progetto
Condizioni di progetto
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Condizioni di progetto
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Apparecchi utilizzatori
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I radiatori
I radiatori si costruiscono in ghisa, in acciaio, in alluminio e sue leghe.
(www.irsap.it) (www.irsap.it)
(www.baisi.com)
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La distribuzione dell’acqua
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Tubazioni
Negli impianti ad acqua calda o a vapore si impiegano di solito tubazioni in acciaio.
Nel caso di piccoli diametri si utilizza anche il rame e, per impianti individuali, si
utilizzano tubazioni in materiale plastico (polietilene UNI 9338, polibutilene).
Uno dei principali problemi relativi ai tubi metallici è dovuto alla dilatazione termica
(la dilatazione lineare dell’acciaio è pari a 0,012 mm/m °C, mentre nel rame è pari a
0,017 mm/m °C).
I tubi correnti in locali non riscaldati devono essere necessariamente isolati (schiuma
poliuretanica rigida, resine, tubo esterno, polietilene,...).
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I circuiti aperti possono essere: a pressione (se la pressione totale è fornita da un mezzo meccanico,
ad esempio le elettropompe), a caduta (se l’acqua proviene da un serbatoio sopraelevato rispetto
all’utenza), misti (se l’acqua viene pompata ai serbatoi di raccolta e quindi distribuita a caduta)
La rete di distribuzione è praticamente sempre un anello ed, a causa dei gradienti di temperatura
presenti, sarà sempre collegato ad un recipiente atto a contenere le conseguenti variazioni di volume
(vaso di espansione).
Le reti di distribuzione. Che uniscono la sorgente energetica alle utenze mediante sistemi di
tubazioni nelle quali si muove acqua a circolazione forzata possono essere classificate in
distribuzione: i) monotubo, ii) a due tubi, iii) a tre tubi, iv) a quattro tubi.
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• L’acqua che entra nel primo corpo scaldante è una parte della portata totale; l’acqua
che entra nel secondo terminale è, a sua volta, parte della portata totale, risultante
però dalla miscela tra l’acqua meno calda che esce dal precedente e quella parte che
ha proseguito nell’anello con la temperatura iniziale.
Sia per gli impianti misti che per quelli a sola acqua, la
distribuzione del fluido termovettore acqua ai terminali è
garantita dalle seguenti soluzioni tecnologiche:
• E’ Attualmente abbandonata.
• Ogni terminale era dotato di elettrovalvola a tre vie che, comandata da un sensore
ambiente, sceglieva il “freddo” o il “caldo”.
L’aria primaria, immessa nelle condizioni di saturazione, mantiene per tutto l’anno condizioni
termoigrometriche costanti.
La distribuzione dell’aria
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La distribuzione dell’aria.
Generalità
La distribuzione dell’aria.
Generalità
• Nel muoversi all’interno delle condotte l’aria incontra una certa resistenza per
attrito dovuta al contatto con le pareti ed alle turbolenze.
• Lo studio del moto dell’aria all’interno delle condotte costituisce pertanto la base
della progettazione dei sistemi aeraulici.
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La distribuzione dell’aria.