Manuale Acustica Edilizia

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Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio

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Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore

Emiliano Convito Cristiano Vassanelli

MANUALE DI ACUSTICA
APPLICATA ALL’EDILIZIA
Linee guida per la progettazione
e l’esecuzione di edifici acusticamente efficienti
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore

Emiliano Convito – Cristiano Vassanelli


Manuale di acustica applicata all’edilizia
Linee guida per la progettazione e l’esecuzione di edifici acusticamente efficienti

ISBN 9788857908519

© 2018 by Dario Flaccovio Editore s.r.l. - tel. 0916700686


www.darioflaccovio.it
www.webintesta.it
magazine.darioflaccovio.it
darioflaccovioeventi.it

Stampa: Palermo, settembre 2018

Ringraziamenti
Si ringraziano le seguenti aziende per il prezioso contributo e per la concessione dello sfruttamento di alcune immagini presenti all’in-
terno del testo: Index S.p.A., Gyproc, Bampi S.p.A., Isofom S.r.l., Società Arcobaleno 2 S.P.A. Divisione Arcoaucustica, Maico, Berner
Italia.
Si ringraziano lo Studio 360 dell’Ing. Vincenzo Baccan, il perito Francesco Pelucchi e lo Studio IDET.
Si ringraziano inoltre i professionisti che hanno fattivamente collaborato allo sviluppo e all’approfondimento di alcuni argomenti pre-
senti all’interno del testo:
Graziano Corghi, per l’importante contributo e per aver messo a disposizione la propria professionalità ed esperienza di oltre 40 anni
nel settore del serramento.
Luca Bergami, per l’importante contributo e per aver messo a disposizione la propria professionalità ed esperienza relativamente al
settore dei supporti antivibranti.

Nomi e marchi citati sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive case produttrici.
L’editore dichiara la propria disponibilità ad adempiere agli obblighi di legge nei confronti degli aventi diritto sulle opere riprodotte.
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finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate
solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dagli aventi diritto/dall’editore.
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore

Indice

Introduzione.......................................................................................................... pag. 9

Premessa di Cristiano Vassanelli................................................................................ » 13

1. Concetti base di edilizia e tipologie costruttive.............................................. » 15


1.1. Tipologie costruttive....................................................................................... » 16
1.1.1. Costruzioni tradizionali....................................................................... » 16
1.1.2. Costruzioni in legno............................................................................ » 19
1.1.3. Costruzioni in acciaio.......................................................................... » 23

2. Cenni di fisica tecnica acustica


2.1. Campo sonoro e concetto di rumore............................................................... » 27
2.2. La propagazione dei rumori all’interno di un edificio.................................... » 34

3. Inquadramento normativo e legislativo.......................................................... » 39


3.1. Approfondimenti relativi alle richieste del DPCM 5/12/1997....................... » 43
3.2. La norma Uni 11367 sulla classificazione acustica degli edifici................... » 49

4. Analisi preliminare del progetto e prime valutazioni.................................... » 55


4.1. Ulteriori suggerimenti per il progetto architettonico...................................... » 58

5. Tecniche e materiali per l’isolamento acustico al calpestio dei solai


di nuova costruzione......................................................................................... » 63
5.1. Le soluzioni per l’isolamento acustico dei solai tradizionali massicci
dai rumori di calpestio.................................................................................... » 64
5.2. Suggerimenti per la corretta scelta di un isolante al calpestio........................ » 69
5.3. Analisi e descrizione delle varie tipologie di isolanti al calpestio.................. » 77
5.4. Il procedimento di stima preventiva dell’isolamento ai rumori di calpestio
dei solai........................................................................................................... » 80
5.5. Indicazioni di posa per l’isolamento dai rumori di calpestio per solai
massicci.......................................................................................................... » 86
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

5.5.1. Fasi preliminari.................................................................................... » 87


5.5.2. Fasi di posa del massetto galleggiante................................................. » 90
5.5.3. Indicazioni supplementari per la posa................................................. » 95
5.5.4. Tecnica di posa al di sotto degli impianti............................................ » 99
5.6. Soluzioni per l’isolamento acustico dei solai in legno tradizionali dai
rumori di calpestio.......................................................................................... » 103
5.7. Soluzioni e indicazioni di posa per l’isolamento dai rumori di calpestio
per solai in legno massiccio tipo X-LAM...................................................... » 104
5.7.1. Soluzione tradizionale a umido........................................................... » 108
5.7.2. Soluzione innovativa a secco............................................................... » 109

6. Tecniche e materiali per l’isolamento acustico da rumori di tipo aereo


delle partizioni divisorie tra alloggi di nuova costruzione............................ » 115
6.1. Definizione dell’indice di potere fonoisolante Rw.......................................... » 117
6.2. Legge di massa per diverse tipologie di pareti .............................................. » 118
6.3. Legge di massa per diverse tipologie di solai................................................. » 125
6.4. Le soluzioni per l’isolamento acustico delle pareti massicce dai rumori di
tipo aereo........................................................................................................ » 127
6.4.1. Cenni di progettazione: la previsione della prestazione...................... » 135
6.5. Suggerimenti per la valutazione e la realizzazione delle pareti in laterizio... » 141
6.6. Le soluzioni per l’isolamento acustico delle pareti leggere dai rumori di
tipo aereo........................................................................................................ » 148
6.7. Suggerimenti per la valutazione e la realizzazione delle pereti leggere
su orditura metallica....................................................................................... » 151

7. Isolamento acustico dai rumori provenienti dall’esterno......................... » 165


7.1. L’acustica e il “sistema foro-finestra”............................................................ » 166
7.1.1. Il sistema di posa in opera................................................................... » 170
7.1.2. La progettazione.................................................................................. » 172
7.1.3. I tre piani funzionali............................................................................ » 173
7.1.3.1. I giunti di posa........................................................................ » 174
7.1.3.1.1. Il giunto primario............................................................... » 174
7.1.3.1.2. Il giunto secondario........................................................... » 175
7.1.3.1.3. La sigillatura del quarto lato.............................................. » 179
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Indice

7.1.3.1.4. Il controtelaio..................................................................... » 180


7.2. Il cassonetto dell’avvolgibile.......................................................................... » 182
7.3. La presa d’aria delle cucine............................................................................ » 185
7.4. La ventilazione meccanica controllata VMC................................................. » 190
7.5. Coperture in legno ventilate: come limitare le trasmissioni laterali dei
rumori aerei.................................................................................................... » 194

8. Interventi di miglioria dell’isolamento acustico di elementi divisori negli


edifici esistenti................................................................................................... » 199
8.1. Interventi di miglioria dell’isolamento acustico delle pareti divisorie tra
distinte unità abitative negli edifici esistenti.................................................. » 200
8.2. Procedimento di calcolo per la stima preventiva dell’incremento di
isolamento ottenibile con le contropareti....................................................... » 216
8.3. Interventi di miglioria dell’isolamento acustico di solai divisori tra distinte
unità abitative negli edifici esistenti............................................................... » 218

9. I sistemi di scarico negli edifici civili


9.1. Premessa......................................................................................................... » 223
9.2. Definizioni...................................................................................................... » 224
9.3. Principi per una corretta progettazione di un sistema di scarico.................... » 228
9.4. Regole per l’allacciamento degli impianti idrosanitari, diramazioni
e colonne di scarico........................................................................................ » 229
9.5. Principali modalità di installazione di colonne di scarico nei fabbricati
di nuova realizzazione.................................................................................... » 230
9.6. Galleggianti insonorizzati per cassette di risciacquo wc................................ » 241
9.7. La ventilazione nei sistemi di scarico............................................................. » 242
9.8. Casi studio...................................................................................................... » 246
9.8.1. Caso studio 1....................................................................................... » 246
9.8.2. Caso studio 2....................................................................................... » 249

10. Sistemi antivibranti passivi


10.1. Introduzione al fenomeno fisico.................................................................... » 255
10.2. Caratterizzazione dell’oscillatore armonico smorzato................................... » 260
10.3. Caratterizzazione dell’oscillatore armonico smorzato forzato...................... » 263
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

10.4. Linee guida per il dimensionamento del sistema antivibrante....................... » 264


10.5. Caso studio – Analisi e verifica dei risultati progettuali con quelli
sperimentali................................................................................................... » 267
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Introduzione

La fisica acustica è una materia affascinante, ostica il giusto per essere maneggiata da
una stretta cerchia di appassionati, poco prevedibile con esattezza come il meteo ed
estremamente vicina alle necessità dell’uomo sia sotto il profilo del suono, inteso nelle
sue migliori inclinazioni, che del comfort.
Tutti noi tecnici da anni ci affanniamo a predire un valore di isolamento nella speranza
che quel numero sia esatto, più con la curiosità di un giocatore del Lotto che con la
sicumera che la scienza e la conoscenza dovrebbero darci in dote.
Troppe le variabili in gioco, le condizioni al contorno che cambiano le carte in tavole e
le variabili incontrollabili, prima su tutte quella relativa all’opera dell’uomo.
Troppe le metodologie costruttive e le varianti in corso d’opera per poter riuscire a cir-
coscrivere le variabili e valutarne le combinazioni e troppa anche l’attesa, a livello le-
gislativo, dell’emanazione di un nuovo decreto che possa finalmente e definitivamente
chiarire la situazione, imporre nuove regole e parametri, nella speranza di un deciso
miglioramento della qualità media delle costruzioni, uscita malconcia dalla scorpac-
ciata immobiliare che ormai è rimasto solo un amaro e quasi sbiadito ricordo.
Dall’entrata in vigore del primo decreto nazionale1 in materia di acustica applicata alle
costruzioni, sono passati oramai 20 anni e, seppur sia stato possibile registrare note-
voli miglioramenti e un deciso incremento di sensibilità alla materia, da parte degli
attori del processo edilizio, non è ancora possibile considerare la tematica largamente
conosciuta.
Anche sotto l’aspetto delle Amministrazioni pubbliche delle varie Regioni italiane la
distribuzione di regolamenti edilizi recanti precise indicazioni e richieste in ambito di
acustica è ad oggi “a macchia di leopardo”; questa situazione porta in dote una sensi-
bilità e una conoscenza della tematica acustica decisamente differenziate e squilibrate
in base al territorio.
Regioni che effettuano richieste chiare a sostegno del “buon costruire” hanno logica-
mente innalzato il livello di attenzione per la materia, altre, meno virtuose sotto il pro-
filo dei regolamenti, non riescono a sensibilizzare la popolazione dei professionisti e
degli impresari edili in merito alle problematiche di comfort acustico degli edifici, che

1
DPCM 5 dicembre 1997, entrato in vigore il 20 febbraio 1998.
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

dovrebbero essere invece una grande opportunità di diversificare e qualificare l’offerta


sul mercato nazionale.
In questo panorama, diciamo non propriamente felice, le imprese di costruzioni si
trovano a confrontarsi con una legge “ghigliottina” e, nel caso non si rispetti anche
un solo requisito su cinque, possono incappare in qualche contenzioso civile e veder
diminuire il loro profitto.
La materia è effettivamente di difficile comprensione ad un primo impatto e tende
a contrastare con le modalità operative tradizionali dell’edilizia: l’acustica applicata
all’edilizia richiede impegno e pragmatismo nella valutazione delle soluzioni, cura del
dettaglio durante l’applicazione delle soluzioni tecniche e idee chiare sulla scelta dei
partner sia per quanto riguarda le forniture dei materiali che per i consulenti.
Per arrivare ad una corretta condizione di comfort acustico per gli occupanti di un
alloggio adibito a civile abitazione è necessaria una squadra di professionisti e un
buon livello di amalgama dei componenti; in troppe occasioni si nota ancora oggi un
andamento dell’iter progettuale fatto di strappi e rincorse, di percorsi paralleli con
difficili punti d’incontro e in balia dell’enorme volubilità degli acquirenti che in taluni
casi possono arrivare a vanificare in parte tutte le valutazioni effettuate in precedenza.
Gli acquirenti degli alloggi dei prossimi anni saranno sempre più preparati, siamo agli
albori di una nuova civiltà, forse non i nostri figli ma di certo i nostri nipoti faranno
parte di una società “connessa” al 100% e la quantità di informazioni che avranno sarà
di portata mai vista prima; di conseguenza le loro richieste e le loro aspettative saran-
no sempre maggiori e circoscritte a determinate aree di comfort oltre che di risparmio
energetico.
Il lavoro che segue è pensato e scritto per diventare funzionale alle necessità sopra
espresse e si pone come altissimo obiettivo quello di poter essere considerato un valido
ausilio, uno strumento comodo e di immediata percezione nell’approfondimento e nel-
la conoscenza delle tematiche fisiche e delle soluzioni tecniche applicate all’acustica
edilizia, oltre che della scelta dei materiali e della loro conoscenza.
Verranno presentate e approfondite soluzioni e tecniche costruttive ideali per l’isola-
mento acustico di un fabbricato, da quelle definite “a secco” alle nuove frontiere delle
costruzioni con struttura di legno massiccio tipo X-LAM o CROSS-LAM, sviluppan-
do in modo dettagliato le conoscenze acquisite dalle esperienze e dalle sperimentazio-
ni effettuate in cantiere.
Prima di iniziare il percorso che ci porterà a conoscere le varie sfaccettature dell’acu-
stica applicata all’edilizia, vorremmo chiudere questa breve prefazione con una ultima
“benevola strigliata” e una necessaria rassicurazione.
Dopo aver analizzato le legislazioni in materia di acustica applicata all’edilizia di una
buona parte delle nazioni europee, risulta immediatamente chiara un’amara costatazio-
ne: siamo una delle nazioni con i limiti di legge meno restrittivi. Questo porta ad una
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Introduzione

serie di considerazioni riguardanti le nostre abitudini e malcostumi costruttivi ma an-


che a una presa di coscienza relativa al fatto che, forse più di altre, la nostra architettura
esprime una quantità di variabili costruttive di gran lunga superiori a quanto prodotto
in buona parte dell’Europa; questa prerogativa ha purtroppo il rovescio della medaglia
e infatti di fronte ad una grande possibilità di scelta può accadere che venga meno il
corretto livello di conoscenza ma soprattutto la giusta dose di esperienza.
In conclusione e prima di addentrarci nella trattazione tecnica, dopo anni di esperienza
sul campo, collaudi, valutazioni preventive e approfondimenti, possiamo con assoluta
certezza affermare che, nonostante le difficoltà e la “cultura” in materia ancora media-
mente deficitaria, tutto si può fare.
Sono disponibili materiali, competenze, conoscenze, soluzioni tecniche ed esperienze
a sufficienza per poter ritenere non solo assolutamente possibili, ma anche economica-
mente non particolarmente dispendiosi, il superamento dei limiti minimi di comfort e
l’ambizione ad obiettivi più elevati.
La soluzione è però una sola: elevare le competenze medie degli attori del processo
produttivo di un immobile e iniziare un percorso di inserimento prima e “standardiz-
zazione” dopo delle soluzioni tecniche già collaudate e che stanno portando ottimi
risultati da una quantità di tempo sufficiente da poter essere unanimemente ritenute
affidabili e ripetibili.
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Premessa
di Cristiano Vassanelli

Questo testo, scritto a quattro mani da due esperti tecnici con esperienza pluriennale in
ambito edilizio e specializzati in acustica, desidera essere un valido ausilio alla proget-
tazione e all’esecuzione di opere edili “acusticamente efficienti”.
Diversamente da molte pubblicazioni, estremamente serie e rigorose sotto l’aspet-
to della divulgazione fisica teorica, all’interno di questo libro troverete pochissime
formule, nessuna complicazione matematica o sperimentazione futuristica, ma solo
ed esclusivamente esperienze “solide”, già portate a termine positivamente a segui-
to di molteplici prove di cantiere, suggerimenti, indicazioni esecutive, “trucchetti” e
quant’altro possa essere di aiuto a ottenere un bene immobile che, oltre a rispettare le
prescrizioni di legge, sia caratterizzato da elevata efficienza ed efficacia anche sotto il
profilo del comfort acustico degli occupanti.
Questo vuole essere un libro per tutti, trasversale e alla portata di qualunque livello di
competenza, pensato oltre che per i professionisti di oggi anche per quelli di domani,
giovani geometri e periti neodiplomati che vogliono avvicinarsi al mondo dell’acustica
edilizia. È ricco di spunti e suggerimenti oltre che di schede di facile consultazione e
schemi esecutivi che speriamo possano presto essere introdotti nella progettazione di
base; ampio spazio è infine dedicato alla descrizione e alla spiegazione di chiari det-
tagli di posa.
Prima di iniziare è d’obbligo fare una precisazione e fornire un suggerimento ai lettori
per meglio apprezzare e comprendere la filosofia che ha sostenuto questo lavoro: si è
voluto che fossero le immagini stesse a spiegare i concetti, e non i concetti a spiegare
le immagini, in questo modo sarà possibile apprendere con facilità e immediatezza
ricordando facilmente i passaggi più ostici; il suggerimento è di conseguenza di porre
molta attenzione a tutto quanto sia rappresentato graficamente.
Prima di addentrarci in questo percorso di conoscenza della fisica acustica applicata
all’edilizia civile, ritengo opportuno e doveroso effettuare un’ultima importante pre-
messa, necessaria a capire in quale contesto ci stiamo muovendo e soprattutto quali e
quante siano le insidie e le limitazioni di conoscenze con cui dovremmo fare i conti
quando ci troveremo di fronte ad una valutazione delle prestazioni acustiche di ele-
menti di edificio.
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

Per quella che è stata la mia percezione, a partire dal primo istante in cui mi sono im-
battuto nelle vaste problematiche legate all’acustica edilizia e per tutto il periodo di
approfondimento e studio, mi sono convinto che l’analisi e la previsione delle presta-
zioni acustiche di un elemento di un fabbricato siano del tutto simili alle problematiche
incontrate da un medico e da un meteorologo nella loro professione.
Identicamente alla medicina e alla meteorologia, anche l’acustica è a mio avviso da
ritenersi una scienza non esatta, ricca di variabili di difficile individuazione e con-
dizionata da un’innata difficoltà nel ripetere in maniera identica determinate fasi di
lavorazione.
Così come troverete difficilmente un medico così incosciente da garantirvi la riuscita
di un intervento chirurgico, o un meteorologo così certo della sua previsione, allo stes-
so modo vi chiedo di diffidare dell’esperto in acustica che certifica un indice di isola-
mento o asserisce con enorme sicurezza i valori di protezione acustica di un elemento
rispetto ad un altro.
Il rumore, diversamente da altre patologie di cui sono affetti la maggioranza degli
edifici nazionali, quali le infiltrazioni, le muffe da umidità, lo scadente isolamento
termico e di ventilazione, la risalita capillare di umidità o altro, è un agente fisico invi-
sibile e non dotato di massa, non possiamo di conseguenza attendere che si manifesti in
maniera visibile e non possiamo nemmeno pensare (come molti degli interlocutori con
cui mi sono rapportato in questi anni) sia soggetto alla legge di gravità, il rumore non
percorre strade conosciute e direzioni note ma si muove per continuità tra le strutture
e risulta più complicato da prevedere, gestire e limitare.
Ad oggi esistono norme tecniche, anche se non proprio adeguate al nostro modo di
costruire ma più allineate a modalità costruttive “europee”, e una buona quantità di
software per il calcolo previsionale delle prestazioni acustiche di elementi di edificio
ma, almeno per quella che è stata la mia esperienza diretta, vi posso garantire che la
conoscenza dei materiali, delle loro modalità di applicazione e posa, suffragata dalle
competenze specifiche e da una buona dimestichezza in cantiere, è l’unica arma per
ottenere un edificio acusticamente efficiente ed efficace.
Buona lettura!
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1. Concetti base di edilizia e tipologie costruttive

L’evoluzione dei processi produttivi, di qualunque categoria essi siano, è da sempre


animata da un irrefrenabile impulso al miglioramento sotto il profilo della velocità
esecutiva, dell’economicità, della sicurezza e del comfort.
Tralasciando i primordi delle costruzioni, la storia dell’edilizia è costellata di mirabili
dimostrazioni della innata vocazione umana al creare e, in questo caso, al creare per
dare riparo a sé e agli altri; la lunga lista di “geni” dell’architettura e dell’ingegneria
che hanno posto le basi per le civiltà del nostro pianeta ha prodotto enormi costruzioni
di rara bellezza e fascino, usufruendo fondamentalmente di pietre, legno ed argilla
(cotta o cruda).
L’innovazione nei materiali, che ha trainato quella delle costruzioni, ha fatto passi de-
cisivi nell’ultimo secolo, con l’ingresso di alcune innovazioni tecnologiche di grande
impatto.
L’acciaio e il calcestruzzo sono entrati prepotentemente a far parte del mondo delle co-
struzioni e contemporaneamente sono apparsi i primi esempi di costruzioni interamen-
te in acciaio a tralicci (a questo proposito è impossibile non ricordare la Tour Eiffel), in
calcestruzzo armato, molto di moda negli anni Settanta, o a telaio con tamponamenti
in laterizio, in uso ancora oggi.
Nell’ultimo decennio le modalità costruttive hanno subito un’ulteriore spinta al cam-
biamento e al miglioramento, in parte dovuta al naturale corso dell’innovazione, in
parte alle tragedie dell’estate del 2016 in Centro Italia e in parte alla “crisi” economica
che ha colpito, in ultimo, anche il settore delle costruzioni.
Ai metodi tradizionali di costruire si sono affiancate, e in qualche caso hanno ormai
una buona presenza sul mercato nazionale, nuove opportunità e soluzioni più presta-
zionali e innovative sotto molteplici aspetti tra i quali l’energia, la resistenza al sisma
e la velocità esecutiva.
Costruzioni miste legno e acciaio, totalmente in legno massiccio (tipo X-LAM o
CROSS-LAM1), costruzioni con casseri a perdere di polistirolo espanso sinterizzato
(PSE), tecniche a secco con lastre di gesso rivestito o gesso fibra, blocchi da costruzio-

1
Pannelli di grandi dimensioni prefabbricati, formati da tavole di legno in numero dispari incrociate e
incollate tra loro.
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

ne in calcestruzzo areato autoclavato2, nuovi isolanti e impermeabilizzanti, insomma


una serie di nuovi strumenti per costruire di cui di seguito approfondiremo la cono-
scenza.

1.1. Tipologie costruttive


1.1.1. Costruzioni tradizionali
Il panorama del costruito nazionale è per la stragrande maggioranza costituito da
esempi delle modalità costruttive che di seguito verranno analizzate; edifici in mura-
tura dell’epoca post-seconda guerra, palazzine a telaio degli anni Sessanta-Settanta ed
edifici pubblici in calcestruzzo armato (c.a.) degli anni Ottanta sono un enorme fetta
degli immobili nazionali e faranno, ancora per molto tempo, parte delle ristrutturazioni
edilizie future.
Un edificio come quello di figura 1.1, interamente costruito in calcestruzzo armato (in
parte pre-fabbricato e in parte gettato in opera), è sorretto da un concetto di base che,
volendo usare un esempio un po’ rude potrebbe assomigliare ad una enorme gabbia
di molteplici forme ”annegata” nel calcestruzzo allo stato liquido e fatta stagionare
dentro un contenitore di legno che poi se ne andrà. La presenza dell’armatura interna
costituita da barre di acciaio che variano di diametro e quantità in base alla resistenze
meccaniche richieste, unita all’enorme forza e compattezza del cemento, ne fanno la
tipologia costruttiva più solida, duratura e resistente agli agenti esterni.

Figura 1.1

2
Blocchi per pareti e lastre per solai formati da calcestruzzo additivato con agenti schiumogeni ed essic-
cato in autoclave. Si tratta di un materiale sufficientemente resistente e leggero, facile da maneggiare e
da tagliare.
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17
Concetti base di edilizia e tipologie costruttive  cap 1

Per resa estetica e possibilità strutturale è probabilmente la tipologia costruttiva prin-


cipale del comparto immobiliare industriale, dove laterizio e acciaio recitano parti di
minor spicco, mentre, dopo i fasti degli anni Settanta, in ambito civile se ne è quasi
persa traccia, eccezion fatta per la Svizzera.
La presenza del calcestruzzo armato in edilizia non è comunque in pericolo: numerosi
fabbricati sono stati edificati e vengono ancora oggi costruiti con la tecnica del telaio
di c.a. con tamponamenti esterni e interni con laterizio (negli ultimi anni si è potuto as-
sistere a un incremento della presenza della tecnica del “cartongesso” di cui parleremo
più approfonditamente più avanti) o altro.

Figura 1.2

Per quanto riguarda le caratteristiche meccaniche e fisiche, il calcestruzzo è composto


da una miscela dove sono presenti fondamentalmente acqua, cemento e materiale defi-
nito inerte (pietre di vario tipo, forma e dimensione a seconda delle necessità di portata
statica dell’elemento in fase di costruzione).
A livello microscopico avviene una reazione tra l’acqua e le molecole di cemento che,
a seguito dell’idratazione, sprigionano miliardi di “aculei” che vanno ad incastrarsi
saldamente tra le molecole creando l’adesione e la compattezza tipica del calcestruzzo.
In base alla quantità di cemento e alle dimensioni dell’inerte, la densità del calcestruz-
zo può variare ampiamente, da un massimo di circa 2500÷2600 kg/m3, fino ad arrivare
alle versioni strutturali alleggerite con perlite o altro, tra 1000÷1500 kg/m3, per finire
con gli alleggeriti non strutturali per destinazioni d’uso come sottofondi di riempimen-
to che si pongono tra 250÷400 kg/m3.
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18
Manuale di acustica applicata all’edilizia

Figura 1.3

Continuando ad osservare il cemento al microscopio è possibile effettuare qualche


valutazione di massima anche sotto l’ottica della “prestazione acustica”. Avendo esso
legami estremamente tenaci tra le molecole, affinché queste possano essere “eccitate”
dovrà avvenire un considerevole passaggio di energia da parte dell’evento o della forza
esterna; tale situazione ha benefici risvolti sulla capacità di isolare acusticamente dai
rumori di tipo aereo (come ad esempio la voce, il televisore o la radio) mentre per la
stessa ragione sarà negativo l’impatto sulla limitazione delle vibrazioni (le vibrazioni,
come se fossero un flusso di corrente elettrica scorrono più velocemente nei materiali
più densi).
Oltre a svolgere un ruolo primario all’interno della miscela di calcestruzzo, il cemento
è un tenace legante che conferisce ottimi poteri di adesione e viene sfruttato per confe-
zionare malte, rasanti e collanti con cui si realizzano case in muratura portante, in la-
terizio, in pietra e calcestruzzo areato autoclavato (anche detto calcestruzzo cellulare).
Le case in muratura portante ad oggi sono una modalità costruttiva limitata a villette
mono o plurifamiliari (ad esempio le villette a schiera), vengono edificate in base alle
volontà della committenza e all’economia prevista, in laterizio, pietra, blocchi di cal-
cestruzzo cellulare, allettati con malta a ritiro compensato.
Il connubio laterizio-cemento ha portato alla soluzione maggiormente diffusa sul terri-
torio nazionale, per quanto riguarda gli elementi divisori orizzontali, il solaio a travetti
di calcestruzzo armato e pignatte in laterizio, disponibile in vari spessori (da 12 a 28
cm di spessore della pignatta in laterizio) e completato da una cappa in calcestruzzo
armato per conferire rigidezza e robustezza al pacchetto.
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore

19
Concetti base di edilizia e tipologie costruttive  cap 1

Valutando il solaio rappresentato in figura 1.4, poniamoci un quesito: “Come si com-


porterà il solaio se confrontato con la versione precedente in calcestruzzo a getto pie-
no?”.
Avendo delle “importanti” discontinuità dovute alla presenza degli alleggerimenti ef-
fettuati con le pignatte in laterizio, di certo tale solaio avrà un comportamento peggiore
sotto l’aspetto delle capacità di isolare dai rumori e dovrà essere trattato di conse-
guenza, con maggiore attenzione, essendo anche meno rigido e quindi più facilmente
sollecitabile a flessione.

Figura 1.4

I blocchi in calcestruzzo cellulare, se valutati esclusivamente per omogeneità, parreb-


bero una soluzione in grado di garantire maggiori rassicurazioni sotto l’aspetto dell’i-
solamento acustico ma purtroppo tale ottima prerogativa non è accompagnata da una
altrettanto buona densità, per questo materiale attorno a 500÷600 kg/m3, approssimati-
vamente quella di un legno di medio-alta densità, non in grado di fornire un sufficiente
freno al passaggio dell’energia sonora.
Della stessa famiglia, ma di densità decisamente superiore, sono i blocchi in calce-
struzzo forati per pareti e i solai “alveolari” prefabbricati in calcestruzzo armato a
lastre; ottimi dal punto di vista della capacità di isolare dai rumori di tipo aereo per il
loro peso e rigidi per evitare di re-iterare le vibrazioni, poco inclini a costruzioni mul-
tipiano per la medesima ragione.

1.1.2. Costruzioni in legno


Le strutture in legno come elementi costruttivi fanno storicamente parte delle modalità
costruttive nazionali da epoche molto lontane; coperture in legno inclinate e solai sono
presenti in notevole quantità in tutte le Regioni del Centro-Nord Italia e sono elementi
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

costruttivi ampiamente conosciuti e sfruttati per la loro duttilità, leggerezza, facile


reperibilità ed esecuzione.
Nell’ultimo decennio il panorama dell’edilizia nazionale si è arricchito di un ritorno al
legno come materiale da costruzione a 360°, già ampiamente usato per coperture e so-
lai ma ora di nuovo disponibile come valida alternativa strutturale alle costruzioni tra-
dizionali. A partire dal 2008, con l’emanazione delle Norme sulle costruzioni, in tutta
Europa si è potuto registrare un rinnovato interesse per quanto riguarda le costruzioni
in legno; la crisi dell’edilizia e quindi la necessità di diversificare la produzione del
“bene immobile”, le nuove possibilità costruttive concesse dagli elementi in legno di
nuova concezione come l’X-LAM unita all’eccezionale flessibilità, duttilità e velocità
dei sistemi modulari in legno, oltre che all’innegabile fascino di uno dei materiali da
costruzione più vecchi del mondo, hanno innescato un rifiorire, quasi un rinascimento
della progettazione di edifici in legno adibiti alle più disparate destinazioni.
Il legno può essere considerato un materiale composito di origine biologica. La sua
costituzione microscopica molecolare evidenzia una mutua collaborazione tra due so-
stanze che hanno proprietà meccaniche complementari: la cellulosa, dotata di grande
resistenza a trazione, funge da matrice e la lignina, dura, adesiva e compatta, funge
invece da riempimento conferendo al composito notevoli caratteristiche meccaniche e
di durabilità, assieme ad una leggerezza e flessibilità che lo hanno reso da sempre uno
dei materiali da costruzione più sfruttati dall’uomo.
Le caratteristiche di leggerezza, flessibilità ed elasticità del legno sono prerogative
estremamente interessanti per molteplici fattori ma certamente in contrasto se valutate
sotto l’aspetto della capacità di resistere al passaggio di rumori, sia di tipo aereo che
di tipo impattivo.
Limitandosi ad esaminare le tipologie costruttive ampiamente conosciute, i solai in
legno dotati di travatura portante (eventuali contro listelli in legno), il tavolato ligneo
e le coperture in legno ventilate o meno, sempre con la stessa struttura, non si possono
ritenere elementi dotati di particolari capacità di resistenza al passaggio dei rumori.
La loro leggerezza fa in modo che l’onda di pressione sonora passi senza disperdere
molta energia e attraversi piuttosto agevolmente una parete in legno; l’elasticità porta
invece a una cedevole resistenza alla trasmissione delle vibrazioni, in particolar modo
alla basse frequenze (se pesate meno di 90 kg e volete provare ad ascoltare le vibrazio-
ni che è in grado di emettere un solaio in legno con travatura portante e tavolato, sol-
lecitato a dovere, trovate un solaio cosiffatto e saltate nel centro della stanza; sentirete
un rombo lontano, che ricorda il rumore prodotto da un terremoto, questi sono rumori
a bassa frequenza).
Tra le modalità costruttive in legno maggiormente diffuse sul territorio nazionale ci
sono le strutture a telaio e quelle in legno massiccio, con elementi monolitici, a travetti
o sotto forma di lastre composte di tavole incrociate.
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Concetti base di edilizia e tipologie costruttive  cap 1

Figura 1.5

Nelle costruzioni con elementi a telaio le pareti sono composte da travi di vario spes-
sore a fungere da montanti, dall’isolante fibroso di alta densità nell’intercapedine e dai
pannelli di legno pressato, multistrato o di altra tipologia a chiudere il pacchetto; la
stratigrafia può essere riprodotta più volte creando pareti doppie e triple con più lastre
e travi portanti in grado di fornire ottime prestazioni statiche e altrettanto ottime per-
formance sotto il profilo dell’isolamento acustico.
La palma della vera novità in campo di costruzioni in struttura di legno è doveroso
darla alla tipologia di tavole incrociate tipo X-LAM, con cui sono già stati sperimentati
edifici multipiano sempre più ambiziosi.
Un esempio della versatilità del materiale, della sua velocità di montaggio e della
possibilità di sviluppo anche in verticale è sicuramente il Murray Grove a Londra,
progettato dallo studio Waugh Thistleton Architects.
Con i suoi 9 piani fuori terra costruiti in 9 settimane con elementi in legno lamellare
massiccio X-LAM, sia per le strutture portanti che per quelle di tamponamento verso
l’esterno, così come per i vani di scale e gli ascensori, il Murray Grove rappresenta
anche un tipico modello di social housing, proponendo diverse tipologie di alloggi per
differenti esigenze e portafogli.
Tale ardito progetto dimostra come sia possibile inserire nel contesto urbano di una
zona residenziale di una metropoli europea un edificio completamente in legno ed
evitare di ricadere nello stereotipo per cui ogni costruzione in legno deve essere rico-
nosciuta come una “baita” o farci pensare al tradizionale chalet altoatesino.
La tecnica costruttiva con pannelli di tavole di legno incrociate è, con ogni probabilità,
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

la soluzione “ponte” tra una costruzione in struttura pesante e quelle in legno a telaio,
anzi, più che di costruzione si dovrebbe parlare di assemblaggio di elementi prefabbri-
cati e montati in cantiere.
La migliorata omogeneità degli elementi e la loro discreta densità (500÷600 kg/m3)
consentono, come abbiamo visto, molte possibilità costruttive e anche sotto l’aspetto
della resistenza al passaggio dei rumori possono produrre, sfruttando contropareti e
controsoffitti in gesso rivestito e materiali fibrosi posti nell’intercapedine, ottimi livelli
di isolamento acustico.

Figura 1.6

I comportamenti di queste tipologie costruttive, come vedremo di seguito, saranno


diversi rispetto alle modalità tradizionali conosciute; la loro risposta in frequenza3 avrà
andamenti fino ad ora sconosciuti e nessuna norma tecnica nazionale potrà sostenere
e confortare chi volesse intraprendere un calcolo basandosi su formule sperimentali in
grado di prevedere l’andamento dell’isolamento (o del rumore) di strutture in legno.
Seppur inserite in contesti di tipologie costruttive di tipo massiccio, esistono ulterio-
ri modalità costruttive, che potremmo definire miste, che si basano sull’impiego di
elementi a base di legno; tra queste si portano ad esempio, ma non sono le uniche, le
tecniche che sfruttano solai in legno “prefabbricati” di concezione tradizionale, cioè
costituiti da una travatura portante in legno e pannelli in legno pressato su cui effet-
tuare un consolidamento a base cementizia senza la necessità di connettori, e altre
che propongono blocchi forati in legno mescolati con cemento per la costruzione di
murature portanti e non, fino ad arrivare a blocchi “cassero” sempre a base di legno e
cemento, sfruttati per la loro facilità e velocità di posa oltre alla comodità di poter poi
intonacare su una superficie in grado di produrre una ottima adesione.
3
La potremmo definire una fotografia di un rumore, su due assi in cui sono rappresentate le frequenze e
l’energia sonora, una curve assume l’andamento del rumore misurato dallo strumento.
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Concetti base di edilizia e tipologie costruttive  cap 1

Figura 1.7

1.1.3. Costruzioni in acciaio


Il grande fermento registrato nel mondo delle costruzioni dell’ultimo decennio e la
necessità di fornire al mercato soluzioni sempre più veloci, sicure (soprattutto sotto
l’aspetto della resistenza al sisma, dopo le terrificanti esperienze degli ultimi periodi)
e dotate di una sempre maggior flessibilità per incontrare la richiesta dell’utenza hanno
portato a un aumento dell’offerta delle modalità costruttive dove anche la costruzione
in travi di acciaio, prima esclusivo appannaggio di grattacieli, ponti e altre grandi co-
struzioni di infrastrutture, ha subito un deciso sviluppo e sta riscuotendo un discreto
successo per il comparto dei capannoni industriali oltre che per l’edilizia residenziale
e le grandi strutture ricettive.
Tale tipologia costruttiva potrebbe indurre qualche lettore a pensare al Meccano, gioco
di assemblaggio di elementi metallici bidimensionali, che ha solleticato la fantasia di
decine di migliaia di giovani costruttori di strutture metalliche. Il principio costruttivo
delle costruzioni in acciaio è il medesimo, anche se con travi tridimensionali di varia
dimensione, forma e portata, e consta nell’assemblaggio di elementi in acciaio colle-
gati tra loro con viti e bulloni (mentre originariamente venivano usate le saldature e i
chiodi ribattuti come per la Torre Eiffel) in grado di dare all’edifico grande solidità e
un’ottima risposta elastica mantenendo leggera la struttura, e nel frattempo di garantire
una notevole velocità esecutiva oltre ad una ampia libertà espressiva in termini estetici.
Come per le costruzioni con struttura in legno anche per quelle in acciaio la percezione
della struttura è praticamente impossibile; il telaio di travi in acciaio legate tra loro
attraverso fissaggi meccanici (connessioni rigide) di enorme solidità, che sostiene il
fabbricato, è difficilmente visibile e celato da una serie di rivestimenti che andranno
a coprire la struttura vera e propria proteggendola da problematiche legate all’infiltra-
zione dell’acqua, da termiche e acustiche, oltre a fornire lo spazio per far transitare tut-
ta l’impiantistica elettrica, idraulica e legata alla ventilazione a servizio dell’edificio.
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

Figura 1.8

Gli elementi di separazione orizzontali sono in buona sostanza costruiti sfruttando


lamiere grecate, posate sopra le travi, coperte e rese collaboranti con la struttura attra-
verso getti di calcestruzzo armato, rivestiti all’intradosso con controsoffitti in lastre di
gesso rivestito o altro, necessarie, oltre che per fini estetici e di isolamento termico e
acustico, anche per celare i passaggi impiantistici.
Per gli elementi di divisione verticale interni vengono invece impiegati dei rivestimen-
ti ancora con lastre di gesso rivestito o similari, in cui le strutture metalliche di soste-
gno verranno vincolate alle travi e ai solai, dando luogo a elementi capaci di fornire i
corretti livelli di isolamento e i vani di passaggio dell’impiantistica.

Figura 1.9
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Concetti base di edilizia e tipologie costruttive  cap 1

Osservando questa tipologia costruttiva attraverso la lente della prestazione acustica


e considerata la presenza di elementi divisori composti per lo più da lastre, pannelli e
lamiere grecate con getti di calcestruzzo, ad un primo sguardo potrebbe sembrare una
modalità costruttiva da cui ottenere difficilmente delle buone performance di protezio-
ne acustica degli occupanti.
Le connessioni rigide che legano i vari elementi costruttivi potrebbero effettivamente
essere un veicolo preferenziale per la trasmissione di energia sonora, se non preven-
tivamente valutate e attentamente corrette in sede di progettazione e soprattutto di
esecuzione.
Nonostante quanto appena asserito e ricordando le esperienze fatte sul campo, pos-
siamo garantire che anche questa tecnica costruttiva, del tutto simile per concezione
ed esecuzione alle strutture in legno massiccio tipo X-LAM, può portare a livelli di
isolamento acustico del tutto analoghi, se non addirittura superiori, a quelli ottenibili
con le tradizionali costruzioni massicce a telaio o in muratura.
Come avremo modo di approfondire nel proseguo del testo, sia gli edifici in legno
massiccio che quelli in carpenteria di acciaio portano in dote una prerogativa di sicuro
vantaggio sotto l’aspetto dell’isolamento acustico: la struttura rigida, che dovrebbe
essere la “strada” di passaggio delle vibrazioni (che ricordiamo si muovono ad eleva-
tissime velocità all’interno dei materiali da costruzione, soprattutto nell’acciaio dove
arrivano a 5 km/s), è completamente rivestita e non è mai a vista dell’utente finale;
questo comporta che le vibrazioni imposte ai materiali esterni alle strutture (pavimenti
e pareti), a meno di grossolani errori esecutivi, non potranno essere propagati attraver-
so le strutture conferendo alti livelli di comfort agli occupanti.
Le problematiche più complicate da gestire con queste modalità costruttive sono legate
alla scelta e alla messa in opera degli impianti tecnologici adibiti all’adduzione e allo
scarico dell’acqua oltre ai macchinari e ai condotti per la distribuzione della ventila-
zione.
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore
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2. Cenni di fisica tecnica acustica

In questo lavoro non è nostra intenzione proporre un percorso che racchiuda la totalità
di tutto quello che riguarda l’acustica applicata all’edilizia, non intendiamo ripercorre-
re e ripresentare la fisica su cui si fonda la propagazione del suono in modo rigoroso né
tantomeno addentrarci nel dedalo di norme e leggi ad essa collegate, lasciando giusto
lo spazio per approfondimenti cardine per la comprensione dei fenomeni fisici che
governano la materia e guidano le nostre scelte.
Molte nozioni verranno appena accennate per non distogliere l’attenzione dal nostro
obiettivo. Per questo motivo nel presente capitolo verranno riportati succintamente le
basi su cui fondare la preparazione minima necessaria alla corretta comprensione di
questo prontuario in modo da mettere tutti i lettori nella condizione di apprendere il più
possibile dalla lettura di questo lavoro.

2.1. Campo sonoro e concetto di rumore


Il suono, che generalmente viene concepito come gioioso accompagnamento della no-
stra esistenza, ha, come tutte le cose che madre natura ci ha regalato, la sua “parte
oscura” che si chiama rumore.
Tecnicamente un rumore si può definire come un suono disarmonico e spiacevole che
arriva al nostro apparato uditivo.
Il rumore, come i suoni, si genera a seguito di una vibrazione di un corpo all’interno di
un mezzo in grado di trasferire la vibrazione fino al nostro orecchio; volendo fare un
paio di esempi potremmo pensare ad una radio e al rumore prodotto dall’effetto di un
pugno sferrato a media forza su una tavola di legno.
Sia nel primo che nel secondo caso avremo la creazione di quello che i fisici defini-
scono un campo sonoro, cioè una regione tridimensionale in cui esistono le condizioni
necessarie per la propagazione e la ricezione di un fenomeno sonoro e in entrambi i
casi il mezzo che trasferirà le vibrazioni delle casse della radio o della tavola di legno
sarà l’aria, mentre la sorgente del suono avrà differente matrice.
Il rumore è quindi frutto di un doppio fenomeno di vibrazione e trasferimento della
stessa attraverso variazioni di pressione (compressioni e depressioni) del mezzo in cui
l’onda sonora si propaga; nell’aria il suono avrà una certa velocità (343 m/s a 20°C di
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Manuale di acustica applicata all’edilizia

temperatura) e aumentando la densità del mezzo la velocità aumenterà ancora (fino ad


arrivare a velocità di qualche km/s per i materiali maggiormente densi).
Essendo quindi il frutto gradito o sgradito di questi fenomeni il suono o il rumore sa-
rebbero misurabili con le unità di misura della pressione, cioè con il Pascal (Pa = N/
m2) ma grazie agli esperimenti dello scienziato Bell4 sulla percezione umana dell’udito
è oggi possibile esprimere una quantità relativa ad un suono o rumore con una quantità
definita decibel (dB), derivante dal rapporto logaritmico di due livelli di pressione, uno
riferito all’evento specifico e l’altro riferito alla pressione atmosferica di riferimento;
tale unità di misura è molto più comoda da usare per le valutazioni di calcolo (il Pascal
risultava estremamente scomodo a causa dei numeri in gioco relativi all’intervello di
percezione dell’orecchio umano, che vanno da valori molto piccoli a valori grandis-
simi).
Per iniziare a prendere un po’ di dimestichezza con questa nuova notazione potete
pensare che tutto l’intervallo di udibilità umana è tra circa 0 dB e circa 140 dB de-
finita come soglia di dolore; all’interno di questo stretto intervallo, sempre per dare
modo di comprendere a fondo i valori che poi verranno spesso menzionati in questo
lavoro, potremmo prendere come esempi il rumore prodotto da un respiro, circa 20
dB, da un tono pacato di conversazione, attorno a 40 dB, dal traffico di una strada ad
elevata percorrenza con presenza di mezzi pesanti a circa 1 metro di distanza, 90 dB,
dal latrare di un cane, circa 100 dB sempre ad 1 metro di distanza, fino ad arrivare al
rumore assordante e fastidioso (oltre che doloroso per gli operatori incauti e sprovvisti
di dispositivi di protezione individuale idonei) di un martello pneumatico durante le
fasi di un cantiere, circa 120 dB.
Un suono e anche un rumore, oltre ad avere un “peso” espresso in decibel, hanno altri
parametri che ne caratterizzano precisamente l’entità; tra questi il più discriminante
per il nostro apparato uditivo è certamente la frequenza (f ), cioè il numero di oscilla-
zioni che produce il rumore nel mezzo.
Ogni suono, armonico o disarmonico che sia, si compone dunque di una serie di pesi
sulle varie frequenze, un po’ come farebbe un pianista pigiando sui tasti, creando di-
verse tonalità più o meno di disturbo al nostro orecchio e passando più o meno facil-
mente attraverso gli elementi e gli ostacoli che dovesse incontrare sulla sua strada.
I suoni si possono dividere in suoni gravi e acuti, i primi avranno basse frequenze e as-
somiglieranno al suono prodotto dalla tuba o da una chitarra da basso, mentre i secondi
assomiglieranno ai toni più alti di un violino o di un triangolo.
I suoni a bassa frequenza sono caratterizzati da onde sonore di lunghezza elevata, an-
che superiori ai 10 metri e dotati di notevole energia; grazie a tale prerogativa possono
“saltare” ostacoli anche di grandi dimensioni. I suoni ad alta frequenza sono caratte-
4
Alexander Graham Bell (1847-1922) è stato un ingegnere, inventore e scienziato statunitense di origini
scozzesi.
Abstract tratto da Emiliano Convito, Cristiano Vassanelli - Manuale di acustica applicata all'edilizia - Tutti i diritti riservati - © Dario Flaccovio editore

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Cenni di fisica tecnica acustica  cap 2

rizzati da onde molto più corte, nell’ordine di qualche centimetro e di conseguenza


verranno più facilmente imbrigliati e confinati.
Prendiamo ad esempio un apparato di riproduzione musicale a volume elevato posto
all’interno di un locale: il disturbo avvertito da un locale situato in adiacenza verrà per-
cepito per la quasi totalità dell’emissione sonora, come un fastidio alle basse frequenze
che si manifesta con il passaggio di vibrazioni sugli elementi della struttura edile sol-
lecitati dalla grande quantità di energia prodotta dalle onde sonore di bassa frequenza.
Lo stesso esperimento può essere effettuato stando all’esterno di una vettura con un
impianto stereo di buona potenza, sfruttato al massimo; dall’esterno dell’abitacolo sarà
possibile percepire più facilmente le componenti dei suoni a bassa frequenza (i famosi
bassi) piuttosto che le componenti ad alta frequenza.
In estrema sintesi per definire compitamente un rumore o un suono sarà necessario
conoscerne il suo “peso”, cioè la pressione generata dall’evento sonoro, e lo spettro
delle sue frequenze che rappresenta il “peso” relativo ad ogni frequenza specifica e
caratteristica dell’evento stesso.
La pressione generata dall’evento sonoro andrebbe espressa con l’unità di misura delle
pressioni e quindi in Pascal (Pa) ma grazie a Bell, che attraverso le sue sperimentazioni
è riuscito a determinare una relazione logaritmica che esprime un livello di pressione
sonora Lp, legando la pressione atmosferica e quella originata dall’evento sonoro, è
possibile esprimere il “peso” dell’evento sonoro in decibel:

Lp = 20 log P/P0 dB

dove P0 è la pressione atmosferica costante (pari a 2 × 10-5 Pa) e P è quella relativa


all’evento sonoro.
Definito fisicamente e matematicamente il concetto di suono o rumore, seppur in modo
approssimativo e poco rigoroso, dobbiamo ora imparare come visualizzarlo e come
leggerne le tracce e quindi prendere conoscenza con lo spettro sonoro in frequenza.
Senza addentrarci in percorsi matematici, possiamo iniziare ad esemplificare il con-
certo di suono e di rumore, partendo da concetti grafici, più pratici e di immediata
comprensione.
Partiamo da una curva qualunque di tipo sinusoidale che rappresenta un suono puro5 ad
una determinata frequenza (a cui diamo un determinato valore di lunghezza d’onda (λ)
e una determinata ampiezza (l’altezza della curva); la frequenza (numero delle onde
in un determinato intervallo di tempo) sarà percepibile contando il numero delle onde
5
Definiamo suono puro un suono che ha una sola frequenza ed è rappresentabile con un grafico di an-
damento sinusoidale; l’ampiezza e la frequenza potranno variare ma la loro rappresentazione rimarrà
comunque una curva sinusoidale. Volendo esemplificare la percezione di un suono puro possiamo pensare
ad un sibilo monotono e costante, ad esempio il segnalatore acustico di ausilio al parcheggio delle vetture
moderne, quando siamo molto prossimi all’ostacolo.
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30
Manuale di acustica applicata all’edilizia

della curva: ad un elevato numero di onde corrisponderà una frequenza elevata; ad un


basso numero di onde, a parità di periodo di tempo, corrisponderà una bassa frequenza.
Immaginiamo questa serie di suoni “elementari” come i mattoncini di un gioco di
costruzione.
Con vari mattoncini di differente tipologia e grandezza (vari suoni elementari) possia-
mo sbizzarrirci costruendo oggetti tridimensionali a piacere, senza limiti alla fantasia
e con le forme più disparate.
Pensiamo ora di avere 4 mattoncini diversi per grandezza e quindi 4 grafici di curve
sinusoidali che rappresentano 4 diversi tipi di suono elementare e sommiamoli tra loro
come rappresentato in figura 2.1.

Figura 2.1

Dalla somma delle due curve sinusoidali otterremo la curva rappresentata in figura 2.2
data dalla somma di due suoni puri e quindi una prima rudimentale “composizione”.

Figura 2.2
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Cenni di fisica tecnica acustica  cap 2

Procediamo aggiungendo un altro mattoncino e sommiamo le tre curve sinusoidali


(figura 2.3).

Figura 2.3

E ora introduciamo l’ultima curva sinusoidale e operiamo la somma di tutte e quattro


le curve (figura 2.4).

Figura 2.4

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