Il Canone Biblico Cristiano - Slide
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non autentico.
• La prima definizione rimanda al processo di
fissazione del canone delle Scritture;
• La seconda segna il passaggio dal piano della
descrizione a quello della valutazione: riguarda
la verità, l’autenticità degli scritti qualificati
come apocrifi;
• Ambedue queste definizioni lasciano in ombra
il significato originario del termine e
privilegiano sfumature formulate in seguito.
• Etimologicamente «apocrifo» significa «segreto, velato» dal
verbo greco ἀποκρύπτω (apokrúptō), cioè «nascondo,
copro»;
• Applicato a parole, discorsi di rivelazione e scritti, il
termine si riferisce piuttosto al processo di trasmissione che
non ai contenuti;
• In questo senso il termine è attestato negli scritti più antichi;
• L’inizio del Vangelo secondo Tommaso recita: «Queste sono
le parole apocrife (segrete) che Gesù il Vivente ha detto e
che Didimo Giuda Tommaso ha scritto».
• Nei primi secoli del cristianesimo erano in
circolazione diverse raccolte delle parole di
Gesù;
• Alcune erano trasmesse segretamente, cioè
all’interno di una cerchia esoterica di iniziati;
• Altre erano trasmesse pubblicamente, come
quelle che sono contenute nei Vangeli, che più
tardi entreranno a far parte del canone delle
Scritture cristiane.
BIBBIA EBRAICA E BIBBIA
CRISTIANA
• Le due diverse ermeneutiche, quella ebraica
della sinagoga e quella cristiana della Chiesa,
del comune fondamento scritturale costituito
dalla Bibbia ebraica sono espresse già dalla
diversa disposizione dei libri dell’AT nelle
edizioni ebraiche e cristiane della Bibbia
stessa: gli «indici» riflettono e nel contempo
alimentano un diverso approccio.
• La Bibbia ebraica è tripartita e comprende tre sezioni;
• La Torah, «La Legge», che corrisponde al Pentateuco
cristiano (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio);
• I Nebi’îm, «i profeti», divisi in «anteriori» (Giosuè, Giudici,
1-2Samuele, 1-2Re) e «posteriori» (i profeti scrittori Isaia,
Geremia, Ezechiele e la raccolta dei dodici profeti minori
composta da Amos, Osea, Michea, Sofonia, Naum, Abacuc,
Aggeo, Zaccaria, Malachia, Abdia, Gioele, Giona);
• I Ketûbîm, «gli scritti», che comprendono tutti gli altri libri
del canone ebraico (Salmi, Giobbe, Proverbi, Rut, Cantico,
Qohelet, Lamentazioni, Ester, Daniele, Esdra-Neemia, 1-
2Cronache).
• La tradizionale divisione dell’AT cristiano invece è
quadripartita;
• Il Pentateuco, cioè Torah ebraica;
• I Libri storici, che contengono i «profeti anteriori» della
Bibbia ebraica, altri libri che gli ebrei inseriscono tra gli
scritti (Rut, Ester, 1-2Cronache, Esdra-Neemia) e, nella
Bibbia cattolica, alcuni deuterocanonici (Tobia, Giuditta, 1-
2Maccabei);
• I Libri poetici o sapienziali (Salmi, Cantico, Giobbe,
Proverbi, Qohelet, Sapienza, Siracide);
• I Profeti (Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, ai quali si
aggiungono Lamentazioni, Baruc e i 12 profeti minori).
• Sarebbe un inganno ritenere che l’AT cristiano
e la TaNaK ebraica siano equivalenti e lo
sarebbe ancor di più pensare che questi
abbiano la medesima direttrice di senso;
• L’incontro con le Scritture ebraiche è passato
attraverso la traduzione greca della LXX, la
quale presentava altri libri, oltre a quelli
presenti nella Bibbia ebraica, molti dei quali
faranno poi parte del canone più ampio.
• Pentateuco: Genesi; Esodo; Levitico; Numeri; Deuteronomio;
• Libri storici: Giosuè; 1Esdra; Giudici; 2Esdra (Esdra + Neemia); Rut; Ester (+aggiunte); Quattro
libri dei Regni (Samuele+Re); Giuditta; 1/2Paralipomeni (Cronache); Tobia 1/2/3/4Maccabei;
• Libri poetici sapienziali: Salmi; Giobbe; Odi; Sapienza (di Salomone); Proverbi (di Salomone);
Ecclesiastico (Siracide); Ecclesiaste (Qohelet); Salmi di Salomone; Cantico dei Cantici;
• Libri profetici: I Dodici Profeti; Ezechiele; Isaia; Susanna (Daniele 13); Geremia; Daniele 1-12
(+3,24-90); Baruc (Baruc 1-5); Bel e il drago (Daniele 14); Lamentazioni; Lettera di Geremia (Baruc
6).
• Si trovano in giallo gli scritti deuterocanonici, cioè accolti solo «in un secondo tempo» nel canone
cristiano; in rosso gli scritti apocrifi, esclusi dal canone cristiano.
• La tradizione cattolica ha adottato l’ordine e la classificazione presente nella traduzione latina di
Girolamo di fine IV d.C. (Vulgata), comprendente ovviamente i Deuterocanonici.