Comunità Pastorale Di Uggiate e Ronago - Bollettino "Le Campane"
Comunità Pastorale Di Uggiate e Ronago - Bollettino "Le Campane"
Comunità Pastorale Di Uggiate e Ronago - Bollettino "Le Campane"
Uggiate
e Ronago
c
SETTEMBRE 2019
di Uggiate e Ronago
le ampane
Direttore responsabile: Maria Castelli - Registrazione Tribunale di Como numero 3/2018 del 1/3/2018
Comunità Pastorale di
Uggiate e Ronago
Segreteria Parrocchiale Caritas
da lunedì a Venerdì Orari apertura
ore 9.00 - 11.00 lunedì 9.30 - 11.30
tel. 031/94.87.21 venerdì 9.30 - 11.30
Le Campane
di Uggiate e Ronago
è anche sfogliabile online all’indirizzo:
www.oratorio-uggiate.it
Indirizzo e-mail della Redazione:
Le Campane
di Uggiate e Ronago
[email protected]
Per ricevere via e-mail
l’Agenda della Settimana scrivi a:
[email protected]
Guidami
Guidami, luce gentile, in mezzo alle tenebre
guidami tu.
Buia è la notte e la mia casa è lontana:
guidami tu.
Dirigi tu il mio cammino; di vedere lontano
non te lo chiedo - un solo passo sicuro mi basta.
In passato non pensavo così, né ti pregavo:
guidami tu.
4 - Intro
FESTA DELLA MADONNA ADDOLORATA
Parrocchia di UGGIATE-TREVANO
SANTUARIO DI SOMAZZO
Durante la giornata
PESCA di BENEFICENZA
La parola del Papa
LE CALUNNIE SONO UN VELENO
Il Papa Francesco si è da subito caratterizzato per un linguaggio franco e
diretto, che, assieme a tanta simpatia, gli ha anche causato alcuni attac-
chi, soprattutto strumentali, da parte di cosiddetti “haters”, cioè persone
che generalmente disprezzano, diffamano o criticano distruttivamente
una persona, un lavoro o un concetto in particolare. Il Papa Francesco
incontra i Rom? Subito una valanga di critiche. Il Papa riceve la visita di
Greta Thunberg (la giovane attivista ambientalista)? Subito altre critiche.
Il Papa fa una dichiarazione sulla famiglia? Subito le critiche (magari di
quelli che prima lo difendevano da altre critiche). Sembra un circolo vizio-
so. Quale può essere la soluzione per un cattolico? Ce la indica lo stesso
pontefice, con le parole di un Angelus del 2014, commentando il passo
evangelico: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
farisei, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 5,20).
“Gesù era pratico, parlava sempre con gli esempi per farsi capire. Inizia
dal quinto comandamento del decalogo: «Avete inteso che fu detto agli
antichi: “Non ucciderai”; … Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello dovrà essere sottoposto al giudizio» (vv. 21-22). Con questo, Gesù
ci ricorda che anche le parole possono uccidere! Quando si dice di una
persona che ha la lingua di serpente, cosa si vuol dire? Che le sue parole
uccidono! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del pros-
simo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la
calunnia. Neppure sparlare su di lui. Arriviamo alle chiacchiere: le chiac-
chiere, pure, possono uccidere, perché uccidono la fama delle persone!
È tanto brutto chiacchierare! All’inizio può sembrare una cosa piacevole,
anche divertente, come succhiare una caramella. Ma alla fine, ci riempie il
cuore di amarezza, e avvelena anche noi. Vi dico la verità, sono convinto
che se ognuno di noi facesse il proposito di evitare le chiacchiere, alla fine
diventerebbe santo! È una bella strada! Vogliamo diventare santi? Sì o
no? Vogliamo vivere attaccati alle chiacchiere come abitudine? Sì o no?
Allora siamo d’accordo: niente chiacchiere! Gesù propone a chi lo segue
la perfezione dell’amore: un amore la cui unica misura è di non avere
misura, di andare oltre ogni calcolo. L’amore al prossimo è un atteg-
giamento talmente fondamentale che Gesù arriva ad affermare che il
nostro rapporto con Dio non può essere sincero se non vogliamo fare
pace con il prossimo. E dice così: «Se dunque tu presenti la tua offerta
all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì
Gli importi delle erogazioni possono godere delle agevolazioni fiscali, da veri-
ficare, di volta in volta, con il proprio consulente.
10 - Associazione A.MA.TE
Resoconto economico
Parrocchia di Uggiate T.
Uscite
Contributo Curia € 2001; Il Settimanale € 142; Periodici S. Paolo € 87; Idrauli-
co Marchese per sostituzione compressore oratorio € 3050; Addobbi floreali
€ 190; Fatture E-ON € 1186; Manutenzioni varie € 73; Solidarietà parrocchia-
le (a Edicson Venezuela ) € 500; Bollette Eni luce € 593; Infostrada € 79; Can-
celleria € 297; Plusvalenza terreno Chiesa € 20650; Francobolli € 130; Eco-dry
(deumidificatori chiesa) € 5643; Copyland € 225; Puglisi ponteggi primo ac-
conto (campanile) € 11000.
Uscite
Bollette Eni € 618; Addobbi floreali € 126; Ditta Merlo (per lavori restauro
cappella S. Paolo) € 3300; Rivista Il Timone € 24; Periodici S. Paolo € 176;
Fatture E-ON € 1465; Ditta Or.Me (per lavori Cappella S.Paolo) € 6600; IMU
€ 2725; Arch. Brambilla per cappella S. Paolo e piano di sicurezza € 5500; Re-
stauratrici per saldo lavori € 22950; Tecnografica per bollettino Aprile € 1136.
Nel mese di giugno 2019 sono stati raccolti e versati € 1800 al Fondo
Rete Lavoro.
Resoconto economico - 11
ANNIVERSARI SACERDOTALI
Il mese di giugno ha donato alla nostra Comunità la gioia di esprimere la
propria lode al Signore in occasione degli anniversari di Ordinazione Sa-
cerdotale; in particolare si è stretta attorno a don Gianluigi Braga e a don
Lorenzo Butti, che il 23 giugno hanno ricordato i quarant’anni di vita dona-
ta al Signore e alla Chiesa. È stato commovente nella festa dei santi patro-
ni Pietro e Paolo ritrovarci insieme con loro attorno all’altare della nostra
chiesa parrocchiale, in Uggiate-Trevano. Nella preghiera è salito sponta-
neo un grazie per la loro operosità, lo zelo pastorale, la testimonianza
limpida e fedele al mandato ricevuto dalle mani del Vescovo monsignor
Teresio Ferraroni.
12 - Anniversari sacerdotali
in cui imparavo a vivere con Gesù. A Uggiate ho sempre percepito il senso
di unione a Gesù. I sacerdoti che ho incontrato sono stati mediatori, che
mi hanno avvicinato al mio Maestro e Signore. Don Sessa, don Tam, don
Sosio… Già nel 1534, diceva il caro don Pierangelo Livio, i sacerdoti della
pieve di Uggiate vivevano riuniti in una associazione di mutuo soccorso. In
tal modo coltivavano il dono della carità fraterna. Questa è una bella ere-
dità da trasmettere alle nuove generazioni, insieme all’attaccamento al
Papa. A Uggiate abbiamo una chiave con la reliquia di San Pietro, datata
1610. Questa chiave è un segno dell’unione della nostra Parrocchia con il
successore di Pietro. I nostri santi patroni ci aiutino, dunque, a conservare
il dono inestimabile e prezioso della fede.”
Anniversari sacerdotali - 13
20 settembre 2014 - 20 settembre 2019:
BENEDETTO SIA DIO
Ancora una volta nel mio cuore e sulle mie labbra risuonano le parole
di San Paolo Apostolo agli Efesini “Benedetto sia Dio” (Ef 1, 3). Paro-
le che avevano accompagnato il tempo di intensa preparazione alla
Professione Perpetua. Parole che, pronunciate oggi dopo cinque anni,
hanno un sapore e un significato ancor più vero e profondo.
Fare memoria e ricordare degli anniversari è sempre occasione per be-
nedire e rende grazie il Signore per tutto il cammino che egli ha fatto
percorrere (cfr Dt 3, 2) e per i numerosi doni che Egli prepara per la
propria vita.
Cinque anni fa, il 20 settembre 2014, ho pronunciato davanti alla Chie-
sa e davanti a Dio il mio sì per sempre; sì che ha le sue radici in tanti sì
pronunciati negli anni precedenti (il sì della vocazione, il sì della prima
professione, il sì di ogni rinnovo dei voti…). Un sì che ancora oggi sono
chiamata a rinnovare con forza, gioia e coraggio nella quotidianità che
sono chiamata a vivere.
Una quotidianità che mi vede impegnata al servizio di persone anziane
e disabili nella nostra Casa Famiglia di Rivolta d’Adda (Cr), cercando di
custodire, vivere e testimoniare ciò che il nostro Padre Fondatore (San
Francesco Spinelli) ci ha lasciato in eredità: Ravvisare negli ultimi Gesù
Cristo.
Dopo diversi anni di consacrazione al Signore possono dire di essere
prontamente contenta di essere Suora adoratrice, senza nascondere
che il cammino di ogni vita e di ogni scelta porta in sé momenti di belli
e momenti un po’ più faticosi; ma vale sempre e comunque la pena
rispondere con gioia alla propria vocazione, quella a cui il Signore ha
pensato per ciascuno di noi per scoprire i prodigi che egli compie nelle
nostre vite.
14 - suor Mariagrazia
‘Sarete pane, sarete vino, sarete il grembo del mio mistero.
Sarete corpo, sarete sangue, sarete il volto del mio sorriso’.
suor Mariagrazia - 15
Anagrafe
della Comunità Pastorale
Albina De Maria
di anni 98 – Cavallasca (12 giugno 2019)
16 - Anagrafe
Antonietta Lurati vedova di Pietro Bernasconi
di anni 91 – Uggiate T. (15 luglio 2019)
Enrico Grisoni
di anni 66 - Uggiate T. (19 agosto 2019)
Anagrafe - 17
RONAGO IN FESTA
PER LA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE
C’era una donna che aveva passato un anno di tribolazioni, malattie e lutti
in famiglia e tante difficoltà. Ma si era fatta coraggio pensando a sua madre.
“Anche mia madre è passata attraverso tante prove – confidò - Ma trovava
pace e conforto fidandosi di Dio”.
Il vescovo emerito Dante Lafranconi ha raccontato questo episodio duran-
te l’Omelia della Messa solenne per la ricorrenza della Madonna della Con-
solazione in una chiesa gremita, decorata da meravigliose composizioni
floreali bianche e azzurre, dall’organo e dai cantori, ogni volta più bravi, dai
chierichetti e dai fabbricieri e dall’intensità delle preghiere.
La Madonna fu la prima a fidarsi del Signore, è la riflessione di monsignor
Lafranconi. “La consolazione – ha detto – è compiere la volontà di Dio. Tut-
ti i momenti di prova della nostra vita, affrontati con fede, sono sostenuti
dall’intercessione di Maria, dalle Sue preghiere per noi”. La pagina del Van-
gelo del giorno era dedicata alla ‘porta stretta’ dalla quale bisogna passare
per entrare nel Regno dei Cieli. E nel pomeriggio, dopo la processione con la
statua della Madonna tra le vie del paese decorate da fiori bianchi e azzurri,
Monsignor Dante ha elencato tutte ‘le porte strette’ dell’umanità, cioè le sof-
ferenze, chiedendo l’intercessione di
Maria su tante lacrime.
E sono: gli affamati, nei Paesi ‘prede
dei Paesi ricchi’, i migranti, i prigion-
ieri nei campi di concentramento;
la mancanza di perdono e di amore
nelle famiglie; gli indifferenti e gli
sfiduciati; la situazione dolorosa del-
la Chiesa; gli attacchi al Papa e al suo
magistero, le situazioni di peccato e
“Maria condivide le sofferenze delle
vittime e le preoccupazioni di tutti”,
ha concluso monsignor Lafranconi
che alla Madonna ha affidato “le
speranze dell’intera umanità”.
Con l’incanto dei canestri e la pes-
ca di beneficenza, sono finiti i nove
18 - Ronago in festa
giorni trascorsi in nome della Madon-
na delle Consolazione, tra devozioni
e sagra gastronomica, illuminata dai
fuochi d’artificio del sabato sera. Un
grande grazie è stato pronunciato
per tutti i volontari che hanno lavora-
to con abnegazione, creatività e con
spirito di servizio alla Comunità, per
mantenere viva una tradizione la cui
origine risale al dopoguerra e chissà
quale anno fosse. E il pensiero è anda-
to anche ai lontani e a chi, proprio nel
giorno della Madonna, è stato chiam-
ato nella vita Eterna, nel giorno senza
tramonto.
Carlotta Nobile - 25
dal Mondo
Hawai’i, 15 agosto 2019
KALAUPAPA
Carissimi,
ricordo che quando ero ancora un ragazzo avevo visto un film riguar-
dante padre Damiano di Molokai e di aver letto qualcosa sulla sua vita.
Era un missionario belga arrivato alle Hawai’i nel 1863. In quel tempo
la lebbra, portata da stranieri, aveva colpito specialmente gli Hawai-
iani. Le allora autorità decisero di isolare i malati per evitare il conta-
gio e, nel 1866, segregarono il primo gruppo di lebbrosi a Kalaupapa,
nell’isola di Molokai: una lingua di terra che il mare circonda da tre parti
e chiusa da una catena di monti, prigione ideale, lazzaretto e anche
cimitero.
Padre Damiano nel 1873 andò a vivere con i lebbrosi di Kalaupapa. Egli
si trovò così tra la gente più disperata del mondo, sotto una capanna
improvvisata, col breviario e un crocifisso, la veste che indossava, una
fede indomabile e da solo. Si mise subito all’opera. Si fece falegname,
infermiere per i suoi lebbrosi. Con l’aiuto dei più robusti e volenterosi
abbatté alberi, costruì una chiesa e casette decenti, insegnò a coltiva-
re la terra, ma soprattutto portò speranza con la sua presenza e il suo
amore per ciascuno degli ammalati. Morì lebbroso pure lui all’età di 48
anni.
26 - Dal Mondo
Nel 1978, appena ero arrivato alle Hawai’i, dopo una
settimana ebbi la gioia di incominciare a lavorare al
lebbrosario di Hale Mohalu con gli ammalati di lebbra
di Kalaupapa. I pazienti parlavano di padre Damiano
come se lo avessero conosciuto. Ho avuto la grazia di
visitare Kalaupapa molte volte e di stare con gli ami-
ci della comunità. La loro esperienza, le loro storie mi
hanno toccato il cuore e mi hanno cambiato la vita.
E pensare che da giovane volevo andare a lavorare
in Camerun in un lebbrosario, ma i miei Superiori mi
mandarono nelle Filippine.
Grazie
gigi
Kalaupapa - 27
DAL KENYA
Suor Amelia ha scritto una lunga lettera per renderci partecipi di al-
cuni bei momenti significativi vissuti con la gente di Kariobangi e per
farci conoscere realtà di amore e povertà che fanno pensare e aprire
la mente e il cuore alla generosità. Insieme possiamo anche rendere
un poco più serena la vita di una “brava mamma” e dare speranza al
futuro della giovane Rufina.
28 - Dal Mondo
Durante la Festa sono venute a trovarci in
casa nostra anche due ragazze bisognose di
aiuto: una, Agnes, che una decina di anni fa,
dopo due o tre giorni dalla nascita, è stata
trovata nella spazzatura tutta intirizzita. Fu
chiamata la Polizia, ma la mamma non è sta-
ta trovata, così una donna, vera Mamma, si
è offerta di curarla. Le suore andando a visi-
tare le famiglie l’hanno scoperta e da allora
hanno fatto la loro parte portandola dai dot-
tori per fisioterapie, ecc., perché aveva un
tipo di poliomielite che ha tuttora.
Ma, il fatto è che la Brava Mamma sta diventando vecchia e non rie-
sce più a portarla sulle spalle, avrebbe bisogno di un girello o, meglio,
di una carrozzina speciale che si potrebbe trovare anche qui, ma la
Brava Mamma non ha soldi, così ho pensato di rivolgermi alla vostra
generosità.
Ora, pensando di non avervi stancato, e che abbiate gustato pure voi
tutte la feste religiose di questo tempo, vi saluto tutti, ringraziando-
vi anticipatamente e assicurandovi il mio riconoscente ricordo nella
preghiera.
Vostra aff.ma sr. Amelia
dal Kenya - 29
PADRE PHILIP ZEMA
Padre Philip Zema, ugandese, è tornato nella Comunità di Rona-
go che l’ha adottato trentadue anni fa, per celebrare i trenta anni
dell’ordinazione sacerdotale ed è stata una grande festa.
Una vocazione benedetta da Padre Giuseppe Ambrosoli che aveva
posto le sue mani su Padre Zema, missionario in Togo, Ghana e Be-
nin e legato a Ronago come alla propria famiglia.
Nel 1987, a pochi mesi dalla morte di Padre Giuseppe, il Gruppo GAM
e il Consiglio Pastorale avevano pensato di continuare a sostenere
per sempre la missione di Kalongo, fondata da Padre Ambrosoli, ma
anche di fare di un figlio d’Uganda il simbolo della fede, della sper-
anza e della solidarietà che uniscono popoli lontani, culture, modi
d’essere e di amare. E si concentrarono sul giovane Philip Zema, fi-
glio d’Uganda che è anche figlio di Ronago.
“Vorrei ringraziare il Signore per la vocazione sacerdotale perché è
per la Sua Grazia che sono un sacerdote e lo sono da trent’anni – ha
esordito Padre Zema nell’Omelia – E vorrei ringraziare il Signore per
la parrocchia di Ronago e per il Gruppo GAM che mi hanno appog-
30 - Dal Mondo
giato per 32 anni”. Sull’altare, un diacono indiano e due seminaristi,
uno messicano e uno vietnamita ospiti della nostra Comunità Pasto-
rale, e le navate erano gremite di fedeli: un’immagine suggestiva e
simbolica del popolo di Dio che cammina insieme e prega insieme il
Signore di tutti. Proprio sulla preghiera s’è soffermato Padre Zema
nella sua riflessione, durante la Messa solenne decorata dalla Corale
e dall’organo, tovaglie candide, composizioni floreali e cartello di
saluto.
“Gesù insegnò ai suoi discepoli come pregare innanzitutto attra-
verso il Suo esempio – ha detto, tra l’altro – I santi ci hanno lasciato
modelli brillanti di devozione; il Servo di Dio Giuseppe Ambrosoli
era un uomo di preghiera e la sua concentrazione, nella preghiera,
era impressionante. Ma il vero nostro problema è che innalziamo
le nostre preghiere a Dio senza aprirci alla dimensione del Cielo,
senza aprirci all’orizzon-
te della vita eterna che è
il nostro vero orizzonte
e racchiudiamo tutte le
nostre aspirazioni, tutti
i nostri desideri, tutte le
nostre speranze sulle cose
di quaggiù, dimenticando
di essere fatti per il Cielo e
non per la terra”.
Al termine della Messa,
l’incontro all’oratorio con
tante cose buone prepa-
rate dalle volontarie per
festeggiare il figlio adot-
tivo tanto amato e che
tanto ama la sua famiglia
ronaghese.
32 - Maria 2.0
Parrocchia di Uggiate & Parrocchia di Ronago
2019 | 2020
CALENDARIO
degli appuntamenti
e delle celebrazioni
Settembre 22. D
16.00 Uggiate | Oratorio
6.d
10.30 Uggiate | Chiesa
Verifica Percorso fidanzati Festa Anniversari
matrimonio
8.D 27. v
20.30 Trevano sup. | Chiesa 15.00 Uggiate | Chiesa
15.30 Uggiate | Chiesa
Apertura catechismo Celebrazione Battesimi
Celebrazione Battesimi
elementari
9.L 7.L
20.45 Uggiate | Oratorio
29 . D 20.30 Uggiate | Oratorio
TREVANO | FESTA DI Incontro genitori
Percorso Battesimi SAN MICHELE 1 elementare
14 . S 11.00 Olgiate C. | Oratorio 8.m
15.00 Olgiate C. | Oratorio Incontro vicariale catechisti 21.00 Como | Seminario
Incontro vicariale catechisti Adorazione Eucaristica
30 . L
15 . d 20.45 Uggiate | Oratorio 10 . G
SOMAZZO | FESTA DELLA Mini ritiro catechisti e 20.30 Ronago | Chiesa
MADONNA ADDOLORATA operatori pastorali Apertura SS. Quarantore
18. M 13 . D
20.45 Uggiate | Chiesa 10.00 Ronago | Chiesa
“Mercoledì della Fede” Incontro genitori
relatore don I. Salvadori Ottobre 2 e 3 elementare
15 . M 17 . D 10 . M
21.00 Uggiate | Oratorio 17.45 Uggiate | Oratorio 21.00 Como | Seminario
Percorso biblico 2019/20 Percorso fidanzati Adorazione Eucaristica
19 . s 18 . L 15 . D
21.00 Uggiate | Chiesa 20.30 Uggiate | Oratorio 17.45 Uggiate | Oratorio
Veglia Missionaria Vicariato Incontro genitori 2 media Percorso fidanzati
20 . D 19 . M 22 . D
UGGIATE - CASTAGNATA 21.00 Uggiate | Oratorio 15.00 Uggiate | Chiesa
Percorso biblico 2019/20 “Prepariamo il S. Natale”
10.00 Ronago | Chiesa
Incontro genitori 25 . L
5 elementare e 1 media 20.30 Uggiate | Oratorio
Incontro genitori
17.45 Uggiate | Oratorio 3 elementare Gennaio
Percorso fidanzati
21 . L 13 . L
20.45 Uggiate | Oratorio 20.45 Uggiate | Oratorio
Riunione catechisti DICEMBRE Percorso Battesimi
28 . L
20.30 Uggiate | Oratorio 2.L
Incontro genitori 20.45 Uggiate | Oratorio
4 elementare Mini ritiro per l’Avvento
8.D
15.00 Uggiate | Chiesa
Celebrazione Battesimi
novembre
4.L
20.45 Uggiate | Oratorio
Formazione catechisti
11. L
20.45 Uggiate | Oratorio
Percorso Battesimi
14 . M
21.00 Como | Seminario
Adorazione Eucaristica
19 . D
17.45 Uggiate | Oratorio
Percorso fidanzati
21 . M
21.00 Uggiate | Oratorio
Percorso biblico 2019/20
26. D
DOMENICA DELLA PAROLA
2.G 25 . s 17 . D
20.30 Ronago | Oratorio 16.00 Uggiate | Chiesa 17.45 Uggiate | Oratorio
Incontro genitori Celebrazione S. Cresima Percorso fidanzati
4 elementare
26 . D
5.D 10.00 Ronago | Chiesa
Celebrazione S. Cresima
15.00 Uggiate | Chiesa
“Prepariamo la S. Pasqua” Giugno
11 . s
21.00 Uggiate | Chiesa 8.L
Celebrazione Battesimi MAGGIO 20.45 Uggiate | Oratorio
Percorso Battesimi
nella Veglia Pasquale
12 . D 3.D 14 . D
DOMENICA DI PASQUA 10.30 Uggiate | Chiesa 17.45 Uggiate | Oratorio
S. Messa Prima Comunione Percorso fidanzati
19 . d
17.45 Uggiate | Oratorio 16.00 Uggiate | Chiesa
Percorso fidanzati Celebrazione Battesimi
20 . L 10 . D
20.45 Uggiate | Oratorio 10.00 Ronago | Chiesa
Percorso Battesimi S. Messa Prima Comunione
ESTATE 2020
GREST
Da martedì 9 giugno a venerdì 26 giugno
2° CAMPO (2 e 3 media)
Da lunedì 6 luglio a lunedì 13 luglio
3° CAMPO (superiori)
Da lunedì 3 agosto a venerdì 7 agosto
Francesco: «Gli uomini di Chiesa cui, per una settimana intera, le
lodano volentieri le donne ma poi donne vengono invitate a lasciar
decidono da soli dove queste pos- perdere tutti i loro servizi all’inter-
sano mettere a frutto i loro talenti no delle comunità e a disertare la
all’interno della Chiesa. Al centro Santa Messa a favore di veglie or-
si accetta solo una donna: Maria, ganizzate sui sagrati, nelle piazze
sul suo piedistallo; lì deve stare e antistanti alle chiese o nei saloni
può solo tacere. Togliamola dal parrocchiali. Lo sciopero, a cui ade-
piedistallo! Mettiamola in mezzo a riscono ufficialmente anche i prin-
noi, come sorella che guarda nella cipali sindacati femminili cattolici
stessa nostra direzione ». La lette- Katholische Frauengemeinschaft
ra contiene inoltre le rivendicazioni (KFD) e Katholische Deutsche
della protesta: Frauenbund (KDFB), trova una par-
1. Certezza della pena per i colpe- tecipazione così vasta da meritare
voli di abuso sessuale, attraverso menzione da parte dei principali
una più stretta collaborazione con mezzi di informazione a livello na-
la polizia e la giustizia ordinaria zionale.
dello stato in cui si è svolto il mi- L’eco della protesta giunge fino
sfatto. in Vaticano, con il presidente del
2. Esclusione dei colpevoli da ogni Pontificio Consiglio della Cultura
incarico pubblico all’interno della cardinal Ravasi che approfitta di
Chiesa. un incontro con la commissaria
3. Riconoscimento della parità dei federale per la cultura e i media
diritti tra uomini e donne all’in- del governo tedesco Grütters per
terno della chiesa, comprensivo chiedere maggiori informazioni su
dell’estensione dell’assegnazione Maria 2.0.
di incarichi di rilevanza alle donne Di fronte a così grande clamore, la
–diaconato e sacerdozio inclusi. reazione da parte Vescovi tedeschi
4. Abolizione dell’obbligo del celi- non si fa attendere, seppur in ma-
bato sacerdotale, da ridurre a sem- niera disomogenea. Nonostante
plice “opzione facoltativa”. critiche e scetticismo di fronte alla
Nel giro di pochi mesi la protesta scelta di disertare la Messa e di uti-
trova adesione da parte di miglia- lizzare l’immagine di una Madon-
ia di persone in tutta la Germania. na con lo scotch sulla bocca come
Particolarmente calda è la setti- simbolo dell’iniziativa siano con-
mana tra l’11 al 18 maggio, quan- divisi da tutti i vescovi, quando si
do viene indetto un vero e proprio entra nello specifico dei temi della
“sciopero della Chiesa” attraverso protesta le posizioni sono piutto-
Maria 2.0 - 33
sto contrastanti. sanamento dello scandalo degli
Da un lato c’è chi non esclude la abusi non può fare a meno dell’in-
necessità di entrare nel merito sieme di uomini e donne, perché
delle domande poste da Maria 2.0 la competenza che donne e mam-
e «Cercare di compiere i passi che me possono portare in questi di-
si possono fare, possibilmente in battiti è insostituibile». Bode sot-
fretta», come auspica il cardinale tolinea inoltre come la protesta
emerito Kasper. In questo conte- non provenga da teologhe, bensì
sto, il vescovo di Erfurt Neymeyr, da donne che vivono al centro del-
l’arcivescovo di Berlino Koch e il le comunità parrocchiali; ulteriore
vescovo di Würzburg Jung invita- motivo per cui – a sua detta – la
no a prendere sul serio la prote- via sinodale intrapresa dalla chie-
sta e a intraprendere un dibattito sa tedesca dovrebbe confrontarsi
sulla consacrazione delle donne. anche con la sfida della parità dei
Così Jung dopo un dialogo con un diritti dei sessi. E avverte: «Qualo-
gruppo di circa centocinquanta ra le fondate domande di riforma
donne impegnate in una veglia non dovessero essere prese sul
di protesta: «Io la vedo come una serio e noi, nei cambiamenti del
seria espressione della preoccu- mondo non dovessimo arrivare
pazione delle donne sul futuro e a nuove risposte, si arriverà a di-
sui prossimi sviluppi della chie- visioni nel popolo di Dio». Dello
sa. Penso che la domanda che ci stesso avviso è il vescovo di Essen
continuerà a tenere impegnati Overbeck, che vede nella via sino-
nei prossimi anni o decenni sarà: dale una strada per cercare tutti
qual è la posizione della donna assieme soluzioni concrete per la
nella chiesa? Anche come vesco- domanda della parità dei diritti
vi tedeschi abbiamo già detto dei sessi nella chiesa: «Maria 2.0
che questa domanda sarà messa mette in luce l’enorme richiesta
sull’agenda per la via sinodale». di cambiamento all’interno della
“Via sinodale” che viene indicata Chiesa Cattolica e porta sotto gli
anche da mons. Bode, vescovo occhi di tutti tutto ciò che nella
di Osnabrück e presidente della nostra Chiesa non sarebbe pos-
Commissione per le donne all’in- sibile senza un grande impegno
terno della Conferenza Episcopa- da parte delle donne. L’iniziativa
le Tedesca: «Una consultazione rende anche chiaro cosa prova-
sulla compartecipazione, sulla no attualmente molte persone
separazione delle cariche, sul cle- all’interno della chiesa cattolica:
ricalismo e anche sul concreto ri- una grande insoddisfazione. La
34 - Maria 2.0
protesta delle donne non è solo il sacerdozio alle donne». O,
una domanda di divisione delle ancora, del vescovo di Augusta
cariche e di potere, bensì riguar- Zdarsa, il quale ritiene le richie-
da la comprensione dell’uomo e ste di Maria 2.0 non conformi
della donna, della coppia, della alla fede cattolica e invita le
famiglia e della compartecipa- promotrici a prendere in seria
zione, così come le sfide tra fa- considerazione la libertà di «ab-
miglia e lavoro». bandonare la nave della Chiesa
D’altro canto c’è chi reagisce Cattolica Romana».
con ostilità a Maria 2.0. È il Ma le donne di Maria 2.0 sono
caso dell‘arcivescovo Georg pronte anche a questa opzione:
Gänswein, segretario privato di «Non abbiamo niente da per-
Papa Benedetto XVI, che accusa dere – afferma Lisa Kötter – Se
apertamente le promotrici della la nostra protesta non giova a
protesta di voler inventare una niente, ce ne possiamo sempre
nuova chiesa. O del vescovo di andare. Ma almeno facendo ru-
Ratisbona Voderholzer, secon- more».
do cui «Non si va avanti nean-
che di un millimetro se raffazzo- Alessandro S.
niamo la storia per giungere poi
alla conclusione di permettere
Maria 2.0 - 35
FONDO “ADOTTA UNA FAMIGLIA”
UN PO’ DI STORIA
Uscite
Imposta di bollo € 100,00
Pagamenti € 8447,36
Totale uscite € 8547,36
Lo scorso mese di aprile è stato approvato dal Consiglio della nostra Scuola il
Bilancio (Conto Consuntivo) del 2018, che alleghiamo a questo articolo, e che si
è chiuso con una perdita di quasi mille euro; questo risultato poteva essere più
pesante, se non avessimo usato delle riserve accantonate negli scorsi anni. Con il
2018 si è interrotto, così, dal punto di vista contabile, un trend positivo che durava
da cinque anni e che ci ha dato una certa serenità e fiducia nel futuro della scuola.
Fortunatamente, la Scuola dell’Infanzia non è fatta solo di cifre e di bilanci conta-
bili, aspetti che dovrebbero essere secondari rispetto all’Accoglienza dei bambini
e alla Didattica; tuttavia, essi hanno il loro peso che non possiamo trascurare e
sottovalutare. Per quanto concerne la Didattica e l’Accoglienza, pur alla presenza
di crescenti difficoltà, il giudizio è positivo ed è continuato lo sforzo per essere al
top; ne è prova il ’Laboratorio di inglese’, introdotto nell’anno scolastico appena
terminato e, per il momento, riservato ai/alle soli/e bambini/e dell’ultimo anno.
Per i ‘Conti’, invece, non si possono fare le stesse considerazioni guardando già le
cifre del bilancio 2018, che, per carità, non sono drammatiche, ma che evidenzia-
no aspetti nuovi quali il costante aumento dei costi e il lento e inesorabile declino
dell’apporto del volontariato, sia come prestazione di opere (che ha causato degli
oneri nuovi nelle manutenzioni), sia come entrate derivanti dalle svariate mani-
festazioni di sostegno. Il futuro sarà certamente peggiore!
46 - Notizie flash
VIAVAI DI POPOLI
Dal mese di giugno in poi un viavai di persone appartenenti a diversi popoli ha
animato la nostra Comunità, che si è arricchita così con la presenza amica di
sacerdoti e seminaristi provenienti da diverse parti del mondo: tre continenti e
cinque nazioni diverse. Padre Philiph dall’Uganda, don Jean Paul dal Cameroun,
i seminaristi Alex dall’India, Binh dal Vietnam, Tito dal Messico, Jacopo dalla
Repubblica Dominicana. Non sono passati inosservati sia in chiesa che per le
vie dei nostri paesi così come non è passato inosservato il loro sorriso aperto
e cordiale e la loro disponibilità a condividere la ferialità dei nostri giorni. Cosa
dire di loro? Care persone, amici gentili e generosi, capaci di portare doni
di umanità insieme alla loro parlata con accenti diversi, che subito ispirano
simpatia e desiderio di approfondire la conoscenza. Chi ha avuto la fortuna di
star con loro un po’ più da vicino ha potuto sperimentare quanto sia bello aprire
le porte di casa per incontrare un fratello venuto da lontano. I loro percorsi di vita
sono diversi, ma Philiph, Jean Paul, Alex, Binh, Tito, Hakovo hanno qualcosa in
comune o, meglio, Qualcuno: la fede in Dio Padre e la scelta di donare la propria
vita per Lui e per la Chiesa. Li ringraziamo per essere presenza viva di esistenze
che si donano senza riserve per portare ovunque un nome, un volto, una fede: il
Signore Gesù.
Notizie flash - 47
BELLASTORIA – GREST DIETRO LE QUINTE
Bella storia davvero il Grest. Ce ne accorgiamo ad ogni estate. Il vociare dei
bambini e dei ragazzi, che si diffonde nell’aria sino a raggiungere la piazza e
luoghi lontani, è il segno più evidente insieme al muoversi di frotte di giovani
baldanzosi con la stessa maglietta colorata, che vanno qua e là per il paese
a giocare e a cercare un po’ di fresco nelle giornate più afose. Per una volta,
però, vorremmo guardare dietro le quinte, proprio là dove non si va mai a
guardare. Magari anche per superficialità. Eppure, dietro le quinte c’è tanto
da vedere e, soprattutto, molto da imparare. Ebbene, la merenda è pronta
e viene servita su golosi vassoi. Ma qualcuno s’è chiesto chi l’ha preparata
ogni giorno ed è passato in cucina semplicemente per dire “grazie”? Già, ci
sono state mani delicate che hanno spalmato di buona lena la Nutella o che
hanno tagliato centinaia di fette di torta o che hanno preparato con pazienza
ottime frittelle, i gustosi “chisciulitt” della nonna. E poi è ormai sera, tutti
sono andati a casa: chi a fare una doccia, chi a stendersi sul divano, chi a bere
un bicchier d’acqua, chi a fiondarsi sull’ultimo videogioco. Qualcuno, invece
di andare, arriva o resta. E che fa? Si mette a pulire, rassettare, rinfrescare,
riordinare. Un sorriso, la scopa in mano, il secchio d’acqua e lo spazzolone. È
un piccolo gruppo, molto esiguo. Sembra che non ce la possano fare queste
donne a rimettere ogni cosa al proprio posto in breve tempo. Invece… giù
la testa. E via! Più tardi gli animatori giungeranno per programmare la
giornata successiva. Troveranno tutto tirato a lucido e un buon profumo di
pulito. Troveranno le sedie in ordine, i bagni accoglienti, le ditate sulle porte
svanite, le macchie di gelato tolte. Troveranno la cucina tirata a lucido e
l’oratorio pronto per un nuovo giorno, per un’altra bella storia. E questa lo
è già. Grazie, gentili mani e generosi cuori. Dietro le quinte c’è un mondo
d’amore e di generosità tutto da scoprire.
Quando abbiamo scritto queste righe non potevamo pensare di dover salutare
il ritorno alla Casa del Padre di una volontaria che tanto ha fatto per il nostro
Oratorio, dedicandosi a vari impegni e, in particolare, alla pulizia dei locali. Il
26 agosto Nilde Papis è andata a trovare il Signore e ora il nostro grazie sale in
alto, fin Lassù, da dove lei ci guarda contenta e serena. Ciao, Nilde. Un grazie
commosso, un abbraccio sorridente dalla grande famiglia dell’Oratorio.
48 - Notizie flash
Sentieri di fede
MADONNA DELLA MORELLA
In questo numero della rubrica Sentieri di Fede ci troviamo nel Malcantone,
una regione geografica del Canton Ticino, delimitata a Nord e a Ovest dai
monti Tamaro, Gradiccioli, Magno, Poncione di Breno e Lema; a Est dalla Valle
del Vedeggio, a Sud dal lago di Lugano e dal fiume Tresa.
Di questa regione fanno parte diciannove comuni, tra cui Curio, luogo da cui
ha inizio il nostro cammino. Infatti, nel bosco lungo l’antico sentiero che con-
duce a Pura si trova il Santuario dedicato alla Madonna della Morella. Meta di
pellegrinaggio, che in origine era forse un eremitaggio. Da una cappella tardo
medievale, nel 1597 fu ampliata e fra il XVII e il XVIII fu trasformata secondo il
gusto barocco. Il portico che si trova davanti,
sotto il quale passa il sentiero, è probabilmen-
te settecentesco. Un altro portico precedente
a questo ora è incorporato nell’odierna aula
rettangolare, dove sono ancora visibili gli ar-
chi. In facciata vi sono affreschi della Madon-
na e delle pie donne. Sulla controfacciata,
invece, dentro a una nicchia trova posto un
dipinto che raffigura la Deposizione di Gesù.
Alla sua destra un dipinto della Vergine Maria
cinquecentesco e, opposti a quest’ultima, si
può ammirare un bassorilievo in stucco che
rappresenta la Madonna miracolosa di Ge-
nazzano, l’Adorazione dei Magi secentesca e
diversi ex voto. Interessanti le decorazioni dei
due altari: quello maggiore ospita una statua
della Madonna del tardo XVII secolo, mentre quello laterale, in stucco, ospita
una Madonna in trono affrescata del XVI secolo. Sulla volta a botte lunetta-
ta, che copre sia la navata che il coro, si trovano alcune decorazioni realizzate
nel 1900 da Enrico Giani.
Attorno a questo oratorio c’è una leggenda, come se ne trovano tante altre,
riferite al periodo del 1600: i luoghi sono di solito cappelle, nel nostro caso è
l’oratorio della Morella. I protagonisti sono banditi: Falco e la sua banda e gente
comune come Biagio, un benestante di Curio. Cominciamo col dire che siamo
nel periodo in cui Curio, con i limitrofi villaggi, formava una Castellanza, un tipo
di patriziato allargato che giuridicamente dipendeva dallo Stato di Como. La
riforma protestante, lanciata da Lutero, era in pieno sviluppo e a Curio si era
insediata una famiglia che a spada tratta propagandava questo nuovo credo
Sentieri di fede - 49
religioso. La popolazione tutta restava però salda nei suoi principi cattolici, e
Biagio, sia per la sua posizione sociale che per l’ascendente che godeva nel paese
e nel contado, era diventato il nemico numero uno di quei facinorosi protestanti
che, non riuscendo a far breccia, pensarono di ... eliminarlo. E chi meglio poteva
provvedere a questo “lavoro”, se non il tristemente famoso Falco? Il quale dietro
lauto compenso se ne assunse l’incarico.
E così una sera mentre Biagio tornava dal suo giro d’affari col carretto trainato da
un cavallo, fu assalito da Falco e dalla sua banda. “Tu sei Biagio Avanzini...! È da
parecchio che ti tengo d’occhio, ma sempre una maledetta sorte ti ha protetto.
Adesso finalmente sei nelle mie mani e nessuno ti salverà...”. La crudeltà di queste
parole mostrò immediatamente al povero Biagio che aria tirasse. Fu naturale
per lui chiedere pietà sia per se stesso che per la sua famiglia e pronunciare
un’accorata invocazione alla Madonna del Rosario, per la quale nutriva una
particolare devozione e la cui cappelletta sorgeva in quei paraggi, sul lato destro
della strada. “Tempo perso, invocazioni inutili!”, disse quasi sghignazzando il
bandito. “Ora ti sistemiamo per le feste.” Prima però si fece dare tutto quello che
aveva addosso, “E voi”, disse rivolgendosi ai suoi aiutanti, “attaccate la corda a un
ramo solido che fra poco lo faremo penzolare come un buon salame nostrano...”.
In quel preciso momento, un lampo scaturì dal cielo illuminando la zona a giorno.
Tutti gli occhi si rivolsero verso la parte da dove era venuta l’improvvisa luce e
fu proprio in quest’attimo che Biagio, raccogliendo
tutte le sue forze fisiche, spiccò un salto che
lo portò sul limite del bosco nel quale sparì a
gambe levate. I banditi, rimessosi da quella luce
improvvisa, si organizzarono a inseguire la preda.
Biagio, dopo aver percorso un buon tratto di bosco,
si sentiva il cuore in gola e temeva di esser giunto al
limite delle sue forze, già per natura scarse. Prese
l’unica risoluzione al momento plausibile: quella
cioè di ritornare sulla strada, con la speranza che
qualche viandante accorresse in suo aiuto. Risalì
quindi la scarpata lungo la quale era scivolato,
graffiandosi mani e viso e riducendo i suoi abiti in
condizioni pietose. Riemerse sul ciglio della strada
proprio dietro la cappella della Madonna. Udiva i
passi dei banditi che lo stavano cercando. Sentì le
forze venirgli meno e con pietà profonda implorò:
“Madonna, aiutami tu!”. E stramazzò al suolo,
privo di sensi, proprio ai piedi della cappelletta.
Nel frattempo giunsero anche i banditi. Falco, più
furibondo che sorpreso, con le armi in pugno stava
parlottando con i suoi giannizzeri, facendo loro
presente che troppo tempo prezioso era trascorso
e che qualcuno sarebbe potuto sopraggiungere
50 - Sentieri di fede
e sventare il loro piano. “Meglio quindi levare quel corpo dal ciglio della
strada, trasportarlo nel bosco vicino e farlo fuori una volta per sempre.”
Ma a questo punto, tutto precipitò nell’imponderabile. Gli uomini, mentre
si accostavano a Biagio, ricevettero da una forza sconosciuta come una
scarica elettrica che li paralizzò sul posto senza che potessero muoversi. E
così rimasero fermi come statue, con le armi in mano. Biagio, per contro,
si riprese piano piano e vedendosi circondato alzò le mani in segno di
resa e di abbandono. Aveva oramai compreso che la sua fine era giunta
e, distogliendo lo sguardo da quei ceffi che gli stavano attorno, volse gli
occhi verso la nicchia ove la Madonna sembrava gli sorridesse in segno
di protezione. A un certo punto si rese conto che i suoi assalitori erano lì
impalati, bloccati, inerti come ridicole statue, nella stessa posizione che
avevano a corsa ultimata. Si fece animo e lentamente, fissando ora loro ora
l’immagine della Madonna, s’inginocchiò e pregò con tutte le forze del suo
spirito. Falco e i suoi uomini, sempre immobili, osservavano la scena con gli
occhi quasi perduti nel vuoto, senza espressione, quasi non appartenessero
a questo mondo. Biagio s’alzò e cominciò a indietreggiare e poi di filato si
portò alle “Cantine”, località sita lungo la strada, a un centinaio di metri
verso Curio, ove i viandanti regolarmente si soffermavano per rifocillarsi
e riposare. E lì trovò il suo cavallo, abituato com’era a questa giornaliera
inderogabile sosta. I numerosi presenti, al veder arrivare il solo calesse,
presagirono per Biagio qualche disgrazia e muniti di fucili, forconi, picche
e mazze, stavano per mettersi alla sua ricerca in buon numero. Biagio con
poche parole raccontò l’accaduto. Il gruppo partì verso la Morella, mentre
lui, sollecitava una pozione... speciale per far passare la tremarella e ridar
calore al sangue. I suoi pensieri intanto erano come un mulinello che aveva
come epicentro quell’immagine sacra che, secondo lui, era stata capace di
bloccare i suoi inseguitori permettendogli di salvarsi in extremis. Era forse
trascorsa una mezz’ora, quando si sentì urlare: gli improvvisati gendarmi
stavano appunto accompagnando i cinque grassatori, che furono trovati
nella medesima posizione nella quale Biagio li aveva lasciati. La popolazione
di Curio subito avvertita si riversò alla Morella gridando al miracolo e Biagio
quella sera stessa fece voto di rimpiazzare a sue spese la cappelletta con
un santuario dedicato alla Madonna del Rosario, quale ringraziamento per
la grazia ricevuta. Ed oggi ancora i Curiesi, orgogliosi di questo loro piccolo
ed antico santuario, vi si recano in processione due volte all’anno e, benché
la strada sia piuttosto trascurata, questa chiesetta semplice e tranquilla
è pur sempre meta di riposanti passeggiate che apportano tanta pace e
tranquillità al corpo ed allo spirito.
La Maria Tumatis e la Pepa Zicoria inn do dònn che ànn péna passàa la sessantena e
sa incuntran quasi tütt i dì, ma ogni volta l’è cumè se sa ritruvassan dopu tant’ann,
perché fann tapelaad inscì luungh che chissà cussè devan cüntà sö. L'ultréer éran
dré a tapelà in cuperativa visin a la fila dii biscòtt e chi ‘l sa truvava da l’oltra part
‘l pudeva sentì:
- Te, Maria, t’éet vist iersira ul cinema sül “quatar”. Ma l’eva propi bèll!
- Se, che l’ù vist! Una bèla storia d’amuur. Però, porcu sciampin, sa pó migna fà tüta
que l’interuziun per la reclamm. Sum lì a specià che sa basan e... zachete, vegn föra
quela dii materazz, pö quel dii pultronn, e via inscì, ta paar, Pepa?
- Ta gh’eet resun, Maria! Anca me, sevi li a specià cusè ‘l faseva quel omm cativ e...
trachete, a riva la litania pubblicitaria che la ma mett adoss ul dübi se devi nà a pissà
o no.
E intant che in dré a fà l’elénch dii robb reclamizzàa, solta fö a l'impruvisa la Gina
Scigola e la diss:
- Sii dré a parlà de reclamm? Ma piasan anca a mé! Stu lì dii uur par videj. Pecaa
che gh’è sempar un quej cinema che al vegn a rump i ball e a stragià l’emuziun de la
pubblicità, perchè:
La Maria e la Pepa s’ànn guardaa fiss in dii öcc, pö ànn guardaa la Gina, dopu
s’ann turnaa a guardass e mandà j’öcc in aria, Infin la Pepa l’è s’ciupada:
La Maria che, quand la vöör, l’è bona a tirà fö la sua irunia, l’ha impastaa là:
- Ma se, Gina, ta gh’éet resun. L’idea la va slargada e purtada in gesa. Ul Prevost
in dal spiegà ul vangeli al po tacà là una prucesiun da reclam. Par esempi:
ul Signuur l’à multiplicaa le fette biscottate del Mulino Grigio e i bastoncini di
pesce Brindus, dopu la pesca miraculusa de scatulett di tonno “Riolago”...
Capida l’antifuna, la Gina l’è stada isvelta a rüzà ul carell de la spesa e a metass
in fila a la cassa numar düü.
- Brava Maria! – l’à apruvaa la Pepa - … sul Serio e Sul Mincio... a disi mò! Ciau,
sa vedum diman. E la ciapa la fila de la cassa numar vün
- Duman forsi no... gh’ù l’appuntament par nà dal dinciatt e mett a post la
dentera . Sa vedum dopuduman. Ciau Pepa!.
E la ciapa la fila de la cassa numar düü, propi apress a la Gina.
La reclamm in televisiun - 53
Segnalibro
GESU’ CRISTO NOSTRA VITA
Anna Maria Canopi
Nerbini Edizioni
NEL NOME
Alessandro Zaccuri
NN Editore
54 - Segnalibro
QUALUNQUE COSA SUCCEDA
Umberto Ambrosoli
Sironi Editore
UN EROE BORGHESE
Corrado Stajano
Saggiatore
Segnalibro - 55
dall’Oratorio
56 - dall’Oratorio
cizia, della bellezza dello stare insieme, del giocare per divertirsi (e vincere),
del condividere la merenda, del rimboccarsi le maniche per costruire la pro-
pria BellaStoria.
Tante storie, insomma, che, intrecciate tra loro, contribuiscono a plasmare la
BellaStoria della nostra vivace comunità.
Un grazie sincero a tutte le persone che si sono spese con generosità: a chi
ha offerto il suo prezioso aiuto durante i laboratori, a chi non ci ha fatto mai
mancare l’indispensabile merenda e a chi ci ha permesso di sentirci accolti in
un oratorio sempre in ordine!
62 -Ciao, Roberto
IL TORNEO… SPORT, AMICIZIA E ALTRO
Anche quest’anno si è svolto a Ronago, dal 22 giugno al 13 luglio, l’ormai
storico Torneo di calcio a sette giocatori. È infatti da 37 anni che il Gruppo
Sportivo riesce ad organizzare il torneo estivo con coppa dedicata
alla memoria di quelle persone che sono state membri, simpatizzanti,
sostenitori e sicuramente amici del gruppo e che ora non ci sono più. La
coppa del 2019 era dedicata a Bruno e Gigi ed è stata vinta, su un totale di
sedici squadre, dalla “Mtb”.
“Dove andremo a mangiare adesso che finisce il torneo?… Beh, ci sono tante
sagre nei dintorni….Sì, ma non è lo stesso che qui…” Cosa ci sarà di diverso
qui? Forse la passione di chi, finito il lavoro di tutti i giorni, ne iniziava un
altro facendo finta di non sentire il caldo e la fatica o di chi, già in pensione,
durante il giorno iniziava a “preparare”. Forse la sensazione di essere in
famiglia. Qui c’è posto per tutti senza alcuna distinzione. E allora un doveroso
e sentito grazie agli organizzatori con a capo il “Pres” che, nonostante le
tante difficoltà, credono ancora in quei valori di amicizia, condivisione e
sportività che caratterizzano i rapporti umani e anche ai variegati volontari
che assieme permettono di portare avanti questi principi ancora vivi e
apprezzati nei nostri paesi nonostante tanti luoghi comuni. E il campanile
vestito a nuovo domina sul centro sportivo e sembra luccicare ancora di più,
orgoglioso di tutto il bene e il bello che c’è tra la nostra gente.
Torneo calcio - 63
Pagina dei bambini
BIGLIE VIAGGIATRICI
CERCHIO DI FOGLIE