Introduzione Alla Liturgia 1 2014 PDF
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LITURGIA
Introduzione
(I anno)
STRUMENTI NECESSARI
PER QUESTO CORSO
* Cat. Ch. Catt. (CCC), nn. 1066 – 1209
* Compendio Cat. Ch. Catt. (cCCC), nn. 218 - 249
* Sacrosanctum Concilium (SC)
• M. AUGE’, Liturgia. Storia, celebrazione, teologia,
spiritualità, San Paolo, Milano 2003, cap. 1-6.14.
• ADAM A. – HAUNERLAND W., Corso di Liturgia,
Queriniana, Brescia 2013, cap. 1-2.4.5.6.7.20.
A.A. 2013/14 introduzione alla liturgia 2
All’inizio del corso…
Chi conosce e ama la liturgia come «culmine verso cui tende tutta
l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la
sua virtù» si accorge del disinteresse che regna oggi nei confronti
della stessa (SC10).
PERCHÉ?
C’è un calo del fervore della fede nel suo riferimento a
Cristo e alla Chiesa.
Solo la fede apre gli occhi dello Spirito e rende sensibili
al valore della Liturgia (ciò che non si conosce non si ama!).
ESSENZA E SIGNIFICATO
DELLA LITURGIA
1. LITURGIA: il termine e la sua storia
La parola greca LEITURGIA (verbo: Leiturgein)
È composta da
Nella liturgia non si tratta in primo luogo di uno sforzo umano ma della
REDENZIONE CHE CONTINUA A OPERARE
compiuta da Dio in Gesù Cristo per mezzo dello Spirito Santo (cfr. 6.1.)
Definizione di liturgia:
È L’OPERARE CONGIUNTAMENTE DEL SOMMO SACERDOTE
CRISTO E DELLA SUA CHIESA PER LA SANTIFICAZIONE
DELL’UOMO E LA GLORIFICAZIONE DEL PADRE CELESTE
“DIALOGO TRA DIO E GLI UOMINI”
Celebrazione (leiturgia)
Annunzio della fede (Martyria)
Servizio di carità (Diakonia)
Ma la SC10 dice: «Culmine verso cui tende l’azione della Chiesa […] e
fonte da cui promana tutta la sua virtù».
Perché?
Se si considera che la liturgia della Chiesa NASCE dal mistero pasquale di Cristo
e ne ATTUALIZZA i frutti (santificazione/glorificazione), è chiaro che non c’è
nessun altra attività più preziosa-efficace-necessaria, e il suo primo posto è dato
all’EUCARISTIA
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LA LITURGIA NON HA ALCUNA PRETESA DI
ESCLUSIVITA’!!!
Il Concilio afferma che con la liturgia ci devono essere molte altre cose come (SC 9 e
12):
ANNUNCIO MISSIONARIO
(operare per la salvezza dei fratelli)
LA CONVERSIONE
ADESIONE DELL’UOMO A CRISTO
DISPOSIZIONE ALLA COMUNIONE CON I FRATELLI
(nessuna autosufficienza-egoismo)
MINISTRI: costituiti in forza del LAICI: in forza del loro sacerdozio universale ricevuto nel
Sacramento dell’Ordine (Vescovi, Battesimo. Ogni singolo è chiamato nelle azioni liturgiche
Sacerdoti, Diaconi). Alcune azioni ad aprirsi a:
liturgiche sono riservate
•Parola di Dio
esclusivamente ad essi, in
particolare in alcuni settori della •Preghiera di lode, ringraziamento, domanda della
liturgia, in forza del potere comunità
sacramentale
•essere testimone di Cristo nella fede, speranza, carità
STORIA
DELLA LITURGIA
«…Lo sviluppo della liturgia
è come un ALBERO o un EDIFICIO…»
Liturgia Ebraica
C’è una struttura unitaria della liturgia specie dell’Eucaristia (es. di Policarpo di Smirne)
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2. LA LITURGIA CRISTIANA NEI SECOLI IV-VI
CONTROVERSIE COMPONENTI
CRISTOLOGICHE POLITICHE
CONTROVERSIE COMPONENTI
TRINITARIE ETNICO-CULTURALI
Patriarcato di BISANZIO
Residenza dell’imperatore. E’ la liturgia che avrà più
successo grazie anche all’attività missionaria di Cirillo e
Metodio
S. Giovanni Crisostomo
S. Basilio
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b-1y. Le liturgie dell’area orientale.
La differenza tra “rito” e “liturgia”…
Liturgia ISPANICA
Liturgia CELTICA
Liturgia GALLICA Liturgia MILANESE
Con Papa Gregorio VII (+1085) inizia una fase di consolidamento della vita ecclesiastica e liturgica
Stile architettonico
SECOLO XIII: EPOCA DEL GOTICO Stile di pensiero e di società
Stile spirituale
1. INDIVIDUALISMO E SOGGETTIVISMO
nasce la Messa Privata del Liturgia delle Ore Anno liturgico arricchito di feste della
solo prete. Diviene sempre Madonna, dei Santi. Centralità della
Liturgia del Clero. Divisorio Passione di Cristo e culto delle reliquie.
architettonico clero-laici.
Non esiste più l’unica sviluppo della Mistica = intensa esperienza
comunità di Cristo. del divino interiorità esasperata
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2. PREDILEZIONE PER IL REALISTICO E IL CONCRETO
La fede dei laici cercava alimento solo in settori periferici (rappresentazione dei
Misteri, Patroni). Una vita religiosa insicura e sempre insufficiente.
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4. DAL CONCILIO DI TRENTO
AL CONCILIO VATICANO II
a. Il Concilio di Trento e la liturgia.
«In tal modo il popolo che mormora verrebbe appagato, poiché essi
ora sentono che nella chiesa disprezzata si possiede e si mantiene una
cosa così buona».
Diventa sempre più forte l’aspirazione a libri liturgici rinnovati e unici per l’intera Chiesa.
Questa veste sfarzosa appare soprattutto nelle processioni del Corpus Domini
E dando “razionalità”
Accentuazione
individualistico
Il Romanticismo si oppone allo del
spirito della liturgia e non è un sentimento e
movimento cattolico. dello stato
Il Romanticismo è la d’animo anche
controcorrente del soggettivistico in campo
Razionalismo in senso: religioso
Papa Pio X (1903-1914) nel 1903 scrisse nel suo Motu proprio Tra le
sollecitudini, circa la musica liturgica chiedeva «la PARTECIPAZIONE ATTIVA
ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa».
Parlava di DEMOCRATIZZARE la Liturgia per farne una cosa per tutto il popolo
AVVENIMENTO DI MALINES (1909)
Lambert Beauduin (1873-1960) chiamò la liturgia la vera preghiera della Chiesa, il
vincolo dell’unità tra sacerdote e popolo e il grande strumento dell’insegnamento
della Chiesa.
Soluzioni proposte:
Nell’anno 1947 PIO XII nell’Enciclica Mediator Dei, riconosceva gli sforzi del
Movimento Liturgico: furono realizzati congressi liturgici, e diversi seminari di
studio.
MINISTRI: costituiti in forza del LAICI: in forza del loro sacerdozio universale ricevuto nel
Sacramento dell’Ordine (Vescovi, Battesimo. Ogni singolo è chiamato nelle azioni liturgiche
Sacerdoti, Diaconi). Alcune azioni ad aprirsi a:
liturgiche sono riservate
•Parola di Dio
esclusivamente ad essi, in
particolare in alcuni settori della •Preghiera di lode, ringraziamento, domanda della
liturgia, in forza del potere comunità
sacramentale
•essere testimone di Cristo nella fede, speranza, carità
MEZZI DI COMUNICAZIONE
e nella liturgia essi sono in prima linea
LINGUA SEGNI
LITURGICI
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2. LA LINGUA LITURGICA (Comunicazione verbale)
Perché problematica?
Con la concessione in lingua parlata risultò che molte traduzioni letterali
degli originali latini erano insoddisfacenti, specie quando si aveva a che
fare con concezioni culturali del passato e nuove prospettive teologiche
nate col Vaticano II, sfumature di significato di alcune parole latine che
non si potevano rendere nella lingua parlata …
Disagio diffuso…
La prima: RIUNIONE
«Esso tende a che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il Battesimo,
si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella Chiesa, prendano parte alla
mensa del Signore… Ma a sua volta è dalla liturgia che deriva in noi come
da sorgente la grazia e si ottiene, con la massima efficacia quella
santificazione degli uomini e la glorificazione di Dio in Cristo, verso la quale
convergono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa».
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