Modificazione Clima PDF

Scarica in formato pdf o txt
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 6

Wilhelm Reich e la modificazione del clima

Tecniche moderne per l’abbattimento della desertificazione


di

Roberto Maglione

Il cloudbusting è un metodo di intervento per la regolazione delle naturali condizioni atmosferiche,


ideato da Wilhelm Reich, psichiatra ed allievo di Freud, all’inizio degli anni ‘50. Esso si basa
sull’assunto che tutta l’atmosfera e lo spazio sono riempite di energia. La sua presenza fu scoperta
da Reich, dapprima studiando il comportamento degli esseri umani, dimostrando che fluisce
all’interno dell’organismo, ed in seguito studiando le orgini della vita, trovandola dappertutto in
natura. Volle chiamarla energia orgonica o più semplicemente orgone.
Il cloudbusting è basato sull’utilizzo di
un’attrezzatura chiamata cloudbuster. E’ un
potente strumento, di semplice costruzione, che
se utilizzato seguendo certe procedure operative,
può cambiare le condizioni atmosferiche, ROBERTO MAGLIONE

qualunque esse siano: si può far piovere, far


nevicare, creare e dissolvere nubi, deviare il corso
di uragani, creare venti, diminuire le temperature WILHELM REICH
E
e quindi eliminare lo smog, ridurre la siccità, LA MODIFICAZIONE DEL CLIMA
combattere l’avanzare della desertificazione, etc.
Non necessita di additivi chimici o di particolari Tecniche Moderne
per
metodologie come richiedono invece i metodi l’Abbattimento della Desertificazione

tradizionali di cloudseeding.
Oggigiorno è convinzione sempre più radicata
che il cloudbusting possa dare un grosso
contributo non solo nel trattamento delle
condizioni meteorologiche ma anche nel
combattere l’attuale avanzamento della
desertificazione a livello mondiale.
Così scrive James DeMeo, direttore del Orgone Biophysical Research Lab (Oregon, USA)1:

“Senza voler banalizzare né esagerare le cose, in quasi 30 anni di esperimenti in campo con il
cloudbuster ho apprezzato sempre più l’enorme potenza e le capacità del continuum di energia
orgonica che esso utilizza. E’ questo continuum di energia, un tempo conosciuto come un etere
dinamico nello spazio, la cui presenza è stata investigata e dimostrata negli anni ’20 dal fisico
Dayton Miller, a regolare il nostro clima alle sue fondamenta. Dal punto di vista tecnico, abbiamo
dimostrato già da molti anni, con sistematici studi di campo ed utilizzando dati ufficiali e metodi
classici di analisi scientifica, la validità delle originali asserzioni di Reich risalenti agli anni ’50.
Posso affermare che siamo ora in possesso di mezzi tecnici atti a porre fine alla siccità e
rinverdire i più aridi deserti del mondo, sempre che lo si voglia. Tecnicamente, posso dirlo con
sicurezza, questo ora è possibile.” (i corsivi sono miei, RM)

1
Dalla prefazione al libro di Roberto Maglione, Wilhelm Reich e la Modificazione del Clima.
A cominciare dagli anni ’60, sono stati eseguiti numerosi esperimenti in tutto il mondo, mirati a
verificare l’efficacia della tecnologia, seguendo metodi rigorosamente scientifici ed ottenendo, nella
maggioranza dei casi, risultati positivi. Molti di questi sono stati pubblicati su riviste scientifiche che
trattano soprattutto di orgonomia, quali Cosmic Orgone Engineering, Journal of Orgonomy, Pulse
of the Planet, oltreché in libri pubblicati da vari ricercatori.
Ho voluto scrivere un libro, che ho cominciato sei anni fa, su questo argomento con lo scopo di
divulgare questa poco conosciuta branca dell’orgonomia, la scienza che tratta delle leggi e delle
applicazioni dell’energia orgonica. Non è stato facile raccogliere tutto il materiale adatto e dare un
carattere scientifico sia al libro che all’argomento, poiché spesso il cloudbusting viene distorto o
considerato con molta sufficienza.
Grazie ai consigli ed alla collaborazione di esperti mondiali come James DeMeo, Bernd Senf, Carlo
Albini ho messo insieme questo testo cercando di dare all’argomento una visione basata sui risultati
valutati sempre con metodi prettamente scientifici. Ne è nato un volume che vuole essere una
introduzione ed, allo stesso tempo, una overview di tutto quello che è stato il cloudbusting negli
ultimi 50 anni, a partire dalla sua creazione con Reich. Così scrive James DeMeo dopo la revisione
critica del testo2:

“Quando Roberto Maglione, mi chiese di scrivere un’introduzione al suo libro sulle scoperte di
Wilhelm Reich in ambito atmosferico, provai sensazioni contrastanti e mi posi molti
interrogativi. La Cosmic Orgone Engineering o cloudbusting, come è più nota nel linguaggio
comune, è fra le più imponenti e potenzialmente benefiche scoperte di Reich, ma anche la più
controversa e, purtroppo, quella potenzialmente più pericolosa, se non utilizzata con
considerevole attenzione e cautela.
Molti, compreso me, avevamo tenuto per anni private tutte le informazioni su questo argomento,
considerandolo una materia di discussione all’interno di gruppi di persone altamente fidate, pur
rimanendo abbastanza disponibili a discutere apertamente le altre controverse scoperte di Reich,
come l’accumulatore di energia orgonica e la sessuo-economia. Mi chiesi se il libro avesse
trattato Reich e il difficile argomento in modo adeguato o se lo avesse presentato in modo
eccessivamente meccanicistico o perfino mistico, il che, per esempio, è tipico di ciò che si può
trovare sulla rete globale di Internet. Sono contento nel dire che questo nuovo libro ha
concretizzato le mie speranze e non le mie paure…
…. In questo lavoro, Roberto Maglione ha intrapreso il difficile compito di scrivere una overview
scientifica dell’argomento, partendo dai primi lavori di Reich, che risalgono agli anni ’50, fino a
quelli più recenti, attraverso i successivi 50 anni, di ricercatori e scienziati che hanno seguito il
lavoro di Reich. Ha trattato l’argomento con attenzione, evitando le trappole dell’entusiasmo
esagerato o dello scetticismo, attenendosi ai fatti ed a ciò che è stato dimostrato scientificamente.
E’ un lavoro che dovrebbe, in un mondo razionale, attirare l’attenzione di scienziati responsabili
e competenti, di privati cittadini e di funzionari governativi che si preoccupano del benessere
dell’umanità e dei grossi disastri che ripetutamente si abbattono sul territorio a causa della siccità
e dell’avanzare della desertificazione. “

Il libro si articola in diversi capitoli. Nel primo capitolo si parla sia della vita di Reich che delle sue
opere e della sua attività di ricerca. Si discute di quando era assistente di Freud, periodo nel quale ha
sviluppato tutte le teorie più importanti sulla sesso-economia e la vegeto-terapia, che hanno dato vita
all’orgonomia. Di seguito, in Norvegia, ha incominciato gli studi sulle origini della vita che lo hanno
portato alla scoperta dell’energia orgonica. Nel 1939 si trasferisce negli Stati Uniti dove incomincia a
studiare il comportamento dell’energia orgonica e le sue applicazioni sia in campo medico che
ambientale. Proprio studiando il comportamento dell’orgone nell’ambiente concepisce un metodo
per la regolazione naturale del clima tramite un’attrezzatura da lui sviluppata, il cloudbuster appunto.
Nel secondo capitolo si parla brevemente dei metodi di intervento tradizionali più utilizzati per la
modificazione del clima, come quelli basati sull’uso del ghiaccio secco o dello ioduro di argento, di
come sono stati scoperti, le loro applicazioni e la loro evoluzione fino ai giorni nostri. Ci si sofferma
2
Dalla prefazione al libro di Roberto Maglione, Wilhelm Reich e la Modificazione del Clima.
sulla guerra meteorologica e sulla convenzione di Ginevra che vieta l’utilizzo di tutti i metodi mirati a
sconvolgere il clima per scopi militari.
Nel terzo capitolo si parla in modo molto generale, di tutte le teorie che stanno alla base dell’utilizzo
del cloudbuster.
Si discute di come Reich ha ideato aumento del potenziale
orgonomico

questo semplice metodo di ripristino to


en
delle condizioni atmosferiche e delle nuvola
as
sor
bi
m

di
sue iniziali applicazioni negli Stati di
re
zio
ne

Uniti. Esso si basa principalmente su


una legge che regola il
comportamento dell’energia cloudbuster

orgonica, stabilendo che essa va


sempre dal potenziale più basso a terreno

quello più elevato. cavo BX

Grazie al cloudbuster riuscì a variare bacino


acqua

i potenziali orgonomici presenti corrente

nell’atmosfera e quindi a creare o Tecnica sviluppata da Reich per variare i potenziali


dissolvere nubi, e portare o ridurre la orgonomici per produrre pioggia
pioggia.
Dal 1952 Reich ha applicato il cloudbusting in oltre 100 esperimenti, sempre con esito positivo,
riuscendo a far piovere ed a rinverdire anche zone desertiche come quelle dell’Arizona.
Nel quarto capitolo viene illustrata l’attività di ricerca dopo la morte di Reich (1957). Le più
importanti sono state condotte da Richard Blasband, Richard Morris, Courtney Baker, John
Schleining e Jerome Eden.
Questi ricercatori hanno portato
1.0
0.9
avanti, non solo ricerche e
0.8 sperimentazioni sul cloudbusting,
precipitazioni [pollici]

0.7 ma anche studi e ricerche che


riguardano tutti i settori
temperatura media giornaliera [°F]

0.6
20
variazione dalla norma della

0.5

0.4
15 dell’orgonomia, dalla psichiatria
0.3 10 fino all’astrofisica.
0.2
5 In questo periodo sono stati
0.1

0 0 effettuati esperimenti soprattutto


giugno luglio -5
nelle zone più aride e desertiche
18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

-10
degli Stati Uniti. Questi sono stati
eseguiti sempre seguendo un
assorbimento per

assorbimento per
generare pioggia

generare pioggia
inizio operazioni

rimozione DOR

rimozione DOR

rimozione DOR

fine operazioni

metodo rigorosamente scientifico


e di prim’ordine.
Sono state utilizzate le immagini
Andamento della caduta di pioggia e della variazione della temperatura da satellite, monitorati tutti i
media dalla norma giornaliera per i mesi di giugno e luglio 1992, a seguito parametri atmosferici e valutati
delle operazioni effettuate da Schleining nell’Oregon del sud. tutti i risultati con metodi statistici.
Nel 80% dei casi si è avuta pioggia, riduzione della siccità e della desertificazione, abbondanti
nevicate in zone montane (per scopi turistici), e deviazione del corso di uragani.
Nel quinto capitolo si parla di coloro
che attualmente portano avanti
ricerche in questo settore a livello Cloudbusting start-dates
1995: 3 July, 30 August

percentage of maximum precipitation [%]


mondiale. Il più importante è James 1997: 19 June, 15 August
DeMeo, che dirige un Istituto di 100
1998: 15 July, 12 August start
cloudbusting average of 57.5 %
ricerca privato nell’Oregon (USA). I 90
80 average of 38.1 %
after cloudbusting

risultati dei suoi esperimenti stanno 70 before cloudbusting

fra l’incredibile e il grandioso. Ha 60


50
effettuato, con l’aiuto di fidati 40
collaboratori quali Bernd Senf, Carlo 30

ed Aurelio Albini e lo stesso Richard 20


10
Blasband, esperimenti nelle zone più 0
-15 -14 -13 -12 -11 -10 -9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 +6 +7 +8 +9 +10 +11 +12 +13 +14 +15

aride e desertiche del pianeta, come il days


deserto dell’Arizona, Namibia,
Eritrea, ed Israele. In tutti questi casi I risultati di tre anni di operazioni in Eritrea. A sinistra dello zero
ha prodotto abbondanti quantità di l’andamento delle precipitazioni prima degli interventi di cloudbusting,
pioggia. a destra dopo gli interventi.
In Israele si ebbero abbondanti piogge che resero necessario un successivo intervento per ridurre le
precipitazioni. In Eritrea, le piogge furono talmente abbondanti, dopo 30 anni di siccità, che si
formarono dei laghi artificiali nel deserto, vicino alla diga di Assuan, di cui non si ricorda la
formazione a memoria d’uomo. Questi fatti sono stati documentati e discussi anche dalla NASA.
DeMeo così racconta della sua trentennale attività di ricerca e sperimentazione con il cloudbuster3:

“…. E così studiai e collaborai con quegli scienziati che già seguivano gli insegnamenti di Reich,
imparando molto da loro. Costruii e testai l’accumulatore di energia orgonica, confermando i suoi
potenti effetti. In seguito effettuai, presso il Dipartimento di Meteorologia dell’Università del
Kansas, i primi studi accademici sul cloudbuster di Reich, che confermarono il funzionamento
dello strumento e la validità del metodo, proprio come Reich asseriva. Questa ricerca costituì sia
un passo avanti nell’ordinamento sociale di quel periodo che una validazione scientifica del
lavoro di Reich, ma creò anche nuovi ed improvvisi attacchi ed ostacoli alle ricerche che stavo
portando avanti. Tuttavia, in seguito, furono eseguite, da una mezza dozzina di ricercatori,
ulteriori sperimentazioni con il cloudbuster mirate a ridurre la siccità negli Usa. Queste
aggiunsero ulteriori conferme dell’efficacia della tecnologia. I risultati di queste esperienze
furono tutti pubblicati su riviste specializzate. Qualche anno dopo, con l’aiuto di alcuni
collaboratori, organizzai e diressi le prime prove sistematiche sul campo con il cloudbuster, negli
aridi deserti dell’Arizona, Israele, Namibia ed Eritrea in Africa.

In tutti i casi, perfino ai margini del gigantesco deserto del Sahara, il cloudbuster ha dimostrato
la sua efficacia. Un’atmosfera surriscaldata, fosca e stagnante veniva, solitamente nel giro di
qualche giorno di duro lavoro, prontamente sostituita da magnifiche e possenti nubi foriere di
pioggia, che riversavano umidità vitale in territori secchi e polverosi. Testimoniammo lo
sbocciare di fiori e la formazione di nuovi laghi in quelle aride distese di terra, che in precedenza
erano polverose e secche, e dove solo qualche misera goccia di pioggia era caduta in precedenza.
Fatti che nessuno poteva pensare fosse possibile si realizzassero. Nella arida e secca Terra Santa,
sofferente sotto i colpi della doppia piaga del disastro ambientale e sociale, io ed i miei
collaboratori testimoniammo spettacolari cambiamenti dell’atmosfera, con repentini mutamenti
del clima da secco ad umido, da caldo a freddo, con colline rinverdite, ed il riempimento di laghi
e cime delle montagne coperte di neve in precedenza completamente aridi e sterili. Dovevamo
darci dei pizzicotti per essere sicuri che non stavamo sognando, o che non eravamo stati
magicamente trasportati in Svizzera, invece di trovarci ai margini del Sahara. Durante la nostra
più ambiziosa impresa, il quinquennale progetto in Eritrea, Africa, ampie regioni del Sahel
furono rinverdite e rese erbose, riducendo l’importazione annuale di cibo di quella piccola
nazione di decine di milioni di dollari. Nuovi e giganteschi laghi, troppo grandi per poter vedere
le opposte rive, apparvero come per miracolo nelle aree a valle del Nilo, all’interno del cuore del
Sahara, dopo solo qualche anno di cloudbusting applicato in modo razionale ….”

3
Dalla prefazione al libro di Roberto Maglione, Wilhelm Reich e la Modificazione del Clima.
Nell’ultimo capitolo del libro si parla delle
persone che, oltre a DeMeo, nel mondo
portano avanti sperimentazioni e ricerche
in questo senso.
Fra questi spiccano l’italiano Bernardo
Zanini e l’americano Trevor J Constable.
Essi, oltre ad eseguire interventi di
ripristino delle naturali funzioni
dell’atmosfera, effettuano ricerche mirate
a ridurre la pericolosità delle
strumentazioni oggi esistenti.
In questo capitolo vengono illustrate
molte delle attrezzature usate da Zanini
nei suoi interventi. Vengono inoltre
Bernardo Zanini con un cloudbuster
riportate le esperienze più importanti di senza circolazione d’acqua
Constable mirate soprattutto a ridurre il
tasso di smog ed abbassare le elevate
temperature in California e a produrre 105

pioggia in Asia. 100


temperatura massima Los Angeles centro [°F]

Infine è d’obbligo dare uno sguardo ai


motivi per i quali il cloudbusting non è 95

ancora stato accettato dalla scienza 90

tradizionale e non ha ancora avuto la


diffusione che meriterebbe. Attualmente la 85

scienza tradizionale si basa sull’assunto di 80

Einstein di un Universo vuoto e privo di


75
energia, che si trova in evidente contrasto
con le scoperte di Reich. 70

DeMeo, concludendo la prefazione del


11-9 12-9 13-9 14-9 15-9 16-9 17-9 18-9
inizio fine
operazione operazione
libro Wilhelm Reich e la Modificazione Kooler
6.45 pm
Kooler
12.00 pm

del Clima così discute l’argomento: Andamento della temperatura massima giornaliera
nella zona centrale di Los Angeles (Constable, 1971)

“… Ci si può razionalmente chiedere: perché non si è mai saputo nulla di questi esperimenti dai
giornali o dalla televisione? Perché questa grossa scoperta non è stata applicata più
frequentemente in aree soggette a forte siccità e desertificazione? Non si può dire che i vari
ricercatori e scienziati, come me, non abbiamo tentato di diffondere e far conoscere
quest’argomento. Posso dire che possiedo un grosso archivio di lettere e proposte che ho spedito
nei periodi di forte siccità e crisi ambientali a numerosi funzionari governativi, sia in Usa che
all’estero, ed a vari scienziati e società scientifiche. La gran parte di questi non si è neanche
degnata di darmi una semplice risposta. L’esempio più recente è stato quello capitatomi durante
la forte siccità che ha colpito il Rajasthan, India. I meteorologi ed i funzionari ci rifiutarono il
permesso di entrare nel paese anche solo per sperimentare i nostri metodi, senza alcuna spesa a
loro carico, proprio nei momenti in cui l’intera regione stava soccombendo per anni di siccità,
con migliaia di villaggi abbandonati per mancanza d’acqua potabile e milioni di vite a rischio.
Una simile esperienza mi è capitata anche durante la siccità Australiana, poi quando l’Indonesia
stava letteralmente bruciando, ed ancora quando la siccità in Kenia aveva ridotto allo stremo
migliaia di vite ed ucciso centinaia di migliaia di capi di bestiame, e così via di questo passo.
Sembra quasi che la visione del mondo e le teorie scientifiche dei funzionari e degli scienziati che
si occupano di queste cose è più importante della vita o della morte di milioni di vite. Ho anche
scritto e pubblicato molti articoli su questo argomento, ma solo raramente la gente ha letto gli
articoli e mi ha contattato per verificare ciò che si poteva fare durante un periodo di siccità nelle
proprie regioni. Solitamente si tratta di gente comune, ed in qualche caso fortunato, assieme ai
giusti contatti per poter pianificare un’intervento, si è riusciti ad ottenere le sovvenzioni, ed in
qualche raro caso, l’approvazione ed il supporto governativo. Ma questi sono casi rari. Ho anche
un secondo grosso archivio, che documenta i vari attacchi ed i maliziosi articoli scritti, con il
preciso scopo di denigrare questo lavoro, da persone motivate da interessi personali per i quali,
come ho già detto prima, la scoperta dell’energia vitale e del cloudbusting provoca solo tanto
odio e paura. E così, dalla morte di Reich in poi, questo lavoro è stato portato avanti cautamente e
privatamente, all’ombra e fra gli stretti corridoi della Torre della Grande Scienza e delle
Istituzioni Governative entro cui solo raramente siamo stati invitati. Siamo stati costretti a
lavorare come dei piccoli mammiferi che cercano di sgattaiolare al di sotto dei grossi piedi e le
ampie e goffe ombre dei dinosauri, pieni di speranza in un futuro che solo pochi possono
immaginare, un futuro, comunque, senza dinosauri! Abbiamo imparato, con l’esperienza, che è
molto più facile dissolvere la stagnazione eccezionale presente nell’atmosfera e stimolare un
temporale nel bel mezzo di un deserto che creare un cambiamento nell’ordinamento sociale
all’interno delle istituzioni di un’umanità corazzata ….
…. E’ un mio sincero desiderio che questo nuovo libro di Roberto Maglione possa aiutare a
dissipare la nebbia e a dissolvere le nubi all’interno dell’ordinamento sociale, cercando di
diffondere questa nuova conoscenza in modo razionale, benefico e positivo per la vita.”

L’autore
Roberto Maglione, ingegnere, ha lavorato per numerosi anni nel settore esplorativo di una
multinazionale petrolifera. Attualmente è responsabile della Comunicazione Scientifica in una società
leader mondiale nel settore della bioingegneria cardiovascolare. E’ autore di un testo di carattere
scientifico (Reologia ed Idraulica dei Fluidi di Perforazione, Cusl, 1999, 2 edizione) e di oltre 70
articoli tecnici. E’ membro di numerose associazioni scientifiche. L’autore può esser contattato al
seguente indirizzo e-mail: [email protected].

Potrebbero piacerti anche